martedì 30 giugno 2015


PRIMA PAGINA ( The front page, USA 1974)
DI BILLY WILDER
COMMEDIA
Per quattro volte adattata per il cinema, anche con titoli diversi, la commedia "THE FRONT PAGE" esordì a teatro nel 1929, ed ebbe 278 repliche: fu il terzo film che la coppia JACK LEMMON-WALTER MATTHAU girò insieme, per la seconda volta diretti da BILLY WILDER. Pare che, però, sul set, qualcosa si era rotto, e il terzetto non andava d'accordo come auspicato. Infatti, tornarono a girare qualcosa insieme solo sette anni dopo, con "BUDDY BUDDY". CAROL BURNETT era molto delusa dalla sua prova nel film: l'attrice era usa raccontare l'aneddoto che la vedeva su un aereo, qualche tempo dopo, e durante il volo venne proiettato, appunto, questo lungometraggio. La Burnett, alla fine del film, si era alzata scusandosi con gli altri passeggeri per quello che avevano appena visto! Fu l'ultimo film sia per NOAM PITLIK, che per ALLEN JENKINS.  Per Wilder, la città con la cronaca più emozionante e intensa, dell'epoca in cui la pellicola è ambientata, era Chicago, e il suo "PRIMA PAGINA" è la prima versione in cui si menziona la città ove avviene la storia: è anche l'unica versione che riporta l'ultima frase della commedia "Il figlio di puttana mi ha rubato l'orologio!". All'inizio del racconto, Lemmon e Matthau discutono animatamente del "processo della scimmia": si trattava del caso di John Scopes, insegnante che venne portato in tribunale per aver insegnato la teoria dell'evoluzione, di fatto vietato nel 1925, nell'Illinois. Curiosamente, Lemmon recitò nel 1999 in una versione tv di "E L'UOMO CREO' SATANA", proprio a proposito di tale avvenimento. Le riprese si svolsero tra l'Aprile e il Giugno del 1974. Costò 4 milioni di dollari, e ne incassò 15 solo in America. Ebbe tre candidature ai Golden Globes, per il miglior film commedia, e sia Lemmon che Matthau ottennero la candidatura per il miglior attore nel genere brillante, ma a nessuna delle nominations corrispose un premio. Vinse il David di Donatello per il migliore regista straniero, ed ex-aequo a Walter Matthau e Jack Lemmon per il miglior interprete straniero. 

lunedì 29 giugno 2015


DETECTIVE'S STORY ( Harper, USA 1966)
DI JACK SMIGHT
GIALLO
L'investigatore protagonista di "DETECTIVE STORY", in realtà, nel romanzo di ROSS MCDONALD da cui il soggetto del film è tratto, si chiamava Lew Archer: inizialmente il titolo originale doveva appunto essere "Archer", quando pareva che dovesse essere FRANK SINATRA a rivestire questo ruolo. Ma quando venne invece scritturato PAUL NEWMAN, la star, per probabile scaramanzia, visto che altri film in cui il titolo della pellicola cominciava con la "H" avevano avuto buon successo ,"LO SPACCONE"(THE HUSTLER") e "HUD IL SELVAGGIO" ("HUD"), volle che venisse cambiato il nome da Archer a "HARPER". Sembra, però, che ci fosse stata anche una questione di diritti, perchè i produttori non avevano corrisposto del tutto le richieste dello scrittore, e cambiarono il titolo della storia, da "The moving target" a questo. Invece, in Gran Bretagna, la pellicola uscì con tale titolo. Fu la prima delle due collaborazioni tra Paul Newman e JACK SMIGHT, che lo diresse anche due anni dopo in "GUERRA, AMORE E FUGA". Sembra che Newman avesse accettato di interpretare il detective perchè l'offerta gli giunse quando stava girando,in Europa, "LADY L", molto mal volentieri, e voleva recitare in un film completamente diverso da quello. WILLIAM GOLDMAN, che scrisse la sceneggiatura, era un grande fan di Ross McDonald: per lui fu l'esordio come sceneggiatore in solitaria.  Non è mai stato confermato, ma sembra che l'inserimento di LAUREN BACALL, nel ruolo della donna paralizzata, sia un omaggio a "IL GRANDE SONNO" e al detective privato immortalato da HUMPHREY BOGART nei panni di Phil Marlowe: infatti, il generale Sternwood, che dà l'incarico dell'indagine a Marlowe, è sulla sedia a rotelle come il personaggio della Bacall in questa pellicola. La sequenza sui titoli di testa, in cui Harper si prepara un caffè disgustoso, tra le altre cose, venne girata e aggiunta successivamente al primo montaggio, perchè l'avvio non convinceva Smight. Harper guida una Porsche 365 A Speedster argento, della quale ne vennero prodotte solo 140. Il film fu uno dei grandi successi di Paul Newman negli anni Sessanta, e rinnovò il filone degli investigatori, aggiungendo un bel pò di "coolness" per i divi protagonisti, come capitò anche a Frank Sinatra ne "L'INVESTIGATORE PRIVATO" e STEVE MCQUEEN in "BULLITT". Goldman vinse l'Edgar Award per la miglior sceneggiatura cinematografica, nel '67.Le riprese si tennero dal Luglio al Settembre 1965. Costato 3 milioni di dollari e mezzo, ne incassò circa 10 negli States. Nove anni dopo, venne realizzato un sequel, "DETECTIVE HARPER:ACQUA ALLA GOLA". William Goldman avrebbe scritto una terza screenplay su Archer/Harper, dal romanzo di Ross McDonald, "The chill", ma il terzo capitolo delle avventure dell'investigatore privato non venne mai prodotto. 

mercoledì 24 giugno 2015


GLI INVASORI SPAZIALI ( Invaders from Mars, USA 1953)
DI WILLIAM CAMERON MENZIES
FANTASCIENZA
"GLI INVASORI SPAZIALI" è uno dei primi film di fantascienza concepiti e scritti negli anni Cinquanta: sulla sua genesi ci sono storie contraddittorie. Sembra che dovesse risultare come una grossa produzione, da far uscire in 3D, per poi accorgersi che non c'erano cineprese adatte al lavoro che sarebbe dovuto risultare sugli schermi, seppure i set fossero stati approntati, appunto, per permettere la realizzazione tridimensionale. Di tutto ciò, però, non esiste reale documentazione, tranne l'annuncio dei produttori e la testimonianza del direttore della fotografia JOHN F.SEITZ. Rappresentò l'esordio sullo schermo per RICHARD DEACON. LUCE POTTER, che interpreta la "Testa Marziana" rinchiusa nella bolla di vetro, era stato uno dei Chipmunks ne "IL MAGO DI OZ": per anni ricevette lettere di spettatori che gli dicevano quanto li avesse spaventati da bambini, in questa parte! La sceneggiatura venne opzionata inizialmente da ARTHUR GARDNER e JULES V.LEVY, che poi desistettero, e fu EDWARD L.ALPERSON  a produrre il lungometraggio. Sembra che WILLIAM CAMERON MENZIES avesse approntato 12 storyboards per girare più dettagliatamente possibile la pellicola, ma queste sparirono misteriosamente dal suo ufficio, il giorno prima dell'inizio delle riprese. Nel film ci sono dei riferimenti a avvistamenti di UFO di cui si era parlato, negli anni precedenti alla sua uscita: le foto delle "Lubbock Lights" sono riprese da riviste e giornali reali. Per dare un effetto  verosimile all'altezza degli extraterrestri, vennero scritturate più che altro persone di bassa statura, mentre i sei alieni erano figuranti alti perlomeno 1 metro e 80. Le bolle sui muri sotterranei vennero realizzate con profilattici, dai tecnici degli effetti speciali.  Il coro udibile al pozzo di sabbia fu effettuato da un gruppo di otto uomini e otto donne: venne dato un effetto-eco per aumentarne il volume, e la drammaticità. L'apertura e la chiusura del pozzo vennero realizzate tagliando, per lungo, una fenditura in tele molto pesanti, inserendovi un grosso imbuto. Una potente macchina per sottovuoto venne piazzata sotto l'imbuto,e il tutto venne coperto con molta sabbia. Le riprese vennero invertite per dare l'effetto speciale visto sullo schermo. La musica che suona quando l'esercito si appresta a combattere i marziani, è "The Army goes rolling along", basata sulla canzone "U.S.Field Artillery Song", del 1917: dal 1956 è diventata l'inno ufficiale dell'esercito USA. Il film venne realizzato a basso costo, con 290,000 dollari di spesa, ma risultò un buon successo di pubblico. Ne è stato realizzato un remake, nel 1986, da TOBE HOOPER, che non andò bene. 

