
GRAND HOTEL (Grand Hotel, USA 1932)
DI EDMUND GOULDING
DRAMMATICO/SENTIMENTALE
Fu un dramma teatrale tedesco, "MENSCHEN IM HOTEL" di VICKI BAUM, a ispirare la pièce "GRAND HOTEL" a WILLIAM ABSALOM DRAKE, da cui questo film dal cast-monstre: la pièce venne presentata a Broadway, nel 1930, ed ebbe 458 repliche. La MGM acquisì i diritti dall'autrice tedesca per 35,000 dollari, e produsse anche la versione teatrale, che ripagò ampiamente l'investimento fatto. La Metro concepì la produzione di questo lungometraggio, come un veicolo per molte delle sue stelle, in contrasto con l'uso comune delle majors di non mettere insieme troppe star: questo sia per non creare scompiglio durante la lavorazione, che per non elevare i costi e ottimizzare gli introiti. Di solito, non più di due star in cartellone era la regola dei grandi studios, fino ad allora: la MGM ne mise cinque di quelle sotto contratto per la casa, insieme, e realizzò un grosso successo. JOHN BARRYMORE, quando gli proposero il film, era così elettrizzato dal girare una pellicola accanto a GRETA GARBO (che fu la prima star scritturata), da accettare un contratto di tre film con la Metro Goldwyn Mayer. Comunque, anche la "Divina" fu lieta di girare accanto a Barrymore: infatti, specialmente le scene d'amore, l'attrice richiese delle luci sul rosso, poste frontalmente, e tende a separare lei ed il collega dalla troupe, per avere l'illusione di essere soli. Durante una ripresa in cui i due si baciavano, continuarono a farlo per tre minuti dopo che EDMUND GOULDING aveva dato lo stop:esistono riprese che documentano questo, anche se non vennero incluse nel montaggio. La Garbo, tuttavia, aveva varie riserve sull'accettare di interpretare questo film: doveva apparire più giovane per essere credibile come prima ballerina, e non le faceva piacere comparire in un cast così denso di star. Fu decisiva l'idea dei produttori di mettere il suo nome per ultimo nei titoli, omaggio, a quell'epoca, esclusivo solo per gli attori che "degnavano" le pellicole della loro presenza. Barrymore raccomandò al direttore della fotografia, di farlo apparire giovane "come fossi il nipote di JACKIE COOPER!": all'epoca, Barrymore aveva cinquant'anni. JOAN CRAWFORD era inizialmente poco convinta di interpretare Flaemmchen, spaventata dai modi provocanti del personaggio, a forte rischio censura: sia Goulding che il produttore IRVING THALBERG (la cui moglie NORMA SHEARER inizialmente doveva interpretare Flaemmchen, ma desistette dopo molte lettere di fans contrari) la rassicurarono, promettendole che non sarebbe stata messa in una condizione di dare scandalo, anche se l'attrice era nota per essere stata spesso messa sotto tiro dai censori. Inoltre, il suo personaggio indossava un solo abito in tutta la pellicola. Nonostante non avessero scene insieme, Joan Crawford voleva approcciare un dialogo con la Garbo, e la salutava con un semplice "Hello, Miss Garbo" quando la incrociava sul set. L'attrice svedese non rispondeva mai, così dopo qualche giorno, la collega americana smise. Qualche giorno dopo, fu Greta a fermare Joan per chiederle "Hey, non avevi qualcosa da dirmi?". Comunque, la Crawford era indispettita dagli atteggiamenti divistici della Garbo, sia per la sua insistenza nel volere il nome in cima agli altri sui cartelloni, e si vendicò arrivando tardi alle riprese, e mettendo dischi di MARLENE DIETRICH (notoriamente invisa all'attrice svedese, e sentita come rivale assoluta) nelle pause tra i ciak. E alla fine delle riprese, alcune piccole scene con la Garbo vennero aggiunte, in quanto la Divina non voleva concedere troppo spazio alla Crawford. Comunque, venne scelto dalla produzione di non far apparire mai nella stessa inquadratura Joan Crawford e Greta Garbo, per frenare la loro competitività. WALLACE BEERY, invece, venne via un giorno dalle riprese, esclamando che sarebbe tornato sul set solo dopo che Joan Crawford avesse imparato a recitare! Inizialmente, aveva rifiutato di prender parte al lungometraggio, e accettò solo quando gli fu concesso di utilizzare l'accento tedesco, e gli venne confermato che sarebbe stato l'unico, nel cast, a farlo. Il ruolo di Suzette doveva andare a PAULINE FREDERICK, e invece, per problemi di salute di quest' ultima, fu RAFELA OTTIANO ad ottenere la parte. L'originale MGM Grand a Las Vegas è stato costruito per assomigliare al design di