domenica 28 febbraio 2016


THE DESCENT- Discesa nelle tenebre ( The descent, GB 2005)
DI NEILL MARSHALL
HORROR
Il titolo "THE DESCENT" non si riferisce soltanto all'addentrarsi in grotte sotterranee del gruppo di donne protagonista della pellicola, ma anche del loro scivolare in una sorta di follia. La produzione ritenne che fosse meglio costruire su un set i cunicoli sotterranei, anzichè girare in vere caverne, per via della sicurezza e della gestione della troupe. Vennero così costruiti sei set rappresentanti parti delle caverne, agli studios di Pinewood. La seconda inquadratura di uno dei "crawlers", le creature antropomorfe antropofaghe incontrate sottoterra, venne realizzata velocemente, senza che le attrici si accorgessero della sua presenza. Invece, uno di loro appare presto, quando la discesa comincia, e si sente una risata di bambino: sullo sfondo, a sinistra di Sarah, è possibile intravedere la sagoma di una creatura. Tuttavia, ufficialmente, per 45 minuti non appaiono, e se ne puo vedere uno dopo un'ora di proiezione. L'aspetto delle creature venne tenuto segreto anche al cast, fino alla prima sequenza in cui avviene l'incontro con le protagoniste, anche per dar modo agli interpreti di fare più squadra ognuno con il proprio gruppo. Quando le donne videro arrivare i mostri, si misero a correre urlando e ridendo per la sorpresa. Per trasformare i figuranti nelle creature, occorrevano tre ore e mezzo di trucco, rasandone i corpi completamente: prima di girare, venne valutato che i loro occhi non rendevano abbastanza spaventose le creature, così vennero "rese cieche". Erano modellate sul "NOSFERATU" originale del 1922. Il regista NEIL MARSHALL fu categorico nel volere che gli ominidi antropofaghi fossero interpretati da attori piuttosto che da stuntmen: nella sua visione, dovevano esprimere un carattere vero e proprio, benchè molti di loro appaiano per una manciata di secondi. SHAUNA MAC DONALD, NATALIE MENDOZA e ALEX REID girarono la scena del rafting senza controfigure. La Mac Donald soffriva di claustrofobia, e come disse in un'intervista, fu abbastanza semplice per lei esprimere terrore e angoscia nel proprio ruolo, dato che la storia si svolge quasi per intero al chiuso e sottoterra. Ogni donna del gruppo è di diversa nazionalità. Tutte le protagoniste vennero portate a fare un'esperienza di scalata di roccia per entrare meglio nei ruoli. Il parco in cui le donne si incontrano, il "Chatooga National Park", non esiste nella realtà: è un riferimento ad un classico dalla trama con punti analoghi, "UN TRANQUILLO WEEKEND DI PAURA": il Chatooga è il fiume che i quattro protagonisti percorrono nel loro viaggio infernale. E' un film quasi del tutto interpretato da sole donne: a parte il marito di Sarah, e qualche comparsa nella sequenza dell'ospedale, non appaiono altri uomini.Il film debuttò in Inghilterra, nel 2005, nella stessa settimana dell'attentato terroristico di Al Qaeda a Londra: probabilmente, ciò ridusse le possibilità di successo della pellicola. Per TOBIN BELL, l'interprete di "Jigsaw" in "SAW", questo è uno degli horror più belli mai girati. Venne proiettato prima in Europa che negli USA. Costato tre milioni e mezzo di sterline, incassò 26 milioni di dollari negli Stati Uniti, e altri 31 nel resto del mondo, raggiungendo 57 milioni, rivelandosi un ottimo successo commerciale. Ebbe un sequel nel 2009, non riuscito come l'originale. 

giovedì 25 febbraio 2016


LA DEA DELL'AMORE ( Mighty Aphrodite, USA 1995)
DI WOODY ALLEN
COMMEDIA
Secondo una biografia di WOODY ALLEN, "LA DEA DELL'AMORE" fu ispirato all'autore dalla figlia adottiva Dylan, la quale secondo lui era così intelligente ed affascinante, perchè doveva avere dei geni speciali. Per il ruolo di Linda Ash venne presa in considerazione CAMERON DIAZ, ma il ruolo toccò a MIRA SORVINO. Che al primo provino sostenuto, a New York, non venne presa, ma quando si presentò anche a Londra, perchè Woody Allen stava visionando alcune interpreti britanniche, questa volta la Sorvino conquistò la parte.  Curiosamente, nonostante la crisi seguita dal divorzio con l'ex-moglie MIA FARROW, fatti avvenuti tre anni prima, sembra che Woody Allen avesse pensato a lei per interpretare il ruolo di Amanda, la moglie del suo personaggio, ritenendola l'attrice più adatta alla parte, ma la direttrice del casting gli chiese se fosse ammattito, visti i rapporti tesi tra i due. CLAIRE BLOOM ha solo dieci battute, mentre OLIMPIA DUKAKIS, che nei titoli e nei manifesti è messa come una dei principali interpreti, appare più o meno per un solo minuto, con tre sole battute.  Dopo un mese di lavorazione, Allen chiese a Mira Sorvino di abbandonare il timbro acuto che aveva dato alla sua voce nell'interpretazione di Linda, ma l'attrice si rifiutò. Uno dei giocatori di football in pantaloncini, divisa e cappellino, è il celebre quarterback  dei 49ers Joe Montana. E' uno dei pochi lavori della filmografia alleniana in cui i titoli di coda non vengono impressi con i soliti caratteri Windsor, marchio dell'autore, bensì scorrono sulle immagini del coro greco che danza. Costò 15 milioni di dollari, ne incassò quasi sei sul mercato americano, e andò meglio a livello internazionale. Ebbe due nominations all'Oscar, per la miglior attrice non protagonista, Mira Sorvino, e la miglior sceneggiatura, vincendo la statuetta andata alla Sorvino. Anche ai Golden Globes l'allora giovane attrice conquistò il premio, e ai BAFTA fu nominata. Uno dei maggiori successi di Woody Allen degli anni Novanta. 