SAN FRANCISCO (San Francisco, USA 1936)
DI W.S. VAN DYKE
DRAMMATICO/MUSICALE
Quando scrissero la sceneggiatura di "SAN FRANCISCO", ANITA LOOS e ROBERT E. HOPKINS, si dissero contenti dell'affidamento della regia a W.S.VAN DYKE da parte della Metro Goldwin Mayer: regista di fama e molto ben visto a Hollywood, impressionò negativamente i due sceneggiatori quando fecero visita sul set, e constatarono le maniere brutali di Van Dyke nel dare ordini agli attori, al limite dell'aggressione fisica. ERIC VON STROHEIM, che era in pessimi rapporti con la MGM, per essere stato licenziato qualche anno prima, collaborò alla realizzazione di questo film, scrivendo alcuni dialoghi, senza che LOUIS B. MAYER venisse a saperlo. D.W. GRIFFITH diresse alcune sequenze, senza venir accreditato.  Van Dyke, comunque, è considerato il produttore del film, anche se ne è stato il regista, e non figura accreditato, per motivi mai realmente chiariti. CLARK GABLE  e JEANETTE MCDONALD non avevano simpatia l'uno per l'altra: si parlavano solo in scena, e si evitarono fuori dal set per tutta la lavorazione del film. Eppure, fu l'attrice a sottoporre la sceneggiatura a IRVING THALBERG( il copione era stato, più o meno, scritto appositamente per l'attrice e cantante), specificando che voleva interpretare questa storia, condividendo lo schermo proprio con il divo:fu più che altro lui a  mostrare ostilità, addirittura mangiando aglio nelle scene in cui avrebbe dovuto baciare la collega, per infastidirla. Invece, con SPENCER TRACY, Gable trovò buona sintonia: i due attori avevano più o meno la stessa età, e più o meno diventarono amici, frequentandosi anche fuori dal set, ma Tracy era un pò invidioso del fatto che l'altro fosse il vero protagonista. Con Clark Gable interpretò anche "ARDITI DELL'ARIA" e "LA FEBBRE DEL PETROLIO", ma quando Spencer Tracy fece sapere ai produttori che non voleva più essere considerato, dei due, il nome meno importante, Gable si impermalì e non girarono più film insieme.  Gable era irritato dal crollo del suo personaggio nella scena finale, e insistette, inutilmente, perchè recitasse solo le frasi più sobrie, dopo aver dato sfogo allo shock per il terremoto appena avvenuto. Tracy, inizialmente, aveva qualche remora nell'accettare di recitare in questa pellicola; cattolico devoto, esitava ad interpretare un prete al cinema. Ironicamente, due anni dopo, vinse un Oscar proprio nei panni di un sacerdote ne "LA CITTA' DEI RAGAZZI".  Per questo ruolo, l'attore ricevette la prima delle sue nominations all'Oscar. Fu Jeanette McDonald a sceglierlo, personalmente, come co-protagonista: precedentemente, Tracy era stato scritturato come caratterista, e questo film fu una vera svolta nella sua carriera. Nel film figura anche BLOSSOM ROCK, sorella maggiore della McDonald, qui con il nome di MARY BLAKE, come si chiama il personaggio interpretato dalla sorella in questo lungometraggio: per interpretare la nonna nella serie tv "LA FAMIGLIA ADDAMS", la Rock recuperò il proprio nome originale. AL SHEAN, che nel lungometraggio è il "Professore", all'epoca era uno dei più celebri artisti di vaudeville, e condivideva il palco in riviste come componente del duo "Gallagher and Shean": era zio dei FRATELLI MARX, e insegnò un pò di trucchi del mestiere, collaborando a lanciarli a teatro, prima che imboccassero la redditizia via di Hollywood. Fu il film di debutto di ROBERT J.WILKE.  L'abito indossato dalla McDonald quando canta "Would you" venne rimesso da JUDY GARLAND sei anni dopo, in "FOR ME AND MY GAL". E una toga di Mary venne messa invece da "Glinda" ne "IL MAGO DI OZ". Per dare maggiore realismo al disastro,vennero costruiti set che venivano scossi e calati idraulicamente. La canzone "San Francisco", scritta appositamente per questo film, è diventata una musica popolare, ed è stata spesso usata per ricordare il terremoto di cui si narra nella pellicola. Ci vollero 52 giorni di riprese, ed il costo fu di un milione e 300,000 dollari, all'epoca, un investimento notevole, che venne ripagato dalle forti cifre riscosse al box-office:oltre 5 milioni di dollari. Candidato a sei premi Oscar, tra cui miglior film, miglior regia, miglior attore non protagonista (Tracy), vinse quello per il miglior sonoro. Fu il maggiore incasso americano del 1936. Il grande successo del lungometraggio indusse DARRYL F.ZANUCK ad avviare la produzione de "L'INCENDIO DI CHICAGO" per farlo uscire a ruota. 

lunedì 22 giugno 2015


NICK NOLTE (Nicholas King Nolte, 08/02/41, Omaha, Nebraska, USA-...)
Figlio di Franklin Arthur Nolte ed Helen King, NICK NOLTE è nato a Omaha, nel Nebraska, nel Febbraio del '41; il padre era un rivenditore di pompe da irrigazione,e il ragazzo fu appassionato di recitazione fino dai primi anni. Cominciò ad interpretare ruoli a teatro, in produzioni regionali e di seguito a Pasadena, in California. A ventun anni ebbe delle noie con la legge per una storia di carte di credito false. Poi, prese parte in ruoli sempre più consistenti,in episodi delle serie tv "CANNON", "LE STRADE DI SAN FRANCISCO", "SQUADRA EMERGENZA", "TOMA", "BARNABY JONES": la svolta avvenne quando riuscì ad aggiudicarsi uno dei due ruoli principali dello sceneggiato "IL RICCO E IL POVERO", nel 1976, prendendo la parte di Tom Jordache, mentre PETER STRAUSS interpretò il fratello Rudy. Nolte guadagnò una nomination al Golden Globe come miglior attore: non vinse, ma fu il trampolino per la sua carriera d'attore. L'anno seguente fu tra i protagonisti del kolossal "ABISSI", e nel '78 ebbe il primo ruolo da protagonista ne"I GUERRIERI DELL'INFERNO", divenuto ben presto, al quale seguì  "I MASTINI DEL DALLAS": Nick Nolte era ormai un volto riconosciuto e un attore da nome prima del titolo sui cartelloni pubblicitari. Nel 1977 fu in lizza con CHRISTOPHER WALKEN per avere la parte di Han Solo in "GUERRE STELLARI", ma furono entrambi bruciati da HARRISON FORD. E Ford ottenne il ruolo di Indiana Jones, dopo che TOM SELLECK non aveva potuto accettarlo perchè sotto contratto per la serie "MAGNUM P.I.", ma anche perchè Nick Nolte aveva declinato un'offerta di interpretare l'avventuriero-archeologo. Tra i film per cui è stato preso in considerazione, o ha rifiutato di interpretare, "SUPERMAN""APOCALYPSE NOW","1997:FUGA DA NEW YORK","RAMBO", "BLADE RUNNER","LA COSA","TEQUILA CONNECTION"."L'ESERCITO DELLE 12 SCIMMIE". Dovendo presenziare al "Saturday Night Live", per promuovere "48 ORE", dette forfait all'ultimo minuto, lasciando così il solo EDDIE MURPHY, che era emerso proprio nella storica trasmissione, a presentare il film in cui quest'ultimo debuttava sul grande schermo. Fino ai primi anni '90, Nolte ha avuto seri problemi di alcolismo; a KATHARINE HEPBURN, che in pena per lui, disse che cadeva sbronzo in ogni angolo della città, rispose che gli mancava di sicuro qualche angolo ancora. Nel 2002, tuttavia, venne arrestato per guida in stato di ubriachezza: sottposto ad appositi test, risultò che non era ubriaco, bensì sotto gli effetti del GHB, quella che è chiamata "droga dello stupro", che intontisce quasi del tutto chi la assume. Amicizie a Hollywood, in particolare, sono stati JEFF BRIDGES, CARY BUSEY , ALAN RUDOLPH e DON JOHNSON. E' stato sposato per tre volte, e altrettante si è divorziato: ha un figlio, da Rebecca Linger, la terza moglie, e una figlia, da Clythie Lane. Ha ricevuto tre nominations all'Oscar, per "IL PRINCIPE DELLE MAREE", "AFFLICTION" e "WARRIOR". Carattere ruvido, ma deciso, Nick Nolte fu tra i pochi a non alzarsi in piedi e applaudire alla serata degli Oscar, l'omaggio a ELIA KAZAN: l'inquadratura dell'attore a braccia conserte, seduto, sottolineò la contrarietà di Nolte ad un grande artista, reo, però, di slealtà e macchiatosi di scorrettezza negli anni del maccartismo, per aver denunciato colleghi vari. Vive a Malibu, in California. 
COSI' PARLO' NICK NOLTE:
"Fin dall'inizio, ho deciso di mentire alla stampa. Il miglior modo di parlare della mia vita personale, è dire bugie."
"Ho fatto molti errori, e non rimpiango nulla. A volte, è la miglior maniera di imparare qualcosa."
"Non mi sono mai sentito granchè a mio agio nella vita. E' una cosa molto scomoda, per me, e quando mi sono ritrovato su un palcoscenico, mi sono sentito per la prima volta libero. Ho avuto la sensazione che recitando avrei potuto provare ogni sensazione, e non sentirmi fuori posto."

