lunedì 7 dicembre 2015


STAR WARS-EPISODIO VI:IL RITORNO DELLO JEDI
(Star Wars:Episode VI- Return of the Jedi, USA 1983)
DI RICHARD MARQUAND
FANTASCIENZA
Per dirigere il terzo capitolo di "STAR WARS"( perchè in origine, nonostante la dicitura, si è parlato per quasi vent'anni di questo film come dell'atto III, e non del VI: addirittura, fin quando non è entrata in produzione la trilogia-prequel, per un bel pò si è pensato che i nove episodi annunciati fossero un progetto che non sarebbe stato realizzato), GEORGE LUCAS aveva pensato a STEVEN SPIELBERG, il quale sarebbe stato felice di realizzare un episodio della saga dell'amico e socio, ma il fatto che Lucas, dopo "L'IMPERO COLPISCE ANCORA", era entrato in contrasto con la Director's Guild of America, uscendone, causò il forzato "no" di Spielberg, che, essendone membro, avrebbe avuto problemi ad accettare di fare il film. Fu offerto a quel punto a DAVID LYNCH, che veniva dal grande successo di "THE ELEPHANT MAN": egli, però, temeva che Lucas avrebbe avuto fin troppa voce in capitolo, e preferì rinunciare, e dedicarsi alla produzione di "DUNE". Fu a quel punto che venne scelto il gallese RICHARD MARQUAND, relativamente conosciuto, ma di cui "LA CRUNA DELL'AGO" aveva fatto un'ottima impressione al regista e tycoon di "AMERICAN GRAFFITI". Ci sono state voci su dissidi durante la lavorazione tra Marquand e Lucas, puntualmente smentite da quest'ultimo, anche a distanza di anni: è vero, però. che il regista era un pò a disagio per il notevole uso di effetti speciali, cosa con la quale era molto inesperto, e Lucas gli offrì assistenza continua. E comunque, qualche dissapore deve esserci stato, perchè ALAN HUME, scocciato dalle troppe intromissioni di Lucas, lasciò, in pratica, la gestione della fotografia all'operatore ALEC MILLS nell'ultimo mese di riprese. Il titolo, in origine, avrebbe dovuto essere "Revenge of the Jedi", ma, dopo essersi consultati, i produttori ritennero che la vendetta non era nello spirito dei Cavalieri, e optarono per "IL RITORNO DELLO JEDI" (titolo che Kasdan riteneva debole): alcuni poster erano già stati editi con il primo titolo, ma vennero ritirati prontamente dopo il cambio. Il secondo film della serie parallela e "rivale", "STAR TREK", si chiamò "L'IRA DI KHAN", ma avrebbe dovuto intitolarsi "The revenge of Khan", ma per non creare confusione, venne cambiata idea prima di fare uscire la pellicola. La sceneggiatura fu terminata a film già entrato in preproduzione, cosa insolita per un lungometraggio, soprattutto di queste dimensioni produttive. MARK HAMILL, in un'intervista prima di iniziare la lavorazione, accennò al fatto che il nucleo del film sarebbe stato il passaggio di Luke Skywalker al Lato Oscuro della Forza, e la sua lotta per tornare indietro, ma probabilmente era un depistaggio orchestrato dai produttori. Sembra che in uno dei primi trattamenti della sceneggiatura, la conclusione della storia prevedeva Luke che si allontanava dagli amici in festa per la vittoria sull'Impero, come Ethan Edwards in "SENTIERI SELVAGGI", per sottolineare la solitudine dell'eroe. HARRISON FORD, non proprio entusiasta di riprendere il ruolo di Han Solo, suggerì a George Lucas di far morire il personaggio per salvare gli altri: ma il produttore rifiutò, rimanendo fermo sul proposito di assegnare un ruolo importante ed eroico nel finale della pellicola. Sia Hamill che CARRIE FISHER accusarono Richard Marquand di avere un atteggiamento quasi offensivo con loro, mentre con Ford era premuroso e quasi servile. Sir ALEC GUINNESS girò il suo cameo in una sola giornata. Secondo IAN MCDIARMID, George Lucas lo aveva fatto scritturare per essere solo una personificazione dell'Imperatore, un pò come DAVID PROWSE era una rappresentazione fisica di Darth Vader (Darth Fener nell'edizione italiana): il produttore gli chiese se era in grado