lunedì 25 aprile 2016


SANGUE SUL SOLE  (Blood on the sun, USA 1945)
DI FRANK LLOYD
DRAMMATICO
"SANGUE SUL SOLE" fu il secondo film prodotto dalla compagnia di JAMES CAGNEY, la "William Cagney Productions". Il soggetto si basava sul famigerato "piano Tanaka", secondo il quale il Giappone si apprestava a ordire una strategia per dominare il mondo: il barone Gi-Ichi Tanaka era primo ministro del Giappone, e sembra che avesse preparato per l'imperatore Hirohito questo piano, pubblicato per la prima volta nella Cina comunista, e poi da comunisti americani. Non è mai stata trovata in Giappone prova tangibile di questo progetto. Il film rappresentò il ritorno sugli schermi, dopo quattro anni, di SYLVIA SIDNEY, dopo il suo esordio ne "IL CIRCO INSANGUINATO". Cagney volle girare le scene d'azione personalmente, senza controfigure: è considerato il primo lungometraggio americano in cui vengono mostrate arti marziali. Naturalmente, non con i criteri moderni, ma il personaggio principale è un judoka. James Cagney prese lezioni di judo per prepararsi al ruolo, facendosi allenare da Ken Kuniyuki, Maestro Quinto Grado. Anche John Halloran, agente della polizia di Los Angeles, dette lezioni alla star: Halloran interpretò il capitano Oshima, e nello scontro finale è presente. ROBERT ARMSTRONG, che interpretò Tojo, usò dei denti finti per partecipare al film: purtroppo, le protesi lo mettevano in difficoltà, facendo sì che quel che diceva risultasse spesso poco comprensibile. Cagney avrebbe voluto conversare in yddish con Sylvia Sidney nelle pause delle riprese. Il bar del Tokyo Imperial Hotel che si vede a inizio film, è una replica del vero bar nella medesima locazione disegnato da FRANK LLOYD WRIGHT. Le riprese si svolsero nel 1944, ma fino al 1945 il film non uscì. Nel Dicembre del 1945 il "Lux Radio Theater" ripropose una versione radiofonica della pellicola, con James Cagney che riprendeva il ruolo principale. Nel corso degli anni, la presa di posizione dichiaratamente in favore della propaganda anti-giapponese ha fatto scivolare questo lungometraggio, a lungo considerato un classico, in una sorta di oblio. Vinse un Oscar per la miglior direzione artistica. 

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