questo film. Per attutire il suono dei passi nelle scene più affollate, il cast rivestì le scarpe con calzini: ne venivano indossate duecento paia al giorno. Le star del film non compaiono mai tutte assieme in una scena. Le riprese si svolsero tra il Dicembre del '31 e il Febbraio del '32. E' stata una delle prime pellicole ad essere parodiate, sia nei cartoons che nei cortometraggi comici. I biglietti per la prima vennero venduti a un dollaro e 50 l'uno, un record per l'epoca: fu promesso, al pubblico, che la Garbo sarebbe apparsa dopo la proiezione per salutare gli spettatori. Invece, probabilmente per un rifiuto della diva, apparve Wallace Beery vestito da donna, che ripeteva la frase della collega "Voglio stare sola.", imitandone le pose. La scenetta fu accolta con delusione dal pubblico presente. Fu il maggiore incasso cinematografico in USA nel 1932. A fronte di un costo di 700,000 dollari, incassò oltre 1,200,000 dollari negli Stati Uniti, e un altro milione e oltre 300,000 dollari all'estero, per un totale di 2,600,000 dollari. E' stato l'unico film ad aver vinto l'Oscar come miglior lungometraggio, senza avere altre nominations. Nel 1989 ne è stata allestita una nuova versione teatrale, che è stata baciata da un grande successo: 1017 repliche a Broadway!

SUSAN HAYWARD ( Edythe Marrener, 30/06/17, Brooklyn, NY, USA- 14/03/75, Hollywood, CA, USA)
Nata come Edythe Marrener, a Brooklyn, SUSAN HAYWARD era figlia di un operaio dei trasporti, ed ebbe un'infanzia serena: a sette anni, però, ebbe un grave incidente in automobile, e i medici espressero la loro perplessità sul recupero dell'arto. In sei mesi però cominciò a muoversi con le stampelle, e a un anno dall'incidente, tornò a scuola. La gamba rimase appena più corta dell'altra, conferendole un particolare modo di camminare: l'attrice indossò scarpe speciali per tutta la vita. Si diplomò alle scuole commerciali, e avrebbe dovuto fare la segretaria, ma le sue prospettive cambiarono notevolmente quando cominciò a posare come modella per dei fotografi, a New York. A vent'anni, bellezza in pieno fulgore, si recò a Hollywood per partecipare ai provini indetti per trovare la Scarlett O'Hara protagonista di "VIA COL VENTO". Come sappiamo, non riuscì nell'intento, ma fu scritturata per prendere parte a "HOLLYWOOD HOTEL", nel 1937, in una particina che la fece esordire sul grande schermo. Nell'anno seguente, continuarono a proporle piccoli ruoli, che la neoattrice accettò, per farsi notare, ed infatti, nel 1939, giunse una grossa occasione nell'avventuroso "BEAU GESTE". Due anni dopo, interpretò il thriller "AMONG THE LIVING", un piccolo film che però mise in mostra le sue buone qualità di attrice drammatica. Infatti, l'anno seguente, CECIL B.DE MILLE la volle per farla recitare nel suo "VENTO SELVAGGIO", che si rivelò uno dei più grossi successi della carriera del celebre regista. I cinque anni successivi, contribuirono a solidificare il percorso da star della Hayward: in film quali "PRESI TRA LE FIAMME", "JACK LONDON", "IL GRANDE SILENZIO". Nel 1947 arrivò la prima delle cinque nominations all'Oscar che avrebbe avuto, per "UNA DONNA DISTRUSSE"; benchè la sua performance fosse molto apprezzata,e per molti fosse colei che avrebbe portato a casa la statuetta, la spuntò LORETTA YOUNG per "LA MOGLIE CELEBRE". Due edizioni dopo, Susan Hayward fu nuovamente candidata per "QUESTO MIO FOLLE CUORE", ma fu OLIVIA DE HAVILLAND ad accaparrarsi l'Oscar per "L'EREDITIERA". Per il ruolo di Margo Jannings, in "EVA CONTRO EVA", era la scelta iniziale della produzione, ma poi venne considerata troppo giovane, e non ebbe la parte,che parve andare a CLAUDETTE COLBERT, salvo essere poi affidata a BETTE DAVIS. Nonostante non avesse vinto, le due nominations le fecero guadagnare stima e nuovi contratti a Hollywood,e successivamente, fu candidata una terza volta per "LA DOMINATRICE DEL DESTINO", nel 1952, senza vincere. Due grandi successi della star dai capelli rossi furono pure "SCHIAVA E SIGNORA", e "PIANGERO' DOMANI" (quarta nomination, ancora senza arrivare al premio). Curiosamente, in tre dei ruoli per cui è stata candidata all'Oscar, interpretava una persona con problemi di alcool. Quando l'attrice cominciava a pensare che non avrebbe mai impugnato la statuetta che tutti nel cinema desiderano, giunse un ruolo tra i migliori che le avessero proposto: quello di