lunedì 30 novembre 2015


YAKUZA ( The Yakuza, USA 1974)
DI SIDNEY POLLACK
NOIR
La sceneggiatura di "YAKUZA", firmata da PAUL SCHRADER e  ROBERT TOWNE, fra i più ambiti scrittori di soggetti e script degli anni Settanta, era piaciuta tantissimo a MARTIN SCORSESE, che, dopo "MEAN STREETS", espresse il desiderio di dirigere il film, ma i produttori puntarono su SIDNEY POLLACK, all'epoca più conosciuto del regista italoamericano. In realtà il primo regista scelto per la pellicola era ROBERT ALDRICH, che avrebbe voluto LEE MARVIN nella parte di Harry Kilmer, l'americano che torna trent'anni dopo in Giappone, ma la produzione impose invece ROBERT MITCHUM: il quale insistette che non voleva Aldrich, che venne così messo da parte dai produttori. La sceneggiatura venne acquistata per 300,000 dollari: per l'epoca, il maggior esborso di una casa produttrice per uno script.  Il gioco d'azzardo praticato dai membri dello Yakuza (la mafia giapponese) nel film si chiama Tehonbiki. Nei titoli dell'edizione americana, gli attori giapponesi vengono indicati come andrebbe fatto nella tradizione nipponica, con i cognomi prima dei nomi. All'uscita del lungometraggio, non fu esattamente un grande successo commerciale, e anche i recensori espressero poco entusiasmo: negli anni, però, è cresciuto d'importanza fino a diventare un cult, e oggi è considerato uno degli ultimi grandi noir americani. 

ANNA DEI MIRACOLI ( The miracle worker, USA 1962)
DI ARTHUR PENN
DRAMMATICO
Il libro "THE STORY OF MY LIFE" di HELEN KELLER ispirò WILLIAM GIBSON, che ne trasse un dramma teatrale: tuttavia, non fu a Broadway che andò in scena per la prima volta la storia della ragazza cieca e sorda e della sua educatrice Anne Sullivan, ma in tv, nell'adattamento "Playhouse 90:The miracle worker", nel 1957, in cui i due ruoli principali erano andati alla undicenne PATTY MCCORMACK, e a THERESA WRIGHT. Sul palco invece furono PATTY DUKE, sedicenne, e ANNE BANCROFT ad interpretare Helen e Anne:fu ARTHUR PENN che diresse sia la versione televisiva, e a cui venne affidato l'adattamento per il cinema, dalla United Artists. Lo studio offrì a Gibson e Penn un budget da due milioni di dollari, se per interpretare Anne Sullivan avessero scelto AUDREY HEPBURN o ELIZABETH TAYLOR, ma i due vollero ad ogni costo la Bancroft, che aveva vinto un Tony Award per la sua performance, anche sullo schermo(sembra anche che lo studio offrì la parte a INGRID BERGMAN): il risultato fu che la UA limitò l'investimento a 500,000 dollari, riducendolo di tre quarti. Per la parte di Helen fu più complicato ancora mettersi d'accordo con la casa di produzione, che riteneva Patty Duke troppo grande per essere credibile nel ruolo di una bambina, ma Penn e Gibson considerarono che aveva interpretato il personaggio per oltre un anno a teatro, ed era quindi più inserita nella parte. Nella celeberrima scena della colazione in cui Helen devasta la sala da pranzo si sentono solo due parole: "Brava ragazza" ripetute di continuo da Anne. Le uova che Helen spiaccica sulla faccia di Anne erano mescolate a popcorn, per renderle meno veloci nello scivolare giù sulla pelle. Alla cerimonia degli Oscar, Anne Bancroft non era presente, trovandosi a recitare a teatro a New York, e quando le assegnarono la statuetta per la miglior attrice protagonista, fu JOAN CRAWFORD che la ritirò in vece sua: pare che la Crawford abbia accettato per far dispetto a BETTE DAVIS, anch'essa nominata, per "CHE FINE HA FATTO BABY JANE?", per il quale la pestifera Joan non aveva ricevuto la candidatura. Oltre alla Bancroft, anche Patty Duke conquistò l'Oscar, come miglior attrice non protagonista. Le candidature riscosse dalla pellicola furono in tutto cinque, tra cui, anche, miglior regia. Ai Golden Globes furono quattro candidature, tra cui miglior film drammatico, con Patty Duke che vinse come miglior attrice esordiente. Vinse anche il BAFTA per la miglior attrice protagonista, Anne Bancroft, ed il film fu candidato come miglior pellicola non inglese.  Nel 1979, in una nuova versione per la tv del dramma, Patty Duke interpretò questa volta Anne, mentre Helen era interpretata da MELISSA GILBERT. Le riprese si protrassero per due mesi, tra il Giugno e l'Agosto del 1961. Nonostante il basso investimento della United Artists, il film risultò un grande successo di critica e pubblico, incassando solo negli USA più di 3 milioni di dollari dell'epoca. 

I SETTE SAMURAI (Shichinin No Samurai, JAP 1954)
DI AKIRA KUROSAWA
AVVENTURA
AKIRA KUROSAWA aveva in mente di girare un film su una giornata di un samurai, dal momento in cui apriva gli occhi, a quando, per lavare l'onta di un grave errore commesso, decideva di togliersi la vita per salvare l'onore, secondo la tradizione della propria casta. Benchè avesse compiuto delle valide ricerche, il regista non sentiva di avere in mano materiale sufficiente per farne un film compiuto;quando conobbe un aneddoto circa gli abitanti di un villaggio che avevano pagato dei samurai per farsi proteggere, Kurosawa decise di sfruttare questo spunto. Vi volle includere come i samurai vestivano, mangiavano, la precedente storia dei personaggi, e vari altri dettagli circa la tradizione, che nessun regista nipponico aveva mai scelto di narrare. La prima sceneggiatura venne scritta da SHINOBU HASHIMOTO, dietro istruzioni del regista, ed era lunga 500 pagine. Lo script finale fu opera di Hashimoto, Kurosawa e HIDEO OGUNI, venne finito in 45 giorni, nei quali i tre si tennero lontani dall'esterno, dal telefono o da visitatori, salvo rarissime eccezioni.Sei dei sette samurai protagonisti, erano basati su figure realmente esistite. All'inizio della stesura della sceneggiatura, TOSHIRO MIFUNE avrebbe dovuto interpretare Kyuzo, lo stoico guerriero maestro di spada:però, Kurosawa e i suoi cosceneggiatori ritennero che era giusto inserire, oltre ai sei samurai costruiti su ricerche, una figura più "autodidatta", e crearono Kikuchiyo, per affidarlo a Mifune. L'attore, che non doveva basarsi su un personaggio esistito, venne lasciato libero di improvvisare maggiormente, rispetto agli altri interpreti: guardò vari documentari sui leoni, per ispirarsi alla natura selvaggia del suo personaggio. Il ruolo del taciturno Kyuzo andò a SEIJI MIYAGUCHI, che non aveva mai toccato una spada in vita sua, e così montaggio e attenzione del regista lo "trasformarono" in un provetto utilizzatore di katana.   Kurosawa creò un vero e proprio albero genealogico immaginario per tutti e 101 gli abitanti del villaggio difeso dai guerrieri, anche per quelli che si vedevano meno nella pellicola, per aiutare gli interpreti ad entrare maggiormente nei personaggi. Alcuni antenati del regista erano stati dei samurai, come dimostrarono dei documenti. Akira Kurosawa non si trovò bene con YOSHIO INABA, che interpretava Gorobei: era uso strillare molto e anche deriderlo, durante la lavorazione. Ciò comportò un forte stress per l'attore, che anche per via di questo, limitò non poco il numero di film successivi a questo, cui prese parte: curiosamente, Kurosawa lo volle di nuovo per una parte secondaria ne "IL TRONO DI SANGUE". Il regista non volle ricostruire il villaggio dei contadini nei teatri di posa della Toho, e pretese di costruire ex-novo delle capanne sulla penisola di Izu, presso Shizuoka. Naturalmente i costi lievitarono, e i produttori protestarono vivamente, ma Kurosawa fu fermo nel ribattere che ciò avrebbe influenzato positivamente le prove degli attori, e avrebbe compromesso il budget, ma aumentato l'autenticità del film.  E' stato il primo lungometraggio in cui Kurosawa utilizzò più macchine da presa, per non interrompere il flusso dei movimenti ed avere più facilitazioni in fase di montaggio. Questa tecnica fu usata dal regista in ogni suo lavoro successivo. La storia si svolge nel 1586, lo possiamo dedurre dal fatto che Kikuchiyo è nato nell'anno secondo dell'era di Tensho (1574), e nel racconto ha tredici anni: infatti, secondo la tradizione giapponese, quando i bambini nascono si ritiene che abbiano un anno, e si aggiunge un anno non alla data del compleanno, ma quando arriva l'anno nuovo. Le scene di battaglia vennero coreografate da YUSHIO SUGINO: inizialmente erano state affidate a Sugino e JUNZO SAMAMORI, che però ricevette la chiamata del Ministero dell'Educazione per un incarico, in Europa, durante il periodo della produzione della pellicola.  Alla casa produttrice Toho, spaventati dallo sforamento del budget, provarono più volte a bloccare la lavorazione, obbligando Akira Kurosawa a rivolgersi al comitato dei registi giapponesi, presso il quale erano convinti che il regista stava andando verso un disastro totale.  La produzione parallela di questo lungometraggio e "GODZILLA", rischiò di mandare in bancarotta la Toho. Per l'epoca, il più costoso film mai prodotto nella terra del Sol Levante, anche se, rapportato ai canoni hollywoodiani, sarebbe risultato una produzione media. Le riprese dovettero comunque interrompersi più volte, per via della scarsità di cavalli per la complessa battaglia finale. Tale sequenza, che avrebbe dovuto esser girata alla fine dell'Estate, per varie controversie produttive fu fatta a Febbraio, con temperature vicine allo zero: Toshiro Mifune disse che non aveva mai sentito così freddo, in vita sua. Alla fine la pellicola costò quattro volte il budget stanziato inizialmente, e richiese 148 giorni di riprese effettive. E' considerato il primo film d'azione moderno:certi aspetti tecnici e narrativi, come il ralenti nelle scene movimentate, e la riluttanza degli eroi, sono oggi comunemente usati, ma all'epoca furono scelte innovative. Fu il primo film che trattava di samurai per Kurosawa, e il suo lavoro più lungo, con 207 minuti di durata: la Toho, per l'edizione americana, tagliò cinquanta minuti circa di film, perchè la durata molto lunga avrebbe scoraggiato gli spettatori statunitensi. Curiosamente, i tre attori che interpretano i tre samurai che sopravvivono, nel finale, Schichiroji, Katsushiro e Kambei, furono quelli che morirono per primi nella vita reale: DAISUKE KATO perì nel 1975, ISAO KIMURA nel 1981, e TAKASHI SHIMURA nel 1982, e MINORU CHIAKI, che nel film è Heihachi, il primo dei sette a cadere, è stato l'ultimo ad andarsene, degli interpreti, nel 1999. Dei quattro samurai che muoiono, tutti vengono abbattuti da colpi d'arma da fuoco: l'unico dei sette che adopera un moschetto, e non un'arma bianca, è Kikuchiyo, tecnicamente non all'altezza dei sei compagni, e che tuttavia, quando spara, non prende nessuno. La troupe considerava il regista "il più grande tecnico del montaggio mondiale", per via dell'abitudine di Akira di stare in cabina a montare i film fino a tarda notte, dopo aver girato durante il giorno. Egli sosteneva che era un suo metodo, non condiviso da molti altri registi, che più tradizionalmente giravano, e affidavano, tempo dopo, le pellicole ai montatori per strutturare il film finito. La lavorazione durò da Maggio del 1953 al Marzo del 1954, ed il costo dell'operazione fu equivalente a due milioni di dollari. Ebbe due nominations agli Oscar, per la miglior direzione artistica ed i migliori costumi, per la categoria bianco e nero, ma non riuscì a vincere le statuette. Inoltre, ricevette la candidatura ai BAFTA per il miglior film straniero, e Toshiro Mifune e Takashi Shimura ebbero la candidatura per i migliori attori, ma non arrivarono i premi. Da molti è considerato come il film giapponese più bello mai realizzato, anche dallo storico di cinema nipponico DONALD RICHIE, per esempio,  per GEORGE LUCAS il film più bello di sempre, in assoluto, e dalla rivista "Entertainment Weekly" incluso nei 100 film più belli di sempre: eppure, alla sua uscita, proprio in Giappone, la critica risultò abbastanza tiepida, anche se ebbe un ottimo riscontro commerciale, risultando il terzo incasso nazionale del 1954. Per Toshiro Mifune, il film ed il ruolo preferiti della sua carriera. "I MAGNIFICI SETTE" è il remake ufficiale, uscito nel 1958, e a sua volta con un rifacimento in produzione attualmente, ma si può dire che la storia è divenuta un archetipo usato più e più volte nel cinema che ne è seguito.

