mercoledì 27 aprile 2016


UNA STREGA IN PARADISO ( Bell, book and candle, USA 1958)
DI RICHARD QUINE
COMMEDIA/FANTASTICO
"UNA STREGA IN PARADISO" venne tratto dalla commedia teatrale "BELL, BOOK AND CANDLE", di JOHN VAN DRUTEN. Aveva debuttato a Broadway a Novembre del 1950, ed era stata replicata per 233 volte. Il titolo originale viene da una formula della scomunica: "Suona la campana, apri il libro, accendi la candela". DAVID O. SELZNICK acquistò i diritti cinematografici della pièce, e voleva che la moglie JENNIFER JONES interpretasse il ruolo principale, della strega reincarnata Gil: poi i diritti decaddero, e vennero rilevati dalla Columbia Pictures, con il progetto di assegnare le parti principali a REX HARRISON ( che aveva già recitato a teatro nell'opera) e SUSAN HAYWARD. CARY GRANT avrebbe voluto interpretare Shep Henderson, ma gli venne preferito JAMES STEWART, e per il ruolo della protagonista venne scritturata KIM NOVAK. Stewart non era entusiasta del personaggio, e fu l'ultimo ruolo in una commedia romantica che interpretò: compì 50 anni durante le riprese, e cominciava ad avere troppi anni in più delle colleghe che di solito venivano ingaggiate per le parti principali. Anche le recensioni, quando il film uscì, sottolinearono che l'attore era troppo maturo per il ruolo. Infatti, successivamente, Stewart scelse solo parti da figura paterna o distanti da questo tipo di personaggio. La strada in cui la Novak ha il suo negozio, e Stewart il proprio appartamento, era una via degli studi MGM a New York, utilizzata spesso per riprese di episodi della serie "AI CONFINI DELLA REALTA' ".Nell'originale il gatto di Gil si chiama Pyewacket ( anche il gatto di Kim Novak si chiamava così!), mentre nella versione italiana si chiama Cagliostro. Ebbe due nominations agli Oscar per miglior direzione artistica e migliori costumi. Fu anche candidato ai Golden Globes per il miglior film, nella sezione commedie.

lunedì 25 aprile 2016


SANGUE SUL SOLE  (Blood on the sun, USA 1945)
DI FRANK LLOYD
DRAMMATICO
"SANGUE SUL SOLE" fu il secondo film prodotto dalla compagnia di JAMES CAGNEY, la "William Cagney Productions". Il soggetto si basava sul famigerato "piano Tanaka", secondo il quale il Giappone si apprestava a ordire una strategia per dominare il mondo: il barone Gi-Ichi Tanaka era primo ministro del Giappone, e sembra che avesse preparato per l'imperatore Hirohito questo piano, pubblicato per la prima volta nella Cina comunista, e poi da comunisti americani. Non è mai stata trovata in Giappone prova tangibile di questo progetto. Il film rappresentò il ritorno sugli schermi, dopo quattro anni, di SYLVIA SIDNEY, dopo il suo esordio ne "IL CIRCO INSANGUINATO". Cagney volle girare le scene d'azione personalmente, senza controfigure: è considerato il primo lungometraggio americano in cui vengono mostrate arti marziali. Naturalmente, non con i criteri moderni, ma il personaggio principale è un judoka. James Cagney prese lezioni di judo per prepararsi al ruolo, facendosi allenare da Ken Kuniyuki, Maestro Quinto Grado. Anche John Halloran, agente della polizia di Los Angeles, dette lezioni alla star: Halloran interpretò il capitano Oshima, e nello scontro finale è presente. ROBERT ARMSTRONG, che interpretò Tojo, usò dei denti finti per partecipare al film: purtroppo, le protesi lo mettevano in difficoltà, facendo sì che quel che diceva risultasse spesso poco comprensibile. Cagney avrebbe voluto conversare in yddish con Sylvia Sidney nelle pause delle riprese. Il bar del Tokyo Imperial Hotel che si vede a inizio film, è una replica del vero bar nella medesima locazione disegnato da FRANK LLOYD WRIGHT. Le riprese si svolsero nel 1944, ma fino al 1945 il film non uscì. Nel Dicembre del 1945 il "Lux Radio Theater" ripropose una versione radiofonica della pellicola, con James Cagney che riprendeva il ruolo principale. Nel corso degli anni, la presa di posizione dichiaratamente in favore della propaganda anti-giapponese ha fatto scivolare questo lungometraggio, a lungo considerato un classico, in una sorta di oblio. Vinse un Oscar per la miglior direzione artistica. 

sabato 23 aprile 2016


JEAN SEBERG ( Jean Dorothy Seberg, Marshalltown, Iowa, USA, 13/11/38-30/08/79, Parigi, Francia)
Figlia di un'insegnante e di un farmacista, JEAN SEBERG nacque a Marshalltown, nello Iowa, nel 1938. Un mese prima di compiere il suo diciottesimo anno, Jean fu scritturata per prendere parte come protagonista di "SANTA GIOVANNA" di OTTO PREMINGER, spuntandola su 18.000 aspiranti al ruolo. Nonostante la firma prestigiosa alla regia, il film andò male, e quello che interpretò successivamente, "BUONGIORNO, TRISTEZZA!", ebbe miglior successo, ma molto moderatamente. Il film che impresse una svolta alla sua carriera fu, nel 1960, "FINO ALL'ULTIMO RESPIRO", che lanciò anche JEAN-LUC GODARD. Oltre che essere salutato come uno dei primi titoli della "Nouvelle Vague", il lungometraggio girato in Francia fu un grande successo internazionale. Un altro ruolo che venne acclamato molto fu quello sostenuto in "LILITH-LA DEA DELL'AMORE", quello di una schizofrenica, accanto a WARREN BEATTY. Divenne un'attrice che girava sia negli USA che in Europa, e prese parte a una trentina di pellicole. Fu interprete de "LA BALLATA DELLA CITTA' SENZA NOME", dopo che FAYE DUNAWAY e JULIE ANDREWS avevano rifiutato la pellicola. Fu presa in considerazione per interpretare Lara in "IL DOTTOR ZIVAGO", ma poi fu JULIE CHRISTIE ad essere ingaggiata. A sua volta, la Seberg non accettò "IL LAUREATO" e "LA FABBRICA DELLE MOGLI". FRANCOIS TRUFFAUT la voleva per "EFFETTO NOTTE", e la cercò insistentemente, ma non gli rispose mai: venne scelta allora JACQUELINE BISSET. Il suo film preferito, comunque, tra quelli interpretati, fu "Lilith". Da ragazza era stata una grande fan di MARLON BRANDO, cui aveva scritto una lettera invitandolo a casa sua in Iowa: quando ebbe modo di conoscerlo come collega, Brando le chiese se rinnovava l'invito. E' stata sposata per tre volte, e ebbe un figlio. Fu molto amica della cantante e modella NICO e di DAVID KELLER. Alla fine degli anni Sessanta, la Seberg divenne un'attrice militante, con un'intensa attività pacifista, seguita dall'FBI per la sua partecipazione a diverse manifestazioni delle Pantere Nere, gruppo di lotta antirazzista per i diritti dei neri. Voci volevano che fosse rimasta incinta di uno dei leader delle Black Panthers, ma che in realtà sarebbe stato uno studente spagnolo: il secondo marito, Romain Gary, romanziere russo, venne a sapere che la bambina che nacque, Nina, non era sua, e lasciò Jean Seberg, che cadde in una profonda depressione.  Due giorni dopo la nascita, la piccola morì, probabilmente per l'eccesso di farmaci presi dalla Seberg durante la gravidanza. Ogni anniversario della perdita della figlia, l'attrice tentò di suicidarsi: nel 1978, provò a gettarsi sotto a un vagone del metrò a Parigi. La sua morte, per overdose di barbiturici, in una periferia parigina, nel 1979, per certi aspetti rimane oscura: il corpo venne ritrovato undici giorni dopo la morte, sui sedili posteriori della sua auto. Sembra che ci fosse un coinvolgimento politico, ma non è mai stato provato. L'anno dopo anche l'ex-marito Romain Gary si uccise, sparandosi, anche se scrisse in un biglietto che il suo gesto non aveva a che vedere con il suicidio di Jean Seberg. E' sepolta al cimitero di Montparnasse, a Parigi. Sulla sua vita venne elaborato un musical con musiche di MARVIN HAMLISCH, presentato nel 1983.
COSI' PARLO' JEAN SEBERG:
" Il denaro non può comprarti la felicità. Ma la felicità non è tutto."
"Non avevo mai saputo, finchè non sono venuta a Hollywood, che qualcuno possa essere molto gentile con te e odiarti visceralmente allo stesso tempo. Qui succede sempre."
"Nella fase più matura della mia difficile vita, ho imparato che meno sapevo del recitare e più invece conoscevo di ogni altra cosa, mi fa recitare e vivere meglio."