Barbara Graham, processata per omicidio, veramente esistita, e condannata alla camera a gas in "NON VOGLIO MORIRE". La sua prova fu lodata come una delle più belle date in un film, e questa volta, l'Oscar arrivò. Dopo questo film, scelse di interpretare non più di un lungometraggio all'anno. Tra i film che le sono stati proposti, e che non ha accettato ci sono stati "LA PISTA DEGLI ELEFANTI", "CAN-CAN", "IL SETTIMO PECCATO", "LA DOLCE ALA DELLE GIOVINEZZA", "LA NOTTE DELL'IGUANA". Girando "QUANDO L'AMORE SE N'E' ANDATO", i rapporti sul set con Bette Davis furono alquanto freddi e sull'orlo dell'ostilità; benchè più giovane della collega di soli nove anni, interpretò sua figlia. Quando, nel 1967, JUDY GARLAND venne estromessa da "LA VALLE DELLE BAMBOLE", le offrirono la parte della collega, ed accettò a riprese già partite. Il suo ultimo ruolo al cinema fu nel 1972, ne "LA FECCIA". E' stata sposata per due volte, ed ha avuto due figli. Il primo matrimonio, con l'attore JESS BARKER, finì malamente, con un'aspra querelle per la custodia dei figli, ed un tentativo di suicidio dell'attrice. Fu una fervente repubblicana, e sostenne pubblicamente Dwight D. Eisenhower nella campagna elettorale del 1952. E' morta a soli 57 anni, di cancro al cervello, dopo averlo combattuto per tre anni. Sembra che Susan Hayward, e non solo lei, fosse stata contaminata da radiazioni girando nello Utah "IL CONQUISTATORE" : anche JOHN WAYNE, PEDRO ARMENDARIZ, AGNES MOOREHEAD, JOHN HOYT ed il regista DICK POWELL, sono tutti morti per tumore. Le sue impronte al Grauman's Chinese Theatre sono le uniche rivestite di polvere d'oro.
COSì PARLO' SUSAN HAYWARD:
"Non ho mai pensato a me come ad una star del cinema. Mi vedo come una lavoratrice, che si è data da fare per arrivare in cima, e non è mai caduta giù."
"Ho imparato molto presto che la vita è una battaglia. L'unica maniera per affermarmi era diventare un'attrice famosa. Quando ho realizzato che avrei dovuto guadagnare un sacco di soldi, ho capito che ero diventata una donna decisa."
"Devi convivere con tutte le cose che ti hanno detto significhi il mondo delle celebrità. La vita agiata, gli applausi, le feste in cui incroci altre celebrità. Dove pensi che hai tutto. E non è niente, per davvero. E' come una droga, che ti tiene su alcune ore, una pillola per dormire. Quando finisce l'effetto, devi imparare a vivere senza. "

GREEN ZONE ( Green Zone, USA 2010)
DI PAUL GREENGRASS
GUERRA
Il protagonista di "GREEN ZONE", Ray Miller, era basato su un vero soldato americano, Richard "Monty" Gonzales, che dopo la caduta di Baghdad, era tra gli incaricati per la ricerca di armi di distruzione di massa. Gonzales fece da consulente per la pellicola sugli aspetti tecnici della missione in Iraq. Su Ahmad Chalabi, un politico iraqeno che fece molte pressioni per fare invadere il suo paese dagli USA, era basato il personaggio di Ahmed Zubaidi. Molti dei commilitoni del protagonista MATT DAMON erano non attori, ma veterani di guerra che avevano combattuto in Afghanistan e Iraq: come commentò la star, la più grande sfida del lungometraggio, fu pensare che un attore dava, nella finzione, ordini a soldati veri. E' uno dei due film in cui BRENDAN GLEESON interpreta un agente segreto corrotto: l'altro è "SAFE HOUSE". Il regista PAUL GREENGRASS ha cominciato la carriera come documentarista di zone di guerra. Le sequenze dei quartieri di Baghdad furono girate in Marocco. Gli occhiali da sole indossati da Matt Damon nella pellicola erano degli "Oakley M Frame". Le scene con gli elicotteri Black Hawk vennero realizzate con degli Huey, cambiati poi digitalmente per rappresentare l'altro modello: i soldati invece erano presenti davvero nella ripresa. I costi del film lievitarono quando, dopo aver visionato il primo montaggio, Greengrass, Damon e i produttori esecutivi furono scontenti del finale scelto: in pratica, l'ultimo terzo della pellicola venne girato ex novo, con la complicazione che Damon si trovava già sul set di "THE INFORMANT!". Le riprese nuove furono così posticipate per aiutarlo; le prime dal Gennaio al Maggio del 2008, le ultime tra l'Aprile e il Maggio del 2009. Costato 100 milioni di dollari, ne incassò 35 negli USA, mentre nei mercati esteri rese in proporzione meglio. Tuttavia, uno dei pochi film che analizzano criticamente l'operato americano in Medio Oriente negli ultimi anni.

