venerdì 28 aprile 2017

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LA REGINA CRISTINA ( Queen Christina, USA 1933)
DI ROUBEN MAMOULIAN
DRAMMATICO
GRETA GARBO, che all'epoca dell'uscita de "LA REGINA CRISTINA" era la diva assoluta di Hollywood, chiese espressamente che fosse scritturato LAURENCE OLIVIER per interpretare Don Antonio: ne era rimasta impressionata vedendolo in "WESTWARD PASSAGE", un anno prima. La stampa annunciò che Olivier avrebbe recitato in questa produzione, e fu ingaggiato: ma quando, nell'Agosto del 1933, alle prime prove, ci si rese conto che tra l'attore inglese e la Garbo l'intesa non funzionava affatto, la MGM rescisse il suo contratto, corrispondendogli comunque i pattuiti 1,500 dollari la settimana per quattro settimane, promessi. A quel punto la diva chiese JOHN GILBERT come partner: lo fece a titolo di favore all'attore, che veniva da grossi problemi personali, e la cui carriera stava declinando. Nonostante la prova di Gilbert fosse piaciuta, ciò non riuscì ad impedire che l'interprete abbandonasse il cinema, poco dopo. Nel cast sono presenti LAWRENCE GRANT, C. HENRY GORDON e EDWARD COOPER, ma nessuno dei tre è riconoscibile, guardando il film: può darsi che siano stati pesantemente truccati, e questo rende più complicato riconoscerli. La sequenza in cui Cristina perlustra la stanza dell'albergo, ricordando la notte che vi ha passato con il proprio amante, fu preparata così meticolosamente, che la Garbo si mosse al ritmo di un metronomo. Per la famosa scena conclusiva, con la protagonista sulla prua della nave, ROUBEN MAMOULIAN avrebbe voluto riprendere la star in campo lungo, e gradualmente stringere su due terzi del volto della Garbo: per l'appunto, con le lenti della macchina da presa a 48 mm, ogni imperfezione del viso risulta spropositata, i pori della pelle diventano crateri. Il regista risolse la cosa utilizzando un filtro da porre tra la macchina da presa e Greta Garbo. Le riprese furono svolte tra l'Agosto e l'Ottobre del 1933. Fu il maggiore incasso americano del 1933. Costato un milione e 100,000 dollari, incassò negli USA quasi 800,000 dollari, e nel resto del mondo 1 milione e 850,000 dollari circa, giungendo a oltre due milioni e mezzo di introiti.

mercoledì 26 aprile 2017

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CLAUDE RAINS ( William Claude Rains, Camberwell, Londra, GB, 10/11/1889- Laconia, New Hampshire, USA, 30/05/67)
Era figlio di un attore di teatro, Frederick Rains, CLAUDE RAINS: a undici anni il piccolo William Claude fece il suo debutto sul palcoscenico, e crebbe recitando spesso in vari ruoli e opere. Nel 1913, quando aveva 24 anni, decise di trasferirsi in America dalla natìa Inghilterra, ottenendo parti a New York, ma lo scoppio della I Guerra Mondiale fece sì che tornasse in Europa, arruolandosi nell'esercito scozzese, e perdendo quasi del tutto la vista da un occhio a causa del gas nervino. Alla fine del conflitto riprese a recitare a teatro, con buon successo, e l'unica eccezione per recitare in un film, il dimenticabile "BUILD THY HOUSE", nel 1920. Al contempo, Rains cominciò ad insegnare recitazione alla Royal Academy, ed ebbe come allievi anche LAURENCE OLIVIER e JOHN GIELGUD. Nel 1927 volle tornare in USA, e recitò a Broadway in una ventina di pièces. Nel 1932 gli venne offerto un contratto dalla Universal: la combinazione di normalità, non altissima statura, per i canoni della Hollywood di allora (era alto 1,69), una voce rauca e tendenzialmente baritonale, nonchè una forte dinamicità nelle movenze, rendeva