sabato 20 giugno 2015


WOLF CREEK (Wolf Creek, AUS 2005)
DI GREG MCLEAN
THRILLER
"WOLF CREEK" venne generato, non del tutto, ma in buona parte, dall'efferata vicenda legata a Ivan Milat, il peggior serial killer conosciuto in Australia, che sceglieva come proprie vittime turisti che perlustravano il Paese con zaino e sacco a pelo: venne arrestato, e condannato all'ergastolo. Tuttavia, ci sono anche riferimenti ad un altro assassino seriale, Bradley John Murdoch.  GREG MCLEAN scrisse la sceneggiatura del film nel 1997, ma non amò il proprio lavoro:poco tempo dopo che i fatti vennero alla luce, rimise mano al copione, adattandolo in modo che ricordasse la faccenda-Milat. Più che altro per il modus operandi del killer, apparendo dapprima come guida amichevole che dà una mano ai turisti, per poi presentarsi con il vero volto, di un maniaco sadico e omicida. JOHN JARRATT, che impersona l'assassino, è un attore del Metodo, e passò delle settimane nel deserto per prepararsi al ruolo; prima di girare, non si lavava per dare un'aria più ruvida al personaggio, e sembra che ci mise quattro mesi per ottenere la risata folle ed inquietante del suo killer. Inoltre, scrisse una sorta di biografia del personaggio, che non mostrò mai a nessuno, per entrare ancor di più nella mentalità del folle. Nelle pause, Jarratt rimaneva nel ruolo, isolandosi dal resto del cast. Benchè McLean non avesse scritto il ruolo appositamente per quell'attore, John Jarratt fu l'unico attore provinato e poi ingaggiato: in Australia, Jarratt aveva conquistato un pò di celebrità come ospite in spettacoli televisivi sul giardinaggio, pur essendo un attore di professione. Il regista fu colpito dall'interprete, vedendolo a teatro in una pièce intitolata "Dead heart": l'ironia è che quella sera Jarratt stava sostituendo l'attore titolare del ruolo, malato. Nella scena in cui Mick tortura Kristy, mentre Liz vi assiste, guardando da una finestra, il regista volle rendere la sequenza dal punto di vista della ragazza che sta all'esterno, e così allontanò il resto della troupe, lasciando solo i due attori all'interno in scena; dopo aver dato il via, McLean ebbe la sensazione che Jarratt ci desse troppo dentro, e che KESTIE MORASSI si stesse spaventando davvero. Così il director irruppe nella stanza, facendo rimanere di stucco gli interpreti: semplicemente, si stavano immedesimando nelle parti, dando molta intensità alla scena. Nella sequenza in cui Kristy e Liz si nascondono dal pazzo assassino, rimasero in bilico su un vero precipizio, e così capitò dal direttore della fotografia, WILL GIBSON. Alla seconda unità, recatasi a filmare il cratere di Wolf Creek, capitò una bizzarra circostanza: la location era a distanza di ore da qualsiasi centro abitato, la piccola troupe decise di dormire in auto per la notte, e ripartire il mattino dopo. Sopraggiunse un camioncino, con un misterioso individuo, che, facendo molte domande e guardando con curiosità il loro mezzo, sembrava indagare. Alla troupe parve molto simile al serial killer del film, Mick Taylor, e quando si allontanò, si allontanarono in macchina dal posto per rimettersi a dormire. La scena all'inizio della storia, sulla spiaggia, fu girata mentre faceva molto freddo: quando CASSANDRA MAGRATH uscì dall'acqua, a stento ricordava come si chiamava, stordita dall'acqua gelida. La Magrath confessò, in un'intervista, che la risata di Jarratt sul set continuava a tornarle in mente, anche negli incubi. NATHAN PHILIPS, che nel film interpreta Ben, si disegnò da solo  i tatuaggi che aveva addosso. Nella "collezione" del killer delle foto delle sue vittime, ci sono molte immagini che riprendono familiari e amici del regista.  Nonostante la scena duri sette minuti, quando Ben racconta a Liz e Kristy delle luci forse aliene viste di notte, fu effettuata con una sola ripresa. All'insaputa della troupe, la miniera abbandonata in cui si svolsero parte delle riprese, era stata teatro dell'omicidio di una donna, e la popolazione locale insorse quando arrivarono i tecnici e gli attori, perchè credevano che il film fosse basato sul tragico evento. Il segno all'ingresso della miniera aveva a che fare con il reale serial killer Milat. Erano dieci anni che non pioveva sul terreno ove il lungometraggio venne girato, ma quando iniziarono le riprese, una forte pioggia si abbattè sul set: McLean fu felice di questo, perchè dava una luce nebulosa al film. La prima settimana di produzione fu interamente dedicata alle riprese del viaggio che apre il film, sulla lunga strada deserta.  Le musiche di FRANCOIS TETAZ , in parte, si basarono sulla composizione  d'accompagnamento di un vecchio funerale,  rallentando non poco le note per trovare la chiave giusta. L'intero lungometraggio venne girato realizzando un paio di riprese aderenti al copione originale, di seguito dando modo e spazio agli attori di improvvisare sulla base della sceneggiatura: nel montaggio vennero incluse molte delle sequenze improvvisate. Il film venne girato cronologicamente. Erano state previste cinque settimane per le riprese, ma occorsero soli 25 giorni per terminarle. Nessuna scena, nel copione, era stata descritta con pioggia, o sole, o tempo nuvoloso: a causa dello scarso tempo a disposizione, venne girata ogni sequenza senza tener conto del clima.  Molte riprese vennero effettuate con la macchina da presa a mano. Greg McLean appare nel finale, è il poliziotto che aiuta Ben a salire sull'aereo. Nel film muoiono tre persone. Sembra che le scene in cui Mick tortura Kristy, e amputa le dita di Liz, abbiano provocato la fuga di spettatori dalle sale in cui era proiettato il lungometraggio. La lavorazione si tenne tra il Maggio e il Giugno del 2004. Costato un milione di dollari australiani, ha incassato 16 milioni di dollari in USA, e altri 11 nel resto del mondo, totalizzandone 27, e in breve diventando un cult per gli amanti del thriller più violento, e fu presentato al festival di Cannes nel 2005, nella sezione "Quinzaine des relizateurs". Ne è stato girato un sequel nel 2013, recentemente arrivato nelle nostre sale. 

giovedì 18 giugno 2015


NIKITA ( F, 1990)
DI LUC BESSON
AZIONE 
Il titolo "NIKITA" venne ispirato a LUC BESSON dalla canzone omonima di ELTON JOHN, del 1985; in russo, tra l'altro, è un nome maschile. La prima scena in cui la protagonista appare, è quella in cui spara, nella farmacia: nonostante ANNE PARILLAUD pronunciasse una sola battuta, il regista girò la sequenza più volte (pare addirittura un centinaio...), non essendo soddisfatto del risultato. Come l'attrice rivelò, intervistata, utilizzò poi nel montaggio la seconda girata. La targa diplomatica sulla Mercedes guidata da Victor, "L'esecutore", nell' assalto all'ambasciata, indica che si tratta di quella australiana.  Nella pellicola vengono utilizzate armi celeberrime, per gli appassionati, come la Desert Eagle (israeliana, nella scena della sparatoria al ristorante), la Steyr Aug silenziata (nella sequenza veneziana),o la Beretta 93R (nella scena del poligono di tiro) . Il film ebbe un successo internazionale straordinario, lanciando a livello mondiale Besson,  ma, nonostante girassero voci a proposito, un seguito non è mai stato programmato: ne è stato prodotto un remake americano nel 1993, "NOME IN CODICE: NINA" con BRIDGET FONDA e GABRIEL BYRNE, e una serie tv canadese, con lo stesso titolo, nel 1997. Incassò negli USA oltre 5 milioni di dollari. Vinse il Cèsar per l'attrice protagonista ( su nove candidature), e Anne Parillaud vinse pure il David di Donatello come miglior attrice straniera: fu nominato al Golden Globe per la miglior pellicola straniera, e Luc Besson vinse il Nastro d'Argento per il miglior regista di film straniero.  