venerdì 22 aprile 2016


CARNAGE ( Carnage, F/D/ES/PO 2011)
DI ROMAN POLANSKI
GROTTESCO
"CARNAGE" è la trasposizione cinematografica del romanzo "IL DIO DELLA CARNEFICINA" di YASMINA REZA, che ne aveva già curato anche la versione teatrale. La parte di Michael Longstreet doveva essere interpretata da MATT DILLON, ma fu poi JOHN C.REILLY ad essere scritturato. Curiosamente, è il secondo lungometraggio in cui la morte dell'animale della figlia del personaggio di Reilly ha un peso nella storia; era già capitato in "...E ORA PARLIAMO DI KEVIN". Dei quattro attori principali, Reilly è l'unico che, ad oggi, è stato solo candidato all'Oscar: JODIE FOSTER e CHRISTOPH WALTZ ne hanno vinti due ( per "SOTTO ACCUSA" e "IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI" lei, per "BASTARDI SENZA GLORIA" e "DJANGO UNCHAINED" lui), e KATE WINSLET uno (per "THE READER"). Il film fu girato in un'unica location, l'appartamento, tranne le due inquadrature del parco all'inizio e alla fine. Fu l'ultimo film a cui prese parte JULIE ADAMS, che prestò la sua voce per la narrazione. ROMAN POLANSKI compare in un cameo: è il vicino di casa che apre per un attimo la porta quando sente i quattro protagonisti litigare. Le riprese si svolsero a Parigi, dal Gennaio al Marzo 2011. Aprì il New York Film Festival, nel Settembre del 2011. L'incasso mondiale fu di 27 milioni di dollari. Fu candidato a due Golden Globes, per le migliori attrici non protagoniste in una commedia, sia Jodie Foster che Kate Winslet. Ebbe la candidatura anche come miglior film europeo al David di Donatello. Vinse il Cèsar per la miglior sceneggiatura.

giovedì 21 aprile 2016


ARMA LETALE 3 ( Lethal weapon 3, USA 1992)
DI RICHARD DONNER
AZIONE
"ARMA LETALE 3" è un episodio della serie con protagonisti Martin Riggs e Roger Murtaugh con alcune particolarità, rispetto agli altri tre. E' l'unico film della saga in cui non viene fatto alcun accenno alla moglie di Riggs, l'unico capitolo in cui i cattivi non fanno incursione nella casa di Murtaugh, o ne minacciano la famiglia, o ne viene danneggiata la casa, e l'unica volta in cui il superiore dei due poliziotti protagonisti, il capitano Murphy, interpretato da STEVE KAHAN, incontra di persona i nemici del duo. CARRIE FISHER fu una non accreditata revisionatrice della sceneggiatura. RICHARD DONNER, attivista animalista, ha piazzato molti poster e adesivi nella pellicola in favore della causa: una delle figlie di Murtaugh ha una maglietta in tal senso, un camion con immagine anti-pellicce su una fiancata si nota bene. Donner si autocita quando Riggs e Murtaugh passano davanti a un cinema in cui viene proiettato "IL GRANDE VOLO", altro suo lungometraggio uscito lo stesso anno. Per Jack Travis, il cattivo del film, era stato pensato a ROBERT DE NIRO, ma poi venne scritturato STUART WILSON. Quando Riggs e Lorna si incontrano per la prima volta, RENE RUSSO fa l'espressione con occhio fintamente incantato, come MEL GIBSON nel capitolo precedente. Nella scena in cui Riggs e Lorna confrontano le proprie cicatrici, diverse di quelle di lui sono le conseguenze di "ARMA LETALE 2", tipo quelle di proiettile nella schiena, e di coltello nel retro della gamba. Leo Getz, il personaggio interpretato da JOE PESCI, non avrebbe dovuto figurare nel film, e nella sceneggiatura originale veniva specificato che si era trasferito a New York: ma il successo riscontrato dal suo inserimento nel titolo precedente, lo fece tornare. La barca di Murtaugh si chiama "Code 7": nel gergo della polizia di Los Angeles è la pausa pranzo. Il poliziotto che urla "Bravi!" a Mel Gibson e DANNY GLOVER a inizio film è l'allora sindaco di Orlando Bill Frederick: la costruzione che viene fatta esplodere in tale sequenza è la vecchia Orlando City Hall. Per buttare giù l'edificio JOEL SILVER pagò all'amministrazione della città 165,000 dollari. Il suono che viene percepito al momento dell'esplosione è lo stesso utilizzato per il ruggito del gorilla nel "KING KONG" del 1976, a una velocità diversa. La partita di hockey su ghiaccio fu ripresa al vecchio forum di Inglewood, in California. Alla fine dei titoli di coda, c'è una scena-bonus. Nel film muoiono 17 persone. Fu girato tra l'Ottobre del 1991 ed il Gennaio del 1992.Costato 35 milioni di dollari, ne incassò 144 negli Stati Uniti ed altri 175 nel resto del mondo, giungendo a 319 milioni: il film più redditizio della serie. 

