JEAN SEBERG ( Jean Dorothy Seberg, Marshalltown, Iowa, USA, 13/11/38-30/08/79, Parigi, Francia)
Figlia di un'insegnante e di un farmacista, JEAN SEBERG nacque a Marshalltown, nello Iowa, nel 1938. Un mese prima di compiere il suo diciottesimo anno, Jean fu scritturata per prendere parte come protagonista di "SANTA GIOVANNA" di OTTO PREMINGER, spuntandola su 18.000 aspiranti al ruolo. Nonostante la firma prestigiosa alla regia, il film andò male, e quello che interpretò successivamente, "BUONGIORNO, TRISTEZZA!", ebbe miglior successo, ma molto moderatamente. Il film che impresse una svolta alla sua carriera fu, nel 1960, "FINO ALL'ULTIMO RESPIRO", che lanciò anche JEAN-LUC GODARD. Oltre che essere salutato come uno dei primi titoli della "Nouvelle Vague", il lungometraggio girato in Francia fu un grande successo internazionale. Un altro ruolo che venne acclamato molto fu quello sostenuto in "LILITH-LA DEA DELL'AMORE", quello di una schizofrenica, accanto a WARREN BEATTY. Divenne un'attrice che girava sia negli USA che in Europa, e prese parte a una trentina di pellicole. Fu interprete de "LA BALLATA DELLA CITTA' SENZA NOME", dopo che FAYE DUNAWAY e JULIE ANDREWS avevano rifiutato la pellicola. Fu presa in considerazione per interpretare Lara in "IL DOTTOR ZIVAGO", ma poi fu JULIE CHRISTIE ad essere ingaggiata. A sua volta, la Seberg non accettò "IL LAUREATO" e "LA FABBRICA DELLE MOGLI". FRANCOIS TRUFFAUT la voleva per "EFFETTO NOTTE", e la cercò insistentemente, ma non gli rispose mai: venne scelta allora JACQUELINE BISSET. Il suo film preferito, comunque, tra quelli interpretati, fu "Lilith". Da ragazza era stata una grande fan di MARLON BRANDO, cui aveva scritto una lettera invitandolo a casa sua in Iowa: quando ebbe modo di conoscerlo come collega, Brando le chiese se rinnovava l'invito. E' stata sposata per tre volte, e ebbe un figlio. Fu molto amica della cantante e modella NICO e di DAVID KELLER. Alla fine degli anni Sessanta, la Seberg divenne un'attrice militante, con un'intensa attività pacifista, seguita dall'FBI per la sua partecipazione a diverse manifestazioni delle Pantere Nere, gruppo di lotta antirazzista per i diritti dei neri. Voci volevano che fosse rimasta incinta di uno dei leader delle Black Panthers, ma che in realtà sarebbe stato uno studente spagnolo: il secondo marito, Romain Gary, romanziere russo, venne a sapere che la bambina che nacque, Nina, non era sua, e lasciò Jean Seberg, che cadde in una profonda depressione. Due giorni dopo la nascita, la piccola morì, probabilmente per l'eccesso di farmaci presi dalla Seberg durante la gravidanza. Ogni anniversario della perdita della figlia, l'attrice tentò di suicidarsi: nel 1978, provò a gettarsi sotto a un vagone del metrò a Parigi. La sua morte, per overdose di barbiturici, in una periferia parigina, nel 1979, per certi aspetti rimane oscura: il corpo venne ritrovato undici giorni dopo la morte, sui sedili posteriori della sua auto. Sembra che ci fosse un coinvolgimento politico, ma non è mai stato provato. L'anno dopo anche l'ex-marito Romain Gary si uccise, sparandosi, anche se scrisse in un biglietto che il suo gesto non aveva a che vedere con il suicidio di Jean Seberg. E' sepolta al cimitero di Montparnasse, a Parigi. Sulla sua vita venne elaborato un musical con musiche di MARVIN HAMLISCH, presentato nel 1983.
COSI' PARLO' JEAN SEBERG:
" Il denaro non può comprarti la felicità. Ma la felicità non è tutto."
"Non avevo mai saputo, finchè non sono venuta a Hollywood, che qualcuno possa essere molto gentile con te e odiarti visceralmente allo stesso tempo. Qui succede sempre."
"Nella fase più matura della mia difficile vita, ho imparato che meno sapevo del recitare e più invece conoscevo di ogni altra cosa, mi fa recitare e vivere meglio."
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