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martedì 13 novembre 2018

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IL GIORNO DEGLI ZOMBI ( Day of the dead, USA 1985)
DI GEORGE A. ROMERO
HORROR
La sceneggiatura originale de "IL GIORNO DEGLI ZOMBI" avrebbe generato un film troppo costoso per le possibilità produttive di GEORGE A. ROMERO: infatti, contemplava una fortezza in cui gli scienziati vivevano e operavano protetti da cavi di alta tensione, mentre i militari erano stanziati nel sottosuolo. Ci sarebbe stata anche una piccola armata di zombie addestrati, ed il finale era stato pensato ancora più violento di quello poi girato. Parte di questa storia venne riutilizzata anni dopo per "LA TERRA DEI MORTI VIVENTI". Ognuna delle comparse che hanno "interpretato" degli zombie ha ricevuto: un cappellino con sopra scritto "I played a Zombie in "Day of the dead"", una copia del finto giornale che si vede a inizio film ( e titola "THE DEAD WALK!") e un dollaro per ogni giorno di riprese. Molte di queste comparse, erano comunque abitanti di Pittsburgh che partecipavano entusiasti ad un capitolo della serie romeriana sugli zombies. LORI CARDILLE raccontò che girando la scena del sogno, che apre la pellicola, in cui dalla parete escono braccia di zombies, la parete finta non resse, e coloro che impersonavano i morti le franarono addosso: il muro falso venne ricostruito più robusto per poter girare la sequenza. Uno dei figuranti era il marito dell'attrice. Durante la scena in cui Miguel viene sedato, la Cardille chiese a ANTHONY DILEO Jr. di schiaffeggiarla realmente, per rendere la scena più reale. Il suono dell'allarme è esattamente quello che si sente anche in "LA COSA". Il libro che il dottor Logan dà a Bub è "LE NOTTI DI SALEM", un omaggio a STEPHEN KING, di cui Romero è stato molto amico. Nelle scene più violente vennero usate interiora di maiale. JOE PILATO, che nel film interpreta il capitano Rhodes, che finisce smembrato, affermò che non aveva mai dimenticato l'immondo odore mentre girava tale scena. E' l'unico film con gli zombies romeriani in cui un morto vivente dice una frase: Bub dice "Ciao zia Alicia". Il budget progettato si aggirava intorno ai 7 milioni di dollari, ma i produttori volevano un horror "moderato": in caso di sequenze molto violente, più di 3 milioni e mezzo non avrebbero stanziato, ma Romero voleva che fosse l'episodio più splatter dei suoi lavori con gli zombies. Per il regista doveva essere il "VIA COL VENTO" dei film con morti viventi. Ci furono tuttavia molti contrasti e litigi, e il film venne riscritto in totale per cinque volte. La prima stesura era di oltre 200 pagine, poi ridotte a 122. Successivamente, dopo diversi rifiuti da parte della produzione di elargire altro denaro, Romero portò a sole 88 pagine la sceneggiatura finale. Fu l'ultimo film diretto da George A. Romero per il produttore RICHARD P. RUBINSTEIN: dopo, il regista scrisse le sceneggiature di "CREEPSHOW 2" e "I DELITTI DEL GATTO NERO", prodotti da Rubinstein. Tutti i grugniti, sospiri e gemiti dei morti viventi furono "recitati" dalla voce di MARK DODSON, che aveva doppiato anche diversi personaggi de "IL RITORNO DELLO JEDI". Non furono realizzati alcuni effetti sonori per questo. Tutte le scene "in superficie" vennero realizzate in Florida, ove viveva al tempo Romero. E' stato il più basso incasso della parziale "trilogia" dei morti viventi di Romero: ha conosciuto, tuttavia, negli ultimi vent'anni una crescente stima da parte dei cinefili fino a diventare un vero e proprio oggetto di culto. Per George A. Romero, il preferito dei suoi film "zombeschi". 

domenica 7 ottobre 2018

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LA VEDOVA NERA ( Black widow, USA 1987)
DI BOB RAFELSON
THRILLER
A DEBRA WINGER venne offerta la possibilità di scegliere quale dei due ruoli principali volesse, ne "LA VEDOVA NERA". Scelse quello dell'agente FBI perchè non capiva le motivazioni della killer: dopo il rifiuto di CHER a ricoprire la parte di Catherine, fu THERESA RUSSELL ad ottenere il ruolo. Fu il ritorno al cinema sia per BOB RAFELSON, che diresse di nuovo un film sei anni dopo "IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE", e, dopo dieci anni dall'ultimo film che lo aveva coinvolto, fu la rentrèe del direttore della fotografia CONRAD L. HALL. Fu l'esordio nell'insolita veste di attore per DAVID MAMET, che viene visto giocare a Poker con la Winger. Tutti e due i principali personaggi adottano più identità, due nel caso dell'investigatrice Winger, quattro in quello dell'assassina Russell. In Europa piacque più che negli USA, e venne elogiato come una versione moderna dei noir più torbidi e classici: costato 10 milioni e mezzo di dollari, incassò in patria 25 milioni. 

