mercoledì 26 settembre 2018

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CAVALCARONO INSIEME 
( Two rode together, USA 1961)
DI JOHN FORD
WESTERN
"CAVALCARONO INSIEME" non fu un progetto personale per JOHN FORD, che lo diresse in pratica solo per soldi, visto che gli offrirono ben 225,000 dollari, più il 25% sugli introiti netti, e a titolo di favore verso il produttore HARRY COHN, che il regista aveva definito "un grande e brillante serpente", pur ammirandolo, che gli aveva chiesto di dirigere questo western prima di morire, nel 1958. Tuttavia, per Ford, che considerava il soggetto un lontano riadattamento della storia narrata nel suo "SENTIERI SELVAGGI", e che chiamò lo sceneggiatore di fiducia FRANK NUGENT per risistemare la sceneggiatura, questo suo lavoro era "il peggior pezzo di cacca che abbia diretto". JAMES STEWART fu avvertito da HENRY FONDA e JOHN WAYNE, che avevano girato con Ford diverse pellicole, circa il caratteraccio del grande regista: John Ford era uso tenere i propri attori all'oscuro circa le proprie idee di regia, ed era sempre diffidente verso di loro. Stewart, nella propria autobiografia, riportò che Ford, sul set, quando parlava con qualcuno metteva le mani attorno alla bocca, affinchè gli altri vicini non sentissero cosa dicesse. A Stewart disse di stare in guardia, perchè RICHARD WIDMARK era un buon attore, e avrebbe tentato di rubargli la scena: successivamente, i due, conversando, scoprirono che anche a Widmark era stato fatto lo stesso discorso, in pratica per mantenere una certa tensione attoriale. Widmark affermò in interviste che questo fosse il set su cui si era più divertito: essendo sordo da un orecchio, Ford dall'altro lato, e Stewart con l'udito danneggiato, era tutto un ripetere "Cosa? Cosa?" quando veniva detto qualcosa durante le riprese. Eppure inizialmente Widmark non era convinto di voler fare questo film, perchè il personaggio che interpretava era di quindici anni più giovane della sua età anagrafica (45 anni) e pensava che si sarebbe notato molto. Sia Widmark che Stewart indossavano parrucche, e un giorno in cui era particolarmente iroso, John Ford sbottò :" Grande! A che punto è la mia carriera: dirigere due sordi con il parrucchino!!!".  Per il ruolo di Guthrie McCabe, poi andato a Stewart, era stato preso in considerazione John Wayne, non disponibile perchè su altri set: Henry Fonda aveva avuto accese discussioni con il regista, quindi quando la produzione lo indicò, fu Ford a non volerlo. Stewart, in seguito, dichiarò che si era sentito a disagio con la cupezza del proprio personaggio. Il dialogo tra Widmark e Stewart seduti vicino al fiume fu in gran parte improvvisato dai due attori. Fu l'ultimo film per EDWARD BROPHY, che morì durante le riprese. HENRY BRANDON, che interpreta il capo Comanche realmente esistito Quanah Parler, aveva già recitato con John Ford in "Sentieri selvaggi", dando volto a "Scar".Fu l'ultimo western in cui Stewart indossò il suo cappello, che cominciò a portare da "WINCHESTER '73" in poi: Ford non voleva che lo portasse, definendo il copricapo "il peggior cappello mai visto negli western", e le resistenze del divo tuttavia fecero desistere il regista. Che pretese, però, nel film successivo girato con lui, "L'UOMO CHE UCCISE LIBERTY VALANCE", che non indossasse alcun cappello.  Il lungometraggio fu girato sul set chiamato "Alamo Village", costruito appositamente per "LA BATTAGLIA DI ALAMO". Ford sospese le riprese per una settimana, quando morì WARD BOND, uno dei suoi attori-feticcio, il 5 Novembre 1960, dando anche mano ad organizzare i funerali dell'amico.  Quando uscì "Cavalcarono insieme" fu duramente attaccato dalla critica, e non ebbe buoni incassi: venne data la colpa alla sceneggiatura, e alla scelta dei due attori principali, considerati troppo anziani per essere credibili nei loro personaggi. Comunque, negli anni, il film venne riconsiderato dalla critica, senza diventare uno dei più acclamati lavori di Ford, e oggi è un classico.