mercoledì 24 febbraio 2016


PREDATOR ( Predator, USA 1987)
DI JOHN MCTIERNAN
FANTASCIENZA/AZIONE
Leggenda vorrebbe che lo spunto da cui è nato "PREDATOR" siano state certe critiche sarcastiche a "ROCKY IV", che immaginavano un alieno da far scontrare con Rocky Balboa, nel capitolo successivo della serie. In realtà, gli sceneggiatori JIM e JOHN THOMAS, al loro primo copione scritto per il cinema, trassero ispirazione dalla visione di "ALIENS-SCONTRO FINALE", perlopiù. Il successivo dittico "ALIEN VS.PREDATOR" non è infatti casuale. Il titolo originale dello script era "Hunter", ma venne cambiato per non creare confusione con "HUNTER", la serie tv con FRED DRYER. I vari impegni di ARNOLD SCHWARZENEGGER, e la scelta che la star di origine austriaca  compì, di perdere peso per essere più credibile come militare ( anche se in un'intervista disse che uno dei motivi del successo di questa pellicola, secondo lui, era il fatto che quasi tutti i personaggi maschili fossero in pratica dei body builders), fecero slittare di qualche mese la lavorazione: anche JOHN MC TIERNAN, durante le riprese, perse diversi kili, ma per via di un'intossicazione alimentare. Quando invece tutta la troupe, per via dell'acqua non depurata dell'albergo dove era alloggiata, ebbe problemi intestinali, gli unici che si salvarono furono proprio Schwarzenegger e McTiernan. Il regista, inoltre, si ruppe un polso ma continuò a dirigere il film. Prima di scegliere John McTiernan, la produzione valutò l'ipotesi di affidare la regia a GEOFF MURPHY.   In una delle prime versioni dello script, la storia era un lungo duello tra Dutch Schaefer ed il Predator, ma Schwarzenegger dichiarò che gli sembrava poco convincente, e suggerì che era meglio mettere contro l'alieno una squadra di soldati. CARL WEATHERS era sempre stato la prima scelta per interpretare Dillon. SHANE BLACK utilizzò le pause sul set per scrivere "L'ULTIMO BOYSCOUT" Venne chiamato perchè potesse dare una mano, anche, a supervisionare lo script, essendo principalmente uno sceneggiatore. Il suo personaggio avrebbe dovuto indossare un berretto rosso, ma Shane Black rifiutò, dicendo che sarebbe stato ridicolo, nella jungla; più tardi, rimpianse la scelta, perchè disse che avrebbe fatto maggiormente notare il suo personaggio. Black odiava gli occhiali fattigli portare sul set, perchè lui voleva portare gli occhiali tradizionalmente usati dai militari per migliorare la propria mira, ma McTiernan voleva che apparisse più goffo possibile. SONNY LANDHAM venne scritturato, a una condizione: l'assicurazione volle che l'attore avesse una guardia del corpo fissa accanto a lui, ma non per proteggere Landham, bensì perchè egli non causasse problemi, perchè avvezzo a provocare risse, diverbi violenti e rompere oggetti. Il Predator venne disegnato inizialmente da uno studio che la Fox ingaggiò per risparmiare; poi il lavoro, che non aveva soddisfatto i produttori, passò a STAN WINSTON, che creò la creatura per un milione e mezzo di dollari, il doppio dell'altra compagnia. Nella "low version" il mostro era più o meno un lucertolone con la testa che ricordava quella di un'anatra. La scena della lotta finale tra Schwarzenegger e l'alieno, già girata nella versione costata meno, dovette essere realizzata nuovamente.  JESSE VENTURA, che come Schwarzenegger, successivamente intraprese una carriera politica, correndo come indipendente, mentre l'altro si presentò per i repubblicani, e qui esordì al cinema,  si esaltò quando il responsabile del guardaroba gli disse che le sue braccia erano di un pollice più grosse di quelle dell'ex-Mister Universo. Allora propose a Schwarzie di misurare i bicipiti, e chi sarebbe stato "battuto" dall'altro avrebbe offerto una bottiglia di champagne al cast: perse, perchè Schwarzenegger gli aveva fatto uno scherzo, d'accordo con il responsabile del guardaroba! Ventura venne scritturato dopo l'ok personale della star, che lo aveva incontrato durante il provino, e aveva insistito con il direttore del casting perchè gli sembrava che l'altro fosse perfetto per apparire nel film. Dopo questo lungometraggio, Schwarzenegger e JOEL SILVER, il produttore, non lavorarono mai più insieme. Per motivi di sicurezza, venne proibito a Schwarzenegger di fumare il sigaro sull'elicottero nelle scene iniziali: venne aggiunto digitalmente, dopo le riprese. Per impersonare il Predator, venne ingaggiato JEAN-CLAUDE VAN DAMME, che dopo due giorni di riprese lasciò, sia perchè non era abbastanza alto per rappresentare l'extraterrestre, e perchè voleva sfondare nel cinema, ma in quel modo, si sentiva a disagio: venne sostituito da KEVIN PETER HALL, che aveva già "interpretato" il BigFoot in "BIGFOOT E I SUOI AMICI". Hall dichiarò in un'intervista che, più che un film, fu una prova di sopravvivenza per tutta la troupe. Oltre ad impersonare Predator, Hall fu anche il pilota dell'elicottero che nel finale giunge a recuperare i sopravvissuti. Per dare "voce" alla creatura, si pensò a PETER CULLEN, che aveva già "doppiato" il gorilla di "KING KONG", nel 1976, usurandosi molto la gola: accettò quando vide le foto del vero volto del Predator. Per la colonna sonora venne contattato JERRY GOLDSMITH, ma era irreperibile nel periodo, perchè impegnato a comporre le musiche per un altro lungometraggio: fu ALAN SILVESTRI a musicare il film. Le riprese del film non furono una passeggiata: problemi con il clima, serpenti, sanguisughe, calura, terreni franabili. Le scene notturne vennero girate con temperature molto basse, con Schwarzenegger che, nella parte finale del film doveva essere rivestito da fango ( in realtà una qualità di argilla) che era freddo e umido, pur essendo stato avvertito che avrebbe sofferto il freddo, non riusciva a smettere di tremare:provarono a riscaldarlo con delle speciali lampade, ma non poterono utilizzarle molto, perchè seccavano l'argilla. Le bizzarre mandibole dell'alieno furono un'idea suggerita da JAMES CAMERON.Il sangue del Predator venne realizzato con una mistura del liquido all'interno dei bastoncini che emanano luce, e marmellata. Alcune scene vennero girate alle cascate vicino Palenque, in Messico. L'arma usata da Blain, il personaggio di Ventura, è una "minigun", tradizionalmente attaccata ad un elicottero, ovviamente molto modificata per essere adoperata dall'attore. John McTiernan voleva che gli attori fossero credibili al massimo come soldati: il cast si alzava alle 6 del mattino, comunicava spesso con i gesti silenziosi tipici di un commando in azione, fece molto esercizio fisico e imparò ad imbracciare verosimilmente le armi. Nel film muoiono 69 persone. La mappa che il generale Philips mostra a Dutch, il personaggio di Schwarzenegger, è una mappa del Brasile.  E' il terzo film in cui Schwarzenegger indossa l'orologio "Seiko H558-5009", particolarmente adatto al robusto polso del divo venuto dal body building: per molti collezionisti, poi, è stato un costoso obiettivo.  La lavorazione, essendo prossima al matrimonio di Arnold Schwarzenegger con Maria Shriver, mise di malumore la sposa: fino a 48 ore prima del "sì", l'attore era sul set, e secondo la Shriver, oltre a perdersi la preparazione finale della cerimonia, Schwarzenegger sembrava deconcentrato, come se pensasse più al film che stava girando che alle loro nozze. Il film fu dedicato a Agustin Ytuarte e Federico Ysunza, due messicani che erano morti in un incidente aereo nel 1986. Dopo "BEVERLY HILLS COP II" è stato il lungometraggio con il weekend d'apertura più redditizio, in USA, del 1987. Costato 15 milioni di dollari, ne incassò 56 negli USA ed altri 42 nel resto del mondo, arrivano a 98 totali. Nel 1990 uscì il sequel, "PREDATOR 2", che andò maluccio, e nel 2010 venne realizzato "PREDATORS". Ebbe una nomination agli Oscar per gli effetti visivi, senza poi vincere la statuetta. 

