martedì 29 settembre 2015


IL SETTIMO SIGILLO (Det sjunde inseglet, SW 1957)
DI INGMAR BERGMAN
GROTTESCO/FANTASTICO 
L'ispirazione per realizzare "IL SETTIMO SIGILLO", venne a INGMAR BERGMAN dopo aver visto alcuni film di AKIRA KUROSAWA, del quale cinema è stato grande fan. Il concepimento vero e proprio, però, per stessa ammissione del regista, venne da un dramma scritto per la Scuola d'Arte Drammatica di Malmoe, presso la quale Bergman insegnava, "Pittura su legno": dalla scuola, il regista chiamò MAX VON SYDOW, che si era diplomato da poco. Il titolo è una citazione della Bibbia, dal libro delle Rivelazioni, capitolo ottavo. La processione degli autoflagellanti intona il "Dies Irae" scritto nel 1200 da TOMMASO CELANO. Prima di fermarsi al villaggio, cantano dalla prima alla quarta strofa, e poi la "Lachrimosa", stanza 18; quando ripartono, ricominciano a cantare i brani. NILS POPPE venne scritturato per interpretare il buffone, Jof, probabilmente perchè in Svezia era considerato un attore brillante piuttosto conosciuto. Il nome del protagonista, Antonius Block, viene pronunciato solo due volte nell'intero lungometraggio. Invece, il nome del personaggio interpretato da GUNNEL LINDBLOM non viene mai detto, e parla solo nella penultima sequenza della pellicola, quando il gruppo segue la Morte, dicendo "E' finita.". L'ultima scena, in cui la Morte danza con coloro che la seguono, venne girata alla fine di una giornata di riprese, con buona parte della troupe già andata via: Bergman fece fare i figuranti ad alcuni tecnici, e a turisti e curiosi capitati per caso nella zona delle riprese. Questo anche perchè la scena nacque nella testa del regista osservando un'insolita composizione di nuvole, e voleva riprenderla prima che sparissero. L'intera iconografia della pellicola fu basata su dipinti murali presenti nella chiesa in cui il padre del regista, pastore, era uso andare a pregare. Per Bergman, il favorito tra i suoi oltre cinquanta lungometraggi. Gli scacchi utilizzati nella pellicola furono venduti, nel 2009, da eredi del regista, per un milione di corone svedesi ( circa 145,000 dollari USA). Sia i VAN HALEN che SCOTT WALKER hanno inciso una canzone intitolata come questo film: il gruppo hard rock olandese/americano menzionò in una canzone anche "LA FONTANA DELLA VERGINE" di Bergman. Costato l'equivalente di 150,000 dollari, le riprese si tennero a Hovs Hallar, nella riserva naturale di Scane, nella Città del Cinema di Svezia, e nel Castello Reale di Rasunda, tra il Luglio e l'Agosto del 1956. Presentato al decimo Festival di Cannes, vinse ex-aequo il Gran Premio della Giuria, a metà con "I DANNATI DI VARSAVIA" di ANDRZEJ WAIDA. Innumerevoli le citazioni in altri film, e in altre forme artistiche, sia per l'iconografia della partita a scacchi tra Antonius e la Morte, e altre derivazioni ( WOODY ALLEN, MARIO MONICELLI, e tanti altri). E' tra i film considerati unanimemente capolavori della cinematografia mondiale. 

lunedì 28 settembre 2015


I DIAVOLI VOLANTI ( The flying deuces, USA 1939)
DI A.EDWARD SUTHERLAND
COMMEDIA
"I DIAVOLI VOLANTI" è, in parte, un remake de "I DUE LEGIONARI", mediometraggio del 1931, sempre interpretato da STAN LAUREL e OLIVER HARDY. Lo sketch che coinvolge i due comici in apertura del film fu scritto da HARRY LANGDON. JEAN PARKER, che nel film interpreta Georgina, la ragazza di cui si innamora "Ollio", nello stesso anno interpretò sua figlia nel film "ZENOBIA". La musica che "Stanlio" intona mentre il duo si trova in cella, aspettando la fucilazione, suonando un'arpa ideale, è "Waiting for the sunrise".  Sul set, Oliver Hardy conobbe Virginia Lucille Jones, che vi lavorava come responsabile della supervisione alla sceneggiatura, e la sposò successivamente. L'aereo che nel finale compie numerose piroette nell'aria è un Travel Air 6000, modello del 1928, e nonostante sia fregiato con la bandiera francese, è un velivolo americano. Annunciando il suicidio a "Stanlio", "Ollio" cita CHARLES DICKENS ("Racconto di due città"). E' l'unico film della coppia, tra quelli non prodotti da HAL ROACH, nel quale Stan Laurel non mise mano nè alla scrittura, nè al montaggio( la produzione fu della RKO, con BORIS MORROS come produttore): con il regista A.EDWARD SUTHERLAND il comico ebbe forti dissidi, tanto che il director dichiarò che avrebbe preferito farsi mordere da una tarantola, che lavorare di nuovo con "Stanlio". E' celebre la canzone "A zonzo", che "Ollio" intona facendo ballare "Stanlio". Del film circolano svariate versioni, per via della perdita dei diritti, che hanno fatto sì che circolassero copie più corte o più lunghe, sia nelle trasmissioni televisive dell'opera, che per le uscite per il mercato video. A tutt'oggi, il film non esiste ufficialmente in DVD. Per molti fans della coppia, fu uno degli ultimi lavori davvero riusciti di Laurel & Hardy; le otto pellicole che si susseguirono dal 1941, anno in cui stipularono un contratto con la 20th Century Fox, sono considerate tra le meno felici. 