LA IENA-L'uomo di Mezzanotte (The body snatcher, USA 1945)
DI ROBERT WISE
HORROR
"LA IENA" è basato su un racconto di  ROBERT LOUIS STEVENSON, "Il ladro di cadaveri", pubblicato nel 1884, ma è in gran parte basato sulla vera vicenda di Burke & Hare, dalla quale anche JOHN LANDIS trasse il film omonimo nel 2010. La sceneggiatura venne approntata da PHILIP MACDONALD assieme a VAL LEWTON (il quale si firmò Carlos Keith) che produsse la pellicola per la RKO Pictures. Fu l'occasione per far lavorare insieme per l'ottava, ed ultima volta, BORIS KARLOFF  e BELA LUGOSI, qui relegato in un ruolo secondario. ROBERT WISE, al terzo film diretto,  fu colpito dall'alto professionismo d'attore di HENRY DANIELL, lodandolo pubblicamente in più interviste.Il filmato di repertorio su cui si apre il lungometraggio non è composto da riprese di Edimburgo, ove si svolge la storia, bensì realizzate in California. Le scene di esterni vennero girate sul set messo su per "NOTRE DAME", uscito sei anni prima. Le riprese si svolsero in soli 23 giorni, tra la fine di Ottobre e il Novembre del 1944. 

domenica 29 novembre 2015


JOHN TURTURRO ( John Michael Turturro, Brooklyn, New York City, NY, USA,28/02/57-....)
Il padre carpentiere e operaio edile, la madre cantante di jazz, entrambi di origine italiana, dalla Sicilia, JOHN TURTURRO nacque a Brooklyn nel 1957:anche i fratelli Nicholas e Ralph, e la cugina Aida hanno scelto di diventare attori. Alto e ricciuto, dopo essersi diplomato alla New York University, a New Paltz, si mise a recitare, a teatro, conquistando considerazione, apprezzamenti e poi John cominciò ad apparire in produzioni importanti come comprimario, a metà degli anni Ottanta, poco prima di compiere trent'anni:"TORO SCATENATO""FLAMINGO KID", "VIVERE E MORIRE A LOS ANGELES", "HANNAH E LE SUE SORELLE""GUNG-HO","IL COLORE DEI SOLDI". Nel 1985 vinse, sul palcoscenico, il Theatre World Award per la sua acclamata interpretazione in "Danny and the Deep Blue Sea". Il ruolo che impresse una svolta alla sua visibilità, però, fu quello di Gaspare Pisciotta ne "IL SICILIANO", tanto da far sì che qualche giornalista un pò eccessivo lo battezzasse "il nuovo ROBERT DE NIRO". Il sodalizio artistico con SPIKE LEE ed i fratelli JOEL e ETHAN COEN cominciò subito dopo, e Turturro ha girato con loro, rispettivamente, otto ( l'attore che più volte è stato incluso nel cast da Lee) tra cui "FA' LA COSA GIUSTA","CLOCKERS" e quattro film, come "BARTON FINK" e  "IL GRANDE LEBOWSKI". Nel 1992 esordì dietro alla macchina da presa con "MAC", ispirato al neorealismo italiano, pellicola in cui interpretò un personaggio che richiamava il proprio padre, scomparso. Attore molto apprezzato da autori e registi di cinema più commerciale, ha sapientemente suddiviso la propria carriera tra pellicole "artistiche", vedi "FEARLESS", "QUIZ SHOW", "THE GOOD SHEPERD", con cinema di cassetta come "TERAPIA D'URTO", "TRANSFORMERS", "BOX OF MOONLIGHT", "PELHAM 1-2-3", con "chiamate" in Italia quali quella di FRANCESCO ROSI per "LA TREGUA" e di NANNI MORETTI per "MIA MADRE". Per il personaggio interpretato in "CROCEVIA DELLA MORTE" basò movimenti e modo di parlare sul regista BARRY SONNENFELD.  In sei film interpretati, ha avuto accanto il suo insegnante di recitazione alla SUNY, Joe Paparone. Da regista ha diretto, ed interpretato, cinque film ed un episodio di "RIO,EU TE AMO": oltre al lungometraggio prima citato, "ILLUMINATA", "ROMANCE & CIGARETTES", "PASSIONE"  e "GIGOLO' PER CASO". Sposato dal 1985 con la collega CATHERINE BOROWITZ, ha con lei due figli. Il suo film preferito è "GROSSO GUAIO A CHINATOWN"
COSI' PARLO' JOHN TURTURRO:
"Vedo spesso che, nei film, se hai colori scuri e carnagione non chiara, sei uno dei cattivi. Ho rifiutato un milione di ruoli da malvagio."
"In sostanza, il tuo lavoro è di tenere la gente sveglia. E poi racconta una storia, se alla gente piacerà, è quello che si ricorderà. Ho fatto film amati dalle persone, che non hanno vinto niente, e magari scoperti più tardi, e questo per me è una gioia."
"Non volevo essere un attore che fa parti stereotipate da italiano. Non sono interessato a quel tipo di personaggio, a meno che non sia davvero un gran ruolo. E so che i film sono influenzati da come appari al loro interno. Ma un pò di persone mi hanno dato l'opportunità di fare altre parti, e ho colto l'occasione."

sabato 28 novembre 2015


MADAGASCAR ( Madagascar, USA 2005)
DI ERIC DARNELL e TOM MCGRATH
ANIMAZIONE
Il quartetto di animali protagonista di "MADAGASCAR" doveva essere composto, inizialmente, da un leone, una zebra, un ippopotamo ed un okapi, una specie di antilope: venne cambiato in giraffa, per mettere un animale più conosciuto. Inoltre, lo spunto originario prevedeva un gruppo di attivisti che liberava gli animali, ma fu eliminato.  All'origine, Re Julian doveva essere un personaggio molto più di contorno, con due sole battute:quando SACHA BARON COHEN fece il provino per doppiarlo, non solo improvvisò un efficace accento indiano, ma si lasciò andare a otto minuti di dialogo del tutto inventato. I registi ERIC DARNELL e TOM MCGRATH si divertirono così tanto, che pensarono di riscrivere del tutto il personaggio del lemure, dandogli molto più spazio. Ad un certo punto della preproduzione, per dar voce a Gloria, l'ippopotamo, erano in lizza MADONNA, GWEN STEFANI e  JENNIFER LOPEZ, ma fu JADA PINKETTS-SMITH a doppiare il personaggio. Nessuna delle specie dei quattro protagonisti è presente al New York Zoo: ci sono, invece, i pinguini. L'idea dei quattro pinguini provenne da un film di animazione sui BEATLES che Darnell stava cercando di realizzare, chiamato "Rockumentary": quando si verificò l'impossibilità di farlo, Darnell si dedicò a questo progetto, cambiando l'attività dei pennuti da musicisti in militari. Melman, la giraffa, indossa scatole ai piedi: è un riferimento a HOWARD HUGHES, che, ipocondriaco totale, era uso, nei suoi ultimi anni, portare dei contenitori ai piedi, per evitare rischi di infezione batterica, e soffriva di OCD( disordine compulsivo-ossessivo). La jungla disegnata nel film è basata sui dipinti di HENRI ROUSSEAU. La sequenza in cui Alex sogna bistecche che cadono su di lui richiama, in chiave parodistica, quella in "AMERICAN BEAUTY" in cui il protagonista sogna petali di rosa  sulla sua vicina: nelle due scene, infatti, suona la stessa canzone. Gli umani non sentono gli animali parlare, nella pellicola. L'aereo che i lemuri conservano è un Lockheed Electra, lo stesso tipo su cui Amelia Earhart scomparve nel Luglio del 1937. Nei seguiti, due per ora, con un altro programmato, Alex il leone ha un segno richiamante l'Africa sulla zampa; in questo, no. Nella versione originale del lungometraggio ci sono diversi riferimenti, nei dialoghi, alla serie tv "AI CONFINI DELLA REALTA'". Quando venne girato il numero 3 della serie, JEFFREY KATZENBERG ammise pubblicamente che era contrariato dall'aver proseguito la saga dopo il secondo episodio. Costato 75 milioni di dollari, ne ha incassati 193 negli USA, ed altri 339 nel resto del pianeta, per un totale di 532 milioni.