martedì 25 settembre 2018

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L'INFERNALE QUINLAN ( Touch of Evil, USA 1958)
DI ORSON WELLES
NOIR
ORSON WELLES affermò di aver letto "Badge of evil", romanzo di WHIT MASTERSON, sul quale è basato "L'INFERNALE QUINLAN", solo dopo aver girato il film: pare si sia basato, riscrivendola quasi completamente, sulla sceneggiatura di PAUL MONASH. Welles inizialmente fu scritturato dalla produzione solo come interprete, ma CHARLTON HESTON aveva aderito entusiasticamente al progetto perchè pensava che sarebbe stato diretto dal regista di "QUARTO POTERE": per non perdere Heston, i produttori vollero affidare anche la regia al talentuoso e irrequieto Orson. Per dirigere, riscrivere e interpretare questa pellicola, Orson Welles ricevette 125,000 dollari.  Welles stravolse molto dello script originario, cambiando il personaggio di Heston da un avvocato bianco e americano ad un agente della Narcotici messicana, e la nazionalità del personaggio di JANET LEIGH, da messicana ad americana, e ambientando la storia in un luogo di confine in Messico, anzichè in una piccola città della California. L'agente della Leigh inizialmente rifiutò l'offerta di far recitare l'attrice nel film, per via del cachet basso, senza consultare la sua assistita. Welles inviò una lettera a Janet Leigh, scrivendole che gli sarebbe piaciuto moltissimo lavorare con lei, ma risultava irrealizzabile per il "no" dell'agente: l'attrice, furiosa, ebbe un confronto con l'agente, dicendogli che lavorare con un artista come Welles era più importante di ogni salario. Heston, intervistato anni dopo, rivelò che non adottare un accento messicano per il suo personaggio fosse uno dei più grandi errori della sua carriera. La vincitrice dell'Oscar MERCEDES MCCAMBRIDGE partecipò al film solo perchè aveva un pranzo con Welles, e il regista e attore non si fece sfuggire l'occasione di farla fare una breve scena: le spuntò i capelli personalmente, le fece indossare un giubbotto di pelle, e le fece pronunciare la sinistra frase "Voglio guardare.". A JOANNA MOORE  venne chiesto di scurirsi i capelli, per differenziarla da Janet Leigh. MARLENE DIETRICH e ZSA ZSA GABOR sono citate come partecipazioni straordinarie, ma se la Dietrich appare per quattro scene, comunque importanti, la presenza della Gabor sullo schermo non supera i venti secondi (era la fidanzata del produttore ALBERT ZUGSMITH, al tempo). La Dietrich non aveva rivelato a nessuno che avrebbe girato alcune sequenze, a titolo di amicizia per Orson Welles per questo film: accettò di riscuotere il minimo sindacale, ma quando i produttori scelsero di metterla nei titoli, dovettero darle altro denaro, secondo le leggi dello spettacolo americano. Orson Welles volle DENNIS WEAVER nel film dandogli il ruolo del manager del motel notturno, perchè lo aveva apprezzato nella serie "GUNSMOKE".  Welles avrebbe voluto LLOYD BRIDGES nel ruolo di Menzies, ma per lo studio era troppo caro, e così venne scritturato il veterano JOSEPH CALLEIA, accontentando comunque il regista, che lo aveva visto recitare a teatro da bambino, e ne apprezzò la professionalità. Janet Leigh era entusiasta del fatto che Welles chiedesse agli interpreti di apportare dettagli personalizzati ai personaggi. La Leigh condivide una sola scena con Orson Welles, e, ironicamente, nella sequenza lei è incosciente. L'attrice si ruppe un braccio appena prima di cominciare le riprese, lo teneva in un tutore e non si nota nel lungometraggio, essendo spesso inquadrata evitando l'arto. Nonostante le voci dicessero che avesse preso peso a livelli incredibili, in