l'attore insolito e intrigante per il cinema americano. Claude Rains venne scelto per impersonare "L'UOMO INVISIBILE", e appunto la sua voce ed il suo muoversi, quando appare fasciato, resero indimenticabile il personaggio, che divenne uno dei più spaventosi "mostri" della casa specializzata nel genere, all'epoca. L'insistenza della Universal Pictures  nel proporre a Rains ruoli similari, fece sì che l'interprete scegliesse, invece, di firmare per la Warner Bros., che prospettava ruoli più interessanti, e in cui Rains potesse sbizzarrirsi in prove in cui il suo talento fosse messo alla prova. Per tutti gli anni Trenta sviluppò una carriera solida, che culminò nel 1939 con il senatore Paine e tutti i suoi dilemmi etici, in "MR. SMITH VA A WASHINGTON". Nei successivi "PERDUTAMENTE TUA",  e nel leggendario ruolo del capitano Louis Renault in "CASABLANCA", Rains prese caratura da comprimario di lusso: spaziava dai drammi in costume ai ruoli brillanti, ai personaggi da horror come l'organista sfigurato de "IL FANTASMA DELL'OPERA". Ricevette ben quattro nominations come miglior non protagonista ( per "Mr.Smith va a Washington", "Casablanca", "MR. SKEFFINGTON", "NOTORIOUS"), eppure non vinse mai l'Oscar. Con gli anni Cinquanta, Rains cominciò a spingersi verso la televisione, perchè i ruoli che gli proponevano al cinema parevano interessarlo meno: nel 1951, tuttavia, fece una trionfale rentrèe a Broadway, con "Darkness at noon", vincendo un Tony Award. Si tuffò nella nuova carriera televisiva entusiasticamente, con una ventina di personaggi interpretati, in cinque diversi episodi di "ALFRED HITCHCOCK PRESENTA", ad esempio. Hitchcock, sul set di "Notorious", combinò uno scherzo crudele all'attore: dato che INGRID BERGMAN era più alta di lui, il regista consigliò a Rains di mettere delle suolette per alzarsi, dovendo essere inquadrato accanto all'attrice svedese. Filmando una sequenza, Hitch si avvicinò da dietro a Rains e gli alzò i pantaloni, rivelando il trucco, e mettendolo in imbarazzo....Era uso imparare a memoria non solo la sua parte, ma l'intera sceneggiatura dei film che interpretava. Aveva, in privato, una tendenza all'irascibilità, che lo portava  a spaccare cose, se adirato. Si diceva che fosse molto cauto con le spese, al limite della taccagneria, perchè era terrorizzato dall'idea di diventare povero. E' stato sposato sei volte, ed ha avuto una sola figlia, dal quarto matrimonio: pare che fosse arrivato al punto di non sopportare più la quinta moglie, da far cambiare la serratura di casa mentre lei era fuori a far shopping! Invece, quando si lasciò con la quarta moglie, che lo abbandonò per un parrucchiere da donna cui frequentava il salone, Claude Rains si ubriacò e fece un incidente con l'auto, una Bentley, che mandò la vettura in fiamme. Tra i film offerti a Rains, e che non ha interpretato, per un motivo o l'altro, si possono citare "LA MOGLIE DI FRANKENSTEIN", "NOTRE DAME", "PIGMALIONE", "ULTIMATUM ALLA TERRA", "MY FAIR LADY", "LA VITA E' MERAVIGLIOSA". Non ha mai presenziato ad una prima. Morì a settantotto anni, per un'emorragia intestinale: è stato sepolto al Red Hill Cemetery, a Moultonborough, nel New Hampshire. Alla sua morte lasciò 25,000 dollari al fondo per gli attori disoccupati.
COSI' PARLO' CLAUDE RAINS:
"Imparo le battute e prego Dio."
"Nella recitazione possiamo diventare ciò che la coscienza e la disciplina ci vietano. Sullo schermo posso essere malvagio, spietato e falso quanto voglio, senza far del male a nessuno. Vedi le graziose ragazze cui ho sparato!"