venerdì 27 novembre 2015


NEL CENTRO DEL MIRINO (In the line of fire, USA 1993)
DI WOLFGANG PETERSEN
THRILLER/AZIONE
La sceneggiatura di "NEL CENTRO DEL MIRINO" venne ispirata a JEFF MAGUIRE da Clint Hill, agente speciale che aveva fatto parte del servizio di sicurezza di John Fitzgerald Kennedy a Dallas, e in un'intervista televisiva in diretta, era crollato in lacrime, confessando di sentirsi in colpa per non essere riuscito ad impedire l'assassinio del Presidente. Lo script girò per una decina d'anni sulle scrivanie degli studios hollywoodiani,senza che la produzione venisse allestita seriamente: fu ROB REINER, con la sua Castle Rock Entertainment ad acquistarla, per un milione di dollari. Originariamente, per l'agente Frank Horrigan era stato designato DUSTIN HOFFMAN, e la regia sarebbe dovuta toccare a MICHAEL APTED: quando DAVID PUTTNAM assunse il comando della Columbia Pictures, accantonò il progetto. Ciò probabilmente fu dovuto ai dissidi tra la star ed il produttore, dopo il gigantesco flop di "ISHTAR", e la conseguente ruggine che sorse tra i due. Poi sembrava che fosse ROBERT REDFORD a rivestire il ruolo di protagonista, ma dopo un assenso iniziale, abbandonò il progetto, e la parte dell'agente FBI venne offerta a SEAN CONNERY, che la rifiutò.  CLINT EASTWOOD, quando il ruolo di Frank Horrigan venne offerto a lui (dopo la presa in considerazione di TOMMY LEE JONESVAL KILMER, ringiovanendo notevolmente il character), inizialmente declinò, perchè il personaggio era un cinquantenne, e lui aveva già sessantadue anni, poi ci ripensò. La prima scelta per l'assegnazione del killer Mitch Leary fu ROBERT DE NIRO, che non accettò, perchè aveva urgenza di cominciare il primo film da lui diretto, "BRONX". Furono presi in considerazione ROBERT DUVALL e JACK NICHOLSON, ma infine la parte andò a JOHN MALKOVICH.  Il personaggio di Lilly Raines venne offerto a GLENN CLOSE e SHARON STONE, che non lo accettarono, ed andò così a RENE RUSSO. Fu lo stesso Clint Eastwood a scegliere WOLFGANG PETERSEN per affidargli la regia della pellicola.  Nel cast sono presenti tre attori membri della Steppenwolf Teather Company of Chicago: oltre a Malkovich, anche JOHN MAHONEY e GARY COLE. Per prepararsi al ruolo di killer, John Malkovich passò un mese pressochè in solitaria, per vivere il senso di isolamento di Mitch Leary, senza praticamente uscire di casa, guardare la tv o rispondere al telefono. Malkovich impressionò positivamente Wolfgang Petersen improvvisando la scena in cui il suo personaggio, minacciato dalla pistola di Horrigan, se la mette in bocca, al punto di volerla lasciare nel film finito. Nel girare la sequenza del cornicione, il sessantaduenne Eastwood, dotato di un'imbracatura di sicurezza, si lanciò per sei volte da una certa altezza. La scena dell'inseguimento sul tetto ha un commento musicale molto simile a quello de "THE UNTOUCHABLES-GLI INTOCCABILI", nella sequenza in cui Elliot Ness insegue Frank Nitti nel prefinale: entrambi i film sono musicati da ENNIO MORRICONE. E' il primo lungometraggio che ha avuto totale collaborazione da parte dei Servizi Segreti nella lavorazione. Nella versione britannica della pellicola, gli omicidi dell'impiegata di banca e della coinquilina vennero montati in modo che il pubblico non assistesse alla rottura del collo delle due; Malkovich voleva includere anche l'uccisione del cane nella sequenza, ma Petersen pensava che era troppo violenta, e preferì fare altrimenti. Sia il personaggio di Eastwood che quello di DYLAN MCDERMOTT utilizzano, nel film, una Sig Sauer 9mm: nella scena iniziale, invece, Horrigan usa una Smith&Wesson 44 Magnum, arma "consueta" per l'ex-Harry Callahan. Alcuni recensori hanno sottolineato che questo film è una sorta di addio di Eastwood al personaggio del poliziotto, e "GLI SPIETATI" a quello dei tanti pistoleros impersonati dalla star. Gli effetti digitali che collocarono il "giovane" Eastwood accanto a JFK, e nelle immagini vicine a George Bush e Bill Clinton costarono 4 milioni di dollari. La replica dell'Air Force One, il velivolo presidenziale, invece, 250,000 dollari. Alcune delle riprese della campagna elettorale di Clinton furono utilizzate per far parte del film. La foto del 22 Novembre 1963 che riprende Horrigan, è uno scatto  di Clint Eastwood fatto da James "Ike" Altgens. Nel film ci sono riferimenti a tre dei quattro presidenti americani assassinati: oltre a Kennedy,  il fatto che Leary adoperi il nome finto di Booths ( l'uomo che uccise Abraham Lincoln), e che provi a compiere il delitto del capo di Stato con una pistola mascherata  da un panno, come accadde a William McKinley, per mano di Leon Czolgosz. Il quarto è stato James A.Garfield, ma non viene riportato niente nel film, che lo riguardi. Ci sono, inoltre, due riferimenti all'assassinio di Robert Kennedy: quando Horrigan trova una citazione di una frase di Sirhan Sirhan, l'omicida del candidato alla presidenza, nell'appartamento di Leary, e nella sequenza in cui il Presidente viene fatto uscire per sicurezza da una delle cucine dell'hotel dove teneva il discorso, infatti Kennedy II venne ucciso nella cucina dell' Ambassador Hotel, a Los Angeles.  Il nome del presidente USA nel film non viene mai menzionato. La scena in cui Eastwood e McDermott salgono le scale dei Servizi, in realtà venne ripresa all'interno del Ministero del Tesoro. Il numero di telefono rintracciato da Frank Horrigan sotto il letto, era quello della Sony Pictures. Nella scena in cui Horrigan suona il piano, è lo stesso Clint Eastwood a offrire prova della sua abilità di pianista jazz nella vita reale. ARNOLD SCHWARZENEGGER fece visita al set, in segno di cortesia a Eastwood. Wolfgang Petersen spesso richiama gli attori con cui ha lavorato, come Rene Russo, presente anche nel suo lavoro successivo, "VIRUS LETALE": John Malkovich, se HARRISON FORD non avesse accettato il ruolo da protagonista di "AIR FORCE ONE" sarebbe stato l'alternativa. E' stato il primo lungometraggio di Clint Eastwood, solitamente molto legato alla Warner Bros., per la Columbia Pictures. Le riprese si svolsero tra l'Ottobre del 1992 ed il Gennaio del 1993. Benchè il film sia stato un grande successo commerciale, i rapporti tra la Columbia Pictures, coproduttrice e distributrice della pellicola, e la Castle Rock, produttrice diretta, aumentarono di tensione, con accuse reciproche di non aver sostenuto abbastanza la produzione dell'operazione. L'anno seguente, infatti, ci fu la rottura definitiva tra le due case. Costato 40 milioni di dollari, ne incassò 102 negli States, ed altri 85 nel resto del mondo, per un risultato finale di 187 milioni solo nelle sale cinematografiche. Ha ricevuto tre nominations per l'Oscar: miglior attore non protagonista (Malkovich), miglior sceneggiatura originale e miglior montaggio, senza vincere nessuno dei tre premi. Ha avuto anche la candidatura per il Golden Globe per il miglior attore non protagonista, sempre a John Malkovich, che non riuscì a spuntarla, e la nomina per il BAFTA per le stesse categorie dell'Oscar, anche qui senza successo finale.

