DIE HARD-DURI A MORIRE (Die hard with a vengeance, USA 1995)
DI JOHN MCTIERNAN
AZIONE
Il soggetto di "DIE HARD-DURI A MORIRE" di JONATHAN HENSLEIGH, si chiamava, in origine, "Simon Says", il personaggio di Zeus, che aiuta John McClane era una donna, e non un uomo, e quando capitò tra le mani di JOEL SILVER, questo voleva usarlo per farne trarre la sceneggiatura di "ARMA LETALE 4", ma la 20th Century Fox, che possedeva i diritti, non intese cederglielo. La regia del terzo episodio delle avventure del poliziotto John McClane, eroe accidentale, venne offerta a DANNY CANNON, il quale, più interessato a girare "DREDD-LA LEGGE SONO IO", declinò e così ci fu il ritorno di JOHN MCTIERNAN, che aveva già diretto il primo film con il personaggio, "TRAPPOLA DI CRISTALLO". Benchè BRUCE WILLIS e SAMUEL L.JACKSON fossero entrambi già nel cast di "PALLE IN CANNA" e "PULP FICTION", è questo il primo film in cui compaiono nella stessa inquadratura. Il nome Zeus, del personaggio di Jackson, è ironico: nella mitologia era il dio dei fulmini, nel film è un elettricista. Il personaggio, prima di essere assegnato all'attore che lo ha interpretato, era stato proposto a LAURENCE FISHBURNE, che non aveva accettato. Il titolo di lavorazione fu "Die Hard:New York", infatti è la prima pellicola della serie in cui l'avventura si svolge nella città del poliziotto protagonista; la prima a Los Angeles, la seconda a Washington. Il look dell'attore nero fu ispirato dall'accurato studio su vari volumi circa Malcolm X. A McTiernan e Jackson fu concesso di maneggiare un lingotto originale della riserva aurea per verificare quanto pesante fosse l'oro. Il ruolo del malvagio Simon venne proposto inizialmente a SEAN CONNERY, il quale non volle accettare perchè l'attore scozzese non se la sentiva di interpretare un personaggio tanto negativo. Benchè non abbia recitato nel lungometraggio, ALAN RICKMAN è citato nei titoli, apparendo in alcuni flashbacks. Sembrò che il personaggio di Simon andasse a DAVID THEWLIS, che poi si tirò indietro, e fu JEREMY IRONS ad avere la parte. La scena di sesso tra Jeremy Irons e SAM PHILLIPS venne aggiunta perchè McTiernan sapeva che la censura avrebbe comunque dato un "R" al suo lavoro, il divieto per un minore di entrare in sala non accompagnato, e ritenne che a quel punto, non poteva peggiorare le cose comunque. L'attrice non pronuncia neanche una parola in tutta la pellicola. E la cosa ironica era che si trattava di una cantante pop, scelta dopo che qualcuno della produzione aveva notato una sua foto sulla copertina di un suo CD. Il cartello che McClane indossa come "uomo-sandwich" era completamente bianco, per non avere problemi girando la scena ad Harlem: la scritta spregiativa "I hate niggers" (Odio i negri) venne aggiunta in post-produzione. La 20th Century Fox, che produsse il film, non voleva che questa scena fosse inserita nella pellicola, probabilmente perchè i disordini di Los Angeles del 1992 erano ancora troppo recenti, ma Jonathan Hensleigh minacciò di dare il suo script ad un'altra casa produttrice, e quindi la Fox capitolò. Hensleigh fu fermato dall'FBI quando il suo script venne reso pubblico, perchè era a conoscenza di troppi dettagli circa la Federal Gold Reserve, per gli agenti federali, ma si difese sostenendo che si era limitato ad avere le informazioni necessarie alla sua storia leggendo un articolo trovato sul "New York Times". Secondo lo sceneggiatore, per la prima ora di film, è riportato esattamente il copione da lui scritto, cambiando ovviamente i nomi per adeguarlo alla serie "Die Hard": inoltre, Hensleigh rivelò che, quando era bambino, tirò una pietra ad un amico, e immaginò che l'altro l'avesse cercato per vendicarsi quando sarebbero stati adulti, e questo ispirò in parte la sceneggiatura. E' il primo titolo della serie basato su una sceneggiatura originale; "Trappola di cristallo" viene da un romanzo di RODERICK THORP, "58 MINUTI PER MORIRE-DIE HARDER" su un libro di WALTER WAGER. In realtà, la primissima sceneggiatura presa in esame per il terzo capitolo della serie si intitolava "Troubleshooter", e parlava di terroristi che attaccavano una nave da crociera in mare aperto; divenne la base per "SPEED 2". Ed è l'unico film, tra i "Die Hard", in cui McClane non rischia la vita per salvare la moglie Holly o uno dei figli. Invece, in tutti e tre i primi film della saga, ci sono riferimenti a episodi di guerra reali: qui si tratta della celeberrima "Battle of the Bulge", che ispirò la pellicola "LA BATTAGLIA DEI GIGANTI". Le scene dell'inseguimento nel tunnel vennero realizzate nel New York City Water Tunnel numero 3, un acquedotto da finire che avrebbe collegato quello della città a quello di Catskill Mountains. Il ponte da cui John McClane e Zeus saltano giù sull'imbarcazione dei container è il Cooper River Bridge, che unisce Charleston a Mount Pleasant, nella Carolina del Sud. La canzone-tema della pellicola è "Johnny I hardly knew ye", un brano irlandese del 1770 circa: successivamente venne riadattato in "When Johnny comes marching home", nel 1863. Fateci caso: in ogni film della serie "Die Hard", una scena cruciale riguarda un ascensore. E come nel primo episodio, alla fine John McClane ha solo due proiettili nello scontro con il capo dei nemici. Tale scena si svolge, nel lungometraggio, in un parcheggio per TIR in Quebec, ma la sequenza venne girata nel Maryland. Per oltre un'ora dall'inizio McClane non uccide uno dei cattivi, marcando un record nella serie! Come avvenne anche per il primo film della serie, il tedesco parlato dai "cattivi" è alquanto approssimativo, mentre nella versione per la Germania, i terroristi hanno l'accento della parte Est del paese. Le riprese si svolsero tra il Luglio ed il Dicembre del 1994. Anche se l'incasso in USA fu "solo" di 100 milioni di dollari, il successo internazionale del film, che consistette in altri 266 milioni pervenuti nelle casse della Fox, rese "Die Hard-Duri a morire" il maggior incasso mondiale del 1995, in pratica, uno dei primi titoli divenuti i maggiori incassatori worldwide, senza risultare tra i primi cinque di casa.
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