ATMOSFERA ZERO (Outland, USA 1981)
DI PETER HYAMS
FANTASCIENZA 
Lo script originale di "ATMOSFERA ZERO" doveva essere tradotto in un western, ma PETER HYAMS, fortemente influenzato dalla visione, e dal successo di pubblico, di "ALIEN", volle farne un film di fantascienza: il titolo, a quel punto, doveva essere "Io", dal nome della luna di Giove sulla quale è ambientata la storia, ma un produttore esecutivo della Ladd Pictures fece notare al regista, che la gente avrebbe letto "10" sui manifesti. In pratica, l'operazione si tradusse in un sostanziale remake di "MEZZOGIORNO DI FUOCO" ambientata nel futuro. SEAN CONNERY avrebbe dovuto interpretare un piccolo ruolo in "MOMENTI DI GLORIA", ma non vi partecipò, perchè la lavorazione di questo titolo si protrasse più del previsto.  Il ruolo della dottoressa Lazarus fu dapprima offerto a COLLEEN DEWHURST, ma non accettò, e così fu FRANCES STERNHAGEN, a ottenere la parte. Sia NICHOLAS BARNES che MARC BOYLE vennero doppiati. Hyams si prese cura anche della fotografia dell'opera, in larga parte: era stato ingaggiato STEPHEN GOLDBLATT, ma siccome il regista voleva realizzare le riprese con il sistema IntroVision ( che permetteva di creare un'inquadratura con un attore ripreso davanti ad uno sfondo proiettato, con altri oggetti che non erano presenti, proiettati pure essi, che creavano un insieme ben amalgamato, un metodo che precedeva l'attuale "green screen"), il direttore della fotografia gli serviva, più che altro, come parafulmine con la casa di produzione, se ci fossero stati problemi con le nuove tecniche di ripresa. Goldblatt era furente, e fece sapere che se fosse stato a conoscenza delle intenzioni di Hyams, non avrebbe accettato di firmare per questo film, anche se gli fece comodo rimanere sul set per due motivi: il primo, per imparare come si lavorava con IntroVision, il secondo, perchè nel suo curriculum c'era solo un'altra pellicola, e abbandonare la lavorazione di un progetto di notevoli dimensioni come questo, avrebbe potuto danneggiargli la carriera. A proposito di innovazioni tecniche, è stato anche uno dei pochi lungometraggi che ha utilizzato il "Megasound", un sistema sonoro creato dalla Warner Bros. a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta: con amplificatori piazzati ai quattro lati delle sale, esaltavano a pieno volume i suoni più fragorosi, come spari, tonfi e urti, in pratica, un precursore del Dolby Surround. Nel film si parla della compagnia mineraria come della "Con-Amalgamate", lo stesso nome che viene menzionato  in "CAPRICORN ONE", diretto sempre da Hyams, tre anni prima. Costato 16 milioni di dollari, ne incassò 17 sul solo territorio americano. Fu candidato all'Oscar per il miglior sonoro, e vinse. 

mercoledì 17 giugno 2015


LO CHIAMAVANO TRINITA'... ( I, 1970)
DI E.B.CLUCHER
WESTERN/COMMEDIA
Erano già apparsi insieme in tre  western, più "classici" e seri, come "DIO PERDONA...IO NO!", "I QUATTRO DELL'AVE MARIA"  e "LA COLLINA DEGLI STIVALI" (in realtà, figuravano nello stesso cast in un titolo precedente, "ANNIBALE", ma con i loro veri nomi, Mario Girotti e Carlo Pedersoli) , rispettivamente nel 1967,1968 e 1969, ma fu con " LO CHIAMAVANO TRINITA'..." che il grande successo arrise a TERENCE HILL e BUD SPENCER. La coppia cinematografica venne inventata da GIUSEPPE COLIZZI. Inizialmente il ruolo di Trinità venne offerto a FRANCO NERO, durante la lavorazione di "DJANGO", ma l'attore non accettò. Sembrò così che i due ruoli principali andassero a GEORGE EASTMAN (Luigi Montefiori) e PETE MARTELL ( Pietro Martellanza), ma furono gli stessi Hill e Spencer ad imporsi a ITALO ZINGARELLI, il produttore della pellicola, il quale accettò e dette il via a E.B.CLUCHER (Enzo Barboni), per fargli dirigere il lungometraggio;Clucher aveva chiesto a diversi produttori di finanziargli la pellicola, ma l'idea di fondere elementi da western classico con la commedia picaresca, con scazzottate e quasi alcun versamento di sangue nelle sparatorie,  per molti, era impensabile.   Il film ebbe anche uno strepitoso, inaspettato riscontro internazionale. Infatti, negli States, dopo l'uscita di questa pellicola, vennero rieditati i film del duo precedenti, con "Trinity" inserito nel titolo.  E' stato il film italiano con maggior numero di spettatori andati a vederlo al cinema, fino al 1988. Le riprese si svolsero a Campo Imperatore, e a Camerata Nuova, un paese nei pressi di Roma,  vicino a dove si incontrano Lazio e Abruzzo, e in Almerìa, in cui erano stati girati diversi western all'italiana, compresi quelli di SERGIO LEONE. Per la scena in cui Trinità si mangia da solo un'intera padella di fagioli, Terence Hill era stato messo a digiuno per le 24 ore precedenti. La lettiga su cui Trinità si fa trainare dal proprio cavallo, è chiamata "travois", ed era solitamente utilizzata da alcune tribù indiane per trasportare materiale e cibo. E' molto famoso anche il motivo musicale composto da FRANCO MICALIZZI,e  LALLY STOTT, legato a Trinità, che in molti utilizzano al giorno d'oggi come suoneria per il telefono cellulare.La voce la fornì il cantante australiano ANNIBALE, che, nonostante le presentazioni di Micalizzi nei giri che contavano, non ebbe fortuna, e se ne tornò in patria. Di fatto, questo film inaugurò il sottogenere dello "spaghetti western" e commedia insieme, che per qualche anno diventò una sorta di filone, in Italia, e non solo. "Lo chiamavano Trinità...." nel '70/71 fu il secondo campione di incassi della stagione, arrendendosi solo a "PER GRAZIA RICEVUTA": stabilì un record d'ascolti quando venne trasmetto in tv nel 1988, arrivando a 12 milioni di spettatori, e mietendo sempre ottima audience ad ogni passaggio televisivo. L'anno seguente venne girato "...CONTINUAVANO A CHIAMARLO TRINITA'", che questa volta conquistò la vetta della classifica degli incassi annuali.

martedì 16 giugno 2015


LA CACCIA (The chase, USA 1966)
DI ARTHUR PENN
DRAMMATICO
"LA CACCIA" fu, prima di tutto, un dramma teatrale di HORTON FOOTE, la cui sceneggiatura per il cinema fu approntata da LILLIAN HELLMAN. SAM SPIEGEL ne acquistò i diritti cinematografici nei primi anni Cinquanta,dopo che GARY COOPER per primo li aveva comprati, per interpretare lo sceriffo, dando a MONTGOMERY CLIFT il ruolo del fuggiasco Bubber, senza, però, riuscire a trovare i finanziamenti necessari; ma, per via di diversi fattori, Sam Spiegel non riuscì ad allestirne la produzione vera e propria, fino al 1965: infatti, aveva previsto di scritturare MARLON BRANDO per fargli interpretare Jason "Jake" Rogers, ma dopo tutti quegli anni, la star era più credibile nei panni dello sceriffo Calder, e dopo aver puntato su PETER O'TOOLE, senza successo (il biondo divo ce l'aveva a morte con Spiegel, perchè, a suo parere, gli aveva giocato un brutto tiro quando gli fece firmare il contratto per "LAWRENCE D'ARABIA" (senza però fargli prendere parte al successivo "IL DOTTOR ZIVAGO") così il ruolo di Jason andò a JAMES FOX, e il ruolo di Anna Reeves, per il quale era previsto, più di dieci anni prima, di avere MARILYN MONROE, toccò a JANE FONDA. Brando ricevette un cachet di 750,000 dollari, oltre ad altri 130,000 per la sua compagnia di produzione Pennebaker, e a far recitare nel cast, in un piccolo ruolo, la sorella Jocelyn: tuttavia, l'attore era molto scontento del proprio ruolo, contestando a ARTHUR PENN il non essere molto decisivo del personaggio, affermando che per gran parte della sua presenza sulla scena errava in giro, senza concludere molto. Spiegel contava molto su Brando, però era preoccupato per via dell'amore dell'attore per le scorribande in moto, e temeva che potesse procurarsi un infortunio, facendo sospendere la lavorazione del film: infatti, si era fatto male ad un ginocchio, cadendo, prima di iniziare le riprese. Fece pressione così a Penn perchè controllasse che il protagonista non utilizzasse la sua motocicletta: quando Marlon venne a sapere di queste preoccupazioni del producer, fece arrivare sul set la propria moto, scatenando la reazione di Spiegel, il quale accorse immediatamente sul posto, per accorgersi che il divo gli aveva fatto uno scherzo, e non l'aveva guidata. Solitamente taciturno e schivo, Spiegel si mise a ridere di cuore con Brando.  Per interpretare Bubber Reeves, Sam Spiegel avrebbe voluto STEVE MCQUEEN, ma poi ingaggiò ROBERT REDFORD( praticamente sconosciuto, all'epoca, ma fortemente voluto dal produttore) . Brando pronunciava "Bubba" invece di "Bubber", perchè era quello che gli veniva spontaneamente. ROBERT DUVALL guadagnò con questa pellicola la massima paga che ottenne, fino al ruolo di Tom Hagen ne "IL PADRINO",  infatti riscosse 30,000 dollari. Fu l'ultimo film di HENRY HULL.Il direttore del casting rifiutò FAYE DUNAWAY, dicendo che non era bella abbastanza per fare l'attrice di cinema, e consigliandole di fare solo teatro. Fu la prima volta che il britannico JOHN BARRY compose una colonna sonora per un film americano. Spiegel volle che la sceneggiatura fosse firmata da Lillian Hellman, ma le fece riscrivere il copione, perchè non lo convinceva del tutto: rifiutò, poi, di farle visionare il film finito, prima dell'uscita nelle sale. Sostituì, tra le altre cose, l'originario direttore della fotografia ROBERT SURTEES con JOSEPH LASHELLE, per problemi di salute del primo: Lashelle e Arthur Penn non andarono molto d'accordo, e quando il produttore non dette il permesso al regista di effettuare personalmente il montaggio, perchè secondo lui avrebbe rovinato il ritmo della storia, per suggerire un'isteria crescente e aumentare la tensione. Produzione con tutti i crismi, il lungometraggio uscì con un carico di aspettative notevoli, ma la critica fu tiepida, e il successo di pubblico non fu quello sperato. In un certo modo, questo fu l'inizio del declino delle fortune di Sam Spiegel come produttore cinematografico.