lunedì 24 aprile 2017

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I FIGLI DEGLI UOMINI ( Children of men, USA/GB/JAP 2006)
DI ALFONSO CUARON
FANTASCIENZA
Il romanzo di P.D. JAMES, "I FIGLI DEGLI UOMINI" fu trasposto in una sceneggiatura da PAUL CHART, ma successivamente venne rielaborata più volte da MARK FERGUS, HAWK OSTBY, TIMOTHY J. SEXTON, e da ALFONSO CUARON, che poi ne divenne il regista. La versione definitiva dello script venne approntata dallo stesso Cuaròn, Sexton e DAVID ARATA. Il titolo di romanzo e film proviene dalla Bibbia, il libro "Salmi". Sul set, comunque, CLIVE OWEN dette diversi suggerimenti al regista, che apprezzò e spesso dette retta alle sue idee. Il regista non volle leggere il romanzo di P.D. James prima di girare il film, temendo di venirne influenzato troppo. Cuaròn dichiarò che voleva dare a questo film un taglio che lo facesse assomigliare maggiormente a un cinema come quello de "LA BATTAGLIA DI ALGERI", più che a "BLADE RUNNER", come se fosse un documentario su qualcosa accaduto anni prima, nel 2027; inoltre, per il regista, all'apparire dei titoli di coda, lo spettatore avrebbe dovuto provare la sensazione che la storia fosse appena cominciata, a quel punto. MICHAEL CAINE si ispirò, per la sua interpretazione, a JOHN LENNON. JULIANNE MOORE fu ingaggiata per interpretare Julian, perchè Cuaròn voleva  un'attrice credibile nell'assemblare leadership, intelligenza e indipendenza. Il regista invece scelse CHARLIE HUNNAM dopo averlo visto in "RITORNO A COLD MOUNTAIN". Nel 2006 Clive Owen e CHIWETEL EJIOFOR interpretarono insieme due lungometraggi, questo e "INSIDE MAN". P.D. James compare, è l'anziana signora che incontra Theo nella caffetteria. Nel film, la causa della fine delle nascite è dovuta all'infertilità delle donne, nel romanzo, al contrario, al fatto che gli uomini non producono più spermatozoi. La sequenza iniziale, che mostra un attacco terroristico a Fleet Street fu girata dopo due sole settimane dal reale, violento assalto di Al-Qaeda a Londra. La scena in cui Theo è coinvolto in uno scontro in uno stabile in rovina richiese quattordici giorni di preparazione, con ritardi e complicazioni: fu poi girata in due giorni, ma una sola ripresa risultò davvero utile, nonostante Alfonso Cuaròn abbia gridato "Stop" al momento sbagliato, ma coperto dal rumore di un'esplosione. La lunga sequenza dell'attacco in moto alla Fiat Multipla, su cui sono i personaggi principali, richiese una ripresa con una macchina che potesse ruotare sopra l'auto: fu importante un "braccio" della Doggicam Systems, azionato da uno stuntman sul tetto della vettura: in più, la macchina venne modificata, abbassando i sedili. La sequenza venne realizzata in sei riprese, in quattro locations diverse. Una delle scene più complesse da realizzare del lungometraggio, fu quella in cui il protagonista viene portato dai suoi sequestratori in una stanza tutta tappezzata da giornali, che riportano notizie sul progressivo peggioramento della situazione mondiale: anche le pagine girate o lontane, furono compilate per intero. In tutto il film, Theo non riesce a fumare una sigaretta intera. E' anche uno dei pochissimi a non toccare un'arma in tutta la storia. E, tranne la breve sequenza in cui Jasper prepara il kit da suicidio per la moglie ed il cane, Theo compare in ogni scena del film. Quasi ogni scena include un animale, soprattutto cani. E molte volte dimostrano di apprezzare Theo. P.D. James, visionando la pellicola, dichiarò pubblicamente di averla apprezzata molto. Il film costò 76 milioni di dollari, incassandone 35 negli States, e altri 33 nel resto del mondo, giungendo a 68. Se commercialmente non andò bene, fu da subito trattato assai bene dalla critica, e ritenuto un cult da molti spettatori.