RICHARD DREYFUSS (Richard Stephen Dreyfus, 29/10/47, Brooklyn, New York, NY-.......)
Nato a Brooklyn, da genitori discendenti da immigrati ebrei tedesco-ungheresi ( pare che Alfred Dreyfus, da cui il celebre "Affaire Dreyfus", fosse un suo avolo), RICHARD DREYFUSS è figlio di un'attivista e di un avvocato e proprietario di un ristorante: cresciuto con addosso la passione per la recitazione, cominciò con piccole parti in tv, e poi a suon di brevi apparizioni nel cinema ( una frase ne "IL LAUREATO", per esempio) , riuscì a farsi notare dalle majors per l'interpretazione di "Baby Face" Nelson in "DILLINGER" di JOHN MILIUS. Fu scelto da GEORGE LUCAS per uno dei ruoli più importanti nel corale "AMERICAN GRAFFITI", che ebbe un grande successo, e per un ruolo da protagonista per "SOLDI A OGNI COSTO", nel 1974. L'anno dopo, la fase ascendente della carriera del giovane attore continuò più forte che mai, con il ruolo dell'oceanologo Hooper ne "LO SQUALO", diretto da un regista che sarebbe divenuto leggendario, STEVEN SPIELBERG, con il quale Dreyfuss tornò a lavorare solo due anni dopo, in "INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO"; lo stesso anno, fu quello che fece vincere l'Oscar come miglior attore protagonista al giovane divo, per "GOODBYE, AMORE MIO". Per interpretare il ruolo, si basò sull'amico HARLAN ELLISON, a sua volta attore. A trent'anni appena compiuti, fu il più giovane attore mai premiato con l'Oscar, in questa categoria: fu battuto nel 2003 da ADRIEN BRODY, che ne aveva ventinove. Nel 1978, produsse e interpretò un film in cui credeva molto, "MOSES WINE, DETECTIVE", che però non ebbe il riscontro sperato, nè di pubblico, nè presso la critica. Non volle prendere parte nè a "LO SQUALO 2", nè a "AMERICAN GRAFFITI 2". Il personaggio della giornalista interpretata da JANE FONDA in "SINDROME CINESE", in origine, era stato scritto con Dreyfuss previsto nel ruolo, che è diventato femminile, dopo che l'attore aveva chiesto un compenso troppo alto. Dopo il picco di popolarità della doppia collaborazione con Spielberg ( in due dei maggiori successi cinematografici di tutti i tempi) e l'Oscar vinto, per Richard arrivò un periodo di fortissima crisi personale, in cui la star ebbe seri problemi con le droghe, e film di poco successo contribuirono allo sbandamento della vita, privata e professionale di Dreyfuss, come "COMPETITION", "DI CHI E' LA MIA VITA?". Ci volle qualche anno, ma a metà degli anni Ottanta, un invecchiato precocemente ma ristabilito Richard Dreyfuss riprese ruoli importanti in film mainstream, come "SU E GIU' PER BEVERLY HILLS", la parte breve ma cruciale di "STAND BY ME", "TIN MEN""PAZZA", "SORVEGLIANZA...SPECIALE", "ALWAYS", "TUTTE LE MANIE DI BOB". Dreyfuss ricominciò a recitare anche in teatro, e in lavori per la tv, e ha guadagnato una nuova nomination all'Oscar per il miglior protagonista con "GOODBYE, MR. HOLLAND", e ruoli da comprimario di lusso come ne "IL PRESIDENTE". Sembra che la fine della dipendenza dalle droghe per lui, sia dovuta ad una sorta di visione avuta dopo un serio incidente d'auto, una ragazzina vestita di bianco, che Dreyfuss identificò con la propria innocenza perduta. Avrebbe dovuto interpretare "ALL THAT JAZZ", ma abbandonò il set per problemi personali: ironicamente, il suo ruolo andò a ROY SCHEIDER, che aveva recitato accanto a lui ne "Lo squalo". Uno degli effetti collaterali del suo periodo "negativo" è stata la perdita della memoria di fasi della sua vita: in un'intervista, la star ammise che non aveva alcun ricordo della lavorazione di "Di chi è la mia vita?".  E' uno dei cinque attori che ha lavorato sia con George Lucas, che con Steven Spielberg ( gli altri sono HARRISON FORD, LIAM NEESON, SAMUEL L.JACKSON, CHRISTOPHER LEE), ma l'unico a non recitare nè nella saga di "STAR WARS" nè in un film di Indiana Jones. Fu obiettore di coscienza, e non si arruolò per la guerra in Vietnam. L'attore si è sposato tre volte, con Jeramie Rain dal 1983 al 1992 ( 3 figli dal matrimonio), con Janelle Lacey dal 1999 al 2005, e attualmente è il marito di Svetlana Erokhin. Nel 2002 ebbe un ricovero in ospedale per un'infezione polmonare.  Non apprezza, assolutamente, la musica rock. Per via, probabilmente, della bassa statura ( è alto 1 metro e 65), è stato spesso ridicolizzato, o trattato con scherno dai direttori di casting, prima di diventare celebre: Dreyfuss si segnò i nomi di tutti per tenersi pronto a rifarsi vivo, nel caso avesse avuto poi successo. Nel 1997 ha scritto un romanzo, assieme a HARRY TURTLEDOVE, specializzato in libri di fantascienza, "The two Georges", in cui si ipotizza che l'America non abbia avuto la meglio nella propria rivoluzione, e sia rimasta parte dell'Impero Britannico. Nel 2004 ha annunciato, in pratica, il ritiro dalla scena cinematografica ( salvo brevi apparizioni, come in "PIRANHA 3D"), affermando che preferiva recitare sul palcoscenico. Vive a San Diego, in California. 
COSI' PARLO' RICHARD DREYFUSS:
"Non penso che recitare sia un trionfo della tecnica, necessariamente. Il mondo delle star cinematografiche nasce da un'amicizia che si instaura tra il pubblico e un attore. Come quando incontri qualcuno e scatta una complicità per una ragione qualsiasi."
"Il business del cinema è dominato da corporazioni di ladri."
"Mi sono goduto il viaggio al top, ma poi mi sono ritrovato inadeguato."
"Steven Spielberg è l'unica persona che abbia incontrato, che incarna la mia idea di genio. E non mi rimangio la parola. Genio significa immaginazione e attenzione al dettaglio. Non penso che ci sia persona al mondo che sia più grande nello strutturare un soggetto, o migliore nel raccontare una storia."

martedì 22 settembre 2015


SHUTTER ISLAND (Shutter Island, USA 2010)
DI MARTIN SCORSESE
THRILLER 
I diritti per fare un film dal romanzo "SHUTTER ISLAND" (in Italia uscito dapprima come "L'ISOLA DELLA PAURA") di DENNIS LEHANE vennero opzionati dalla Columbia nel 2003, ma il progetto slittò diverse volte, e i diritti vennero riacquisiti dallo scrittore. Fu la Paramount poi ad allestire la produzione. Quando si cominciò a fare sul serio, nell'avviare la progettazione, si pensava a WOLFGANG PETERSEN per la regia, e quindi a fornirgli una sceneggiatura con più scene d'azione, maggiormente sganciata dal plot originario. Poi, venne preso in considerazione DAVID FINCHER, ma fu invece MARTIN SCORSESE a prendere in mano il film. Il regista chiamò LEONARDO DI CAPRIO, per la quarta collaborazione con lui: prima, i due avevano lavorato insieme a "GANGS OF NEW YORK", "THE AVIATOR" e "THE DEPARTED". Prima di decidere di ingaggiare MARK RUFFALO per interpretare Chuck Aule, Scorsese e Di Caprio, in qualità di coproduttori, valutarono anche ROBERT DOWNEY JR. e JOSH BROLIN. Per far meglio capire ai suoi attori l'atmosfera che avrebbe voluto conferire al film, Martin Scorsese fece vedere all'intero cast "LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE" e "LE CATENE DELLA COLPA". Il titolo è l'anagramma di "Truths and Lies" (Verità e bugie) e di "Truths/Denials" (Verità/Negazioni).  C'è un gioco di parole anche nei nomi di due dei personaggi principali: Andrew Laeddis è l'anagramma di Edward Daniels, e Rachel Solando lo è di Dolores Chanal. L'episodio traumatico vissuto dal protagonista, l'uccisione delle guardie naziste a Dachau, avvenne il 29 Aprile 1945, quando il campo venne liberato dagli americani. Ad oggi, è l'ultimo film di Scorsese realizzato su pellicola. La citazione "Ricordateci per come anche anche noi abbiamo vissuto, amato e riso" che viene riportata su una targa vicino all'istituto psichiatrico viene dal Medfield Vine Take Cemetery, in cui erano seppellite diverse vittime dell'Influenza Spagnola del 1918. Scorsese è sempre stato un regista attento alle innovazioni tecnologiche da porre nei suoi film ambientati nel passato: come in "TORO SCATENATO" c'è una sequenza con una lite davanti ad un televisore inattivo ( esistevano già, ma non c'erano trasmissioni!), qui compare una penna-biro, una Parker Jotter, modello uscito appunto nel 1954, anno in cui questa storia è ambientata. Ne vennero venduti 3 milioni e mezzo di esemplari negli Stati Uniti, solo quell'anno, e le penne stilografiche, e i calamai, vennero definitivamente soppiantati.  Per creare Shutter Island vennero mescolate con Computer graphic, riprese di Peddock Islands, il parco nazionale di Acadia, in Maine, e il Turner Country Club a Ipswich. Il titolo di lavorazione del film fu "Ashecliffe", dal nome del manicomio in cui è ambientata gran parte della storia.  Ci sono dei voluti errori di continuity nel film, per disseminare indizi sulla verosimiglianza di ciò che lo spettatore sta seguendo: un bicchiere che misteriosamente svanisce , un cardigan che appare sia sulle spalle della "Prima Rachel" che della "Seconda Rachel", e la ricorrente frase "Perchè sei bagnata?" che allude alla tragedia rimossa da Teddy Daniels. Le riprese furono effettuate tra il Marzo ed il Giugno del 2008. Il weekend d'apertura fece incassare al lungometraggio 40 milioni e 200,000 dollari, il record per un film del regista: in USA l'incasso finale fu di 128 milioni di dollari, e a livello mondiale gli introiti ammontarono a 293 milioni, record per Scorsese, fino al successivo lavoro assieme a Di Caprio, "THE WOLF OF WALL STREET".  Il film sullo squalo della finanza avrebbe dovuto esser girato dal duo Scorsese-Di Caprio prima di questo, ma la sceneggiatura non era pronta come il regista avrebbe desiderato. L'uscita di "Shutter Island" avrebbe dovuto essere per il 2 Ottobre 2009, in USA e Canada, per essere in lizza per le nominations agli Oscar successivi, ma problemi finanziari della Paramount non permisero l'arrivo nelle sale del lungometraggio prima del 19 Febbraio 2010. Il fatto è che per promuovere seriamente un lavoro di queste dimensioni, per le candidature agli Oscar, occorrono tra i 50 e i 60 milioni di dollari, che lo studio non poteva investire in quell'anno. Inoltre, Di Caprio era già al lavoro per girare "INCEPTION" e non aveva tempo materiale per partecipare alla promozione con interviste e giri per gli Stati Uniti. E' stato l'unico film della collaborazione tra Scorsese e il divo che non ha avuto gran riscontro nella considerazione della Academy. 