martedì 19 aprile 2016


STRADE VIOLENTE ( Thief, USA 1981)
DI MICHAEL MANN
NOIR
Per interpretare il rapinatore Frank, protagonista di "STRADE VIOLENTE", MICHAEL MANN aveva in mente JEFF BRIDGES, ma era troppo giovane per impersonare un esperto di furti con scasso come viene descritto il personaggio principale: dopo il "no" di AL PACINO, perchè doveva cominciare la lavorazione di "PAPA', SEI UNA FRANA!",  fu scelto allora JAMES CAAN. La sceneggiatura fu tratta dal romanzo "The home invaders", di FRANK HOIMER, un ex-ladro professionista. Al tempo della produzione della pellicola, Hoimer stava scontando una pena in carcere. Il titolo originale era "Violent Streets", che divenne poi il titolo italiano, tradotto: si optò per "THIEF", "ladro". James Caan considerò una sfida questo personaggio, dato che lui era uno che si appassionava molto alle cose, ma Frank era invece soprattutto un uomo freddo. Caan si sforzò di parlare il più lento possibile, per evidenziare il sangue freddo del personaggio, dato che lui era solito, invece, tenere un ritmo alto di conversazione. Dopo il Sonny de "IL PADRINO", per l'attore è il ruolo preferito tra quelli interpretati. Nella scena dell'ospedale, J.JAY SAUNDERS, che interpretava il medico, si inquietò per lo sguardo gelido con cui Caan lo fissava. Nel film debuttò, a 50 anni, ROBERT PROSKY, che avrebbe avuto poi una bella carriera da caratterista: fu il film d'esordio anche per JAMES BELUSHI, DENNIS FARINA, WILLIAM PETERSEN, e JOHN KAPELOS. Curiosamente, Farina interpreta un malavitoso, ma all'epoca era un poliziotto nella vita reale, mentre Santucci, un ex-criminale, interpreta un poliziotto corrotto: la moglie di Santucci invece compare come cameriera di un locale. Tutti i marchingegni utilizzati nel film per compiere le rapine, non sono attrezzature di scena, ma veri attrezzi usati dai malviventi. Furono forniti da veri scassinatori, soprattutto da John Santucci, che interpretò il sergente Urizzi nella pellicola. Anche il caveau in cui Frank "opera" all'inizio del film, era vero,e  venne affittato alla produzione per 10,000 dollari: Santucci insegnò al protagonista come muoversi credibilmente. La grossa rapina nella gioielleria è ispirata ad una vera rapina organizzata da John Santucci stesso. Per mantenere le strade costantemente bagnate, venne usata un'autocisterna da 60.000 galloni. La storia della prigione che Frank narra nel suo monologo a cena, viene da una lettera scritta a Michael Mann da un vero recluso. Il regista tende a essere notoriamente un perfezionista, e sembra che abbia fatto ammattire il costumista per trovare la maglietta con l'hula hoop che James Belushi indossa nella scena dell'ultima rapina nei caveaux. Nella scena in cui Frank sfonda il tetto con un attrezzo, James Caan si ferì ad una mano in maniera seria. La casa che viene seriamente danneggiata nel film venne poi demolita, e tre nuove abitazioni sorsero nello spazio che prima occupava. Sembra che l'esplosivo usato per gli effetti speciali fosse eccessivo, e avesse causato grossi danni nelle fondamenta della costruzione. La sequenza in cui Frank fa esplodere la propria macchina venne girata alle quattro del mattino, in una nottata molto fredda: ciononostante, venne calcolato che c'erano circa 2000 curiosi ad assistere alle riprese. Nelle pause delle riprese, cast e troupe erano soliti fermarsi al Blue's Brothers Bar, di proprietà di James Belushi. Il Green Mill Lounge che Frank gestisce come copertura per i suoi affari, era un vero bar chiamato appunto "The Green Mill" situato a Chicago, ove il film si svolge. Costò 4 milioni e 300,000 dollari: sebbene alla sua uscita non abbia sbancato, adesso è considerato uno dei più riusciti film di Michael Mann, e uno dei più bei noir moderni. Mann fu candidato alla Palma d'Oro al festival di Cannes 1981.

sabato 16 aprile 2016


IL FANTASMA DEL PALCOSCENICO 
( Phantom of the Paradise, USA 1974)
DI BRIAN DE PALMA
MUSICALE/FANTASTICO
BRIAN DE PALMA 
BRIAN DE PALMA avrebbe voluto realizzare "IL FANTASMA DEL PALCOSCENICO" alla fine degli anni Sessanta, ma non era ancora abbastanza conosciuto per farsi produrre il film. Pare che il titolo avrebbe dovuto essere "The Phantom", ma il King Features Syndicate, che deteneva i diritti del fumetto omonimo (da noi "L'Uomo Mascherato"), impose che venisse aggiunto qualcosa, per non confondere il loro personaggio con questo film. La 20th Century Fox avrebbe voluto dare a PAUL WILLIAMS il ruolo di Winslow, a GERRIT GRAHAM quello di Swan, e a PETER BOYLE quello di Beef: Williams però non accettò perchè, oltre a sentirsi fisicamente inadatto per la parte ( la piccola statura del cantautore l'avrebbe reso poco credibile come vendicatore), pensava che impersonare un boicottatore della grande industria discografica l'avrebbe messo in cattiva luce nell'ambiente musicale. Boyle non era disponibile, perchè stava girando "FRANKENSTEIN JUNIOR", Graham si vide assegnare la parte di Beef, e WILLIAM FINLEY fu scritturato per impersonare Winslow: in effetti, De Palma aveva scritto la sceneggiatura con Finley in mente per quella parte. A un certo punto, il regista valutò seriamente di dare il ruolo di Swan a JON VOIGHT, ma poi fu Paul Williams ad averlo.  JESSICA HARPER battè LINDA RONSTADT per interpretare Phoenix. Winslow Leach dovette il suo nome al mentore di Brian De Palma, WILFORD LEACH. Graham nelle parti cantate fu doppiato da RAY KENNEDY. Il giorno delle riprese della scena in cui Beef canta "Life at last", Graham si sentiva così male che camminava a fatica. Non ci sono solo riferimenti al "FANTASMA DELL'OPERA": sono presenti, nel soggetto e nel film, anche citazioni marcate de "IL RITRATTO DI DORIAN GRAY", "FRANKENSTEIN". In tutto il film ci sono, inoltre, riferimenti agli uccelli: dai nomi Phoenix e Swan (Fenice e Cigno), il costume del Fantasma, il giacchetto di piume di Swan, il vestito di Swan, il simbolo della Death Records. L'idea del costume del Fantasma fu di Finley, che lo disegnò assieme alla costumista ROSANNA NORTON. La sequenza della bomba a orologeria nella macchina è un dichiarato omaggio a "L'INFERNALE QUINLAN". BETTY BUCKLEY sostenne un provino, ma non venne presa; tuttavia, il regista aveva gradito la sua voce e la utilizzò in alcune sequenze dei provini e dell'orgia di Swan: successivamente, De Palma la fece scritturare nel ruolo dell'insegnante di educazione fisica Miss Collins in "CARRIE-LO SGUARDO DI SATANA". Curiosamente, per il ruolo di Phoenix sostenne un provino anche SISSY SPACEK, che sarebbe stata poi la protagonista del film successivo di De Palma, "Carrie", appunto: era la ragazza del production designer di questo lungometraggio, JACK FISK. Per il gruppo di Swan, i "Juicy Fruits" De Palma considerò l'idea di farlo impersonare dalla band "SHA-NA-NA", molto popolare all'epoca delle riprese, ma ci ripensò, dopo averli contattati, perchè riteneva molto difficile gestirli. Nella scena in cui Swan "aggiusta" la voce di Winslow, è quella di Paul Williams la voce che sentiamo: De Palma fa dire al cantante/attore che "così è perfetta!".  La stanza in cui questo avviene, e in cui Winslow esegue la sua cantata, era un vero studio di registrazione, "The Record plant".  Anche la pressa per dischi che sfigura il personaggio era vera: William Finley era molto preoccupato della relativa pericolosità della sequenza, e la troupe lo rassicurò che non correva rischi. Alla pressa vennero messi dei cuscinetti di gommapiuma, e vennero messe delle sicure per far sì che non si chiudesse del tutto. Sfortunatamente, il macchinario era così potente che schiacciò i cuscinetti, e solo la rapidità di Finley nello spostarsi fece sì che non si ferisse gravemente. L'urlo che si sente era un vero grido di terrore dell'attore. Nella versione originale, la voce che introduce la storia è del creatore di "AI CONFINI DELLA REALTA'", ROD SERLING. Costò 1 milione e 300,000 dollari, e le riprese durarono dal Novembre 1973 al Gennaio 1974. Alla sua uscita, il film fu un flop quasi dappertutto negli USA: solo a Winnipeg, in Canada, resse in cartellone per mesi. Poi, in un cinema di New York venne proiettato anche fino a notte fonda, e piano piano divenne un cult-movie. Ebbe una candidatura all'Oscar per la miglior colonna sonora: per la stessa categoria ottenne una nomination ai Golden Globes. Vinse il primo premio al Festival del cinema fantastico di Avoriaz. NICOLAS CAGE ha dichiarato che questo è il suo film preferito tra quelli diretti da Brian De Palma.

