sabato 25 agosto 2018

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BRAVEHEART- Cuore impavido ( Braveheart, USA/GB/IRE 1995)
DI MEL GIBSON
STORICO/AVVENTURA
Quando il producer ALAN LADD, jr. propose a MEL GIBSON lo script di "BRAVEHEART", la star, che cercava un soggetto per la sua seconda regia, rispose che avrebbe diretto volentieri un film trattone, ma che era troppo in là con gli anni per essere credibile interpretando William Wallace. In effetti, Gibson era circa quarantenne e sulla pagina il personaggio era poco più che ventenne. La Paramount Pictures, però, annunciò che avrebbe finanziato la pellicola solo se Gibson avesse recitato nel ruolo principale. Un anno dopo, l'attore di "INTERCEPTOR" rivalutò le cose, e accettò di interpretare, oltre che dirigere, questo lungometraggio sull'eroe di Scozia, pur avendo proposto JASON PATRIC come protagonista. Mel Gibson non volle farsi crescere la barba, come invece previsto dalla sceneggiatura, per interpretare Wallace. Per prepararsi a dirigere "Braveheart", Gibson visionò "ALEXANDER NEVSKJI", "SPARTACUS", "FALSTAFF", "IL LEONE D'INVERNO", "IL TRONO DI SANGUE", "UN UOMO PER TUTTE LE STAGIONI". Gibson scelse personalmente ogni interprete dei ruoli principali, ma dette ad ognuno solo la sua parte di copione, affinchè nessuno conoscesse tutta la storia. Benchè nel film siano padre e figlio, tra BRENDAN GLEESON e JAMES COSMO correvano solo sette anni. ANGUS MCFAYDEN sostenne un provino per interpretare Edoardo II, ma fu invece preso per dar volto a Robert the Bruce. SEAN CONNERY declinò l'offerta di interpretare Eduardo I perchè era sul set de "LA GIUSTA CAUSA", ed il ruolo andò a PATRICK MCGOOHAN. A BRIAN COX venne offerto un ruolo più ampio di quello poi interpretato nella pellicola, Argyle Wallace, ma l'attore preferì quello perchè lo sentiva più proprio. Venne offerto un ruolo di peso a FISH, ex- cantante dei MARILLION, che non accettò in quanto era in tour: tempo dopo, il cantante ammise pubblicamente di rimpiangere questa scelta, perchè gli sarebbe piaciuto scommettere su di sè come attore. Lo "Ius primae noctis" non venne mai praticato in Scozia o Inghilterra: essendo già difficili da governare le campagne britanniche, avrebbe incitato maggiormente a rivoltarsi le masse. Era una pratica più comune nell'Europa continentale. Per le scene di battaglia vennero utilizzate 1600 comparse, la maggior parte membri delle forze di riserva irlandesi, la F.C.A.; dato che all'interno ci sono fazioni da varie provenienze, spesso in contrasto tra loro, durante gli scontri avvennero degli inizi di rissa che conferirono maggiore realismo alle scene. Alcune scene di guerra dovettero essere girate di nuovo, in quanto alcune comparse indossavano occhiali, orologi o braccialetti, completamente fuori luogo. Le comparse che giravano scene di guerra recepivano 300 dollari alla settimana, e lavoravano circa quattordici ore al giorno. La battaglia di Stirling richiese sei settimane di riprese: oltre novanta ore di pellicola furono realizzate per tale sequenza. Gibson affermò che avrebbe dato cinque dollari di tasca propria a chiunque avesse individuato i cavalli finti nel film: indagato da un membro di un'associazione animalista, che non credeva che alcun cavallo non fosse stato danneggiato durante le riprese, fece vedere all'uomo una videocassetta che dimostrava l'utilizzo di animali realizzati dai tecnici per la lavorazione. I cavalli meccanici pesavano circa 60 kilogrammi, e potevano muoversi ad una velocità di 20 piedi, su binari. Le frecce scagliate nel film, che si vedono in aria, erano reali, e non digitali: per il regista davano maggiore realismo. La cruentissima morte di Wallace venne ripresa con dettagli impressionanti, ma una brutta reazione degli spettatori presenti all'anteprima convinse Mel Gibson a lasciare fuori campo i particolari più efferati.  