sabato 23 febbraio 2019

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L'AGENTE SPECIALE MACKINTOSH  ( The Mackintosh man, USA/GB 1973)
DI JOHN HUSTON
THRILLER
Per "L'AGENTE SPECIALE MACKINTOSH" WALTER HILL venne accreditato come unico sceneggiatore, ma, in realtà, scrisse solo la prima metà dello script tratto dal romanzo di DESMOND BAGLEY: pare che alla sceneggiatura abbiano apportato contributi lo sceneggiatore WILLIAM FAIRCHILD, il romanziere GERARD HANLEY, lo storico ALAN MOREHEAD, e il longevo assistente di JOHN HUSTON GLADYS HILL. Sia il romanzo originario, che questo film, si basavano su un fatto di cronaca accaduto qualche anno prima, che riguardava l'identificazione, l'arresto e la fuga di una spia sovietica nel Regno Unito, George Blake, che lavorava per i servizi inglesi, ma faceva il doppio gioco. La storia è la medesima di un episodio della serie "IL SANTO", con ROGER MOORE nel ruolo di Simon Templar, che in pratica agisce come quello di Newman, e DONALD SUTHERLAND in quello che qui ricopre IAN BANNEN . Bannen fu ingaggiato perchè era piaciuto molto in un ruolo difficile in "RIFLESSI IN UNO SPECCHIO SCURO". Si trattò del primo film americano per la francese DOMINIQUE SANDA. Il titolo è dovuto al fatto che un uomo di nome Mackintosh (HARRY ANDREWS) assume per un'operazione pericolosa un agente segreto, Rearden (Newman). Pare che Huston mostrasse veramente scarso entusiasmo verso questo suo lavoro affidatogli dalla produzione, e che apprezzasse solo il fatto di poter girare nella "sua" Irlanda, al punto da protrarre più possibile i tempi delle riprese, mettendosi in contrasto con i produttori, che lamentavano che il regista se la prendesse troppo comoda, sforando sul budget. PAUL NEWMAN era sconcertato dallo strano atteggiamento, molto poco professionale, di un regista di lungo corso come John Huston, che arrivava spesso tardi sul set, senza idee sul come impostare le inquadrature, e poco concentrato; i due avevano già collaborato l'anno precedente per "L'UOMO DAI SETTE CAPESTRI", ma in tale occasione Huston era molto più "sul pezzo". Fu l'ultimo lungometraggio sia per NOEL PURCELL che per NIALL MCGINNIS. E' stato il primo film in cui lavorarono insieme Paul Newman e JAMES MASON: sempre come antagonisti, comparvero insieme anche nove anni dopo ne "IL VERDETTO". Probabilmente, il primo lungometraggio in cui una donna riceve un calcio nell'inguine. Nella breve scena al pub, sono riuniti alcuni dei più famosi attori irlandesi fino a quell'epoca, come Purcell, EDDIE BYRNE e DONAL MCCANN. Nella scena chiave dell'incendio del castello, John Huston dette alle fiamme per la seconda volta questo antico maniero, già bruciato cinquanta anni prima nella guerra civile irlandese. Questo è stato l'ultimo film girato da Huston in Irlanda: anche se "THE DEAD" è ambientato in tale nazione, fu girato perlopiù in studio, con la seconda troupe che girò alcune sequenze sull'isola a nord dell'Europa, essendo il regista troppo in cattive condizioni di salute. Alcune critiche sottolinearono che l'americano Paul Newman fosse un irlandese abbastanza opinabile.

