venerdì 31 marzo 2017

Risultati immagini per harvey film 1950Risultati immagini per harvey film 1950
HARVEY ( Harvey, USA 1950)
DI HENRY KOSTER
COMMEDIA/DRAMMATICO
La pièce teatrale "HARVEY" di MARY PLACE debuttò a Broadway nel Novembre del 1944, fu replicata per 1774 volte, e vinse, nel 1945, il Pulitzer quale miglior dramma. La Universal pagò 750,000 dollari per i diritti cinematografici dell'opera. HAROLD LLOYD avrebbe voluto essere il protagonista della versione per il cinema, e PRESTON STURGES aveva espresso vivo interesse per girare il film, ma fu HENRY KOSTER a dirigerlo. A teatro, il protagonista, che è convinto di avere un coniglio più alto di sè come amico immaginario, fu FRANK FAY'S, e quando questi si prese una vacanza, fu JAMES STEWART a sostituirlo sul palco. Quando fu messo in cantiere il progetto di fare un film dalla dramedy, per il ruolo principale di Elwood P. Dowd, furono presi in considerazione BING CROSBY, CARY GRANT, JOE E. BROWN, GARY COOPER, JACK BENNY, JAMES CAGNEY, quando poi venne scelto Stewart, che era una star cinematografica, e aveva già interpretato con successo, a teatro, il personaggio. Fu il film di debutto per FESS PARKER. Come ebbe a dichiarare Stewart, tempo dopo, JOSEPHINE HULL ebbe forse la parte più complessa, dovendo mantenere un comportamento a metà strada tra credere all'esistenza di Harvey, e dubitarne. James Stewart e Henry Koster si trovarono benissimo, nel lavorare insieme: il regista lodò per anni la puntualità, il professionismo e la serietà del divo. Dietro consiglio di James Stewart, Koster realizzò diverse inquadrature più "larghe", per rendere possibile che "Harvey" fosse potenzialmente contenuto nell'immagine. Stewart, nonostante fosse alto oltre un metro e 90, per tutto il film, quando parla con "Harvey" guarda verso l'alto. Si allude all'alcolismo di Dowd, benchè in tutto il film lo si veda bere qualcosa una volta soltanto, anche perchè la censura di allora non avrebbe permesso di mostrare un personaggio del tutto ubriaco. Poco prima dell'uscita della pellicola, un giornale di cinema pubblicò la notizia di una breve apparizione di Francis, il "mulo parlante", nel film: avrebbe dovuto rispondere a Dowd, che camminava per strada, e lui gli avrebbe detto che non parlava con lui, ma con il coniglio Harvey! Mary Chase avrebbe voluto che il film, nel finale, mostrasse in qualche modo Harvey, e alla Universal valutarono come poter realizzare la cosa, se mostrandone l'ombra, o mostrando il taxista comparire, nel finale, voltandosi e rivelando una coda da coniglio; in teatro, una volta ebbero l'idea di mettere un coniglio gigante in scena, nel finale, e il risultato fu disastroso, come rivelò il produttore teatrale BROCK PENDERTHON, dato che un silenzio gelato scese in sala, rovinando la serata. Fu così che i produttori del film scelsero di lasciare il pubblico nel dubbio. In numerose interviste, Stewart ha affermato che il ruolo che più aveva amato interpretare, era quello di Elwood P. Dowd. Il film andò bene al botteghino, ma non abbastanza da ripagare alla prima edizione i costi di produzione, anche per via dell'alto costo dei diritti, che fecero sforare il budget, rendendolo di oltre un milione di dollari. Nel 1970, James Stewart tornò ad interpretare il ruolo di Elwood P. Dowd, in un revival trionfale a Broadway, con HELEN HAYES nel ruolo della sorella di Dowd: due anni dopo fu realizzata una versione per la tv con i due attori. Nei primi anni Duemila i fratelli HARVEY e BOB WEINSTEIN annunciarono un remake del lungometraggio, con JOHN TRAVOLTA che avrebbe interpretato Elwood P. Dowd, ma non se ne fece di nulla.