In un'intervista del 2009, Mel Gibson ammise che buona parte della storia era non basata su avvenimenti storici, ed elaborata per il cinema dallo sceneggiatore RANDALL WALLACE, il quale, fino al 1983, anno di un suo viaggio a Edimburgo, non aveva mai sentito parlare del suo antenato William, considerato in Scozia un eroe. Wallace, intrigato dai racconti dei locali, cominciò a documentarsi sul personaggio e a pensare a fare un film delle sue gesta. Molti scozzesi si offesero per la caratterizzazione di Robert the Bruce, perchè comunque è considerato da loro un eroe nazionale. Il vero nome della moglie di Wallace era Marian, ma venne mutato in Murron per non fare confusione con il personaggio femminile della saga di Robin Hood. Il principe Eduardo, poi divenuto re Eduardo II, fu il primo a fregiarsi del titolo di "Principe di Galles": non sposò Isabella fino al 1308, dopo la morte di Edoardo I e di William Wallace. Isabella non andò in Inghilterra prima di quell'anno, e quindi sarebbe stato impossibile per lei avvertire il guerriero scozzese dell'imminente battaglia di Falkirk.  Nella realtà storica Wallace combattè contro gli irlandesi; nella sceneggiatura si optò per far alleare irlandesi e scozzesi perchè vedere i primi allearsi con gli inglesi avrebbe confuso il pubblico britannico moderno. Tra le comparse ci sono vari discendenti di Wallace, e Mel Gibson passò del tempo con loro per apprendere più cose possibili sul personaggio. Il film è ambientato tra il 1280 e il 1314. La scena in cui Hamish lancia la spada nel finale fu aggiunta alla fine: non era prevista in sceneggiatura.  Il primo montaggio della pellicola era ancora più violento della versione poi distribuita: dopo un'anteprima in cui il pubblico aveva reagito male alle varie efferatezze mostrate, lo stesso Gibson si occupò del montaggio, riducendo di non poco la mole delle sequenze sanguinarie. Nel montare il film, furono eliminati alcuni fotogrammi nelle scene d'azione, per imprimere un'accelerazione alle sequenze. Alcune scene di battaglia erano così complesse che Gibson si fece aiutare da due coordinatori di stunts per girarle. Mel Gibson avrebbe voluto dipingersi la Croce di S. Andrea sul volto, quella che oggi è sulla bandiera scozzese, ma il truccatore LOIS BURWELL gli suggerì il blu sul viso. A parte poche scene girate sulle Highlands scozzesi, la maggior parte del lungometraggio è stata girata in Irlanda. Il castello in cui sono girate varie scene, il King John's Castle, situato a Trim, in Irlanda, venne utilizzato anche per girare sequenze de "IL GRANDE UNO ROSSO".  Glen Nevis, il villaggio scozzese dove sono girate le scene dell'infanzia di William Wallace, è uno dei posti più piovosi d'Europa: solo tre giorni di sole ci furono nelle sei settimane delle riprese in loco, e la troupe riuscì a finire le scene del matrimonio del protagonista nel poco tempo di clima favorevole. Nelle scene di massa, dovendo gestire 1400 o più comparse, occorrevano quattro ore di preparazione affinchè fossero tutti pronti, indossando costumi e armi. Per scherzo, Gibson chiamava questo lungometraggio "Mad Mac". Per concentrarsi al meglio su una regia che si prefigurava complessa, Gibson faceva più riprese di una scena, per stare meno tempo possibile davanti all'obiettivo. Fu ferma convinzione del regista non realizzare una sequenza di titoli di testa, peraltro realizzata dal disegnatore KYLE COOPER, per far entrare da subito gli spettatori nel vivo del racconto. Il tentativo di imitare l'accento scozzese da parte di Mel Gibson fu criticata dal pubblico del paese.  Già nel 1991, dopo un'intervista in cui aveva espresso il suo disagio verso gli omosessuali, Mel Gibson aveva avuto problemi con la comunità LBGT: la rappresentazione del futuro Edoardo II come effeminato, omosessuale e vigliacco scatenò molte proteste, e la star si rifiutò di scusarsi pubblicamente, anche se nel 1997 rivide la propria posizione, parzialmente. Gibson amò girare una pellicola lontano dagli Stati Uniti, perchè così nessun produttore esecutivo andava sul set a fargli perdere tempo, a suo dire. Fu tuttavia una lavorazione faticosa, come riconobbe il regista e attore, che rimase sul