venerdì 15 aprile 2016


ZORBA IL GRECO ( Zorba the greek, USA/GK 1964) 
DI MICHAEL CACOYANNIS
DRAMMATICO
"ZORBA IL GRECO" fu un libro di successo di NIKOS KAZANTZAKIS, ma nessuna casa di produzione intendeva produrre un film che ne sarebbe stato tratto. Il regista greco MICHAEL CACOYANNIS riuscì a far finanziare il progetto dalla 20th Century Fox: il ruolo principale di Zorba fu offerto a BURT LANCASTER, e a BURL IVES, che lo rifiutarono. Fu ANTHONY QUINN che volle fare il film. Il ruolo di Ortensia fu offerto a SIMONE SIGNORET, che inizialmente non lo accettò, salvo ripensarci e firmare il contratto: però, Cacoyannis, dopo qualche giorno di riprese, sentiva che l'attrice non era adatta alla parte, e chiese al produttore DARRYL F. ZANUCK se poteva sostituirla. Il producer accettò, e propose al regista TALLULAH BANKHEAD, BETTE DAVIS e BARBARA STANWYCK, ma Cacoyannis aveva già in mente LILA KEDROVA. Zanuck non ebbe da obiettare, e la Kedrova imparò l'inglese appositamente per girare questo film. Per il ruolo di Basil, Cacoyannis aveva sempre avuto in mente ALAN BATES. PIA LINDSTROM girò alcune sequenze nel ruolo della "ragazza pesante", ma il personaggio venne poi tagliato al montaggio. Nel film compare in un cameo il futuro regista GEORGE PAN COSMATOS, nel ruolo del ragazzo che scrive sotto dettatura per l'analfabeta Zorba.Quinn aveva un piede rotto durante le riprese, e perciò aveva difficoltà per realizzare la celebre scena della danza sulla spiaggia, così come descritta in romanzo e sceneggiatura. Quindi, volle farla partire in maniera molto più morbida: quando il regista gli chiese che ballo fosse quello, l'attore inventò lì per lì un nome, affermando che era una danza tradizionale. Nei primi giorni di lavorazione, spesso Cacoyannis e Quinn ebbero discussioni; il regista giudicava l'attore troppo sopra le righe. Il crollo della cabina della funicolare dovette essere filmato due volte, perchè la prima volta era andata giù troppo veloce per la troupe! Il montaggio originale era un film di oltre tre ore di durata. Costato meno di 800,000 dollari, incassò 9 milioni negli States, e altri 14 milioni e mezzo nel resto del mondo, per un totale di oltre 23 milioni. Candidato a sette premi Oscar, tra cui miglior film, regia e attore protagonista, ne vinse tre: per l'attrice non protagonista ( Kedrova), miglior fotografia in bianco e nero, miglior direzione artistica in bianco e nero. Cinque le candidature ai Golden Globes, per miglior film, regia, attore protagonista (Quinn), attrice non protagonista (Kedrova) e colonna sonora. Ai BAFTA ebbe tre candidature: miglior film, attore e attrice stranieri ( ancora Quinn e la Kedrova). Ai David di Donatello, Michael Cacoyannis fu premiato. Nel 1968 venne realizzato un musical per Broadway di "Zorba il greco", che debuttò il 16 Novembre, e fu replicato per 305 volte, guadagnando una nomination per il Tony Award come miglior musical: nel revival che venne fatto nella stagione '82/83, Anthony Quinn e Lila Kedrova ripresero i ruoli sostenuti nel film, e l'attrice vinse il Tony come miglior interprete femminile per un musical.  

giovedì 14 aprile 2016


RIO BRAVO ( Rio Grande, USA 1950)
DI JOHN FORD
WESTERN 
JOHN FORD voleva a tutti i costi girare "UN UOMO TRANQUILLO", e così accettò la proposta di HERBERT J. YATES, capo della Republic Pictures, di girare questo western; allo studio erano sicuri che la commedia che Ford aveva in mente sarebbe stata un fiasco, e questo avrebbe coperto le perdite anche dell'altro film. Fu il primo lungometraggio che vide sullo stesso schermo  JOHN WAYNE e MAUREEN O'HARA: ne avrebbero girati altri quattro. Wayne indossò un parrucchino parziale, per simulare un'età maggiore della sua. Alla sua uscita, la pellicola sollevò critiche perchè conteneva troppe parti cantate: HARRY CAREY Jr. volle difendere pubblicamente il film, affermando che aver incluso autentiche canzoni della cavalleria leggera, era basato su spunti storici. Ford volle utilizzare anche qui il suono della galoppata dei cavalli, usato già ne "I CAVALIERI DEL NORD-OVEST".Fu il film in cui debuttò PATRICK WAYNE. Viene quasi sempre indicato come il capitolo finale della trilogia fordiana sulla Cavalleria, anche perchè "SOLDATI A CAVALLO" del 1959, è più che altro un'opera sulla Guerra di Secessione. Secondo John Wayne, ci sono paralleli nel racconto e la guerra di Corea, cui la star era favorevole: quando l'esercito cinese passò il fiume Yalu, Wayne sperava che il conflitto si espandesse.  Nella sua autobiografia, "Tis Herself", Maureen O'Hara dichiarò che durante le riprese, alcuni stuntmen morirono cadendo nel fiume: i loro corpi, pare, non vennero mai recuperati dalle acque. Le riprese si svolsero tra il Giugno ed il Luglio del 1950, per un costo di 1 milione e 200,000 dollari. In Italia venne intitolato "RIO BRAVO", che sarebbe stato il titolo originale di "UN DOLLARO D'ONORE", uscito nove anni dopo questo. 

LA DONNA DEL GIORNO ( Libeled lady, USA 1936)
DI JACK CONWAY
COMMEDIA
Prima che le riprese de "LA DONNA DEL GIORNO" cominciassero, il produttore LOUIS B. MAYER volle dare un assegno di 5,000 dollari, a JEAN HARLOW, come premio per i risultati commerciali del film fatto insieme prima di questo, "IL MIO AMORE ERI TU", che aveva in breve tempo incassato il proprio costo. Questa fu la prima pellicola in cui la star bionda assunse il proprio nome d'arte, e non si chiamò quindi più Harlean Carpenter McGrew ( Bern Rosson). Nel ruolo di mister Allenbury venne inizialmente scritturato LIONEL BARRYMORE, ma alla fine fu WALTER CONNOLLY a recitare nel film: e nella parte di Connie Allenbury venne ingaggiata ROSALIND RUSSELL, ma invece venne sostituita da MYRNA LOY. Jean Harlow, Myrna Loy, WILLIAM POWELL e SPENCER TRACY, i principali interpreti della pellicola, divennero buoni amici durante la lavorazione. Powell era molto schivo, solitamente, e durante le pause delle riprese era uso passare il tempo da solo nel proprio camerino, invece, in questa occasione, gli piaceva stare a divertirsi con gli altri tre attori. Un tormentone tra loro era l'accusa di Tracy alla Loy, di avergli spezzato il cuore, per essersi sposata di recente con il produttore ARTHUR HORNBLOW Jr.. Voci, però, circolavano su una presunta relazione segreta tra Spencer Tracy e Myrna Loy stessa... Al tempo delle riprese, Powell e la Harlow erano una coppia, e l'attrice aveva strenuamente insistito con il regista JACK CONWAY affinchè le fosse dato il ruolo di Connie, al fine di formare con il proprio vero partner, nel finale, una coppia anche sullo schermo. Il fatto era che l'accoppiata Powell/Loy al box-office era collaudatissima, e nè il regista e nè i produttori vollero accettare la possibilità di non far risultare come coppia nel film i due divi. Avendo già firmato, la Harlow dovette comunque recitare nel lungometraggio, ma quando lo vide, ammise che la sua parte era più centrale rispetto a quella della collega. Per una decina di giorni, la Harlow non potè girare per via di una forte insolazione. Fu il quinto di quattordici film girati insieme da William Powell e Myrna Loy. Quando Jean Harlow mori' prematuramente, nel 1937, venne seppellita con la gonna che portava in questo film, al Glendale Forest Lawn Cemetery. Come "GRAND HOTEL", è una delle pochissime pellicole che abbiano ricevuto la nomination all'Oscar per il miglior film, senza averne altre. William Powell e Myrna Loy furono presenti insieme anche nel cast di un altro lungometraggio in lizza per l'Oscar di quell'anno, "IL PARADISO DELLE FANCIULLE"