venerdì 19 febbraio 2016


AIRPORT ( Airport, USA 1970)
DI GEORGE SEATON ( e HENRY HATHAWAY, non accreditato)
CATASTROFICO
"AIRPORT" prese le mosse dal best-seller omonimo di ARTHUR HALEY, che aveva venduto moltissimo a livello internazionale. BURT LANCASTER e DEAN MARTIN, che erano le star più importanti del nutrito cast, fecero un ottimo affare firmando il contratto per partecipare: il primo, oltre al salario, fece un accordo per cui avrebbe riscosso il 10% lordo sugli incassi, una volta superati i 50 milioni di dollari di introiti, idem il secondo, che, dopo il cachet, incassò altri 7 milioni di dollari dalle entrate. Lancaster decise di accettare il ruolo propostogli dalla Universal a patto che finanziassero alcuni progetti poco commerciali che la star stava portando avanti, e che smettessero di proporgli film di cassetta in cui non voleva essere coinvolto. PATTY POULSEN, che in questo film interpretò il suo unico ruolo al cinema, nei panni di una hostess, lo era veramente, per la American Airlines. Aveva vinto un concorso di bellezza dell'azienda, per il quale il primo premio era la partecipazione a questo lungometraggio. In quegli anni fece anche da ragazza immagine per la AA, per presentare le uniformi nuove. Dietro insistenze da parte di Dean Martin, sembrava che PETULA CLARK dovesse interpretare Gwen Meighen, ruolo poi andato a JACQUELINE BISSET. Benchè l'età dei personaggi non venga mai specificata nella pellicola, la differenza tra il pilota di Dean Martin e la hostess Jacqueline Bisset, era di venticinque anni; i due caratteri hanno una relazione sentimentale.  Ad un certo punto della lavorazione, il budget fu sforato abbondantemente, ed il manager della Universal LEW WASSERMAN disse al produttore ROSS HUNTER, che aveva intenzione di mandare a monte la produzione di questo lungometraggio: Hunter non si arrese, e concluse il film. Per molti executives della Universal, l'operazione sarebbe stata un flop, e fecero esordire "Airport" contemporaneamente in molti paesi, per cercare di evitare che il passaparola potesse danneggiarne gli incassi, e puntando tutto sul debutto. Ross Hunter rivelò che l'insperato grande successo che arrise al lungometraggio pagò anche per gli anni successivi diversi stipendi alla Universal, e la frattura tra lui e Wasserman non fu mai ricomposta, visto che, nonostante i risultati ottenuti, a Hunter non venne rinnovato il contratto presso lo studio.   Il Boeing 707 al centro della vicenda fu noleggiato alla major dalla Flying Tiger Airlines e successivamente venne rivenduto diverse volte, fino alla sua tragica fine, in uno schianto nell'atterraggio, a San Paolo, in Brasile, il 21 Marzo del 1989. La finta compagnia aerea del Boeing si chiama Trans Global Airlines: per alcuni anni, in certi film prodotti dalla Universal, fu possibile vedere il logo della "TGA", in scene riguardanti gli interni di aerei. Il modellino dell'aereo utilizzato per le scene delle turbolenze e dell'esterno, fu usato anche per un episodio di  "SQUADRA EMERGENZA", nel 1976. Fu l'ultima pellicola cui presero parte VAN HEFLIN, JESSIE ROYCE LANDIS, VIRGINIA GREY e THOMAS BROWNE HENRY. ALBERT REED, che nel film impersona il tenente Ordway, della Sicurezza, era  veramente un agente della Security Division all'aeroporto di Los Angeles, dal 1959 al 1983. Le scene del campo e del terminale furono tutte girate a Minneapolis, al St.Paul International Airport, per via della consueta abbondanza di neve in Inverno, sebbene i produttori fecero, in aggiunta, per simulare ancor più neve che cadeva, cadere della polvere, finchè non giunse una grande nevicata, che aiutò le riprese in tal senso. Verso il finale, il personaggio interpretato da BARRY NELSON guarda all'aereo danneggiato, e dice che manderà una lettera di ringraziamento a mister Boeing: un pò difficile, perchè il creatore della compagnia, William Boeing, era morto nel 1956...La colonna sonora fu l'ultima composta dal veterano ALFRED NEWMAN, che ricevette una nomination postuma per questo lavoro, e una nomination al Golden Globe: dopo la sua scomparsa, uscirono altri tre film con le musiche scritte da lui. La critica non fu morbida verso "Airport": celebre la recensione della critica JUDITH CRIST, che lo definì sarcasticamente "il miglior film del 1944"... Fu il primo di una serie lunga quattro film, che si protrasse per tutti gli anni Settanta ( l'ultimo è intitolato "AIRPORT 80", ma è del 1979). Ebbe dieci nominations agli Oscar, nonostante, appunto, molte recensioni stroncatrici, tra le quali miglior film, due per l'attrice non protagonista ( MAUREEN STAPLETON e HELEN HAYES), sceneggiatura non originale, vincendone una, l'Oscar andato alla Hayes. Ai Golden Globes su quattro candidature, tra cui miglior film drammatico e attore non protagonista, stessa categoria (GEORGE KENNEDY), fu la Stapleton ad aggiudicarsi il premio, ex-aequo con KAREN BLACK per "CINQUE PEZZI FACILI". Ai BAFTA Maureen Stapleton ottenne l'unica candidatura. Costato 10 milioni di dollari, ne incassò 45 sul solo territorio USA, divenendo uno dei maggiori incassi di quegli anni, e ne totalizzò altri 55 nel resto del mondo, per un totale di 100. 

giovedì 18 febbraio 2016


LA BATTAGLIA DEI GIGANTI ( Battle of the Bulge, USA 1965)
DI KEN ANNAKIN
GUERRA
"LA BATTAGLIA DEI GIGANTI" venne annunciato, con RICHARD FLEISCHER accreditato come regista: il titolo di lavorazione del kolossal sarebbe stato "16th of December: The Battle of the Bulge", ma il film venne programmato dalla Columbia Pictures, con Dwight D. Eisenhower, ex-presidente degli USA,  e Bernard L. Montgomery, alti ufficiali degli eserciti, rispettivamente, statunitense e britannico (che avevano combattuto tale celebre battaglia) cooperanti per il Ministero della Difesa americano, nel 1964, su sceneggiatura di BYRON MORGAN e TONY LAZZARINO. Tale progetto sarebbe stato affidato a MICHAEL ANDERSON, e Eisenhower aveva narrato agli sceneggiatori, per sommi capi, la sua versione dello scontro bellico, e sarebbe comparso nei titoli come consulente tecnico. Nel cast erano previsti VAN HEFLIN, nel ruolo di Eisenhower, DAVID NIVEN in quello di Montgomery, JOHN WAYNE ad interpretare George Patton, e LAURENCE OLIVIER nelle vesti di Adolf Hitler.Ma la Warner Brothers mise su velocemente un progetto ancor più ambizioso, con lo stesso argomento, registrando il titolo "Battle of the bulge", bruciando sul tempo la casa concorrente. La Columbia chiese ed ottenne un ingiunzione alla Warner di non utilizzare i nomi degli ufficiali che avevano già aderito al progetto annunciato, coinvolgendo il Ministero della Difesa, che cercò di sabotare questa operazione, senza successo. Eisenhower all'uscita della pellicola denunciò la produzione per "gravi inaccuratezze storiche". Il personaggio del colonnello Hessler, interpretato da ROBERT SHAW, era ispirato a Joachim Peiper, l'ufficiale dei Panzer più giovane ad ottenere il grado di colonnello: pupillo di Heinrich Himmler, a soli 29 anni Peiper raggiunse tale alto grado, e fu corresponsabile della strage di diversi militari americani a Malmedy, in Belgio. Dopo la guerra fu accusato di crimini di guerra, e gli venne sentenziata la pena di morte, ma venne commutata in 11 anni di prigione dalla Forza di Occupazione Americana, nonostante Peiper si fosse macchiato di molte infamie sia sul fronte Orientale, che su quello Occidentale. Ancora vivo al tempo della realizzazione del film, venne assassinato in casa sua nel 1976, in circostanze mai del tutto chiarite. Nella versione romanzata, Hessler è un ufficiale della Wermacht, e non delle SS, come Peiper: l'episodio di Malmedy viene narrato, ma non molto fedelmente alla realtà. Prima di essere assegnato a Shaw, il personaggio era stato offerto a STANLEY BAKER. Robert Shaw è l'unico attore non tedesco ad interpretare un germanico: tutti gli altri che nel film impersonano tedeschi, sono di tale nazionalità. Sia CHARLES BRONSON, che TELLY SAVALAS  e ROBERT RYAN furono insieme anche nel cast di "QUELLA SPORCA DOZZINA", due anni dopo. SERGIO LEONE aveva contattato Bronson per affidargli il ruolo del colonnello Mortimer in "PER QUALCHE DOLLARO IN PIU' ", ma l'attore, impegnato in Spagna su questo set, non accettò, e la parte andò a LEE VAN CLEEF: Leone e Bronson avrebbero collaborato tre anni dopo, in "C'ERA UNA VOLTA IL WEST". I carri armati Tiger tedeschi, in realtà erano degli American M47 Patton, e gli americani M4 Sherman erano invece degli M24 Chaffee. Il piccolo aereo utilizzato dal colonnello Kiley, interpretato da HENRY FONDA, per la sua ricognizione, era un Cessna L19A/O-1:era chiamato in gergo "The Bird Dog". Le riprese vennero realizzate in Ultra Panavision, perchè la pellicola fosse proiettata anche in cinema con schermi adatti al Cinerama. Pare che DINO DE LAURENTIIS dette una mano ad allestire il lungometraggio, ma non fu accreditato nei titoli. Alcune scene vennero girate sul set de "LA CADUTA DELL'IMPERO ROMANO" di SAMUEL BRONSTON. Il film venne girato, montato, musicato e reso pronto per l'uscita ben otto mesi dopo di arrivare nelle sale. La prima fu al Pacific Cinerama Dome Theatre a Hollywood, il 16 Dicembre 1965, che era il 21° anniversario della battaglia. Ci furono due nominations ai Golden Globes, per il miglior attore non protagonista (Savalas), e la miglior colonna sonora, ma nessuno dei due premi arrivò. 