set 105 giorni, definendo queste riprese "come aver girato tre episodi di "ARMA LETALE" tutti insieme". Quando realizzarono il primo montaggio, Gibson ed il montatore STEVE ROSEBLUM arrivarono a tre ore e un quarto di durata: venne bocciato dai produttori esecutivi della Paramount, che ritennero a rischio per il box-office un film così lungo, di ambientazione storica. Gibson e Roseblum si opposero fermamente all'idea di tagliare pesantemente la pellicola, ma l'intervento della produttrice SHERRY LANSING ebbe la meglio sui due, che portarono la pellicola alla durata di due ore e cinquantotto minuti. Due settimane prima della cerimonia degli Oscar che lo avrebbe visto trionfatore, Mel Gibson fu operato urgentemente di appendicite. Fu l'unico titolo della cinquina candidata come miglior film nel '95 ad avere la nomination anche per la sceneggiatura, e l'unico a non ricevere neanche una candidatura per gli attori. Costato 72 milioni di dollari, ne incassò 75 sul suolo americano,  ed altri 135 nel resto del mondo, totalizzando 210 milioni. Dieci le nominations agli Oscar, cinque i premi vinti: miglior film, regia, fotografia, trucco, montaggio degli effetti speciali (prima pellicola vincitrice anche come miglior lungometraggio a fregiarsi anche di questo premio): ai Golden Globes quattro candidature, tra le quali miglior film drammatico e sceneggiatura, un premio vinto, andato alla regia di Mel Gibson. Ai BAFTA sette candidature, tre i premi assegnati, per la fotografia, il sonoro e i costumi. 

domenica 19 agosto 2018

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Immagine correlataCHRISTINE-LA MACCHINA INFERNALE
( Christine, USA 1983)
DI JOHN CARPENTER
HORROR.
La popolarità di STEPHEN KING era già così consistente quando scrisse "CHRISTINE", che il film che ne verrebbe stato tratto entrò subito in produzione. RICHARD KOBRITZ aveva già prodotto la versione cinematografica de "LE NOTTI DI SALEM", e quando gli proposero due manoscritti di King, per scegliere quale film produrre da uno dei due, valutò che era meglio "Christine", piuttosto che "CUJO", giudicato troppo ingenuo. Quando gli venne offerta la regia di questo film, JOHN CARPENTER stava approcciandosi a dirigere "FENOMENI PARANORMALI INCONTROLLABILI", che lasciò quindi a MARK L. LESTER. Quando allo sceneggiatore BILL PHILLIPS proposero di scrivere una storia su una macchina assassina, pensò che si trattasse di uno scherzo: quando gli fecero leggere il romanzo di King si convinse che era un buon racconto, ed accettò l'offerta.  Rispetto al romanzo, viene mostrato come "nasce" Christine, a Detroit, per spiegarne la natura maligna. Il ruolo del protagonista venne offerto a KEVIN BACON, che però preferì girare "FOOTLOOSE". Si pensò allora a SCOTT BAIO per il ruolo di Arnie e BROOKE SHIELDS  per Leigh, ma produttori e regista convennero che era meglio scegliere volti meno conosciuti. Venne scelto KEITH GORDON, la cui più rilevante parte al cinema, fino ad allora, era stata ne "LO SQUALO 2".  Keith Gordon disse, in un'intervista, che fingeva che Christine fosse una donna, e non un'auto, quindi, ogni volta che la toccava, era come se toccasse una donna. Nicolas Cage fece un provino per la parte di Buddy, ma gli venne preferito WILLIAM OSTRANDER. Anche JOHN CUSACK sostenne un provino, senza successo.  ROBERT PROSKY chiese a Phillips di aggiungere più battute interessanti per il suo personaggio, perchè riteneva che fosse troppo insulso: lo sceneggiatore lo accontentò, prendendo frasi dal romanzo. JOHN STOCKWELL prese lezioni di guida per bulldozer per girare alcune scene. Sul set Stephen King ebbe modo di incontrare, e simpatizzare con HARRY DEAN STANTON: l'amicizia nata tra i due fece sì che lo scrittore desse a due personaggi de "IL MIGLIO VERDE" nomi che dividevano quello dell'attore, ed erano Harry Terwilliger e Dean Stanton. Lo stesso interprete compare nel film del 1999 tratto dal romanzo nei panni del prigioniero Old Toot-Toot.  