lunedì 21 settembre 2015


BLADE ( Blade, USA 1998)
DI STEPHEN NORRINGTON
FANTASTICO/AZIONE
Si può dire che il primo film con supereroi Marvel, così come lo concepiamo oggigiorno, è stato "BLADE": prima c'erano stati tentativi, francamente patetici, sia per la scarsa qualità di storie ed effetti speciali, e per l'assenza di volti celebri nel cast, vedi il "CAPITAN AMERICA" e "I FANTASTICI QUATTRO" degli anni Novanta. Fu lo sceneggiatore DAVID S.GOYER a proporre una pellicola su questo eroe minore del mondo di Spider-Man e Hulk alla New Line Cinema: i produttori vagliarono, per il ruolo principale, WESLEY SNIPES, DENZEL WASHINGTON e LAURENCE FISHBURNE ( anche se sembra si fosse preso in considerazione anche LL COOL J), ma Goyer ha sempre avuto in mente Snipes per la parte. L'attore, in realtà, era in trattativa per interpretare un film su un altro personaggio marvelliano, "Pantera Nera", ma non se ne fece niente, e venne coinvolto in questo progetto. Per interpretare il Diacono Frost, venne offerta la parte a JET LI, che preferì però girare "ARMA LETALE 4";venne preso in considerazione ALEXANDER PAYNE, ma poi il ruolo andò a STEPHEN DORFF.  Nel girare la scena dell'ostaggio, nella quale Blade e il Diacono Frost  si incontrano per la prima volta, per Stephen Dorff era il primo giorno di riprese, e non si sentiva ancora sicuro dell'approccio al personaggio del villain: Snipes era piuttosto spazientito, e provò a consigliare il collega, ma Dorff divenne ancora più nervoso, risultando ancora più stressato dal fatto che DAVID FINCHER e altri registi e attori, capitassero sul set in visita. Snipes, che era anche coproduttore del film, dovette intervenire in qualità di autorità e riportare Dorff alla calma energicamente. Anche se nei fumetti originali Blade è di nazionalità inglese, nel film è americano. Fu lo stesso Goyer a contattare STEPHEN NORRINGTON per convincerlo a dirigere il lungometraggio: inizialmente lo studio voleva affidare il film a Fincher, ma questi lasciò per dirigere "FIGHT CLUB".Il personaggio di Whistler, interpretato da KRIS KRISTOFFERSON, e che originariamente pareva destinato a MARC SINGER,  fu inventato per la breve apparizione di Blade in un cartoon di "Spider-Man" del 1994: il socio del cacciatore di vampiri piacque molto, così tanto da essere riproposto nell'universo Marvel.  La scena del ritrovamento di un bambino vampiro da parte di Blade e Whistler, in un recipiente, vivo, utilizzato poi dai due personaggi come cavia per le armi contro i vampiri, presente nello script, venne scartata al momento delle riprese perchè considerata troppo disturbante per il pubblico. La scena dell'ostaggio comprende una sequenza al ralenti che è molto simile al più celebre "bullet time" reso famoso da "MATRIX". Compariva anche STAN LEE in un cameo, nei panni di un poliziotto, ma venne tagliato al montaggio. Nella sequenza in cui DONAL LOGUE e N'BUSHE WRIGHT lottano nell'ospedale, il primo si fratturò di nuovo la mascella, che si era già rotto anni prima, in un incidente in moto, anni prima. Quando il dottore incontra Whistler per la prima volta, si può notare che Blade tiene in mano una piantina di New Orleans: non c'entra niente con l'ambientazione della pellicola, ma è un omaggio alla città in cui si svolgono molte avventure del personaggio, nei fumetti.  L'auto di Blade è una Dodge Charger del 1968, molto modificata. Gli occhiali da sole che Blade porta sono "Black Flys", ed il modello specifico si chiama "Micro Fly". Il libro di Erebus, cui si fa riferimento come "la Bibbia dei Vampiri", prende il nome da Erebo, una divinità greca dell'oscurità . Nel film muoiono 88 persone. Il vero nome dell'eroe è Eric Brooks: viene chiamato Eric una volta, e la patente di sua madre riporta "Vanessa Brooks").  Il dialogo tra Karen e il Diacono sul come, se tutta l'umanità venisse vampirizzata, sarebbe possibile sfamarla, era inizialmente più lungo, e dava anche una risposta: verrebbero allevati degli esseri umani da tenere tipo sacca di sangue. E' possibile, infatti, intravedere delle sacche durante la scena: l'argomento verrà risolto nel terzo film della serie, "BLADE:TRINITY". Per la colonna sonora si era pensato ai PRODIGY, e l'offerta venne fatta, ma la band inglese non accettò, presa da altri progetti. La prima versione montata durava 140 minuti, e venne reputata un disastro nei test con il pubblico: seguirono grossi interventi di montaggio e scene girate ex-novo, e la maggior differenza fu nello scontro finale all'arma bianca tra Blade e Frost, assente nella prima versione della pellicola. Nel finale originale, Frost si tramutava ne "La Magra", una massa di sangue infetto: la scena venne girata, ma Norrington e i produttori valutarono la riuscita dell'effetto speciale mediocre. Le riprese si svolsero tra il Febbraio e il Giugno del 1997. Costò 45 milioni di dollari, e ne incassò 70 negli USA, che, addizionati ai 61 nel resto del mondo, costituirono un incasso totale di 131 milioni. "Blade" ha avuto due seguiti. 