martedì 12 aprile 2016


JEFF GOLDBLUM ( Jeffrey Lynn Goldblum, Pittsburgh, Pennsylvania, USA, 22/10/52-....)
JEFF GOLDBLUM è nato a Pittsburgh, in Pennsylvania, nel 1952, uno dei quattro figli di un medico e una speaker radiofonica: nel suo sangue discendenze ebree russe ed austriache. A diciassette anni si diresse a New York, perchè voleva recitare a teatro: dopo qualche tempo, però, cominciò ad affacciarsi al cinema, ove esordì ne "IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE", e comparve lo stesso anno anche in "CALIFORNIA POKER", poi, sempre con ROBERT ALTMAN, fu anche in "NASHVILLE". Di seguito, sostenne una parte un pò più ampia in "IO E ANNIE", così come gli accadde in "TERRORE DALLO SPAZIO PROFONDO". In tv ebbe l'occasione di essere il protagonista di "PREMIATA AGENZIA WHITNEY", e prese parte anche a episodi della serie "LAVERNE & SHIRLEY" e "DEVLIN & DEVLIN". Fu nel 1983, che arrivò la grande occasione cinematografica, con "IL GRANDE FREDDO", in cui interpretava il giornalista un pò cinico Michael; poi, l'anno dopo, due parti in "BUCKAROO BANZAI" e "TUTTO IN UNA NOTTE". Sul set di "UNA NOTTE IN TRANSILVANIA" conobbe GEENA DAVIS, che sposò, con la quale interpretò altri due film: "LA MOSCA", remake de "L'ESPERIMENTO DEL DOTTOR K" e "LE RAGAZZE DELLA TERRA SONO FACILI". E' stato sposato, in tutto, tre volte: la prima, dall'80 all'86 con PATRICIA GAUL, dall'87 al '90 con la Davis, e dal 2014 con Emilie Livingston: con quest'ultima, ha un figlio. Ha avuto anche, per due anni, dal '95 al '97, una relazione con LAURA DERN. Benchè spesso utilizzato in figure di intellettuale disincantato, più di una volta Goldblum, che è stato uno degli attori più alti della propria generazione, essendo 1 metro e 94 cm, è stato scritturato in blockbusters spettacolari, comunque interpretando personaggi di scienza ma anche d'azione, come lo Ian Malcolm di "JURASSIC PARK" e "JURASSIC PARK-IL MONDO PERDUTO" e il David Levinson di "INDEPENDENCE DAY".  Più di recente ha interpretato pellicole più di nicchia come "LE AVVENTURE ACQUATICHE DI STEVE ZISSOU", "LE WEEKEND" e "GRAND BUDAPEST HOTEL": sono aumentate le sue partecipazioni a serie tv, come "FRIENDS", "WILL E GRACE", "CRIMINAL INTENT", "RAINES" e "PORTLANDIA".  Con PETER WELLER, che conobbe ai tempi di "Buckaroo Banzai", ha una jazz band con cui suonano in locali di Los Angeles, si chiama "The Mildred Snitzer Orchestra": infatti, è un provetto pianista.  E' stato membro della giuria del festival a Cannes, nel 1999. Ha la curiosa particolarità di saper muovere un orecchio per volta, come ha dimostrato in show televisivi.
COSI' PARLO' JEFF GOLDBLUM :
"Sono cresciuto guardando film come "I WAS A TEENAGE WEREWOLF" e tutti quei film paurosi con VINCENT PRICE. Mi hanno impressionato, e penso che sarà ciò che "INDEPENDENCE DAY" sarà per queste generazioni. Diventerà il loro incubo preferito!"
"La vita continua ad essere una sfida, in cui continuo a provare a far meglio."
" "LA MOSCA" avrebbe potuto essere altro: intendo, un film di mostri da poco. Ma penso che lo abbiamo elevato ad altri livelli. E' una storia d'amore, e c'è qualcosa al suo interno che lè da poesia, maestosità e reale tragicità."

domenica 10 aprile 2016


TRA LE NUVOLE  ( Up in the air, USA 2009)
DI JASON REITMAN
COMMEDIA/DRAMMATICO 
Il romanzo "UP IN THE AIR" di WALTER KIRN uscì nel 2001, e SHELDON TURNER lo lesse, per trarne un manoscritto da adattare per il cinema, che vendette nel 2003 alla Dreamworks. Anche JASON REITMAN ebbe modo di leggerlo, e convinse il padre, IVAN REITMAN, ad acquisirne i diritti per il cinema. Una volta fatto questo, Reitman Sr. commissionò a TED e NICHOLAS GRIFFIN di scrivere una sceneggiatura, per la quale trassero degli elementi provenienti dal lavoro di Turner. Alla fine, Jason Reitman buttò giù uno script basato su quello dei Griffin, inconsapevole del contributo di Sheldon Turner: l'associazione WGA, a tutela degli sceneggiatori, obbligò il regista e sceneggiatore a riconoscere nei titoli e nell'accreditamento il lavoro di Turner. In origine, questo avrebbe dovuto rappresentare l'esordio alla regia di Jason Reitman, con un'altra situazione economica sullo sfondo: l'opportunità di poter girare prima "THANK YOU FOR SMOKING" e "JUNO" fece slittare il progetto, facendone cambiare decisamente i toni, rendendolo meno ilare e con maggiori sfumature drammatiche. Lo scrittore Walter Kirn compare nel film, a sinistra di Ryan Bingham quando gli presentano Nathalie. Molte delle persone che vediamo, nella pellicola, essere licenziate, non erano attori professionisti, ma davvero lavoratori che avevano perduto l'occupazione di recente. La produzione sparse cartelli a St. Louis e a Detroit spiegando che aveva bisogno di volti per un documentario sugli effetti della crisi economica; quando le persone si presentarono, venne loro detto di guardare in camera e di dire quello che avrebbero voluto dire a coloro che li avevano mandati a casa. GEORGE CLOONEY e ANNA KENDRICK girarono in separata sede la parte che spettava a loro della sequenza: Reitman aveva pensato che questo stratagemma avrebbe aggiunto realismo alla sequenza. Il regista dichiarò che se George Clooney non avesse accettato il ruolo, lo avrebbe riscritto e offerto a STEVE MARTIN. Reitman invece aveva scritto il ruolo di Nathalie con Anna Kendrick in mente, dopo averla vista in "ROCKET SCIENCE". Se la Kendrick non avesse accettato, la parte sarebbe stata offerta a ELLEN PAGE o EMILY BLUNT. L'intero guardaroba del protagonista è veramente contenuto in una delle valigie che si porta in giro. Per la scena in cui viene ripresa nuda, VERA FARMIGA fu sostituita da una controfigura: l'attrice non aveva alcun problema in merito, ma aveva partorito di recente, e perdere del latte mentre girava, era una concreta possibilità. Quando il personaggio interpretato da J.K. SIMMONS, Bob, mostra la foto dei figli a Ryan, sono davvero quelli dell'attore. Non è vero, come viene mostrato nel lungometraggio, che per i viaggiatori con 10 milioni di miglia certificati, la American Airlines ha speciali privilegi. La frase "Lo dirò" viene pronunciata tre volte, nel corso della storia, da tre differenti personaggi. Costò 25 milioni di dollari, incassandone 83 negli USA e altrettanti nel resto del pianeta, arrivando a una cifra che ammontava 166 milioni. Nella storia degli Oscar, fu la seconda volta in cui un film coprodotto tra padre e figlio concorse come miglior pellicola dell'anno: la prima accadde con "IL POSTINO", candidatura per MARIO e VITTORIO CECCHI GORI. Curiosamente, unica volta per l'Academy, Clooney fu candidato come miglior attore protagonista, e il nome del suo personaggio era lo stesso del veramente esistente, e nominato, RYAN BINGHAM che aveva scritto una canzone per "CRAZY HEART" insieme a T BONE BURNETT. Le candidature agli Oscar, in tutto, furono sei: oltre a film e attore protagonista,  ne arrivarono anche due per l'attrice non protagonista ( sia Vera Farmiga che Anna Kendrick), per la regia e la sceneggiatura non originale, ma nessuna divenne un premio. Andò meglio ai Golden Globes, con altrettante nominations, tra cui miglior film drammatico, con la vittoria per la sceneggiatura. Sei candidature anche per i BAFTA, con vittoria, anche qui, per la sceneggiatura. 

