TRA LE NUVOLE ( Up in the air, USA 2009)
DI JASON REITMAN
COMMEDIA/DRAMMATICO
Il romanzo "UP IN THE AIR" di WALTER KIRN uscì nel 2001, e SHELDON TURNER lo lesse, per trarne un manoscritto da adattare per il cinema, che vendette nel 2003 alla Dreamworks. Anche JASON REITMAN ebbe modo di leggerlo, e convinse il padre, IVAN REITMAN, ad acquisirne i diritti per il cinema. Una volta fatto questo, Reitman Sr. commissionò a TED e NICHOLAS GRIFFIN di scrivere una sceneggiatura, per la quale trassero degli elementi provenienti dal lavoro di Turner. Alla fine, Jason Reitman buttò giù uno script basato su quello dei Griffin, inconsapevole del contributo di Sheldon Turner: l'associazione WGA, a tutela degli sceneggiatori, obbligò il regista e sceneggiatore a riconoscere nei titoli e nell'accreditamento il lavoro di Turner. In origine, questo avrebbe dovuto rappresentare l'esordio alla regia di Jason Reitman, con un'altra situazione economica sullo sfondo: l'opportunità di poter girare prima "THANK YOU FOR SMOKING" e "JUNO" fece slittare il progetto, facendone cambiare decisamente i toni, rendendolo meno ilare e con maggiori sfumature drammatiche. Lo scrittore Walter Kirn compare nel film, a sinistra di Ryan Bingham quando gli presentano Nathalie. Molte delle persone che vediamo, nella pellicola, essere licenziate, non erano attori professionisti, ma davvero lavoratori che avevano perduto l'occupazione di recente. La produzione sparse cartelli a St. Louis e a Detroit spiegando che aveva bisogno di volti per un documentario sugli effetti della crisi economica; quando le persone si presentarono, venne loro detto di guardare in camera e di dire quello che avrebbero voluto dire a coloro che li avevano mandati a casa. GEORGE CLOONEY e ANNA KENDRICK girarono in separata sede la parte che spettava a loro della sequenza: Reitman aveva pensato che questo stratagemma avrebbe aggiunto realismo alla sequenza. Il regista dichiarò che se George Clooney non avesse accettato il ruolo, lo avrebbe riscritto e offerto a STEVE MARTIN. Reitman invece aveva scritto il ruolo di Nathalie con Anna Kendrick in mente, dopo averla vista in "ROCKET SCIENCE". Se la Kendrick non avesse accettato, la parte sarebbe stata offerta a ELLEN PAGE o EMILY BLUNT. L'intero guardaroba del protagonista è veramente contenuto in una delle valigie che si porta in giro. Per la scena in cui viene ripresa nuda, VERA FARMIGA fu sostituita da una controfigura: l'attrice non aveva alcun problema in merito, ma aveva partorito di recente, e perdere del latte mentre girava, era una concreta possibilità. Quando il personaggio interpretato da J.K. SIMMONS, Bob, mostra la foto dei figli a Ryan, sono davvero quelli dell'attore. Non è vero, come viene mostrato nel lungometraggio, che per i viaggiatori con 10 milioni di miglia certificati, la American Airlines ha speciali privilegi. La frase "Lo dirò" viene pronunciata tre volte, nel corso della storia, da tre differenti personaggi. Costò 25 milioni di dollari, incassandone 83 negli USA e altrettanti nel resto del pianeta, arrivando a una cifra che ammontava 166 milioni. Nella storia degli Oscar, fu la seconda volta in cui un film coprodotto tra padre e figlio concorse come miglior pellicola dell'anno: la prima accadde con "IL POSTINO", candidatura per MARIO e VITTORIO CECCHI GORI. Curiosamente, unica volta per l'Academy, Clooney fu candidato come miglior attore protagonista, e il nome del suo personaggio era lo stesso del veramente esistente, e nominato, RYAN BINGHAM che aveva scritto una canzone per "CRAZY HEART" insieme a T BONE BURNETT. Le candidature agli Oscar, in tutto, furono sei: oltre a film e attore protagonista, ne arrivarono anche due per l'attrice non protagonista ( sia Vera Farmiga che Anna Kendrick), per la regia e la sceneggiatura non originale, ma nessuna divenne un premio. Andò meglio ai Golden Globes, con altrettante nominations, tra cui miglior film drammatico, con la vittoria per la sceneggiatura. Sei candidature anche per i BAFTA, con vittoria, anche qui, per la sceneggiatura.
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