di modulare la voce in modo simile a CLIVE REVILL ( che aveva dato volto nell'ologramma apparso ne "L'impero colpisce ancora"). Però McDiarmid ritenne che era meglio imprimere un suono più cupo, maligno alla voce dell'Imperatore, più che il tono aristocratico usato da Revill: Lucas e Spielberg, che era in visita sul set, rimasero così impressionati che spinsero l'interprete a caratterizzare a proprio piacimento il malvagio personaggio. Ian McDiarmid basava la propria tecnica su un metodo giapponese, imprimendo la tonalità dallo stomaco, producendo una voce gutturale e profonda. Secondo McDiarmid, Palpatine in questo episodio avrebbe circa 100 anni di età.Oltre a Ian McDiarmid, erano stati presi in considerazione per interpretare il ruolo LAURENCE OLIVIER,FRANK FINLAY, HARRY ANDREWS, DAVID SUCHET, BEN KINGSLEY, LINDSAY ANDERSON  e ALAN WEBB: se fosse stato scritturato quest'ultimo, sarebbe morto durante le riprese. La performance di McDiarmid in "IL DRAGO DEL LAGO DI FUOCO" colpì i produttori, che puntarono su di lui.  Il nome Palpatine venne ispirato dal personaggio del senatore Palantine di "TAXI DRIVER".  In pratica, DAVID PROWSE interpretò Darth Vader solo nella prima metà del lungometraggio: nelle scene del duello fu lo stuntman BOB ANDERSON a dare corpo e movenze al personaggio, e nel finale, quando viene tolto elmo e maschera a Vader, è SEBASTIAN SHAW a dar volto al Sith. Infatti, Prowse e McDiarmid non si incontrarono mai sul set: nelle sequenze in cui Darth Vader è accanto all'Imperatore, era Anderson ad indossarne costume e casco. Sembra che Prowse non fosse stato informato dello smascheramento finale di Darth Vader, e che fosse stato deciso che il volto "umano" del personaggio sarebbe stato di un altro: lo stesso Shaw non aveva ben chiaro cosa avrebbe girato, una volta sul set, e tutto questo per mantenere la massima segretezza sul plot.  ANTHONY DANIELS osservò che per indossare l'armatura di C3PO per questo episodio occorrevano solo dieci minuti, contro le due ore necessarie per farlo nei film precedenti. George Lucas "licenziò" l'amico e socio dei primi due lungometraggi della saga GARY KURTZ, prima di iniziare la produzione (anche se secondo alcune voci, Kurtz stesso abbandonò il progetto perchè non convinto del soggetto): motivo della rottura sarebbe stata la dichiarazione di Lucas, che il pubblico si sarebbe disinteressato della storia, e si sarebbe accontentato dello spettacolo, mentre altra versione vorrebbe che Kurtz, spaventato dal lievitare dei costi, avesse ceduto volentieri il posto a HOWARD G.KAZANJAN. Ad alcuni dei membri del cast vennero assegnate pagine di un falso script, perchè considerati troppo disposti a parlare con i giornalisti della trama: venne così fuori la pista fasulla che l'ultima speranza degli Jedi fosse Lando Calrissian. Qui, per la prima volta, Luke chiama Kenobi con il suo vero nome "Obi Wan", e non "Ben". L'ammiraglio Ackbar, nella novelization, veniva indicato come l'antico pilota personale e schiavo del Grand Moff Tarkin, il personaggio interpretato da PETER CUSHING nel primo film della serie. Carrie Fisher aveva sempre detto, nelle interviste, che gli abiti di scena dei primi due film erano troppo lunghi, o esaltavano scarsamente la sua femminilità: lo striminzito costume indossato nella "tana" di Jabba the Hutt rimediò questa cosa, però era molto scomodo, ed era diventato motivo d'ilarità della troupe il fatto che il capo d'abbigliamento andasse poco in sintonia con i movimenti dell'attrice, e una persona dello staff doveva controllare che i seni della Fisher non schizzassero fuori dallo strettissimo reggiseno. Girando la scena in cui Salacius Crumb (l'esserino fastidioso somigliante ad un roditore che siede vicino a Jabba) stacca un occhio a C3-PO, a Anthony Daniels prese un attacco di panico:non avrebbe dovuto dire niente, perchè