giovedì 21 febbraio 2019

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IL FAVOLOSO DOTTOR DOLITTLE ( Doctor Dolittle, USA 1967)
DI RICHARD FLEISCHER
MUSICALE/COMMEDIA
Per ripetere il successo di "MY FAIR LADY", la 20th Century Fox voleva riunire per questo musical tratto dai romanzi di HUGH LOFTING del ciclo "IL DOTTOR DOLITTLE" REX HARRISON, ALAN JAY LERNER e FREDERICK LOEWE: ma Loewe si era ritirato e non intendeva più comporre musiche, e ARTHUR P. JACOBS licenziò Lerner per ritardi nel lavoro di scrittura della sceneggiatura. JOHN HUSTON venne preso in considerazione per la regia, ma Jacobs fu contrario: anche VINCENTE MINNELLI e WILLIAM WYLER furono tra i papabili, però Minnelli era considerato troppo all'antica per questa pellicola, e Wyler era ritenuto un cineasta troppo dispendioso per la mania di girare molte volte le scene. Venne scelto allora RICHARD FLEISCHER, esperto nel gestire set magniloquenti e grosse produzioni. Per il ruolo di Matthew Mugg vennero presi in considerazione DANNY KAYE, BING CROSBY, e DAVID WAYNE, per poi scegliere il più giovane ANTHONY NEWLEY. Sir RICHARD ATTENBOROUGH entrò nel cast all'ultimo minuto, prima che le riprese cominciassero. SAMANTHA EGGAR venne doppiata, nelle scene di canto, da DIANA LEE. Per interpretare Bumpo, i produttori pensarono a SIDNEY POITIER, che cassò prontamente l'offerta, e fu così che il personaggio venne proposto a SAMMY DAVIS, jr., ma Rex Harrison pose un veto, giacché consapevole che Davis era un cantante-entertainer, e quindi avrebbe sfigurato nel confronto con il membro del "Rat Pack". Il personaggio non venne così inserito nella versione cinematografica dei romanzi. La sequenza in cui viene cantato "The reluctant vegetarian" è stata una delle più difficoltose da girare, giacché ogni animale avrebbe dovuto sedere e stare fermo: la troupe ed il cast sono stati per ore pronti, finchè le riprese non sono iniziate. La prima stava funzionando a puntino, quando Harrison smise di cantare, improvvisamente: Richard Fleischer gli chiese come mai, e l'attore rispose che aveva sentito distintamente "Cut!", che è analogo al nostro "Stop!" quando si gira un film. Regista e protagonista avevano cominciato a discutere, quando, ancora si sentì il grido: il colpevole era stato il pappagallo Polynesia. La canzone più conosciuta della colonna sonora è "Talk to the animals", che riuscì a vincere l'Oscar come miglior brano: nessuno dello staff era però favorevole al pezzo, e Harrison dichiarò che "Una canzone umoristica dovrebbe essere divertente. E questa non lo è!". Due canzoni vennero scritte appositamente per la pellicola, e vennero girate le sequenze in cui venivano cantate: "Where are the words?" e "Something in your smile", cantate, rispettivamente da Newley e Harrison, ma al montaggio non vennero incluse nel film, sebbene presenti nei dischi. Sul set, Rex Harrison creò diversi problemi e fu molto scorbutico, al punto da guadagnarsi il soprannome di "Tyrannosaurus Rex": diversi membri giovani del set volevano far licenziare Harrison per i frequenti atteggiamenti di insofferenza e villania. Diverse volte, membri della troupe vennero morse da più animali utilizzati per il film. La stroncatura critica, e il fiasco al box-office di questo film, in pratica finì la carriera di Harrison come protagonista cinematografico: l'attore continuò comunque a presenziare assiduamente sui palcoscenici teatrali come star. Peraltro, nonostante il contratto firmato, Rex Harrison tentò, non convinto delle potenzialità dell'operazione, e approfittando dell'abbandono del compositore Lerner, di mollare la lavorazione: lo studio mise in preavviso CHRISTOPHER PLUMMER, minacciando cause rovinose a Harrison, riuscendo a farlo tornare sui suoi passi. Tra i capricci del prim'attore, ci fu il rovinare deliberatamente una ripresa, presenziando con il proprio yacht sullo sfondo di una scena girata su una spiaggia, rifiutandosi di muovere il natante. Inoltre, sembra che Harrison, ingelosito dal troppo spazio, secondo lui, concesso a Newley, si lasciasse andare spesso sul set a commenti anti-semiti, essendo il collega ebreo. Dopo il trionfo, tra Oscar e grandi incassi, di "TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE", la 20th Century Fox programmò tre musical ad alto budget, che in tre anni consecutivi avrebbero dovuto sbancare e rimpolpare le casse dello studio: questo film, "UN GIORNO...DI PRIMA MATTINA!" e "HELLO, DOLLY". Purtroppo, tutti e tre andarono malissimo al box-office, causando la perdita del lavoro per molti produttori esecutivi e manager. Nessuno, sul set, si aspettava che girare una scena con delle anatre sarebbe stato così difficile: messi in acqua, gli uccelli avevano molta difficoltà nel muoversi. Era la parte sbagliata dell'anno, quando la muta di piumaggio delle anatre non era idrorepellente, e quindi non riuscivano a nuotare.  La prima proiezione in anteprima, a Minneapolis nel Settembre 1967, fu un fallimento: il pubblico era in prevalenza adulto, che non era esattamente il target cui questa produzione puntava. La pellicola fu valutata poco coinvolgente e troppo lunga, e una versione più breve presentata a San Francisco, non andò comunque meglio, mentre un'altra edizione accorciata, proposta a San Jose andò bene e quindi questa versione rimase quella definitiva. Quando al film arrivò la candidatura quale miglior lungometraggio dell'anno agli Oscar, ci furono diverse polemiche e articoli derisori per questa scelta: pare che dietro alle nove nominations totalizzate dalla pellicola, ci fosse stato un gran lavoro "clandestino" organizzato dalla Fox con cene per i giurati della Academy con abbondanti dosi di cibo e vino... Questo film fu una delle prime grosse operazioni per lanciare un enorme merchandising legato alla produzione: puzzle, ristampe dei romanzi originari di Lofting, giocattoli e pupazzi, articoli per la scuola, una linea alimentare per animali, e ovviamente dischi. Non furono venduti granchè: dieci anni dopo, il flop di questa iniziativa fu una delle ragioni per cui GEORGE LUCAS ottenne a basso prezzo i diritti per il merchandising del suo "STAR WARS: EPISODIO IV- UNA NUOVA SPERANZA". Un altro problema per la produzione furono gli attacchi della stampa progressista britannica, che definirono razzisti molti contenuti dei libri del Dr. Dolittle, al punto da caldeggiarne l'esclusione dai testi scolastici: e per una produzione che puntava a portare famiglie intere nei cinema, questa fu una bella grana. L'uscita del lungometraggio fu in concomitanza con il disneyano "IL LIBRO DELLA JUNGLA", che stravinse quanto a critiche positive e incassi. In totale, occorsero quattro anni per portare a termine questa produzione. Dopo la travagliata produzione di questo film, Arthur P. Jacobs ottenne il via libera per girare "IL PIANETA DELLE SCIMMIE", a patto di non sforare il budget di 5 milioni di dollari. Costato 17 milioni di dollari, ne incassò 9 negli Stati Uniti. Su nove candidature, tra le quali quella per il miglior lungometraggio, agli Oscar portò via due statuette: quella per i migliori effetti speciali, e per la miglior canzone. Ai Golden Globes, invece, cinque le nominations, tra cui miglior film sezione commedia/musical, e un premio vinto, quello andato a Richard Attenborough come migliore non protagonista.