martedì 28 marzo 2017

Risultati immagini per abbott and costello meets frankensteinRisultati immagini per abbott and costello meets frankenstein
IL CERVELLO DI FRANKENSTEIN
( Abbott and Costello meets Frankenstein, USA 1948)
DI CHARLES T. BARTON
COMMEDIA/FANTASTICO/HORROR
LOU COSTELLO non era intenzionato a girare "IL CERVELLO DI FRANKENSTEIN", dichiarando che sua figlia avrebbe scritto qualcosa di meglio di una porcheria come la sceneggiatura che gli fu sottoposta: ciò che fece cambiare idea all'attore furono un aumento di 50,000 dollari sul suo salario, e la chiamata del regista CHARLES BARTON, amico personale suo e di BUD ABBOTT, che il duo riteneva il miglior director con cui aveva lavorato assieme. I due vennero pagati, per il film, 105,000 dollari ciascuno. Originariamente, doveva essere presente anche la Mummia tra i mostri del film, ma poi gli sceneggiatori cambiarono idea. La scena in cui Wilbur (Costello) si siede inconsciamente sul Mostro di Frankenstein richiese numerose ripetizioni, per via del fatto che Costello improvvisava spesso le battute, facendo ridere a crepapelle GLENN STRANGE, che interpretava la Creatura. BORIS KARLOFF non fu mai neanche contattato per interpretare, una volta ancora, il mostro, ma, a titolo di favore verso la Universal, accettò di fare pubblicità alla pellicola. Fu l'ultima volta che BELA LUGOSI venne coinvolto in un lungometraggio prodotto da una major: finì la carriera, come raccontato in "ED WOOD" in pellicole di terza categoria, prodotte con budget miserandi. Sebbene l'attore ungherese sia ricordato come uno dei più celebri Dracula dello schermo, questa è la sua seconda, e ultima, interpretazione del vampiro creato da Bram Stoker: in altre pellicole ha impersonato vampiri similari, ma diversi dal conte. Per interpretare Dracula, inizialmente, era stato preso in considerazione, invece, IAN KEITH, perchè la Universal non era intenzionata a chiamare Lugosi per la parte, ma il manager dell'attore europeo si precipitò allo studio, accusando uno dei boss di maltrattare la leggenda del cinema, se non avesse ingaggiato Lugosi. La scena di animazione della trasformazione da pipistrello a uomo e viceversa di Dracula venne realizzata da WALTER LANTZ. BOBBY BARBER venne scritturato e menzionato nello script come "buffone di corte": in pratica, doveva apparire in alcune scene, e fungere da personaggio comico sullo sfondo, fuori contesto. In una sequenza in cui Lugosi scende una scalinata solennemente come avrebbe fatto, secondo lui, Dracula, Barber si pose dietro di lui, imitandolo in maniera grottesca, al che il divo dell'horror si voltò furioso e gli strillò di andarsene a giocare da un'altra parte, perchè lì stavano lavorando. E abbandonò, arrabbiatissimo, il set momentaneamente! Anche se non viene nemmeno nominato il dottor Von Frankenstein, il mostro viene chiamato appunto con il nome del romanzo di MARY SHELLEY.  Girando una scena, Glenn Strange inciampò su un cavo delle macchine da presa, cadde e si ruppe un polso: fu così sostituito, per un giorno di riprese, da LON CHANEY, Jr., il quale, così impersonò due mostri nella stessa pellicola: l'Uomo Lupo e il mostro di Frankenstein. Fino all'uscita, nel 2004, di "VAN HELSING", è l'ultimo film Universal che riunisce la Creatura di Frankenstein, Dracula e l'Uomo Lupo. Per molti anni, questo lungometraggio fu bandito in Finlandia. Fu quasi il film che costò meno alla Universal, tra quelli prodotti nel 1948 ( solo uno lo superò) e ironicamente fu il secondo incasso della casa di produzione di quell'anno. JERRY GARCIA dei GRATEFUL DEAD rivelò in un'intervista che questo era uno dei film che più lo avevano terrorizzato, da bambino. Anche QUENTIN TARANTINO ha citato questo lungometraggio come ispiratore per il suo cinema, per il suo modo di mescolare i generi. Il costo del film fu di 800,000 dollari. Le riprese si tennero tra il Febbraio e il Marzo del 1948. 