Nella scena in cui Christine insegue i membri della gang di Buddy Repperton, i vetri dell'auto sono oscurati: questo per dare un'aria più sinistra alla macchina, ma anche per agevolare lo stuntman che da dentro guidava l'auto, teoricamente senza pilota. In più, Carpenter in questo modo voleva lasciare il dubbio, nello spettatore, che fosse Arnie a pilotare l'auto nella sua "vendetta". Le scene in cui la macchina si muove da sola furono difficili da girare, perchè si svolgono quasi tutte al buio, di notte. Per simulare le autoriparazioni della vettura furono impiantate, ad alcuni degli esemplari di Plymouth "Fury" ( in realtà delle "Belvedere" o "Savoy") adoperati, delle pompe idrauliche sotto delle placche in plastica montate sopra la vera carrozzeria, in modo da mostrare la parte danneggiata, e successivamente tornata in perfetto stato. Sembra che vennero adoperati 28 veicoli per "impersonare" Christine. Scegliere una Plymouth, per Carpenter, era necessario, in quanto voleva "una macchina dimenticata", e non una leggenda a quattro ruote come una "Thunderbird".  Fu la sorella di Alexandra Paul, CAROLINE PAUL a farle da controfigura in alcune sequenze: John Carpenter affermò che avere le due sorelle sul set, era stato come essere in una scena de "L'INVASIONE DEGLI ULTRACORPI".  Il film venne girato nello stesso ambiente in cui il regista aveva svolto le riprese di "HALLOWEEN-La notte delle streghe". La storia si svolge nel 1978, stesso anno del thriller che lanciò John Carpenter. Dato che i produttori temevano che il film prendesse un divieto ai minori troppo leggero,  che ne abbattesse le potenzialità commerciali (era pur sempre un horror dalle pagine di Stephen King!), e così venne messa spesso la parola "Fuck" per ottenere il di solito temutissimo "R", massimo divieto imposto dalla censura USA. Come spesso ha fatto, John Carpenter non presenziò alla prima del film, dicendo che quando lo faceva, accadeva qualcosa di brutto. Il 15% del budget occorse per le macchine, che vennero distrutte tutte tranne due. Una di queste venne venduta nel 2004 per 167,000 dollari. A fronte di un budget di 9,000 dollari, gli incassi americani arrivarono a 21 milioni di dollari: considerando l'impegno produttivo, "Christine" venne ritenuto un mancato successo, e diversi fans sia di Carpenter che di King si dissero molto insoddisfatti del risultato finale. In realtà per molti è un cult, e non fu un vero e proprio insuccesso economico. 

sabato 11 agosto 2018

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L'ALTRA FACCIA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE
( Beneath the Planet of the Apes, USA 1970)
DI TED POST
FANTASCIENZA
PIERRE BOULLE aveva scritto un seguito del suo romanzo "IL PIANETA DELLE SCIMMIE", intitolato "IL PIANETA DEGLI UOMINI": ambientato quattordici anni dopo gli eventi del primo libro, vedeva un Taylor messianico incitare alla rivolta contro le scimmie, riuscendo a farle regredire alla loro condizione originale, senza il dono della parola. La 20th Century Fox non tenne conto del secondo romanzo di Boulle per creare il sequel del successo fantascientifico che nel 1968 FRANKLIN J. SCHAFFNER aveva diretto. Nonostante il grande risultato commerciale del primo episodio, il budget per questo secondo capitolo fu molto più basso: in pratica, costò 2 milioni e mezzo di dollari, contro i 5 del titolo precedente. Questo fu dovuto ad una serie di flop per la Fox come "HELLO, DOLLY", "UN GIORNO...DI PRIMA MATTINA!" e "TORA! TORA!! TORA!!!" che misero a repentaglio la casa produttrice, essendo costati molto e rivelatisi poco remunerativi: per questo, dopo aver accettato di dirigere il film, il regista DON MEDFORD abbandonò il progetto, e fu ingaggiato come regista TED POST, che veniva dalla tv e costava relativamente poco. Fu l'unico dei cinque film della serie originale che non contemplasse nel cast RODDY MCDOWALL, il quale era non disponibile, perchè stava girando il suo film da regista in Scozia, "SAPORE DI DONNA", e venne sostituito nel ruolo di Cornelius da DAVID WATSON. CHARLTON HESTON non voleva tornare a