realtà Orson Welles ricorse in maniera forte al make-up, indossando kili e kili di protesi per risultare obeso, passando ore notturne a rendersi come si vede sullo schermo, e gomma per il volto e il naso. Sembra che Welles sia rimasto fortemente colpito dalla propria interpretazione in questo lungometraggio, al punto di paragonarsi spesso a Quinlan in età avanzata, quando aveva assunto una corporatura non molto dissimile da quella di questo personaggio. Mentre compieva sopralluoghi per le riprese, Welles cadde in un canale, ferendosi e riportando contusioni: per questo l'idea del bastone per Quinlan. Il personaggio non è mai visto senza il suo cappello nell'intero film. Sembra che si sia presentato, in una nottata, ad un party completamente truccato come Quinlan, ed un'attrice abbastanza famosa lo abbia intercettato e lo abbia salutato, con serietà "Orson! Sei meraviglioso stasera!!!". La scena di apertura richiese una nottata intera di riprese perchè l'attore che impersonava l'ufficiale di custodia continuava a dimenticare le proprie battute: quando albeggiò, con tutta la troupe esausta, Welles intimò, con l'ultima ripresa, di muovere solo le labbra all'attore, che si scusava continuamente con lui, sciupando definitivamente i ciak . La sequenza è tra le più lunghe del lungometraggio, durando tre minuti e mezzo. Per ammortizzare i costi, Welles decise di girare più che altro di notte la pellicola. L'autore basò le scene sulla droga sulle proprie esperienze in merito, con marijuana e eroina: Welles considerava come sostanzialmente non nociva la prima, mentre paragonava all'istinto suicida la seconda. Il titolo originale del film, "TOUCH OF EVIL", non era gradito al regista, perchè non corrispondeva alla sua visione del racconto, ma con gli anni Welles iniziò ad apprezzarlo, e dichiarò che era un titolo perfetto. Per Orson Welles, questo è stato il suo film più divertente da girare, perchè non subiva le interferenze degli studios hollywoodiani, poteva contare su un budget sostanzioso, e lavorava con un cast di attori tra i suoi favoriti, oltretutto con un soggetto libero da troppi simbolismi, una storia puramente noir. Inoltre, per l'autore, il massimo dei suoi intenti era confondere il pubblico, con una storia intricata non meno de "IL GRANDE SONNO", facendo discutere e spiazzando gli spettatori. Il film venne girato quasi tutto sui luoghi reali presentati nella storia. Molta della musica che si sente nella pellicola viene da radio accese, juke-box, A quanto affermato da Welles, egli vide una sola volta in vita sua, per intero, questa sua opera. "L'infernale Quinlan" avrebbe dovuto essere uno dei primi film a non avere titoli di testa: Welles riteneva che avrebbero distratto gli spettatori dalla tensione della scena d'avvio, ma i produttori non vollero saperne. A riprese concluse, Welles si diresse in Messico a concludere la lavorazione del "DON QUIXOTE" che aveva lasciato sospesa: i produttori approfittarono dell'assenza del regista per apportare dei tagli al girato. Al film lavorarono quattro montatori, dopo che Welles aveva licenziato il primo scelto. Solo nella versione restaurata, negli anni Novanta, il film venne presentato come desiderato dal regista.  Il restauro della pellicola nel 1998 avrebbe dovuto aprire il festival di Cannes di quell'anno, ma la proiezione venne cancellata un giorno prima, a causa dell'intromissione della figlia di Welles, BEATRICE WELLES, non nuova nel frapporsi alle celebrazioni del celebre genitore, costringendo gli organizzatori a cambiare programma.  Costato oltre 800,000 dollari, il film fu un insuccesso in USA, ma in Europa ottenne un lusinghiero risultato economico. CURTIS HANSON citò questo film come una delle maggiori ispirazioni per il suo "L.A. CONFIDENTIAL"