NOTTING HILL ( Notting Hill, GB/USA 1999)
DI ROGER MICHELL
COMMEDIA/SENTIMENTALE
Sia il regista ROGER MICHELL, che lo sceneggiatore RICHARD CURTIS, hanno affermato che HUGH GRANT e JULIA ROBERTS sono stati entrambi le prime scelte per impersonare William e Anna, i due protagonisti di questa commedia. Il primo regista associato al progetto, invece, era ANTHONY MINGHELLA. Venne offerto un ruolo ad ART MALIK, ma l'attore non prese parte al film. Nella scena della conferenza stampa, appare brevissimamente KATE WINSLET. Le scene nel Ritz vennero effettivamente girate nell'hotel , ma tra le due e le quattro del mattino, mentre non c'era quasi nessuno dei clienti in giro. La casa con la porta blu, ove abita William, era l'abitazione di Richard Curtis. Venne venduta l'anno seguente all'uscita del film, ma la porta fu rimossa e messa all'asta. Il quadro di MARC CHAGALL, che Anna regala a William nel film, è "La sposa". La panchina del parco in cui si conclude il film è, adesso, nei Queen Gardens, a East Perth, in Australia. La libreria di William, in realtà, era un negozio d'antiquariato, accanto ad una macelleria: due porte più giù c'era situato l'ufficio di Curtis. Durante la scena della cena di compleanno, a Anna viene chiesto a quanto ammontasse il suo ultimo cachet, e lei risponde "15 milioni di dollari": era la cifra che le venne pagata per interpretare proprio questa pellicola. La sequenza in cui William cammina durante quattro stagioni diverse, venne girata in diversi momenti, ma nella medesima giornata: la computer graphic aggiunse i mutamenti climatici, mentre Hugh Grant camminava. Nel corso della storia, curiosamente Anna non chiama mai William per nome. Il libro letto da William nel finale, sulla panchina, è "IL MANDOLINO DEL CAPITANO CORELLI", di LOUIS DE BERNIERES: dopo aver girato questo film, Roger Michell si apprestò a dirigere la versione cinematografica del romanzo, con NICOLAS CAGE e PENELOPE CRUZ, ma per via di seri problemi di salute di Michell, la regia passò a JOHN MADDEN. Quando Richard Curtis ebbe modo di vedere il film per la prima volta, non ne fu molto entusiasta, trovandoci troppi richiami a "QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE", anch'esso scritto da lui. Ne venne girato un remake a Bollywood, nel 2006. Le riprese si svolsero tra l'Aprile e la fine di Giugno del '98. Costato 42 milioni di dollari, ne incassò 116 negli States, ed altri 247 nel resto del mondo, per un totale di 363 milioni. Ebbe tre candidature ai Golden Globes, per il miglior film, miglior attrice protagonista e miglior attore protagonista, tutti nella sezione film commedia o musicali, ma non vinse alcun premio.