lunedì 17 aprile 2017

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ARLINGTON ROAD- L'inganno
( Arlington Road, USA 1999)
DI MARK PELLINGTON
THRILLER
La sceneggiatura di "ARLINGTON ROAD" fu scoperta quando la sua autrice, EHREN KRUGER, vinse il Nicholl Fellowship Screenwriting Competition, dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Nonostante la manifestazione sia attiva da decenni, questo è solo il sesto film, in ordine di tempo, a trovare la via della produzione ed essere distribuito. Fu il secondo titolo girato da JEFF BRIDGES per la Polygram: il primo fu "IL GRANDE LEBOWSKI", dell'anno prima. Il nome del protagonista, Michael Faraday, era lo stesso di un chimico e fisico che compì un importante lavoro, da pioniere, nell'ambito dell'elettromagnetismo. Una strada di Reston, in Virginia, ove il film è ambientato, porta il suo nome. TIM ROBBINS e SPENCER TREAT CLARK sarebbero comparsi nuovamente nello stesso cast più tardi, in "MYSTIC RIVER". L'incidente automobilistico durante la scena-clou dell'inseguimento, non era preventivato in sceneggiatura: l'auto avrebbe dovuto, invece, fare testa-coda vicino all'autobus sopraggiungente, e poi sterzare a sinistra. Quando avviene lo scontro, si apre il cofano dell'automobile, rivelando i sacchi di sabbia messi per precauzione. I rapidi tagli di montaggio che seguono allo scontro, erano per cercare, appunto, di tagliare dalla visuale degli spettatori i sacchi. Fu girato un finale alternativo in cui Grant Faraday comprende la responsabilità di Oliver Lang, per un suo bizzarro atteggiamento verso di lui. Fu tagliato, perchè il primo finale scelto era ancora più ambiguo, e per MARK PELLINGTON era più coerente. Le riprese furono realizzate tra il Febbraio e l'Aprile del 1998. Costato 31 milioni di dollari, ne incassò 24 negli USA ed altri 17 nel resto del mondo, totalizzando 41 milioni; non un successo esorbitante, ma fin dall'uscita fu considerato un thriller ben scritto e con una suspence molto ben sviluppata.

domenica 16 aprile 2017

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BRUBAKER ( Brubaker, USA 1980)
DI STUART ROSENBERG
DRAMMATICO
"BRUBAKER" venne basato sulla reale vicenda dell'amministratore carcerario Thomas O. Murton, che nel 1967/68 fu chiamato a riformare la prigione Tucker e Cummins, in pratica un campo di lavoro. Sull'esperienza, Murton e Joe Hyams scrissero un libro, che uscì nel 1969, "Accomplices to the crime: the Arkansas prison scandal". L'idea del fingersi un detenuto, però, non è dovuta a Thomas Murton: nel 1913, il direttore di Sing Sing, Thomas M. Osborne, si introdusse nel carcere di New York, per denunciarne i problemi. Murton fece da consulente alla produzione mentre il film veniva realizzato.  STUART ROSENBERG era al secondo film girato in ambiente carcerario, dato che aveva già fatto "NICK MANOFREDDA". Il lungometraggio era stato assegnato a BOB RAFELSON, inzialmente, ma poi passò a Rosenberg. A ROBERT REDFORD furono offerti tre milioni di dollari per il ruolo principale.Fu il film d'esordio sia per MORGAN FREEMAN, che per NICOLAS CAGE, che compare appena, in qualità di comparsa. Fu invece l'ultima pellicola in cui lavorò MURRAY HAMILTON. Nel film ci sono più di 6.500 comparse, tra le quali molte guardie carcerarie in pensione, ed ex detenuti, per volere dello stesso Stuart Rosenberg, che riteneva avrebbero aggiunto verità alla pellicola, per via del loro modo di muoversi e parlare. Il carcere che si vede nel lungometraggio, Wakefield, in realtà, era il Juncton City Penitentiary, in Ohio, a 50 miglia da Columbus: costruita nel 1904, fu dismessa nel 1978. Le riprese del film si protrassero più a lungo del previsto, lasciando a Robert Redford, pochissimo tempo prima di iniziare le riprese del suo esordio da regista, "GENTE COMUNE". Costò 9 milioni di dollari, e ne incassò poco più di 30 negli Stati Uniti. Ebbe una nomination all'Oscar per la migliore sceneggiatura. 

