sabato 31 ottobre 2015


LA TOMBA DI LIGEIA (The tomb of Ligeia, GB/USA 1964)
DI ROGER CORMAN
HORROR
Benchè i titoli che potevano essere scelti per questo adattamento del racconto di EDGAR ALLAN POE, "LA TOMBA DI LIGEIA" fossero "The House at the End of the world" oppure "The tomb of the cat", ROGER CORMAN optò, nonostante possibili problemi di copyright, che poi non ci furono, per il titolo originale. Come produttore e regista del film, Corman dette via libera a PAT GREEN per trattare con le autorità inglesi, e avere sovvenzioni, in quanto la pellicola venne girata appunto in Gran Bretagna. Corman voleva che questa sua regia differisse dalle precedenti su opere di Poe: infatti, volle girare più scene all'aperto del solito, perchè era un pò stanco di girare solo in interni cupi e opprimenti, e l'inondazione finale, che porta via tutto, è l'opposto dei molti incendi conclusivi di altri suoi titoli similari. Il film venne girato in venticinque giorni, quindi un tempo più dilatato dei "soliti" quindici dei lungometraggi girati in America da Roger Corman da Edgar Allan Poe. Il regista attribuì il ritardo, non si sa quanto scherzosamente, all'abitudine indefessa dei membri inglesi della troupe, di interrompere la lavorazione per il tè delle cinque... Tuttavia, Corman lo ha indicato come il suo più riuscito e preferito adattamento da Poe. 


VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA
(Journey to the center of the Earth, USA 1959)
DI HENRY LEVIN
FANTASCIENZA/AVVENTURA
Il progetto di portare al cinema "VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA" fu concretizzato dopo che "20.000 LEGHE SOTTO I MARI", nel 1954, e "IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI", nel 1956, erano stati dei grandi successi internazionali: da qui l'idea di trasformare in film un altro romanzo di JULES VERNE. Per il ruolo del professor Lindenbrook venne scelto CLIFTON WEBB, che lasciò però la lavorazione prima che le riprese cominciassero, e venne sostituito da JAMES MASON. Per il conte Saknussem venne scritturato ALEXANDER SCOURBY, ma dopo qualche giorno di riprese alle caverne di Carslbad, i produttori lo mandarono via, scontenti della prova dell'attore, rimpiazzandolo con THAYER DAVID. PAT BOONE non voleva inizialmente prendere parte al film, ed accettò controvoglia di firmare, spinto dal suo agente: anni dopo, ammise che era stata una fortuna avervi partecipato, perchè la parte gli aveva reso anche negli anni seguenti diversi guadagni , e perchè riteneva il ruolo qui sostenuto, il migliore della sua carriera. Mason sopportava a fatica gli atteggiamenti da primadonna di ARLENE DAHL, e i rapporti tra i due furono ostili, più o meno, come quello tra i loro personaggi sullo schermo. Molti i cambiamenti dal romanzo allo script cinematografico: il professor Oliver Lindenbrook si chiamava Otto Lidenbrok, ed era tedesco, anzichè scozzese;la storia cominciava a Amburgo, anzichè Edimburgo; c'era un episodio con un ominide gigantesco sulla spiaggia trovata sotto terra; nel film c'è un attacco di dimetrodonti, e manca invece uno scontro tra un ittiosauro ed un plesiosauro; vengono aggiunti, nella versione cinematografica, personaggi come il conte Saknussem, e Carla Gotaborg;nel libro i personaggi principali non riescono ad arrivare al centro della Terra, e nel romanzo questo viene rappresentato come un vortice, un maelstrom. Il dimetrodonte del film è "interpretato" da una grossa iguana , del tipo "rhinoceros iguana", che vengono anche considerate animali domestici: il dinosauro misurava circa 4 metri, e viveva nel Nord America. Nelle scene di massa, molti dei componenti erano studenti universitari di Edimburgo. Il costo del film fu di 3 milioni e 400,000 dollari, gli incassi statunitensi arrivarono a 10 milioni. Ricevette 3 nominations agli Oscar, senza vincerne alcuno: per la miglior scenografia, i migliori effetti speciali, e il miglior sonoro.

venerdì 30 ottobre 2015


LA SIGNORA DEL VENERDI' (His girl Friday, USA 1940)
DI HOWARD HAWKS
COMMEDIA
La sceneggiatura di CHARLES LEDERER alla base de "LA SIGNORA DEL VENERDI' " era tratta dalla commedia "PRIMA PAGINA", di BEN HECHT e CHARLES MACARTHUR, che era stata un notevole successo a Broadway:presentata il 14 Agosto 1929, ebbe 275 repliche. Lo spunto provenne da una cena a casa di HOWARD HAWKS, il quale si era portato dietro una copia della commedia, improvvisando uno scambio di battute tra il giornalista Hildy e il direttore Burns: Hildy venne "interpretato" da una donna presente, e questo fece scattare l'idea nella mente del regista, il quale trovò che le battute di Hildy suonavano benissimo dette da una signora, e acquisì i diritti per farne una versione diversa. Hecht approvò la trovata, e così la pellicola entrò in produzione. La prima scelta di HARRY COHN, il produttore, per impersonare Hildy Johnson, era JEAN ARTHUR, ma l'attrice declinò l'offerta quando scoprì che era Hawks il regista designato a dirigere la pellicola: avevano girato insieme, l'anno prima, "AVVENTURIERI DELL'ARIA", e non erano andati granchè d'accordo. Furono interpellate, allora, CAROLE LOMBARD, CLAUDETTE COLBERT, IRENE DUNNE, KATHARINE HEPBURN, GINGER ROGERS, le quali rifiutarono, per un motivo o l'altro, il ruolo (venne presa in considerazione anche JOAN CRAWFORD, però senza offrirle la parte): la Rogers scrisse che aveva rimpianto la sua scelta, quando venne a sapere che CARY GRANT era il coprotagonista. ROSALIND RUSSELL si presentò all'audizione per la parte con i capelli ancora bagnati dopo essere stata in piscina, e venne scritturata. La Russell, che fu "prestata" alla Warner dalla MGM, per questa volta,mentre si svolgevano le riprese, pensava che il partner maschile avesse molte più battute di lei, così contattò un dialoghista di pubblicità, attraverso il fratellastro, e lo pagò affinchè scrivesse delle battute per lei, da aggiungere nel copione. Hawks ed il resto della troupe non si avvidero dei cambiamenti apportati allo script, ma se ne accorse Cary Grant, che era uso apostrofare sul set la collega dicendole "Hey, che ci hai preparato oggi?". L'attrice non si sentiva troppo sicura di sè, sapendo che era arrivata ad avere la parte, dopo le rinunce di molte colleghe: ciò era anche incrementato dal fatto che, i primi giorni di riprese, Hawks non rilasciava alcun commento dopo aver girato. Rosalind Russell espresse a Grant la propria frustrazione, ma il celebre divo la rassicurò, dicendole che se non l'aveva sgridata  era molto positivo, significava che era apprezzata: infatti, quando lei si decise a chiedere al director come stesse andando, egli le rispose che doveva continuare così fino alla fine, esaltandola.  La celeberrima battuta che viene rivolta a RALPH BELLAMY ("Sembra quell'attore...Ralph Bellamy!) rischiò di non essere inserita nel lungometraggio: infatti, Cohn, visionando i quotidiani, andò su tutte le furie per questa, secondo lui, "mancanza di rispetto" per l'attore. Il quale, invece, fu divertito dallo scherzo, e autorizzò il regista a metterla nel film. La sequenza del ristorante, non presente nella commedia originale, venne scritta appositamente per il film: ci vollero, però, quattro giorni di riprese, il doppio del preventivato, perchè secondo Hawks non era facile da montare, con le comparse che non si muovevano intorno come desiderato. La sola musica composta per il film è udibile nei primi due e negli ultimi due minuti di proiezione, se si eccettua la musica brevemente suonata nella scena di danza , o l'accenno di operetta che Hildy intona al piano. E' stato, se non il primo, uno dei primi film con i dialoghi che si sovrapponevano, per rendere più realistica l'ambientazione: negli anni precedenti, ciò era categoricamente escluso, nei lungometraggi:Hawks fece disporre più microfoni nel teatro di posa, tuttavia posti da tecnici vicino a ogni bocca parlante per mantenere lo stesso volume. La forte tendenza all'improvvisazione, incoraggiata dal regista, per accelerare i tempi di lavorazione, fu ostica per il cameraman JOSEPH WALKER, che, in pratica, non sapeva mai come inquadrare Rosalind Russell, che era usa muoversi molto sul set; il fatto era che l'attrice aveva  un profilo non ineccepibile, e dovettero intervenire con il trucco, lavorando sulla mascella, per attenuarne l'effetto non splendido. Le riprese terminarono sette giorni oltre la data prefissata: i dialoghi rapidi non aiutarono, in questo senso, e diverse scene dovettero essere girate più volte, per questo motivo. Quando la pellicola uscì, molti recensori criticarono la scelta di Cary Grant come coprotagonista maschile, sostenendo che sarebbe stato meglio avere CLARK GABLE in tal ruolo. Analogamente ad altri titoli di successo, anche questo lungometraggio ebbe una versione radiofonica, nel 1941, con i due protagonisti che riprendevano i loro ruoli. Come per molti film del periodo, i diritti di sfruttamento non erano registrati correttamente, per questo si possono trovare fin troppe versioni per l'home video, a volte di scarsa qualità, rimaneggiate nella durata e poco curate. QUENTIN TARANTINO lo ha citato come uno dei suoi film preferiti, ed è uno dei grandi classici della sophisticated comedy di sempre.