giovedì 20 settembre 2018

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L'INAFFERRABILE SIGNOR JORDAN 
( Here comes Mr. Jordan, USA 1941)
DI ALEXANDER HALL
COMMEDIA/FANTASTICO
Il boss della Columbia Pictures HARRY COHN non era molto entusiasta di trarre un film dalla pièce teatrale "HERE COMES MR. JORDAN", di HARRY SEGALL e avrebbe preferito investire denaro per successi più garantiti, e comunque cercava soggetti da fare interpretare a RITA HAYWORTH: fu abile SYDNEY BUCHMAN a convincere il produttore che i set del Paradiso non sarebbero stati dispendiosi, dato che il fumo al posto delle nuvole avrebbe compensato molto, e sarebbe stato possibile scritturare ROBERT MONTGOMERY, nonostante fosse sotto contratto alla MGM. Tra Montgomery e la coprotagonista EVELYN KEYES i rapporti non furono buoni: l'attore la attaccava, e fece presente che non la gradiva, perchè la donna aveva una relazione con un uomo sposato. Il film costituì il ritorno sul grande schermo per JOHN EMERY, a quattro anni dall'ultimo titolo interpretato. JAMES GLEASON fu nominato all'Oscar quale miglior attore non protagonista, nel ruolo di Max Corkle: nel 1978, nel non ufficiale remake di questo film diretto da WARREN BEATTY e BUCK HENRY, "IL PARADISO PUO' ATTENDERE", JACK WARDEN ebbe la nomination per lo stesso personaggio. Fu il solo lungometraggio candidato come miglior film a ottenere anche la nomination per il miglior soggetto. Le nominations in tutto furono sette: ci furono anche quelle per la migliore regia e miglior attore protagonista (Montgomery), e le statuette vinte furono due, per il soggetto e per la sceneggiatura. La Columbia progettò un sequel intitolato "Hell bent for Mr. Jordan", a patto di rimettere insieme lo stesso cast: ma la cosa non si potè realizzare. Lux Radio produsse un adattamento radiofonico di 60 minuti nel 1942 in cui CLAUDE RAINS, Evelyn Keyes e Gleason riprendevano i loro ruoli del film.

sabato 15 settembre 2018

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JESSICA LANGE ( Jessica Phillys Lange, 20/04/49, Cloquet, Minnesota, USA-....)
Nata a Cloquet, in Minnesota, figlia di un commesso viaggiatore, di discendenza olandese, tedesca e finlandese, JESSICA LANGE ebbe la possibilità di diplomarsi in arte all'università dello stato, ma preferì trasferirsi a Parigi per studiare recitazione. Successivamente tornò negli USA, a New York, dove cominciò a lavorare come modella, finchè DINO DE LAURENTIIS non la notò, e la volle come protagonista femminile della versione di "KING KONG" che stava allestendo a metà anni Settanta. Nonostante il grande successo del kolossal, la Lange non girò altri lungometraggi per altri tre anni, per apparire brevemente, poi, in "ALL THAT JAZZ". Due anni dopo la sua carriera ottenne una definitiva consacrazione con un altro remake, "IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE", nel quale forniva una prova convincente d'attrice, insieme ad un abbinamento ad alta gradazione erotica con JACK NICHOLSON. Pare che per questa interpretazione la Lange si sia ispirata ad un'attrice poco nota, BARBARA PAYTON. E' stata sposata dal 1970 al 1981 con Francisco Paco Grande, ebbe una figlia da MIKHAIL BARYSHNIKOV nel 1981, e dal 1982 al 2009 ha avuto una lunga relazione con SAM SHEPARD. Nel 1983 fu chiamata ad interpretare un ruolo complesso in "FRANCES", in cui dava volto ad un'attrice dalla storia molto sfortunata, FRANCES FARMER, e nello stesso anno ottenne