giovedì 17 settembre 2015


FUGA PER LA VITTORIA ( Victory, USA/GB 1981)
DI JOHN HUSTON
DRAMMATICO
Il soggetto di "FUGA PER LA VITTORIA" fu ispirato da fatti accaduti a Kiev, durante l'occupazione tedesca della città ucraina: diversi giocatori della Dinamo Kiev, la maggiore squadra calcistica della città, avevano ritrovato lavoro in un forno, e assieme ad altri fornai, avevano messo su una squadra e cominciarono a partecipare ad una sorta di torneo, che vedeva anche squadre formate dall'esercito tedesco e dal compiacente governo fantoccio imposto dagli invasori. Quando la squadra degli ex-Dinamo battè una compagine della base dell'aviazione tedesca, il torneo venne annullato, e diversi membri della squadra di casa vennero arrestati, nonchè quattro passati per le armi. E, come rilevato all'epoca da alcuni recensori, la trama ricorda quella di un film ungherese del 1963, "DUE MEZZI TEMPI ALL'INFERNO", e di uno russo del 1964, "TREITIY TAYM" . La prima versione della sceneggiatura era molto più drammatica: infatti, l'accordo tra i tedeschi ed i prigionieri di guerra sussisteva nella libertà da dare ai soldati Alleati, in Svizzera,  in caso di partita lasciata vincere ai germanici, ma durante il match la volontà dei prigionieri portava la squadra a non accettare di vendere il risultato, vincendo la partita, e causando la fucilazione di tutto il team. Inizialmente, il cast prevedeva come protagonisti CLINT EASTWOOD, LLOYD BRIDGES e ALAIN DELON. Quando SYLVESTER STALLONE entrò nel cast, l'attore perse più di dieci kilogrammi, per non apparire improbabile come prigioniero di guerra, e anche perchè, dato che gli era toccato il ruolo di un portiere, sarebbe stato meglio essere più leggero per muoversi e saltare. Stallone cominciò ad allenarsi per imparare un pò di nozioni calcistiche durante le riprese del suo film precedente, "I FALCHI DELLA NOTTE";l'allenatore fu lo storico portiere dell'Inghilterra campione mondiale del '66, GORDON BANKS. Nei primi giorni di training, l'attore prestò relativa attenzione ai consigli di Banks, anche sul come buttarsi per non farsi male, ed infatti si gettò a terra troppo energicamente, slogandosi una spalla e fratturandosi una costola, richiedendo una pausa di alcuni giorni. Successivamente l'attore fu più attento agli insegnamenti dell'ex-portiere, ma comunque ebbe altri piccoli infortuni, tra i quali un'altra costola fratturata. A fine lavorazione, Sly ammise che fisicamente era stata più dura che girare i primi due film della serie "ROCKY". Non molto erudito sulle regole del calcio, Stallone insistette diverse volte con JOHN HUSTON, sul far segnare al suo personaggio il goal della vittoria nel finale del film: ma sia il regista che gli altri membri del cast lo fecero ragionare, spiegandogli che era poco plausibile, anzi, ridicolo, che un portiere facesse un goal. Il fatto era che l'attore americano si sentiva la star della pellicola, e non avere un ruolo decisivo lo deprimeva: fu così che la scena del rigore parato fu scritta appositamente per non scontentarlo. Stallone non volle un portiere professionista che lo sostituisse nelle scene più complesse, in porta, come avrebbero voluto i produttori. Oltre a recitare nel film, PELE' aiutò la produzione coreografando molti momenti della partita di calcio.  Uno dei giocatori, MIKE SUMMERBEE, strinse amicizia con MICHAEL CAINE, e dopo aver finito la carriera calcistica, si mise a fare camicie su misura, e l'attore divenne uno dei suoi migliori clienti. KEVIN O'CALLAGHAN, che interpreta il giovane portiere cui viene rotto il braccio per far giocare Hutch, il personaggio di Sylvester Stallone, non aveva quel ruolo, bensì era un'ala che ebbe un'ottima carriera, giocando nel Millwall, nell'Ipswich Town, nel Portsmouth, e nella nazionale dell'Eire. In diversi giocatori dell'Ipswich parteciparono alle riprese: anche KEVIN BEATTIE, PAUL COOPER, RUSSELL OSMAN, ROBIN TURNER, JOHN WARK e LAURIE SIVELL. A parte Stallone e Caine, tutta la squadra dei prigionieri di guerra era formata da calciatori professionisti, come OSVALDO ARDILES, BOBBY MOORE, HALLVAR THORESEN: ognuno, nel film, mostrò le sue specialità atletiche e tattiche.  Ardiles, in un'intervista, nonostante avesse vinto la Coppa del Mondo nel '78 e conquistato altri traguardi nel calcio, rivelò che la sua maggior soddisfazione come sportivo e calciatore, era di aver preso parte a questa pellicola. Durante la partita, il radiocronista dice che mancano quindici minuti al termine, esattamente un quarto d'ora prima dei titoli di coda. Quando si presenta la squadra tedesca, gli ufficiali delle SS ( in nero) fanno il saluto nazista, mentre quelli della Luftwaffe (in verde) fanno il classico saluto militare: è corretto, perchè il film si svolge prima del '44, quando venne imposto il saluto nazista a tutta la Wermacht.   Il "Coombes Stadium" parigino, in realtà era il MTK Stadium( oggi chiamato Hidekguti Nandor Stadium) a Budapest. La produzione cercava uno stadio sufficientemente grande, ma senza riflettori, e l'MTK era uno dei pochi stadi europei senza i grandi illuminatori.  Il campo di prigionia degli Alleati richiese tre mesi per essere costruito, fuori Budapest: misurava tre acri. Il film è conosciuto sia come "VICTORY" che come "ESCAPE FOR VICTORY", sui mercati internazionali. Le riprese si svolsero tra l'Agosto e il Novembre dell'80 a Budapest. Il film costò 10 milioni di dollari: in USA, paese poco simpatizzante con il calcio, incassò la stessa cifra, ma sui mercati internazionali ne incassò altri 17, per un totale di 27 milioni. E' considerato uno dei più importanti film sullo sport, e in particolare, sul calcio. 

martedì 15 settembre 2015


UOMINI E COBRA ( There was a crooked man.... , USA 1970)
DI JOSEPH L. MANKIEWICZ
WESTERN
Alla Warner Bros. erano molto preoccupati, al momento dell'uscita di "UOMINI E COBRA": le riprese vennero terminate nei primi cinque mesi del 1969, ma trascorse un anno prima che il lungometraggio potesse considerarsi terminato. Come era accaduto per il precedente lavoro di JOSEPH L. MANKIEWICZ, arrivò nelle sale prima in Gran Bretagna, che negli States. Il fatto, soprattutto, era che il regista ne approntò una versione lunga 165 minuti: lo studio non era d'accordo sulla durata, ritenuta eccessiva, e ne fece fare un montaggio che accorciava a 126 minuti la proiezione, con forte disappunto di Mankiewicz. Si può notare, per esempio, che LEE GRANT, all'epoca attrice piuttosto in vista, aveva un ruolo ben più ampio nella prima versione, ridotta ad un'apparizione di un paio di minuti in quella secondo la casa di produzione. Pare che KIRK DOUGLAS richiese una roulotte-camerino enorme, parcheggiata appena prima del grande set costruito per il lungometraggio: all'interno del mezzo c'erano una cassetta postale, due grandi miniserre per fiori, e un praticello all'inglese, con tanto di fontanella e lounge chairs, con tetto apribile, per prendere il sole. Nella scena dell'evasione, BARBARA RHOADES indossava un corsetto con vistosa scollatura, un cappello e un guanto lungo fino al gomito: in realtà, l'attrice girò praticamente nuda, senza il corsetto, e questo lo rivela una foto di scena. Durante le riprese, venne diagnosticato un tumore ad un occhio a HUME CRONYN, e la cornea dovette essere asportata:  l'attore, molto professionalmente, volle comunque recitare nella pellicola, chiedendo di anticipare le riprese e lavorare dopo le cinque del pomeriggio per non peggiorare la situazione. Per il regista fu un momento molto stressante, anche se tutto andò a finire bene. Fu l'ultimo film per JAMES SEAY e BYRON FOULGER. Il poema recitato dall'insegnante di scuola è "Invictus", di WILLIAM ERNEST HALEY. Disegnato da EDWARD CARRERE, lo stesso art-designer de "IL MUCCHIO SELVAGGIO", il set in larga parte riguardava il penitenziario, uno dei più grandi mai costruiti: occorsero sette settimane per terminarlo. Quando i lavori cominciarono, era freddo e nevicava, quando finirono la temperatura era salita notevolmente; a riprese concluse, venne interamente rimosso, senza lasciare in pratica traccia. Per la prima volta si tennero riprese nel Joshua Tree National Monument: il luogo era così remoto, che dovette essere spianata una strada lunga quattro kilometri e mezzo, per permettere ai veicoli della produzione di accedere al set. I titolisti italiani chiamarono il film "Uomini e cobra", ma di fatto, negli USA, questo tipo di serpente non c'è: infatti, sono invece decisivi dei crotali, ossia dei serpenti a sonagli. Dodici vennero utilizzati per girare la scena cruciale, ma nessuno dei rettili sibilò durante le riprese, e dovettero essere "doppiati" in fase di montaggio.  Il film venne fatto uscire il giorno di Natale del 1970, ma il pubblico in sala non premiò un western cinico e dissacrante, fatto uscire durante le festività di fine anno. Comunque, dopo pochi anni, era già un western considerato un neoclassico del genere.

lunedì 14 settembre 2015


QUELLA NOTTE INVENTARONO LO SPOGLIARELLO
(The night they raided Minsky's, USA 1968)
DI WILLIAM FRIEDKIN
COMMEDIA
Quando venne formato il cast di "QUELLA NOTTE INVENTARONO LO SPOGLIARELLO", TONY CURTIS doveva interpretare Raymond Paine, ma il divo si ritirò ad un mese dall'inizio della lavorazione, per disaccordi sul copione, e venne ingaggiato JASON ROBARDS. Billy Minsky, invece, venne offerto a ALAN ALDA, però impegnato nel recitare a Broadway in "The apple tree", e così fu ELLIOTT GOULD ad avere la parte. BERT LAHR doveva avere un ruolo più ampio, ma morì durante le riprese, e quindi il suo personaggio ha uno spazio relativo. La celebrità del burlesque JOEY FAYE appare durante il numero del personaggio di Lahr. BRITT EKLAND fu sostituita da una controfigura per la sequenza in cui il suo personaggio appare a seno nudo.  Per ringraziare la troupe del non aver causato problemi, nonostante i forti ritardi dovuti alla scomparsa di Lahr, praticamente in scena, il produttore NORMAN LEAR regalò a diverse persone componenti lo staff dei monili marcati "Tiffany". Fu il debutto al cinema per RICHARD LIBERTINI. Il primo montaggio della pellicola, fu considerato disastroso un pò da tutti, dal regista WILLIAM FRIEDKIN, al cast, ai produttori: il montatore RALPH ROSENBLUM ci lavorò per più di un anno per riarrangiarlo e mutare di molto il film finito, peraltro con quasi alcuna collaborazione del regista, che aveva altri progetti da seguire. Il costo del film fu di 3 milioni di dollari, e ne incassò circa 7 negli USA.