mercoledì 28 ottobre 2015


PETER LORRE (Laszlo Lowenstein, Rozsahegy (Impero AustroUngarico, ora Slovacchia),26/06/04-Los Angeles, California, 23/07/64)
PETER LORRE nacque Laszlo Lowenstein a Rozsahegy, nelll'allora impero AustroUngarico, nel 1904, e, giovanissimo, abbandonò la casa paterna dopo aver frequentato le scuole a Vienna, a 17 anni: trovò un impiego in banca, ma presto cominciò a frequentare i palcoscenici a Zurigo, come comprimario. Si spostò spesso, in Germania e Austria, oltre che in Svizzera, adottando il nome d'arte nel 1925, e venne scoperto da FRITZ LANG appunto a teatro, colpito dall'aspetto singolare del giovane attore, e dalle sue doti interpretative, al punto da affidargli la parte dell'indimenticabile psicopatico protagonista di "M-IL MOSTRO DI DUSSELDORF", nonostante Lorre fosse comparso in due sole pellicole fino a quel punto. Il film divenne da subito importante, e la carriera dell'attore sbocciò, interpretando diversi lungometraggi tedeschi, ma quando i nazisti presero sempre più potere in Germania, Lorre abbandonò il paese, trasferendosi in Francia (pare che sia stato Goebbels personalmente, che lo spinse ad abbandonare la nazione tedesca). Impersonò Raskolnikov nella versione cinematografica di "DELITTO E CASTIGO" del 1935, e cominciò a recitare nella serie di Mr.Moto nella seconda metà dei Trenta. Quando giunse in Inghilterra, venne contattato da ALFRED HITCHCOCK, che volle incontrarlo, e durante il colloquio, Lorre non fece altro che sorridere e ridacchiare: il regista non era al corrente che l'altro sapesse pochissime parole di inglese, e volle ingaggiarlo per farlo partecipare a "L'UOMO CHE SAPEVA TROPPO", prima versione. Lorre, per il film, imparò gran parte delle sue battute foneticamente, senza sapere sempre cosa diceva.Si spostò poi negli USA, nel cui cinema esordì con "L'ISOLA DEL DIAVOLO", per poi prendere parte a film divenuti classici del cinema come "IL MISTERO DEL FALCO","CASABLANCA","LO SCONOSCIUTO DEL TERZO PIANO","IL FIORE CHE NON COLSI","ARSENICO E VECCHI MERLETTI": l'aspetto fisico (basso, solo 1,61 d'altezza, tozzo, occhi grandi e dall'espressione melliflua, voce rauca) ne fece un "supporting role" di lusso, spesso impegnato in personaggi malvagi o ambigui. Dopo il decennio '40/50, Lorre si ripresentò in Germania, girando da regista "DER VERLORENE", che interpretò e scrisse, pure. Da lì in avanti, si "accontentò" di recitare come comprimario importante, in film rimasti poco memorabili, se si eccettuano "20.000 LEGHE SOTTO I MARI","IL TESORO DELL'AFRICA","IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI", "IL GRANDE CIRCO","VIAGGIO IN FONDO AL MARE" e "I MAGHI DEL TERRORE", prendendo spesso parte a episodi di serie tv, più che altro thriller. Era un uomo dotato di uno humour particolare, al punto che BORIS KARLOFF e VINCENT PRICE, come lui presenti al funerale di BELA LUGOSI, si stupirono quando lo sentirono chiedere se, secondo loro, era necessario piantare al collega un paletto nel cuore...E' stato, in assoluto, il primo nemico di James Bond, dato che impersonò Le Chiffre nella versione per la tv che venne realizzata nel 1954 di "CASINO ROYALE".Per i disegnatori della Warner Bros. fu spesso fonte d'ispirazione:infatti lo riprodussero sia in versione "ittica" nel cartoon "HORTON HATCHES THE EGG", dai libri del DR.SEUSS, che accompagnando Daffy Duck e Bugs Bunny in corti. Durante il maccartismo, venne interrogato dalla commissione per le attività antiamericane, che gli chiese di fornire informazioni su chiunque ritenesse sospetto in questo senso: Lorre rispose fornendo una lista di tutte le persone incontrate da quando si era trasferito in America! Si sposò tre volte, con Clelia Lovsky, Kaaren Verne, e infine AnneMarie Stoldt, dalla quale ebbe una figlia. Rimase comunque in rapporti amichevoli con le ex-mogli: fu lui che convinse HUMPHREY BOGART ad abbandonare i tentennamenti e sposare LAUREN BACALL, nonostante i dubbi per la forte differenza di età che attanagliavano l'amico e collega. Parlava inglese, tedesco, francese e ungherese. L'ultima apparizione cinematografica di Peter Lorre fu in "JERRY 8 E 3/4", che uscì nel 1964, l'anno della sua dipartita, per via di un ictus. E' sepolto all'Hollywood Forever Cemetery, nel Cathedral Mausoleum. Sua figlia Catharine, nata nel 1953, morì molto giovane, nel 1985: nel 1977 rischiò di cadere vittima dei serial killers denominati "gli Strangolatori di Hillside", che vestiti da poliziotti la fermarono, poi la lasciarono andare perchè riconobbero che era figlia del celebre attore Peter Lorre. 
COSI' PARLO' PETER LORRE:
"Tutto quel di cui ha bisogno chi mi vuole imitare, sono due occhi che sembrano uova sode, ed una voce assonnata."
"Avevo sentito che Hitchcock amava raccontare storie, e così lo guardavo come un falco, e quando ebbi l'impressione che mi avesse appena raccontato la sintesi del suo soggetto, mi misi a ridere così tanto che quasi caddi dalla sedia."