MUSIC BOX- PROVA D'ACCUSA ( Music box, USA 1989)
DI COSTA-GAVRAS
DRAMMATICO
Lo sceneggiatore JOE ESZTERHAS scrisse la sceneggiatura di "MUSIC BOX" con JANE FONDA in mente per il ruolo della protagonista, l'avvocato Ann Talbot, ma nonostante le insistenze di Eszterhas e del produttore IRWIN WINKLER, ed il fatto che alla Fonda fosse già stato fatto firmare il contratto per interpretare il lungometraggio, COSTA-GAVRAS ritenne che fosse troppo in avanti con gli anni per essere credibile nella parte. Volle così JESSICA LANGE nel film: Jane Fonda ricevette, tuttavia, un milione e 250,000 dollari per aver comunque preso l'impegno e perso del tempo per un ruolo che non avrebbe interpretato. Lo script originario si intitolava "Sins of the fathers": fu il regista che decise che "Music box" sarebbe stato il titolo giusto. Sia KIRK DOUGLAS che WALTER MATTHAU avrebbero voluto interpretare il padre della protagonista, Mike Laszlo, ed entrambi gli attori contattarono Costa-Gavras, il quale, però, avrebbe voluto scritturare MARLON BRANDO. Invece, memore della dichiarazione dell'attore tedesco ARMIN MUELLER-STAHL, il quale aveva detto, in un'intervista, che avendo visto "MISSING" ed essendone rimasto entusiasta, avrebbe desiderato lavorare con lui. Dopo l'uscita del film, proprio il padre di Joe Eszterhas venne accusato di aver compiuto crimini di guerra in Ungheria, e di aver stampato testi antisemiti, e aver organizzato roghi di libri. Le riprese si tennero tra Budapest e Chicago, tra il Gennaio e l'Aprile del 1989. Il film vinse l'Orso d'Oro a Berlino per la migliore regia. Ebbe una nomination all'Oscar e una al Golden Globe nella categoria film drammatici per l'interpretazione da protagonista di Jessica Lange, ma non riuscì a vincere in nessuna delle due competizioni.

AGENTE 007 - UNA CASCATA DI DIAMANTI
(Diamonds are forever, GB 1971)
DI GUY HAMILTON
AZIONE
Il film che avrebbe dovuto seguire, nella serie dell'agente segreto, "AL SERVIZIO SEGRETO DI SUA MAESTA' " aveva un soggetto che vedeva il ritorno di GERT FROEBE nel ruolo del gemello di Auric Goldfinger, che ordiva un complotto per vendicarsi di James Bond. Venne invece poi scelto il quarto romanzo con 007, "UNA CASCATA DI DIAMANTI". Benchè si pensi genericamente che i produttori ALBERT "CUBBY" BROCCOLI e HARRY SALTZMAN abbiano "ripudiato" GEORGE LAZENBY, perchè non erano rimasti convinti del risultato del film del 1969, in realtà l'attore e indossatore australiano non volle firmare un contratto che lo legasse per tre o quattro film al personaggio, forse sperando in una carriera diversa nel cinema. I produttori puntarono a quel punto su BURT REYNOLDS, il quale però non poteva liberarsi da altri impegni per cui era sotto contratto. L'ambita parte di 007 venne così offerta al "BATMAN" televisivo, ADAM WEST, che non accettò, perchè riteneva che Bond dovesse essere impersonato da un attore britannico. Anche MICHAEL GAMBON non accettò l'offerta di essere Bond, perchè si vedeva fisicamente fuori forma. Fu così che scelsero JOHN GAVIN, che aveva interpretato già una spia in "NIENTE ROSE PER OSS 117", un film d'azione francese: Gavin firmò il contratto, ma tornò in gioco SEAN CONNERY, che si offrì per una cifra considerata al tempo astronomica (che influì sul budget della pellicola, abbassando di molto le spese per gli effetti speciali), per girare questo, ed un altro episodio: 1 milione e 250,000 dollari. Broccoli e Saltzman fecero firmare Connery, pagando comunque a John Gavin il dovuto per il contratto annullato. Il cattivo, Ernst Stavro Blofeld, venne interpretato in questa pellicola da CHARLES GRAY, che in "SI VIVE SOLO DUE VOLTE" era apparso, interpretando un alleato di James Bond, Henderson. Candidato ad interpretare la nemesi di 007 era anche FRANK FINLAY. La frase "L'umiltà è la peggior forma di presunzione" che Blofeld pronuncia, è una citazione dello scrittore francese Francois de La Rochefoucauld. Secondo LANA WOOD, durante la lavorazione della pellicola, Sean Connery ebbe un'avventura con lei, e la prima volta che incontrò il collega, questi le fece uno scherzo: qualcuno, sul