lunedì 15 giugno 2015


OKLAHOMA! (Oklahoma, USA 1955)
DI FRED ZINNEMANN
MUSICALE
Il musical "OKLAHOMA!" di RICHARD RODGERS e OSCAR HAMMERSTEIN II prese spunto dalla commedia "Green Grow the Lilacs" di LYNN RIGGS, autrice di sangue in parte Cherokee: originariamente, prese il titolo di "Away we go!", ma cambiò presto il nome in quello rimasto definitivo, per il riscontro dell'omonima canzone presso le platee. Fu il primo musical di Broadway in cui ogni canzone aveva una connessione con il racconto, ed esordì sui palcoscenici il 31 Maggio 1943, e fu replicato per 2211 volte, stabilendo un record assoluto, che durò per anni. MARC PLATT e BAMBI LINN furono gli unici membri del cast che avevano interpretato il musical a teatro.  FRED ZINNEMANN avrebbe voluto JAMES DEAN per interpretare Curly , ma incontrò la netta opposizione di Rodgers e Hammerstein II, che preferivano il più ordinario GORDON MCRAE (che, tra l'altro, non aveva neanche i capelli nè ricci, nè mossi, onde giustificare il soprannome del personaggio...).Per interpretare Ado Annie fu contattata BETTY HUTTON, che non accettò la parte,e andò a GLORIA GRAHAME, la quale non era intonata, ma non venne doppiata per le parti in cui cantava. Anche MAMIE VAN DOREN era interessata al ruolo, ma la grinta della Grahame per accaparrarsi la parte fu vincente. ROD STEIGER  ballò, senza controfigura, perchè non venne trovato alcun ballerino che potesse assomigliare a lui, ripreso da dietro; nonostante le incertezze iniziali dell'attore, venne fuori un buon numero, dopo essere stato addestrato dalla coreografa AGNES DE MILLE. L'attore dichiarò che era stata per lui una delle più grandi sfide della sua carriera. Per il ruolo di Jud Fry, interpretato da Steiger, erano stati presi in considerazione ELI WALLACH e MARLON BRANDOJAMES WHITMORE impersonò il padre di Gloria Grahame, pur essendo più vecchio della collega di soli due anni. Fu il debutto al cinema di SHIRLEY JONES. Per il ruolo di Laurey Williams, andato a lei, venne prima presa in considerazione JOANNE WOODWARD. Sostennero provini, senza successo, per interpretare questo film, nomi del calibro di ROBERT STACK, LEE MARVIN, PIPER LAURIE, DALE ROBERTSON, VIC DAMONE  e JOAN EVANS Cercare grano "alto come l'occhio di un elefante", non fu semplice per la produzione: le riprese erano fuori stagione per le condizioni delle piantagioni, e venne così dato incarico al dipartimento agronomico dell'Università dell'Arizona, di procurare ciò che interessava per la realizzazione della pellicola. Venne così piantato del grano in contenitori, pianta per pianta, e coltivato: con un bel pò di pioggia, e con fortuna, le piante crebbero altissime. Le due ragazzine infatuate di Will furono un'invenzione di Fred Zinnemann e della De Mille, rispetto al musical originale: il regista aveva apprezzato la bravura di LIZANNE TRUEX e JANE FISCHER nel numero di "Kansas City", e volle dare loro più spazio nel lungometraggio. Zinnemann volle esplicitamente ridurre il più possibile i movimenti della macchina da presa, per dare maggiormente l'impressione di assistere alla visione come se si fosse a teatro, per vedere il musical sul palco. E' stato il primo e unico musical girato dal regista, e costò la colossale cifra, per l'epoca, di circa 7 milioni di dollari. Le riprese si svolsero dentro e fuori Onoita, in Arizona, perchè l'Oklahoma degli anni 50 era vistosamente diverso da quello narrato dal film, ambientato agli inizi del XX secolo. La colonna sonora divenne una delle più vendute di tutti i tempi, a tutt'oggi figura sempre nelle classifiche del settore nei posti alti. Gli incassi furono di circa 15 milioni di dollari, ma fuori dagli States, il successo del film fu molto relativo:infatti, per questo, per alcuni "Oklahoma!" è da registrarsi come uno dei più grandi flop hollywoodiani, ma la questione è discutibile. Candidato a quattro premi Oscar, ne vinse due: per la miglior musica, adattata da un musical, e per il miglior sonoro. 

domenica 14 giugno 2015


COME VINSI LA GUERRA ( The General, USA 1927)
DI CLYDE BRUCKMAN e BUSTER KEATON
COMMEDIA
Ispirato ad un vero incidente avvenuto durante la Guerra di Secessione, "COME VINSI LA GUERRA", in originale prende il nome dalla locomotiva co-protagonista assieme a BUSTER KEATON", chiamata appunto "THE GENERAL". A Keaton vennero stanziati 400,000 dollari dal produttore JOSEPH M.SCHENCK, che dimostravano la fiducia nella riuscita della pellicola (ma sembra che il budget finale sia ammontato a 750,000 dollari) ,  e l'attore e regista volle girare in Oregon, perchè le ferrovie, all'epoca, di quello stato, utilizzavano ancora binari del tipo esistente a metà dell'Ottocento, in cui si svolge la storia. Vennero utilizzate tre locomotive, la General, la Texas, ed una di riserva per girare alcune sequenze:quest'ultima avrebbe dovuto "impersonare" la Texas, ma era in peggiori condizioni dell'altra che si "aggiudicò" tale uso. Questo avvenne perchè Buster Keaton, all'inizio della progettazione del film, intendeva utilizzare la vera locomotiva "The General", che si trovava a Chattanooga, ma quando le autorità ferroviarie vennero a sapere che il film in produzione non era storico, ma una commedia, rifiutarono di concedere ogni permesso sull'uso del mezzo. ma quando Lo stile ruvido delle riprese si rifà alle fotografie di guerra di Matthew Brady, che rimasero celeberrime per diversi dettagli shockanti. La prima prova con il cannone fu giudicata troppo violenta, e Keaton, per migliorare e aggiustare il tiro, onde non dover girare altre volte la scena, dovette conteggiare i grani di polvere da sparo con una piccola pinza.  La sequenza in cui la Texas si schianta contro il ponte è considerata come la più costosa mai girata durante l'era del Muto:il mezzo rimase nel fiume per anni, fino alla II Guerra Mondiale, quando venne recuperata e smontata, per fornire il proprio metallo come materiale bellico. Nella scena, lo schiacciamento di un manichino di un macchinista fece gridare i presenti ad assistere alle riprese, inorriditi, perchè avevano pensato che si trattasse invece di una persona. Per le scene in cui gli opposti eserciti marciavano l'uno verso l'altro, Keaton in realtà filmò le medesime comparse, tra le quali figuravano 500 membri della Guardia Nazionale dell'Oregon, prima con le divise grigie dei Confederati, poi con quelle blu degli Stati dell'Unione. Durante le riprese della battaglia finale, scoppiò un piccolo incendio tra gli alberi  attorno al fiume, e la lavorazione si interruppe, perchè Keaton, CLYDE BRUCKMAN, gli attori e la troupe si adoperarono per spegnere il fuoco.  MARION MACK ebbe a dichiarare, in un'intervista, che nella sequenza in cui lei e Keaton devono riempire i serbatoi d'acqua della locomotiva, non era stata preparata dal collega ad essere scaraventata in acqua, perchè lui voleva una reazione più naturale possibile dall'attrice. Anche la reazione degli ufficiali nordisti, i cui volti sono ripresi in primo piano, quando la locomotiva si lanciò nel fiume, fu genuina, perchè attori e comparse non erano al corrente di cosa sarebbe successo al veicolo. Le riprese si svolsero tra il Giugno e il Settembre del 1926. Buster Keaton lo ha sempre citato come il proprio film preferito. Purtroppo, le difficoltà nel rinnovare i diritti di sfruttamento del film e rieditarlo per il videomercato, hanno fatto sì che ne siano circolate, per anni, versioni molto scadenti e non ufficiali. Il film è stato incluso più volte nelle classifiche dei film più belli e delle commedie più indimenticabili della Storia del Cinema da riviste specializzate. 