martedì 27 ottobre 2015


IL LABIRINTO DEL FAUNO (El laberinto del Fauno, ES/MEX/USA 2006)
DI GUILLERMO DEL TORO
FANTASTICO
GUILLERMO DEL TORO credeva così tanto nel suo progetto "IL LABIRINTO DEL FAUNO", da rinunciare all'offerta di dirigere "LE CRONACHE DI NARNIA:IL LEONE, LA STREGA E L'ARMADIO", per dedicarsi a questo lungometraggio. Inoltre, rifiutò la proposta di raddoppiare il budget se avesse girato il film in inglese: rispose che non contavano le esigenze di mercato, e che il suo lavoro sarebbe stato realizzato come lo aveva concepito. IVANA BAQUERO aveva undici anni all'epoca delle riprese, più grande quindi della bambina di nove che la sceneggiatura inquadrava come protagonista, ma Del Toro fu così colpito dalla piccola attrice, da correggere alcune parti della sceneggiatura per agevolarla e avere lei come ruolo principale. Il ruolo del Dottore venne offerto a JAVIER CAMARA, che non lo accettò, e fu così ALEX ANGULO ad interpretarlo.Il regista e sceneggiatore ha un metodo di lavoro molto personale, e butta giù appunti a profusione sul come girare una scena, soprattutto quando sta studiando il progetto, prima di avviare le riprese: si accorse, solo verso la fine della lavorazione di questo lungometraggio, di aver lasciato dei fogli con post-it importanti nel retro di un taxi. Il conducente, quando se ne accorse, capì che gli appunti erano cruciali, e volle riconsegnarli di persona al regista, perdendo tempo e denaro per l'operazione: Del Toro prese la vicenda come un segno del Destino, e proseguì il lavoro più determinato che mai. Per rendere la voce del capitano Vidal più minacciosa possibile, il regista suggerì a SERGI LOPEZ di alzarla di un'ottava più del solito, e di mantenere il più possibile un tono neutrale. L'attore MANOL SOLO rischiò seriamente di morire, quando un cavallo gli piombò addosso. I sottotitoli in inglese che accompagnarono l'edizione per il mercato anglosassone furono redatti dal regista in persona, che aveva incontrato problemi con le versioni in inglese di precedenti sue pellicole, e non volle neanche incontrare alcun traduttore. Per ultimare la pellicola, Del Toro rinunciò anche al proprio stipendio.La stanza del capitano era fatta in modo da somigliare all'interno dell'orologio del padre, scelta che per Guillermo Del Toro rappresentava la mente tormentata del personaggio. STEPHEN KING volle visionare il film accanto a Del Toro, e quando lo scrittore di horror, vedendo la celebre scena in cui l'Uomo Pallido insegue Ofelia, si inquietò, per il regista, come rivelò poi, fu come vincere un Oscar! Ci volevano cinque ore per truccare DOUG JONES, l'unico statunitense sul set, e anche l'unica persona sul set a non parlare lo spagnolo, da Uomo Pallido, e usava le narici del costume come fessure per gli occhi, per vedere dove stesse andando. Per girare la scena in cui la creatura mostruosa che impersona divora le fate, Jones dovette mordere profilattici pieni di sangue finto. Le gambe del Fauno non erano aggiunte digitalmente, bensì erano gambe finte mosse da quelle di Jones: al computer, successivamente, vennero cancellati gli arti inferiori dell'attore. Doug Jones dovette imparare a memoria le battute di Ofelia, nella scena che li vedeva insieme, per sapere quando muoversi: infatti, il trucco non gli permetteva di sentire bene. Nel film ci sono, via via, riferimenti al Fauno, sia nella forma dell'albero del Rospo Gigante, che nell'ingresso del Labirinto. Del Toro ritenne che l'albero del Rospo Gigante, visto sul set, non risultava altrettanto imponente di come l'aveva pensato scrivendo il film, e ne fece costruire, in due giorni, una versione molto più grande.  Il Fauno si rivolge a Ofelia riferendosi a lei con "Vos", che in spagnolo è come ci si rivolge senza prendere confidenza e portando il massimo rispetto. La città in rovine vista a inizio film è la città vecchia di Belchite Zaragoza, che venne praticamente distrutta durante la guerra civile spagnola, e mai più riedificata: anche TERRY GILLIAM vi ambientò sequenze del suo "BARONE DI MUNCHAUSEN". Per il regista, i ribelli della foresta equivalevano al cacciatore nella favola di Cappuccetto Rosso. Quando venne chiesto a Del Toro come mai avesse scelto di concludere il film in maniera così triste, il regista spiegò che aveva tenuto a mente la citazione di SOREN KIERKEGAARD secondo la quale il regno di un tiranno finisce quando egli muore, ma quello di un martire inizia quando questo succede, e che il senso ultimo del film fosse che vive per sempre chi sceglie come morire. Quando venne presentato a Cannes, il lungometraggio ebbe 22 minuti di applausi. In Messico, all'uscita della pellicola, molti genitori, avendo frainteso il tipo di film, portarono i figli piccoli a vederlo, durante la prima settimana di proiezione: per evitare noie, vennero attaccati cartelli sui manifesti che avvertivano la presenza di scene violente o impressionanti. BJORK rimase così impressionata dalla visione del film, che quando tornò a casa, scrisse di getto la sua canzone "Pneumonia".E' uno dei pochissimi casi in cui un film fantastico è stato candidato all'Oscar quale miglior film straniero. Le riprese si svolsero tra il Luglio e l'Ottobre del 2005. Fu anche la prima volta che un lungometraggio messicano ebbe tale candidatura. Costato 13 milioni e mezzo di Euro, incassò 37 milioni di dollari nei soli USA. Le nominations per l'Oscar che il film ricevette furono sei, anche quella per la miglior sceneggiatura originale, tra le altre, e ne vinse tre: per la miglior fotografia, il miglior trucco e la migliore direzione artistica. Ebbe anche la candidatura come miglior pellicola straniera per i Golden Globes, senza vincere, e ai Bafta furono otto, con tre che divennero premi: quello per il miglior film straniero, miglior trucco e acconciature, e migliori costumi. E' già considerato un nuovo classico del cinema fantastico.

domenica 25 ottobre 2015


VIA DA LAS VEGAS ( Leaving Las Vegas, USA 1995)
DI MIKE FIGGIS 
DRAMMATICO
L'autore del romanzo da cui è tratto "VIA DA LAS VEGAS", JOHN O'BRIEN, si suicidò dopo due settimane che il film era entrato in produzione: MIKE FIGGIS pensò di lasciar perdere la regia della pellicola, ma poi decise che sarebbe stato il migliore omaggio allo scrittore, finirne la lavorazione. Per prepararsi a questa interpretazione, NICOLAS CAGE si ubriacò e si riprese, per studiare i propri comportamenti in tale condizione. Inoltre, visitò varie cliniche per dipendenze da sostanze: ELIZABETH SHUE, invece, contattò alcune prostitute che lavoravano per strada a Las Vegas, e fece loro domande sulla loro vita. Il barista al locale dei motociclisti è impersonato da JULIAN LENNON, figlio di JOHN; la prostituta mora al bar del casino è l'attrice della serie "LAW & ORDER" MARISKA HARGITAY, figlia di JAYNE MANSFIELD; l'ultimo taxista che si vede è il celeberrimo cantante soul LOW RAWLS, e un altro barista visto nel film è DANNY HUSTON.  Ci furono anche brevi apparizioni di NAOMI CAMPBELL, tagliate poi al montaggio. Ben, il protagonista, non si vede mangiare alcunchè in tutto il film, solo bere, come avviene per gli alcoolizzati più gravi: nella scena al ristorante, con la forchetta arrotola degli spaghetti, ma senza metterseli nella bocca, e quando Sara gli porge del riso, preferisce ingoiare un cubetto di ghiaccio. Il Rolex che Ben porta, era di John O'Brien. Una marca di alcoolici molto conosciuta polemizzò con la produzione, perchè la storia narrava di un uomo che beve fino a morirne: per questo, e per evitare altri marchi ostili, le scritte sulle bottiglie maneggiate dal protagonista furono cancellate digitalmente. I permessi necessari per girare per strada furono negati, in molti casi, quindi si girò, a rischio di essere fermati dalla polizia, sequenze con una sola ripresa. Il film guardato da Ben e Sara al Desert Hotel è "IL TERZO UOMO".  Oltre a comporre la colonna sonora del lungometraggio, Mike Figgis suonò anche la tromba e le tastiere. Le riprese si svolsero tra il Settembre e l'Ottobre 1994. Costato 3 milioni e 600,000 dollari, ne incassò 32 nei soli States. Ebbe quattro nominations agli Oscar: miglior regia, attore protagonista, attrice protagonista e sceneggiatura non originale. Ne vinse uno, quello andato a Nicolas Cage, che ebbe una vera e propria svolta professionale e di immagine con questo film, rilanciando una carriera che sembrava essersi arenata in produzioni poco importanti. L'attore vinse anche il Golden Globe quale miglior interprete nella categoria Film Drammatici, e anche lì fu l'unica vittoria su quattro, compresa quella per il miglior lungometraggio drammatico dell'anno. Cage ebbe anche il premio dai suoi colleghi, ricevendo pure lo Screen Actors Guild Award.

SCUOLA DI POLIZIA 2- Prima missione
(Police Academy 2:Their first asseignment, USA 1985)
DI JERRY PARIS
COMICO
Quando venne allestito, a pochi mesi dall'esplosione del successo del primo film, "SCUOLA DI POLIZIA 2", il regista HUGH WILSON non si mostrò interessato a girarlo, e quindi venne scelto JAMES SIGNORELLI, come director: i produttori, però erano poco convinti dalle idee troppo "estreme" del regista, e lo rimpiazzarono con il più rassicurante JERRY PARIS, uno dei fondatori del successo di "HAPPY DAYS" in tv. G.W. BAILEY aveva sperato di ritornare nel sequel come antagonista, ma gli venne preferito ART METRANO: Bailey girò allora, proprio con Wilson, "ADDIO VECCHIO WEST", che non riscosse però successo. Tuttavia, recatosi in visita sul set di questa pellicola, fece un cameo, non accreditato, nella scena del matrimonio: è l'uomo, inquadrato di spalle, che viene immortalato dal fotografo. Lo sceneggiatore BARRY W. BLAUSTEIN , durante la lavorazione, venne contattato da BUBBA SMITH, che gli chiedeva come mai il suo personaggio, Hightower, avesse meno battute, rispetto agli altri che comparivano anche nella prima pellicola: Blaustein gli rispose che i produttori gli avevano raccomandato di affidare a Smith meno dialogo, perchè ritenuto meno portato a scambiar battute. Quando fa il verso a BRUCE LEE, Jones spesso muove la bocca fuori sincronia rispetto a quando parla: è un ammiccamento al cattivo doppiaggio dei film di arti marziali usciti negli anni Settanta. Gli attori che sono comparsi in più film della serie, sette ciascuno, sono MICHAEL WINSLOW (Jones), DAVID GRAF (Tackleberry) e GEORGE GAYNES (comandante Lassard): nessuno ha preso parte a tutti e otto i lungometraggi. Winslow partecipò anche alla serie tv "Scuola di Polizia", durata una sola stagione, nel 1997.Alcuni dei membri del cast del primo film polemizzarono, perchè secondo loro veniva dato molto meno spazio ai loro personaggi, piuttosto che agli attori ingaggiati solo per il secondo episodio: fu necessario interrompere le riprese e mediare con l'aiuto di personale dello studio. TIM KAZURINSKY, il negoziante che pone ogni tipo di antifurto nel proprio negozio, doveva figurare solo nella scena d'apertura, ma Jerry Paris notò una tale sintonia tra lui e BOBCAT GOLDWAITH, il capo dei teppisti che poi si redime,  che ampliò la sua parte. E' l'unico episodio della serie, composta da otto film, in cui compare il fratello del comandante Lassard, interpretato da HOWARD HESSEMAN: Hesseman non volle partecipare ai capitoli successivi, benchè gli fosse offerto l'ingaggio, perchè era già poco convinto nell'aver recitato in questo. E' anche l'unico, degli otto film, in cui Callahan, la sexy poliziotta interpretata da LESLIE EASTERBROOK non appare: era infatti rimasta incinta alla fine della lavorazione del primo episodio, e quindi impossibilitata a prender parte alla lavorazione di questo. Nella sequenza in cui Hooks dà un pugno a Proctor sul mento, fu reale, e dato per sbaglio, ma mantenuto nella ripresa. LANCE KINSEY, l'attore che interpretava Proctor, conobbe la sua fidanzata JULIE BROWN sul set . Il ruolo di Proctor venne offerto a BILL PAXTON, il quale però preferì firmare per entrare nel cast di "ALIENS". Due figli del regista Jerry Paris appaiono nel film: Julie è la cassiera del supermarket cui Goldwaith si rivolge, Andrew è il fratello che prende i pugni di KATHLEEN KIRKLAND. Nel manifesto del film appare una bionda sensuale, che nel film non c'è: è una citazione del poster del capostipite della serie, messa dai produttori perchè pensavano che portasse fortuna. I costi del film furono di poco più di 20 milioni di dollari, e solo in USA gli incassi superarono i 55 milioni.