sabato 9 aprile 2016


I PONTI DI MADISON COUNTY 
( The bridges of Madison County, USA 1995)
DI CLINT EASTWOOD
DRAMMATICO/SENTIMENTALE
Il romanzo "I PONTI DI MADISON COUNTY" fu scritto in undici giorni dall'autore, ROBERT JAMES WALLER, che originariamente lo aveva concepito come un dono da fare a familiari ed amici, senza volerlo davvero pubblicare. Uno degli amici rimase così colpito dall'opera, che chiese a Waller se poteva farlo leggere ad un agente letterario di sua conoscenza. Pochi giorni dopo, lo scrittore per diletto venne raggiunto da una telefonata da New York, da parte di un agente che gli chiese "Robert, dove sei stato tutta la mia vita?"...! Quando la Warner Brothers, che aveva acquistato i diritti per farne un film, cominciò la preparazione, pareva che ROBERT REDFORD dovesse esserne regista e coprotagonista. Poi fu BRUCE BERESFORD ad essere scelto per dirigere il lungometraggio, ma la sua scelta di fare della protagonista Francesca Johnson un'inglese fu bocciata dalla casa produttrice, ed il regista australiano lasciò il progetto. Nel 1993, sembrava che il film dovesse essere diretto da SIDNEY POLLACK, con  Redford solo come coprotagonista: per il ruolo di Francesca c'erano in ballo i nomi di SUSAN SARANDON, ANJELICA HUSTON, BARBARA HERSHEY e JESSICA LANGE. Quest' ultima fu a lungo considerata papabile, insieme a ISABELLA ROSSELLINI, per la parte. CATHERINE DENEUVE sostenne anche un provino. Poi,fu CLINT EASTWOOD a voler dirigere ed interpretare la pellicola, all'epoca una scelta che lasciò perplessi ben più di qualcuno. La Warner voleva che ad interpretare Francesca fosse un'attrice giovane, ma la madre di Eastwood suggerì a Clint di provare MERYL STREEP, e questa fu la scelta definitiva. L'attrice mise su dai 5 ai 7 kilogrammi per interpretare la casalinga Francesca. Benchè sullo schermo non si incontrino, la Streep volle incontrare di persona ANNIE CORLEY  e VICTOR SLEZAK, che interpretano i figli di Francesca da adulti:entrambi i colleghi dichiararono che avere incontrato lei, li aiutò a interpretare meglio i personaggi. Nella scena in cui i due protagonisti hanno una forte discussione, Robert poi piange, ma Eastwood aveva pensato alla scena inquadrandosi da dietro: Meryl Streep gli chiese perchè volesse perdere un'occasione in cui veniva fuori maggiormente il suo talento attoriale, ma Clint le rispose che la scena funzionava meglio così, secondo lui. La Streep rimase meravigliata, e consigliò a Eastwood di pensare maggiormente ad esaltare le sue capacità interpretative. Il film venne girato in sequenza. Così come il romanzo venne scritto in un lasso di tempo brevissimo, anche il lungometraggio venne girato in tempi brevi, solo 36 giorni di riprese, tra il Settembre e l'Ottobre del 1994. La fattoria in cui vive Francesca, era stata abbandonata per una trentina d'anni, e venne rimessa in sesto dalla produzione, tramite la production designer JEANNINE OPPEWALL, e i direttori artistici CHARLES WILLIAM BREEN  e WILLIAM ARNOLD. Nel locale jazz in cui Francesca e Robert vanno per stare al riparo dagli occhi indiscreti dei vicini di lei, compare brevemente KYLE EASTWOOD, figlio del regista. Curiosamente, sia il ponte Cedar che l'abitazione dei Johnson vennero distrutti in due distinti incendi, il primo nel 2002 e la seconda nel 2003. Costato 35 milioni di dollari, ne incassò 71 negli Stati Uniti, ed altri 111 nel resto del mondo, per una somma di 182 milioni. Ebbe una nomination agli Oscar per la migliore attrice protagonista ( Streep, ovviamente), e due candidature ai Golden Globes per miglior film drammatico e migliore attrice protagonista, sempre in tale categoria. 

venerdì 8 aprile 2016


LA STORIA INFINITA ( Die unendliche Geschichte/Neverending Story, D 1984)
DI WOLFGANG PETERSEN
FANTASTICO
MICHAEL ENDE, autore del best-seller "LA STORIA INFINITA" era molto deluso dall'adattamento per il cinema, anche perchè il film si conclude, più o meno, a metà del romanzo, e perchè avrebbe desiderato che fosse diretto da AKIRA KUROSAWA o ANDRZEJ WAIDA, invece di essere affidato a WOLFGANG PETERSEN: rifiutò di essere accreditato nei titoli, ed infatti il suo nome appare solo verso la fine, appena. Chiese anche alla produzione di modificare il titolo, senza riferimenti alla sua opera, facendo anche causa, senza successo. TAMI STRONACH stava seguendo una scuola di teatro a San Francisco, quando venne chiamata per interpretare l'Imperatrice bambina: la sua insegnante di recitazione era ANNA GROSS, produttrice esecutiva e talent scout. La piccola Tami pensava che avrebbe ricoperto una piccola parte, e non aveva realizzato che avrebbe interpretato uno dei personaggi principali di una produzione così grossa. Perse i due incisivi superiori appena prima di cominciare le riprese, e gli vennero messi posticci: una cosa non semplice fu farle imparare a parlare senza nessun "effetto" con i denti finti in bocca. Nel romanzo Atreyu ha la pelle verde ed i capelli blu, ma dopo aver fatto una prova, venne deciso che NOAH HATHAWAY sarebbe stato "normale". In più, il regno si chiamava Fantastica, e non Fantasìa, e il cavallo Artax parlava. Noah Hathaway si ferì due volte, nel corso della lavorazione: cadde da cavallo, e poi il quadrupede lo colpì accidentalmente con uno zoccolo, e poi girando la scena della "palude della Tristezza", con un ginocchio, per sbaglio, premette sul pulsante dell'elevatore sommerso che causava l'inabissamento, e perse i sensi mentre andava sott'acqua, salvato dalla troupe in seguito. Inoltre, rischiò di perdere un occhio nella scena in cui Atreyu lotta con Gmork: una delle zampe del robot che impersonava la creatura scattò e lo colpì in piena faccia, così venne effettuato un solo ciak della sequenza, per non rischiare di far ferire il ragazzo. Oggi Noah Hathaway fa il tatuatore ed è proprietario del centro tattoo in cui lavora, assieme alla moglie, mentre Tami Stronach è una ballerina. Fu, all'epoca, il film più costoso mai prodotto in Europa. Gran parte delle riprese si svolsero nell'Estate del 1983 in Germania, una delle più calde passate dal Paese. Le sequenze girate nel "mondo reale", invece vennero realizzate non a Monaco, ma a Vancouver, in Canada. L'Auryn originale è oggi sotto vetro nell'ufficio personale di STEVEN SPIELBERG. Ancora oggi è possibile cavalcare il Dragofortuna (Falcor)  in Bavaria Filmplatz a Monaco di Baviera. Lungo una quindicina di metri, ricoperto di pelliccia sintetica rosa, composto da circa 6000 segmenti, fu una creazione straordinaria per un'epoca in cui ancora non si parlava molto di computer graphic. Su Internet ha girato la voce che il cavallo di Atreyu morì girando la scena della palude, ma è stata smentita da Hathaway: in realtà, a fine riprese, l'animale era stato regalato al giovanissimo attore, ma le complicazioni per il costo del trasferimento negli USA, la quarantena e la sterilizzazione dell'equino, il cavallo rimase in Germania. La canzone dei titoli di testa, "Neverending story" era cantata da LIMAHL, voce dei KAJAGOOGOO, e divenne un hit internazionale: nella versione tedesca del film, però, non è presente, così come non ci sono le partiture composte da GIORGIO MORODER, ma solo quelle di KLAUS DOLDINGER. Il costo fu corrispondente a 27 milioni di dollari. In patria, venne visto da oltre cinque milioni di spettatori, dato altissimo per la Germania. Negli USA incassò 20 milioni di dollari, e a livello mondiale ebbe altri 80 milioni di introiti, per un totale di 100. Ebbe due seguiti, di molto minor successo. 