sabato 13 giugno 2015


SUSAN SARANDON ( Susan Abigail Tomalin, 04/10/46, New York City, NY,USA-....)
Figlia di un produttore esecutivo televisivo e di una casalinga, di discendenza italiana, la più grande di nove figli, SUSAN SARANDON acquisì il cognome con cui è diventata famosa dopo aver sposato il collega CHRIS SARANDON, che, come lei era presente alla convention del Partito Democratico del 1968, ed entrambi furono scritturati per un film che sarebbe stato girato di lì a poco, "LA GUERRA PRIVATA DEL CITTADINO JOE": l'uomo ebbe un ruolo molto piccolo, a Susan toccò una parte di maggior spicco. Fu, però, cinque anni dopo, che l'allora ventinovenne attrice ebbe la grande occasione per farsi conoscere dal pubblico internazionale, interpretando la fidanzata di JACK LEMMON in "PRIMA PAGINA" di BILLY WILDER, e l'anno dopo, con la parte della timida intrusa nella casa di Frank'N'Further (TIM CURRY) giunse la vera svolta nella sua carriera a Hollywood: "THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW" fu il vero ingresso dalla porta principale nello stardom USA. Si buscò una polmonite girando la scena in piscina, per quel film. Negli anni seguenti, comunque, nonostante la partecipazione a titoli di interesse come "PRETTY BABY", "ATLANTIC CITY U.S.A.","MIRIAM SI SVEGLIA A MEZZANOTTE", "LE STREGHE DI EASTWICK",e dopo il divorzio da Chris Sarandon, nel 1979,  per l'attrice fu importantissimo recitare in "BULL DURHAM", per il quale tornò da Roma, in cui abitava con il regista FRANCO AMURRI, dal quale ha avuto la figlia EVA AMURRI, all'America; e sul set del quale conobbe TIM ROBBINS, e intraprese una relazione con lui. Con il collega, più giovane di qualche anno, ebbe altri due figli, e scelse di concedersi una dimensione più casalinga, tornando sullo schermo solo quando emergevano soggetti che realmente rappresentavano una sfida per lei. La relazione con Robbins, che è risultata proficua anche a livello artistico, è durata dal 1988 al 2009. Tra i film da lei rifiutati, il thriller "CORDA TESA", perchè la Sarandon non amò la crudezza del soggetto, riguardante un assassino particolarmente violento con le donne, e il ruolo andò a GENEVIEVE BUJOLD. CALLIE KHOURI, scrivendo "THELMA & LOUISE", ha sempre avuto in mente lei per la parte di Louise. E' stata grande amica di ANTHONY PERKINS e BERRY BERENSON. Dopo quattro candidature agli Oscar, la prima per "Atlantic City, U.S.A.", riuscì finalmente a vincere la statuetta per "DEAD MAN WALKING":ai Golden Globes, invece, per ben otto volte ha ottenuto la nomination, senza riuscire mai a vincere il premio. Il suo Oscar, pare, è conservato nel bagno di casa sua. Insieme a JENNIFER JONES, per "BERNADETTE", è tra le sole due attrici a vincere il premio per l'interpretazione di una suora. Ha cantato in "Rocky Horror Picture Show", e in "CIGARETTES AND COFFEE", e con EDDIE VEDDER ha duettato nella canzone sui titoli di coda de "IL PREZZO DELLA LIBERTA' ".  E' una delle persone più impegnate in politica, dichiaratamente liberal, e nel sociale, nel mondo del cinema USA: ambasciatrice Unicef, attivista per cause riguardanti comunità in disgrazia, ha svolto attività per una società,la Heifer International, che forniva animali da lavoro a famiglie bisognose che ne necessitavano, si è schierata apertamente, per Nader alle elezioni nel 2000, facendo campagna elettorale per lui.
COSì PARLO' SUSAN SARANDON:
" Penso che l'unica vera ragione per cui io sia rimasta un'attrice, sia stato perchè non puoi smettere di cercare di farlo bene. Così diventa una sfida."
"Piacerai alla gente per le stesse, sbagliate ragioni per tutta la vita, pure se non hai genitori celebri. Piacerai perchè hai una certa automobile, perchè hai i soldi, o perchè le tue tette sono grandi."
"La maggior parte degli statunitensi sono l'oltre il 50% che non vota!"
"Nonostante le statistiche, nulla è senza speranza, niente è futile. Possiamo fare molto per proteggere i bambini con attenzione, conoscenza, e tanto amore."

giovedì 11 giugno 2015


THE GREY ( The Grey, USA 2011)
DI JOE CARNAHAN
AVVENTURA 
"THE GREY" prende spunto dal racconto "Ghost walker", di IAN MACKENZIE JEFFERS. Era stato scelto, da JOE CARNAHAN, come protagonista, BRADLEY COOPER, ma per impegni già presi, l'attore era in difficoltà, e così venne scritturato LIAM NEESON, che Carnahan aveva già diretto, assieme a Cooper, in "A-TEAM", l'anno precedente. Per ruoli non specificati, del gruppo di uomini guidati dal protagonista nella neve, dopo l'incidente al piccolo aereo che li trasportava, furono fatti i nomi di MICHAEL BIEHN  e ROB HUEBEL. Tra i produttori della pellicola, RIDLEY SCOTT. Le riprese si svolsero in Columbia britannica, in Canada, tra il Gennaio e il Marzo del 2011: le scene durante la tempesta di neve vennero girate dal vero, senza l'ausilio di effetti speciali. Gli attori vestivano mute sotto gli abiti, per proteggersi meglio dal gelo, con temperature a oltre quaranta gradi sottozero . Il brano musicale che chiude il film, "INTO THE FRAY", era stato originariamente composto da JAMIN WINANS per un altro lungometraggio, "INK", di due anni prima, da lui diretto, ma non era stato utilizzato. Il celebre critico cinematografico ROGER EBERT rivelò un fatto singolare: solitamente, quando gli venivano assegnati dei film da recensire ne vedeva sempre un paio per volta, ma la visione di questo lungometraggio lo scosse talmente, da abbandonare il titolo successivo dopo mezz'ora, perchè non riusciva a guardarlo obiettivamente. Il film venne denunciato da animalisti che formanti gruppi per preservare delle specie in pericolo, perchè presentava i lupi come una minaccia per gli esseri umani, e incoraggiava la caccia al lupo. Dopo i titoli di coda c'è una scena di pochissimi secondi che vede il protagonista accasciato sul grande lupo nero, capo del branco, entrambi feriti, che respirano a fatica. Costato 25 milioni di dollari, ne incassò 51 negli USA, ed altri 32 nel resto del mondo, totalizzando 84 milioni. 

