SUSPENSE ( The innocents, GB 1961)
DI JACK CLAYTON
HORROR
Sebbene "SUSPENSE" sia considerato l'adattamento cinematografico per antonomasia de "IL GIRO DI VITE" di HENRY JAMES, la maggior parte della sua sceneggiatura è tratta dal dramma teatrale "THE INNOCENTS", di WILLIAM ARCHIBALD del 1950. CARY GRANT si offrì per interpretare lo zio, ma JACK CLAYTON gli disse di no. Anche HAROLD PINTER e JOHN MORTIMER misero mano allo script, consigliando il regista di non usare flashbacks per aiutarsi nel raccontare la storia, e il secondo contribuì a rendere più "vittoriana" l'atmosfera. DEBORAH KERR ha sempre indicato questa come la sua performance più riuscita. Clayton era molto preoccupato perchè i piccoli attori MARTIN STEPHENS e PAMELA FRANKLIN non avessero a che fare con gli aspetti più morbosi della storia, e così non videro mai, durante la lavorazione, la sceneggiatura completa: venivano loro date solo le pagine che li riguardavano, il giorno prima di effettuare le riprese. Alla 20th Century Fox erano molto tesi per la sequenza del bacio sulle labbra tra Deborah Kerr e Martin Stephens. Un'altra cosa che metteva in tensione il regista, era che la percezione di pubblico e critica circa il suo lungometraggio, fosse di accomunarlo alle pellicole della Hammer che stavano riscuotendo molto successo, con simili tematiche. Anche da qui la scelta di girare in bianco e nero, per differenziarsi dai colori marcati dei film della casa specializzata in horror. Nella scena in cui la governante giunge alla casa in cui è ambientato il racconto, è una giornata splendida, in cui il sole irradia l'ambiente: infatti FREDDIE FRANCIS, il direttore della fotografia, fece pitturare gli alberi di colori luminosi perchè riflettessero maggiormente la luce. Deborah Kerr doveva, talvolta, utilizzare occhiali da sole nelle pause di lavorazione perchè il set era pieno di forti lampade per creare contrasti tra le scene buie e le scene di giorno: per scherzo, girava la voce che Freddie Francis, con tutta l'elettricità diffusa sul set, avrebbe un giorno dato fuoco gli Shepperton Studios. E nella sequenza dove la protagonista gira intorno alla casa, munita di un candelabro, di notte, si ha la sensazione di notare qualcosa nel margine dell'inquadratura: infatti, c'è il ciak di scena, che Jack Clayton scelse di lasciare perchè l'occhio dello spettatore registrasse qualcosa di anomalo, per far crescere la sua inquietudine vedendo la pellicola. L'apparizione di Quint alla finestra venne creata spingendo PETER WYNGARDE su un carrello avanti e indietro rispetto al vetro. L'insistenza dello studio per far uscire il lungometraggio in CinemaScope trovò irritato Clayton: a suo giudizio, avere un'immagine estesa in larghezza diminuiva molto l'oppressione data dagli spazi alti in cui si svolgevano le scene di interni. Nei dialoghi si fa riferimento al "reverendo Fennell": è uno scherzo di Jack Clayton, perchè il nome di un produttore esecutivo era ALBERT FENNELL. Il film si apre con lo schermo buio per circa 45 secondi, in cui è possibile sentire una voce infantile che intona la canzone-chiave: molti proiezionisti, all'epoca, pensarono che fosse un errore della stampa della pellicola, e tagliarono questa introduzione! La qualità della fotografia è divenuta proverbiale per decenni, al punto che in un videoclip dei Nine Inch Nails, "The perfect drug", la imita, e riprende, per omaggiare il film, l'inquadratura dell'uomo sulla torre. A proposito di omaggi, in "THE RING", nel video maledetto si può percepire la voce di un ragazzo che canticchia: è un pezzo di audio estratto da questo film. KATE BUSH, nel suo album del 1980, "Never for ever", si ispirò a questo classico del cinema per scrivere la canzone "The infant kiss". Il film è ambientato nel 1898. Per FRANCOIS TRUFFAUT, il miglior film britannico dopo che ALFRED HITCHCOCK si trasferì in America per girare i propri lavori. GUILLERMO DEL TORO lo ha citato come uno dei suoi sei film spaventosi preferiti. Al festival di Cannes Jack Clayton fu candidato a vincere la Palma d'Oro. Ai BAFTA il film ricevette la candidatura come miglior film britannico e come miglior film in generale.
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