lunedì 23 novembre 2015


FOG (The Fog, USA 1980)
DI JOHN CARPENTER
HORROR
Sembra che l'ispirazione per la sceneggiatura di "FOG" per JOHN CARPENTER sia venuta da una duplice suggestione: il film inglese del 1958 "I MOSTRI DELLE ROCCE ATOMICHE", con creature mostruose che si nascondono nelle nubi, ed un viaggio a Stonehenge con la produttrice e sceneggiatrice DEBRA HILL, che visitarono nella bruma. Nel film sono madre e figlia JANET LEIGH e  JAMIE LEE CURTIS, come nella vita reale. ADRIENNE BARBEAU (qui esordiente sul grande schermo) impostò la propria voce su quella di Alison Steele, disc-jockey conosciuta negli anni Sessanta come The Nightbird.  John Carpenter scrisse la parte della Barbeau,Stevie, appositamente per lei: i due erano marito e moglie, all'epoca. La Barbeau e la Curtis non appaiono mai nella stessa scena. Adrienne Barbeau ha una scena con uno dei suoi figli, ed un'altra con due degli spettri: per il resto, appare sempre sola, in pratica. Bennett, l'attendente di padre Malone, all'inizio della pellicola, era interpretato da Carpenter stesso, non accreditato nei titoli.Il ruolo di padre Malone venne inizialmente offerto a CHRISTOPHER LEE, che però non era disponibile nel periodo delle riprese, e fu HAL HOLBROOK ad avere la parte. Venne offerto un ruolo anche a KURT RUSSELL, che era sotto contratto per altre pellicole, al tempo.  Il capo degli spettri, Blake, era impersonato da ROB BOTTIN, il celebre mago del trucco:Carpenter ebbe un'intuizione, parlando con lui, e gli chiese di alzarsi. Gli parve che avesse la statura per essere abbastanza efficace e impressionante come "capospettro"! Sia Adrienne Barbeau, che Hal Holbrook e TOM ATKINS parteciparono, due anni dopo, a "CREEPSHOW" di GEORGE A.ROMERO. Ad un certo punto del film, Tom Atkins nomina Bodega Bay, luogo in cui è ambientato un altro celebre lungometraggio spaventoso, "GLI UCCELLI";John Carpenter ha disseminato anche altri omaggi/riferimenti a film e romanzi di cui è appassionato, come quando Stevie, ascoltando la radio guidando, sente fare i nomi di Arkham Reef e Waitely, che sono frequenti negli scritti di H.P.LOVECRAFT. Il nome del medico legale interpretato da DARWIN JOHNSTON è Phibes, un chiaro riferimento a Anton Phibes, il macabro personaggio interpretato da VINCENT PRICE ne "L'ABOMINEVOLE DR.PHIBES" e "FRUSTRAZIONE". Inoltre, il film si apre su una citazione di EDGAR ALLAN POE da "Un sogno dentro un sogno: "Tutto ciò che vediamo o abbiamo visto non è che un sogno dentro un sogno". Stevie cita, annunciando l'aumento della nebbia, due strade, Russelville Road e Smallhouse Road, posti realmente esistenti a Bowling Green, nel Kentucky, dove è cresciuto il regista. Alcuni nomi dei personaggi, quali NICK CASTLE, TOMMY WALLACE, DAN O'BANNON, sono presi da collaboratori veri del regista. Nella scena finale, sulla parete della chiesa, su un mattone dietro Andy è scritto "H.Hawks", un chiaro omaggio a HOWARD HAWKS. In più, più tardi Carpenter girò "LA COSA", remake de "LA COSA DA UN ALTRO MONDO", film codiretto dal regista di "UN DOLLARO D'ONORE".  La radio dove Stevie lavora, trasmette musica jazz, perchè per il rock i costi dei diritti erano molto maggiori. Non è vero, per quanto altrove riportato, che il monologo iniziale di JOHN HOUSEMAN dura cinque minuti esatti, come nel racconto dovrebbe essere, dalle 23.55 a Mezzanotte: dura invece 2 minuti e 25 secondi. Houseman fu presente sul set per un giorno solo, e nei titoli viene indicato come "Apparizione straordinaria".Nello stesso periodo, l'attore partecipò a due film che parlavano di spettri:l'altro fu, l'anno seguente, "STORIE DI FANTASMI". Benchè sia sostanzialmente un film a basso budget, John Carpenter volle girarlo in Panavision, per dare la sensazione al pubblico che fosse invece una produzione costosa. Dopo un primo montaggio, che aveva reso un lungometraggio che non arrivava a ottanta minuti di durata, Carpenter aggiunse nuove scene, tra le quali quella del Capitano che narra storie di fantasmi intorno al falò per spaventare i bambini. E altre che rendevano la pellicola più spaventosa, come alcuni delitti, la scena di Jamie Lee Curtis nell'obitorio, e Adrienne Barbeau in cima al faro nella sequenza finale. Questa scena fu difficile da girare, perchè la troupe non riusciva a creare l'effetto della nebbia che si dissolve lentamente; venne risolta facendo fare all'attrice i movimenti al contrario. La sequenza al molo di Bodega Bay venne girata in un solo giorno. Il film venne girato in trenta giorni, tra Aprile e Maggio del 1979.  Costato 1 milione di dollari, ne incassò oltre 21 sul solo terreno nordamericano. Nel 2005 ne è stato prodotto un remake, prodotto da John Carpenter e Debra Hill, che non ebbe molto successo e venne pressochè unanimemente stroncato nelle recensioni. 

venerdì 20 novembre 2015


TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL SESSO, MA NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE (Everything you always wanted to know about sex *but were afraid to ask, USA 1972)
DI WOODY ALLEN
COMMEDIA
Il libro "TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL SESSO, MA NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE", del dottor DAVID REUBEN, che fece sensazione nel 1969, quando fu pubblicato, venne opzionato da ELLIOTT GOULD e dal produttore JACK BRODSKY per primi: constatato, però, che il testo era troppo complicato per essere tradotto in sceneggiatura, preferirono rivendere i diritti alla United Artists. Fu WOODY ALLEN, che voleva girare il suo quarto film da regista, ad interessarsi al progetto, cominciando a scriverne la sceneggiatura assieme a MARSHALL BRICKMAN, per poi compiere l'operazione da solo. Nella filmografia alleniana, questo lavoro ha più particolarità: è infatti l'unica volta in cui il regista, sceneggiatore e attore ha portato sullo schermo un soggetto concepito da altri; è il primo film a episodi in cui è stato coinvolto (l'altro è "NEW YORK STORIES", del 1989); ha il titolo più lungo tra i suoi lungometraggi (secondo è "INCONTRERAI L'UOMO DEI TUOI SOGNI", del 2010); il primo a includere, nel titolo originale, la parola "sex" ( l'altro è "UNA COMMEDIA SEXY IN UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE", nel 1981); il primo film con un budget considerevole, ad essere diretto da lui, e il primo ad avere la sequenza dei titoli di testa su sfondo monocolore, un marchio di fabbrica poi divenuto tipico per i film di Allen. Una delle numerose collaborazioni tra Woody e LOUISE LASSER, sua ex-moglie, e che girò con lui diversi lavori nella prima parte della sua carriera. I personaggi di Fabrizio e Gina vennero dapprima offerti a RICHARD BENJAMIN e PAULA PRENTISS, successivamente, al loro "no" a JOHN CASSAVETES e RAQUEL WELCH: alla loro indisponibilità, furono Allen e la Lasser a recitare le parti. GENE WILDER, dopo aver girato il film, rivelò che sul set vigeva una serietà "adatta ad un film di INGMAR BERGMAN", con il regista che comunicava silenziosamente, e persone della troupe che parlavano sussurrando. Curiosamente, il suo personaggio si chiama Doug Ross, come il personaggio interpretato da GEORGE CLOONEY anni dopo in "E.R.-MEDICI IN PRIMA LINEA". Se Wilder non avesse accettato di prendere parte al film, Allen aveva in mente di offrire il ruolo a LAURENCE OLIVIER.  Il ruolo dello scienziato pazzo venne inizialmente pensato per LON CHANEY Jr., ma poi fu JOHN CARRADINE ad avere la parte. Allen interpreta quattro ruoli, in questo suo film:uno spermatozoo, Fabrizio, il Buffone e Victor Shakapopulis, nome già utilizzato in "CIAO PUSSYCAT". Il terzo capitolo della pellicola ("Perchè alcune donne hanno difficoltà a raggiungere l'orgasmo?", tra l'altro il preferito di Allen) è un omaggio a FEDERICO FELLINI e MICHELANGELO ANTONIONI, nello specifico a "CASANOVA '70" e "DESERTO ROSSO". Un episodio che venne girato, ma poi tagliato al montaggio, era "Perchè gli uomini diventano omosessuali?", e mostrava Woody Allen vestito da ragno, e Louise Lasser da Vedova Nera: dopo aver danzato ed essersi accoppiati, la Vedova Nera mangiava il ragno, ma Allen era scontento del finale dell'episodio, e preferì non inserirlo. Anche un altro episodio, una parodia della Bibbia, in cui un personaggio celebre del libro è colto nell'atto di masturbarsi, venne tagliato.   Il dottor Reuben non amò il film, e, in un'intervista televisiva, disse che ogni episodio parlava di un fallimento sessuale, mentre il suo lavoro trattava esclusivamente di soluzioni ai problemi. Le riprese si svolsero tra il Gennaio ed il Marzo del 1972. Costato 2 milioni di dollari, ne incassò 18 solo negli USA. 

martedì 17 novembre 2015


CIMARRON (Cimarron, USA 1960)
DI ANTHONY MANN
WESTERN
Nel 1932, "CIMARRON", (da noi "I PIONIERI DEL WEST") fu il primo western a vincere l'Oscar come miglior film dell'anno, ed il primo film ad ottenere più di sei nominations. Il remake venne affidato dalla Metro Goldwyn-Meyer a ANTHONY MANN, con il quale sorsero dei problemi durante la lavorazione, al punto da provocare il licenziamento del regista, che venne rimpiazzato da CHARLES WALTERS per la conclusione delle riprese. Per il ruolo di Sabra, venne presa in considerazione EVA MARIE SAINT, ma poi fu a MARIA SCHELL che andò la parte. Nel suo libro di memorie, "Intermission", ANNE BAXTER confessò che durante la lavorazione, la Schell e GLENN FORD divennero molto intimi, salvo, alla prima del lungometraggio, essere arrivati a non rivolgersi la parola. Per la sequenza della corsa alla terra, vennero utilizzate 1000 comparse, 700 cavalli, e 500 carri; l'inventata città di Osage venne costruita su tre teatri di posa, su uno spazio che misurava undici acri di terreno nelle proprietà della MGM. La più grande città finta mai costruita per un western della casa di produzione. Le riprese si svolsero tra il Settembre ed il Novembre del 1959. Costato poco meno di cinque milioni e mezzo di dollari, ne incassò 2 e 300,000 dollari negli Stati Uniti, ed altri due e mezzo nel resto del mondo: comunque, uno degli western più famosi degli anni Sessanta. Ebbe due nominations agli Oscar, per la miglior direzione artistica, ed il miglior sonoro, che non si trasformarono però in premi vinti.