interpretare Taylor in questo secondo atto, e accettò a condizione di girare tutte le sue scene in un massimo di due settimane, e che il suo personaggio morisse: si accordò con lo studio per apparire all'inizio ed alla fine della pellicola. Volle devolvere il suo compenso in beneficenza. Prima di scritturare JAMES FRANCISCUS, venne preso in considerazione BURT REYNOLDS per il ruolo principale di John Brent: una certa somiglianza con Heston fece sì che la parte andasse a Franciscus, che era uno sportivo, appassionato di tennis, e la cui ottima forma fisica era perfetta per un personaggio che è quasi spogliato per tutto il tempo ( anche se ha interpretato perlopiù avvocati e medici in tutta la sua carriera). Il ruolo del generale Ursus venne offerto a ORSON WELLES, che non accettò, poi si pensò a ERNEST BORGNINE, ma l'idea sfumò, e la parte andò a JAMES GREGORY. Del primo film tornarono solo Heston, KIM HUNTER, MAURICE EVANS e LINDA HARRISON. Fu l'ultima apparizione cinematografica per THOMAS GOMEZ, e la prima per GREGORY SIERRA. Per via del budget ridotto, alcuni attori e figuranti che impersonavano scimmie dovettero indossare più economiche maschere, al posto del make-up. La sala del Consiglio delle scimmie fu costruita riutilizzando set di "Hello, Dolly!". Non è vero, come invece una voce che circolava dava per certo, che quel set venne riadoperato per "SUPERMAN-IL FILM", anche perchè questo lungometraggio fu girato in USA, mentre la pellicola sul supereroe DC fu realizzata in Inghilterra. La storia si svolge nel 3955. La sceneggiatura ebbe numerose ristesure, compresa una firmata da Franciscus. Tutti i cinque episodi della saga originale de "Il pianeta delle scimmie" hanno esordito al n. 1 del box-office americano. Sul costo del film, i pareri sono discordanti: ufficialmente costò 2 milioni e 700,000 dollari, poi venne parlato di 3 milioni, infine corse voce che i costi ammontavano a quasi 4 milioni. In America il film incassò 19 milioni di dollari. Ebbe altri tre seguiti.

lunedì 6 agosto 2018

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ANGELI CON LA PISTOLA ( Pocketful of miracles, USA 1961)
DI FRANK CAPRA
COMMEDIA
"ANGELI CON LA PISTOLA" era il remake di "SIGNORA PER UN GIORNO", uscito nel 1933. FRANK CAPRA, che desiderava realizzare questa nuova versione da anni,  avrebbe voluto, per interpretare Apple Annie SHIRLEY BOOTH, ma l'attrice, dopo aver visto l'originale, disse al regista che non c'era modo che potesse uguagliare la prova di MAY ROBSON, candidata all'Oscar per tale ruolo, e decise di declinare l'offerta. Dopo valutazioni su KATHARINE HEPBURN e JEAN ARTHUR, anch'esse contrarie a firmare per il film, la parte venne proposta a BETTE DAVIS, la quale accettò volentieri. Per Dave, Capra aveva in mente DEAN MARTIN o FRANK SINATRA( che aveva accettato, ma conversando con Frank Capra lasciò perdere per idee molto diverse sul personaggio), oppure KIRK DOUGLAS e per Queenie SHIRLEY MACLAINE: quando Capra propose, in alternativa, STEVE MCQUEEN per il ruolo del gangster, la Paramount fu contraria, e scritturare GLENN FORD fu decisivo per dare via alla lavorazione. Ford volle, però, per firmare, che la sua compagna HOPE LANGE ottenesse il ruolo di Queenie. Ford ottenne 300,000 dollari come compenso, più una percentuale sui profitti. Fu il primo film per ANN-MARGRET, e l'ultimo per THOMAS MITCHELL, il quale aveva rimpiazzato JACK OAKIE, che si ammalò una volta iniziate le riprese. Per il ruolo di Joy Boy, Capra avrebbe voluto originariamente ANTHONY FRANCIOSA, poi fu PETER FALK ad essere scritturato. Fu anche l'ultima regia per Frank Capra. E' uno dei primi titoli hollywoodiani in cui viene usato il termine "padrino" per definire un boss malavitoso. Nonostante questo classico della commedia sia ricordato come una visione piacevole , nella sua autobiografia Frank Capra descrisse la lavorazione come "formata con il fuoco della discordia, e filmata in un'atmosfera di rabbia, dolore e malevolenza". Capra fu molto scontento del risultato