martedì 20 ottobre 2015


I RAGAZZI VENUTI DAL BRASILE ( The boys from Brazil, USA 1978)
DI FRANKLIN J.SCHAFFNER
THRILLER
"I RAGAZZI VENUTI DAL BRASILE" entrò in produzione un anno dopo che il romanzo di IRA LEVIN dal quale è tratto uscì, nel 1976. Per intepretare il criminale di guerra nazista Josef Mengele, era stato inizialmente scritturato GEORGE C.SCOTT, il quale però venne sostituito da GREGORY PECK, probabilmente per divergenze artistiche con il regista FRANKLIN J.SCHAFFNER, che pure lo aveva diretto già in "PATTON, GENERALE D'ACCIAIO", guadagnando l'Oscar entrambi per tale pellicola. Era nota la non semplice tempra di Scott, stimatissimo come attore, ma non estraneo a difficoltà con registi sui set. Gran parte della pubblicità per la promozione del film puntò sulla "prima volta" di Gregory Peck come "villain", ma in realtà l'attore aveva recitato in ruoli abbastanza negativi sia in "MOBY DICK" che in "BRAVADOS". Per truccare Peck come Mengele, gli venne rasata la celebre punta dell'attaccatura dei capelli, le sopracciglia modellate, si fece crescere dei baffetti, e gli venne messa della tinta bianca sul volto: venne scritto che l'attore aveva, così truccato, una rassomiglianza quasi inverosimile con il folle dottore tedesco, rifugiatosi in Sud America. LAURENCE OLIVIER, che basò la sua interpretazione del cacciatore di nazisti Ezra Lieberman (nel romanzo originale Yakov Libermann) sul reale Simon Wiesenthal, al momento delle riprese, non era in buone condizioni di salute: si era recentemente operato di calcoli renali, ed era affetto da problemi cardiaci. Infatti, nella sequenza della lotta tra il suo personaggio e Mengele, nel prefinale, Schaffner si raccomandò con Peck di mettere non troppa energia nella scena. A ANTON DRIFFING venne offerta una parte, ma rifiutò. Quando JAMES MASON venne contattato dai produttori per interpretare Seibert, uno dei gerarchi nazisti nascosti in Paraguay, mostrò poco interesse per lo script, ma quando venne informato che i suoi amici Larry (Olivier) e Greg (Peck) avevano già firmato, accettò di prendere parte al film. BRUNO GANZ, che nella pellicola interpreta il dottor Bruckner, avrebbe interpretato Adolf Hitler ne "LA CADUTA", ventisei anni dopo. Quando il film uscì, il vero Mengele era vivo e vegeto, e risiedeva in Brasile, a San Paolo, più o meno clandestinamente, e morì quattro mesi dopo l'uscita della pellicola, nel Febbraio del 1979: curiosamente, la storia narrata si conclude in tale periodo, anticipando con rara precisione la morte del criminale nazista. La diga in cui si svolge uno degli omicidi del film si trovava in Austria (era la Kolnbrein), e non in Svezia: era ancora in fase di costruzione, al tempo, e non ancora attiva. Laurence Olivier ricevette l'ultima nomination agli Oscar della sua vita, per questa interpretazione: quella precedente, ironicamente, gli era arrivata per la prova in un ruolo antitetico, quella dell'assassino nazista Szell ne "IL MARATONETA". Le altre due candidature agli Oscar per questa pellicola, furono per il miglior montaggio, e la miglior colonna sonora, ma in nessuna delle categorie questa produzione si affermò come vincitrice.  Le riprese si svolsero tra l'Ottobre 1977 e il  Marzo 1978, ambientate in Austria, Gran Bretagna, USA e Portogallo (le scene del Paraguay). Il film costò 12 milioni di dollari, e ne incassò 19 solo in USA. Olivier e Schaffner morirono nel 1989, a distanza di soli nove giorni uno dall'altro. 

lunedì 19 ottobre 2015


NON MANGIATE LE MARGHERITE
(Please, don't eat the Daisies, USA 1960)
DI CHARLES WALTERS
COMMEDIA/SENTIMENTALE
Dal romanzo omonimo di JEAN KERR, "NON MANGIATE LE MARGHERITE" era vagamente basato sulle vicende sentimentali della scrittrice e del marito Walter. In un battibecco scherzoso con il marito, interpretato da DAVID NIVEN, Kate, il personaggio di DORIS DAY ribatte che ha un appuntamento con ROCK HUDSON: è un omaggio dell'attrice al collega con cui aveva condiviso lo schermo in "IL LETTO RACCONTA", uscito l'anno prima con grande successo di pubblico: Hudson e la Day avrebbero girato insieme, con grande affiatamento, tre pellicole di successo.  Il titolo di questo lungometraggio, durante la lavorazione, era "ANY WAY THE WIND BLOWS", dalla canzone che Kate intepreta per lo spettacolo dei dilettanti: il brano avrebbe dovuto essere incluso ne "Il letto racconta".Per SPRING BYINGTON fu l'ultimo film girato, avendo cominciato la propria avventura hollywoodiana ventisette anni prima in "PICCOLE DONNE", la versione con KATHARINE HEPBURN.  Oltre ad un ottimo successo internazionale, venne ben accolto anche dalla critica, con varie nominations come la "Director's guild of America". 

sabato 17 ottobre 2015


LA MUMMIA (The Mummy, GB 1959)
DI TERENCE FISHER
HORROR
La Hammer Films aveva già realizzato due remakes di successi Universal nel genere horror, come "LA MASCHERA DI FRANKENSTEIN" e "DRACULA IL VAMPIRO". Questo, in pratica, fu il primo lungometraggio autorizzato dalla casa hollywoodiana, tra i rifacimenti intrapresi dalla major inglese.  Benchè questo film sia considerato un remake de "LA MUMMIA" di KARL FREUND, in realtà si rifà più che altro a "THE MUMMY'S HAND" e "THE MUMMY'S TOMB":la sequenza della mummia che cammina nel sepolcro facendo impazzire uno degli archeologi viene dal film con BORIS KARLOFF, ma i titoli non riportano alcun riferimento a materiale preesistente. E' l'unico film prodotto dalla Hammer, in cui compaiono assieme le "star" di casa CHRISTOPHER LEE, PETER CUSHING e MICHAEL RIPPER. Cushing, Lee e FELIX AYLMER, invece, erano apparsi insieme in "AMLETO".  L'andatura claudicante della mummia di Lee non era del tutto "recitata": l'attore, infatti, si era slogato una spalla buttando giù una porta di scena non ben regolata, inoltre, portando in braccio YVONNE FURNEAUX, si era fatto male alla schiena, e nella sequenza della palude, ricreata in studio, non vedendo nell'acqua torba dove erano le pompe che riempivano la vasca, vi era inciampato ferendosi alle ginocchia. E per giunta, le cicatrici adesive messe per simulare le ferite dovute agli spari subiti dalla mummia, lasciarono sulla pelle del divo abrasioni per giorni.  Un'ecatombe per il povero Lee! Nel film muoiono 5 persone.  La vasca della palude era già stata utilizzata per girare  Il direttore della fotografia, JACK ASHER, voleva dare l'impressione che la tomba di Kharis non fosse stata aperta da secoli; così, incaricava un membro della troupe, che salisse sopra il set, e spruzzasse dell'acqua nebulizzata prima che cominciasse la ripresa, di modo che le particelle liquide assorbissero fumo e polvere, lasciando l'aria eccezionalmente pulita. Il film è ambientato nel 1895, e nel 1898. Il costo della pellicola fu di 125,000 dollari. Le riprese si svolsero tra il Febbraio e l'Aprile del '59. Oggi è considerato un classico della cinematografia horror europea.