BULLI E PUPE (Guys and dolls, USA 1955)
DI JOSEPH L.MANKIEWICZ
MUSICALE
Il soggetto di "BULLI E PUPE" era basato sul racconto di DAMON RUNYON "The idill of miss Sarah Brown" :divenne poi una commedia radiofonica, nel 1949, sulla NBC. Il musical trattone, dopo un esordio a Philadelphia, esordì a Broadway nel 1950 , il 24 Novembre, e fu replicato 1200 volte, fino alla fine di Novembre del 1953. Vinse un Tony quale miglior musical, ed uno per la migliore coreografia: del cast originale, nella versione per il cinema comparvero STUBBY KAYE, VIVIAN BLAINE, B.S. PULLY, e JOHNNY SILVER. Per il ruolo di Sky, si pensò a GENE KELLY, ma la MGM rifiutò di "prestare" la star a SAMUEL GOLDWYN. La Paramount, prima di affidare il progetto a Goldwyn aveva in mente questo cast: CLARK GABLE per Sky, BOB HOPE come Nathan Detroit, JANE RUSSELL nei panni della "sergente" dell' Esercito della Salvezza Sarah Brown, e BETTY GRABLE ad interpretare Adelaide. L'assegnazione del gangster Sky Masterson ( il cui vero nome era Obadiah) a MARLON BRANDO fu molto contestata, in primis da FRANK SINATRA, che avrebbe voluto per sè il personaggio, e si sentì messo in secondo piano, pur accettando la parte, nell'interpretare Detroit: i rapporti tra le due star non furono granchè, durante la lavorazione(arrivarono a parlarsi tramite intermediari, perfino). In realtà, questo dipese anche dal fatto che Marlon Brando, prima delle riprese, si fosse rivolto a Frank Sinatra per farsi aiutare nelle scene di canto e ballo, ma l'altro reagì sdegnosamente, creando la tensione che sarebbe seguita, tra i due. Di Sinatra, Brando disse che Frank era il tipo d'uomo che, se fosse andato in Paradiso, avrebbe combinato guai a Dio per mostrare quanto era tosto: di Brando, Sinatra disse che non pensava che non avesse talento, ma che il personaggio di Sky era forzato, interpretato da lui, e lo ribattezzò "Mumble", per la maniera di Marlon di pronunciare le battute. Per la scena in cui Sky e Nathan si incontrano per la prima volta, molte dovettero essere le riprese effettuate: infatti, Brando sbagliava volontariamente le battute, facendo ingozzare Sinatra di cheese-cake, finchè a questi non venne la nausea, e fu necessario sospendere e rimandare fino al giorno seguente i ciak. Alla prima ripresa, tutto filò liscio. MARILYN MONROE avrebbe voluto interpretare Adelaide, ma JOSEPH L.MANKIEWICZ, memore dell'esperienza sul set di "EVA CONTRO EVA", in cui la Monroe aveva un piccolo ruolo, non la volle, negando, addirittura, di aver trovato sulla propria segreteria i messaggi lasciati dalla bionda star;BETTY GRABLE andò in trattativa per firmare per la parte, ma Goldwyn fu molto scocciato dall'incontro con l'attrice, per via dei suoi problemi organizzativi, a causa del suo cane che si era rotto una zampa, e preferì non scritturarla. Anche JUDY HOLLIDAY fu considerata per il ruolo, però poi fu VIVIAN BLAINE ad essere ingaggiata. La scelta originale di Goldwyn per Sarah Brown era GRACE KELLY, ma poi venne scritturata JEAN SIMMONS. Il personaggio di Sky Masterson era basato, alla lontana, sul realmente esistente William Barclay "Bat" Masterson, cronista di sport newyorkese e già agente di frontiera. Ogni numero musicale di Marlon Brando richiese diverse riprese, per assemblare le parti cantate. Le canzoni "A woman in love", "Adelaide", e "Pet me Poppa" non erano presenti nella versione teatrale, e scritte appositamente per il musical cinematografico: la canzone del titolo non viene cantata, nella versione originale, da Nathan Detroit, ma venne fatta questa scelta per accontentare Sinatra. "The Voice" si rifiutò di interpretare "Adelaide" con accento del Bronx, preferendo intonarla con il suo stile inconfondibile da crooner: Brando, indispettito, fece notare a Mankiewicz che non andava bene che Sinatra decidesse in che tono interpretare le sue canzoni, e che avrebbe dovuto attenersi alle disposizioni originali, perchè "due eroi romantici insieme non possono starci". Il regista non gli dette retta, e Brando si ripromise di non lavorare mai più con lui, come infatti fece. Sul set, tuttavia, quello che dette maggiormente problemi con nervosismi e discussioni fu Sinatra, che creò più di un grattacapo a Mankiewicz. Benchè si fosse impegnato a fondo, andando anche a scuola di canto, Marlon disse che quando cantava sembrava "il richiamo d'amore di uno yak"! Tuttavia, Samuel Godlwyn fu così soddisfatto dall'atteggiamento di Brando dentro e fuori dal set, che volle regalargli una "Thunderbird" bianca, nuova di zecca. Ciò provocò, curiosamente, un comportamento entusiasta del divo, che, contrariamente a quanto era uso fare, accettò di fare promozione per il film: ma le buone intenzioni ebbero fiato corto, e dopo poco, Marlon Brando cominciò a dare forfait agli impegni promozionali, dicendo che per una macchina nuova, aveva fatto anche parecchio... Il fatto che i dialoghi potessero sembrare fin troppo stilizzati, o quasi formali, è dovuto alla firma degli stessi, a cura di Damon Runyon: egli volle caratterizzare al massimo le battute degli interpreti. Mankiewicx volle che i personaggi fossero "reali", ma le scenografie volutamente artificiose , in tono con la frase di lancio della pellicola, "una favola musicale di Broadway". Il film fu l'ultima apparizione insieme del gruppo "THE GOLDWYN GIRLS". Sinatra, poco tempo dopo, dichiarò che l'unico film di cui si era pentito, cui aveva preso parte, era questo. Anni dopo la lavorazione, Jean Simmons in un'intervista disse che con Joseph L.Mankiewicz era nato un sentimento amoroso mai espresso l'un l'altra. Le riprese si tennero tra il Marzo ed il Luglio del 1955. Costato 5 milioni e mezzo di dollari, ne incassò circa 20 nei soli USA. Il film ebbe quattro nominations agli Oscar (migliori fotografia, scenografia, costumi a colori, adattamento da un musical) ma non vinse neanche una statuetta: e così ai BAFTA, due candidature, come miglior pellicola e miglior attrice, sezione Musicale/Commedia, per Jean Simmons, senza vincere. Invece, ai Golden Globes, ebbe due candidature, quale miglior film Commedia/Musicale e miglior attrice in tale categoria, sempre per la Simmons, vincendo tutte e due i premi.E' attualmente in via di allestimento un remake del film, con CHANNING TATUM nel ruolo di Sky e JOSEPH GORDON-LEVITT in quello di Nathan. 

lunedì 16 novembre 2015


SANGUE E ARENA (Blood and sand, USA 1922)
DI FRED NIBLO ( e DOROTHY ARZNER, non accreditata)
DRAMMATICO
RODOLFO VALENTINO, che nel 1921 aveva conquistato la vetta del box-office americano con "THE SHEIK" e "I 4 CAVALIERI DELL'APOCALISSE", era divenuto una star autorevole, ma, nonostante avesse espresso la preferenza per GEORGE FITZMAURICE affinchè dirigesse questo nuovo lungometraggio, la casa di produzione lo affidò a FRED NIBLO. Rodolfo Valentino ( in USA chiamato Rudolph) e NATACHA RAMBOVA avrebbero voluto girare la pellicola in Spagna, ma la produzione preferì allestire dei set ad Hollywood. LILA LEE, che interpretava Carmen, in questo film, voleva girare le scene con Valentino di mattina, perchè l'attore amava pranzare con pietanze italiane, ricche di molto aglio, il che diventava sgradevole per via dell'alito della star. Il montaggio venne curato da DOROTHY ARZNER, che successivamente sarebbe diventata la prima regista ufficiale a Hollywood ( e pare che alcune sequenze furono dirette dalla Arzner in persona): i produttori rimasero impressionati dalla tecnica della montatrice, che riusciva a dare l'illusione del divo Valentino in mezzo all'arena, a pochi centimetri dal toro, grazie ad un alternarsi serrato dei primi piani dell'attore con le inquadrature dell'animale. Da poco erano entrate in vigore leggi che tutelavano gli animali, affinchè non si fosse loro usata alcuna violenza o costrizione: le scene dell'arena provenivano tutte da documentari. Fu uno dei maggiori incassi del 1922. Valentino lo citò come uno dei propri film che aveva più amato. Un cocktail dell'era pre-Proibizionismo prese il nome "BLOOD AND SAND", dopo il grande risultato di pubblico di questo lungometraggio. Venne realizzato un remake nel 1941, con TYRONE POWER e RITA HAYWORTH, per la regia di ROUBEN MAMOLIAN, di altrettanto successo.