lunedì 20 marzo 2017

Risultati immagini per gloria grahameRisultati immagini per gloria grahame 1980
GLORIA GRAHAME ( Gloria Hallward, Los Angeles, California, 28/11/23- New York, NY, 05/10/81)
Da ragazzina, GLORIA GRAHAME era l'allieva prediletta di sua madre, insegnante di recitazione, il cui pseudonimo era Jean Grahame, e cominciò a recitare da professionista fino dal liceo:era discendente da Edoardo III. Pare che il nonno dell'attrice avesse suggerito a OSCAR WILDE l'idea per "IL RITRATTO DI DORIAN GRAY". Per anni fu creduto che l'attrice fosse nata nel 1925, e non, come invece risultò, nel 1923. Nel 1944 LOUIS B.MAYER la vide a Broadway e le fece cambiare il nome da Gloria Hallward in quello d'arte, che la fece conoscere al pubblico,e le offrì un contratto con la MGM per 250 dollari alla settimana . Quello stesso anno esordì sul grande schermo in "BLONDE FEVER", ma il vero ruolo importante per l'attrice pervenne due anni dopo, in "LA VITA E' MERAVIGLIOSA", accanto a JAMES STEWART. Benchè la Grahame fosse dotata di talento e di sex-appeal, la MGM non credeva moltissimo in lei, e la "cedette" alla RKO: fu così che prese parte a "ACCADDE A BROOKLYN" e "IL CANTO DELL'UOMO OMBRA". E colse un altro grosso successo personale in "ODIO IMPLACABILE", nel 1947, che la portò alla prima nomination all'Oscar. L'attrice era miope, e nella vita privata indossava appositi occhiali. Si candidò, senza successo, ai ruoli ricoperti poi da JUDY HOLLIDAY in "NATA IERI", e da SHELLEY WINTERS in "UN POSTO AL SOLE"Nel 1950 ebbe un'altra bella affermazione ne "IL DIRITTO DI UCCIDERE": sul set non ebbe buoni rapporti con HUMPHREY BOGART, il quale aveva spinto per avere al proprio fianco la moglie LAUREN BACALL, ma fu preferita la Grahame. Fu molto amica di JEFF DONNELL. Il fascino un pò contorto della Grahame ne favorì il successo in ruoli ambigui, e per tutta la decade degli anni Cinquanta le fece attraversare il suo periodo migliore, in personaggi seducenti e allo stesso tempo pericolosi. Infatti, nel 1952 recitò in due film importanti, parti che accrebbero la sua stella a Hollywood: in "IL PIU' GRANDE SPETTACOLO DEL MONDO" e ne "IL BRUTO E LA BELLA". L'interpretazione della moglie di uno scrittore divenuto sceneggiatore cinematografico fu considerata talmente riuscita da farle guadagnare una seconda candidatura all'Oscar, e stavolta la portò a vincere il premio. Sempre nello stesso anno, altri due titoli che la videro al centro della scena: "L'AVVENTURIERO DI MACAO" e "SO CHE MI UCCIDERAI". Nel 1955 fu nel cast di "OKLAHOMA!", in cui cantò senza essere doppiata,  ma le voci circa diversi problemi che l'attrice portò su quel set, le compromisero la carriera: di seguito, divorziò da NICHOLAS RAY, dopo più di dieci anni di matrimonio, il quale la aveva trovata a letto con il proprio figlio, Anthony, tredicenne. Si risposò con CY HOWARD, ma fu un'unione di breve durata, e nel 1960 si sposò con il figliastro ANTHONY RAY, di quattordici anni più giovane. Sia Howard che Ray le tolsero la custodia dei figli avuti con lei, per via della situazione creatasi. Gli anni che seguirono videro il declino della stella di Gloria Grahame: dal 1956 al 1959 girò un pugno di film di poco conto, e dal 1960 in poi recitò solo in teatro e in lavori per la tv. Nel 1966 girò quello che sarebbe parso un pò il suo addio al cinema, con "EL TIGRE":ma nel 1971 apparve in "L'IDOLO". Gli ultimi due titoli cinematografici cui prese parte furono "UNA VOLTA HO INCONTRATO UN MILIARDARIO" e "LA CASA DEL SORTILEGIO", all'inizio degli anni Ottanta. Si fece un'operazione di chirurgia estetica alla bocca, gonfiandosi le labbra, ma il labbro superiore si sciupò, e così provvide, quando girava qualche episodio di serie tv, a mascherare il danno con il cotone. Ammalata di cancro allo stomaco, Gloria Grahame morì a soli 57 anni nell'Ottobre del 1981, vivendo gli ultimi giorni della sua vita a Liverpool, venne portata a New York poche ore prima della sua dipartita. Aveva detto di non aver mai riguardato i propri film in tv. 