domenica 19 agosto 2018

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Immagine correlataCHRISTINE-LA MACCHINA INFERNALE
( Christine, USA 1983)
DI JOHN CARPENTER
HORROR.
La popolarità di STEPHEN KING era già così consistente quando scrisse "CHRISTINE", che il film che ne verrebbe stato tratto entrò subito in produzione. RICHARD KOBRITZ aveva già prodotto la versione cinematografica de "LE NOTTI DI SALEM", e quando gli proposero due manoscritti di King, per scegliere quale film produrre da uno dei due, valutò che era meglio "Christine", piuttosto che "CUJO", giudicato troppo ingenuo. Quando gli venne offerta la regia di questo film, JOHN CARPENTER stava approcciandosi a dirigere "FENOMENI PARANORMALI INCONTROLLABILI", che lasciò quindi a MARK L. LESTER. Quando allo sceneggiatore BILL PHILLIPS proposero di scrivere una storia su una macchina assassina, pensò che si trattasse di uno scherzo: quando gli fecero leggere il romanzo di King si convinse che era un buon racconto, ed accettò l'offerta.  Rispetto al romanzo, viene mostrato come "nasce" Christine, a Detroit, per spiegarne la natura maligna. Il ruolo del protagonista venne offerto a KEVIN BACON, che però preferì girare "FOOTLOOSE". Si pensò allora a SCOTT BAIO per il ruolo di Arnie e BROOKE SHIELDS  per Leigh, ma produttori e regista convennero che era meglio scegliere volti meno conosciuti. Venne scelto KEITH GORDON, la cui più rilevante parte al cinema, fino ad allora, era stata ne "LO SQUALO 2".  Keith Gordon disse, in un'intervista, che fingeva che Christine fosse una donna, e non un'auto, quindi, ogni volta che la toccava, era come se toccasse una donna. Nicolas Cage fece un provino per la parte di Buddy, ma gli venne preferito WILLIAM OSTRANDER. Anche JOHN CUSACK sostenne un provino, senza successo.  ROBERT PROSKY chiese a Phillips di aggiungere più battute interessanti per il suo personaggio, perchè riteneva che fosse troppo insulso: lo sceneggiatore lo accontentò, prendendo frasi dal romanzo. JOHN STOCKWELL prese lezioni di guida per bulldozer per girare alcune scene. Sul set Stephen King ebbe modo di incontrare, e simpatizzare con HARRY DEAN STANTON: l'amicizia nata tra i due fece sì che lo scrittore desse a due personaggi de "IL MIGLIO VERDE" nomi che dividevano quello dell'attore, ed erano Harry Terwilliger e Dean Stanton. Lo stesso interprete compare nel film del 1999 tratto dal romanzo nei panni del prigioniero Old Toot-Toot.  Nella scena in cui Christine insegue i membri della gang di Buddy Repperton, i vetri dell'auto sono oscurati: questo per dare un'aria più sinistra alla macchina, ma anche per agevolare lo stuntman che da dentro guidava l'auto, teoricamente senza pilota. In più, Carpenter in questo modo voleva lasciare il dubbio, nello spettatore, che fosse Arnie a pilotare l'auto nella sua "vendetta". Le scene in cui la macchina si muove da sola furono difficili da girare, perchè si svolgono quasi tutte al buio, di notte. Per simulare le autoriparazioni della vettura furono impiantate, ad alcuni degli esemplari di Plymouth "Fury" ( in realtà delle "Belvedere" o "Savoy") adoperati, delle pompe idrauliche sotto delle placche in plastica montate sopra la vera carrozzeria, in modo da mostrare la parte danneggiata, e successivamente tornata in perfetto stato. Sembra che vennero adoperati 28 veicoli per "impersonare" Christine. Scegliere una Plymouth, per Carpenter, era necessario, in quanto voleva "una macchina dimenticata", e non una leggenda a quattro ruote come una "Thunderbird".  Fu la sorella di Alexandra Paul, CAROLINE PAUL a farle da controfigura in alcune sequenze: John Carpenter affermò che avere le due sorelle sul set, era stato come essere in una scena de "L'INVASIONE DEGLI ULTRACORPI".  Il film venne girato nello stesso ambiente in cui il regista aveva svolto le riprese di "HALLOWEEN-La notte delle streghe". La storia si svolge nel 1978, stesso anno del thriller che lanciò John Carpenter. Dato che i produttori temevano che il film prendesse un divieto ai minori troppo leggero,  che ne abbattesse le potenzialità commerciali (era pur sempre un horror dalle pagine di Stephen King!), e così venne messa spesso la parola "Fuck" per ottenere il di solito temutissimo "R", massimo divieto imposto dalla censura USA. Come spesso ha fatto, John Carpenter non presenziò alla prima del film, dicendo che quando lo faceva, accadeva qualcosa di brutto. Il 15% del budget occorse per le macchine, che vennero distrutte tutte tranne due. Una di queste venne venduta nel 2004 per 167,000 dollari. A fronte di un budget di 9,000 dollari, gli incassi americani arrivarono a 21 milioni di dollari: considerando l'impegno produttivo, "Christine" venne ritenuto un mancato successo, e diversi fans sia di Carpenter che di King si dissero molto insoddisfatti del risultato finale. In realtà per molti è un cult, e non fu un vero e proprio insuccesso economico. 

