sabato 25 agosto 2018

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BRAVEHEART- Cuore impavido ( Braveheart, USA/GB/IRE 1995)
DI MEL GIBSON
STORICO/AVVENTURA
Quando il producer ALAN LADD, jr. propose a MEL GIBSON lo script di "BRAVEHEART", la star, che cercava un soggetto per la sua seconda regia, rispose che avrebbe diretto volentieri un film trattone, ma che era troppo in là con gli anni per essere credibile interpretando William Wallace. In effetti, Gibson era circa quarantenne e sulla pagina il personaggio era poco più che ventenne. La Paramount Pictures, però, annunciò che avrebbe finanziato la pellicola solo se Gibson avesse recitato nel ruolo principale. Un anno dopo, l'attore di "INTERCEPTOR" rivalutò le cose, e accettò di interpretare, oltre che dirigere, questo lungometraggio sull'eroe di Scozia, pur avendo proposto JASON PATRIC come protagonista. Mel Gibson non volle farsi crescere la barba, come invece previsto dalla sceneggiatura, per interpretare Wallace. Per prepararsi a dirigere "Braveheart", Gibson visionò "ALEXANDER NEVSKJI", "SPARTACUS", "FALSTAFF", "IL LEONE D'INVERNO", "IL TRONO DI SANGUE", "UN UOMO PER TUTTE LE STAGIONI". Gibson scelse personalmente ogni interprete dei ruoli principali, ma dette ad ognuno solo la sua parte di copione, affinchè nessuno conoscesse tutta la storia. Benchè nel film siano padre e figlio, tra BRENDAN GLEESON e JAMES COSMO correvano solo sette anni. ANGUS MCFAYDEN sostenne un provino per interpretare Edoardo II, ma fu invece preso per dar volto a Robert the Bruce. SEAN CONNERY declinò l'offerta di interpretare Eduardo I perchè era sul set de "LA GIUSTA CAUSA", ed il ruolo andò a PATRICK MCGOOHAN. A BRIAN COX venne offerto un ruolo più ampio di quello poi interpretato nella pellicola, Argyle Wallace, ma l'attore preferì quello perchè lo sentiva più proprio. Venne offerto un ruolo di peso a FISH, ex- cantante dei MARILLION, che non accettò in quanto era in tour: tempo dopo, il cantante ammise pubblicamente di rimpiangere questa scelta, perchè gli sarebbe piaciuto scommettere su di sè come attore. Lo "Ius primae noctis" non venne mai praticato in Scozia o Inghilterra: essendo già difficili da governare le campagne britanniche, avrebbe incitato maggiormente a rivoltarsi le masse. Era una pratica più comune nell'Europa continentale. Per le scene di battaglia vennero utilizzate 1600 comparse, la maggior parte membri delle forze di riserva irlandesi, la F.C.A.; dato che all'interno ci sono fazioni da varie provenienze, spesso in contrasto tra loro, durante gli scontri avvennero degli inizi di rissa che conferirono maggiore realismo alle scene. Alcune scene di guerra dovettero essere girate di nuovo, in quanto alcune comparse indossavano occhiali, orologi o braccialetti, completamente fuori luogo. Le comparse che giravano scene di guerra recepivano 300 dollari alla settimana, e lavoravano circa quattordici ore al giorno. La battaglia di Stirling richiese sei settimane di riprese: oltre novanta ore di pellicola furono realizzate per tale sequenza. Gibson affermò che avrebbe dato cinque dollari di tasca propria a chiunque avesse individuato i cavalli finti nel film: indagato da un membro di un'associazione animalista, che non credeva che alcun cavallo non fosse stato danneggiato durante le riprese, fece vedere all'uomo una videocassetta che dimostrava l'utilizzo di animali realizzati dai tecnici per la lavorazione. I cavalli meccanici pesavano circa 60 kilogrammi, e potevano muoversi ad una velocità di 20 piedi, su binari. Le frecce scagliate nel film, che si vedono in aria, erano reali, e non digitali: per il regista davano maggiore realismo. La cruentissima morte di Wallace venne ripresa con dettagli impressionanti, ma una brutta reazione degli spettatori presenti all'anteprima convinse Mel Gibson a lasciare fuori campo i particolari più efferati.  In un'intervista del 2009, Mel Gibson ammise che buona parte della storia era non basata su avvenimenti storici, ed elaborata per il cinema dallo sceneggiatore RANDALL WALLACE, il quale, fino al 1983, anno di un suo viaggio a Edimburgo, non aveva mai sentito parlare del suo antenato William, considerato in Scozia un eroe. Wallace, intrigato dai racconti dei locali, cominciò a documentarsi sul personaggio e a pensare a fare un film delle sue gesta. Molti scozzesi si offesero per la caratterizzazione di Robert the Bruce, perchè comunque è considerato da loro un eroe nazionale. Il vero nome della moglie di Wallace era Marian, ma venne mutato in Murron per non fare confusione con il personaggio femminile della saga di Robin Hood. Il principe Eduardo, poi divenuto re Eduardo II, fu il primo a fregiarsi del titolo di "Principe di Galles": non sposò Isabella fino al 1308, dopo la morte di Edoardo I e di William Wallace. Isabella non andò in Inghilterra prima di quell'anno, e quindi sarebbe stato impossibile per lei avvertire il guerriero scozzese dell'imminente battaglia di Falkirk.  