domenica 3 aprile 2016


INCONTRIAMOCI A ST. LOUIS ( Meet me in St. Louis, USA 1944)
DI VINCENTE MINNELLI
MUSICALE
Il soggetto di "INCONTRIAMOCI A ST. LOUIS" si basa sulla vera esperienza della scrittrice SALLY BENSON. Infatti il personaggio di Tootie vive episodi della sua infanzia, e la scrittrice, da ragazza, veniva così chiamata. JUDY GARLAND era poco propensa ad accettare il ruolo di Esther Smith: non aveva intenzione di riprendere la parte della ragazza della porta accanto, come le era già capitato diverse volte. Questo anche perchè, nella vita privata, era una giovane donna cui piaceva molto la vita mondana, e passare da una relazione all'altra, con, tra gli altri, TYRONE POWER e JOSEPH L. MANKIEWICZ. Fu VINCENTE MINNELLI a convincerla, con l'aiuto della truccatrice DOROTHY "DOTTIE" PONEDEL, che restituì all'attrice la sua bellezza e la grazia che aveva un pò perduto: inoltre, nel riprenderla, Minnelli adoperò speciali luci per evidenziarne i pregi e oscurare i potenziali difetti. Il risultato fu che la Garland fu esaltata da quest'esperienza, che ricordò sempre con affetto e volle lavorare in ogni suo film con la Ponedel. Vincente Minnelli e Judy Garland si conobbero lavorando a questo lungometraggio,e si sposarono poco dopo la fine delle riprese. Uno dei motivi per cui l'attrice volle sposare il regista fu, per sua stessa ammissione, che lui l'aveva fatta sentire bella come non le succedeva da tempo. La madre di MARGARET O' BRIEN, che interpretava Tootie chiese un compenso più alto di quello pattuito, a contratto firmato. I produttori, contrariati dall'atteggiamento della donna, decisero inizialmente di ingaggiare invece la figlia di un tecnico delle luci, ma poi tornarono indietro e ripresero la piccola Margaret: il tecnico, per vendicarsi, di proposito fece cadere una pesante luce di scena vicino alla bambina, causando il proprio licenziamento ed un provvisorio ricovero in un istituto di sanità mentale per il gesto commesso. La Garland si rifiutò di cantare l'ultimo verso della canzone "Have yourself a Merry little Christmas", che diceva "Abbi un felice e piccolo Natale, potrebbe essere il tuo ultimo" alla O'Brien: la canzone, infatti, venne pubblicata così, anche perchè quel verso dava un tono insensatamente macabro al pezzo, visto che era diretto a una bambina... Judy Garland registrò  la scena in cui interpreta "The trolley song" in un'unica ripresa. Minnelli si impegnò a fondo affinchè il film fosse più accurato possibile, e non solo cercò di seguire i consigli della scrittrice sui dettagli della sua casa e della sua famiglia, ma pure i costumi vennero modellati su riviste del tempo in cui la storia era ambientata. Sul set, MARY ASTOR notò che Judy Garland, con cui aveva lavorato anni prima, era molto piena d'energia, ma anche ansiosa, e forse stanca per l'eccessiva mole di lavoro che si sobbarcava. Infatti, Minnelli era uso girare una scena più volte, mentre la Garland odiava ripetere le sequenze. Inoltre, la Astor ricordò, intervistata, che Margaret O'Brien, quando la madre era sul set era una bambina tranquillissima, ma che non appena la genitrice era assente, diventava dispettosa e rumorosa. La scena in cui Halloween si svolge intorno a casa degli Smith fu ripresa da angoli bassi, perchè Minnelli voleva che fosse come vista dall'occhio di un bambino. Quando Tootie  si avvia verso casa Braukoff, l'abitazione assume infatti una dimensione enorme e incombente. Il compositore HUGH MARTIN, benchè fosse un fan entusiasta di Judy Garland, non amò scrivere le musiche di questa pellicola: trovò insopportabile il carattere lunatico del produttore ARTHUR FREED, e le rigide gerarchie produttive all'interno della MGM. La produzione, prevista in 58 giorni, ne durò invece 70, perchè Judy Garland non fu disponibile, per motivi personali, per due settimane. Il film fu un grande successo quando uscì, addirittura dopo "VIA COL VENTO", il maggior incasso della MGM da vent'anni a quella parte, e incoraggiò lo studio  a progettare una serie con protagonista la famiglia Smith, ma il previsto "Meet me in Manhattan", benchè ne esistesse uno script, non fu mai realizzato. Le riprese durarono dal Dicembre del 1943 all'Aprile 1944. Il costo del film fu di 1 milione e 700,000 dollari, e negli USA incassò oltre 7 milioni, e altrettanti furono gli introiti nel resto del mondo, per un totale di quasi 15 milioni di incassi. Nel 1946 venne allestito un adattamento radiofonico con Judy Garland, Margaret O'Brien e TOM DRAKE che riprendevano i loro ruoli.  Margaret O'Brien prese un Oscar speciale quale miglior interprete bambina: il film ebbe quattro candidature, per la miglior scenografia, miglior fotografia, miglior colonna sonora e miglior canzone. Nel 1989 venne allestita una versione teatrale di "Incontriamoci a St. Louis", che ebbe 251 repliche e vinse il Tony Award ( l'Oscar del teatro) per il miglior musical e miglior libretto. 

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