domenica 18 marzo 2018

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I GUERRIERI DELLA PALUDE SILENZIOSA
( Southern comfort, USA 1981)
DI WALTER HILL
AZIONE/THRILLER
WALTER HILL e lo sceneggiatore DAVID GILER avevano un contratto con la 20th Century Fox per scrivere sceneggiature di film dal basso costo ma dalle potenzialità commerciali di un certo livello. Uno era stato "ALIEN" e il seguente sarebbe stato "I GUERRIERI DELLA PALUDE SILENZIOSA": nelle intenzioni di Hill e Giler sarebbe stato un "survival movie", alla "UN TRANQUILLO WEEKEND DI PAURA". Hill aveva buttato giù la prima stesura dello script nel 1976. Il titolo originale si rifà, ironicamente, al liquore con il medesimo nome: la compagnia Brown-Forman Corporation, titolare del marchio, creò qualche problema alla produzione. In una delle prime fasi di lavorazione, il titolo provvisorio era stato "The prey". Secondo Hill, il personaggio interpretato da KEITH CARRADINE era il più aristocratico del plotone di soldati della Guardia Nazionale, nove in tutto, confidante nel proprio spirito di adattamento e un pò altezzoso, mentre quello di POWERS BOOTHE era più razionale, lavoratore e individualista. Carradine aveva già lavorato con Hill in "I CAVALIERI DALLE LUNGHE OMBRE": avrebbero collaborato altre due volte, in "WILD BILL" e "DEADWOOD". Boothe venne invece scelto dal regista quando lo vide recitare in "LA TRAGEDIA DELLA GUYANA", miniserie tv. BRION JAMES imparò da un vero cajun della Louisiana l'accento tipico dei luoghi: nel cinema di Hill, James è stato una presenza piuttosto assidua. Girò con lui "48 ORE", "DANKO", e "ANCORA 48 ORE", oltre a questo titolo. La storia si svolge nel 1973. Il film venne letto come una metafora della guerra del Vietnam, anche se Hill, intervistato a proposito, affermò che non era una cosa così esplicita e intenzionale. Walter Hill rimase piuttosto sorpreso, all'uscita del film, dalle reazioni: in America non incassò quasi niente, mentre nei mercati internazionali la pellicola guadagnò buone recensioni, ma gli introiti furono comunque bassissimi, nonostante la convinzione del regista di aver girato un buon film. Le riprese durarono nove settimane, con troupe e cast impegnati sei giorni alla settimana. Hill rivelò che aveva amato la lavorazione di questa pellicola, ma era stata molto dura, a livello fisico: lodò il notevole impegno degli attori, e ammise che se avesse saputo com'era girare nelle paludi in pieno inverno, forse non avrebbe intrapreso la lavorazione. La canzone "Parlez-nous à boire", che si sente verso il finale, era cantata da un vero cantante cajun, DEWEY BALFA, che lavorò ad altre musiche per la colonna sonora. La maggior parte delle composizioni furono però di RY COODER, alla seconda collaborazione con Hill.