COSI' PARLO' GLORIA GRAHAME:
"Non è il modo in cui guardi un uomo, è il pensiero dietro che conta."
"Penso di non aver mai capito Hollywood."
"Devi attraversare la vita come un susseguirsi di cime e vallate."



venerdì 10 marzo 2017

Risultati immagini per the incredible hulk 2008Risultati immagini per the incredible hulk 2008
L'INCREDIBILE HULK ( The incredible Hulk, USA 2008)
DI LOUIS LETERRIER
FANTASTICO/AZIONE
"HULK" diretto da ANG LEE ebbe un discreto successo, ma non soddisfece i produttori, nè diversi fans: troppo filosofico, e complesso, forse, e uscito con troppo anticipo rispetto ai molti film sui supereroi a venire. La produttrice GALE ANNE HURD definì questa operazione un "requel", a metà tra il "reboot" e un "sequel". Per dirigere questo secondo film su Hulk, venne scelto il francese LOUIS LETERRIER. Leterrier voleva MARK RUFFALO per dare volto a Bruce Banner, la versione "umana" di Hulk, ma la Marvel insistette per EDWARD NORTON. Fu LOU FERRIGNO, l'Hulk della serie tv degli anni Settanta, a consigliarlo: disse che gli ricordava BILL BIXBY, che era stato invece Banner nella serie. Norton, fan della serie tv, accettò di buon grado l'offerta, ma solo dopo che il regista gli spiegò la sua visione di Hulk: sulle prime, l'attore aveva nicchiato. L'ironia è che nella successiva apparizione cinematografica di Hulk, in "THE AVENGERS", quattro anni dopo...Bruce Banner sarebbe stato veramente impersonato da Ruffalo! Prima, tra i nomi che componevano la rosa dei potenziali Bruce Banner, era emerso quello di DAVID DUCHOVNY. In verità, era stato fatto un tentativo per avere di nuovo ERIC BANA nel ruolo del protagonista, ma l'attore non era rimasto entusiasta dell'accoglienza per il primo "Hulk", ed aveva preferito non riprendere la parte. LIV TYLER accettò di interpretare Betty Ross senza neanche leggere la sceneggiatura. Leterrier caldeggiò fortemente l'ingaggio di TIM ROTH nei panni del nemico di Hulk, il militare Emil Blonsky, destinato a diventare la creatura battezzata "Abominio", nonostante le resistenze, sulle prime, dei produttori. Il ruolo sembrava andasse a RAY STEVENSON, che tempo dopo avrebbe impersonato, invece, Volstagg, in "THOR": Stevenson, in zona Marvel, interpretò anche The Punisher in "PUNISHER:WAR ZONE", terzo film sul giustiziere della casa di fumetti. "Abominio" avrebbe dovuto ritornare sugli schermi sette anni dopo, in "AVENGERS-AGE OF ULTRON", ma poi fu cambiata idea. SAM ELLIOTT voleva ritornare ad interpretare il generale Ross, ma la produzione preferì assumere WILLIAM HURT. Hurt rivelò che, per impersonare Ross, si ispirò al capitano Ahab di "MOBY DICK". Ad un certo punto della lavorazione, Louis Leterrier si ruppe un piede, e diresse quattro squadre di collaboratori da infortunato. Norton, che più di una volta aveva messo mano ai copioni, cambiò alcune delle proprie battute, aggiungendo qualche accenno ad eventuali sviluppi e personaggi del mondo del personaggio Marvel, che sarebbero emersi in film seguenti. Infatti, quando Sam Sterns, impersonato da TIM BLAKE NELSON, riceve del sangue di Hulk, la sua testa inizia a mutare e lui sorride stranamente: si sarebbe trasformato nel Capo, la nemesi di Hulk. Seppure Norton abbia ammesso di aver messo mano alla sceneggiatura, è accreditato solo ZAK PENN. Louis Leterrier aveva apprezzato molto il primo "Hulk", ma i produttori gli chiesero di fare un film meno cerebrale e più d'azione; Betty Ross compra pantaloni viola per