mercoledì 14 ottobre 2015


GRAND HOTEL (Grand Hotel, USA 1932)
DI EDMUND GOULDING
DRAMMATICO/SENTIMENTALE
Fu un dramma teatrale tedesco, "MENSCHEN IM HOTEL" di VICKI BAUM, a ispirare la pièce "GRAND HOTEL" a WILLIAM ABSALOM DRAKE, da cui questo film dal cast-monstre: la pièce venne presentata a Broadway, nel 1930, ed ebbe 458 repliche. La MGM acquisì i diritti dall'autrice tedesca per 35,000 dollari, e produsse anche la versione teatrale, che ripagò ampiamente l'investimento fatto. La Metro concepì la produzione di questo lungometraggio, come un veicolo per molte delle sue stelle, in contrasto con l'uso comune delle majors di non mettere insieme troppe star: questo sia per non creare scompiglio durante la lavorazione, che per non elevare i costi e ottimizzare gli introiti. Di solito, non più di due star in cartellone era la regola dei grandi studios, fino ad allora: la MGM ne mise cinque di quelle sotto contratto per la casa, insieme, e realizzò un grosso successo.  JOHN BARRYMORE, quando gli proposero il film, era così elettrizzato dal girare una pellicola accanto a GRETA GARBO (che fu la prima star scritturata), da accettare un contratto di tre film con la Metro Goldwyn Mayer. Comunque, anche la "Divina" fu lieta di girare accanto a Barrymore: infatti, specialmente le scene d'amore, l'attrice richiese delle luci sul rosso, poste frontalmente, e tende a separare lei ed il collega dalla troupe, per avere l'illusione di essere soli. Durante una ripresa in cui i due si baciavano, continuarono a farlo per tre minuti dopo che EDMUND GOULDING aveva dato lo stop:esistono riprese che documentano questo, anche se non vennero incluse nel montaggio. La Garbo, tuttavia, aveva varie riserve sull'accettare di interpretare questo film: doveva apparire più giovane per essere credibile come prima ballerina, e non le faceva piacere comparire in un cast così denso di star. Fu decisiva l'idea dei produttori di mettere il suo nome per ultimo nei titoli, omaggio, a quell'epoca, esclusivo solo per gli attori che "degnavano" le pellicole della loro presenza. Barrymore raccomandò al direttore della fotografia, di farlo apparire giovane "come fossi il nipote di JACKIE COOPER!": all'epoca, Barrymore aveva cinquant'anni. JOAN CRAWFORD era inizialmente poco convinta di interpretare Flaemmchen, spaventata dai modi provocanti del personaggio, a forte rischio censura: sia Goulding che il produttore IRVING THALBERG (la cui moglie NORMA SHEARER inizialmente doveva interpretare Flaemmchen, ma desistette dopo molte lettere di fans contrari) la rassicurarono, promettendole che non sarebbe stata messa in una condizione di dare scandalo, anche se l'attrice era nota per essere stata spesso messa sotto tiro dai censori. Inoltre, il suo personaggio indossava un solo abito in tutta la pellicola.  Nonostante non avessero scene insieme, Joan Crawford voleva approcciare un dialogo con la Garbo, e la salutava con un semplice "Hello, Miss Garbo" quando la incrociava sul set. L'attrice svedese non rispondeva mai, così dopo qualche giorno, la collega americana smise. Qualche giorno dopo, fu Greta a fermare Joan per chiederle "Hey, non avevi qualcosa da dirmi?". Comunque, la Crawford era indispettita dagli atteggiamenti divistici della Garbo, sia per la sua insistenza nel volere il nome in cima agli altri sui cartelloni, e si vendicò arrivando tardi alle riprese, e mettendo dischi di MARLENE DIETRICH  (notoriamente invisa all'attrice svedese, e sentita come rivale assoluta) nelle pause tra i ciak. E alla fine delle riprese, alcune piccole scene con la Garbo vennero aggiunte, in quanto la Divina non voleva concedere troppo spazio alla Crawford. Comunque, venne scelto dalla produzione di non far apparire mai nella stessa inquadratura Joan Crawford e Greta Garbo, per frenare la loro competitività.   WALLACE BEERY, invece, venne via un giorno dalle riprese, esclamando che sarebbe tornato sul set solo dopo che Joan Crawford avesse imparato a recitare! Inizialmente, aveva rifiutato di prender parte al lungometraggio, e accettò solo quando gli fu concesso di utilizzare l'accento tedesco, e gli venne confermato che sarebbe stato l'unico, nel cast, a farlo. Il ruolo di Suzette doveva andare a PAULINE FREDERICK, e invece, per problemi di salute di quest' ultima, fu RAFELA OTTIANO ad ottenere la parte.   L'originale MGM Grand a Las Vegas è stato costruito per assomigliare al design di questo film. Per attutire il suono dei passi nelle scene più affollate, il cast rivestì le scarpe con calzini: ne venivano indossate duecento paia al giorno. Le star del film non compaiono mai tutte assieme in una scena. Le riprese si svolsero tra il Dicembre del '31 e il Febbraio del '32. E' stata una delle prime pellicole ad essere parodiate, sia nei cartoons che nei cortometraggi comici. I biglietti per la prima vennero venduti a un dollaro e 50 l'uno, un record per l'epoca: fu promesso, al pubblico, che la Garbo sarebbe apparsa dopo la proiezione per salutare gli spettatori. Invece, probabilmente per un rifiuto della diva, apparve Wallace Beery vestito da donna, che ripeteva la frase della collega "Voglio stare sola.", imitandone le pose. La scenetta fu accolta con delusione dal pubblico presente. Fu il maggiore incasso cinematografico in USA nel 1932. A fronte di un costo di 700,000 dollari, incassò oltre 1,200,000 dollari negli Stati Uniti, e un altro milione e oltre 300,000 dollari all'estero, per un totale di 2,600,000 dollari.  E' stato l'unico film ad aver vinto l'Oscar come miglior lungometraggio, senza avere altre nominations. Nel 1989 ne è stata allestita una nuova versione teatrale, che è stata baciata da un grande successo: 1017 repliche a Broadway!