mercoledì 6 aprile 2016


MARLOWE, IL POLIZIOTTO PRIVATO
( Farewell, my lovely, USA 1975)
DI DICK RICHARDS
GIALLO
La terza versione del romanzo di RAYMOND CHANDLER "ADDIO, MIA AMATA" venne prodotta trentacinque anni dall'uscita del giallo del creatore di Philip Marlowe: gli altri due adattamenti furono "THE FALCON TAKES OVER", nel 1942, e "L'OMBRA DEL PASSATO" nel 1944. In Italia il titolo scelto fu "MARLOWE, IL POLIZIOTTO PRIVATO", senza alcun riferimento all'opera scritta. Fu scelto ROBERT MITCHUM per incarnare il detective Phil Marlowe, benchè l'attore fosse di una ventina d'anni più anziano di come l'investigatore è descritto nei romanzi, infatti aveva 57 anni al tempo delle riprese. Il personaggio di Anne Riordan venne eliminato nello script, proprio per via dell'età di Mitchum. Il completo che Marlowe porta per tutta la pellicola è l'unico che venne accettato dal protagonista, e non ci fu verso di fargli mettere altri capi. Era stato fatto per VICTOR MATURE trent'anni prima, e Mitchum definì l'abito in maniera irriguardosa per il collega. L'auto che Marlowe guida è una Buick 1940 Special nera. Il compenso di Marlowe, nel lungometraggio, è di 25 dollari più le spese. Fu il film d'esordio come produttore unico per JERRY BRUCKHEIMER: prima, era stato accreditato in due pellicole come produttore associato. L'attore era uno specialista del noir, avendone interpretati diversi in carriera: a tutt'oggi, gli estimatori di Chandler dibattono ancora se sia stata migliore la versione di HUMPHREY BOGART in "IL GRANDE SONNO", o questa di Mitchum. Questo film è correttamente ambientato durante gli anni Quaranta, lo pseudo sequel "MARLOWE INDAGA", tratto da "IL GRANDE SONNO", invece, è negli anni Settanta, e ambientato in Inghilterra. Ancora oggi, Robert Mitchum è l'unico attore ad avere impersonato Philip Marlowe per più di una volta sul grande schermo. Nel cameo di un giudice, compare lo scrittore JIM THOMPSON. Nella prima metà degli anni Settanta, a Hollywood fioccarono film noir o in stile hard-boiled sugli anni Quaranta, e oltre a questo, da citare perlomeno "CHINATOWN" e "L'UCCELLO TUTTO NERO". Le riprese si tennero tra il Febbraio e l'Aprile 1975. Costato due milioni e mezzo di dollari, e ne incassò, in USA, più di cinque. SYLVIA MILES venne candidata all'Oscar come migliore attrice non protagonista.

martedì 5 aprile 2016


CIAO, PUSSYCAT ( What's new, Pussycat?, USA 1965)
DI CLIVE DONNER e RICHARD TALMAGE
COMMEDIA
Il titolo originale di "CIAO, PUSSYCAT", "WHAT'S NEW, PUSSYCAT?", viene dal modo in cui apostrofava le ragazze che frequentava WARREN BEATTY, specialmente al telefono. Il personaggio principale, il playboy Michael James, era infatti ispirato alla giovane star, la cui vita sentimentale era attivissima, e per cui un giovane WOODY ALLEN scrisse una sceneggiatura: infatti, la parte principale avrebbe dovuto essere assegnata a Beatty, ma per via di frizioni con il produttore CHARLES FELDMAN, il ruolo venne ridotto, e poi, dato che il giovane divo insisteva per far scritturare la allora fidanzata LESLIE CARON, per la parte che invece era stata data a CAPUCINE, la tensione tra attore e produttore crebbe, con il risultato che Warren Beatty mollò il film, e venne ingaggiato allora PETER O'TOOLE. Il regista CLIVE DONNER, successivamente, in un'intervista disse che la presa di posizione di Feldman era dovuta al fatto che Capucine era la sua donna, al momento della realizzazione del lungometraggio. Questo film rappresentò il debutto per Allen sia come sceneggiatore che come attore. Inizialmente, Woody Allen era più interessato a scrivere i copioni che a recitare, ma i suoi agenti insistettero affinchè scegliesse anche di comparire nei film che scriveva. Nel periodo in cui Beatty era indicato come protagonista, pareva che GROUCHO MARX volesse accettare il ruolo del dottor Fassbender, che poi andò a PETER SELLERS, il quale da poco era reduce da un attacco cardiaco. Secondo Woody Allen, Sellers si accaparrò tutte le battute migliori, imponendosi alla produzione, tra l'altro aggiungendo battute, come era uso fare, e fu uno dei motivi per cui il futuro regista di "IO E ANNIE" si mise in testa che avrebbe diretto quasi tutti i propri progetti futuri. Durante le riprese parigine, PAULA PRENTISS salì su una passerella e si mise a camminare sulle travi, da una certa altezza, gridando alla troupe che si sarebbe gettata di sotto: lo fece, e solo la prontezza di un tecnico francese le impedì di uccidersi. Venne inviata a New York, e ricoverata per breve tempo in una clinica per riprendersi dall'esaurimento nervoso. La casa in stile art nouveau che c'è nel film venne disegnata da Hector Guimard, lo stesso architetto che aveva concepito il metrò di Parigi: venne demolita poi nel 1969. L'auto di Michael James è una British Light blue del 1935, Singer Nine Le Mans Special Speed, modello convertibile sportivo. Non accreditato, RICHARD BURTON appare in un cameo, impersonando un cliente di uno strip club, mentre LOUISE LASSER, allora moglie di Allen, compare nel brevissimo ruolo di una massaggiatrice. La canzone dei titoli, con lo stesso titolo del film, scritta da BURT BACHARACH e HAL DAVID, fu un hit di TOM JONES, ed ottenne anche l'unica nomination agli Oscar della pellicola. SAMUEL L.JACKSON ha dichiarato che è stato il film che più lo ha spinto a voler fare l'attore cinematografico.