ELLEN BURSTYN ( Edna Rae Gillooly,   Detroit, Michigan, USA, 07/12/32-....)
Di discendenza irlandese-franco-canadese-tedesca, ELLEN BURSTYN è nata Edna Rae Gillooly, a Detroit: si diplomò alla Detroit's Cass Technical High School, ma già dai 14 anni fece diversi lavori, come cucinare in una tavola calda, l'acrobata, poi, a Dallas, fece la modella, e dopo, a New York, apparve nel "Jackie Gleason Show", nel '55. Successivamente, si trasferì a Montreal, dove fu ballerina di night club, e tornò a New York per recitare a Broadway in "Fair game", nel '57. Nel '63 cominciò a prendere parte alla serie tv "THE DOCTORS",e l'anno dopo esordì in "CIAO CHARLIE" al cinema. Appassionatasi alla recitazione, la Burstyn cominciò a frequentare l'Actor's Studio sotto la direzione di LEE STRASBERG. Conquistò una certa notorietà quando fu inclusa nel cast de "L'ULTIMO SPETTACOLO", a 39 anni, e con quell'interpretazione guadagnò le candidature sia ai Golden Globes che agli Oscar come miglior non protagonista. L'anno dopo, nel '72, partecipò a "IL RE DEI GIARDINI DI MARVIN" con BRUCE DERN e JACK NICHOLSON. Nel 1973, un film che divenne epocale, e un'occasione per l'attrice irrinunciabile: dal romanzo best-seller di WILLIAM PETER BLATTY, "L'ESORCISTA", per il quale ebbe la nomination come migliore attrice protagonista. Durante la lavorazione dell'horror di WILLIAM FRIEDKIN, cadendo, rimediò un danno permanente alla spina dorsale, battendo il coccige mentre veniva spinta: l'urlo che l'attrice emette nel film, nella sequenza, è di vero dolore. L'anno seguente, interpretò "ALICE NON ABITA PIU' QUI", del giovane MARTIN SCORSESE, con il quale giunse a vincere l'Oscar come miglior protagonista, e la candidatura al Golden Globe, che però fu vinto da MARSHA MASON;sempre nel '74, la Burstyn vinse il Tony Awards come miglior attrice a teatro, con "Same time, next year". Scelse di non  presenziare alla consegna dell'Oscar, nel 1975, e per lei lo ritirò Scorsese: anni dopo, ammise in un'intervista che aveva rimpianto la decisione di non presentarsi alla cerimonia nel 1975. Non accettò il ruolo di miss Ratched in "QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO", per occuparsi del marito, che presentava problemi di salute. Spesso, è stata scambiata per LOUISE FLETCHER, che ebbe quella parte, e viceversa. Nel 1978, interpretando lo stesso ruolo nella versione cinematografica della pièce, ottenne diverse candidature. Ebbe un buon successo anche "RESURRECTION", nel 1980, in cui interpretava una donna con poteri guaritori: negli anni Ottanta, preferì lavorare più che altro in televisione, con l'affermazione della sua serie "personalizzata" "THE ELLEN BURSTYN SHOW", che durò fino ai primi anni Novanta. Più tardi, è diventata un'attrice di contorno di lusso, specializzata in "supporting roles" importanti, come ne "IL CLUB DELLE VEDOVE", "GLI ANNI DEI RICORDI", "LA RAGAZZA DI SPITFIRE GRILL". Sposatasi per tre volte, una delle quali con NEIL BURSTYN, cui deve il cognome d'arte, ha un figlio. E' stata la prima donna presidente dell'unione degli attori di Hollywood, la Actor's Equity, dal 1982 al 1985. Nel 1974 scrisse una lettera di protesta alla Academy perchè LIV ULLMAN non aveva ricevuto la nomination per la sua prova in "SCENE DA UN MATRIMONIO": la giustificazione fu che il film di INGMAR BERGMAN non aveva avuto promozione televisiva in quell'anno. Per interpretare il ruolo sostenuto in "REQUIEM FOR A DREAM", nel 2000, indossò delle protesi che la aumentavano di peso di 7 e 15 kili, ed un collo finto. Pratica yoga e non beve alcoolici, nè caffè, ed è vegetariana. E' una praticante del sufismo. E' stata membro della giuria del Festival di Cannes, nel 1981, e al  festival di Berlino nel 1988 fu a capo della giuria, dopo essere stata membro già nel 1977. Ha scritto un libro, "Lessons in becoming myself". Per due volte, ha interpretato, in età avanzata, personaggi che incontrano i propri genitori essendo diventati più vecchi di loro, per sfasamenti temporali: in "INTERSTELLAR" e in "ADALINE".
COSI' PARLO' ELLEN BURSTYN:
"Ho desiderato vincere un Oscar, da quando avevo sette anni. Era la base di ogni mia segreta fantasia."
"Sono una nuotatrice da acque profonde. Cosa rimane in superficie, è una maschera. E io so cosa c'è dietro."
"E' un peccato, ma la nostra società è, come ad Hollywood, arrivi ad una certa età, e precipiti giù da un burrone. Ma, nel mio caso, mi sono rifiutata di morire. Mi attaccherò, anche con un solo dito, se necessario."

martedì 10 novembre 2015


SIDEWAYS- In viaggio con Jack ( Sideways, USA 2004)
DI ALEXANDER PAYNE
COMMEDIA
Quando ALEXANDER PAYNE cominciò a selezionare il cast per il suo "SIDEWAYS", tratto dal romanzo omonimo di REX PICKETT, dopo aver dato il ruolo di Miles a PAUL GIAMATTI, fu contattato da GEORGE CLOONEY perchè il regista gli assegnasse la parte di Jack, l'altro coprotagonista: ma per il personaggio, Clooney era ormai una star, e Payne voleva un volto meno noto( i due avrebbero comunque lavorato insieme qualche anno più tardi, per "PARADISO AMARO"). Il regista era rimasto colpito da THOMAS HADEN CHURCH, che aveva sostenuto dei provini per prendere parte al lavoro precedente di Payne, "A PROPOSITO DI SCHMIDT", e chiamò proprio lui, che, scoraggiato forse da troppi ruoli non assegnatigli, aveva in pratica lasciato la recitazione per darsi al doppiaggio e a prestare solo la propria voce per narrazioni. Ironicamente, Jack, nel film, è un ex-attore che è divenuto doppiatore. Haden Church si spogliò durante il provino, perchè la sequenza fattagli provare era appunto quella in cui il suo personaggio lo fa: più tardi, seppe che era stato l'unico a farlo davvero! SANDRA OH imparò a guidare una moto perchè lo richiedeva la sua parte. C'era una scena in cui Miles getta la Bibbia, trovata in una camera dell'hotel in cui ha dormito, nella spazzatura, ma non venne inclusa nel montaggio. Nel film, in una scena particolarmente emotiva, Miles parla con passione del Pinot nero: dopo l'uscita della pellicola, le vendite di tale vino in USA aumentarono, durante il periodo natalizio, di circa il 20% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Così accadde anche in Inghilterra. Gran parte del dialogo alla cena tra Miles, Jack, Stephanie e Maya venne improvvisato dagli interpreti.  Il pasto consumato da Miles, Jack e dalla madre di Miles nella scena del pranzo a casa della signora, provocò un'intossicazione alimentare dei tre attori. La foto che Miles contempla, ritraente egli ed il padre, riprende Giamatti con suo padre Bart, preside a Yale, e commissario per la Major League di baseball). La sequenza girata alla vineria "Frass Canyon" venne girata alla riserva "Fess Parker", di proprietà dell'attore omonimo, famoso negli anni Cinquanta per la serie di telefilm della Disney "DAVY CROCKETT". L'autore del romanzo da cui il film è tratto, Rex Pickett, compare nella pellicola in un cameo: è il giocatore di golf che colpisce la palla, quando Miles ribatte indietro la pallina a quelli che stanno giocando. Molto del vino degustato dagli attori era non alcolico: a furia di assaggiarne, sentivano nausea. La lista dei vini usati e citati nella pellicola, fu selezionata da Alexander Payne. E' stato il primo film a vincere il premio per la migliore sceneggiatura dei critici, il Golden Globe, la WGA e l'Oscar. Per la rivista "Empire" fu il film dell'anno 2005. Le riprese del film si svolsero tra il Settembre e il Dicembre del 2003. Costato 12 milioni di dollari, ne incassò 71 negli States, ed altri 38 nel resto del mondo, per un totale di 109: un film altamente redditizio. Rex Pickett scrisse un sequel del suo romanzo, intitolato "Vertical", in cui Miles ha scritto finalmente un best-seller, e si riunisce all'amico Jack, e propose a Payne di girarne la versione filmica, ma questi si disse non interessato. Candidato a cinque Oscar, per il miglior film, regia, attore non protagonista (Thomas Haden Church),attrice non protagonista (VIRGINIA MADSEN) e sceneggiatura non originale, vinse la statuetta per quest'ultima categoria. Ai Golden Globes, su sette nominations, tra le quali miglior film sezione commedie/musicali, regia, vinse due premi, per il miglior lungometraggio, e la migliore sceneggiatura. Lo script vinse anche il BAFTA. 