UN BACIO E UNA PISTOLA ( Kiss me deadly, USA 1955)
DI ROBERT ALDRICH
NOIR
Dal romanzo di MICKEY SPILLANE, che aveva protagonista il celeberrimo detective creato dallo scrittore, Mike Hammer, ROBERT ALDRICH portò sullo schermo la sceneggiatura che A.I. BEZZERIDES ne aveva tratto: il produttore era VICTOR SAVILLE, e Aldrich figurava anche come produttore esecutivo, ma in realtà, il director aveva pieno potere sul lungometraggio. Se lo fece mettere per iscritto sul contratto, per impedire intromissioni di alcuna persona sul lavoro finale. Fu l'esordio su schermo per CLORIS LEACHMAN e MAXINE COOPER.  Una commissione istituita nel 1950, per "preservare i giovani" dal seguire modelli negativi di cinema, musica e letteratura, la Kefauver Commission, indicò questo film come "il più pericoloso" tra quelli usciti nel 1955: a questo proposito, Robert Aldrich organizzò una campagna per la libertà dei cineasti indipendenti. Il nome di Mickey Spillane venne messo sul manifesto della pellicola come usava essere nei libri gialli da egli scritti, in alto sopra il titolo: fu una scelta della United Artists, che distribuì la pellicola. E' il primo di tre dei film diretti da Aldrich, che si apre con qualcuno che piange sui titoli di testa. Il piano che si sente nelle scene finali esegue uno "Studio Rivoluzionario di Chopin, Opus 10, n.12". Invece, la prima volta che Mike Hammer ascolta la radio di Christina Bailey, l'apparecchio trasmette il primo movimento dell' "Ottava sinfonia" di Schubert; la seconda volta, invece, la radio porta le note del primo movimento  del "Primo quartetto di violini" di Brahms.  Le riprese durarono solo tre settimane, tra il Novembre e il Dicembre del 1954. Costato 410, 000 dollari, ne incassò il doppio negli USA: oggi è un classico del cinema noir. 

domenica 13 settembre 2015


GIOVANNA D'ARCO ( Joan of Arc, USA 1948)
DI VICTOR FLEMING
STORICO
I diritti sulla vita di Giovanna D'Arco furono acquisiti nel 1935 dalla RKO, che puntava a girare un lungometraggio con KATHARINE HEPBURN come protagonista. La star fece alcuni provini in Technicolor, ma alcuni film con lei, andati male al box-office, fecero desistere la casa di produzione dall'allestire la pellicola. Fu la forte volontà di INGRID BERGMAN a permettere la realizzazione del film su "GIOVANNA D'ARCO" di VICTOR FLEMING: la diva svedese progettava da anni questo lavoro, e finalmente riuscì ad organizzarne la produzione. Fu l'esordio, sullo schermo, per JOSE' FERRER. Ingrid Bergman e STEPHEN ROBERTS furono i soli due attori che facevano parte del cast, avendo già interpretato i rispettivi personaggi a teatro, in "Giovanna di Lorena", dramma sul quale la sceneggiatura era basata. Sarebbe stato l'ultimo titolo diretto da Fleming. Pare che, sul set, HOWARD HUGHES salvò la Bergman da una brutta caduta da cavallo: riuscì a prenderla, pur goffamente, impedendo che arrivasse a terra procurandosi rotture o rischiando schiena o collo. Il produttore miliardario si assicurò che non esistessero fotografie dell'incidente. Sembra che tra Fleming e il commediografo MAXWELL ANDERSON, che aveva scritto "Giovanna di Lorena", da cui ci si era ispirati per lo script, ci siano stati forti dissapori, sul film finito. Il regista era imbarazzato dalla lite, ma Anderson si era particolarmente infuriato per la struttura, totalmente diversa, del lungometraggio rispetto alla sua opera, che aveva una struttura più da teatro. Quando il film uscì nei cinema, ebbe un successo molto minore rispetto alle aspettative, dovuto principalmente allo scarso impegno profuso dalla RKO per promuoverlo: la storia d'amore con ROBERTO ROSSELLINI aveva danneggiato, e molto, l'immagine della diva svedese, e l'idea che un'adultera interpretasse una guerriera divenuta santa turbò non poco gli spettatori puritani dell'epoca. Ingrid Bergman, per una terza volta, interpretò il personaggio storico sei anni più tardi, in "GIOVANNA D'ARCO AL ROGO" , sotto la regia di Rossellini. La produzione doveva toccare alla MGM, che per disaccordi con la Sierra Pictures, società fondata da Fleming, la Bergman e WALTER WANGER, che non aveva a che fare con la vecchia casa di produzione dei tempi del muto chiamata nello stesso modo.Fu il primo film a ricevere una notevole quantità di candidature, senza vincere nemmeno un Oscar (erano sette). Walter Wanger, che aveva prodotto il lungometraggio, non volle farsi consegnare la statuetta per la carriera, perchè offeso per la non candidatura come miglior film di questo lavoro. Curiosamente, tre persone coinvolte nella realizzazione del lungometraggio, morirono in sei mesi dopo la sua uscita nelle sale: il regista Victor Fleming, ROMAN BOHNEN, che interpretò lo zio di Giovanna D'Arco, e il direttore della fotografia JOSEPH A. VALENTINE. Le riprese si svolsero tra il Settembre del '47 e il Febbraio del '48. Il costo finale fu di oltre quattro milioni e mezzo di dollari,e gli incassi furono di oltre nove milioni, negli States. 