giovedì 15 febbraio 2018

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RUSTY IL SELVAGGIO ( Rumble fish, USA 1983)
DI FRANCIS FORD COPPOLA
DRAMMATICO
FRANCIS FORD COPPOLA stava girando "UN SOGNO LUNGO UN GIORNO", quando ricevette una lettera da una scolaresca del Midwest, che gli chiedeva di prendere in considerazione di girare un film tratto dal libro preferito da quei ragazzi, "THE OUTSIDERS" di S.E. HINTON. Coppola lesse il romanzo, e ne trasse, in effetti, "I RAGAZZI DELLA 56° STRADA", anche per riscattare il grosso flop del musical. Apprezzò molto l'atmosfera e lo stile della scrittrice, da voler girare a ruota un lungometraggio da un altro scritto suo, "RUMBLE FISH", sempre ambientato nel passato, tra ragazzi dei quartieri bassi: il regista e produttore si ritrovò non poco in questa storia, in cui un fratello minore venerava quello più grande, come era accaduto a lui col fratello August. Infatti, nei titoli di coda appare una dedica a lui. Volle di nuovo MATT DILLON come attore centrale del nuovo film, e, ricordando di essere rimasto ben impressionato da un giovane attore che sostenne un provino per il titolo precedente, ma non era stato preso nel cast, MICKEY ROURKE: lo chiamò, e gli assegnò il ruolo del fratello più grande di Rusty, Motorcycle Boy, sordo e daltonico. Rourke ebbe un approccio al personaggio "come un attore che da tempo non trova più il proprio lavoro interessante", e difatti traspare quel senso di indolenza e noia miscelato al carisma dell'interprete, che rese "speciale" Motorcycle Boy. I tecnici del suono ebbero problemi con la recitazione di Rourke, chiedendogli più volte di alzare il tono della voce, senza gran successo: qualcuno, sul set, ribattezzò l'attore "Mumble fish" (Il pesce che borbotta), giocando col titolo della pellicola. DIANE LANE, invece, ricevette l'offerta di prendere parte a questo film a metà della lavorazione de "I ragazzi della 56° strada". Dillon conosceva il libro, avendolo letto qualche anno prima, e sul set disse alla Hinton che lo riteneva il suo romanzo preferito, al che la scrittrice ribattè divertita, che di solito quelli che le dicevano così erano ospiti di un riformatorio. Il ruolo del padre di Rusty venne offerto a JACK NICHOLSON, cui non piacque la sceneggiatura, e non accettò, lasciando spazio a DENNIS HOPPER. TOM CRUISE si disse entusiasta di aver partecipato al film precedente di Coppola, e disse al regista che avrebbe voluto far parte anche di questo nuovo lavoro, non importava in quale ruolo: ma l'offerta di fare il protagonista di "RISKY BUSINESS", fece cambiare idea alla futura star, e abbandonare questa lavorazione. HEATHER LANGENKAMP, come per il film precedente del regista, girò una scena come figurante, ma in entrambi i casi, venne tagliata via al montaggio. Coppola, per far familiarizzare troupe e cast con lo stile che aveva pensato per la pellicola, fece loro visionare "I DANNATI", "L'ULTIMA RISATA" e "IL GABINETTO DEL DOTTOR CALIGARI": a Rourke, per farlo entrare nello spirito del suo personaggio, fece leggere Camus, e una biografia di Napoleone. Mickey Rourke si ispirò ad alcune pose dello scrittore, come nel tenere la sigaretta all'angolo della bocca, o parlare con le braccia conserte. A sentire S.E. Hinton, la sceneggiatura venne approntata su uno dei primi personal computer, e richiese meno di due settimane per essere completata. Per girare l'impressionante e memorabile, unica sequenza a colori del film, quella dei pesci combattenti, il direttore della fotografia STEPHEN H. BURUM riprese Dillon e Rourke in bianco e nero, e poi mandò le immagini su uno schermo a retroproiezione, poi pose la vasca con i pesci di fronte e la riprese a colori. La scena in cui Rusty fluttua fuori dal proprio corpo, venne invece realizzata ponendo Dillon in una imbracatura sostenuta da un braccio meccanico e da alcuni cavi. Per le scene di combattimento, Coppola ingaggiò il coreografo MICHAEL SMUIN, co-direttore del San Francisco Ballet, perchè ne apprezzava lo stile e le idee: In quasi ogni scena, c'è una fuoriuscita di fumo da qualche parte nell'inquadratura. Anche se può sembrare una Triumph, la moto di Motorcycle Boy, è in realtà una Kawasaki 440 LTD del 1981. Il nome Rusty James viene pronunciato cinquanta volte nel film, in pratica, ogni due minuti di proiezione. Secondo Rourke, la prima versione montata durava cinque ore. L'unico dei tre film tratti da romanzi della Hinton (che compare nel brevissimo ruolo di una prostituta) in cui non c'è EMILIO ESTEVEZ: l'altro titolo è "UN RAGAZZO DI NOME TEX", sempre con Matt Dillon. E' uno dei cinque film preferiti da Coppola, tra quelli che ha girato. La Warner non aveva molto gradito il primo montaggio de "I ragazzi della 56° strada", e quando Coppola propose questo film, allo studio si dissero non interessati a distribuirlo. Commercialmente, andò meno bene del lavoro precedente di Coppola, costando 10 milioni di dollari e incassandone 2 e mezzo negli USA: divenne da subito un cult, amatissimo anche in Europa, e considerato superiore a "I ragazzi della 56° strada" a titolo unanime. Ebbe una nomination ai Golden Globes per la colonna sonora di STEWART COPELAND

