FUGA PER LA VITTORIA ( Victory, USA/GB 1981)
DI JOHN HUSTON
DRAMMATICO
Il soggetto di "FUGA PER LA VITTORIA" fu ispirato da fatti accaduti a Kiev, durante l'occupazione tedesca della città ucraina: diversi giocatori della Dinamo Kiev, la maggiore squadra calcistica della città, avevano ritrovato lavoro in un forno, e assieme ad altri fornai, avevano messo su una squadra e cominciarono a partecipare ad una sorta di torneo, che vedeva anche squadre formate dall'esercito tedesco e dal compiacente governo fantoccio imposto dagli invasori. Quando la squadra degli ex-Dinamo battè una compagine della base dell'aviazione tedesca, il torneo venne annullato, e diversi membri della squadra di casa vennero arrestati, nonchè quattro passati per le armi. E, come rilevato all'epoca da alcuni recensori, la trama ricorda quella di un film ungherese del 1963, "DUE MEZZI TEMPI ALL'INFERNO", e di uno russo del 1964, "TREITIY TAYM" . La prima versione della sceneggiatura era molto più drammatica: infatti, l'accordo tra i tedeschi ed i prigionieri di guerra sussisteva nella libertà da dare ai soldati Alleati, in Svizzera, in caso di partita lasciata vincere ai germanici, ma durante il match la volontà dei prigionieri portava la squadra a non accettare di vendere il risultato, vincendo la partita, e causando la fucilazione di tutto il team. Inizialmente, il cast prevedeva come protagonisti CLINT EASTWOOD, LLOYD BRIDGES e ALAIN DELON. Quando SYLVESTER STALLONE entrò nel cast, l'attore perse più di dieci kilogrammi, per non apparire improbabile come prigioniero di guerra, e anche perchè, dato che gli era toccato il ruolo di un portiere, sarebbe stato meglio essere più leggero per muoversi e saltare. Stallone cominciò ad allenarsi per imparare un pò di nozioni calcistiche durante le riprese del suo film precedente, "I FALCHI DELLA NOTTE";l'allenatore fu lo storico portiere dell'Inghilterra campione mondiale del '66, GORDON BANKS. Nei primi giorni di training, l'attore prestò relativa attenzione ai consigli di Banks, anche sul come buttarsi per non farsi male, ed infatti si gettò a terra troppo energicamente, slogandosi una spalla e fratturandosi una costola, richiedendo una pausa di alcuni giorni. Successivamente l'attore fu più attento agli insegnamenti dell'ex-portiere, ma comunque ebbe altri piccoli infortuni, tra i quali un'altra costola fratturata. A fine lavorazione, Sly ammise che fisicamente era stata più dura che girare i primi due film della serie "ROCKY". Non molto erudito sulle regole del calcio, Stallone insistette diverse volte con JOHN HUSTON, sul far segnare al suo personaggio il goal della vittoria nel finale del film: ma sia il regista che gli altri membri del cast lo fecero ragionare, spiegandogli che era poco plausibile, anzi, ridicolo, che un portiere facesse un goal. Il fatto era che l'attore americano si sentiva la star della pellicola, e non avere un ruolo decisivo lo deprimeva: fu così che la scena del rigore parato fu scritta appositamente per non scontentarlo. Stallone non volle un portiere professionista che lo sostituisse nelle scene più complesse, in porta, come avrebbero voluto i produttori. Oltre a recitare nel film, PELE' aiutò la produzione coreografando molti momenti della partita di calcio. Uno dei giocatori, MIKE SUMMERBEE, strinse amicizia con MICHAEL CAINE, e dopo aver finito la carriera calcistica, si mise a fare camicie su misura, e l'attore divenne uno dei suoi migliori clienti. KEVIN O'CALLAGHAN, che interpreta il giovane portiere cui viene rotto il braccio per far giocare Hutch, il personaggio di Sylvester Stallone, non aveva quel ruolo, bensì era un'ala che ebbe un'ottima carriera, giocando nel Millwall, nell'Ipswich Town, nel Portsmouth, e nella nazionale dell'Eire. In diversi giocatori dell'Ipswich parteciparono alle riprese: anche KEVIN BEATTIE, PAUL COOPER, RUSSELL OSMAN, ROBIN TURNER, JOHN WARK e LAURIE SIVELL. A parte Stallone e Caine, tutta la squadra dei prigionieri di guerra era formata da calciatori professionisti, come OSVALDO ARDILES, BOBBY MOORE, HALLVAR THORESEN: ognuno, nel film, mostrò le sue specialità atletiche e tattiche. Ardiles, in un'intervista, nonostante avesse vinto la Coppa del Mondo nel '78 e conquistato altri traguardi nel calcio, rivelò che la sua maggior soddisfazione come sportivo e calciatore, era di aver preso parte a questa pellicola. Durante la partita, il radiocronista dice che mancano quindici minuti al termine, esattamente un quarto d'ora prima dei titoli di coda. Quando si presenta la squadra tedesca, gli ufficiali delle SS ( in nero) fanno il saluto nazista, mentre quelli della Luftwaffe (in verde) fanno il classico saluto militare: è corretto, perchè il film si svolge prima del '44, quando venne imposto il saluto nazista a tutta la Wermacht. Il "Coombes Stadium" parigino, in realtà era il MTK Stadium( oggi chiamato Hidekguti Nandor Stadium) a Budapest. La produzione cercava uno stadio sufficientemente grande, ma senza riflettori, e l'MTK era uno dei pochi stadi europei senza i grandi illuminatori. Il campo di prigionia degli Alleati richiese tre mesi per essere costruito, fuori Budapest: misurava tre acri. Il film è conosciuto sia come "VICTORY" che come "ESCAPE FOR VICTORY", sui mercati internazionali. Le riprese si svolsero tra l'Agosto e il Novembre dell'80 a Budapest. Il film costò 10 milioni di dollari: in USA, paese poco simpatizzante con il calcio, incassò la stessa cifra, ma sui mercati internazionali ne incassò altri 17, per un totale di 27 milioni. E' considerato uno dei più importanti film sullo sport, e in particolare, sul calcio.
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