IL GRANDE PAESE ( The big country, USA 1958)
DI WILLIAM WYLER
WESTERN
Il romanzo "IL GRANDE PAESE" di DONALD HAMILTON divenne un film considerato, poi, il primo western con morale pacifista, sottogenere che si sarebbe affermato negli anni Sessanta. Per GREGORY PECK, il regista WILLIAM WYLER aveva voluto girare una metafora sulla Guerra Fredda, con ottica di sinistra. Sembra, comunque, che i due si scontrarono spesso durante la lavorazione: dopo un ennesimo litigio, Peck abbandonò il set momentaneamente, e Wyler dichiarò ad alcuni giornalisti che non avrebbe mai più diretto la star neanche per un milione di dollari. E' stato l'unico film che ha visto sullo schermo Gregory Peck ed i suoi figli Jonathan, Carey Paul e Stephen. Inizialmente CHARLTON HESTON rifiutò di prendere parte alla pellicola, nel ruolo di Steve Leech: riteneva che la parte non avesse abbastanza peso nel racconto, ma il suo agente lo convinse, insistendo sull'opportunità di poter lavorare, nella stessa occasione, con Gregory Peck e William Wyler. BURL IVES al tempo delle riprese aveva 47 anni, solo 11 più di CHUCK CONNORS, che interpretava suo figlio sullo schermo. Fu l'ultimo film di ALFONSO BEDOYA, che spirò prima dell'uscita della pellicola. Il presidente USA Dwight D. Eisenhower fu così entusiasta della visione del film, che se lo fece proiettare per quattro volte consecutive alla Casa Bianca, dichiarando poi che era il suo lungometraggio preferito: il maggiore Henry Terrill, interpretato da CHARLES BICKFORD, era in pratica rappresentante Eisenhower. Una delle critiche più frequenti mosse al film quando uscì, fu che le 2 ore e 45 minuti di durata erano troppe. Ebbe due nominations agli Oscar, per il miglior attore non protagonista (Ives) e miglior colonna sonora, vincendo quello andato a Burl Ives. L'attore vinse anche il Golden Globe e il film ebbe anche la candidatura al BAFTA come miglior lungometraggio.
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