martedì 28 novembre 2017

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FLASH GORDON ( Flash Gordon, USA 1980)
DI MIKE HODGES
FANTASCIENZA
Non è un mistero che la serie su Flash Gordon, composta da brevi film, con protagonista BUSTER CRABBE, abbia influenzato GEORGE LUCAS nel comporre il suo universo di "STAR WARS": il fatto che FEDERICO FELLINI, il quale aveva messo mano alla serie di animazione realizzata nel periodo appena dopo la II Guerra Mondiale, avesse opzionato i diritti per realizzare una pellicola sull'eroe dei fumetti di fantascienza, spinse ancor più Lucas a creare "STAR WARS-EPISODIO IV:UNA NUOVA SPERANZA". DINO DE LAURENTIIS acquistò i diritti del fumetto, e commissionò al suo sceneggiatore di fiducia a Hollywood, LORENZO SEMPLE jr., lo script: dopo un "no" di Fellini, il produttore contattò SERGIO LEONE per affidargli la regia, ma Leone, dopo aver letto il copione, disse che non era fedele allo spirito del fumetto, e declinò l'offerta. Il tycoon puntò allora su NICOLAS ROEG, che accettò: la sua versione della pellicola avrebbe contemplato DEBORAH HARRY nel ruolo della principessa Aura, e KEITH CARRADINE in quello di Ming. Roeg, però, ebbe molte discussioni con De Laurentiis sulla linea da dare ai personaggi ed al film: il regista vedeva Flash Gordon più come una sorta di messia, che un eroe atto a combattere e a cercare di sopravvivere a mostri e nemici, e abbandonò il progetto. Quando si arrivò a MIKE HODGES, era l'ottavo regista contattato. Su Semple jr. vennero fatte diverse pressioni affinchè la sceneggiatura contenesse molta ironia, e lo sceneggiatore eseguì, ma controvoglia: anni dopo, dichiarò che era stato "un terribile errore" improntare il film in quella direzione, con troppi soldi investiti in "qualcosa di mai veramente definito", perchè De Laurentiis voleva che Flash Gordon fosse al cinema molto comico, tradendo l'originale dei fumetti. Semple jr. definì la lavorazione "andata completamente fuori controllo".  Per interpretare Flash Gordon, De Laurentiis voleva KURT RUSSELL, che si disse non interessato, trovando l'eroe senza gran personalità. ARNOLD SCHWARZENEGGER sostenne un provino, che non andò a buon fine per via del suo marcato accento austriaco, che non lo rendeva credibile come americano puro. Venne scelto, infine, SAM JONES dopo che lo aveva suggerito a De Laurentiis la suocera, avendolo visto nel gioco televisivo "THE DATING GAME".  L'idea di Dale che si improvvisa cheerleader durante il combattimento di Flash che carica i nemici come un giocatore di football americano fu un'idea di MELODY ANDERSON. Data la sua notevole altezza ( 1, 91 m) Sam Jones coreografò personalmente le proprie scene di combattimento, per rapportarsi meglio con gli stuntmen. Per il ruolo del dottor Zarkov venne considerato DENNIS HOPPER, ma la parte andò a TOPOL. Nella sceneggiatura era prevista una scena onirica, in cui Dale si tramutava in un ragno gigante: Melody Anderson passò sei ore al trucco, con occhi finti e altri orpelli, con un copricapo che pesava una decina di kilogrammi, ma quando Mike Hodges arrivò e la vide, le disse "Bellissimo, ma non posso girare questa scena: non c'entra niente con il resto della storia!". JOHN HOLLIS impersona uno degli Osservatori di Klytus, con due sole battute: ne "L'IMPERO COLPISCE ANCORA" l'attore interpreta l'aiutante di Lando Carlissian con un dispositivo sul retro della testa, sotto le orecchie. Il salto finale di Flash Gordon verso l'obiettivo della macchina da presa, invece, fu un'iniziativa di Sam Jones, perchè tra il regista e gli sceneggiatori, nessuno aveva idea di come far finire il film. Il bruno Sam Jones tinse i propri capelli di biondo, e la bionda Melody Anderson venne resa mora: gli occhi di Flash Gordon avrebbero dovuto essere azzurri, ma Jones li aveva marroni, e non poteva portare lenti a contatto colorate. Il costume di Ming pesava oltre 30 kilogrammi, e Max Von Sydow poteva indossarlo solo per pochi minuti. I simboli di Ming richiamano chiaramente, con compasso e squadra, temi massonici: pure la gestualità di Von Sydow nel corso della pellicola rimandano alla massoneria. Gli attori e comparse che impersonavano gli Uomini Falco non potevano sedersi, per non ferirsi alla schiena con i costumi. Mike Hodges avrebbe voluto affidare la colonna sonora del film ai PINK FLOYD, ma in produzione non furono d'accordo. Dino De Laurentiis non aveva mai sentito parlare in vita sua dei QUEEN: i produttori esecutivi contattarono la band per commissionare la colonna sonora nel 1979, e FREDDIE MERCURY e gli altri componenti si dissero da subito interessati. Il loro manager combinò un incontro con De Laurentiis, che gli chiese che tipo di musica suonassero i "Queens"..... La fotografia fu firmata dal veterano inglese GILBERT TAYLOR, il quale aveva diretto già quella di "Guerre stellari", nel 1977; la particolarità di dare una tonalità sognante, morbida enfatizzava l'elemento fantastico, grazie a filtri speciali. Gli effetti psichedelici di Mongo vennero realizzati facendo ruotare taniche di acqua e coloranti fosforescenti attorno a luci. Nei fumetti, Gordon è un campione di polo, ma nel 1980 questo sport era molto meno popolare, e venne optato per farne un campione di football americano. La maglietta con il fulmine di Flash Gordon è un regalo di una fan, nei fumetti, e lui continua a indossarla, sperando di potere reincontrare la donna. Nei fumetti, Kala era il nome del re degli uomini-squalo del mondo sottomarino di Mongo, e non la generalessa dall'improbabile accento tedesco impersonata da MARIANGELA MELATO. Sam Jones ebbe un forte diverbio con Dino De Laurentiis per pagamenti secondo l'attore non riscossi, e si rifiutò di ridoppiarsi in studio di registrazione. Quasi tutte le sue battute sono state doppiate. Tutti gli interpreti firmarono per eventuali seguiti, che, dato il relativo insuccesso del film, non sono mai stati realizzati. Intervistato, Mike Hodges definì tutte le problematiche occorse alle riprese, come "la più grossa improvvisazione cinematografica da 27 milioni di dollari mai realizzata". Uno dei grossi problemi sul set fu la barriera linguistica di una troupe divisa tra italiani e americani. In USA incassò meno di 30 milioni di dollari, nonostante un battage pubblicitario imponente. Ai BAFTA ottenne due candidature, per la colonna sonora dei Queen e per la direzione artistica ed i costumi di DANILO DONATI. Un fiasco, e per molti uno dei più brutti film tratti dai fumetti: tuttavia, negli anni è divenuto oggetto di culto per molti altri spettatori. 