lunedì 8 giugno 2015



JURASSIC PARK: IL MONDO PERDUTO
( Jurassic Park- The lost world, USA 1997)
DI STEVEN SPIELBERG
FANTASTICO
Il seguito del romanzo "JURASSIC PARK", di MICHAEL CRICHTON, si intitolava soltanto "IL MONDO PERDUTO", pur presentando in copertina il celebre logo del film che ne venne tratto, da STEVEN SPIELBERG: quando uscì l'adattamento cinematografico anche del sequel, venne ricordato nel titolo che era appunto il secondo film della serie del parco di dinosauri, per non creare confusione e rischiare che venisse scambiato per una versione filmica dell'omonimo romanzo di ARTHUR CONAN DOYLE. Spielberg, dopo l'anno in cui realizzò il primo film di questa serie, e successivamente "SCHINDLER'S LIST", che gli dette finalmente l'Oscar come miglior regista, si prese una pausa di quattro anni, e tornò su un set proprio per girare questa pellicola, uno dei pochi sequel che ha realizzato in vita sua ( gli altri sono gli episodi di Indiana Jones). Per la verità, Steven Spielberg inizialmente avrebbe preferito produrre solamente questo lungometraggio, avendo assegnato la regia a JOE JOHNSTON, che però ebbe dei problemi durante la lavorazione di "JUMANJI", e non era pronto a dedicarsi a questo lavoro per i tempi prefissati, così Spielberg cambiò idea, e ne condusse la regia. L'accordo con Johnston comunque slittò ad affidargli la direzione per il terzo episodio, come infatti avvenne. Tuttavia, il regista rilasciò successivamente dichiarazioni che ammettevano la sua scarsa convinzione per questa regia, affermando che avrebbe preferito realizzare in quel periodo un lungometraggio meno basato sugli effetti speciali e più "parlato" e recitato.  Per girare il film "SWINGERS", venne chiesto il permesso al regista di poter utilizzare parte della colonna sonora de "LO SQUALO": Spielberg vide il film, e rimase positivamente  colpito da VINCE VAUGHN, e lo volle nel cast.JULIANNE MOORE ammise, in un'intervista, che accettò di girare questo film per pagare le spese del divorzio. Spielberg per la parte di Sarah contattò dapprima JULIETTE BINOCHE,  ma l'attrice francese ironicamente rispose che avrebbe preso parte alla pellicola "solo se avrebbe interpretato un dinosauro": la scelta cadde quindi su Julianne Moore.ART MALIK rifiutò il ruolo di Ajay, ritenendolo troppo breve, e che sarebbe stato quasi offensivo per la sua carriera accettarlo: la parte andò a HARVEY JASON. Se Alan Grant, il paleontologo interpretato da SAM NEILL nel film precedente, era stato ispirato da Jack Horner, un celebre studioso, Robert Burke era stato modellato sul rivale Robert Bakker: tra i due, essenzialmente amici, c'era un dissidio sull'attitudine del Tyrannosaurus Rex. Sia John Hammond che Ian Malcolm, nel primo romanzo, morivano, ma nel film no: nel romanzo da cui è tratto questo lungometraggio, Malcolm allude a "un ottimo lavoro fatto dai dottori", e l'argomento viene poi lasciato cadere. PETER STORMARE, nella sequenza in cui il suo personaggio, Dieter Stark, viene circondato dai piccoli e feroci Procompsognathus, lancia loro un sasso e impreca mormorando in svedese:Spielberg gradì la cosa e la lasciò nel film. Il personaggio di Lewis Dodgson è presente nel secondo romanzo, ma Spielberg lo stralciò dalla pellicola. Rispetto alla colonna sonora del film precedente, JOHN WILLIAMS aggiunse dei bongo e delle percussioni al motivo portante.  Il serpente che striscia nella maglia del dottor Burke non è un serpente corallo, specie molto velenosa, ma un serpente del latte, che non costituisce un pericolo per l'Uomo: i due rettili sono molto simili per colori e dimensioni. La tesi di Sarah, circa l'attaccamento alla prole dei dinosauri viene da una teoria dello studioso Jack Horner.  I giapponesi in fuga dall'attacco del Tyrannosaurus a San Diego gridano, nella loro lingua "Ho lasciato il Giappone per scappare da questo??". Nella scena a San Diego, l'uomo che viene agguantato e divorato vicino alla videoteca è DAVID KOEPP, sceneggiatore del film. Se vi si fa caso, quando il T-Rex passa dietro la casa davanti alla quale c'è un campo da basket, con la zampa destra mima un dribbling . La nave che porta il T-Rex a San Diego si chiama "Venture", così come la nave che porta "KING KONG" a New York nell'originale pellicola del '33. E' l'episodio della serie in cui muoiono più persone: 10 sull'isola e tre in città.  A "Jurassic Park" lavorarono 13 stuntmen, per questo film ne vennero ingaggiati 50. Il piccolo stegosauro che Sarah incontra, sul set veniva chiamato "Claire". I due modelli di Tyrannosaurus che vennero costruiti pesavano circa nove tonnellate, e i set vennero costruiti attorno a loro, per muoverli al meglio. I dinosauri sono in scena per più tempo che nel primo capitolo: è stato calcolato che occupano lo schermo per il 50% in più. Il burrone venne costruito in un'area parcheggio della Universal. Lo storyboard cominciò a prendere forma un anno prima della lavorazione effettiva. Nello script originale si prevedeva che sulla "Venture" si imbarcasse il T-Rex, ma anche dei Velociraptor, che uccidevano dei membri dell'equipaggio, per venire poi divorati dal predatore più grande. Questo spiegava come mai c'erano dei marinai morti in punti in cui il grosso rettile non avrebbe potuto arrivare, ma la sequenza non venne girata.  L'immagine conclusiva della pellicola vede i dinosauri vivere in pace sull'isola, con l'arrivo di uno pterodattilo: questo tipo di dinosauro avrebbe dovuto comparire maggiormente in questo film, come nel primo, ma hanno una parte rilevante nel capitolo successivo, "JURASSIC PARK III". Come avvenne per il primo episodio, la lavorazione fu più breve di quanto preventivato: invece di 74 giorni, ne occorsero 69. Per quattro anni e mezzo, questa pellicola ha detenuto il record di incassi del weekend d'apertura programmazione, fino al Novembre 2001. Costato 73 milioni di dollari, ne incassò 229 nei soli States, ed altri 382 nel resto del mondo: il totale fu di 618 milioni. Candidato all'Oscar per i migliori effetti visivi, non riuscì a vincere il premio, battuto da "TITANIC".

sabato 6 giugno 2015


LA CRUNA DELL'AGO (Eye of the needle, CAN 1981)
DI RICHARD MARQUAND
THRILLER
Nel 1978 uscì il romanzo thriller di KEN FOLLETT, "LA CRUNA DELL'AGO", che divenne rapidamente un best-seller, vendendo tre milioni di copie: a titolo di curiosità, avrebbe dovuto intitolarsi "Storm Island", ove è ambientata la seconda parte del racconto, e in cui avvengono gli snodi principali del racconto. Il titolo del film si rifà allo stiletto che il protagonista, un killer e spia, utilizza per uccidere: l'ago è in senso metaforico, per definire l'arma del personaggio.  Per DONALD SUTHERLAND  e KATE NELLIGAN fu l'occasione per lavorare di nuovo insieme, dopo il film per la tv "BETHUNE", del 1977. Per Sutherland, non fu l'unica volta in cui ha  interpretato un nazista, vedi anche "L'ISOLA DELLA PAURA" e " LA NOTTE DELL'AQUILA". Comunque, l'attore, essendo una spia, non indossa mai, in questa pellicola, un'uniforme nazista e appare con una divisa dell'esercito tedesco in una foto in bianco e nero. In questo film debuttarono BILL NIGHY ( che però era apparso, brevissimamente, ne "IL PICCOLO LORD", dell'anno prima) e RIK MAYALL. Invece, per SAM KYDD fu l'ultimo lungometraggio in cui apparve.Fu l'affermazione di questa pellicola a suscitare l'interesse di GEORGE LUCAS per RICHARD MARQUAND, per dirigere "IL RITORNO DELLO JEDI": il creatore di "STAR WARS" aveva incassato il "no" di DAVID LYNCH, e quando venne a sapere della velocità di Marquand a finire la lavorazione di questa pellicola, e l'abilità a non sforare il budget, si convinse che era l'uomo giusto per dirigere il terzo capitolo della serie (allora, oggi è il sesto...). Inoltre, Lucas aveva bisogno di un regista non iscritto alla Director's Guild, per un contenzioso che aveva all'epoca. Storicamente, ci sono riferimenti alla realtà accaduta: infatti, il falso esercito che la spia "Fabbro" è appunto richiamante la conoscenza dell'arrivo dello sbarco Alleato in Francia, da parte dei tedeschi. Infatti, si sospettava che il nemico della Germania volesse far breccia a Pas de Calais e in Normandia, ma molti mezzi furono concentrati, erroneamente, appunto a Calais, e ivi mantenuti aspettandosi una seconda ondata offensiva, che non giunse. L'U-53 tedesco, in realtà, è un British classe S, sottomarino britannico. Appositamente per girare questo lungometraggio, vennero costruiti il cottage e il faro a Mull Island. A tutt'oggi, è l'unico film adattato da un lavoro di Ken Follett: i suoi romanzi sono stati quasi esclusivamente tradotti per produzioni televisive. Per sommi capi, si può dire che a Bollywood sia stato realizzata una sorta di remake di questo film, con "LA PAURA NEL CUORE",nel 2006. L'incasso in USA fu di oltre 17 milioni di dollari. 