solitamente il suo personaggio veniva doppiato da lui stesso in post-produzione, ma l'attore e mimo riusciva solo a strillare "Mettetemi su!": ciò venne lasciato nella versione definitiva del film. La lingua usata da Jabba è ispirata al linguaggio Quechua, degli Incas. L'interno del palazzo dello Hutt è in sostanza una versione più ampia della taverna di Mos Esley nell'episodio IV: George Lucas aveva in mente da tempo di rifare la sequenza con tanti esseri mostruosi, con mezzi più ampi. Inoltre, il produttore avrebbe voluto che il Rancor, il dinosauro che vive nelle segrete del palazzo di Jabba, in omaggio a Godzilla, avrebbe dovuto essere "interpretato" da un mimo che indossava un costume: dopo vari tentativi vani, Lucas accettò, come gli avevano consigliato di già i tecnici, che il mostro fosse un pupazzo che le riprese accelerate avrebbero animato. E' l'unico film della serie in cui Darth Vader non strangola qualcuno: in verità, era stata girata una scena in cui il villain strozza un ufficiale per avere accesso alle stanze dell'Imperatore, ma non venne inclusa perchè troppo simile ad un'altra dell'episodio precedente. La sequenza del vascello a vela di Jabba venne realizzata in Arizona, a Yuma:venne calcolato che giravano per le dune di quella zona desertica, circa 35000 dune buggy. Per sviare i curiosi, i produttori finsero che stavano girando un horror intitolato "Blue Harvest", titolo omaggiante DASHIELL HAMMETT,  facendo addirittura circolare magliette e cappellini pubblicizzanti il falso film. Tuttavia, il serrato servizio di sicurezza e le premure della produzione non riuscirono ad impedire che dei fans particolarmente tenaci e svegli riuscissero a penetrare sul set e scattare alcune foto.  Il co-pilota di Lando Calrissian, Nien Numb, parla in un dialetto kenyano chiamato Haya: fu uno studente kenyota che viveva in USA a fornire consulenza alla produzione, e gli spettatori di quel paese che assistettero al film, rimasero stupefatti di trovare una cosa simile in un blockbuster! George Lucas rivelò, nel commentare il film nell'edizione del DVD del 2004, che Yoda non doveva essere presente nella storia, ma, avendo consultato uno psicologo infantile durante la preproduzione, la rivelazione dell'essere padre di Luke Skywalker da parte di Darth Vader non sarebbe stata "digerita" o accettata dagli spettatori sotto i dodici anni, a meno che non fosse confermata da un altro personaggio importante. George Lucas non immaginava che presso i fans Boba Fett era diventato un personaggio popolare, altrimenti avrebbe fatto ampliare la sua partecipazione alla storia, e gli avrebbe riservato una fine più "gloriosa" che finire nel pozzo vivente del Sarlacc. Il nome del personaggio, tuttavia, nella saga non viene pronunciato fino alla scena in cui il mezzo a vela di Jabba non si sposta verso il Sarlacc. Nella scena in cui Leila strangola Jabba( un dichiarato omaggio a "IL PADRINO", nella sequenza dell'omicidio di Luca Brasi), salendo sulla coda con i tacchi alti che indossava la Fisher, inavvertitamente ferì il tecnico che animava quella parte dell'Hutt.  In tutto, occorrevano sei persone ad animare Jabba the Hutt: ci vollero tre mesi per costruire l'animatrone, costò 500,000 dollari, e pesava centinaia di kilogrammi.  Endor, il pianeta degli Ewoks, ha un nome che viene dalla Bibbia: è, infatti, un villaggio di Isaachar, in cui re Saul affronta definitivamente i Filistei. Le riprese del pianeta si svolsero vicino a Crescent City, in California: le riprese nella foresta non furono semplici, specialmente per gli attori che interpretavano gli Ewoks. Il figlio di John Williams, JOSEPH WILLIAMS, cantante dei TOTO, collaborò con il padre per la stesura della colonna sonora, e scrisse il testo per la canzone finale degli Ewoks. Il nome degli orsetti guerrieri non viene mai pronunciato nel film. Parecchi dei