martedì 24 ottobre 2017

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UN SOGNO LUNGO UN GIORNO
( One from the heart, USA 1981)
DI FRANCIS COPPOLA
MUSICALE
A FRANCIS FORD COPPOLA, che per firmare questo suo film rinunciò alla parte centrale del suo nome, l'ispirazione per "UN SOGNO LUNGO UN GIORNO" provenne da un insieme di cose: i musical degli anni 40 e 50, le commedie musicali dirette da egli stesso al college e gli show a Broadway visti nella propria adolescenza, e gli show televisivi delle due decadi sopra indicate, soprattutto quelli diretti da JOHN FRANKENHEIMER. Già nel 1968, Coppola aveva diretto un musical, "SULLE ALI DELL'ARCOBALENO". Invece di girare per strade e in ambientazioni reali, Coppola volle effettuare le riprese su set molto costosi, per evidenziare l'artificialità dell'atmosfera del film: venne ricostruito l'aeroporto McCarran, di Los Angeles, nella fattispecie una pista e un aereo, costruito con i resti di un altro velivolo caduto, per girare la penultima scena della pellicola. I set occuparono quasi del tutto gli allora appena ultimati Zoetrope Studios, di proprietà dello stesso Coppola: fu il primo e unico lavoro del director realizzato nei propri studios. Benchè sia ambientato interamente a Las Vegas, è quasi tutto girato in studio, eccetto per le scene al casinò "Las Vegas Junkyard". Lo scenografo DEAN TAVOULARIS ammise, dopo aver ultimato il lungometraggio, che percepiva i set come "una trappola per morire bruciati", data l'alta potenzialità di materiale infiammabile presente negli Zoetrope. Nel film appaiono i genitori del regista, CARMINE e ITALIA COPPOLA, come una coppia in un ascensore. Solo uno dei personaggi canta, effettivamente, ed è interpretato da NASTASSJA KINSKI: gli altri danzano le numerose canzoni che compongono la colonna sonora. Nel film debuttò REBECCA DE MORNAY, che appare brevemente nei panni di un'attrice sostitutiva: all'epoca, nonostante la differenza d'età piuttosto consistente, la De Mornay aveva una relazione con HARRY DEAN STANTON, che durò un paio d'anni. Fu anche l'esordio, come compositore di colonne sonore, per TOM WAITS. E' stato uno dei quattro film girati insieme da Coppola e FREDERIC FORREST: gli altri tre sono "LA CONVERSAZIONE", "APOCALYPSE NOW", "TUCKER:UN UOMO E IL SUO SOGNO", e va aggiunta l'interpretazione dell'attore in "HAMMETT-INDAGINE A CHINATOWN" di WIM WENDERS, ma prodotto sempre dal regista de "IL PADRINO". Sempre uno sperimentatore nell'anima, Coppola, lavorando a questa pellicola, tra i primi registi al mondo a usare monitor direttamente sul set, playback istantaneo, e utilizzò centraline e video per montare, via via, il girato, dando vita a un "work in progress" perpetuo. Gli sproporzionati costi del film portarono Francis Ford Coppola alla bancarotta: originariamente, questo progetto era stato concepito come un lavoro "piccolo", viste le vicissitudini della lavorazione di "Apocalypse now". Invece, da un budget di 2 milioni di dollari, ben presto i costi volarono a 26 milioni. Le riprese durarono dal Febbraio all'Aprile 1981. Come ebbe a dichiarare una ventina di anni più tardi Coppola, tutti i lungometraggi girati di seguito, servirono a pagare la montagna di debiti causata da "Un sogno lungo un giorno". All'uscita, il film conobbe stroncature unanimi dalla critica statunitense: come disse in interviste successive, Coppola aveva già la sensazione che questo suo lavoro non sarebbe piaciuto ai recensori. Insieme a "I CANCELLI DEL CIELO" di MICHAEL CIMINO, è considerato uno dei flop d'autore più straordinari usciti negli anni Ottanta: in USA non arrivò ad incassare un milione di dollari. La colonna sonora ottenne comunque una candidatura agli Oscar. Fin da metà anni Ottanta, la rivalutazione critica di un film ambizioso, visivamente potente e sfortunato, lo ha proiettato in zona cult-movie.