lunedì 12 ottobre 2015


SUSAN HAYWARD ( Edythe Marrener, 30/06/17, Brooklyn, NY, USA- 14/03/75, Hollywood, CA, USA)
Nata come Edythe Marrener, a Brooklyn, SUSAN HAYWARD era figlia di un operaio dei trasporti, ed ebbe un'infanzia serena: a sette anni, però, ebbe un grave incidente in automobile, e i medici espressero la loro perplessità sul recupero dell'arto. In sei mesi però cominciò a muoversi con le stampelle, e a un anno dall'incidente, tornò a scuola. La gamba rimase appena più corta dell'altra, conferendole un particolare modo di camminare: l'attrice indossò scarpe speciali per tutta la vita. Si diplomò alle scuole commerciali, e avrebbe dovuto fare la segretaria, ma le sue prospettive cambiarono notevolmente quando cominciò a posare come modella per dei fotografi, a New York. A vent'anni, bellezza in pieno fulgore, si recò a Hollywood per partecipare ai provini indetti per trovare la Scarlett O'Hara protagonista di "VIA COL VENTO". Come sappiamo, non riuscì nell'intento, ma fu scritturata per prendere parte a "HOLLYWOOD HOTEL", nel 1937, in una particina che la fece esordire sul grande schermo. Nell'anno seguente, continuarono a proporle piccoli ruoli, che la neoattrice accettò, per farsi notare, ed infatti, nel 1939, giunse una grossa occasione nell'avventuroso "BEAU GESTE". Due anni dopo, interpretò il thriller "AMONG THE LIVING", un piccolo film che però mise in mostra le sue buone qualità di attrice drammatica. Infatti, l'anno seguente, CECIL B.DE MILLE la volle per farla recitare nel suo "VENTO SELVAGGIO", che si rivelò uno dei più grossi successi della carriera del celebre regista. I cinque anni successivi, contribuirono a solidificare il percorso da star della Hayward: in film quali "PRESI TRA LE FIAMME", "JACK LONDON", "IL GRANDE SILENZIO".  Nel 1947 arrivò la prima delle cinque nominations all'Oscar che avrebbe avuto, per "UNA DONNA DISTRUSSE"; benchè la sua performance fosse molto apprezzata,e per molti fosse colei che avrebbe portato a casa la statuetta, la spuntò LORETTA YOUNG per "LA MOGLIE CELEBRE". Due edizioni dopo, Susan Hayward fu nuovamente candidata per "QUESTO MIO FOLLE CUORE", ma fu OLIVIA DE HAVILLAND ad accaparrarsi l'Oscar per "L'EREDITIERA".  Per il ruolo di Margo Jannings, in "EVA CONTRO EVA", era la scelta iniziale della produzione, ma poi venne considerata troppo giovane, e non ebbe la parte,che parve andare a CLAUDETTE COLBERT, salvo essere poi affidata a BETTE DAVIS. Nonostante non avesse vinto, le due nominations le fecero guadagnare stima e nuovi contratti a Hollywood,e successivamente, fu candidata una terza volta per "LA DOMINATRICE DEL DESTINO", nel 1952, senza vincere. Due grandi successi della star dai capelli rossi furono pure "SCHIAVA E SIGNORA", e "PIANGERO' DOMANI" (quarta nomination, ancora senza arrivare al premio). Curiosamente, in tre dei  ruoli per cui è stata candidata all'Oscar, interpretava una persona con problemi di alcool.  Quando l'attrice cominciava a pensare che non avrebbe mai impugnato la statuetta che tutti nel cinema desiderano, giunse un ruolo tra i migliori che le avessero proposto: quello di Barbara Graham, processata per omicidio, veramente esistita, e condannata alla camera a gas in "NON VOGLIO MORIRE". La sua prova fu lodata come una delle più belle date in un film, e questa volta, l'Oscar arrivò. Dopo questo film, scelse di interpretare non più di un lungometraggio all'anno. Tra i film che le sono stati proposti, e che non ha accettato ci sono stati "LA PISTA DEGLI ELEFANTI", "CAN-CAN", "IL SETTIMO PECCATO", "LA DOLCE ALA DELLE GIOVINEZZA", "LA NOTTE DELL'IGUANA". Girando "QUANDO L'AMORE SE N'E' ANDATO", i rapporti sul set con Bette Davis furono alquanto freddi e sull'orlo dell'ostilità; benchè più giovane della collega di soli nove anni, interpretò sua figlia. Quando, nel 1967, JUDY GARLAND venne estromessa da "LA VALLE DELLE  BAMBOLE", le offrirono la parte della collega, ed accettò a riprese già partite. Il suo ultimo ruolo al cinema fu nel 1972, ne "LA FECCIA". E' stata sposata per due volte, ed ha avuto due figli. Il primo matrimonio, con l'attore JESS BARKER, finì malamente, con un'aspra querelle per la custodia dei figli, ed un tentativo di suicidio dell'attrice.  Fu una fervente repubblicana, e sostenne pubblicamente Dwight D. Eisenhower nella campagna elettorale del 1952. E' morta a soli 57 anni, di cancro al cervello, dopo averlo combattuto per tre anni. Sembra che Susan Hayward, e non solo lei, fosse stata contaminata da radiazioni girando nello Utah "IL CONQUISTATORE" : anche JOHN WAYNE, PEDRO ARMENDARIZ, AGNES MOOREHEAD, JOHN HOYT ed il regista DICK POWELL, sono tutti morti per tumore. Le sue impronte al Grauman's Chinese Theatre sono le uniche rivestite di polvere d'oro. 
COSì PARLO' SUSAN HAYWARD:
"Non ho mai pensato a me come ad una star del cinema. Mi vedo come una lavoratrice, che si è data da fare per arrivare in cima, e non è mai caduta giù."
"Ho imparato molto presto che la vita è una battaglia. L'unica maniera per affermarmi era diventare un'attrice famosa. Quando ho realizzato  che avrei dovuto guadagnare un sacco di soldi, ho capito che ero diventata una donna decisa."
"Devi convivere con tutte le cose che ti hanno detto significhi il mondo delle celebrità. La vita agiata, gli applausi, le feste in cui incroci altre celebrità. Dove pensi che hai tutto. E non è niente, per davvero. E' come una droga, che ti tiene su alcune ore, una pillola per dormire. Quando finisce l'effetto, devi imparare a vivere senza. "

sabato 10 ottobre 2015


GREEN ZONE ( Green Zone, USA 2010)
DI PAUL GREENGRASS
GUERRA
Il protagonista di "GREEN ZONE", Ray Miller, era basato su un vero soldato americano, Richard "Monty" Gonzales, che dopo la caduta di Baghdad, era tra gli incaricati per la ricerca di armi di distruzione di massa. Gonzales fece da consulente per la pellicola sugli aspetti tecnici della missione in Iraq. Su Ahmad Chalabi, un politico iraqeno che fece molte pressioni per fare invadere il suo paese dagli USA, era basato il personaggio di Ahmed Zubaidi.  Molti dei commilitoni del protagonista MATT DAMON erano non attori, ma veterani di guerra che avevano combattuto in Afghanistan e Iraq: come commentò la star, la più grande sfida del lungometraggio, fu pensare che un attore dava, nella finzione, ordini a soldati veri. E' uno dei due film in cui BRENDAN GLEESON interpreta un agente segreto corrotto: l'altro è "SAFE HOUSE". Il regista PAUL GREENGRASS ha cominciato la carriera come documentarista di zone di guerra.  Le sequenze dei quartieri di Baghdad furono girate in Marocco. Gli occhiali da sole indossati da Matt Damon nella pellicola erano degli "Oakley M Frame". Le scene con gli elicotteri Black Hawk vennero realizzate con degli Huey, cambiati poi digitalmente per rappresentare l'altro modello: i soldati invece erano presenti davvero nella ripresa. I costi del film lievitarono quando, dopo aver visionato il primo montaggio, Greengrass, Damon e i produttori esecutivi furono scontenti del finale scelto: in pratica, l'ultimo terzo della pellicola venne girato ex novo, con la complicazione che Damon si trovava già sul set di "THE INFORMANT!". Le riprese nuove furono così posticipate per aiutarlo; le prime dal Gennaio al Maggio del 2008, le ultime tra l'Aprile e il Maggio del 2009. Costato 100 milioni di dollari, ne incassò 35 negli USA, mentre nei mercati esteri rese in proporzione meglio. Tuttavia, uno dei pochi film che analizzano criticamente l'operato americano in Medio Oriente negli ultimi anni. 

giovedì 8 ottobre 2015


NOTTING HILL ( Notting Hill, GB/USA 1999)
DI ROGER MICHELL
COMMEDIA/SENTIMENTALE
Sia il regista ROGER MICHELL, che lo sceneggiatore RICHARD CURTIS, hanno affermato che HUGH GRANT e JULIA ROBERTS sono stati entrambi le prime scelte per impersonare William e Anna, i due protagonisti di questa commedia. Il primo regista associato al progetto, invece, era ANTHONY MINGHELLA. Venne offerto un ruolo ad ART MALIK, ma l'attore non prese parte al film. Nella scena della conferenza stampa, appare brevissimamente KATE WINSLET. Le scene nel Ritz  vennero effettivamente girate nell'hotel , ma tra le due e le quattro del mattino, mentre non c'era quasi nessuno dei clienti in giro. La casa con la porta blu, ove abita William, era l'abitazione di Richard Curtis. Venne venduta l'anno seguente all'uscita del film, ma la porta fu rimossa e messa all'asta. Il quadro di MARC CHAGALL, che Anna regala a William nel film, è "La sposa".  La panchina del parco in cui si conclude il film è, adesso, nei Queen Gardens, a East Perth, in Australia. La libreria di William, in realtà, era un negozio d'antiquariato, accanto ad una macelleria: due porte più giù c'era situato l'ufficio di Curtis.  Durante la scena della cena di compleanno, a Anna viene chiesto a quanto ammontasse il suo ultimo cachet, e lei risponde "15 milioni di dollari": era la cifra che le venne pagata per interpretare proprio questa pellicola. La sequenza in cui William cammina durante quattro stagioni diverse, venne girata in diversi momenti, ma nella medesima giornata: la computer graphic aggiunse i mutamenti climatici, mentre Hugh Grant camminava. Nel corso della storia, curiosamente Anna non chiama mai William per nome. Il libro letto da William nel finale, sulla panchina, è "IL MANDOLINO DEL CAPITANO CORELLI", di LOUIS DE BERNIERES: dopo aver girato questo film, Roger Michell si apprestò a dirigere la versione cinematografica del romanzo, con NICOLAS CAGE e PENELOPE CRUZ, ma per via di seri problemi di salute di Michell, la regia passò a JOHN MADDEN. Quando Richard Curtis ebbe modo di vedere il film per la prima volta, non ne fu molto entusiasta, trovandoci troppi richiami a "QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE", anch'esso scritto da lui. Ne venne girato un remake a Bollywood, nel 2006. Le riprese si svolsero tra l'Aprile e la fine di Giugno del '98. Costato 42 milioni di dollari, ne incassò 116 negli States, ed altri 247 nel resto del mondo, per un totale di 363 milioni. Ebbe tre candidature ai Golden Globes, per il miglior film, miglior attrice protagonista e miglior attore protagonista, tutti nella sezione film commedia o musicali, ma non vinse alcun premio. 