lunedì 4 aprile 2016


ASSALTO ALLA TERRA ( Them!, USA 1954)
DI GORDON DOUGLAS
FANTASCIENZA
"ASSALTO ALLA TERRA" era stato progettato a colori, e non in bianco e nero come invece fu realizzato; due giorni prima dell'inizio delle riprese, i produttori della Warner si innervosirono, e ridussero il budget della pellicola, obbligando GORDON DOUGLAS a girare non a colori, mantenendoli solo per i titoli di testa. Il film era stato pensato anche in 3D, infatti alcune sequenze, come i primissimi piani delle formiche, e le fiamme sparate verso la macchina da presa, furono realizzate con questo intento. WALT DISNEY volle vedere il film perchè gli interessava visionare JAMES ARNESS, per proporgli di interpretare la pellicola su Davy Crockett che intendeva produrre, ma gli piacque di più FESS PARKER nel ruolo del pilota texano, e fu ingaggiato quest'ultimo. Il suono prodotto dalle formiche giganti quando si avvicinano alle proprie prede era generato dal mixaggio di due specie di rane : tale suono venne adoperato anche ne "LA PRINCIPESSA DEI MOAK" e in "LO SCORPIONE NERO". nel film compare LEONARD NIMOY, nei panni di un soldato che legge la storia di un commilitone ricoverato in manicomio. Gli attori che maneggiano i lanciafiamme, veri modelli adoperati dall'esercito americano durante la II Guerra Mondiale, erano davvero veterani di guerra. In pratica, è l'unico film che comincia con un'indagine per omicidio, come un thriller e finisce come un classico film di fantascienza. Le formiche giganti non si vedono prima di 28 minuti di proiezione, in pratica un quarto di film. Gli spettatori non vedono mai più di tre grandi insetti insieme: erano infatti tutte quelle che vennero costruite. Furono opera di RALPH AYERS, che si guadagnò una nomination agli Oscar per il suo lavoro. Gordon Douglas, a film terminato, chiese al montatore come gli pareva, questi rispose che era buono; poi chiese ancora se gli pareva accettabile, e l'uomo disse che era accettabile quanto può sembrarlo una formica di cinque metri di dimensioni! Stranamente, quando la pellicola uscì in Svezia, venne intitolata "Spindlarna" , che significa "I ragni"... Fu il più alto incasso della Warner Bros. del 1954 in America.

domenica 3 aprile 2016


INCONTRIAMOCI A ST. LOUIS ( Meet me in St. Louis, USA 1944)
DI VINCENTE MINNELLI
MUSICALE
Il soggetto di "INCONTRIAMOCI A ST. LOUIS" si basa sulla vera esperienza della scrittrice SALLY BENSON. Infatti il personaggio di Tootie vive episodi della sua infanzia, e la scrittrice, da ragazza, veniva così chiamata. JUDY GARLAND era poco propensa ad accettare il ruolo di Esther Smith: non aveva intenzione di riprendere la parte della ragazza della porta accanto, come le era già capitato diverse volte. Questo anche perchè, nella vita privata, era una giovane donna cui piaceva molto la vita mondana, e passare da una relazione all'altra, con, tra gli altri, TYRONE POWER e JOSEPH L. MANKIEWICZ. Fu VINCENTE MINNELLI a convincerla, con l'aiuto della truccatrice DOROTHY "DOTTIE" PONEDEL, che restituì all'attrice la sua bellezza e la grazia che aveva un pò perduto: inoltre, nel riprenderla, Minnelli adoperò speciali luci per evidenziarne i pregi e oscurare i potenziali difetti. Il risultato fu che la Garland fu esaltata da quest'esperienza, che ricordò sempre con affetto e volle lavorare in ogni suo film con la Ponedel. Vincente Minnelli e Judy Garland si conobbero lavorando a questo lungometraggio,e si sposarono poco dopo la fine delle riprese. Uno dei motivi per cui l'attrice volle sposare il regista fu, per sua stessa ammissione, che lui l'aveva fatta sentire bella come non le succedeva da tempo. La madre di MARGARET O' BRIEN, che interpretava Tootie chiese un compenso più alto di quello pattuito, a contratto firmato. I produttori, contrariati dall'atteggiamento della donna, decisero inizialmente di ingaggiare invece la figlia di un tecnico delle luci, ma poi tornarono indietro e ripresero la piccola Margaret: il tecnico, per vendicarsi, di proposito fece cadere una pesante luce di scena vicino alla bambina, causando il proprio licenziamento ed un provvisorio ricovero in un istituto di sanità mentale per il gesto commesso. La Garland si rifiutò di cantare l'ultimo verso della canzone "Have yourself a Merry little Christmas", che diceva "Abbi un felice e piccolo Natale, potrebbe essere il tuo ultimo" alla O'Brien: la canzone, infatti, venne pubblicata così, anche perchè quel verso dava un tono insensatamente macabro al pezzo, visto che era diretto a una bambina... Judy Garland registrò  la scena in cui interpreta "The trolley song" in un'unica ripresa. Minnelli si impegnò a fondo affinchè il film fosse più accurato possibile, e non solo cercò di seguire i consigli della scrittrice sui dettagli della sua casa e della sua famiglia, ma pure i costumi vennero modellati su riviste del tempo in cui la storia era ambientata. Sul set, MARY ASTOR notò che Judy Garland, con cui aveva lavorato anni prima, era molto piena d'energia, ma anche ansiosa, e forse stanca per l'eccessiva mole di lavoro che si sobbarcava. Infatti, Minnelli era uso girare una scena più volte, mentre la Garland odiava ripetere le sequenze. Inoltre, la Astor ricordò, intervistata, che Margaret O'Brien, quando la madre era sul set era una bambina tranquillissima, ma che non appena la genitrice era assente, diventava dispettosa e rumorosa. La scena in cui Halloween si svolge intorno a casa degli Smith fu ripresa da angoli bassi, perchè Minnelli voleva che fosse come vista dall'occhio di un bambino. Quando Tootie  si avvia verso casa Braukoff, l'abitazione assume infatti una dimensione enorme e incombente. Il compositore HUGH MARTIN, benchè fosse un fan entusiasta di Judy Garland, non amò scrivere le musiche di questa pellicola: trovò insopportabile il carattere lunatico del produttore ARTHUR FREED, e le rigide gerarchie produttive all'interno della MGM. La produzione, prevista in 58 giorni, ne durò invece 70, perchè Judy Garland non fu disponibile, per motivi personali, per due settimane. Il film fu un grande successo quando uscì, addirittura dopo "VIA COL VENTO", il maggior incasso della MGM da vent'anni a quella parte, e incoraggiò lo studio  a progettare una serie con protagonista la famiglia Smith, ma il previsto "Meet me in Manhattan", benchè ne esistesse uno script, non fu mai realizzato. Le riprese durarono dal Dicembre del 1943 all'Aprile 1944. Il costo del film fu di 1 milione e 700,000 dollari, e negli USA incassò oltre 7 milioni, e altrettanti furono gli introiti nel resto del mondo, per un totale di quasi 15 milioni di incassi. Nel 1946 venne allestito un adattamento radiofonico con Judy Garland, Margaret O'Brien e TOM DRAKE che riprendevano i loro ruoli.  Margaret O'Brien prese un Oscar speciale quale miglior interprete bambina: il film ebbe quattro candidature, per la miglior scenografia, miglior fotografia, miglior colonna sonora e miglior canzone. Nel 1989 venne allestita una versione teatrale di "Incontriamoci a St. Louis", che ebbe 251 repliche e vinse il Tony Award ( l'Oscar del teatro) per il miglior musical e miglior libretto.