set, la avvisò che Connery intendeva parlarle, nella sua stanza d'albergo,e quando la Wood giunse sul posto, trovò la porta della camera aperta. Di lì a poco Connery entrò nella stanza completamente nudo: sembra che poi la star scaricò la Wood per la Bond-Girl ufficiale del film, JILL ST.JOHN. La quale è stata la prima Bond-Girl americana, battendo la concorrenza di RAQUEL WELCH, JANE FONDA e FAYE DUNAWAY. Harry Saltzman volle scritturare Lana Wood dopo averla notata su "Playboy". Venne doppiata, e, nelle scene in cui era con Sean Connery, stava su una scatola, perchè era molto più bassa dell'attore scozzese, anche con i tacchi alti. Nella scena della morte di Plenty, il suo personaggio, l'attrice rischiò davvero di morire: la corda che la legava al cemento era troppo stretta e non riusciva a snodarsi. Fu necessario il tempestivo intervento di alcuni tecnici della troupe, che la salvarono dall'affogamento. Nel meeting iniziale tra 007 e "M", quest'ultimo allude a una vacanza dell'agente segreto: è uno scherzo in riferimento all'assenza di Connery dal precedente episodio. ILSE STEPPAT avrebbe dovuto tornare in questo film, nelle vesti di Irma Bunt, ma l'attrice morì dopo aver girato l'episodio precedente. In una scena poi tagliata al montaggio, ma vedibile nei contenuti speciali del dvd, compare come uno dei giocatori al casinò SAMMY DAVIS. Jr.. Nell'unica scena in cui compare Moneypenny, LOIS MAXWELL indossò un cappello per nascondere i propri capelli, che aveva tinto di colore diverso dal solito. Fu il film d'esordio per VALERIE PERRINE, che compare brevissimamente come una delle "Acorns". Nel romanzo originale, da cui è tratto questo lungometraggio, Tiffany Case era bionda, mentre nel film è rossa. Fu l'ultimo film per BRUCE CABOT, il cui personaggio, Albert Saxby venne così chiamato in omaggio al produttore, Albert Broccoli. GUY HAMILTON non amava le grosse automobili americane, e si divertì molto a sfasciarne diverse in scene di inseguimenti. La scena in cui James Bond fugge su una jeep lunare su un set fasullo che rappresenta la Luna, è un riferimento alle teorie che, all'epoca, fioccavano sulla falsità del viaggio sul satellite terrestre del 1969: la sequenza venne girata in una serra vicino Las Vegas. Anni dopo, nei primi Novanta, la jeep venne ritrovata, molto mal ridotta, in una fattoria a Kent, e restaurata dal James Bond Fans Club nel 1993. Nel 2004 venne venduta all'asta al Planet Hollywood di Las Vegas per 44,000 dollari. Per la scena iniziale, in cui una sostanza simile a fango viene inquadrata, questa venne creata con purè di patate e coloranti alimentari: dopo 24 ore, sotto le forti luci di scena, la sostanza emanava un odore insopportabile per la troupe. Il riflettore del laser scaturito dal satellite, era in realtà il riflettore di una vecchia macchina fotografica. Fu l'ultimo film della serie prodotto dalla EON, in cui compariva la famigerata "Spectre", l'associazione terroristica nemica di 007, o il suo capo Ernst Stavro Blofeld:infatti, venne fuori una questione di diritti, dato che fu una creazione per il grande schermo dello sceneggiatore KEVIN MCCLORY, e non un'invenzione di IAN FLEMING ( infatti, l'organizzazione nei romanzi si chiamava "SMERSH", e significava "Morte alle spie"), escogitata per "THUNDERBALL-OPERAZIONE TUONO". Blofeld sarebbe comparso, senza essere menzionato, all'inizio di "SOLO PER I TUOI OCCHI", e ucciso definitivamente da Bond, ma inquadrato solo di spalle, per non incappare in beghe legali. Tra l'altro, la "Spectre" non viene mai citata esplicitamente in questo episodio. Il personaggio del miliardario Willard Whyte, interpretato da JIMMY DEAN (nessuna parentela con il più celebre JAMES), era ispirato a HOWARD HUGHES. Le due ragazze che lottano mentre Whyte le osserva, vengono chiamate "Bambi" e "Thumper", ispirandosi al film della Disney "BAMBI", infatti il primo è il nome del cerbiatto protagonista, e il secondo ( in italiano "Tamburino") è quello del leprotto suo amico: la scena non era presente nel romanzo originario di Fleming. Inoltre, nel romanzo i nemici di 007 sono i