mercoledì 17 febbraio 2016


TESTIMONE D'ACCUSA (Witness for the prosecution, USA 1957)
DI BILLY WILDER 
GIALLO
Il racconto da cui venne tratto "TESTIMONE D'ACCUSA", di AGATHA CHRISTIE, uscito nel 1925 con il titolo "Traitor's hands", venne ripubblicato in Inghilterra e negli Stati Uniti a partire dagli anni Trenta come "Witness for the prosecution". Ne venne tratta una pièce teatrale che debuttò nel 1953 sui palchi di Broadway, e resse 645 repliche in cartellone. Lo sceneggiatore HARRY KURNITZ non aveva mai lavorato con BILLY WILDER, e mai più lo fece dopo: lo definì un collaboratore instancabile, ma disse anche che averci a che fare era come "avere accanto il dottor Jekyll e mister Hyde"; e che i suoi collaboratori abituali erano persone spesso sotto pressione. CHARLES LAUGHTON modellò il proprio personaggio, l'avvocato "Sir" Wilfrid Robarts, sul legale proprio e di MARLENE DIETRICH,  Florance Guadella, di cui riportò anche l'uso del monocolo, portato per intimidire gli interlocutori. Charles Laughton e ELSA LANCHESTER, che nel film interpreta l'infermiera, miss Plimsoll, erano marito e moglie nella vita reale: gli intermezzi umoristici tra i loro personaggi vennero aggiunti nella sceneggiatura del film, e non esistevano nella pièce da cui fu tratto. TYRONE POWER ebbe a dichiarare che, per quanti film avesse girato, questo era uno dei tre di cui andava fiero, senza menzionare gli altri due. Per interpretare Leonard Vole, Wilder e ARTHUR HORNBLOW, il produttore della pellicola, avevano dapprima pensato a WILLIAM HOLDEN, che però non era disponibile, per altri progetti intrapresi. Offrirono una prima volta la parte a Power, che non accettò. Si fecero i nomi, quindi, di KIRK DOUGLAS, GENE KELLY, GLENN FORD, JACK LEMMON e ROGER MOORE, ma si tornò su Tyrone Power, il quale disse sì quando gli offrirono un doppio contratto, per questo lungometraggio e "SALOMONE E LA REGINA DI SABA", ricevendo 600,000 dollari per il doppio impegno:proprio sul set del secondo titolo, Power morì, venendo sostituito da YUL BRINNER. Per interpretare Christina Helm, dopo aver preso in considerazione AVA GARDNER e RITA HAYWORTH, venne scelta Marlene Dietrich. UNA O'CONNOR fu l'unico membro del cast che aveva già recitato il copione a teatro, a Broadway. Laughton aveva fama di essere un grande attore, ma sul set un piantagrane e capace di bizze e scontrosità al limite dell'arroganza: stupì tutti, a partire da Billy Wilder, per la grande disponibilità e per lo spirito di collaborazione che sfoggiò durante la lavorazione di questo lungometraggio. In un giorno in cui era previsto di girare solo primi piani per le reazioni dei presenti al processo, e della giuria, e quindi gli attori principali sarebbero stati liberi, Laughton si offrì di fare una cosa solitamente destinata all'aiuto regista: lesse le battute per aiutare i comprimari a rispondere o muoversi secondo necessità. Wilder lo ammirava, e tempo dopo rivelò, intervistato, che secondo lui Charles Laughton, le cui inclinazioni omosessuali erano molto più di un pettegolezzo hollywoodiano,  fosse molto attratto da Tyrone Power. Sembra che anche la Dietrich avesse preso una sbandata per il collega, al punto da fare delle avances che lo avrebbero imbarazzato non poco. Per molti, Power era troppo in avanti con gli anni per il personaggio interpretato. Quando Leonard Vole (il personaggio di Power) incontra la signora French , interpretata da NORMA VARDEN, per la seconda volta, nel cinema, egli dice che c'è un film su Jesse James:l'attore aveva interpretato il famoso fuorilegge in "JESS IL BANDITO".  Per girare una sequenza in cui viene mostrata una sola delle celebri gambe della Dietrich, furono utilizzate 145 comparse, 38 stunt men e spesi 90,000 dollari. La corte, modellata sulla London's Central Criminal Court, la Old Bailey, costò 75,000 dollari per essere messa su. L'attrice ammise, in un'intervista anni dopo, che Christine Vole era stato l'unico personaggio da lei interpretato con cui sentiva profonde attinenze, perchè non solo coraggiosa, ma anche perchè amava il proprio uomo incondizionatamente: inoltre, citò Wilder come uno dei tre più grandi cineasti con cui aveva lavorato. Gli altri due erano JOSEF VON STERNBERG e ORSON WELLES. Sul set e pubblicamente, spesero reciprocamente parole di ammirazione ed entusiasmo. La star aveva effettuato delle operazioni di chirurgia estetica, tra le prime rese note nel mondo del cinema ( e delle quali Elsa Lanchester amava spettegolare con i colleghi e la troupe), e venne truccata pesantemente per questo ruolo. Indossò anche parrucche, e le vennero cambiati gli abiti scelti da lei, perchè, a dire della produzione, la rendevano troppo mascolina, e indurivano l'immagine del suo personaggio. ALFRED HITCHCOCK dichiarò che molte persone gli avevano fatto i complimenti per "Testimone d'accusa", pensando che fosse un suo lavoro, mentre Billy Wilder gli aveva confessato che gli era successa la stessa, strana cosa, per "IL CASO PARADINE", ritenuto da diversi fans un lungometraggio diretto da lui! Marlene Dietrich si sentiva così sicura che per questa parte avrebbe guadagnato una nomination all'Oscar, che registrò una nuova introduzione per il proprio show permanente a Las Vegas, in cui accennava alla candidatura, che....non arrivò. Nel film, il personaggio dell'avvocato, interpretato da Laughton, ha un attacco cardiaco e viene ricoverato in ospedale, curiosamente, ma in modo macabro, meno di un anno dopo la fine delle riprese, fu Tyrone Power  a morire di infarto sul set del suo film successivo. E pensare che per provare la scena dell'attacco di cuore, Laughton finse di averne uno nella piscina della propria villa, provocando il panico della moglie, finchè non le disse che stava solo verificando se era credibile, come infartuato.... Neanche gli interpreti, durante la lavorazione, erano a conoscenza del colpo di scena finale, dato che le ultime dieci pagine dello script furono date al cast l'ultimo giorno di riprese. La pellicola venne presentata in anteprima a Londra, alla famiglia reale, i cui membri promisero che non avrebbero rivelato il sorprendente finale a nessuno. Questo la produzione lo chiese anche agli spettatori presenti alle prime in USA. Nel trailer, lungo 4 minuti, compariva solo Laughton, impersonando se stesso, raccontando la trama del film.  I produttori erano così preoccupati delle sorti commerciali della pellicola, e che rivelazioni del passaparola potessero portare meno spettatori nelle sale, che un annunciatore, durante i titoli di coda, chiedeva al pubblico di non rivelare a nessuno il finale. Agatha Christie, dei tanti film tratti dai suoi scritti, affermò che aveva amato più che altro, questo film e "ASSASSINIO SULL'ORIENT-EXPRESS". Le riprese durarono dal Giugno all'Agosto del 1957. Il film costò 3 milioni di dollari, e ne incassò 9 a livello mondiale. Ricevette sei nominations agli Oscar, tra cui miglior film, regia, attore non protagonista (Laughton) e attrice non protagonista (Lanchester), ma non riuscì a portare a casa alcuna statuetta. Meglio andò ai Golden Globes, dove, con cinque candidature, tra cui film e regia, Elsa Lanchester conquistò il premio. Ai BAFTA Charles Laughton ebbe la nomination quale miglior attore straniero, premio vinto invece ai David di Donatello.