l'Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua performance nel ruolo di un'attrice di soap-opera, in "TOOTSIE". Negli anni successivi ha interpretato la cantante PATSY KLINE in "SWEET DREAMS"( per il quale ruolo battè la concorrenza di un'agguerrita MERYL STREEP), una delle tre sorelle di "CRIMINI DEL CUORE", un avvocato che deve far luce sul passato del padre in "MUSIC BOX", la moglie dell'avvocato NICK NOLTE in "CAPE FEAR", altro rifacimento. Avrebbe dovuto interpretare "FOLLIA D'AMORE", ma venne rimpiazzata da KIM BASINGER. Nel 1994 recitò in "BLUE SKY", per il quale, con la prova della moglie di un militare di carriera non molto equilibrata, arrivò a vincere il suo secondo Oscar, primo come attrice protagonista. Negli anni seguenti si è spesso dedicata al teatro, recitando in pièces classiche, come "IL LUNGO VIAGGIO VERSO LA NOTTE", e "UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO". E' una delle sedici attrici ad aver ottenuto la "Triple Crown", vincendo cioè l'Oscar, il Tony per il teatro e l'Emmy per opere televisive: ha ottenuto grande successo nella serie "AMERICAN HORROR STORY"
COSI' PARLO' JESSICA LANGE:
"Per me, recitare è sempre stato esplorare le mie emozioni, come scivolare in un pozzo e cercare la via d'uscita."
"Per tutta la vita, ho incamerato più rabbia di quanta ne avrei saputa esprimere. Quando interpretai "Frances", scoprii che non sapevo quanta ne avessi. Mi devastò tenere quell'agitazione per diciotto settimane, dalle dodici alle diciotto ore al giorno. Contagiò ogni aspetto della mia vita, ed era un inferno starmi attorno."
"Il successo al box-office non ha mai significato nulla. Così, non sono un'attrice scelta per questo, e non è mai stata una priorità per le mie scelte."
"Ci volle un pò prima che SIDNEY POLLACK si decidesse a farmi recitare in "Tootsie". Chiesi a me stessa se volevo davvero interpretare un personaggio un pò ingenuo, dopo aver fatto "Frances". Ma lo feci, ed ero emozionatissima."

martedì 11 settembre 2018

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DUNKIRK ( Dunkirk, GB/USA/NL/F 2017)
DI CHRISTOPHER NOLAN
GUERRA
La sceneggiatura di "DUNKIRK" era di sole 76 pagine: CHRISTOPHER NOLAN intendeva farne un film il più improvvisato possibile. Nolan ebbe l'idea di fare un film sull'episodio storico di Dunkerque nel 1992, quando visitò il luogo con la fidanzata, poi divenuta sua moglie, EMMA THOMAS. Vi andarono in barca, come i recuperatori dei soldati fanno nel film, e impiegarono 19 ore a causa delle cattive condizioni climatiche. E' il primo lavoro di Christopher Nolan basato su avvenimenti realmente accaduti: tutti gli altri suoi film sono tratti da sceneggiature originali, remakes,  o ispirati a fumetti, e romanzi. E' il terzo lavoro del regista scritto interamente da lui, insieme a "FOLLOWING" e "INCEPTION": gli altri sono co-scritti con il fratello JONATHAN NOLAN, o, come accadde in "BATMAN BEGINS", a metà con DAVID S. AYER. Nolan sorvolò la spiaggia su uno Spitfire, per provare la sensazione dei piloti negli aerei, e aiutare se stesso a rendere al meglio le scene di battaglia nel cielo. Quando gli venne chiesto come mai avesse scritturato HARRY STYLES, Nolan rispose che aveva fatto provini a centinaia di giovani per quel ruolo, e che lui aveva in sè molte delle doti richieste e viste negli altri aspiranti. Styles aveva una guardia del corpo personale sul set, per precauzione verso fans troppo invadenti. E' il settimo film insieme per Nolan e MICHAEL CAINE; il quinto per il regista e CILLIAN MURPHY. La sequenza in cui TOM HARDY plana sulla spiaggia venne realizzata con un aereo che realmente