mercoledì 12 aprile 2017

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CIELO DI PIOMBO, ISPETTORE CALLAGHAN
(The enforcer, USA 1976)
DI JAMES FARGO
AZIONE
CLINT EASTWOOD avrebbe voluto dirigere personalmente il terzo capitolo della serie che ha per protagonista l'ispettore Harry Callahan ( da noi Callaghan), ma era ancora alle prese con la supervisione del montaggio de "IL TEXANO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO", e dirigere, oltre che recitare, in un altro film, realizzato quando non aveva ancora ultimato il western, parve alla star troppo impegnativo, e spinse il proprio aiuto regista JAMES FARGO, come qualificato a dirigere egli stesso il nuovo episodio della serie poliziesca. Eastwood si sarebbe occupato della regia di un film di Callahan nel successivo "CORAGGIO....FATTI AMMAZZARE" nel 1983. GAIL MORGAN HICKMAN, sceneggiatrice esordiente, non sapeva come far pervenire alla star la sceneggiatura, e lo lasciò al ristorante di Eastwood, a Carmel, in California, l'Hogs Breath Inn. Il ruolo della partner di Callahan, Kate Moore, venne offerto a TYNE DALY  tre volte, puntualmente respinto dall'attrice, seppur suggerita alla produzione da STIRLING SILLIPHANT: infine, la Daly cambiò idea ed accettò l'offerta, sconsigliando un coinvolgimento sentimentale tra il suo personaggio e Callahan: Eastwood si disse d'accordo con lei, ed infatti tra i due c'è un rapporto quasi cameratesco, con qualche battuta pungente. Il personaggio del tenente Bressler, interpretato da HARRY GUARDINO, ritorna dal primo film, essendo stato assente nel secondo. Fu l'ultimo film della serie in cui JOHN MITCHUM interpreta il collega di Callahan, De Georgio. Il capitano McKay è interpretato da BRADFORD DILLMAN, il quale interpreterà il capitano Briggs in "Coraggio....fatti ammazzare!"; in "Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan" c'è il tenente Briggs, interpretato da HAL HOLBROOK, ma tra i due personaggi non c'è alcun collegamento. Fu il film d'esordio per MICHAEL CAVANAUGH. Come rivelò Fargo, il calcio dato dal rapinatore nel negozio di liquori a Callahan fu improvvisato dall'attore che impersonava il delinquente. Nella scena in cui Callahan e Moore presenziano ad un'autopsia, sul volto di Tyne Daly il regista James Fargo fece porre un leggerissimo strato di cipria verde, per sottolineare il malessere del personaggio nella situazione. Quando Harry Callahan incontra il leader del gruppo terroristico Uhruru, impersonato da ALBERT POPWELL, gli chiede "Dove ti ho già visto?": è una strizzata d'occhio ai fans della serie, dato che l'attore interpretava in "ISPETTORE CALLAGHAN: IL CASO SCORPIO E' TUO!" il rapinatore cui l'ispettore chiede "Ti senti fortunato oggi?", e apparve anche nel secondo titolo della saga, e nel quarto, ma non nell'ultimo "SCOMMESSA CON LA MORTE".  In ogni film della serie, Harry Callahan usa ripetere una frase, quasi a segno distintivo dell'episodio: se nel primo titolo è "Mi sento fortunato?", in "UNA 44 MAGNUM PER L'ISPETTORE CALLAGHAN" la frase ripetuta è "Un uomo deve conoscere i propri limiti", e qui dice "Ci puoi contare", o, sarcasticamente, "Meraviglioso!", per ben quattro volte. E' anche il primo film della serie in cui il protagonista dice "Fuck" nell'originale, e "Cazzo" nella versione italiana. Tyne Daly, in un'intervista, rivelò di aver visto Clint Eastwood arrabbiato, sul set, una volta sola: quando stavano girando la scena più importante, insieme, e uno dei manager della produzione esortava con foga la troupe a muoversi, al che Eastwood interruppe la recitazione per rispondere