fratelli Spang, e non Blofeld. E James Bond e Peter Franks si incontrano realmente, nè questi muore. E' il film della serie in cui Bond adotta più identità fasulle: si fa passare per Peter Franks, Mr. Jones, Klaus Hergescheimer, e, al telefono, Burt Saxby. Il finale avrebbe dovuto essere una lotta tra Blofeld e Bond in una miniera di diamanti, ma venne scelto, per motivi pratici, di far "morire" il personaggio nel sottomarino utilizzato per scappare dall'agente segreto. BRUCE GLOVER e PUTTER SMITH fecero il possibile per convincere Sean Connery che erano dichiaratamente gay, come i due personaggi che interpretavano in questo film, killer e nemici di Bond, omosessuali: anni dopo, su un aereo, Glover stava flirtando con una hostess, quando alle sue spalle sentì una voce pronunciare "Sei un figlio di puttana...." . Bruce Glover si voltò, e scoprì che c'era, dietro di lui, un divertito Connery. Il suo ruolo sarebbe dovuto andare al musicista e attore PAUL WILLIAMS, che poi fu impossibilitato ad essere disponibile per le riprese. Il personaggio avrebbe dovuto morire con uno scorpione in bocca, ma poi venne scelta un'altra fine per lui, arso vivo. La sequenza nell'ascensore esterno venne girata nel casinò "Landmark", adesso demolito. L'ultima scena girata da Sean Connery nelle vesti di 007 (nella serie ufficiale, "MAI DIRE MAI" è un altro discorso) fu quella in cui giace nella bara, nella cerimonia funebre in casa: fu girata venerdì 13 Agosto 1971. E' il secondo di tre film la cui sigla iniziale viene cantata da SHIRLEY BASSEY, ad oggi, la più assidua tra gli interpreti cui è affidata la title-track: il film precedente era stato "MISSIONE GOLDFINGER", nel 1964, e la Bassey avrebbe inciso anche il tema di "MOONRAKER-OPERAZIONE SPAZIO". In realtà, inizialmente si era parlato di PAUL MCCARTNEY, cui affidare il tema, ma la rockstar non era disponibile al tempo della realizzazione del film: compose ed incise la title-track per il film successivo, "VIVI E LASCIA MORIRE". Harry Saltzman non apprezzò la canzone della Bassey, ma Broccoli insistette molto per utilizzare "DIAMONDS ARE FOREVER". Eppure, è stata una delle canzoni della serie più rifatte o campionate per realizzare altri brani. Per la prima volta nella serie, un circo ospita una sequenza cruciale per la storia: accadrà ancora in "Moonraker" e in "OCTOPUSSY-OPERAZIONE PIOVRA". Curiosamente, visto che all'inizio del film c'è una scena che include una cremazione, sia Broccoli che Connery avevano lavorato nell'ambito delle onoranze funebri: il produttore come venditore per la casa Long Island Casket & Co., mentre l'attore lucidava le bare. I sommozzatori visibili in uno dei manifesti della pellicola, non ci sono nel film: la sequenza che li contempla venne tagliata al montaggio. E' uno dei pochi film della serie in cui Bond non beve champagne: il tipo di sherry che viene servito alla spia, è un Solera, un metodo speciale per far invecchiare vini e liquori. Alla sua uscita, "Una cascata di diamanti" infranse il record allora esistente di incassi per i primi tre giorni di programmazione di un film. "Al servizio segreto di Sua Maestà" era stato un insuccesso in USA, mentre nel resto del mondo aveva ottenuto ottimi incassi: fu anche per questo che venne scelto questo romanzo, per girare l'episodio successivo, ambientandolo in larga parte su territorio americano, soprattutto a Las Vegas, e nel deserto circostante. Alla prima trasmissione in Gran Bretagna, , il 14 Marzo 1981, il film fu visto da oltre 22 milioni di telespettatori, divenendo il quarto titolo in assoluto per la ITV. Le riprese si tennero tra l'Aprile e il Settembre del 1971, tra Amsterdam, il Nevada, l'Inghilterra, l'Illinois, la California e la Francia. Ebbe una nomination agli Oscar, per il miglior sonoro, ma non vinse la statuetta. Costato 7 milioni e 200,000 dollari, ne incassò 43 nei soli Stati Uniti, e altri 72 nel resto del mondo: l'incasso mondiale fu di 116 milioni. Sean Connery tornò ad interpretare James Bond solo un'altra volta ancora, nell' "apocrifo" "MAI DIRE MAI", un semiremake di "THUNDERBALL", nel 1983.