sabato 12 settembre 2015


BARBRA STREISAND (Barbara Joan Streisand, 24/04/42, Williamsburg,  Brooklyn, New York City, NY, USA-......)
Nata a Brooklyn, nell'Aprile del 1942, BARBRA STREISAND è figlia di una cantante che abbandonò la via artistica per diventare segretaria, e di un insegnante di liceo: i genitori erano ebrei, di discendenza polacca il padre, e russa la madre. Da bambina frequentò la Beis Yakov Jewish School, e crebbe con l'intento di diventare una cantante o un'attrice: sarebbe divenuta entrambe le cose. Da ragazza cominciò a cantare in locali notturni off-Broadway, e guadagnò sufficiente popolarità da avere una nicchia di fans. Nel 1962, a vent'anni, debuttò su un palco di Broadway, nella commedia musicale "I can get it for you wholesale" di HAROLD ROME, ottenendo un ottimo successo: fu candidata al Tony Award come miglior attrice non protagonista, e al premio della critica teatrale di New York. Un anno dopo, incise il suo primo disco, "The Barbra Streisand album", che ebbe un'affermazione straordinaria, vincendo diversi Grammy, compreso quello per l'album dell'anno; "The second Barbra Streisand album" giunse di lì a poco, con altrettanto successo di pubblico e riconoscimenti critici. I due dischi furono composti e arrangiati da HAROLD ARLEN.La consacrazione per la giovane stella giunse nel 1964, con una grande affermazione a Broadway in "FUNNY GIRL" di JULE STYNE e BOB MERRILL: la canzone "People" divenne il primo grande successo da alta classifica per la Streisand, e conquistò la copertina di "Time". Di seguito, comparve in diversi show televisivi, finchè l'anno dopo, non le vennero dedicati due spettacoli personali, che riscossero ampio consenso. Passò un breve periodo, di alcuni mesi, a Londra, ove nacque il figlio Jason, che ebbe da ELLIOTT GOULD, successivamente divenuto suo marito: l'Estate del 1967 la vide protagonista, con un memorabile concerto gratuito a New York, "An happening in Central Park", che venne trasmesso poi in tv con successo. Era venuto il tempo, per la giovane Barbra, di una conferma cinematografica: interpretò il ruolo che tanta fortuna le aveva portato in teatro, con "Funny Girl", nella versione filmica diretta da WILLIAM WYLER, che le fece guadagnare, all'esordio, vari premi, tra cui l'Oscar come miglior attrice protagonista. Sul set non andò affatto d'accordo con WALTER MATTHAU, che commentò aspramente la giovane collega, anche se anni dopo, pare, si siano riappacificati. Girò poi altri film musicali, come "HELLO, DOLLY" e "L'AMICA DELLE 5 E 1/2", rispettivamente di GENE KELLY e VINCENTE MINNELLI ( in Italia, il secondo arrivò con quasi tutte le parti musicali tagliate, a parte una canzone in sottofinale interpretata da YVES MONTAND!). Non volle girare "UNA SQUILLO PER L'ISPETTORE KLUTE", lasciando un ruolo da Oscar a JANE FONDA. Una volta consolidata la sua visibilità nel cinema, scelse di recitare in commedie come "IL GUFO E LA GATTINA" e "MA PAPA' TI MANDA SOLA?", e in ruoli più drammatici quali "VOGLIO LA LIBERTA' " e "COME ERAVAMO". Del film che la vide protagonista assieme a ROBERT REDFORD, celebre la "main song" "The way we were", uno dei più grandi successi della carriera della cantante,attrice, regista e produttrice. Nel '73, lo stesso anno di "Come eravamo", la diva tornò a fare uno spettacolo televisivo, "Barbra Streisand and other musical instruments", per poi tornare sul set, non entusiasticamente, ma per doveri contrattuali, nel sequel di "Funny girl", "FUNNY LADY". Avrebbe dovuto girare sia "CABARET" che "KING KONG", ma non volle prendere parte a queste pellicole. Un film che invece la coinvolse pienamente, anche perchè era un suo progetto da anni, fu il secondo remake di "E' NATA UNA STELLA", che ebbe un notevole risultato commerciale, le fece vincere il Golden Globe come miglior interprete femminile nella categoria Commedia/Musicale, e la sua canzone "Evergreen" conquistò l'Oscar come miglior brano per film del 1976. Per tutti gli anni Settanta, e una metà del decennio successivo, la Streisand pubblicò un disco all'anno, figurando quasi sempre nei primi posti delle classifiche: quello che ottenne maggior successo fu "Guilty", che venne scritto da BARRY GIBB, con il quale duettò nella title-track dell'album, e nel 1980 la canzone "A woman in love" ebbe una grande affermazione internazionale. Dopo qualche anno di assenza dal grande schermo, Barbra Streisand vi tornò nel 1983, con un progetto a lungo preparato: "YENTL", del quale fu anche regista, oltre che protagonista, nei panni di una donna ebrea costretta a mascherarsi da uomo per affermarsi. Il film ottenne cinque nominations agli Oscar, ma non quella per la miglior regia: tuttavia, la pellicola vinse una statuetta, per la migliore colonna sonora originale. Comunque, ai Golden Globes andò meglio, ove la Streisand guadagnò il premio come miglior regista di Commedia/Musicale. Sul piano musicale, nell'85 pubblicò "The Broadway album", raccogliendo un risultato anche al di sopra delle aspettative, e l'anno seguente tornò a cantare dal vivo, dopo un ventennio senza calcare il palco, con un concerto reputato straordinario, "One voice". Quando sembrava che KEN RUSSELL stesse per girare "EVITA", lei era la scelta del regista inglese, ma non volle fare il film: poi, sappiamo che fu invece ALAN PARKER a realizzarlo, con MADONNA protagonista. Il ritorno al cinema avvenne nel 1987, con il non semplice ruolo della prostituta accusata di omicidio in "PAZZA", e quattro anni dopo ritornò a dirigere ed interpretare un lungometraggio con "IL PRINCIPE DELLE MAREE", che ricevette sette nominations agli Oscar, non quella per la regia,  ma non vinse premi, e comunque fu un hit internazionale.  Si divise tra musica e cinema per gli anni seguenti, con risultati maggiori nel mondo delle sette note, con nuovi album, e tour premiati da grande consenso di pubblico: nel 1996 girò il suo terzo film da regista, la commedia sentimentale "L'AMORE HA DUE FACCE", che ebbe meno successo dei due titoli che l'avevano preceduta. Da anni divorziata da Gould, nel 1998 si risposò con JAMES BROLIN. Concentratasi ancora sulla propria carriera di interprete talentuosa, girò il sequel e il terzo film della serie inaugurata da "TI PRESENTO I MIEI" ("MI PRESENTI I TUOI?" e " VI PRESENTO I NOSTRI"), per tornare sullo schermo in un'altra commedia nel 2012, "PARTO CON MAMMA". Si può dire che la Streisand sia stata una figura innovativa, nello show business: cantante, attrice, produttrice, regista, impegnata socialmente e fiera sostenitrice dei candidati democratici; giudicata bella e meno bella per le caratteristiche somatiche non canoniche, dotata di un naso importante e di un fascino impetuoso, è considerata la cantante che ha venduto in assoluto più dischi negli Stati Uniti. Si parla di circa 70 milioni di copie vendute, 47 Dischi d'Oro, 28 di Platino e 13 di MultiPlatino. E' l'unica artista che abbia raggiunto il primo posto della Billboard ( la storica classifica dei più venduti in America) in sei decadi, dagli anni Sessanta ad oggi. Detiene il record del concerto con il maggior incasso lordo di sempre: 14 milioni e 700,000 dollari circa il 31 Dicembre 1999  alla MGM Grand Garden Arena. L'unica artista ad aver collezionato Oscar, Tony, Emmy, Golden Globe, CableACE e Peabody. La prima donna ad aver contemporaneamente scritto, diretto, interpretato e prodotto un film. Le sue maggiori amicizie nell'ambiente dello spettacolo sono stati DUSTIN HOFFMAN, SHIRLEY MACLAINE, DICK VAN DYKE e DONNA KARAN. Sembra stia progettando di prendere parte ad un nuovo musical, "Gypsy".
COSI' PARLO' BARBRA STREISAND:
"Oddio, non mi invidiate, ho i miei dolori personali!"
"Sono arrivata a Hollywood senza rifarmi il naso, sistemarmi i denti, e cambiarmi il nome. E' stato davvero gratificante per me."
"Il pubblico è il barometro della verità."