Nella realtà storica Wallace combattè contro gli irlandesi; nella sceneggiatura si optò per far alleare irlandesi e scozzesi perchè vedere i primi allearsi con gli inglesi avrebbe confuso il pubblico britannico moderno. Tra le comparse ci sono vari discendenti di Wallace, e Mel Gibson passò del tempo con loro per apprendere più cose possibili sul personaggio. Il film è ambientato tra il 1280 e il 1314. La scena in cui Hamish lancia la spada nel finale fu aggiunta alla fine: non era prevista in sceneggiatura.  Il primo montaggio della pellicola era ancora più violento della versione poi distribuita: dopo un'anteprima in cui il pubblico aveva reagito male alle varie efferatezze mostrate, lo stesso Gibson si occupò del montaggio, riducendo di non poco la mole delle sequenze sanguinarie. Nel montare il film, furono eliminati alcuni fotogrammi nelle scene d'azione, per imprimere un'accelerazione alle sequenze. Alcune scene di battaglia erano così complesse che Gibson si fece aiutare da due coordinatori di stunts per girarle. Mel Gibson avrebbe voluto dipingersi la Croce di S. Andrea sul volto, quella che oggi è sulla bandiera scozzese, ma il truccatore LOIS BURWELL gli suggerì il blu sul viso. A parte poche scene girate sulle Highlands scozzesi, la maggior parte del lungometraggio è stata girata in Irlanda. Il castello in cui sono girate varie scene, il King John's Castle, situato a Trim, in Irlanda, venne utilizzato anche per girare sequenze de "IL GRANDE UNO ROSSO".  Glen Nevis, il villaggio scozzese dove sono girate le scene dell'infanzia di William Wallace, è uno dei posti più piovosi d'Europa: solo tre giorni di sole ci furono nelle sei settimane delle riprese in loco, e la troupe riuscì a finire le scene del matrimonio del protagonista nel poco tempo di clima favorevole. Nelle scene di massa, dovendo gestire 1400 o più comparse, occorrevano quattro ore di preparazione affinchè fossero tutti pronti, indossando costumi e armi. Per scherzo, Gibson chiamava questo lungometraggio "Mad Mac". Per concentrarsi al meglio su una regia che si prefigurava complessa, Gibson faceva più riprese di una scena, per stare meno tempo possibile davanti all'obiettivo. Fu ferma convinzione del regista non realizzare una sequenza di titoli di testa, peraltro realizzata dal disegnatore KYLE COOPER, per far entrare da subito gli spettatori nel vivo del racconto. Il tentativo di imitare l'accento scozzese da parte di Mel Gibson fu criticata dal pubblico del paese.  Già nel 1991, dopo un'intervista in cui aveva espresso il suo disagio verso gli omosessuali, Mel Gibson aveva avuto problemi con la comunità LBGT: la rappresentazione del futuro Edoardo II come effeminato, omosessuale e vigliacco scatenò molte proteste, e la star si rifiutò di scusarsi pubblicamente, anche se nel 1997 rivide la propria posizione, parzialmente. Gibson amò girare una pellicola lontano dagli Stati Uniti, perchè così nessun produttore esecutivo andava sul set a fargli perdere tempo, a suo dire. Fu tuttavia una lavorazione faticosa, come riconobbe il regista e attore, che rimase sul set 105 giorni, definendo queste riprese "come aver girato tre episodi di "ARMA LETALE" tutti insieme". Quando realizzarono il primo montaggio, Gibson ed il montatore STEVE ROSEBLUM arrivarono a tre ore e un quarto di durata: venne bocciato dai produttori esecutivi della Paramount, che ritennero a rischio per il box-office un film così lungo, di ambientazione storica. Gibson e Roseblum si opposero fermamente all'idea di tagliare pesantemente la pellicola, ma l'intervento della produttrice SHERRY LANSING ebbe la meglio sui due, che portarono la pellicola alla durata di due ore e cinquantotto minuti. Due settimane prima della cerimonia degli Oscar che lo avrebbe visto trionfatore, Mel Gibson fu operato urgentemente di appendicite. Fu l'unico titolo della cinquina candidata come miglior film nel '95 ad avere la nomination anche per la sceneggiatura, e l'unico a non ricevere neanche una candidatura per gli attori. Costato 72 milioni di dollari, ne incassò 75 sul suolo americano,  ed altri 135 nel resto del mondo, totalizzando 210 milioni. Dieci le nominations agli Oscar, cinque i premi vinti: miglior film, regia, fotografia, trucco, montaggio degli effetti speciali (prima pellicola vincitrice anche come miglior lungometraggio a fregiarsi anche di questo premio): ai Golden Globes quattro candidature, tra le quali miglior film drammatico e sceneggiatura, un premio vinto, andato alla regia di Mel Gibson. Ai BAFTA sette candidature, tre i premi assegnati, per la fotografia, il sonoro e i costumi. 

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