martedì 23 maggio 2017

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LA VERA STORIA DI JACK LO SQUARTATORE- From Hell ( From hell, USA 2001)
DI ALBERT E ALLEN HUGHES.
THRILLER
"LA VERA STORIA DI JACK LO SQUARTATORE- From Hell" è basato sulla graphic novel firmata da ALAN MOORE e EDDIE CAMPBELL. Nello stesso periodo WILLIAM FRIEDKIN stava cercando di fare un film sul tema con protagonista ANTHONY HOPKINS. Anche se alcune sequenze, e delle immagini sono riprese pari pari dal fumetto, lo stile del racconto, e anche la trama, sono molto differenti. Infatti, sulla pagina si segue maggiormente il percorso del celebre serial killer, dando spazio all'ispettore Abberline solo verso la fine della seconda metà della narrazione. Il veggente ha uno spazio parallelo nelle strisce, e ammette che le sue visioni hanno relativamente a che fare con quel che accade. I registi ALBERT e ALLEN HUGHES avrebbero voluto, nel ruolo principale  DANIEL DAY-LEWIS, per poi puntare su BRAD PITT, e JUDE LAW, prima di scritturare JOHNNY DEPP.  In realtà, il vero Abberline non morì a Hong Kong, piuttosto giovane, nè era dipendente da oppiacei, o ammettesse poteri paranormali: perì in Inghilterra a 86 anni. Per il ruolo di William Gull venne ingaggiato NIGEL HAWTHORNE, ma le sue condizioni di salute, un cancro in fase avanzata, fecero rinunciare l'attore a prender parte al film: venne rimpiazzato da IAN HOLM, e morì nel 2001. Fu il film d'esordio per DOMINIC COOPER. Fu invece la pellicola finale per KATRIN CARTLIDGE. La prima persona a venire scritturata fu il compositore TREVOR JONES, che lavorò al progetto fin dal 1998. Fu impiegata molta cura nel ricostruire gli scenari dei delitti dello Squartatore, così come le ferite delle vittime, tranne quelle dell'ultimo delitto commesso dal maniaco. La troupe ricostruì quattro finte case a Praga, per rappresentare Whitechapel.  In realtà, il commissario Charles Warren non giunse mai sul luogo del quinto delitto, avendo rassegnato le sue dimissioni appena prima del fatto di sangue. Curiosamente, Warren aveva dato disposizione ai suoi uomini di non entrare nel palazzo in cui si era svolto l'omicidio e poi si era dimesso; così la polizia, per tre ore, all'oscuro dell'abbandono del comandante, aveva evitato di entrare sul luogo del delitto, e un'altra stranezza fu che il crimine fosse commesso in un interno, anzichè in strada, come i precedenti. In più, anche se la leggenda vuole che le vittime dell'omicida si conoscessero tra loro, ciò non è mai stato documentato. Alcune delle foto vere delle truci gesta di Jack lo Squartatore furono appese ai muri della stazione di polizia: secondo gli Hughes serviva a motivare maggiormente il cast, turbandolo con la visione delle reali violenze del famigerato assassino. Dato che evita di fornire date, il film dà l'impressione che i delitti di Jack lo Squartatore si svolgano in un lasso di tempo molto più breve di quanto in verità era accaduto, visto che le aggressioni si svolsero tra il 31 Agosto ed il 9 Novembre. Le indagini, invece, durarono ben oltre il 1888. Come riportato nel lungometraggio, molti dei personaggi principali facevano parte di una loggia massonica, con il macabro kit dell'assassino che presenta il simbolo con compasso e squadra.  Secondo il criminologo John Douglas, gli omicidi compiuti da Jack lo Squartatore denotano una personalità paranoica e disorganizzata, lontana dalla lucida follia calcolatrice del personaggio nella pellicola. Il sergente Godley cita spesso Shakespeare, con frasi tratte da "Romeo e Giulietta", "Otello", "Amleto" e "Enrico V". Nel film viene accennato all'Uomo Elefante come Joseph Merrick, e il dottor Treves, benefattore di "THE ELEPHANT MAN" ( impersonato da  Hopkins nel film di DAVID LYNCH)  lo corregge, il nome vero era Joseph Sarum Merrick, ma in realtà Treves si rivolse sempre a lui chiamandolo John. Costato 35 milioni di dollari, ne incassò 32 negli Stati Uniti, ed altri 42 nel resto del mondo. 

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