all'uomo. I due gruppi politici del film, Uhruru e "The People's Revolutionary Strike Force", erano ispirati a due reali organizzazioni militanti, le Black Panthers e il Partito di Liberazione Simbionese ( che rapì Patty Hearst). Nel film muoiono 13 persone. La barca su cui Callahan e Moore raggiungono Alcatraz è dei pompieri di San Francisco, e si chiama "Phoenix", ancora attiva al giorno d'oggi. E' l'unico film della serie non musicato da LALO SCHIFRINDue personaggi portano nomi che sono omaggi a persone esistenti, come "Lalo", in onore di, appunto, Schifrin, e "Buchinsky", per ricordare il "rivale" naturale di Eastwood al box-office, CHARLES BRONSON (Buchinsky era il vero cognome dell'attore). Durante la sua lavorazione, il film si chiamava "Harry Callahan III", poi mutato in "Moving Target", infine, prima di uscire, venne assunto il titolo definitivo "The Enforcer".  Le riprese durarono dal Giugno al Settembre '76. Costato nove milioni di dollari, ne incassò 46 nei soli States. Alla sua uscita, il film incassò immediatamente sedici milioni di dollari, diventando la pellicola con Clint Eastwood più remunerativa, fino ad allora. Nel 1980, uno scrittore fece causa a Clint Eastwood per plagio, accusando di aver usato il titolo di un suo romanzo per questo film: Eastwood fece presente che si ispirò, invece, a "LA CITTA' E' SALVA", che infatti in originale si intitola come questo lungometraggio, ed il tribunale lasciò cadere la questione. 

martedì 4 aprile 2017

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SIERRA CHARRIBA ( Major Dundee, USA 1965)
DI SAM PECKINPAH
WESTERN
L'intenzione di SAM PECKINPAH era di girare un film sul tenente colonnello George Armstrong Custer,  perchè lo affascinava il fatto che l'ufficiale nordista fosse diventato un "american hero", pur essendo platealmente sconfitto, portato ad una folle morte i suoi soldati, e venire ucciso egli stesso, in battaglia. A livello produttivo, poteva rivelarsi complicato, però, e Peckinpah ritenne che il soggetto di "SIERRA CHARRIBA" presentasse più di un punto in comune con l'episodio storico. Lo script era stato scritto con JOHN FORD in mente per poterlo dirigere, ma stava lavorando a "IL GRANDE SENTIERO", e comunque non era interessato a questa sceneggiatura. Sam Peckinpah si imbattè nel copione alla fine del 1963, quando lo script di HARRY JULIAN FINK era più incentrato sul personaggio del Trooper Ryan, ed era maggiormente un tipico film avventuroso: Peckinpah ne mutò gran parte, puntando di più sul maggiore Dundee ( infatti, il titolo originale è chiaro), e sulla sua smisurata ambizione e fame di gloria. Lo script venne rimaneggiato abbondantemente, anche perchè conteneva molte parolacce nei dialoghi, troppe per un film uscito negli anni Sessanta. Sembra che le riprese siano partite, addirittura, senza che fosse stata ultimata la sceneggiatura, e che i produttori incalzassero Sam Peckinpah affinchè terminasse lo script pochi giorni dopo l'inizio della lavorazione. Il personaggio Sierra Charriba, l'Apache rinnegato e pericoloso, fu basato sul realmente esistito capo pellerossa Vittorio. Per i ruoli principali, Peckinpah scelse attori importanti: offrì il ruolo principale a CHARLTON HESTON, il quale, avendo visto "SFIDA NELL'ALTA SIERRA" con entusiasmo, fu contento di firmare per lavorare con questo regista; il personaggio del capitano Tyreen fu offerto a ANTHONY QUINN, il quale non accettò la parte, e allora fu ingaggiato RICHARD HARRIS. Harris proveniva dal set di "DESERTO ROSSO", e per raggiungere il set, perse l'aereo per Los Angeles, così dovette