Bruce: nei fumetti, Hulk ha sempre pantaloni di quel colore. Sul set, Norton e Liv Tyler discutevano per parecchio tempo sul rapporto tra i loro personaggi, e sui loro dialoghi. Per la sequenza in cui una goccia di sangue di Bruce Banner cola in una bottiglietta di una bibita attraverso vari macchinari, ai tecnici degli effetti visuali occorse più di un anno di lavoro. Per la lotta tra Hulk e Abominio, i tecnici si basarono sui movimenti di giocatori di football americano.Per le sembianze di Hulk, rispetto al film del 2003, venne scelto di fare il gigante meno largo e più alto, con una muscolatura più compatta, e di una tonalità di verde più scura. Nonostante molti siano sicuri del contrario, è uno dei pochi film Marvel che non ha scene aggiuntive dopo i titoli di coda, a rivelare qualche indizio su titoli futuri: la scena in cui Tony Stark, interpretato da ROBERT DOWNEY jr. e il generale Ross si incontrano, è in realtà l'ultima del lungometraggio, prima dei titoli di coda. Venne girata una scena in cui Hulk scopre Capitan America ibernato tra i ghiacchi, ma poi si preferì tagliarla. Lo scontro tra Hulk e "Abominio" venne realizzato usando motion capture, 37 camere digitali, il tutto lavorando su un set con Edward Norton e Tim Roth. Nel 2003, JAMES SCHAMUS aveva scritto un trattamento per un sequel da realizzare immediatamente dopo il primo film sul Golia Verde: si sarebbe affrontato il tema dell'Hulk grigio, e come cattivi "Abominio" e "Il Capo", celebri nemesi del personaggio Marvel. Nel film, Hulk pronuncia solo cinque parole: "Lasciatemi solo", "Hulk spacca!"
e "Betty". I diritti di Hulk, in quel momento, appartenevano alla Universal, che non li sfruttò finchè il possesso non si esaurì nel 2005, e vennero riacquistati i diritti dalla Marvel, con la Universal solo distributrice di questo film. Nei fumetti, "Abominio" ha orecchie a punta, ed era previsto che Hulk gliele strappasse a morsi, ma per un film pensato per grossi incassi, sarebbe risultata una scena troppo violenta, con rischi di problemi con la censura. Rick Jones, amico di Bruce Banner, era presente nelle prime stesure di sceneggiatura, ma successivamente venne eliminato, soprattutto per volere di Edward Norton. La base militare che viene menzionata, Fort Johnson, è stata chiamata così in omaggio a KENNETH JOHNSON, scrittore, produttore e regista della serie tv "L'INCREDIBILE HULK", del 1978. Per le musiche, Leterrier collaborò attivamente con il musicista CRAIG ARMSTRONG: alla Marvel la colonna sonora piacque al punto da farla uscire in una confezione da due dischi. Nella scena del supermarket in Guatemala, è udibile il tema "Lonely man", colonna sonora della serie televisiva dedicata a Hulk. E' stato l'unico titolo basato su fumetti, uscito nel 2008, a non ricevere neanche una nomination all'Oscar: agli altri, invece, come "IL CAVALIERE OSCURO", "IRON MAN" e "HELLBOY-THE GOLDEN ARMY", andò meglio. Il generale Ross Talbot, dopo questo lungometraggio, ricompare otto anni dopo, in "CAPTAIN AMERICA:CIVIL WAR", perchè i registi della pellicola, i fratelli RUSSO, ritenevano che il personaggio fosse stato dimenticato. Questo è stato il capitolo uno della fase Due del Marvel Cinematic Universe. Costò 150 milioni di dollari, ne incassò 134 negli Stati Uniti, ed altri 130 nel resto del pianeta: un buon risultato, ma per i costi avuti, non sufficiente a definirlo un affare d'oro. Per questo Hulk, fino alla realizzazione di "THE AVENGERS".