venerdì 12 febbraio 2016


COM'ERA VERDE LA MIA VALLE ( How green was my valley, USA 1941)
 DI JOHN FORD
DRAMMATICO
Quando DARRYL F.ZANUCK avviò la produzione di "COM'ERA VERDE LA MIA VALLE", nelle sue intenzioni, doveva essere la risposta al trionfo di "VIA COL VENTO", un film lungo quattro ore: per i diritti del romanzo di RICHARD LLEWELLYN, pagò 300,000 dollari. Lo scrittore  dichiarò che aveva basato la sua opera sull'esperienza personale nell'area di Gilfach Coch, in Galles: ciò, però, risultò inesatto, in quanto Llewellyn era nato in Inghilterra, e aveva passato in Galles solo poco tempo, raccogliendo aneddoti e racconti della gente del posto.  Inizialmente, nella concezione più magniloquente di Zanuck, il ruolo di Huw da adulto doveva essere interpretato da TYRONE POWER, poi fu RODDY MCDOWALL ad avere la parte. Il produttore intendeva affidare il progetto a WILLIAM WYLER, che avrebbe voluto girare sul posto, in Gran Bretagna, e, oltre a Power, avere nel cast anche LAURENCE OLIVIER e KATHARINE HEPBURN. Poi, Wyler preferì girare "PICCOLE DONNE", e venne chiamato JOHN FORDQuando Ford lesse la sceneggiatura di PHILIP DUNNE, la definì vicina alla perfezione, quanto possa esserlo perfetto un copione. Quando venne scritturata, MAUREEN O'HARA era appena diciannovenne. Per il personaggio del dottor Gruffydd era stato scelto inizialmente ALEXANDER KNOX, per poi scritturare WALTER PIDGEON.  SARA ALLGOOD si scontrò ripetutamente con John Ford, che in un'occasione strappò via le pagine della sceneggiatura di una scena che l'attrice doveva girare, perchè gli pareva che non stesse rendendo bene. Comunque, la Allgood conquistò una nomination come miglior attrice non protagonista. ANNA LEE, per paura di perdere il posto nel cast, non comunicò al regista di essere incinta.  Il film venne girato in studio, richiedendo 150 operai per costruire il set progettato da RICHARD DAY. Il teatro di posa venne allestito su ottanta acri di terreno, ispirandosi a Cerrig Ceinen, e Clyddach-cum-Tawe, nel Galles. Questo avvenne soprattutto per due motivi: le riprese cominciarono quando i tedeschi bombardarono l'Inghilterra, e la tensione dei produttori esecutivi della 20th Century Fox per la linea pro-sindacale della storia: conoscendo il perfezionismo di Wyler, che appunto avrebbe dovuto essere il regista, quindi avrebbe mantenuto i contenuti del racconto, girare negli USA dette allo studio la sensazione di poter gestire al meglio la lavorazione. Due sorelle di Huw che sono nel romanzo, Ceridwen e Olwen, non furono incluse nel film. Roddy McDowall, prima di entrare nel cast, era solo da due settimane negli Stati Uniti: si era appena trasferito in America con la madre e la sorella, dopo l'entrata in guerra dell'Inghilterra. Girando la sequenza in cui i minatori salutano le loro donne mettendo i loro guadagni nei cestini, Maureen O'Hara fermò la ripresa, spiegando che il proprio cesto era troppo moderno, e non dell'epoca:questo suscitò l'ira di John Ford per essere stato corretto in pubblico, e davanti all'intera troupe, al punto che un addetto della produzione chiese all'attrice di uscire dal set e di aspettare fuori finchè non fosse stata chiamata. La O'Hara dovette aspettare per oltre un'ora, finchè un assistente non la richiamò, ed il cestino, in effetti, era stato cambiato! Come d'abitudine per Ford, cercava di portare in sala di montaggio meno materiale possibile, e non effettuava per più di tre volte la ripresa di una sequenza. La canzone che si sente nei titoli iniziali è "Men of Harlech": questa, come tutti i canti della pellicola, sono intonati da cori di gallesi veri. Il film venne girato in bianco e nero perchè i colori dei fiori del Sud della California non erano uguali a quelli che crescevano in Galles. Il titolo del film viene citato due volte, nel corso del romanzo: quando Huw ha il suo primo rapporto sessuale, che non venne incluso nel film, e nel finale, nella frase che chiude la pellicola.  Celeberrimo lo "smacco" inflitto a ORSON WELLES la notte degli Oscar del 1942, quando fu  questo lungometraggio premiato come miglior film, e non il suo "QUARTO POTERE". John Ford divenne l'unico regista capace di vincere per tre volte l'Oscar , avendo già avuto la statuetta per "IL TRADITORE" sei anni prima, e per "FURORE" l'anno precedente: undici anni dopo avrebbe guadagnato la quarta, con "UN UOMO TRANQUILLO", stabilendo un record ancora oggi insuperato. Maureen O'Hara è stata l'interprete che ha vissuto più a lungo, del cast. Per Ford, il proprio film preferito. Le riprese presero due mesi di tempo, da Giugno ad Agosto del 1941 . Con dieci nominations agli Oscar, il maggior favorito all'edizione del 1942. Alla fine vinse cinque Oscar: per il miglior film, regia, attore non protagonista (DONALD CRISP), miglior fotografia in bianco e nero, miglior scenografia in bianco e nero. Fu il maggiore incasso del 1941 negli Stati Uniti: costato un milione e 250,000 dollari, ne incassò 6 negli USA. Il romanzo divenne anche un musical che debuttò nel 1966 a Broadway. Nel 1942 venne allestito un adattamento radiofonico di mezz'ora, con i principali interpreti del cast: ebbe così tanto successo che venne replicato, in una versione più ampia, che durava sessanta minuti, nello stesso anno. Llewellyn dette al suo romanzo tre seguiti, per completare la storia di Huw, ma nessuno di questi divenne un lungometraggio. 

martedì 9 febbraio 2016


MICHAEL KEATON ( Michael John Douglas, 05/09/51, Coraopolis, Pennsylvania, USA-...)
Figlio di un ingegnere civile e di una progettatrice di abitazioni, MICHAEL KEATON nacque Michael John Douglas, nel 1951, in Pennsylvania, a Coraopolis: prese lezioni di dizione a Kent State, prima di trasferirsi a Pittsburgh, per cimentarsi come stand-up comedian. Ma le cose non andarono bene, e il giovane futuro divo del cinema si trovò occupazione come cameraman in una piccola stazione televisiva, ma si convinse definitivamente che doveva trovare lavoro stando davanti agli obiettivi delle macchine da presa.  Cominciò ad apparire in telefilm come "MISTEROGER'S NEIGHBOROOD", nel 1968, e si spostò da Pittsburgh verso i maggiori studios di produzioni televisive, facendo un bel pò di gavetta tra le serie "MAUDE" e il "MARY TYLER MOORE SHOW". Decise di cambiare il nome Douglas in quello d'arte Keaton, perchè già all'epoca, MICHAEL DOUGLAS era un nome importante, e creare confusione presso il pubblico avrebbe giocato a suo sfavore: l'ispirazione circa il cognome gli provenne dopo aver letto un'intervista a DIANE KEATON. Quel che dette una spinta alla carriera d'attore di Keaton, fu la partecipazione allo show tv "WORKING STIFFS", accanto a JAMES BELUSHI, nel 1979. Il suo talento per i ruoli brillanti e la commedia venne notato, e l'esordio al cinema ci fu nel 1982, nel primo film diretto da RON HOWARD, "NIGHT SHIFT-TURNO DI NOTTE". A questo film seguirono pellicole che cominciarono a vederlo protagonista come "MR.MAMMA", "PERICOLOSAMENTE JOHNNY", ma fu un altro lavoro di Howard che lo spinse ancor più in evidenza, come "GUNG HO!". Nel 1986 decise di non interpretare Seth Brundle, lo scienziato che si tramuta in "LA MOSCA".  Due anni più tardi, il primo grosso successo al box-office americano, con "BEETLEJUICE-SPIRITELLO PORCELLO", che fu anche il film con cui si affermò TIM BURTON. Molto a sorpresa, e con disappunto di diversi fans del supereroe(molti scrissero lettere offensive e di protesta alla Warner Bros.,che produceva il kolossal), Michael Keaton venne scelto da Burton per quello che sarebbe stato uno dei progetti più fantasmagorici prodotti alla fine degli anni Ottanta, "BATMAN", come interprete di Bruce Wayne e dell'Uomo Pipistrello. In realtà, nonostante la grande performance di JACK NICHOLSON come Joker, Keaton non sfigurò affatto e conquistò molti degli spettatori che sulla carta erano perlomeno perplessi. L'anno successivo, per provare altre strade come attore, impersonò uno psicotico in "UNO SCONOSCIUTO ALLA PORTA", per poi tornare ad indossare il costume dell'eroe creato da Bob Kane nel secondo film della serie, "BATMAN-IL RITORNO", di nuovo diretto da Tim Burton, in un episodio che piacque ancor più del primo. Gli anni Novanta furono densi di parti molto diverse tra loro, in "MOLTO RUMORE PER NULLA", "CRONISTI D'ASSALTO", "MY LIFE", "CIAO JULIA, SONO KEVIN", "MI SDOPPIO IN QUATTRO". QUENTIN TARANTINO lo volle nel ruolo del bislacco poliziotto Ray Nicolette, ruolo che riprese in "OUT OF SIGHT" nel 1998. Poi, per un bel pò di anni, Michael Keaton vide opacizzarsi la propria stella con partecipazioni a pellicole di poco conto quali "JACK FROST", "SFIDA PER LA VITTORIA", "WHITE NOISE", "UNA TEENAGER ALLA CASA BIANCA", "HERBIE IL SUPERMAGGIOLINO": film che si potrebbero dire "alimentari", più che altro prodotti per famiglie in cui Keaton era una specie di presenza di lusso. L'iter attoriale di Michael Keaton è stato contraddistinto dal fatto che, per un motivo o per un altro, ha sfiorato la partecipazione a grandi progetti: in "GHOSTBUSTERS" avrebbe dovuto interpretare Peter Venkman, ma fu poi BILL MURRAY ad avere il ruolo; scritturato per "LA ROSA PURPUREA DEL CAIRO", girò alcune scene, ma WOODY ALLEN non era convinto nel vederlo nei panni del personaggio che esce dallo schermo, e lo sostituì con JEFF DANIELS; venne considerato per impersonare Jack Crawford ne "IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI", ma gli fu preferito SCOTT GLENN, ed analogamente, pensarono a lui per il dottor McCabe in "VANILLA SKY", ma poi fu ingaggiato KURT RUSSELL; fu preso nel cast di "MYSTIC RIVER" per interpretare il poliziotto Sean Divine, ma dopo alcuni giorni, la visione del personaggio era molto diversa da quella del regista CLINT EASTWOOD, e Keaton preferì lasciare il film, lasciando spazio quindi a KEVIN BACON. Verso il 2013, la carriera di Keaton si ridestò: prima come "guest star" in lungometraggi comunque costosi, come il remake di "ROBOCOP" e "NEED FOR SPEED", poi il jolly di un ruolo da protagonista autoironico, visto che si trattava di un attore giunto alla maturità con un passato da star nei panni di un supereroe, in "BIRDMAN", con cui è arrivata la prima nomination come miglior attore per questo attore probabilmente sottovalutato per anni. E' stato il suo grande rilancio, e lo prova la partecipazione ad altre pellicole importanti come "IL CASO SPOTLIGHT". E' stato sposato per otto anni, ed ha avuto un figlio da Caroline Williams. Ha avuto una relazione lunga sei anni con COURTENEY COX, dal 1989 al 1995. In famiglia erano sette fratelli, quattro maschi e tre femmine. Ritiene che "Beetlejuice" sia il film preferito della propria carriera. E' stato l'attore meno alto che abbia impersonato Batman. Possiede dei ranch a Santa Barbara e in Montana. 
COSI' PARLO' MICHAEL KEATON:
"Se sono geloso degli altri attori che abbiano interpretato Batman? No. Sapete perchè? Perchè IO sono Batman. Ne sono sicuro."
"Durante le riprese del primo "Batman" fu un periodo molto solitario per me, che però aiutava la resa del personaggio. Nel periodo delle riprese non ho mai dormito bene. Avevo voglia di tornarmene dal mio bambino. Fu un periodo estremamente difficile, e Tim è un tipo timido, e c'era così tanta pressione, su chiunque. E potevi sentirla."
"Ho avuto una grande occasione a lavorare con ROBERT DUVALL. E' stato come la prima volta in cui ho recitato accanto a Jack Nicholson. Questi uomini hanno una personalità "larger than life", e inoltre sono grandi attori, nonchè delle vere icone."

