LA CACCIA (The chase, USA 1966)
DI ARTHUR PENN
DRAMMATICO
"LA CACCIA" fu, prima di tutto, un dramma teatrale di HORTON FOOTE, la cui sceneggiatura per il cinema fu approntata da LILLIAN HELLMAN. SAM SPIEGEL ne acquistò i diritti cinematografici nei primi anni Cinquanta,dopo che GARY COOPER per primo li aveva comprati, per interpretare lo sceriffo, dando a MONTGOMERY CLIFT il ruolo del fuggiasco Bubber, senza, però, riuscire a trovare i finanziamenti necessari; ma, per via di diversi fattori, Sam Spiegel non riuscì ad allestirne la produzione vera e propria, fino al 1965: infatti, aveva previsto di scritturare MARLON BRANDO per fargli interpretare Jason "Jake" Rogers, ma dopo tutti quegli anni, la star era più credibile nei panni dello sceriffo Calder, e dopo aver puntato su PETER O'TOOLE, senza successo (il biondo divo ce l'aveva a morte con Spiegel, perchè, a suo parere, gli aveva giocato un brutto tiro quando gli fece firmare il contratto per "LAWRENCE D'ARABIA" (senza però fargli prendere parte al successivo "IL DOTTOR ZIVAGO") così il ruolo di Jason andò a JAMES FOX, e il ruolo di Anna Reeves, per il quale era previsto, più di dieci anni prima, di avere MARILYN MONROE, toccò a JANE FONDA. Brando ricevette un cachet di 750,000 dollari, oltre ad altri 130,000 per la sua compagnia di produzione Pennebaker, e a far recitare nel cast, in un piccolo ruolo, la sorella Jocelyn: tuttavia, l'attore era molto scontento del proprio ruolo, contestando a ARTHUR PENN il non essere molto decisivo del personaggio, affermando che per gran parte della sua presenza sulla scena errava in giro, senza concludere molto. Spiegel contava molto su Brando, però era preoccupato per via dell'amore dell'attore per le scorribande in moto, e temeva che potesse procurarsi un infortunio, facendo sospendere la lavorazione del film: infatti, si era fatto male ad un ginocchio, cadendo, prima di iniziare le riprese. Fece pressione così a Penn perchè controllasse che il protagonista non utilizzasse la sua motocicletta: quando Marlon venne a sapere di queste preoccupazioni del producer, fece arrivare sul set la propria moto, scatenando la reazione di Spiegel, il quale accorse immediatamente sul posto, per accorgersi che il divo gli aveva fatto uno scherzo, e non l'aveva guidata. Solitamente taciturno e schivo, Spiegel si mise a ridere di cuore con Brando. Per interpretare Bubber Reeves, Sam Spiegel avrebbe voluto STEVE MCQUEEN, ma poi ingaggiò ROBERT REDFORD( praticamente sconosciuto, all'epoca, ma fortemente voluto dal produttore) . Brando pronunciava "Bubba" invece di "Bubber", perchè era quello che gli veniva spontaneamente. ROBERT DUVALL guadagnò con questa pellicola la massima paga che ottenne, fino al ruolo di Tom Hagen ne "IL PADRINO", infatti riscosse 30,000 dollari. Fu l'ultimo film di HENRY HULL.Il direttore del casting rifiutò FAYE DUNAWAY, dicendo che non era bella abbastanza per fare l'attrice di cinema, e consigliandole di fare solo teatro. Fu la prima volta che il britannico JOHN BARRY compose una colonna sonora per un film americano. Spiegel volle che la sceneggiatura fosse firmata da Lillian Hellman, ma le fece riscrivere il copione, perchè non lo convinceva del tutto: rifiutò, poi, di farle visionare il film finito, prima dell'uscita nelle sale. Sostituì, tra le altre cose, l'originario direttore della fotografia ROBERT SURTEES con JOSEPH LASHELLE, per problemi di salute del primo: Lashelle e Arthur Penn non andarono molto d'accordo, e quando il produttore non dette il permesso al regista di effettuare personalmente il montaggio, perchè secondo lui avrebbe rovinato il ritmo della storia, per suggerire un'isteria crescente e aumentare la tensione. Produzione con tutti i crismi, il lungometraggio uscì con un carico di aspettative notevoli, ma la critica fu tiepida, e il successo di pubblico non fu quello sperato. In un certo modo, questo fu l'inizio del declino delle fortune di Sam Spiegel come produttore cinematografico.
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