sabato 4 marzo 2017

Risultati immagini per one fine day 1996Risultati immagini per one fine day 1996
UN GIORNO, PER CASO ( One fine day, USA 1996)
DI MICHAEL HOFFMAN
COMMEDIA/SENTIMENTALE
"UN GIORNO, PER CASO" fu il film che, in pratica, lanciò la carriera cinematografica di GEORGE CLOONEY, dopo essere apparso in "DAL TRAMONTO ALL'ALBA": Clooney e la coprotagonista MICHELLE PFEIFFER si erano conosciuti qualche anno prima, visto che l'attore era uscito per un pò con la sorella di lei, DEEDEE PFEIFFER. Come si può notare, in diverse scene Clooney tiene la figlia in braccio, impersonata da MAE WHITMAN: durante le riprese, giocando a basket, l'attore era rimasto colpito da una pallonata che gli aveva fatto un livido sul lato della faccia che la bambina mascherava...Il momento in cui a Maggie non viene in mente il nome della gattina fu "reale": la piccola Whitman non riusciva a ricordare il nome dell'animale, e al regista MICHAEL HOFFMAN la cosa parve così graziosa da lasciarla nel film. Anche la scena in cui Melanie inciampa nel tavolo, verso la fine del film, non era prevista in sceneggiatura: dato che fu tra le prime scene girate, Hoffman decise che una goffaggine innata, di un sex-symbol come la Pfeiffer, avrebbe giovato alla pellicola. La conferenza stampa in cui Jack intervista il sindaco di New York si svolge a Manhattan, alla City Hall, ma venne girata, invece, alla Brooklyn Borough Hall. La scuola usata nella scena in cui Jack e Melanie entrano per cercare i propri figli, era in realtà una scuola privata, la New York School of Interior Design: le porte rosse vennero aggiunte dalla produzione. Gli incassi furono buoni, anche se non esorbitanti: 46 milioni di dollari negli USA, e 51 nel resto del mondo, arrivando a 97 milioni. 

venerdì 3 marzo 2017

Risultati immagini per creepshow 1982Immagine correlata
CREEPSHOW ( Creepshow, USA 1982)
DI GEORGE A. ROMERO
HORROR
GEORGE A. ROMERO e STEPHEN KING si conoscevano dalla seconda metà degli anni Settanta, e avevano spesso parlato di realizzare qualcosa insieme, al cinema: l'idea di fare un film a episodi prendendo per spunto i fumetti horror anni '50,  parve a entrambi quella giusta, per una collaborazione. E' l'unico film di George A. Romero di cui il regista non abbia anche scritto la sceneggiatura. All'inizio del film, il padre del ragazzino della storia-cornice degli episodi rimprovera il figlio, di buttare soldi nei fumetti horror, e il ragazzo gli ribatte che lui fa di peggio, comprando fumetti porno: è una strizzata d'occhio tra Romero e Stephen King, che all'inizio della propria carriera, scriveva brevi racconti paurosi per un periodico pornografico. Il padre, interpretato da TOM ATKINS, schiaffeggia il ragazzo, cui dava volto il figlio dello scrittore e sceneggiatore JOE KING: Stephen King era sul set, preoccupato per la scena, ma Romero ebbe l'idea di far autoschiaffeggiare il ragazzo. Lo si può notare guardando la scena al rallentatore. King, che interpretò anche Jordy, il contadino che viene contagiato da un meteorite, diventando un semivegetale, ebbe molti problemi con il trucco, che irritava pesantemente la sua pelle, ed era allergico al make-up:dovette usare unguenti e pomate, affinchè potesse sopportare la lavorazione. Durante una pausa delle riprese, già truccato da semi-pianta, King si recò con il figlio, per vedere come reagiva la gente, a pranzo in un vicino McDonald's: la ragazza addetta al Drive-Thru chiamò addirittura la polizia! Per scaramanzia, Stephen King si portò sul set un pupazzetto che riproduceva "Greedo", l'alieno verde ucciso da Han Solo nella prima scena in cui compare in "GUERRE STELLARI". George A. Romero raccomandò all'esordiente nella recitazione King di assumere lo stesso sguardo che ha Will Coyote quando è lì lì per subire uno smacco dei suoi. Alla fine dell'episodio che lo vede protagonista, si può notare che la storia sia ambientata a Portland, nel Maine, luogo di origine dello scrittore. Nel primo