finale, arrivando a definirlo "Un film miserabile", e lodando invece la prova di Peter Falk, definendola "Una scintilla nel buio". Bette Davis, come ricordò nella propria autobiografia, "Allacciate le cinture!", andò su tutte le furie quando lesse un'intervista di Glenn Ford che diceva che era dovuto al suo influsso il suo ingaggio in questa pellicola, perchè l'attore voleva ricambiare il favore che la Davis gli avrebbe fatto quando mise una parola buona per farlo scritturare ne "L'ANIMA E IL VOLTO". Bette Davis si arrabbiò con il collega anche quando la produzione le chiese di lasciare il camerino a Hope Lange, su richiesta di Glenn Ford. Sul set, tra le due star protagoniste, le zuffe furono ripetute, al punto da far venire continue emicranie a Capra, che però si rifiutò sempre di frapporsi tra la Davis e Ford. Richiesta ovviamente rifiutata dall'anziana diva. Nella versione spagnola, il Conte e suo figlio sono italiani. La candidatura di Peter Falk all'Oscar come non protagonista fu l'unica, nell'edizione 1962, di un film che non aveva avuto la nomination come miglior lungometraggio dell'anno. Le altre due candidature del film per l'Academy Award furono per i costumi e per la canzone originale ("Pocketful of miracles" di JIMMY VAN HEUSEN e SAMMY CAHN). Ai Golden Globes ebbe quattro candidature, per il miglior film-commedia, attrice protagonista (Davis), attore protagonista (Ford) e miglior promessa femminile (Ann-Margret): queste ultime due candidature diventarono premi. Il film costò 2 milioni e 900,000 dollari, ma all'uscita gli incassi furono mediocri: negli anni è divenuto un grande classico della commedia USA.

domenica 5 agosto 2018

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SOLDATI A CAVALLO ( The horse riders, USA 1959)
DI JOHN FORD
WESTERN.
La trama di "SOLDATI A CAVALLO" venne da un fatto vero, la missione del colonnello Benjamin Grierson, detta anche "Grierson's Raid", avvenuta nel Tennessee nell'Aprile del 1863. I produttori avrebbero voluto CLARK GABLE per il ruolo del colonnello Marlowe, e JAMES STEWART per quello del maggiore Kendall: JOHN FORD spinse, invece, per i più giovani JOHN WAYNE e WILLIAM HOLDEN. Questo film segnò una svolta per le star hollywoodiane nella contrattazione dei compensi: sia Wayne che Holden ricevettero ciascuno 775,000 dollari, più il 20%  dei profitti generali, una cosa inaudita per l'epoca. Ciò comportò il coinvolgimento di sei compagnie produttive, altro fatto al tempo clamoroso. Nonostante tutto ciò, la pellicola fu un insuccesso economico, il che non portò alcun profitto alle due star protagoniste. Wayne e Holden erano all'opposto quanto a idee politiche, essendo il primo un repubblicano ultraconservatore, l'altro un liberal di mentalità molto aperta: la tensione tra i due che c'è nel film, proviene anche dalla scarsa simpatia reciproca, che portò i due divi a ripromettersi di non volere mai più lavorare assieme. Wayne aveva seri problemi familiari, al tempo delle riprese: la moglie Pilar era divenuta dipendente dagli antidolorifici, ma l'attore si rifiutava di ammettere il problema, e affidare la donna a cure ospedaliere affinchè la cosa venisse risolta da altri, pensando che la coppia potesse da sola ritrovare un equilibrio, portando la sposa in Louisiana in un'abitazione nuova. Durante la lavorazione della pellicola, però, la donna cominciò ad avere allucinazioni, ed arrivò a tagliarsi i polsi con un rasoio, al che Wayne realizzò la gravità della situazione e la fece ricoverare a Encino, in California: la faccenda rimase segreta, e il pubblico non seppe, fino a diversi anni dopo, in quale crisi personale fosse la maggiore star americana dell'epoca, in quel momento. John Wayne considerò l'accettare di prendere parte a questo lungometraggio come un aiuto economico per finanziare la sua opera d'esordio da regista, "LA BATTAGLIA DI ALAMO", che stava già cominciando ad allestire. Per quasi tutto il periodo delle riprese, Holden fu affetto da influenza. Ford ingaggiò la vincitrice dell'oro olimpico per