venerdì 5 giugno 2015


IL FRATELLO PIU' FURBO DI SHERLOCK HOLMES
( Sherlock Holmes smarther brother, USA 1975)
DI GENE WILDER
COMMEDIA/MUSICALE
Il debutto come regista di GENE WILDER deve il suo titolo ad un gioco di rimandi ad un'avventura di Sherlock Holmes, presente in un racconto del suo creatore, ARTHUR CONAN DOYLE, "The adventure of the Greek interpreter": il fratello del detective, Mycroft Holmes, è più anziano del famoso personaggio. Non solo, il nome del personaggio interpretato dall'attore, Sigerson, era il nome utilizzato dall'investigatore in un racconto, una personalità fittizia dopo aver finto di essere stato ucciso dal professor Moriarty, in "The adventure of the empty house". Sembra che, sulle prime, Wilder avesse offerto la regia del film a MEL BROOKS, ma l'amico regista declinò l'invito, asserendo che non gli piaceva dirigere un lungometraggio al quale non aveva contribuito in fase di scrittura. Wilder si ritagliò molte mansioni, per questa pellicola: oltre ad averla sceneggiata, dirigerla, averne ricoperto il ruolo di protagonista, cantò e ballò pure: celebre la sequenza del ballo chiamato poi "Kangaroo Hop". Infatti, l'attore e regista rivelò in un'intervista che realizzare questo progetto aveva rappresentato "un impegno spaventoso". Wilder chiamò a sè altri due attori che avevano lavorato assieme a lui, con Mel Brooks, nel precedente "FRANKENSTEIN JUNIOR": MADELINE KAHN e  MARTY FELDMAN. Nel film sono presenti due cameo importanti: Brooks, solo come voce dell'assassino nella scena delle porte, della "signora" e della "tigre", e ALBERT FINNEY, che fa un'apparizione commentando la qualità dell'opera in scena.Negli anni Settanta, si scatenò un' onda di commedie a sfondo giallo, che riguardavano proprio il personaggio di Conan Doyle: oltre a questo, ci furono le versioni di Sherlock Holmes di BILLY WILDER ("VITA PRIVATA DI SHERLOCK HOLMES"), HERBERT ROSS ("SHERLOCK HOLMES:SOLUZIONE SETTE PER CENTO"), e di PAUL MORRISSEY ("IL CAGNACCIO DEI BARKERVILLE").

giovedì 4 giugno 2015


IL BUIO OLTRE LA SIEPE ( To kill a mockingbird, USA 1962)
DI ROBERT MULLIGAN
DRAMMATICO
Sebbene avesse vinto il Pulitzer, il romanzo "IL BUIO OLTRE LA SIEPE" sembrava non catturare l'interesse delle maggiori case di produzione americane, risultando, per l'epoca, difficile da tradurre in un film redditizio: non c'era molta azione, nessuna storia d'amore, e il cattivo arrivava troppo tardi in scena. Fu ALAN J.PAKULA a volere fortemente la sua trasposizione cinematografica, e a convincere ROBERT MULLIGAN che era il regista più adatto a trasformare la storia in un lungometraggio (avrebbero girato altri sei film assieme); trovato un accordo, i due si dedicarono alla persuasione di GREGORY PECK ad interpretare l'avvocato Atticus Finch, principale personaggio adulto del plot. Tra l'altro, la cosa non fu complicatissima: Peck, dopo l'offerta del ruolo, prese il libro e lo lesse d'un fiato. Quando lo ebbe terminato, chiamò Mulligan per comunicargli che accettava di prender parte al film. Sembra che, però, in realtà, all'inizio lo studio volesse puntare su ROCK HUDSON, ma l'offerta vera e propria del ruolo andò a JAMES STEWART, che, da repubblicano convinto, giudicò troppo "liberal" la sceneggiatura.Finch, tra l'altro, era il nome da ragazza della madre di HARPER LEE, autrice del romanzo. Invece, sul padre della scrittrice, era modellato il carattere del personaggio: era un avvocato che nel '23 prese la difesa di un nero, e ciò ispirò in gran parte il soggetto del romanzo. Gregory Peck volle conoscere di persona la madre della scrittrice, Amasa Lee, per ispirarsi maggiormente al defunto marito, e nacque un'amicizia vera: alla morte della donna, durante la lavorazione della pellicola, Harper Lee volle regalare all'attore l'orologio del padre, che la star portò spesso con sè. Peck divenne molto amico anche di MARY BADHAM, che interpretò la piccola Scout: rimasti in contatto per  gli anni seguenti, l'attore chiamò la Badham "Scout" per tutta la vita. Fu il film d'esordio per  ALICE GHOSTLEY ROBERT DUVALL. Quest'ultimo fu raccomandato a Mulligan dallo sceneggiatore della pellicola. Per avere i capelli così biondi da parere bianchi, l'attore si espose al sole per molte ore, per sei settimane: il personaggio di Boo Radley doveva vivere come un recluso, e avere qualcosa di spettrale. Per creare lui, Harper Lee si era ispirata  a Alfred "Son" Bouleware, che abitava in una casa vicino a quella della scrittrice, una villa andata in malora, segregato in casa dal padre per via di atti di vandalismo compiuti dal giovane. Nel libro e nel film, Boo viene descritto come un albino, e per questo esce solo di notte.HORTON FOOTE inizialmente era quasi riluttante a scrivere la sceneggiatura, sentendo che forse non era in grado di realizzarne una, che non avrebbe reso giustizia al romanzo.  La prima scena che venne girata riguardava il ritorno a casa di Atticus dal lavoro, con la figlia che gli corre incontro: Harper Lee era presente sul set il primo giorno di riprese, e si commosse, assistendovi, perchè le ricordava lei da bambina ed il padre. Robert Mulligan imparò celermente a fare il minor numero di riprese per non perdere la spontaneità e l'entusiasmo dei piccoli attori diretti. Il monologo di nove minuti che è uno dei punti chiave del film, fu effettuato da Gregory Peck in una sola ripresa. Mentre girava la scena della sua deposizione, BROCK PETERS, che interpretava Tom Robinson, l'uomo difeso da Atticus Finch, eruppe in lacrime, e Gregory Peck doveva guardare oltre lui, per non commuoversi a sua volta e mantenere la giusta tensione per la sequenza. Per quel ruolo aveva fatto un provino anche JAMES EARL JONES.Brock era poco fiducioso di esser preso nel casting per la parte, perchè aveva fin lì interpretato solo personaggi negativi.  PHILIP ALFORD non era molto entusiasta di sostenere un provino per interpretare Jem Finch, ma quando la madre gli disse che così avrebbe perso mezza giornata di scuola, cambiò idea e atteggiamento. RUTH WHITE impiegava quattro ore per invecchiarsi, ma molte delle sequenze che la riguardavano non vennero incluse nel montaggio definitivo. Per Peck, come ha detto più volte, è il preferito tra i film interpretati.  Il personaggio di Dill venne modellato da Harper Lee sull'amico fin dall'infanzia, e collega TRUMAN CAPOTE, che ogni Estate passava la stagione a casa della Lee: lo scrittore rese l'omaggio in "Other voices. other rooms" modellando un personaggio su lei. Capote avrebbe voluto, inoltre, utilizzare il personaggio di "Boo" Radley in un suo racconto, ma dopo aver letto il romanzo dell'amica, desistette dall'intento. Nella colonna sonora composta da ELMER BERNSTEIN, il piano viene suonato da JOHN WILLIAMS. Sembra che quando WALT DISNEY vide il film, preso da produzioni con attori come "IL COWBOY CON IL VELO DA SPOSA", ed in procinto di iniziare la lavorazione di "MARY POPPINS", il produttore rivelò ad uno stretto collaboratore che questo era il tipo di film che gli sarebbe piaciuto poter fare. Mary Badham divenne la più giovane attrice a ricevere una nomination di sempre: ironicamente venne battuta dall'altrettanto giovanissima PATTY DUKE, per la sua prova in "ANNA DEI MIRACOLI".  Sia Duvall, che la Badham, che altri membri del cast come FRANK OVERTON, WILLIAM WINDOM, COLLIN WILCOX PAXTON, erano apparsi in episodi della serie "AI CONFINI DELLA REALTA".Il tribunale che fece da modello per quello del film, è a Monroeville, in Alabama, ed è tutt'oggi ancora visitabile, ma come museo dedicato a romanzo e lungometraggio. Mulligan e Pakula avrebbero voluto girare il film proprio a Monroeville, ma non era granchè adatta a realizzare le riprese, essendo stata modernizzata: la ricostruzione effettuata dalla Universal riscontrò l'entusiasmo della Lee, che la giudicò perfetta. Nonostante il successo di questo loro primo film, e delle loro interpretazioni, nè Mary Badham, nè Philip Alford vollero proseguire seriamente la carriera d'attori;lei optò per sposarsi e metter su famiglia, lui divenne un uomo d'affari a Birmingham. Candidato a otto premi Oscar, tra cui miglior film, migliore regia, ne vinse tre: per il migliore attore protagonista (Peck), la migliore sceneggiatura non originale, e miglior direzione artistica, in bianco e nero. Per Gregory Peck, come disse in più interviste seguenti, la scena che probabilmente gli aveva fatto vincere l'Oscar era stata quella in cui si allontana in silenzio dalla corte, dopo aver perso il processo, con la folla al piano di sopra che assiste in piedi, in silenzioso rispetto. Peck, alla notte degli Oscar, ma anche prima, dopo aver saputo della propria candidatura, era arciconvinto che l'Oscar sarebbe andato all'amico JACK LEMMON per "I GIORNI DEL VINO E DELLE ROSE".Brock Peters, al funerale di Gregory Peck, nel 2003, tenne un accorato discorso. Ad oggi, l'ultimo del cast ancora vivo è Robert Duvall. L'incasso fu di oltre 13 milioni di dollari. E' stato spesso messo nelle liste, da riviste e classifiche relative al cinema, tra i film più belli di sempre.