giovedì 4 febbraio 2016


DJANGO UNCHAINED ( Django unchained, USA 2012)
DI QUENTIN TARANTINO
WESTERN
Per il ruolo di Django, il pistolero protagonista di "DJANGO UNCHAINED", gli attori che risultarono papabili furono IDRIS ELBA, TERRENCE HOWARD, CHRIS TUCKER, MICHAEL KENNETH WILLIAMS, TYRESE GIBSON e WILL SMITH, anche se, in verità, QUENTIN TARANTINO puntava più che altro su quest'ultimo, avendo scritto il personaggio con la star in mente. L'agente dell'attore era entusiasta di questa opportunità per il suo assistito, ma fu lo stesso Smith a voler rinunciare al film. Nonostante la disponibilità offertagli da CUBA GOODING, jr., il regista preferì offrire il ruolo a JAMIE FOXX. Quando gli venne offerto il ruolo del dottor Schultz, bounty killer travestito da dentista, CHRISTOPH WALTZ non lo accettò, asserendo che il personaggio era fin troppo costruito su di lui. Dopo le forti insistenze del regista, Waltz propose che avrebbe accettato ad un patto: che il personaggio che avrebbe interpretato sarebbe stato un puro, e non avrebbe commesso un solo atto malvagio. Tarantino accettò, inviando una lettera scritta a mano, che diceva "Naturalmente, Mein Herr!", e Waltz rispose con un telegramma con scritto "Mein Herr, naturalmente!".  LEONARDO DI CAPRIO si sentiva a disagio per la forte caratterizzazione razzista del proprio personaggio, Calvin Candie, e durante la lunga sequenza del dialogo a tavola, dovette fermarsi, perchè era nauseato dalle numerose invettive verso i neri del ricco possidente, ma SAMUEL L.JACKSON lo prese da parte, tranquillizzandolo sul fatto che per gli attori afroamericani, certe uscite non erano tanto più offensive di quello che può capitare loro di sentire in un qualsiasi giorno. Di Caprio, che non recitava il ruolo di un cattivo dai tempi de "LA MASCHERA DI FERRO", quindici anni prima, provava fastidio per il sadismo del personaggio e la sua concezione odiosa del mondo, ma Tarantino lo convinse a rendere Candie il più minaccioso e odioso possibile, perchè il pubblico non gli avrebbe perdonato un lavoro lasciato a mezzo, doveva sottolineare la cattiveria spietata del personaggio. Nella scena in cui Candie picchia forte con la mano sul tavolo, Di Caprio si tagliò veramente, colpendo un soprammobile di vetro: pur sanguinando, continuò a recitare come niente fosse, Tarantino, impressionato dalla professionalità e dalla foga recitativa, continuò a far riprendere, e quando dette lo stop, tutta la troupe proruppe in un applauso entusiasta. La mano dell'attore fu bendata, ed egli stesso suggerì di far passare la mano sul volto di KERRY WASHINGTON, sporcandola di sangue: sia al regista che all'attrice piacque molto l'idea, e così fu fatto, aggiungendo sangue di scena. L'attore si ferì anche alla testa, quando il martello che impugnava si ruppe, ed un pezzo lo ferì alla testa: successivamente, per ultimare la sequenza, gli venne dato un martello di gommapiuma. Di Caprio non appare nella pellicola prima di 63 minuti di proiezione. Samuel L. Jackson non prima di 86 minuti. L'incontro con Leonardo Di Caprio, per il regista era previsto per "BASTARDI SENZA GLORIA", in cui l'attore avrebbe dovuto interpretare il principale cattivo, l'ufficiale nazista Hans Landa: poi Tarantino decise che preferiva un attore di madre lingua tedesca, e scelse CHRISTOPH WALTZ. Peraltro, Di Caprio parla il tedesco. Per trarre ispirazione per interpretare Calvin Candie, Di Caprio ammise di aver pensato a Drexl Spivey di "UNA VITA AL MASSIMO" e a Doc Halliday di "TOMBSTONE". Per la seconda volta Jamie Foxx e Kerry Washington interpretavano una coppia sposata: era già successo in "RAY". Il personaggio di Ace Woody venne offerto a KEVIN COSTNER, che non accettò: era la seconda volta che l'attore rifiutava di prendere parte ad un film tarantiniano, giacchè il regista e sceneggiatore aveva scritto il personaggio di Bill in "KILL BILL" con lui in mente, che disse di no quando gli venne proposto il ruolo; fu DAVID CARRADINE, infatti, a interpretarlo, e questa pellicola gli è dedicata.  Dopo che il ruolo di Ace Woody venne proposto a KURT RUSSELL e quello di Scotty a SACHA BARON COEN, ma dovettero abbandonare per altri impegni improrogabili, fu JAMES REMAR ad accettare il ruolo di Ace, e per ringraziare il regista di averlo scelto, gli regalò una copia in 35mm di "MANDINGO". Tarantino mise lui e Christoph Waltz, in uno scherzo da cinefili: Remar impersona due personaggi, Butch Pooch, che muore all'inizio della pellicola, e appunto Woody. Nelle prime scene, è Waltz che uccide Remar, mentre Waltz viene fatto fuori poi da Remar, nei panni....dell'altro ruolo interpretato.  Il personaggio di Lara Lee Candie-Fitzwilly furono prese in considerazione LADY GAGA e ZOE BELL, ma la parte fu di LARA CAYOUETTE. Ci dovrebbe essere stato più spazio  per JONAH HILL nel cast, nei panni di Scotty Harmony, il figlio di un mercante di schiavi che vuole far sua Broomhilda: Hill girò le sue scene, che però vennero tagliate tutte al montaggio. In un ruolo piccolo, Jano, era stato ingaggiato JOSEPH GORDON-LEVITT, ma per via dell'imminente lavorazione di "DON JON", abbandonò questo lavoro.  