SFIDA NELL'ALTA SIERRA ( Ride the high country, USA 1962)
DI SAM PECKINPAH
WESTERN
Quando venne proposta la sceneggiatura di "SFIDA NELL'ALTA SIERRA" alla Metro Goldwyn-Meyer, la casa accettò, progettando di fare interpretare i due personaggi principali a GARY COOPER e JOHN WAYNE, ma Cooper era in cattive condizioni di salute, e non accettò la parte: morì, infatti, prima che le riprese cominciassero. Vennero ingaggiati così RANDOLPH SCOTT e JOEL MCCREA: Scott provò a coinvolgere nel film il vecchio amico BUDD BOETTICHER, ma questi era impegnato nel girare un documentario, "Arruza". Venne così affidata la regia a SAM PECKINPAH, alla seconda direzione dopo "LA MORTE CAVALCA A RIO BRAVO". Inizialmente, a Scott era assegnato il ruolo di Judd, e a McCrea quello di Westrum: poco dopo l'inizio della lavorazione, però, entrambi gli attori si lamentarono con i produttori della scarsa convinzione nel rivestire i rispettivi ruoli, e così vennero scambiati, facendo migliorare la situazione. Fu, in pratica, l'ultimo film per Randolph Scott: dopo aver visto la pellicola finita, decise che voleva chiudere la carriera d'attore a livelli alti, e che reputava di non trovare un'altra parte in cui si potesse piacere altrettanto di questa. Anche Joel MCCrea, in pratica, concluse la propria carriera dopo aver girato questo film, salvo tornare per brevi apparizioni in altre pellicole successive. Per MARIETTE HARTLEY, invece, fu il primo film in cui apparve. BYRON FOULGER interpretò il figlio di PERCY HELTON, pur avendo solo cinque anni meno del collega. CHARLTON HESTON fu entusiasta di questo lungometraggio,e volle partecipare a "SIERRA CHARRIBA" per lavorare con Sam Peckinpah. A fine anni Ottanta, la star voleva realizzare un remake di questa pellicola, con le due parti principali a lui e CLINT EASTWOOD. Nello script originale il personaggio di Scott moriva, mentre quello di McCrea sì; il regista riscrisse il finale, percependo che avrebbe avuto più senso e drammaticità se Westrum si redimesse appieno promettendo a Judd, con questi in punto di morte, che avrebbe consegnato l'oro. Peckinpah insistette abbondantemente per aumentare la scollatura dei costumi della Hartley, che inizialmente non lo convincevano: "A Sam sono sempre piaciute le tette" fu il commento della Hartley. La quale fu abbastanza vessata dal regista, che la rimproverava spesso sul set, minacciando in continuazione di sostituirla, ma l'attrice non se la prese mai, e non ha mai parlato male di Peckinpah. Per quanto fosse andato molto d'accordo con il regista, Joel McCrea non amava come il regista trattava la troupe: era uso trattar male davanti agli altri chi sbagliasse, o non lavorasse con la dovuta applicazione, secondo lui. Per far entrare maggiormente gli attori nel clima dell'inimicizia tra i fratelli Hammond e gli uomini di legge, il regista tenne separati gli interpreti della famiglia Hammond separati dagli altri, ricordando continuamente a loro "Dovete odiare tutti!". E' stato il primo lungometraggio a mostrare un pistolero a cavallo che spara verso la macchina da presa: dal punto di vista della verosimiglianza, fatto in maniera assai corretta, perchè gli spari producono nuvolette nere, essendo presente in gran quantità la polvere da sparo nelle cartucce dell'epoca in cui la storia è ambientata. Dovrebbe essere dopo il 1906, visto che compare il fucile modello 8 Henry Hammond della Remington. Il film venne girato in soli ventisei giorni, nonostante una tempesta di neve, al quarto giorno di riprese, avesse costretto la troupe a lasciare il Nevada per Los Angeles: le previste scene nell'Alta Sierra vennero invece girate sulle montagne di Santa Monica. Il cambiamento non mandò su tutte le furie Peckinpah, ma il regista fu molto incalzante e aumentò il ritmo delle riprese, finendole quattro giorni prima del previsto, e spendendo soltanto 52,000 dollari più del budget originario. Vennero utilizzati set e attrezzature di scena de "GLI AMMUTINATI DEL BOUNTY" e "LA CONQUISTA DEL WEST". Di Peckinpah veniva detto che aveva il "montaggio nella testa", ed infatti girava non molto, cercando di filmare lo strettamente necessario: visionando dei quotidiani, un produttore esecutivo della MGM gli chiese, sarcasticamente "Chi pensi di essere, JOHN FORD?". Il costo del film fu di 813,000 dollari. Come quasi tutto il cinema di Sam Peckinpah, ha avuto una forte riconsiderazione anni dopo, divenendo un classico del western moderno.