martedì 8 settembre 2015


MISSION:IMPOSSIBLE II (Mission:Impossible II, USA 2000)
DI JOHN WOO
AZIONE 
Dopo il grande successo dell'adattamento per il cinema della serie "MISSION:IMPOSSIBLE", venne messo in cantiere un secondo episodio, che venne inizialmente proposto a BRIAN DE PALMA, il quale non accettò di girarlo, sia perchè non voleva tornare a girare capitoli di una serie cinematografica, che per altri progetti, come "MISSION TO MARS", ma anche perchè i rapporti con TOM CRUISE, sul set, non erano stati molto buoni. Si pensò allora ad affidare la pellicola a OLIVER STONE, il quale si interessò, e scrisse un soggetto per poi trasformarlo in sceneggiatura, ma, dato che la pellicola era progettata per uscire nel 1999, e invece venne posticipata la lavorazione per ritardi nella realizzazione di "EYES WIDE SHUT", e relativa indisponibilità della star protagonista, Stone preferì lasciar perdere e girare "OGNI MALEDETTA DOMENICA".Fu così JOHN WOO, che veniva dal buon risultato commerciale di "FACE/OFF", ad esser scelto per girare il sequel del successo del 1996. Per il ruolo del cattivo Sean Ambrose,  venne preso in considerazione JOHN O'HARE, poi venne scelto DOUGRAY SCOTT: il prolungamento della lavorazione di questo lungometraggio fece sì che Scott, già in accordo con la 20th Century Fox per interpretare Wolverine in "X-MEN", dovette lasciare il ruolo a HUGH JACKMAN, favorendone notevolmente la carriera. THANDIE NEWTON, invece, venne suggerita a Tom Cruise dall'allora moglie NICOLE KIDMAN, la quale aveva lavorato con la Newton in "FLIRTING", nove anni prima. Per interpretare Billy Baird, si pensò dapprima a STEVE ZAHN, poi la parte andò a JOHN POLSON. Il personaggio del comandante Swanbeck, che offre la missione a Ethan Hunt, venne dapprima offerto a IAN MCKELLEN, che non potè partecipare per impegni teatrali a Londra, e così fu ANTHONY HOPKINS ad interpretare il breve ma incisivo ruolo. Swanbeck è il primo personaggio che definisce la "Missione:Impossibile", della serie:gli sceneggiatori RONALD D.BANNON e BRANNON BRAGA furono i primi anche in "PRIMO CONTATTO" a far pronunciare a personaggi della serie fantascientifica le parole "STAR TREK". Secondo ROBERT TOWNE, il plot venne scritto attorno alle sequenze d'azione che John Woo avrebbe voluto girare. Cruise volle girare personalmente le scene più pericolose, con il minimo ausilio degli stunt-men,così come avrebbe fatto per ogni capitolo della serie. La celebre scena iniziale, con Hunt che fa free climbing, venne girata al Dead Horse Point, nello Utah, con Cruise imbracato da cavi successivamente cancellati al computer, facendo preoccupare abbondantemente il regista: per le inquadrature da lontano fu RON KAUK ad effettuare la scalata a mani nude, e la parte più complicata e rischiosa, quella in cui Hunt è appeso alla sporgenza di roccia, da un altro specialista di tale sport, KEITH CAMPBELLGli occhiali da sole indossati da Tom Cruise nella scena del free climbing sono Oakley Romeos leggermente modificati per le esigenze filmiche. Nella scena iniziale si può sentire la canzone "Iko-Iko", come nell'avvio di "RAIN MAN".C'è una sequenza, breve, di bambini che cantano la celeberrima canzone infantile "Ring around the roses", che anticipa lo sviluppo riguardo il virus Chimera, che appunto, liberato, invaderebbe l'intero pianeta. La canzone, pare, sia nata nel Medio Evo in riferimento dell'espandersi della Peste Nera. Chimera era un mostro mitologico con testa di leone, corpo di capra e coda di serpente, ucciso dall'eroe Bellerofonte: da qui il nome del virus, e dell'antidoto, nel film.  La casa di Ambrose a Sidney Harbor non esiste: era a Bradley Point, costruita in materiale plastico, e demolita dopo le riprese.  La scena in cui Ethan Hunt si sfila la maschera di fronte a Ambrose, venne girata in una sola ripresa, con Cruise e Scott di fronte ad un green screen: Cruise non indossava alcun camuffamento, gli venne solo richiesto di fare il gesto, mentre Scott indossava una maschera con sensori, che avrebbe fornito ad un computer una visione tridimensionale del suo volto. Il viso di Tom Cruise venne impresso sulla maschera e le immagini del suo viso e della maschera mescolate con la computer graphic, lo sfondo dell'interno del 747 aggiunto grazie al green screen.  Le moto usate dai personaggi di Cruise e Scott per la scena dello scontro finale furono fornite dalla Triumph: rispettivamente, i due attori usano una "Speed Triple" e una "Daytona". Per la sequenza in cui Ethan Hunt lotta e si ritrova un coltello vicinissimo all'occhio, Tom Cruise insistette per girare personalmente la scena, nonostante dovesse ritrovarsi la punta della lama a pochissimi millimetri dalla cornea; il pugnale venne legato ad un cavo che insieme garantisse l'effetto voluto, e insieme trattenesse l'arma, ma la star disse a Dougray Scott di mettere la massima foga nella scena.  Quando Ethan spiega a Luther di cosa pensa che si tratti  con "Chimera", la battuta del personaggio di VING RHAMES ("E' così semplice, eh?!?") è un riferimento al fatto che i detrattori del primo film lamentarono un soggetto fin troppo complicato. Inoltre, fin dall'inizio Tom Cruise e la socia in coproduzione PAULA WAGNER avevano deciso che questo secondo capitolo avrebbe avuto più azione del primo film (altra critica mossa all'episodio precedente).  Il montaggio preparato da John Woo consisteva in un film lungo circa tre ore e mezzo: i produttori si opposero ad una durata del genere, e fecero rimettere al lavoro il director, per giungere ad un film che non passasse di molto le due ore. Questo, insieme alla scarsità di tempo a disposizione per la programmata uscita del lungometraggio, spiega il perchè di diversi errori di continuity e di buchi nel racconto come in molti hanno rilevato. Mentre si svolgevano le riprese a Sidney, si sparsero voci fasulle su atteggiamenti da divo capriccioso su Tom Cruise, e venne pubblicato da alcuni giornali che l'attore avesse fatto intimare alle comparse di evitare di guardarlo in faccia: vero, invece, che nella scena dell'ippodromo venne richiesto a figuranti e comparse di non guardare l'attore, per non sciupare la ripresa, come viene fatto in ogni scena di massa. Il direttore della fotografia originario era ANDREW LESNIE, che abbandonò il film dopo un mese di lavorazione per divergenze con Woo: gli successe JEFFREY R.KIMBALL.  Il montatore della fotografia BOBBY CICCONE ebbe un grave incidente in moto andando al lavoro, e gli fu impossibile completare la lavorazione: riacquisì il completo uso delle mani solo tempo dopo. STUART BAIRD effettuò del lavoro di montaggio, non accreditato, su questo film e "LARA CROFT-TOMB RAIDER" per poi avere l'opportunità di girare, per la Paramount, "STAR TREK-LA NEMESI".   E' stato il primo film per cui i METALLICA abbiano composto un pezzo originale. Inizialmente, al film venne imposto un divieto "R", temutissimo dalle majors per pellicole dalle ambizioni commerciali notevoli, come questo: dopo l'alleggerimento di alcuni scontri e di parti più violente, arrivò il più accettabile "PG-13".  E' l'episodio in cui si contano più personaggi che indossano maschere: oltre a Hunt, anche Ambrose e Stamp lo fanno. Insieme a "MISSION IMPOSSIBLE-ROGUE NATION", appena uscito, è l'unico episodio in cui Ethan Hunt agisce per conto della IMF (l'agenzia delle Missioni Impossibili): nel primo film viene scambiato per un traditore, nel terzo è in fuga e scambiato per un agente nemico, nel quarto l'agenzia è cancellata, e Hunt considerato una cellula impazzita. Le riprese si svolsero da Aprile a Dicembre '99 in Australia, Utah e California. Costato 125 milioni di dollari, incassò 215 milioni negli USA e altri 340 nel resto del mondo, per un totale di 565. La serie è giunta al quinto capitolo, con in preparazione un sesto. 

sabato 5 settembre 2015


PRESUNTO INNOCENTE ( Presumed innocent, USA 1990)
DI ALAN J. PAKULA
THRILLER
Prima dell'uscita del romanzo di SCOTT TUROW nelle librerie, SIDNEY POLLACK ne comprò i diritti di sfruttamento cinematografico, pagandoli 1 milione di dollari:forse avrebbe voluto dirigere personalmente il film che ne sarebbe stato fatto, ma poi preferì figurare come produttore, assegnando il ruolo di director al collega ALAN J. PAKULA . Sia KEVIN COSTNER, che ROBERT REDFORD non accettarono l'offerta di interpretare la parte del protagonista, il procuratore Rusty Sabich, che andò a HARRISON FORD. Quando PAUL WINFIELD lesse il romanzo, uscito da poco, disse al proprio agente, che gli sarebbe piaciuto moltissimo interpretare il giudice. Quando venne a sapere che l'adattamento cinematografico era in progettazione, Winfield si candidò insistentemente  presso Pakula, impressionando il regista al provino, che lo fece scritturare. Fu l'esordio al cinema per JEFFREY WRIGHT, e di JOSEPH MAZZELLO. Sia JOHN SPENCER, che BRADLEY WHITFORD e JESSE BRADFORD, oltre che nel cast di questa pellicola, sarebbero figurati insieme anche in quello della serie "WEST WING". Poco dopo l'inizio del lungometraggio, Sabich osserva sul computer files su imputati accusati di vari crimini sessuali: le foto sono di membri della troupe. Nel film "L'AGGUATO" compare una citazione di questo film, nelle scene ambientate in tribunale.   Le riprese si svolsero tra New York, Detroit e Windsor, in Canada, tra il Luglio e l'Ottobre del 1989. Il film incassò 86 milioni di dollari negli Stati Uniti, ed altri 135 nel resto del mondo, per un totale di 221 milioni. Del sequel del romanzo, "L'ONERE DELLA PROVA" venne girato un film per la tv, non per il cinema. 