Jamie Foxx usò il proprio cavallo, Cheetah, come destriero di Django: lo aveva ricevuto come regalo quattro anni prima, per il suo compleanno. Come Tarantino rivelò in un'intervista, sia la scena della lotta tra i mandingo nella villa di Calvin Candie, che la sequenza in cui i cani sbranano uno degli schiavi, erano più lunghe e ancora più violente: quando le rivide in fase di montaggio, il director scelse di accorciarle, evitando di insistere nei particolari più crudi. In un'intervista, Tarantino dichiarò che Calvin Candie, tra tutti i personaggi che aveva creato, era l'unico che veramente disprezzava. Il vestito blu che Django indossa nella sua prima rappresaglia è ispirato al film di F.W.MURNAU "IL RAGAZZO IN BLU", del 1919. La parola "negro" o altri termini più o meno simili, viene pronunciata per 116 volte nel lungometraggio. Nella scena in cui Schultz piazza la dinamite nel dente sopra la sua carrozza, fischietta il tema originale di "DJANGO" di LUIS BACALOV. Il brano apre sia il film originale che questo. Stephen, il maggiordomo interpretato da Samuel L. Jackson, avrebbe dovuto essere ancora più crudele: quando Django è legato, lo tortura ferendolo con un ferro rovente sul petto. Mentre si allenava a cavalcare, Christoph Waltz cadde da cavallo, e si fratturò il bacino: Jamie Foxx, per farlo sentir meglio sul salire su un equino, gli regalò una sella con sedile annesso. Per la sequenza di montaggio in cui Django viene addestrato come bounty killer da Schultz, il regista volle che i due attori girassero con la musica in sottofondo. Poco dopo l'avvio del racconto, Django e Schultz  si trovano in Texas, a Daughtrey, e vanno in un saloon chiamato "Minnesota Clay", come un film del 1964 di SERGIO CORBUCCI, l'inventore di "Django". Nella pellicola compare anche il Django originale, FRANCO NERO, che indossa guanti bianchi, forse in riferimento alla tortura che viene perpetrata al suo personaggio, fracassandogli le mani. Quando Tarantino incontrò per la prima volta Nero a Roma, gli raccontò di come lo aveva scoperto guardando i suoi film nel videostore dove lavorava da giovanissimo: l'attore italiano rimase sbalordito quando il regista gli citò a memoria frasi delle sue pellicole, pronunciate dai suoi personaggi. Gli uomini bianchi che stanno giocando a poker, verso la conclusione della pellicola, che vengono sterminati da Django nella sua vendetta, stanno utilizzando delle orecchie recise agli schiavi come fiches. "Django" in rumeno significa "Mi sveglio": era molto popolare tra musicisti e appassionati di jazz, perchè era stato adottato dal popolare Django Reinhardt, jazzista di origine rumeno/belga vissuto dal 1910 al 1953. Il vero nome dell'artista era Jean-Baptiste Reinhardt.  Alcuni recensori bollarono come "assurda" l'alleanza tra un nero ed un immigrato tedesco nel West del 1840, ma storicamente invece, diversi europei di indole progressista si trasferirono in America, ed erano probabilmente di mentalità più aperta di diversi nativi del posto. Il gruppo "The Regulators" era esistito davvero, precursori del Ku Klux Klan, formatosi nel 1865. Dopo aver collaborato con Tarantino, ENNIO MORRICONE affermò che probabilmente, non avrebbe più lavorato con il regista, perchè poneva la musica senza coerenza, a suo giudizio, nei suoi lungometraggi, e perchè non concedeva abbastanza tempo: tuttavia, al contrario, nel lavoro successivo di Quentin Tarantino, il compositore italiano avrebbe addirittura realizzato la partitura musicale. In una delle scene iniziali, ci sono alcune note della composizione di Morricone per "GLI AVVOLTOI HANNO FAME". Secondo il regista, Django e sua moglie potrebbero essere avi di John Shaft, il protagonista di "SHAFT, IL DETECTIVE". Tutto il monologo di Candie, basato sulla frenologia, scienza che anticipava la psicologia, basandosi sulla forma del teschio, che avrebbe spiegato le attitudini della persona: oggi, tali teorie sono considerate antiquate e approssimative. Mentre venivano girate delle sequenze in Wyoming, Tarantino affittò un cinema per mostrare al cast film di samurai e western dalla sua collezione personale. E' il suo film che ha richiesto maggior tempo per la lavorazione, 130 giorni di riprese. Tarantino volle smorzare la carica di violenza del suo film, per non incorrere in pesanti divieti della censura (la MPAA). In Cina, nell'Aprile del 2013, l'uscita del lungometraggio fu bloccata perchè la commissione censoria voleva che il sangue fosse tinto di scuro, per dare un effetto meno forte, o che ne venisse diminuita la presenza e la forza degli spruzzi. Nella sequenza dei cani che sbranano lo schiavo D'Artagnan, ci sono TOM SAVINI, celeberrimo truccatore, e Zoe Bell, stuntwoman che aveva già lavorato con Tarantino, in due cameo: il primo è l'uomo con un giaccone di pelliccia che dà il via agli animali, la seconda ha il volto coperto da una bandana. Il regista invece è uno degli impiegati della LeQuint Dickey Mining, ed anche, incappucciato, uno dei Regulators. I 12,000 dollari pagati per liberare Broomhilda corrispondono, più o meno, a 320,000 dollari odierni. Per via del budget di 100 milioni di dollari, è il film più costoso della cinematografia tarantiniana. Senza contare "GRINDHOUSE-A PROVA DI MORTE" (che era un'operazione gestita a metà con ROBERT RODRIGUEZ e il suo "GRINDHOUSE-PLANET TERROR")  è il primo film di Quentin Tarantino non prodotto da LAWRENCE BENDER. Le riprese si svolsero tra il Gennaio ed il Luglio del 2012, in Wyoming, California, Louisiana.  Con un'ora e sei minuti di presenza sullo schermo, quella di Christoph Waltz è stata la più lunga performance di un attore che ha vinto  come miglior non protagonista. E' stato, dai tempi di "BUTCH CASSIDY", nel 1969, il primo western a vincere un Oscar per la colonna sonora, ed il primo da "GLI SPIETATI", nel 1992, a vincere il premio per un attore del cast. In USA fu il 15° incasso del 2012. L'incasso negli Stati Uniti ammontò a 162 milioni di dollari, e altri 262 provennero dagli introiti nel resto del mondo, per un totale di 425 milioni. Le candidature agli Oscar furono cinque, con due statuette vinte: per il miglior attore non protagonista, appunto dato a Waltz, per la seconda volta vincitore di tale premio, e per la seconda volta diretto da Tarantino, e alla miglior sceneggiatura originale. Mentre per il miglior film, fotografia e montaggio la vittoria non arrivò. Cinque nominations anche ai Golden Globe, per miglior film drammatico, regista, attore non protagonista ( Di Caprio), regia, attore non protagonisa (Waltz) e sceneggiatura: nelle ultime due categorie, il film vinse. E ai BAFTA, di quattro candidature, per sceneggiatura, attore non protagonista (Waltz, ancora), montaggio e sonoro, due furono le vittorie, per lo script e per Christoph Waltz. "Django Unchained" vinse anche il David di Donatello come miglior film straniero. 