dialoghi delle creaturine pelose sono in filippino, e dal Kalmuck, un dialetto praticato da tribù nomadi cinesi. In fase di scrittura della pellicola, era previsto che la battaglia finale si svolgesse sul pianeta abitato dagli Wookies, ma per motivi logistici venne pensato che ci volevano esseri non molto alti, e per questo vennero ideati gli Ewoks.La spettacolare soggettiva della corsa delle moto volanti nella foresta di Endor venne realizzata con un cameraman che camminava tra gli alberi, camminando a passo normale, scattando un fotogramma al secondo:quando la ripresa venne velocizzata a ventiquattro fotogrammi al secondo, ecco spiegato l'effetto dell'alta velocità.  Il trono dell'Imperatore era congegnato in modo che ruotasse facilmente, ma in realtà non funzionava così bene: Ian McDiarmid, molte volte, aiutava il sedile a ruotare, ed un pezzo di nastro sul pavimento gli indicava quando fermarsi. La battaglia nello spazio parallela a quella di terra su Endor conteneva tanti effetti speciali quanti mai erano apparsi in una sola sequenza, fino ad allora. Il grido di Darth Vader ("No,no!") prima di prendere l'Imperatore e scaraventarlo nel vuoto non c'era nella versione originale, nè nelle riedizioni seguenti: è stato aggiunto nel 2004 per la versione in DVD, con ampio disappunto da parte di molti fans. E nella scena finale con Yoda, Obi Wan Kenobi e Anakin Skywalker riuniti sotto forma di spiriti, Sebastian Shaw viene sostituito da HAYDEN CHRISTENSEN. La scena della cremazione di Darth Vader venne diretta, non accreditato, da George Lucas in persona. Se ci si fa caso, per la prima volta Han Solo si rivolge direttamente a C1P8: quando lui e C3P0 si avvicinano al bunker imperiale, l'avventuriero gli grida di fare presto. I modelli del Millennium Falcon usati per questo capitolo erano animazioni su tela, o modellini diversi dall'originale. Quando venne approntata l'edizione speciale, nel 1996, uno degli impiegati della ILM confidò ad un amico che era in valutazione l'idea di estendere la sequenza nel palazzo di Jabba: per l'appunto, l'amico era il fratello di FEMI TAYLOR, la ballerina aliena che viene gettata nella gabbia del Rancor. Dato che la Taylor aveva ancora lo splendido fisico del 1983, vennero girate nuove sequenze con la ballerina danzante, ed il risultato finale è un mix tra le sequenze originali e le nuove girate tredici anni più tardi. I suoni emessi dal Rancor, in realtà, erano quelli, amplificati, di un bassotto. E' stato calcolato che la Morte Nera in costruzione in questo capitolo, sarebbe stata quasi cinque volte l'originale vista in "UNA NUOVA SPERANZA". Il primo montaggio deluse alquanto Lucas, che fece del sarcasmo, dicendo che non sembrava neanche un film di "Star Wars": uno dei montatori della pellicola, SEAN BARTON, giocò un ruolo decisivo, rimontando il lungometraggio, più o meno, nella versione che conosciamo. A differenza degli altri titoli della saga, questo venne girato più rapidamente (sei settimane in meno del film precedente), e nell'arco di un anno solare: dal Gennaio al Maggio del 1982. Costato 32 milioni di dollari, fu il primo film in assoluto ad incassare oltre 20 milioni di dollari nel week-end d'apertura della programmazione, ed il più alto incasso negli Stati Uniti del 1983, con 252 milioni: con l'aggiunta della riedizione del 1997, gli incassi arrivarono, solo nei cinema USA, a 309 milioni di dollari. Con gli introiti internazionali, altri 165 milioni di dollari, si arrivò a 572. Ottenne quattro nominations agli Oscar ( migliori scenografia, sonoro, effetti speciali visivi e sonori, colonna sonora), ma vinse solo un Oscar speciale per gli effetti visivi. Analogamente, vinse il BAFTA per la medesima categoria. Nel 1999, la saga continuò con il primo dei tre capitoli-prequel, "LA MINACCIA FANTASMA"

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