venerdì 3 marzo 2017

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CREEPSHOW ( Creepshow, USA 1982)
DI GEORGE A. ROMERO
HORROR
GEORGE A. ROMERO e STEPHEN KING si conoscevano dalla seconda metà degli anni Settanta, e avevano spesso parlato di realizzare qualcosa insieme, al cinema: l'idea di fare un film a episodi prendendo per spunto i fumetti horror anni '50,  parve a entrambi quella giusta, per una collaborazione. E' l'unico film di George A. Romero di cui il regista non abbia anche scritto la sceneggiatura. All'inizio del film, il padre del ragazzino della storia-cornice degli episodi rimprovera il figlio, di buttare soldi nei fumetti horror, e il ragazzo gli ribatte che lui fa di peggio, comprando fumetti porno: è una strizzata d'occhio tra Romero e Stephen King, che all'inizio della propria carriera, scriveva brevi racconti paurosi per un periodico pornografico. Il padre, interpretato da TOM ATKINS, schiaffeggia il ragazzo, cui dava volto il figlio dello scrittore e sceneggiatore JOE KING: Stephen King era sul set, preoccupato per la scena, ma Romero ebbe l'idea di far autoschiaffeggiare il ragazzo. Lo si può notare guardando la scena al rallentatore. King, che interpretò anche Jordy, il contadino che viene contagiato da un meteorite, diventando un semivegetale, ebbe molti problemi con il trucco, che irritava pesantemente la sua pelle, ed era allergico al make-up:dovette usare unguenti e pomate, affinchè potesse sopportare la lavorazione. Durante una pausa delle riprese, già truccato da semi-pianta, King si recò con il figlio, per vedere come reagiva la gente, a pranzo in un vicino McDonald's: la ragazza addetta al Drive-Thru chiamò addirittura la polizia! Per scaramanzia, Stephen King si portò sul set un pupazzetto che riproduceva "Greedo", l'alieno verde ucciso da Han Solo nella prima scena in cui compare in "GUERRE STELLARI". George A. Romero raccomandò all'esordiente nella recitazione King di assumere lo stesso sguardo che ha Will Coyote quando è lì lì per subire uno smacco dei suoi. Alla fine dell'episodio che lo vede protagonista, si può notare che la storia sia ambientata a Portland, nel Maine, luogo di origine dello scrittore. Nel primo episodio, oltre a reali vermi, sullo zombie dell'episodio "Father's Day", vennero usati dei Rice Krispies attaccati agli occhi del morto vivente. La governante di casa dell'episodio si chiama Mrs. Danvers, così come l'analoga, sinistra governante di "REBECCA-LA PRIMA MOGLIE". Come era uso fare, per stemperare la tensione sui set, e anche durante le interviste ufficiali, spesso, LESLIE NIELSEN aveva con sè una sorta di macchinetta che emetteva il rumore di...un peto: più di una volta, appena prima che Romero dicesse "Azione!", Nielsen azionava l'aggeggio, facendo ridere il regista, i colleghi e la troupe. TED DANSON, che nell'episodio con Leslie Nielsen interpreta l'amante di sua moglie, che verrà sotterrato fino alla testa, in riva al mare, e torna come zombie assieme alla sposa dell'altro, sapeva della visita della figlia sul set, e non voleva spaventarla, presentandosi truccato da morto vivente: cercò di evitarla accuratamente, finchè non se la trovò davanti, e lei lo salutò senza farsi impaurire. La creatura mostruosa dell'episodio "The Crate", il quarto, fu battezzata "Fluffy" dal regista, durante la lavorazione: TOM SAVINI, celebre truccatore che curò tutto il make-up della pellicola, compare brevemente verso la fine del film nei panni di uno spazzino. Nell'episodio ci sono due personaggi chiamati Tabitha e Richard: sono i nuovi professori della facoltà, e i nomi sono un'altro "gioco" tra Romero e King. Infatti il primo è il nome di TABITHA KING, moglie dello scrittore, e il secondo rammenta RICHARD BACHMAN, pseudonimo usato da Stephen King per alcuni romanzi. HAL HOLBROOK e ADRIENNE BARBEAU, pur essendo insieme nel cast di "FOG", non erano mai apparsi contemporaneamente sullo schermo: qui sono marito e moglie, invece. L'ultimo episodio fu il più difficile da realizzare, e ci fu un momento in cui King e Romero meditarono di sostituirlo con il più semplice "L'autostoppista": poi cambiarono idea, e tale segmento venne incluso in "CREEPSHOW 2", diretto dal direttore della fotografia di questo lungometraggio, MICHAEL GORNICK. Come rivelò recentemente George A. Romero, la cosa più costosa della pellicola, furono gli scarafaggi: in pratica, costarono 50 centesimi l'uno, e ne occorsero 250.000 per le riprese, arrivando così a 125,000 dollari di spesa. Nella sceneggiatura originale, in questo episodio, gli scarafaggi avrebbero dovuto invadere una casa, ma venne cambiata l'ambientazione, in un laboratorio ospedaliero, perchè sarebbe stata troppo complicata la lavorazione, con gli insetti liberi. Sembra che il ruolo dello scienziato Upson Pratt dovesse andare a MAX VON SYDOW, prima che venisse scelto E.G. MARSHALL per la parte. La musica strumentale che proviene dal jukebox del personaggio, è la medesima che si può udire sui titoli di coda de "LA CASA". La Warner Bros. mise su una curiosa strategia di lancio del lungometraggio: invece di farlo uscire in Estate, notoriamente la stagione più redditizia per il cinema USA, dal 1975 in poi, venne fatto circolare in un numero limitato di sale a Boston, nel Luglio '82. Dopo aver avuto un buon responso commerciale da questa mossa, il film venne ritirato, e distribuito in larga maniera nel Novembre successivo. Questo perchè i boss della Warner, sapendo che per Halloween sarebbe uscito "HALLOWEEN III-IL SIGNORE DELLA MORTE", presumevano che sarebbe stato di qualità peggiore del loro "cavallo": infatti, al box-office, "Creepshow" andò molto meglio del terzo episodio della serie inaugurata da JOHN CARPENTER. Le riprese durarono dal Luglio al Novembre '81. Costato otto milioni di dollari, ne incassò diciannove nei soli Stati Uniti. E' stato l'unico film diretto da George A. Romero ad esordire nelle sale e andare in vetta al box-office. Nell'edizione italiana, che uscì  un anno più tardi, venne tagliato l'episodio con Stephen King, e aggiunto in seguito, per le trasmissioni televisive del film. Il film ha avuto due seguiti, di qualità molto discutibile. 