prendere una serie di coincidenze Londra-New York-St. Louis, e partì dalla capitale inglese piuttosto alticcio.Quando arrivò a Los Angeles collassò all'arrivo alla Columbia. Per il sergente Potts, Peckinpah avrebbe voluto LEE MARVIN, ma chiese troppi soldi, e, su suggerimento dell'agente di Marvin, fu invece scritturato JAMES COBURN. Diversi degli attori che formarono il cosiddetto "Sam Peckinpah Stock Company" appaiono in questo lavoro e ne "IL MUCCHIO SELVAGGIO": WARREN OATES, BEN JOHNSON, L.Q. JOHNSON, DUB TAYLOR, ENRIQUE LUCERO, AURORA CLAVEL. WOODY STRODE doveva ricoprire il ruolo poi andato a BROCK PETERS: Strode era parzialmente pellerossa, e per il regista era troppo evidente la sua natura meticcia, per avere quella parte. Il set del film fu molto poco sereno, per vari motivi. Tra Heston e Harris i rapporti furono piuttosto tesi, perchè i due non potevano vedersi: addirittura, Harris volle "truccare" i propri stivali, per non essere più basso del collega. Heston, un professionista inappuntabile, era molto irritato per i frequenti ritardi e gli arrivi sulla scena di Harris, molte volte, in pieno dopo-sbornia. Heston andò dal produttore JERRY BESLER per presentare una formale protesta contro Harris, esasperato dal suo atteggiamento. Al contrario, l'attore irlandese descrisse il collega come "così quadrato, da parere caduto da una luna cubica!", intendendo che era troppo rigido e "per bene". Sembra che sulla questione puntualità, Heston fosse particolarmente suscettibile, ed infatti faceva notare a Harris, quando arrivava molto in ritardo sul set, che aveva sforato l'orario, mostrandogli un orologio da panciotto; Harris pensò, dopo qualche giorno, di fargli uno scherzo, posizionando intorno alla roulotte del collega una serie di sveglie che suonassero tutte alla medesima ora. Heston non fu affatto divertito dalla trovata dell'altro. Anni dopo, nella sua autobiografia, Heston affermò che i rapporti non furono così livorosi come pubblicizzato, e scherzò sul fatto che un discendente dagli inglesi, qual'egli era, e un irlandese, dovevano avere comunque qualche dissidio... Invece i rapporti tra Coburn e Harris furono ottimi: spesso furono compagni di bevute, e Coburn rivelò, più tardi, che non aveva mai visto nessuno, in vita sua, reggere i liquori come Harris. Un pomeriggio di pausa delle riprese, i due attori si recarono ad assistere ad un vicino rodeo: un uomo che lo apostrofò malamente, e arrogantemente gettò a terra il suo zaino, ottenne, come reazione da parte di Richard Harris un pugno in faccia, tra la totale approvazione degli spettatori alla discussione. Per la fotografia, il regista avrebbe voluto con sè LUCIEN BALLARD, con il quale si era trovato assai bene girando "Sfida nell'Alta Sierra": Besler, però, non accettò la sua richiesta, ingaggiando invece SAM LEAVITT, che proveniva da "IL PROMONTORIO DELLA PAURA". Ci fu una buona collaborazione tra i due, ma fu anche il primo segno di tensioni tra produttore e regista. I costumi, nei titoli, sono a cura di TOM DAWSON, ma in realtà fu il figlio GORDON DAWSON a fornire gli abiti per la pellicola, diventando così il costumista di fiducia di Peckinpah, e collaborando con lui in film successivi. Le scene di battaglia al rallentatore furono ispirate da "I SETTE SAMURAI". Peckinpah, invece, non apprezzò affatto il lavoro del compositore DANIELE AMPHITEATRO'S, che non gli sembrava in sintonia con il tono che lui voleva dare al suo film.Un giorno, mentre L.Q. Jones, Ben Johnson, e Sam Peckinpah, a spasso in Messico in auto, passarono da una cittadina, al che il regista