martedì 6 ottobre 2015


MUSIC BOX- PROVA D'ACCUSA ( Music box, USA 1989)
DI COSTA-GAVRAS
DRAMMATICO
Lo sceneggiatore JOE ESZTERHAS scrisse la sceneggiatura di "MUSIC BOX" con JANE FONDA in mente per il ruolo della protagonista, l'avvocato Ann Talbot, ma nonostante le insistenze di Eszterhas e del produttore IRWIN WINKLER, ed il fatto che alla Fonda fosse già stato fatto firmare il contratto per interpretare il lungometraggio, COSTA-GAVRAS ritenne che fosse troppo in avanti con gli anni per essere credibile nella parte. Volle così JESSICA LANGE nel film: Jane Fonda ricevette, tuttavia, un milione e 250,000 dollari per aver comunque preso l'impegno e perso del tempo per un ruolo che non avrebbe interpretato. Lo script originario si intitolava "Sins of the fathers": fu il regista che decise che "Music box" sarebbe stato il titolo giusto. Sia KIRK DOUGLAS che WALTER MATTHAU avrebbero voluto interpretare il padre della protagonista, Mike Laszlo, ed entrambi gli attori contattarono Costa-Gavras, il quale, però, avrebbe voluto scritturare MARLON BRANDO. Invece, memore della dichiarazione dell'attore tedesco ARMIN MUELLER-STAHL, il quale aveva detto, in un'intervista, che avendo visto "MISSING" ed essendone rimasto entusiasta, avrebbe desiderato lavorare con lui. Dopo l'uscita del film, proprio il padre di Joe Eszterhas venne accusato di aver compiuto crimini di guerra in Ungheria, e di aver stampato testi antisemiti, e aver organizzato roghi di libri. Le riprese si tennero tra Budapest e Chicago, tra il Gennaio e l'Aprile del 1989. Il film vinse l'Orso d'Oro a Berlino per la migliore regia. Ebbe una nomination all'Oscar  e una al Golden Globe nella categoria film drammatici per l'interpretazione da protagonista di Jessica Lange, ma non riuscì a vincere in nessuna delle due competizioni. 

lunedì 5 ottobre 2015


AGENTE 007 - UNA CASCATA DI DIAMANTI
(Diamonds are forever, GB 1971)
DI GUY HAMILTON
AZIONE
Il film che avrebbe dovuto seguire, nella serie dell'agente segreto, "AL SERVIZIO SEGRETO DI SUA MAESTA' " aveva un soggetto che vedeva il ritorno di GERT FROEBE nel ruolo del gemello di Auric Goldfinger, che ordiva un complotto per vendicarsi di James Bond. Venne invece poi scelto il quarto romanzo con 007, "UNA CASCATA DI DIAMANTI".  Benchè si pensi genericamente che i produttori ALBERT "CUBBY" BROCCOLI e HARRY SALTZMAN abbiano "ripudiato" GEORGE LAZENBY, perchè non erano rimasti convinti del risultato del film del 1969, in realtà l'attore e indossatore australiano non volle firmare un contratto che lo legasse per tre o quattro film al personaggio, forse sperando in una carriera diversa nel cinema. I produttori puntarono a quel punto su BURT REYNOLDS, il quale però non poteva liberarsi da altri impegni per cui era sotto contratto. L'ambita parte di 007 venne così offerta al "BATMAN" televisivo, ADAM WEST, che non accettò, perchè riteneva che Bond dovesse essere impersonato da un attore britannico. Anche MICHAEL GAMBON non accettò l'offerta di essere Bond, perchè si vedeva fisicamente fuori forma. Fu così che scelsero JOHN GAVIN, che aveva interpretato già una spia in "NIENTE ROSE PER OSS 117", un film d'azione francese: Gavin firmò il contratto, ma tornò in gioco SEAN CONNERY, che si offrì per una cifra considerata al tempo astronomica (che influì sul budget della pellicola, abbassando di molto le spese per gli effetti speciali), per girare questo, ed un altro episodio: 1 milione e 250,000 dollari. Broccoli e Saltzman fecero firmare Connery, pagando comunque a John Gavin il dovuto per il contratto annullato. Il cattivo, Ernst Stavro Blofeld, venne interpretato in questa pellicola da CHARLES GRAY, che in "SI VIVE SOLO DUE VOLTE" era apparso, interpretando un alleato di James Bond, Henderson. Candidato ad interpretare la nemesi di 007 era anche FRANK FINLAY.  La frase "L'umiltà è la peggior forma di presunzione" che Blofeld pronuncia, è una citazione dello scrittore francese Francois de La Rochefoucauld. Secondo LANA WOOD, durante la lavorazione della pellicola, Sean Connery ebbe un'avventura con lei, e la prima volta che incontrò il collega, questi le fece uno scherzo: qualcuno, sul set, la avvisò che Connery intendeva parlarle, nella sua stanza d'albergo,e quando la Wood giunse sul posto, trovò la porta della camera aperta. Di lì a poco Connery entrò nella stanza completamente nudo: sembra che poi la star scaricò la Wood per la Bond-Girl ufficiale del film, JILL ST.JOHN. La quale è stata la prima Bond-Girl americana, battendo la concorrenza di RAQUEL WELCH, JANE FONDA e FAYE DUNAWAY. Harry Saltzman volle scritturare Lana Wood dopo averla notata su "Playboy". Venne doppiata, e, nelle scene in cui era con Sean Connery, stava su una scatola, perchè era molto più bassa dell'attore scozzese, anche con i tacchi alti. Nella scena della morte di Plenty, il suo personaggio, l'attrice rischiò davvero di morire: la corda che la legava al cemento era troppo stretta e non riusciva a snodarsi. Fu necessario il tempestivo intervento di alcuni tecnici della troupe, che la salvarono dall'affogamento. Nel meeting iniziale tra 007 e "M", quest'ultimo allude a una vacanza dell'agente segreto: è uno scherzo in riferimento all'assenza di Connery dal precedente episodio. ILSE STEPPAT avrebbe dovuto tornare in questo film, nelle vesti di Irma Bunt, ma l'attrice morì dopo aver girato l'episodio precedente. In una scena poi tagliata al montaggio, ma vedibile nei contenuti speciali del dvd, compare come uno dei giocatori al casinò SAMMY DAVIS. Jr.. Nell'unica scena in cui compare Moneypenny, LOIS MAXWELL indossò un cappello per nascondere i propri capelli, che aveva tinto di colore diverso dal solito. Fu il film d'esordio per VALERIE PERRINE, che compare brevissimamente come una delle "Acorns". Nel romanzo originale, da cui è tratto questo lungometraggio, Tiffany Case era bionda, mentre nel film è rossa. Fu l'ultimo film per BRUCE CABOT, il cui personaggio, Albert Saxby venne così chiamato in omaggio al produttore, Albert Broccoli.  GUY HAMILTON non amava le grosse automobili americane, e si divertì molto a sfasciarne diverse in scene di inseguimenti. La scena in cui James Bond fugge su una jeep lunare su un set fasullo che rappresenta la Luna, è un riferimento alle teorie che, all'epoca, fioccavano sulla falsità del viaggio sul satellite terrestre del 1969: la sequenza venne girata in una serra vicino Las Vegas. Anni dopo, nei primi Novanta, la jeep venne ritrovata, molto mal ridotta, in una fattoria a Kent, e restaurata dal James Bond Fans Club nel 1993. Nel 2004 venne venduta all'asta al Planet Hollywood di Las Vegas per 44,000 dollari. Per la scena iniziale, in cui una sostanza simile a fango viene inquadrata, questa venne creata con purè di patate e coloranti alimentari: dopo 24 ore, sotto le forti luci di scena, la sostanza emanava un odore insopportabile per la troupe.  Il riflettore del laser scaturito dal satellite, era in realtà il riflettore di una vecchia macchina fotografica.  Fu l'ultimo film della serie prodotto dalla EON, in cui compariva la famigerata "Spectre", l'associazione terroristica nemica di 007, o il suo capo Ernst Stavro Blofeld:infatti, venne fuori una questione di diritti, dato che fu una creazione per il grande schermo dello sceneggiatore KEVIN MCCLORY, e non un'invenzione di IAN FLEMING ( infatti, l'organizzazione nei romanzi si chiamava "SMERSH", e significava "Morte alle spie"), escogitata per "THUNDERBALL-OPERAZIONE TUONO".  Blofeld sarebbe comparso, senza essere menzionato, all'inizio di "SOLO PER I TUOI OCCHI", e ucciso definitivamente da Bond, ma inquadrato solo di spalle, per non incappare in beghe legali. Tra l'altro, la "Spectre" non viene mai citata esplicitamente in questo episodio. Il personaggio del miliardario Willard Whyte, interpretato da JIMMY DEAN (nessuna parentela con il più celebre JAMES), era ispirato a HOWARD HUGHES. Le due ragazze che lottano mentre Whyte le osserva, vengono chiamate "Bambi" e "Thumper", ispirandosi al film della Disney "BAMBI", infatti il primo è il nome del cerbiatto protagonista, e il secondo ( in italiano "Tamburino") è quello del leprotto suo amico: la scena non era presente nel romanzo originario di Fleming. Inoltre, nel romanzo i nemici di 007 sono i fratelli Spang, e non Blofeld. E James Bond e Peter Franks si incontrano realmente, nè questi muore. E' il film della serie in cui Bond adotta più identità fasulle: si fa passare per Peter Franks, Mr. Jones, Klaus Hergescheimer, e, al telefono, Burt Saxby. Il finale avrebbe dovuto essere una lotta tra Blofeld e Bond in una miniera di diamanti, ma venne scelto, per motivi pratici, di far "morire" il personaggio nel sottomarino utilizzato per scappare dall'agente segreto.   BRUCE GLOVER e PUTTER SMITH fecero il possibile per convincere Sean Connery che erano dichiaratamente gay, come i due personaggi che interpretavano in questo film, killer e nemici di Bond, omosessuali: anni dopo, su un aereo, Glover stava flirtando con una hostess, quando alle sue spalle sentì una voce pronunciare "Sei un figlio di puttana...." . Bruce Glover si voltò, e scoprì che c'era, dietro di lui, un divertito Connery. Il suo ruolo sarebbe dovuto andare al musicista e attore PAUL WILLIAMS, che poi fu impossibilitato ad essere disponibile per le riprese. Il personaggio avrebbe dovuto morire con uno scorpione in bocca, ma poi venne scelta un'altra fine per lui, arso vivo.  La sequenza nell'ascensore esterno venne girata nel casinò "Landmark", adesso demolito. L'ultima scena girata da Sean Connery nelle vesti di 007 (nella serie ufficiale, "MAI DIRE MAI" è un altro discorso) fu quella in cui giace nella bara, nella cerimonia funebre in casa: fu girata venerdì 13 Agosto 1971.  E' il secondo di tre film la cui sigla iniziale viene cantata da SHIRLEY BASSEY, ad oggi, la più assidua tra gli interpreti cui è affidata la title-track: il film precedente era stato "MISSIONE GOLDFINGER", nel 1964, e la Bassey avrebbe inciso anche il tema di "MOONRAKER-OPERAZIONE SPAZIO". In realtà, inizialmente si era parlato di PAUL MCCARTNEY, cui affidare il tema, ma la rockstar non era disponibile al tempo della realizzazione del film: compose ed incise la title-track per il film successivo, "VIVI E LASCIA MORIRE". Harry Saltzman non apprezzò la canzone della Bassey, ma Broccoli insistette molto per utilizzare "DIAMONDS ARE FOREVER". Eppure, è stata una delle canzoni della serie più rifatte o campionate per realizzare altri brani. Per la prima volta nella serie, un circo ospita una sequenza cruciale per la storia: accadrà ancora in "Moonraker" e in "OCTOPUSSY-OPERAZIONE PIOVRA". Curiosamente, visto che all'inizio del film c'è una scena che include una cremazione, sia Broccoli che Connery avevano lavorato nell'ambito delle onoranze funebri: il produttore come venditore per la casa Long Island Casket & Co., mentre l'attore lucidava le bare.  I sommozzatori visibili in uno dei manifesti della pellicola, non ci sono nel film: la sequenza che li contempla venne tagliata al montaggio. E' uno dei pochi film della serie in cui Bond non beve champagne: il tipo di sherry che viene servito alla spia, è un Solera, un metodo speciale per far invecchiare vini e liquori.  Alla sua uscita, "Una cascata di diamanti" infranse il record allora esistente di incassi per i primi tre giorni di programmazione di un film. "Al servizio segreto di Sua Maestà" era stato un insuccesso in USA, mentre nel resto del mondo aveva ottenuto ottimi incassi: fu anche per questo che venne scelto questo romanzo, per girare l'episodio successivo, ambientandolo in larga parte su territorio americano, soprattutto a Las Vegas, e nel deserto circostante.   Alla prima trasmissione in Gran Bretagna, , il 14 Marzo 1981, il film fu visto da oltre 22 milioni di telespettatori, divenendo il quarto titolo in assoluto per la ITV. Le riprese si tennero tra l'Aprile e il Settembre del 1971, tra Amsterdam, il Nevada, l'Inghilterra, l'Illinois, la California e la Francia. Ebbe una nomination agli Oscar, per il miglior sonoro, ma non vinse la statuetta. Costato 7 milioni e 200,000 dollari, ne incassò 43 nei soli Stati Uniti, e altri 72 nel resto del mondo: l'incasso mondiale fu di 116 milioni. Sean Connery tornò ad interpretare James Bond solo un'altra volta ancora, nell' "apocrifo" "MAI DIRE MAI", un semiremake di "THUNDERBALL", nel 1983. 