il tennis ALTHEA GIBSON, in parte per attrarre del pubblico afroamericano. Per via delle leggi segregazioniste della Louisiana al tempo delle riprese, la Gibson doveva stare separata dal resto del cast, e alcune scene vennero girate con delle controfigure al posto suo, per evitare noie con la popolazione del posto. John Ford prese l'impegno di far pagare allo stesso modo le comparse bianche e nere nelle riprese in Louisiana. Nei dialoghi il personaggio della Gibson veniva apostrofata con lo sprezzante "negro", il che fece indisporre la sportiva, la quale chiese al regista di poter eliminare tale definizione. Anche se famoso per un atteggiamento a volte dispotico con i suoi attori, Ford accettò la richiesta. Fu l'unica prova attoriale per Althea Gibson.  Il generale Grant all'inizio del film è impersonato da STAN JONES, che compose il tema musicale, "I left my love". La scena dell'accademia militare non era prevista in sceneggiatura, fu un'invenzione di Ford, che la suggerì ai produttori e la inserì quasi senza che fosse scritta. Benchè ci siano diverse scene di battaglia, il personaggio di Wayne non spara un colpo in tutta l'intera pellicola. Insieme all'epiodio diretto ne "LA CONQUISTA DEL WEST", l'unico lavoro di John Ford ambientato durante la guerra di Secessione. L'alcolismo di John Ford era giunto ad un punto in cui il medico del regista gli disse che se non cessava di bere, ne sarebbe morto presto: seppure fosse solitamente avvezzo a fare di testa sua, Ford dette retta al dottore, e si astenne dal toccare alcool per tutta la lavorazione di questo lungometraggio, ma ciò lo rese più scorbutico e intrattabile del solito sul set. Soprattutto con John Wayne, cui intimò di stare lontano anch'egli dagli alcoolici, anche se non aveva gli stessi problemi suoi: l'attore implorò il produttore MARTIN RACKIN di chiedere al regista di dargli tregua: per allentare la tensione sul set, Rackin inventò a Ford che sia Wayne che Holden necessitavano di andare da un dentista di New Orleans per farsi sbiancare i denti, e si recò con le due star nella città, in cui passarono una notte piuttosto agitata e....alcoolica. Quando il trio ritornò sul set, affrontò un furente John Ford, che aveva inviato delle spie che gli avevano riferito quanti bar i tre avevano visitato nella notte brava! Comunque, il regista non bevve un goccio per tutta la lavorazione. Durante le riprese di una scena pericolosa, lo stunt FRED KENNEDY, nonostante fosse molto esperto, cadde da cavallo, si ruppe il collo e morì. 

mercoledì 1 agosto 2018

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FORZA BRUTA ( Brute force, USA 1947)
DI JULES DASSIN
DRAMMATICO
La sceneggiatura di "FORZA BRUTA" venne ispirata dalla rivolta di Alcatraz, nel 1946, che si protrasse per due giorni, rendendo il penitenziario un campo di battaglia. Il produttore MARK HELLINGER realizzò il suo primo film per la Universal-International con "I GANGSTERS": avrebbe voluto come protagonista WAYNE MORRIS, che però era sotto contratto con la Warner, e non gli venne concesso di girare un lungometraggio per un'altra casa. Venne così scritturato BURT LANCASTER, che esordì con quella pellicola.  Con Hellinger Lancaster girò, oltre a questo e al titolo precedente, un altro film, "DOPPIO GIOCO", durante la cui pre-produzione  il produttore morì. Fu il film d'esordio per HOWARD DUFF. Il film che i prigionieri guardano proiettato è "The egg and I", con FRED MAC MURRAY e CLAUDETTE COLBERT, che era sempre prodotto dalla Universal, e usciva in parallelo a questo lungometraggio: in pratica, un trailer pubblicitario per l'altro film. La partitura musicale di MIKLOS ROSZA venne utilizzata, in seguito, per la serie tv "DRAGNET", aprendo ogni episodio del serial. La sequenza in cui Burt Lancaster getta giù dalla torretta del carcere la sadica guardia HUME CRONYN fece scalpore, e contribuì a fare una star dell'ex-acrobata. Le scene di violenza vennero reputate shockanti per l'audience dell'epoca, causando anche polemiche e lettere di protesta.