domenica 8 novembre 2015


THE GAME- Nessuna regola ( The Game, USA 1997)
DI DAVID FINCHER
THRILLER
"THE GAME" fu progettato nel 1993, e a dirigerlo sarebbe dovuto toccare a JONATHAN MOSTOW, che avrebbe esordito così con questa pellicola, e KYLE MACLACHLAN avrebbe dovuto impersonare Nicholas Van Horton,  mentre il ruolo di Christine sarebbe andato a BRIDGET FONDA, ma poi venne deciso altrimenti, e la direzione del film offerta a DAVID FINCHER. Il quale voleva girarlo nel 1994, ma BRAD PITT, che aveva scelto per interpretare "SEVEN", su sceneggiatura di ANDREW KEVIN WALKER, tra gli autori non accreditati dello script di questo thriller, era libero nello stesso periodo, e successivamente aveva già due film in ponte, così posticipò la realizzazione di "The game" per girare prima il thriller sull'omicida ispirato ai sette peccati capitali. Il ruolo di Nicholas Van Horton andò a MICHAEL DOUGLAS, e avrebbe dovuto avere una sorella, impersonata da JODIE FOSTER, che però, ad un certo punto della preproduzione, cambiò idea, e annunciò a Fincher che avrebbe voluto interpretare la figlia del protagonista, anzichè la sorella: sia il regista, che Douglas si opposero nettamente a questa iniziativa, e il personaggio divenne maschile, anzichè femminile, il che suscitò, oltre all'estromissione/abbandono della Foster, una causa intentata alla produzione, fatto curioso, anche perchè la Egg Pictures, di proprietà della star, era tra le compagnie finanziatrici dell'operazione. Poi, la faccenda non arrivò in tribunale, anche per via dei rapporti d'amicizia tra Michael Douglas e Jodie Foster: l'attore dichiarò in un'intervista che impersonare il padre della Foster non era verosimile, perchè corrono solo diciassette anni tra i due. Ironicamente, gli esordi dei due li videro nella stessa pellicola, "DUE RAGAZZI E UN LEONE", della Disney Productions, nei panni proprio....di padre e figlia! La parte di Conrad Von Horton venne offerta così a JEFF BRIDGES, ma poi fu SEAN PENN ad ottenerla. DEBORAH KARA UNGER si fratturò un piede durante la lavorazione, e saltò dentro ad un cassonetto pieno di veri ratti.Fu la terza volta che Michael Douglas e PETER DONAT lavorarono allo stesso film, dopo "SINDROME CINESE" e "LA GUERRA DEI ROSES". L'abitazione di Van Horton a San Francisco è la storica Filoli Mansion, situata a 38 kilometri circa  a sud della città; tutte le scene nella casa vennero girate in un solo giorno. La sequenza in cui il protagonista si risveglia in una cripta in Messico, è un palese omaggio a "VOGLIO LA TESTA DI GARCIA!": Nicholas si riprende vestito come Bennie, il protagonista del film di SAM PECKINPAH, impersonato da WARREN OATES, lo è per tutto il film. Uno dei paramedici che compaiono nel finale, quello che scruta la pupilla di Van Horton con la lampadina, è SPIKE JONZE. Venne girato tra l'Agosto 1996 ed il Gennaio 1997. Costato 50 milioni di dollari, ne incassò 48 negli USA ed altri 61 nel resto del mondo, per un totale di 109: ebbe meno successo di "Seven", ma è considerato uno dei thriller più interessanti degli anni Novanta. 

giovedì 5 novembre 2015


"SARANNO FAMOSI" (Fame, USA 1980)
DI ALAN PARKER
MUSICALE/COMMEDIA/DRAMMATICO
Il titolo originale di "FAME" avrebbe dovuto essere "Hot Lunch", ma uno dei film porno più famosi degli anni Settanta era così intitolato, quindi si decise di cambiare per non creare equivoci imbarazzanti. ALAN PARKER specificò, intervistato, che il titolo scelto era abbastanza ironico, sulla condizione dei ragazzi protagonisti, a caccia di un successo, viaggiando sulla speranza, in bilico su un fallimento, umano e professionale. A questo proposito, appunto, giovani speranzosi che non passarono il provino furono nomi come TOM CRUISE, MADONNA ( che ne sostenne uno anche per la serie tv, ma ugualmente non venne presa), PATRICK SWAYZE, MICHELLE PFEIFFER, EMILIO ESTEVEZ ( da notare che i maschietti furono tutti nel cast de "I RAGAZZI DELLA 56° STRADA", tre anni dopo). Quattro dei componenti del cast del film, LEE CURRERI, GENE ANTHONY RAY, ALBERT HAGUE e DEBBIE ALLEN, avrebbero ripreso i loro ruoli nella serie omonima che iniziò nel 1982, uno dei telefilm di maggior successo degli anni Ottanta. Debbie Allen rivelò che il suo ruolo avrebbe dovuto essere più ampio, e che diverse scene con il suo personaggio furono eliminate in fase di montaggio, e che lo script prevedeva una forte competizione tra Lydia, la ragazza da lei interpretata, e Coco, quello di IRENE CARA. Alan Parker volle riprendere le vere audizioni per la versione di "ROCKY HORROR SHOW", per mostrare il personaggio di Doris superare le sue paure e riuscire ad essere scritturata; non solo, il regista apprezzò talmente tanto la collaborazione dei ragazzi, che volle includerli come comparse  nel film. La scuola rappresentata nella pellicola fu ispirata dalla vera "Fiorello La Guardia High School of Music and Performing Arts", a Manhattan. Una scuola pubblica, ed accessibile per qualsiasi ragazzo superasse le prove di ammissione. Albert Hague era davvero un insegnante di tale scuola, insegnava recitazione, e questa fu l'occasione, per lui, di riprendere a recitare attivamente. Il pezzo che Montgomery recita come monologo viene dalla pièce "The dark at the top of the stairs",del 1957, di WILLIAM INGE. Per la prima volta, un film ha avuto due canzoni nominate all'Oscar, della propria colonna sonora: oltre al pezzo del titolo, fu candidata anche "ON MY OWN", successivamente portata al successo da NIKKA COSTA. Anche uno dei primi lungometraggi ad avere un sonoro digitale. Le riprese del film si svolsero tra l'Agosto e il Novembre del 1979. La serie tv fu prodotta dal 1982 al 1987, con ampio seguito internazionale. Ebbe sei nominations agli Oscar, tra cui quello per la miglior sceneggiatura originale: ne vinse due, per la canzone "Fame", che divenne un hit longevo, e quello per la miglior colonna sonora originale, andato a MICHAEL GORE. Le candidature per i Golden Globes furono invece quattro, tra cui miglior film musicale/commedia, e miglior attrice nella medesima categoria, per Irene Cara: ne vinse uno, sempre per il brano "Fame". Ricevette anche un BAFTA, per il miglior sonoro, e una candidatura ai Felix (l'equivalente francese degli Oscar) per il miglior film straniero. 

