IL VOLO DELLA FENICE ( The flight of the Phoenix, USA 1965)
DI ROBERT ALDRICH
AVVENTURA
"IL VOLO DELLA FENICE" è tratto dal romanzo omonimo di TREVOR DUDLEY SMITH. Sul set, purtroppo, uno degli stuntmen, la controfigura di JAMES STEWART, PAUL MANTZ, morì in un incidente: un breve spezzone della ripresa che contempla la morte dello stuntman è nel documentario "CINERAMA ADVENTURE", verso la conclusione. In pratica, l'aereo che avrebbe dovuto decollare, nel finale, avrebbe dovuto essere un C-82 Boom: la ripresa si annunciava già pericolosa, e così a Mantz, una leggenda tra gli stuntmen, venne chiesto di fare una manovra che consisteva in un decollo accidentato, e alla ripetizione, il velivolo si schiantò uccidendo il pilota. L'aereo che lo sostituì era un North-American O47-A. Tra gli altri aerei usati per le riprese, anche un mezzo utilizzato precedentemente dai marines, e tre Fairchild C-82 Packet. L'aereo Tallmantz Phoenix P-1 venne disegnato da Otto Timm e costruito dalla Tallmantz Aviation Inc. proprio per girare questo lungometraggio. Le prime vittime, nel film, dell'incidente aereo al centro della vicenda, sono WILLIAM ALDRICH e PETER BRAVOS, rispettivamente figlio e figlio adottivo del regista ROBERT ALDRICH: ciò accade durante i titoli di testa, che narrano appunto la caduta dell'aeroplano. Per la sequenza dell'incidente, ai finestrini erano stati messi diversi manichini. L'aereo utilizzato invece in tale scena era un C119 Boxcar, costruito una quindicina di anni prima. Aldrich chiese a BARRIE CHASE di compiere la sua danza orientale in topless, ma l'attrice si rifiutò. Nella versione italiana si può sentire la canzone "Senza fine" interpretata da ORNELLA VANONI. Il catalogo dell'azienda inventata per il film "Baecker Flugzeuge", per cui lavora l'ingegnere Dorfmann, interpretato da HARDY KRUGER, in realtà era quello della realmente esistente Schuco, una ditta tedesca di manifatture. Ebbe due nominations agli Oscar, per il miglior attore non protagonista (IAN BANNEN) e per il miglior montaggio, senza vincere le statuette. Ai Golden Globes, invece, le candidature furono tre: per il miglior film drammatico, attore non protagonista (Hardy Kruger) e miglior attore esordiente ( Ian Bannen), ma anche qui, nessun premio vinto. Nel 2004 ne è stato fatto un remake, con DENNIS QUAID, diretto da JOHN MOORE, di minor successo.
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