lunedì 1 febbraio 2016


INTERVISTA COL VAMPIRO ( Interview with the vampire-The vampire cronichles, USA 1994)
DI NEIL JORDAN
HORROR
ANNE RICE scrisse, nel 1976, il romanzo "INTERVISTA COL VAMPIRO" con RUTGER HAUER in mente per il ruolo di Lestat. I diritti del libro vennero ceduti alla Paramount Pictures prima ancora che il manoscritto venisse pubblicato, per 150,000 dollari. Nel progetto dello studio il ruolo del vampiro che inizia il coprotagonista Louis alla condizione di non-morto sarebbe dovuto essere coperto da JOHN TRAVOLTA, oppure, se JOHN BOORMAN avesse accettato di dirigerlo, sarebbe stato JON VOIGHT ad avere la parte: ma nel 1979 ci fu un'inflazione di titoli con le creature succhiasangue al centro del racconto, come "DRACULA" di JOHN BADHAM, "NOSFERATU-IL PRINCIPE DELLA NOTTE" di WERNER HERZOG e "AMORE AL PRIMO MORSO" di STAN DRAGOTI. Quindi, il progetto fu rimandato, ma per tutti gli anni Ottanta l'interesse verso l'horror classico venne accantonato, tornando di moda con il grande successo del "DRACULA DI BRAM STOKER" di FRANCIS FORD COPPOLA, del 1992. Nel frattempo, la sceneggiatura venne riscritta per ben 48 volte. Ci fu una versione dello script in cui Louis era diventato una donna, e si valutavano CHER o ANJELICA HUSTON per interpretare il personaggio.Quando fu deciso che sarebbe stato NEIL JORDAN, scelto dopo l'affermazione internazionale de "LA MOGLIE DEL SOLDATO", il regista del film, ( l'autore irlandese ottenne il diritto del "final cut" sul lungometraggio) si scartarono le ipotesi di ingaggiare sia Hauer che Travolta, ormai troppo in avanti con gli anni per impersonare Lestat, e il ruolo venne offerto, senza incontrarne il favore, a JOHNNY DEPP e TOM HANKS (che preferì firmare per girare "FORREST GUMP"). Circolarono, per Lestat, i nomi di JOHN MALKOVICH, ALEXANDER GODUNOV, e PETER WELLER.  Quando Anne Rice venne a sapere che era stato scelto TOM CRUISE per interpretare il malvagio vampiro dalla battuta sarcastica, e fece sapere che non riteneva la star adatta a questo ruolo; quando ebbe occasione di vedere l'anteprima, scrisse una lettera di scuse all'attore, complimentandosi per come aveva interpretato il personaggio. Venne offerta anche a JEREMY IRONS, la possibilità di entrare nel cast, ma l'attore, reduce dalla lavorazione de "LA CASA DEGLI SPIRITI", non ne volle sapere di recitare in un lungometraggio per cui doveva sottoporsi a lunghe sedute di trucco. Il ruolo di Daniel, il giornalista che fa l'intervista a Louis, era destinato a RIVER PHOENIX, che però morì prima di cominciare le riprese. La parte toccò a CHRISTIAN SLATER, (si era pensato anche a STEPHEN DORFF, ma Slater era un nome con maggior peso presso il pubblico) il quale devolse il suo cachet, di 250,000 dollari a due degli enti di beneficenza cui era solito donare Phoenix. Il personaggio di Claudia, la vampira bambina, non fu semplice da assegnare: sostennero provini CHRISTINA RICCI, DOMINIQUE SWAIN, NATALIE PORTMAN, JULIA STILES, ma fu KIRSTEN DUNST ad ottenerlo.  STEPHEN REA, per interpretare Santiago, studiò pantomima e la "Comèdie francaise": il momento in cui intraprende una specie di danza su muro e soffitto è ispirato al ballo di FRED ASTAIRE in "SUA ALTEZZA SI SPOSA". Tom Cruise affermò che per prepararsi ad interpretare Lestat visionò documentari con leoni che cacciano erbivori. Per Kirsten Dunst fu il primo bacio sullo schermo, anche se tra lei e Brad Pitt c'erano diciotto anni di differenza, e l'attrice, dopo del tempo, confessò in un'intervista che ricordava con disagio la scena, perchè dodicenne, al tempo della ripresa... Nel romanzo Louis descrive Claudia come una bambina di cinque anni, ma la Dunst appunto era più grande. Il personaggio di Louis, in parte, era ispirato allla figlia di Anne Rice, morta bambina, Michelle. Il personaggio compie gli anni lo stesso giorno della figlia dello scrittrice, il 4 Ottobre. Lestat, invece, venne ispirato alla Rice dal marito, Stan Rice, e in comune con lui aveva anche il suo stesso giorno di nascita, il 7 Novembre. Anni dopo l'uscita del lungometraggio, nel 2011, Brad Pitt rivelò che non aveva affatto amato prendere parte a questo film: si sentiva a disagio con il make-up, i costumi e le fastidiose lenti indossate per cambiare colore agli occhi, e il fatto di essere il vero protagonista del racconto, ma di presenziare su cartelloni e anche nelle pause delle riprese come "spalla" di Cruise, lo spinse a chiamare il produttore DAVID GEFFEN, e chiedergli poter abbandonare la lavorazione. Trovata l'opposizione di Geffen, dovette adattarsi per il resto del tempo rimasto. In alcune sequenze, per mettersi vicino ad attori più alti come Pitt, Tom Cruise utilizzò un piedistallo.  Nel romanzo, la depressione iniziale di Louis è dovuta alla morte del fratello, e non alla perdita di moglie e figlia, come nella pellicola: nella versione originale, Louis non è stato sposato. La tenuta di Louis che si vede all'inizio del racconto è una piantagione storica, la Oak Alley, sul Mississippi, in Louisiana, a Vacherie, nei pressi di New Orleans. Benchè i titoli ed i manifesti riportino "Sceneggiatura di Anne Rice, basata sul suo romanzo", lo script fu fortemente rimaneggiato da Neil Jordan. A tutti gli attori che interpretavano i vampiri, venne fatta richiesta di stare a testa in giù prima di andare al trucco: questo avrebbe spinto il loro sangue maggiormente verso la testa, delineando maggiormente le venature per aiutare i truccatori a evidenziarle per dar loro l'aspetto dei vampiri ideato per il film. Per mantenere la segretezza del trucco degli attori, erano stati allestiti dei veri e propri tunnel dai camerini ai set, dietro insistenza soprattutto di Tom Cruise. Egli sostenne sedute lunghe fino a tre ore e mezzo, per il make-up. Nella sequenza in cui a Lestat viene tagliata la gola, venne approntata una versione animatronica del vampiro. Fu la prima pellicola che ottenne il permesso di poter chiudere due corsie del Golden Gate per le riprese. In accordo con le autorità comunali, alcuni vicoli e certi lampioni vennero resi più oscuri per aumentare la cupezza delle inquadrature, successivamente rimessi al loro stato normale dopo le riprese. In tutto il film ci sono 36 morti. Nel romanzo, maggiormente che nel film, viene alluso al rapporto tra Lestat e Louis come omosessuale latente: infatti viene detto che il primo attende il secondo per dormire con lui, e che i due vampiri, insieme a Claudia, formano una famiglia. Nel film questo aspetto è appena accennato. Nel romanzo, dopo la morte di Claudia, Lestat compare in un tunnel sotto il Teatro dei Vampiri a Parigi, e ha un confronto con Louis: la scena venne girata, ma non inclusa nel montaggio definitivo. Verso il finale, Louis è in un cinema che guarda "SUPERMAN-IL FILM": nel romanzo questo non avviene, perchè la parte contemporanea è ambientata nel 1976, due anni prima dell'uscita del film di RICHARD DONNER. In post-produzione vennero rimossi digitalmente tracce moderne, sui fiumi, come antenne radio e il Greater New Orleans Bridge, mentre vennero aggiunti dei vascelli consoni all'epoca in cui la storia è ambientata.  Nel libro Lestat ha 185 anni, nel film 200. Anne Rice fu così entusiasta dell'adattamento del suo romanzo, da comprare due pagine su "Vanity Fair", e sul "New York Times", per complimentarsi con la produzione e affermare che riteneva questo film "un capolavoro". Alla prima della pellicola, OPRAH WINFREY lasciò la proiezione prima della conclusione, disgustata dal troppo sangue sullo schermo: considerando che ogni spettatore era consapevole che si trattava di una storia di vampiri, fu una reazione abbastanza curiosa. Nel romanzo, Claudia piange appunto lacrime di sangue, mentre nel film non accade: sarà un accorgimento invece presente nella fortunata serie tv "TRUE BLOOD". Le riprese durarono dall'Ottobre 1993 al Marzo 1994. Il film costò 60 milioni di dollari, e ne incassò 105 negli Stati Uniti, ed altri 118 nel resto del mondo, totalizzando quindi 223 milioni. Ricevette due nominations agli Oscar, per la miglior direzione artistica e per la miglior colonna sonora, senza vincere. La colonna sonora fu nominata anche per i Golden Globes, insieme alla miglior attrice non protagonista a KIRSTEN DUNST, ma le candidature non si tramutarono in premi. Quattro invece le candidature ai BAFTA, per la fotografia, miglior scenografie, costumi e trucco: nelle prime due categorie, il film vinse.