mercoledì 16 novembre 2016

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QUO VADIS ( Quo Vadis, USA 1951)
DI MERVIN LEROY, (non accreditato ANTHONY MANN)
STORICO
L'idea di rifare un film da "QUO VADIS" di HENRY SIENKEWICZ, dopo le versioni realizzate nel 1913 e nel 1922, partì nel 1943, dal produttore ARTHUR HORNBLOW, facendolo annunciare su alcuni giornali. La produzione slittò fino alla fine degli anni Quaranta, con diversi cambi del cast: per il ruolo di Lygia, furono fatti i nomi di JANET LEIGH, ELIZABETH TAYLOR, AUDREY HEPBURN, KATHLEEN BYRON, quello di Marco Vinicio venne offerto a CLARK GABLE, che non accettò perchè si immaginava ridicolo con il costume di scena, STEWART GRANGER avrebbe firmato, ma non voleva essere  vincolato a lungo con un contratto con la MGM. Quando la produzione partì, vedeva JOHN HUSTON alla regia, GREGORY PECK nel ruolo di Marco Vinicio, e Elizabeth Taylor in quello di Lygia: ma le prime riprese girate da Huston, inviate da Roma, perchè il film fu girato a Cinecittà per ragioni logistiche ed economiche, non soddisfecero affatto i capi dello studio. LOUIS B. MAYER, un ultraconservatore, lesse poi lo script, in cui Nerone che perseguitava i cristiani, era in pratica un'allegoria sulla caccia alle streghe maccartista, e dichiarò la sua ostilità al progetto, così com'era. Huston girò per due settimane, poi la MGM bloccò tutto, commissionò una nuova sceneggiatura, cambiò regista e cast, ed ingaggiò MELVIN LE ROY alla regia, inizialmente non convinto di voler dirigere il film. DEBORAH KERR e ROBERT TAYLOR furono scritturati per interpretare Lygia e Marco Vinicio, non senza critiche, perchè ritenuti non abbastanza giovani per i personaggi. Altri attori di cui si fecero i nomi, ORSON WELLES e MARLENE DIETRICH per la parte di Poppea. Per la parte di Nerone, fu messo sotto contratto PETER USTINOV, già dalla progettazione del film(sebbene fosse stato preso in esame CHARLES LAUGHTON prima di lui),ma i continui rimandi dell'avvio delle riprese, fecero spazientire l'attore inglese: molti i telegrammi intercorsi tra l'interprete e la casa di produzione, la quale, ad un certo punto, fece notare che forse lui era troppo giovane per impersonare l'imperatore; Ustinov rispose che Nerone era morto a 30 anni, quindi lui era perfettamente "nei tempi", ma se le riprese avessero conosciuto un ulteriore rinvio, sarebbe stato troppo vecchio per interpretarlo. Quando Peter Ustinov chiese a Melvin Le Roy come arrivare alla personificazione di Nerone, il regista gli rispose che vedeva l'imperatore romano come un...onanista. Per dar volto a Petronio, dopo le candidature di FREDRIC MARCH e CLAUDE RAINS, fu scelto LEO GENN. Sia SOPHIA LOREN, che sua madre, ROMILDA VILLANI, compaiono in brevissimi ruoli come schiave: anche BUD SPENCER appare brevemente, figurando come una delle guardie dell'imperatore. Il narratore, non accreditato, è WALTER PIDGEON. Fu l'occasione per prendere parte ad una grossa produzione, e fare un'importante esperienza sul set, per SERGIO LEONE, che tuttavia non incontrò mai nè Le Roy, nè gli attori principali. Robert Taylor, per girare le due scene a petto nudo in cui compare nel lungometraggio, dovette raderselo, perchè giudicato "troppo sexy", per un film a sfondo biblico. Nel film ci sono 110 personaggi con almeno una battuta, vennero utilizzati 32.000 costumi, e furono utilizzate oltre 30.000 comparse. La storia narrata dal film non comprende la morte di San Paolo, seppure sia morto nel 67 d.C. : non è mai stato chiarito se il suo martirio avvenne lo stesso giorno di quello di San Pietro, e ci sono versioni discordanti se sia stato decapitato o crocifisso. Pure se, come cittadino romano, non era prevista per lui la crocifissione, riservata agli altri prigionieri.  La musica composta da MIKLOS ROSZA per il finale del film, fu utilizzata anche per l'apertura della scena della corsa delle bighe in "BEN-HUR": da non confondersi con l'altrettanto celebre melodia "Parata delle bighe", composta appositamente per il film di WILLIAM WYLER, che precede la gara vera e propria. Il compositore incluse anche delle melodie antiche provenienti dalla Grecia nella partitura. Lygia e Ursus, che venne interpretato da BUDDY BAERS, erano originari dell'antica Polonia, denominata dai Romani appunto "Lygia". Un problema che si verificò girando le scene dell'arena, fu che il troppo caldo sulla sabbia, fece ritornare di gran carriera i leoni, appena usciti dalle gabbie, all'ombra: Le Roy risolse facendo spargere pezzi di carne lungo l'arena, e riprendendo sia di fronte che da dietro i leoni, che così parevano avventarsi sulle persone. Cinecittà non aveva abbastanza energia elettrica per rifornire l'immenso set del film, e così dovettero utilizzare anche un generatore elettrico da una nave da guerra italiana dismessa.  Il grande successo del lungometraggio salvò, in pratica, la Metro Goldwyn-Meyer dalla bancarotta: per Louis B. Mayer fu una personale rivincita, che aveva dichiarato che questa sarebbe stata la sua ultima grossa produzione. Anche se, in realtà, non seguì la produzione completa, perchè obbligato a lasciare lo studio dai soci: il film costò 7 milioni di dollari, e ne incassò  24 negli Stati Uniti, ed altri 21 nel resto del mondo, per arrivare a 45 milioni complessivi, risultando il secondo incasso di sempre per la major, dopo "VIA COL VENTO". Le riprese si svolsero tra il Maggio ed il Novembre del 1950. Ebbe otto nominations agli Oscar, tra cui miglior film, due per gli attori non protagonisti (Ustinov e Genn), e tre candidature ai Golden Globes: miglior film, miglior fotografia a colori e miglior attore non protagonista, Peter Ustinov, vincendo in queste due ultime categorie. 

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