IL BUIO OLTRE LA SIEPE ( To kill a mockingbird, USA 1962)
DI ROBERT MULLIGAN
DRAMMATICO
Sebbene avesse vinto il Pulitzer, il romanzo "IL BUIO OLTRE LA SIEPE" sembrava non catturare l'interesse delle maggiori case di produzione americane, risultando, per l'epoca, difficile da tradurre in un film redditizio: non c'era molta azione, nessuna storia d'amore, e il cattivo arrivava troppo tardi in scena. Fu ALAN J.PAKULA a volere fortemente la sua trasposizione cinematografica, e a convincere ROBERT MULLIGAN che era il regista più adatto a trasformare la storia in un lungometraggio (avrebbero girato altri sei film assieme); trovato un accordo, i due si dedicarono alla persuasione di GREGORY PECK ad interpretare l'avvocato Atticus Finch, principale personaggio adulto del plot. Tra l'altro, la cosa non fu complicatissima: Peck, dopo l'offerta del ruolo, prese il libro e lo lesse d'un fiato. Quando lo ebbe terminato, chiamò Mulligan per comunicargli che accettava di prender parte al film. Sembra che, però, in realtà, all'inizio lo studio volesse puntare su ROCK HUDSON, ma l'offerta vera e propria del ruolo andò a JAMES STEWART, che, da repubblicano convinto, giudicò troppo "liberal" la sceneggiatura.Finch, tra l'altro, era il nome da ragazza della madre di HARPER LEE, autrice del romanzo. Invece, sul padre della scrittrice, era modellato il carattere del personaggio: era un avvocato che nel '23 prese la difesa di un nero, e ciò ispirò in gran parte il soggetto del romanzo. Gregory Peck volle conoscere di persona la madre della scrittrice, Amasa Lee, per ispirarsi maggiormente al defunto marito, e nacque un'amicizia vera: alla morte della donna, durante la lavorazione della pellicola, Harper Lee volle regalare all'attore l'orologio del padre, che la star portò spesso con sè. Peck divenne molto amico anche di MARY BADHAM, che interpretò la piccola Scout: rimasti in contatto per gli anni seguenti, l'attore chiamò la Badham "Scout" per tutta la vita. Fu il film d'esordio per ALICE GHOSTLEY e ROBERT DUVALL. Quest'ultimo fu raccomandato a Mulligan dallo sceneggiatore della pellicola. Per avere i capelli così biondi da parere bianchi, l'attore si espose al sole per molte ore, per sei settimane: il personaggio di Boo Radley doveva vivere come un recluso, e avere qualcosa di spettrale. Per creare lui, Harper Lee si era ispirata a Alfred "Son" Bouleware, che abitava in una casa vicino a quella della scrittrice, una villa andata in malora, segregato in casa dal padre per via di atti di vandalismo compiuti dal giovane. Nel libro e nel film, Boo viene descritto come un albino, e per questo esce solo di notte.HORTON FOOTE inizialmente era quasi riluttante a scrivere la sceneggiatura, sentendo che forse non era in grado di realizzarne una, che non avrebbe reso giustizia al romanzo. La prima scena che venne girata riguardava il ritorno a casa di Atticus dal lavoro, con la figlia che gli corre incontro: Harper Lee era presente sul set il primo giorno di riprese, e si commosse, assistendovi, perchè le ricordava lei da bambina ed il padre. Robert Mulligan imparò celermente a fare il minor numero di riprese per non perdere la spontaneità e l'entusiasmo dei piccoli attori diretti. Il monologo di nove minuti che è uno dei punti chiave del film, fu effettuato da Gregory Peck in una sola ripresa. Mentre girava la scena della sua deposizione, BROCK PETERS, che interpretava Tom Robinson, l'uomo difeso da Atticus Finch, eruppe in lacrime, e Gregory Peck doveva guardare oltre lui, per non commuoversi a sua volta e mantenere la giusta tensione per la sequenza. Per quel ruolo aveva fatto un provino anche JAMES EARL JONES.Brock era poco fiducioso di esser preso nel casting per la parte, perchè aveva fin lì interpretato solo personaggi negativi. PHILIP ALFORD non era molto entusiasta di sostenere un provino per interpretare Jem Finch, ma quando la madre gli disse che così avrebbe perso mezza giornata di scuola, cambiò idea e atteggiamento. RUTH WHITE impiegava quattro ore per invecchiarsi, ma molte delle sequenze che la riguardavano non vennero incluse nel montaggio definitivo. Per Peck, come ha detto più volte, è il preferito tra i film interpretati. Il personaggio di Dill venne modellato da Harper Lee sull'amico fin dall'infanzia, e collega TRUMAN CAPOTE, che ogni Estate passava la stagione a casa della Lee: lo scrittore rese l'omaggio in "Other voices. other rooms" modellando un personaggio su lei. Capote avrebbe voluto, inoltre, utilizzare il personaggio di "Boo" Radley in un suo racconto, ma dopo aver letto il romanzo dell'amica, desistette dall'intento. Nella colonna sonora composta da ELMER BERNSTEIN, il piano viene suonato da JOHN WILLIAMS. Sembra che quando WALT DISNEY vide il film, preso da produzioni con attori come "IL COWBOY CON IL VELO DA SPOSA", ed in procinto di iniziare la lavorazione di "MARY POPPINS", il produttore rivelò ad uno stretto collaboratore che questo era il tipo di film che gli sarebbe piaciuto poter fare. Mary Badham divenne la più giovane attrice a ricevere una nomination di sempre: ironicamente venne battuta dall'altrettanto giovanissima PATTY DUKE, per la sua prova in "ANNA DEI MIRACOLI". Sia Duvall, che la Badham, che altri membri del cast come FRANK OVERTON, WILLIAM WINDOM, COLLIN WILCOX PAXTON, erano apparsi in episodi della serie "AI CONFINI DELLA REALTA".Il tribunale che fece da modello per quello del film, è a Monroeville, in Alabama, ed è tutt'oggi ancora visitabile, ma come museo dedicato a romanzo e lungometraggio. Mulligan e Pakula avrebbero voluto girare il film proprio a Monroeville, ma non era granchè adatta a realizzare le riprese, essendo stata modernizzata: la ricostruzione effettuata dalla Universal riscontrò l'entusiasmo della Lee, che la giudicò perfetta. Nonostante il successo di questo loro primo film, e delle loro interpretazioni, nè Mary Badham, nè Philip Alford vollero proseguire seriamente la carriera d'attori;lei optò per sposarsi e metter su famiglia, lui divenne un uomo d'affari a Birmingham. Candidato a otto premi Oscar, tra cui miglior film, migliore regia, ne vinse tre: per il migliore attore protagonista (Peck), la migliore sceneggiatura non originale, e miglior direzione artistica, in bianco e nero. Per Gregory Peck, come disse in più interviste seguenti, la scena che probabilmente gli aveva fatto vincere l'Oscar era stata quella in cui si allontana in silenzio dalla corte, dopo aver perso il processo, con la folla al piano di sopra che assiste in piedi, in silenzioso rispetto. Peck, alla notte degli Oscar, ma anche prima, dopo aver saputo della propria candidatura, era arciconvinto che l'Oscar sarebbe andato all'amico JACK LEMMON per "I GIORNI DEL VINO E DELLE ROSE".Brock Peters, al funerale di Gregory Peck, nel 2003, tenne un accorato discorso. Ad oggi, l'ultimo del cast ancora vivo è Robert Duvall. L'incasso fu di oltre 13 milioni di dollari. E' stato spesso messo nelle liste, da riviste e classifiche relative al cinema, tra i film più belli di sempre.
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