martedì 3 novembre 2015


AGENTE 007-VIVI E LASCIA MORIRE ( Live and let die, GB 1973)
DI GUY HAMILTON
AZIONE
Seppure avesse firmato un contratto con un'opzione per un settimo film da interpretare come James Bond, SEAN CONNERY, ormai saturo delle avventure spionistiche dell'eroe fleminghiano, rifiutò di apparire in "VIVI E LASCIA MORIRE", ottavo episodio della serie: rifiutò un compenso, astronomico per l'epoca, di 5 milioni e mezzo di dollari. I produttori HARRY SALTZMAN e ALBERT "CUBBY" BROCCOLI offrirono la parte a CLINT EASTWOOD, che fu lusingato dalla proposta, ma la declinò, perchè pensava che l'agente del MI6 dovesse essere impersonato da un britannico. Nel film, 007 adopera la Smith & Wesson, la pistola che Eastwood usò nei panni dell'ispettore Harry Callahan in "ISPETTORE CALLAGHAN:IL CASO SCORPIO E' TUO!". I nomi presi in considerazione dalla produzione per rimpiazzare per la seconda volta Connery furono molti:JULIAN GLOVER, SIMON OATES, JEREMY BRETT, JOHN RONANE, MICHAEL MCSTAY, e fu vicino ad avere la parte MICHAEL BILLINGTON, anche se vennero vagliati anche degli americani come PAUL NEWMAN, ROBERT REDFORD e BURT REYNOLDS. Broccoli, però, insistette per ROGER MOORE, che era stato Simon Templar, nella fortunata serie tv "IL SANTO", e, anche avallato da Sean Connery in persona, che espresse una preferenza per lui, fu proprio Moore ad ottenere la parte, anche se non era così scontato, all'inizio delle trattative: infatti, era sotto contratto per la serie "ATTENTI A QUEI DUE" insieme a TONY CURTIS, ma non ebbe il successo sperato dai produttori, e il suo contratto per interpretare Brett Sinclair decadde prima del previsto. Roger Moore aveva 45 anni quando interpretò questo lungometraggio, e ciò ne fa il più maturo attore ad esordire nelle vesti di 007: il più giovane, invece, GEORGE LAZENBY, che fu Bond in "AL SERVIZIO SEGRETO DI SUA MAESTA' " a 29 anni. I produttori vollero distinguere nettamente il Bond di Moore da quello di Connery; per esempio, Moore/Bond non beve Vodka Martini, ma bourbon, il contatto con M avviene nel suo appartamento, e non negli uffici dell'MI6, e per la seconda volta nella serie si può vedere la casa di 007 (era successo in "LICENZA DI UCCIDERE"), non lo vediamo indossare mai un cappello, e preferisce fumare sigari, anzichè sigarette. Nella celeberrima sequenza d'apertura di James Bond nel mirino, Roger Moore è stato il primo interprete della spia a non portare il cappello. I produttori invitarono Moore ad alzare il meno possibile il sopracciglio, gesto distintivo di Simon Templar, in molti momenti della serie, anche per distinguere meglio i due personaggi interpretati dall'attore inglese. Per il doppio ruolo del dottor Kananga/Mr.Big venne scritturato YAPHET KOTTO, che aveva colpito uno dei produttori esecutivi per la sua interpretazione in "RUBARE ALLA MAFIA E' UN SUICIDIO":Kotto non partecipò nè alle conferenze stampa di presentazione della pellicola, nè alla prima, perchè i produttori erano trepidanti per la reazione del pubblico ad un cattivo della serie di pelle nera. A 33 anni, è stato il più giovane "villain" della serie. Secondo dichiarazioni rilasciate da Moore, lavorare con Kotto non fu semplice per incompatibilità caratteriali, ma l'attore nero smentì questo, precisando di essere stato cortese sul set, con tutti, e semplicemente tendeva ad essere silenzioso nelle pause delle riprese.  Per interpretare Solitaire, la bella del film, era stata precettata GAYLE HUNNICUT, ma dovette rinunciare perchè rimasta incinta, e dopo che DIANA ROSS e CATHERINE DENEUVE erano state prese in considerazione, la parte andò a JANE SEYMOUR. Tra l'altro, Solitaire è l'unico personaggio che si è visto battere in un gioco a carte James Bond. BERNARD LEE, il tradizionale volto di "M" aveva seri problemi di salute, al tempo delle riprese, e i produttori considerarono l'ipotesi di sostituirlo con KENNETH MORE, ma Lee girò il film comunque. Il proprietario della fattoria/allevamento di coccodrilli ove è ambientata la sequenza in cui James Bond sfugge ai predatori acquatici, si chiamava ROSS KANANGA, e venne accreditato nei titoli come coordinatore degli stunts.Infatti, fu Kananga a girare le scene più pericolose, con gli abiti di Moore, salendo sui rettili, e furono necessarie cinque riprese per realizzare la scena: al quarto tentativo, uno dei coccodrilli serrò le mandibole molto vicino al piede di Kananga! Nel romanzo, il nome di Mr.Big è Buonaparte Ignace Gallia, ma venne mutato in Kananga, perchè l'allevatore di coccodrilli era piaciuto molto ai produttori. E' il primo film  in cui 007 va a letto con una donna nera, Rose Carver, interpretata da GLORIA HENDRY. Per la versione uscita in SudAfrica all'epoca, tutte le scene con baci e approcci tra i due, furono tagliate, per non incappare nella censura del regime vigente fino alla fine degli anni Ottanta. TOM MANKIEWICZ, scrivendo la sceneggiatura, aveva previsto che la partner femminile principale di 007 avrebbe dovuto essere nera, ma i produttori preferirono di no: oltre al Sudafrica, anche mercati come quello giapponese non accoglievano positivamente storie d'amore interrazziali.Roger Moore si fece male nella sequenza dell'inseguimento dei motoscafi:la barca su cui era si impennò, e l'attore venne sbalzato via su una baracca, rompendosi parzialmente un incisivo, e ferendosi ad un ginocchio. Dovette camminare con una stampella nei giorni seguenti, ma fu in grado di finire la scena, anche perchè doveva solo starsene seduto sul motoscafo. Delle ventisei barche a motore utilizzate per girare la pellicola, diciassette andarono distrutte. Il film contiene la prima apparizione del personaggio dello sceriffo J.W. Pepper, della Louisiana, interpretato da CLIFTON JAMES; per assumere una corporatura più rotonda, James indossò sotto i vestiti un cuscino per simulare una pancia più prominente. La sequenza dell'inseguimento in barca nei bayous era specificata, sullo script, solamente come "Scena 156. La più spettacolare scena di inseguimento in motoscafo mai vista." Il salto dello scafo di Bond, lungo circa 43 metri, per tre anni venne certificato come il più lungo mai visto al cinema; la reazione spontanea di Clifton James venne mantenuta nel montaggio finale, e lo scontro tra la barca inseguitrice e l'auto della polizia non era previsto nella sceneggiatura, ma avvenne per un imprevisto, quindi conservato per rendere più forte la sequenza. La sceneggiatura è basata solo in parte sul romanzo originale di Fleming: infatti, elementi presenti nella storia furono narrati in pellicole seguenti a questa, come quando 007 e la coprotagonista vengono trascinati da una barca per essere dati in pasto a squali e barracuda ( verrà inclusa in "SOLO PER I TUOI OCCHI"), e Felix Leiter gettato ai pescecani e mutilato, causando la vendetta di James Bond ("Vendetta privata").Moore venne operato di calcoli all'inizio della lavorazione, e sia lui che Jane Seymour soffrirono di dissenteria durante le riprese. GEOFFREY HOLDER, che interpretava il Baron Samedi, odiava i serpenti, e dover girare le sequenze in cui il personaggio maneggia o va vicino a questi animali lo atterriva: soprattutto nel momento in cui Baron Samedi entra in una bara piena di serpenti, per l'attore fu particolarmente odioso, ma non potè farne a meno, anche perchè la principessa Alexandra visitò il set proprio quel giorno, ed egli non se la sentiva di "perdere la faccia" di fronte ad una persona dell'ambiente reale. Sia il Baron Samedi che Dambala sono due divinità voodoo. La presenza del primo sul treno, nell'immagine finale, sottolinea che forse era stato pensato di far tornare il personaggio in un film successivo, ma non è mai accaduto. Anche Moore era in tensione per via dei serpenti in scena, e così Jane Seymour. MADELINE SMITH, che interpreta qui miss Caruso, una conquista di Bond, specificò che la goffaggine del suo personaggio nella scena in camera con il protagonista, era dovuta alla presenza della moglie di Roger Moore, Luisa Mattioli, molto gelosa e iperprotettiva: per fare tirare giù la cerniera dell'abito della Smith, Hamilton fece attaccare un sottilissimo filo tra l'orologio-magnete di 007 e il vestito, che sarebbe stato tirato da un tecnico, disteso in terra, per dare l'effetto, anche se Moore, sapendo che l'orologio era veramente magnetico, voleva effettuare l'operazione con il solo oggetto. Ci vollero 29 ripetizioni per girare la scena. L'orologio magnetico è il gadget di 007 preferito di Roger Moore. Per tutto il periodo in cui Roger Moore impersonò James Bond ('73/85) il suo numero di telefono privato terminava con le cifre "007". Questo è uno dei tre film della serie, fino ad oggi, in cui non vediamo 007 indossare uno smoking: accade pure in "Dalla Russia con amore" e "SI VIVE SOLO DUE VOLTE". E' l'unico capitolo delle avventure di Bond in cui c'è qualcosa di soprannaturale (il potere di Solitaire di conoscere il futuro).  E' stato il primo film della serie ad essere ambientato in un Paese che non esiste: sarebbe successo di nuovo in "007-VENDETTA PRIVATA", sedici anni dopo. Anche il primo lungometraggio in cui James Bond uccide un politico: infatti, Kananga è il Premier del suo paese. E pure uno dei due lungometraggi con 007 in cui l'eroe usa il parapendìo: l'altro è "MOONRAKER-OPERAZIONE SPAZIO", sempre con Roger Moore.Ci sono scene ambientate in Giamaica, ma, essendovi stato ambientato già "Licenza di uccidere", si preferì chiamare il luogo St.Monique; in Giamaica aveva una casa l'inventore di Bond, che vi ambientò anche "L'UOMO DALLA PISTOLA D'ORO" ed alcuni racconti dell'agente segreto. Per le scene girate ad Harlem, la produzione assoldò alcuni uomini di una security, per consentire di girare senza problemi.  La madre di Roger Moore era una grande fan dell'attore del muto RICHARD DIX: l'attore lo suggerì alla produzione per fargli avere un piccolo ruolo, ed infatti è l'agente britannico che viene ucciso al falso funerale, prima dei titoli di testa. Benchè sia il primo lungometraggio della serie in cui "Q" non appaia( il suo interprete, DESMOND LLEWELYN, era impegnato con uno show televisivo) il romanzo da cui è tratto è il primo a menzionare il collaboratore dell'MI6: è il secondo scritto da IAN FLEMING, e il riferimento a "Q" è dovuto alla cancellazione del tatuaggio sul polso di 007, notato da una delle spie russe in "CASINO ROYALE". Fleming basò il nome della Bond-girl di turno, Solitaire, sul Jamaican Solitaire bird: nel romanzo viene fatto il suo vero nome, Simone Latrelle, ma nel film non viene mai detto questo. E' il primo film della serie a contenere alcune parolacce nei dialoghi. E' l'unico episodio, di quelli interpretati da Moore, in cui appare Felix Leiter: interpretato da RICHARD HEDISON, sarebbe tornato in "Vendetta privata". Uno dei tre film della serie cui RICHARD MAIBAUM non ha messo mano alla sceneggiatura, finchè è stato in vita: gli altri due sono "Si vive solo due volte" e "Moonraker". Il personaggio di Quarrel, junior è un rimando a "Licenza di uccidere", in cui, infatti, muore un alleato di Bond chiamato in quel modo: in un primo momento si era pensato, in fase di sceneggiatura, di far tornare Honey Rider, la prima Bond-girl, impersonata da URSULA ANDRESS, ma l'idea venne accantonata.La canzone omonima sui titoli, di PAUL MCCARTNEY, a tutt'oggi, una delle più celebri tra quelle usate come sigle di un episodio bondiano, rischiò di non essere utilizzata: quando l'ex-Beatle sottopose ai produttori il pezzo, Harry Saltzman lo approvò, ma disse che avrebbe preferito che a cantarlo fosse una donna, possibilmente nera. McCartney si oppose, minacciando di non dare la canzone, se non fossero stati lui e la sua band, gli WINGS, ad inciderla. Saltzman, nel 1964, aveva perso l'occasione per produrre "TUTTI PER UNO!", e non voleva contraddire McCartney per una seconda volta. Tuttavia, nella pellicola è presente anche una versione di "LIVE AND LET DIE" cantata da BRENDA ARNAU, e Saltzman espresse la propria preferenza per questa interpretazione. Comunque, la canzone risultò nominata all'Oscar, per la prima volta per un brano dei titoli della serie. Per Roger Moore, dopo "LA SPIA CHE MI AMAVA" , è il film preferito, degli 007 interpretati. In tutta la serie, ad oggi, con l'imminente "SPECTRE" arrivata a ventiquattro episodi, solo in tre di questi nella sequenza di apertura, prima dei titoli di testa, non appare James Bond: oltre a questo, gli altri due casi sono "A 007 DALLA RUSSIA CON AMORE", in cui un altro impersona la spia con una maschera, e "L'uomo dalla pistola d'oro", con una statua di cera di 007. Per la prima volta, la colonna sonora di un film di Bond non è curata da JOHN BARRY: dato il coinvolgimento di McCartney, fu il loro produttore GEORGE MARTIN ad occuparsene. Nel tema principale c'è un arrangiamento dalla canzone dei BEATLES "A day in the life":l'aspetto ironico è che Sean Connery/James Bond fa un'osservazione sarcastica sulla musica del gruppo, in "Missione Goldfinger". La prima trasmissione in tv in Inghilterra avvenne su ITV il 20 Gennaio 1980, e ottenne ascolti record: 23 milioni di telespettatori. Per DANIEL CRAIG, James Bond dal 2006, è stato il primo film della serie che ha visto da ragazzo. Le riprese del film si svolsero tra l'Ottobre del '72 e il Marzo del '73. Costato 7 milioni di dollari, ne incassò 35 negli Stati Uniti, ed altri 91 nel resto del mondo, per un totale di oltre 125.