venerdì 9 dicembre 2016

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TUTTO IN UNA NOTTE ( Into the night, USA 1985)
DI JOHN LANDIS
COMMEDIA/THRILLER
La sceneggiatura di "TUTTO IN UNA NOTTE" fu venduta da RON KOSLOW nel 1981 alla 20th Century Fox, ma lo studio lo cedette alla Universal Pictures, che produsse il film trattone nel 1984, ed uscì, diretto da JOHN LANDIS, nei primi mesi del 1985. Il regista offrì il ruolo del protagonista Ed Okin a JACK NICHOLSON, il quale non accettò, nonostante abbia spiegato a Landis che apprezzava il suo cinema, e la storia non fosse male: ma il personaggio, secondo lui, era completamente inerte rispetto al racconto, e non interveniva affatto nel corso della narrazione. Landis pensò allora a GENE HACKMAN, ma i produttori cassarono l'idea perchè ritenevano che il film non sarebbe stato un grande successo commerciale, e l'attore sarebbe stato troppo oneroso sul budget. Compreso John Landis, ben 17 registi compaiono in particine nel film, come COSTA-GAVRAS, JIM HENSON, AMY HECKERLING, DON SIEGEL, RICHARD FRANKLIN, DANIEL PETRIE, LAWRENCE KASDAN, ROGER VADIMJONATHAN DEMME, PAUL MAZURSKY, DAVID CRONENBERG e JACK ARNOLD. E' stato l'unico lungometraggio cui abbia preso parte il cantante CARL PERKINS. La squillo che cerca di adescare Ed è interpretata da DEEDEE PFEIFFER, sorella minore di Michelle. Il giardino in cui Ed e Diana attraversano furtivamente, per arrivare alla villa, è lo stesso usato nella sequenza del sogno di STEVE MARTIN ne "LO STRACCIONE". Nella sequenza dell'aeroporto, così come succede anche nel successivo film di Landis, "IL PRINCIPE CERCA MOGLIE", si può sentire una chiamata per il "signor Ozkerwitz": è uno scherzoso riferimento a FRANK OZ, il quale ha preso parte a molti lavori del regista, ed il suo nome completo è Frank Oznowicz. In America incassò abbastanza poco, quasi 7 milioni di dollari, ma in Europa divenne subito un film di culto, per la miscela tra commedia, film d'azione e thriller: a tutt'oggi, è considerato uno dei migliori lavori di John Landis.