GOOD MORNING, VIETNAM ( Good Morning, Vietnam, USA 1987)
DI BARRY LEVINSON
COMMEDIA/DRAMMATICO
ADRIEN CRONAUER scrisse una sceneggiatura che raccontava la sua esperienza come disc-jockey in Vietnam, durante il conflitto che durò fino al 1975, già nel 1979: inizialmente pensava ad una serie tv da trarne, successivamente ad un film per la tv, magari in due puntate. Via via che girava per gli studios, in attesa di un produttore che ci credesse, lo script subì diversi cambiamenti, e fu solo ad una certa riscrittura, che interessò ROBIN WILLIAMS, il quale cercava un ruolo per dimostrare che non era bravo solo con le parti brillanti. Lo script, quando venne deciso che sarebbe stato proprio Williams a recitare il ruolo di Cronauer, ebbe una revisione totale.Secondo l'originale dj, il ritratto di sè fornito dalla sceneggiatura e da Williams era veritiero, ma "al 45%": Cronauer affermò che non era stato affatto anti-guerra,e pacifista, come viene descritto nella pellicola. Inoltre, dichiarò che se si fosse comportato come il protagonista del lungometraggio, sarebbe finito sotto la corte marziale. Infatti, non improvvisò mai nei suoi programmi radiofonici, nè venne allontanato per indisciplina da qualche ufficiale, ma bensì aveva finito il suo servizio sotto le armi. Repubblicano da sempre, l'ex-disc-jockey, divenuto avvocato in seguito, fece politica, lavorando alla rielezione, nel 2004, del duo Bush-Cheney. Robin Williams aggiunse spontaneamente, mentre si trovava sul set, tutti gli interventi radiofonici di Cronauer. E' stata l'unica apparizione cinematografica di THUNG THANH THRAN, che interpreta Tuan, la ragazza vietnamita per cui Cronauer prova del tenero. Per due volte, nella pellicola, Cronauer mette la canzone "Help" dei BEATLES, ma il brano non figura nella colonna sonora, probabilmente per ragioni di costi dei diritti d'autore. Nella sequenza in cui Adrian Cronauer insegue Tuan si può ascoltare un brano inciso per la colonna sonora di "2001:ODISSEA NELLO SPAZIO", di ALEX NORTH, non incluso poi nell'opera. Il film venne girato interamente a Bangkok, in Thailandia ( infatti si possono notare scritte in thailandese, non in vietnamita), per gli ovvi problemi diplomatici tra USA e Vietnam ai tempi della sua realizzazione: molti studenti della International (American) School of Bangkok si prestarono come comparse, soprattutto nelle scene di massa, come militari sullo sfondo. Per ricambiare la cortesia, Robin Williams si recò all'istituto e fornì una performance da "stand-up comedian" per gli studenti. I soldati che Cronauer intrattiene, prima che essi partano per il fronte, sono della famosa Prima divisione di fanteria, quella de "IL GRANDE UNO ROSSO" cui l'omonimo film di SAMUEL FULLER rese omaggio. Per sottolineare l'ambientazione militare, le scene in cui, nel trailer  USA, Cronauer prende parte alle esercitazioni  furono girate appositamente per  non essere incluse nel film finito. Risultò essere il quarto incasso USA del 1987, dopo "TRE SCAPOLI E UN BEBE' ", "ATTRAZIONE FATALE" e "BEVERLY HILLS COP II", con un risultato di 123 milioni di dollari, solo sul mercato nordamericano, a fronte di un costo di 13 milioni. In Italia uscì in pratica un anno dopo, con un discreto risultato di pubblico, ma acquistò maggior favore e apprezzamento dopo l'uscita in video. Robin Williams fu candidato sia all'Oscar come miglior protagonista, che al Golden Globe per il miglior ruolo protagonista nella categoria Commedia/Musicale, ma, pur risultando l'outsider che avrebbe potuto vincere il premio, non riuscì a spuntarla. Vinse però il BAFTA come miglior attore. 

giovedì 3 settembre 2015


THE BLACK HOLE- Il buco nero (  The Black hole, USA 1979)
DI GARY NELSON
FANTASCIENZA
Quando al regista GARY NELSON pervenne lo script originale di "THE BLACK HOLE", egli non lo amò: all'epoca, il progetto era ancora intitolato "Space Probe-One", e Nelson cambiò idea quando gli vennero sottoposti i disegni del concept di scenografie ed effetti speciali, che fecero sì che il director accettasse la proposta della Disney. Egli non era la prima scelta della casa di produzione, che aveva dapprima offerto il film a JOHN HOUGH, che però preferì girare "GLI OCCHI DEL PARCO", un soft horror anch'esso prodotto dalla Disney, che stava cercando di diversificare i propri progetti. Per il ruolo della dottoressa Kate McRae, venne inizialmente scritturata JENNIFER O'NEILL, ma poi la parte andò a YVETTE MIMIEUX. Sia RODDY MCDOWALL che SLIM PICKENS fornirono la loro voce per l'inizio e la fine della pellicola, ma non figurarono nei titoli. MAXIMILLIAN SCHELL, che era l'attore più importante del cast, anche come figurava nei manifesti, appare in scena solo dopo 26 minuti di proiezione.  Nella scena della tempesta nella serra, ROBERT FORSTER venne colpito alla testa da un oggetto volante, ferendosi in maniera non seria, ma neanche leggera. Il robot protagonista, V.I.N.Cent( acronimo di Vital Information Necessary Centralized) , avrebbe dovuto avere "occhi" molto più in evidenza e mobili, per consentirgli maggiore espressività, ma le difficoltà nell'ottenere un pregevole lavoro fece desistere il regista ed i tecnici poco prima di cominciare le riprese. L'astronave del dottor Reinhardt avrebbe dovuto chiamarsi "Centaurus", ma venne invece chiamata "Cygnus" in omaggio alla costellazione presso la quale venne scoperto il primo buco nero individuato dall'Uomo, nel 1964.  Le ultime parole pronunciate dal dottor Reinhardt, "Più luce!" sono ispirate a quelle che, pare, abbia pronunciato sul punto di spirare JOHANN WOLFGANG GOETHE. Nella sceneggiatura originale, la mancanza di gravità avrebbe dovuto risultare la dimensione in cui si svolge il racconto, ma le difficoltà tecniche che si potevano presentare, comportarono una riscrittura dello script. Soprattutto, avrebbe generato problemi la sequenza in cui la Palomino e la Cygnus si attraggono nel flusso che porta al buco nero.   Per riprendere gli effetti speciali, la produzione avrebbe voluto utilizzare la telecamera Dykstraflex, la prima telecamera controllata da un computer, che aveva rivoluzionato il mondo della fantascienza con "GUERRE STELLARI" ; informatisi dei costi, risultati troppo alti per il budget a disposizione, i produttori Disney  scelsero di creare un nuovo sistema. Ciò innescò la realizzazione di A.C.E.S., acronimo di Automatc Camera Effects System, tecnicamente ancor superiore alla Dykstraflex, e al Mattescan System, che permetteva alla telecamera di muoversi su uno sfondo animato, manovra precedentemente impossibile. Il buco nero venne creato graficamente costruendo, in una vasca di Plexiglas, il motore di una lavatrice , facendolo poi girare mentre vernici di vario colore venivano versate verso di esso. Le pistole-laser avrebbero dovuto, originariamente, sparare cavi luminosi per consentire agli animatori degli effetti speciali di individuare meglio la direzione verso la quale i colpi partivano: ma per la forma delle armi di scena, era possibile che, inavvertitamente, partissero dei colpi che avrebbero potuto far male a chi c'era intorno, e venne cambiato metodo. Nelson non era granchè soddisfatto di come il robot B.O.B. ( stava per BiO-Sanitation Battalion) era stato progettato, e prese il modello di creta su cui era stato modellato a colpi di mazza da baseball, riducendolo male: i tecnici degli effetti speciali, a quel punto, presero come nuovo modello la versione malconcia del robot.  Gli elmetti dei robot-sentinella avevano una visuale molto limitata, comportando delle difficoltà nel far eseguire delle azioni ai figuranti che li impersonavano, soprattutto nelle scene d'azione. Allo studio tenevano così tanto all'ottimo livello degli effetti speciali, che venne richiamato in servizio lo specialista PETER ELLENSHAW, ritiratosi dal cinema 10 anni prima.  Nel film si possono contare 550 effetti speciali, e più di 150 "matte paintings". E' stato il primo film prodotto dalla Disney a ricevere un divieto ( il PG-rated, minori in sala accompagnati da un adulto): dipese dalla scena della morte del dottor Durant, il personaggio interpretato da ANTHONY PERKINS, che viene trafitto dalle lame del robot Maximillian, per un film Disney una sequenza in effetti piuttosto violenta. Questo film registrò un altro piccolo record: nei trailers americani era uso inserire una voce di un narratore che in qualche modo collegasse le scene mostrate nei pochi minuti selezionati. Nel trailer di "The black hole", non c'è alcuna voce narrante, e fu il primo film senza commento nella pubblicità. Inoltre, all'epoca della sua uscita, fu il lungometraggio con la più lunga sequenza generata con il computer, quella in verde sui titoli di testa. E fu la prima colonna sonora interamente registrata digitalmente. Quasi tutti i dialoghi vennero ridoppiati in post-produzione, ad eccezione di un paio di battute. Le riprese si svolsero dall'Ottobre del 1978, all'Aprile del 1979. Costato 20 milioni di dollari, ne incassò 35 negli USA, ma non venne considerato un grande successo commerciale, nonostante la buona vendita anche del merchandising collegato. Da un pò di tempo, tuttavia, si parla di un remake del film da realizzare.