atterrava in tale modo, ed era il primo che arrivasse sulla spiaggia di Dunkerque dal 1940. L'aereo si piantò nella sabbia, e ci fu una convulsa operazione collettiva per spostarlo, prima che le onde del mare lo sommergessero. Benchè Hardy sia il primo nome sui manifesti, il suo volto compare solo pochi minuti, e per la maggior parte porta la maschera dell'ossigeno dei piloti di guerra. In tutto il film, ci sono solo due ruoli femminili con battute. Nolan apprezzava "SALVATE IL SOLDATO RYAN", ma specificò che il suo film di guerra era molto diverso dal classico di STEVEN SPIELBERG.  Il ticchettio che diventa cruciale nella colonna sonora, fu registrato da HANS ZIMMER usando uno degli orologi da tasca del regista: successivamente, il compositore inserì il suono in un sintetizzatore, e lo modulò a seconda dei punti del film in cui voleva inserirlo. Per Christopher Nolan, la narrazione da diversi punti di vista dell'evento necessitava una scansione molto diversa del tempo, complicando un racconto semplice: sulla spiaggia i soldati vivono una settimana in attesa di essere recuperati, in mare il salvataggio si svolge in una giornata, e per i piloti, regolandosi su un'ora di tenuta in aria dei velivoli per il consumo del carburante. Secondo Nolan, questo è il suo film più sperimentale. Per girare le scene di massa in silenzio, il regista si ispirò a classici del muto come "AURORA", "GREED", "INTOLERANCE". Secondo Kenneth Branagh, alla prima della pellicola erano presenti circa 30 sopravvissuti ai fatti di Dunkerque, tutti ultranovantenni, i quali dissero a Nolan che la colonna sonora del film era più forte dei bombardamenti veri, commento che divertì il regista. Nei titoli di coda viene specificato che 12 vascelli di quelli usati nel 1940 appaiono nel film: in tutto, ci sono 50 barche presenti nel lungometraggio. Fu calcolato che i soldati evacuati da Dunkerque rappresentavano un decimo delle forze armate britanniche del '40. Nolan scelse di filmare in una combinazione di 65/70mm in IMAX e Super Panavision 65mm per realizzare la pellicola nel formato come l'aveva concepita. E' stato il terzo lungometraggio degli anni 10, dopo il 2000, ad essere ripreso in tal modo, dopo "THE MASTER" e "THE HATEFUL EIGHT". Secondo "Hollywood Reporter", Christopher Nolan percepì 20 milioni di dollari di ingaggio, più un 20% di percentuale sugli incassi totali, il più alto compenso per un regista mai registrato, insieme a quello di PETER JACKSON per "KING KONG". Invece, su "Vanity Fair" venne riportato che il regista avrebbe rinunciato ad un compenso alto per avere più percentuale sugli incassi. Gran parte del film venne girata in Francia con il falso titolo sul set "Bodega Bay". Le riprese si svolsero tra il Maggio ed il Settembre del 2016. Con 106 minuti di durata, è il più breve film di Christopher Nolan dai tempi di "FOLLOWING". Costato 100 milioni di dollari, incassò 188 milioni nei soli Stati Uniti, e ulteriori 337 nel resto del mondo, per una somma totale di 525 milioni. Fu l'unico lungometraggio candidato come miglior film agli Oscar dell'edizione, senza alcuna nomination per gli attori. Le candidature per la Academy Awards furono otto, oltre a miglior film, anche per la migliore regia e la migliore fotografia, tra le altre: vinse tre statuette, per il montaggio, il montaggio sonoro, ed il mixaggio del suono. Tre le candidature ai Golden Globes: miglior film drammatico, regia e colonna sonora. Otto candidature anche ai BAFTA, tra le quali quelle per il film e la regia, conquistando il premio per il suono. Vinse il David di Donatello per il miglior film straniero.