esclamò "Guardate, un bar!" e si fiondò giù dalla vettura: quando i due attori riuscirono a rintracciarlo, lo trovarono in un locale di infima qualità, che offendeva il barista. Questo scatenò una rissa, con gli avventori locali che tiravano bottiglie contro i tre americani, e qualcuno estrasse dei coltelli: Jones e Johnson riuscirono ad uscire dal locale, per accorgersi che Peckinpah si era già dileguato con la macchina, lasciandoli a piedi... Durante le riprese, Peckinpah fu molto ossessivo, aggressivo e maltrattò spesso troupe e cast ( pare che abbia licenziato almeno una dozzina di membri della troupe), al punto da avere un contrasto così violento con Heston, al punto che l'attore lo minacciò con una sciabola. Successivamente, l'attore confessò che non aveva mai minacciato nessun altro in vita sua. Una volta, dopo una discussione accesa sia con Heston che con Harris, Peckinpah lasciò il set, e guidò verso vicine montagne, passando la notte in auto: dichiarò dopo che preferiva dormire tra gli scorpioni, che vicino ai due attori. E tuttavia, i rapporti tra Peckinpah e Heston furono fatti di attriti e slanci di stima. Una volta, ad esempio, in segno di amicizia, per come interpretava lui la cosa, il regista propose al divo di andare insieme in un vicino bordello, ma Charlton Heston, conservatore e familista, rifiutò deciso. Poi, quando alla Columbia Pictures,  i manager furono scontenti del metodo di lavorazione di Peckinpah, e manifestarono l'idea di farlo fuori dalla realizzazione, Heston annunciò che avrebbe restituito i 400,000 dollari alla produzione, e abbandonato il set, ponendosi al fianco del regista. Alla fine delle riprese, James Coburn salutò Peckinpah dicendogli "Addio, lurido figlio di...": ma poi girò altri due film con il regista, "PAT GARRETT & BILLY THE KID" e "LA CROCE DI FERRO". Inoltre, Peckinpah prese una sbandata per l'attrice BEGONIA PALACIOS, e passò molto tempo a corteggiarla sul set. Come ammise Charlton Heston, lui, Peckinpah e quelli della Columbia Pictures avevano in mente tre film diversi, girando questo:la star pensava di realizzare il primo vero lungometraggio a proposito della guerra civile americana, il regista stava già pensando a "Il mucchio selvaggio", e i produttori avevano progettato una pellicola di guerra nel West con la cavalleria protagonista. Nonostante i suoi scontri con Peckinpah, anche Besler sostenne il regista, quando si trattò di accorciare la pellicola, perchè la versione lunga 136 minuti non aveva riscosso l'entusiasmo del pubblico ad una proiezione-test: nella concezione del regista, addirittura il film avrebbe dovuto durare circa quattro ore. La Columbia Pictures, tuttavia, diminuì notevolmente la durata della pellicola, facendola uscire in una versione di 123 minuti. R.G. ARMSTRONG definì la versione lunga 156 minuti come "Moby Dick sulla sella di un cavallo".  I costi del film rischiarono di sforare, per il prolungarsi delle riprese, e quindi alcuni dei produttori esecutivi, le terminarono per rimanere nei tempi, pur senza girare qualche importante passaggio della sceneggiatura: Charlton Heston propose di rendere il suo intero compenso, pur di girare la sequenza di apertura prevista, il massacro di soldati e civili da parte degli Apaches. Lo studio non prese indietro i soldi dati alla star, ma non fece girare tale scena. Alla fine, dopo tutti i problemi sorti durante la lavorazione, Peckinpah, chiese, senza essere accontentato, di togliere il suo nome dal film. Costò 3 milioni e 800,000 dollari, e nei soli USA ne incassò 4, 500, 000. Oggi è un cult del western.