episodio, oltre a reali vermi, sullo zombie dell'episodio "Father's Day", vennero usati dei Rice Krispies attaccati agli occhi del morto vivente. La governante di casa dell'episodio si chiama Mrs. Danvers, così come l'analoga, sinistra governante di "REBECCA-LA PRIMA MOGLIE". Come era uso fare, per stemperare la tensione sui set, e anche durante le interviste ufficiali, spesso, LESLIE NIELSEN aveva con sè una sorta di macchinetta che emetteva il rumore di...un peto: più di una volta, appena prima che Romero dicesse "Azione!", Nielsen azionava l'aggeggio, facendo ridere il regista, i colleghi e la troupe. TED DANSON, che nell'episodio con Leslie Nielsen interpreta l'amante di sua moglie, che verrà sotterrato fino alla testa, in riva al mare, e torna come zombie assieme alla sposa dell'altro, sapeva della visita della figlia sul set, e non voleva spaventarla, presentandosi truccato da morto vivente: cercò di evitarla accuratamente, finchè non se la trovò davanti, e lei lo salutò senza farsi impaurire. La creatura mostruosa dell'episodio "The Crate", il quarto, fu battezzata "Fluffy" dal regista, durante la lavorazione: TOM SAVINI, celebre truccatore che curò tutto il make-up della pellicola, compare brevemente verso la fine del film nei panni di uno spazzino. Nell'episodio ci sono due personaggi chiamati Tabitha e Richard: sono i nuovi professori della facoltà, e i nomi sono un'altro "gioco" tra Romero e King. Infatti il primo è il nome di TABITHA KING, moglie dello scrittore, e il secondo rammenta RICHARD BACHMAN, pseudonimo usato da Stephen King per alcuni romanzi. HAL HOLBROOK e ADRIENNE BARBEAU, pur essendo insieme nel cast di "FOG", non erano mai apparsi contemporaneamente sullo schermo: qui sono marito e moglie, invece. L'ultimo episodio fu il più difficile da realizzare, e ci fu un momento in cui King e Romero meditarono di sostituirlo con il più semplice "L'autostoppista": poi cambiarono idea, e tale segmento venne incluso in "CREEPSHOW 2", diretto dal direttore della fotografia di questo lungometraggio, MICHAEL GORNICK. Come rivelò recentemente George A. Romero, la cosa più costosa della pellicola, furono gli scarafaggi: in pratica, costarono 50 centesimi l'uno, e ne occorsero 250.000 per le riprese, arrivando così a 125,000 dollari di spesa. Nella sceneggiatura originale, in questo episodio, gli scarafaggi avrebbero dovuto invadere una casa, ma venne cambiata l'ambientazione, in un laboratorio ospedaliero, perchè sarebbe stata troppo complicata la lavorazione, con gli insetti liberi. Sembra che il ruolo dello scienziato Upson Pratt dovesse andare a MAX VON SYDOW, prima che venisse scelto E.G. MARSHALL per la parte. La musica strumentale che proviene dal jukebox del personaggio, è la medesima che si può udire sui titoli di coda de "LA CASA". La Warner Bros. mise su una curiosa strategia di lancio del lungometraggio: invece di farlo uscire in Estate, notoriamente la stagione più redditizia per il cinema USA, dal 1975 in poi, venne fatto circolare in un numero limitato di sale a Boston, nel Luglio '82. Dopo aver avuto un buon responso commerciale da questa mossa, il film venne ritirato, e distribuito in larga maniera nel Novembre successivo. Questo perchè i boss della Warner, sapendo che per Halloween sarebbe uscito "HALLOWEEN III-IL SIGNORE DELLA MORTE", presumevano che sarebbe stato di qualità peggiore del loro "cavallo": infatti, al box-office, "Creepshow" andò molto meglio del terzo episodio della serie inaugurata da JOHN CARPENTER. Le riprese durarono dal Luglio al Novembre '81. Costato otto milioni di dollari, ne incassò diciannove nei soli Stati Uniti. E' stato l'unico film diretto da George A. Romero ad esordire nelle sale e andare in vetta al box-office. Nell'edizione italiana, che uscì  un anno più tardi, venne tagliato l'episodio con Stephen King, e aggiunto in seguito, per le trasmissioni televisive del film. Il film ha avuto due seguiti, di qualità molto discutibile.