giovedì 1 ottobre 2015


SFIDA NELL'ALTA SIERRA ( Ride the high country, USA 1962)
DI SAM PECKINPAH
WESTERN 
Quando venne proposta la sceneggiatura di "SFIDA NELL'ALTA SIERRA" alla Metro Goldwyn-Meyer, la casa accettò, progettando di fare interpretare i due personaggi principali a GARY COOPER e JOHN WAYNE, ma Cooper era in cattive condizioni di salute, e non accettò la parte: morì, infatti, prima che le riprese cominciassero. Vennero ingaggiati così RANDOLPH SCOTT e JOEL MCCREA: Scott provò a coinvolgere nel film il vecchio amico BUDD BOETTICHER, ma questi era impegnato nel girare un documentario, "Arruza". Venne così affidata la regia a SAM PECKINPAH, alla seconda direzione dopo "LA MORTE CAVALCA A RIO BRAVO". Inizialmente, a Scott era assegnato il ruolo di Judd, e a McCrea quello di Westrum: poco dopo l'inizio della lavorazione, però, entrambi gli attori si lamentarono con i produttori della scarsa convinzione nel rivestire i rispettivi ruoli, e così vennero scambiati, facendo migliorare la situazione. Fu, in pratica, l'ultimo film per Randolph Scott: dopo aver visto la pellicola finita, decise che voleva chiudere la carriera d'attore a livelli alti, e che reputava di non trovare un'altra parte in cui si potesse piacere altrettanto di questa. Anche Joel MCCrea, in pratica, concluse la propria carriera dopo aver girato questo film, salvo tornare per brevi apparizioni in altre pellicole successive. Per MARIETTE HARTLEY, invece, fu il primo film in cui apparve. BYRON FOULGER interpretò il figlio di PERCY HELTON, pur avendo solo cinque anni meno del collega.   CHARLTON HESTON fu entusiasta di questo lungometraggio,e  volle partecipare a "SIERRA CHARRIBA" per lavorare con Sam Peckinpah. A fine anni Ottanta, la star voleva realizzare un remake di questa pellicola, con le due parti principali a lui  e CLINT EASTWOOD. Nello script originale il personaggio di Scott moriva, mentre quello di McCrea sì; il regista riscrisse il finale, percependo che avrebbe avuto più senso e drammaticità se Westrum si redimesse appieno promettendo a Judd, con questi in punto di morte, che avrebbe consegnato l'oro. Peckinpah insistette abbondantemente per aumentare la scollatura dei costumi della Hartley, che inizialmente non lo convincevano: "A Sam sono sempre piaciute le tette" fu il commento della Hartley. La quale fu abbastanza vessata dal regista, che la rimproverava spesso sul set, minacciando in continuazione di sostituirla, ma l'attrice non se la prese mai, e non ha mai parlato male di Peckinpah. Per quanto fosse andato molto d'accordo con il regista, Joel McCrea non amava come il regista trattava la troupe: era uso trattar male davanti agli altri chi sbagliasse, o non lavorasse con la dovuta applicazione, secondo lui. Per far entrare maggiormente gli attori nel clima dell'inimicizia tra i fratelli Hammond e gli uomini di legge, il regista tenne separati gli interpreti della famiglia Hammond separati dagli altri, ricordando continuamente a loro "Dovete odiare tutti!". E' stato il primo lungometraggio a mostrare un pistolero a cavallo che spara verso la macchina da presa: dal punto di vista della verosimiglianza, fatto in maniera assai corretta, perchè gli spari producono nuvolette nere, essendo presente in gran quantità la polvere da sparo nelle cartucce dell'epoca in cui la storia è ambientata. Dovrebbe essere dopo il 1906, visto che compare il fucile modello 8 Henry Hammond della Remington. Il film venne girato in soli ventisei giorni, nonostante una tempesta di neve, al quarto giorno di riprese, avesse costretto la troupe a lasciare il Nevada per Los Angeles: le previste scene nell'Alta Sierra vennero invece girate sulle montagne di Santa Monica. Il cambiamento non mandò su tutte le furie Peckinpah, ma il regista fu molto incalzante e aumentò il ritmo delle riprese, finendole quattro giorni prima del previsto, e spendendo soltanto 52,000 dollari più del budget originario. Vennero utilizzati set e attrezzature di scena de "GLI AMMUTINATI DEL BOUNTY" e "LA CONQUISTA DEL WEST". Di Peckinpah veniva detto che aveva il "montaggio nella testa", ed infatti girava non molto, cercando di filmare lo strettamente necessario: visionando dei quotidiani, un produttore esecutivo  della MGM gli chiese, sarcasticamente "Chi pensi di essere, JOHN FORD?". Il costo del film fu di 813,000 dollari. Come quasi tutto il cinema di Sam Peckinpah, ha avuto una forte riconsiderazione anni dopo, divenendo un classico del western moderno.