sabato 29 ottobre 2016

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LA SIGNORA IN ROSSO ( The woman in red, USA 1984)
DI GENE WILDER
COMMEDIA
"LA SIGNORA IN ROSSO" è il remake di un successo francese del 1976, "CERTI PICCOLISSIMI PECCATI": GENE WILDER aveva già, idealmente, girato un altro rifacimento, anche se non proprio esplicitamente, con "IL PIU' GRANDE AMATORE DEL MONDO", che in gran parte era ispirato da "LO SCEICCO BIANCO". Il ruolo di Charlotte, la bellezza che manda in crisi il protagonista, era stato offerto da Wilder a MELANIE GRIFFITH, la quale però non accettò la parte, preferendo lavorare in "OMICIDIO A LUCI ROSSE", e fu scelta così KELLY LE BROCK, che non aveva mai recitato in un film. JOSEPH BOLOGNA interpretò, lo stesso anno, un altro marito fedifrago in "QUEL GIORNO A RIO".  Fu l'esordio anche per THOM MATHEWS. Fu il secondo film girato insieme da Wilder e sua  moglie GILDA RADNER: prima avevano lavorato in "HANKY PANKY-FUGA PER DUE", e ne sarebbe seguito un altro, "LUNA DI MIELE STREGATA". Proprio promuovendo questo lungometraggio, in Francia, i due si presero una piccola vacanza per sposarsi lì. L'uomo nella foto nell'appartamento di Charlotte non è altro che JEAN- LOUP DABADIE, uno degli sceneggiatori di "Certi piccolissimi peccati". Una grande spinta al successo di questa pellicola fu dovuta anche al grande successo arriso alla colonna sonora, composta ed interpretata da STEVIE WONDER, che, in alcuni brani, comprende anche DIONNE WARWICK. L'immagine che pubblicizzò questo film, Kelly Le Brock con l'abito rosso sollevato dai vapori di una grata, è chiaramente ispirata a quella di MARILYN MONROE in "QUANDO LA MOGLIE E' IN VACANZA", cambiando dal bianco al rosso il colore del vestito: era già successo tre anni prima, con BARBRA STREISAND in lillà, per promuovere "ALL NIGHT LONG". L'edificio ripreso da cui Teddy rievoca la vicenda, e dal quale salta, nel finale, è lo stesso de "LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE". Fu il primo film con il divieto statunitense PG-13 ( minorenni sotto i 13 anni accompagnati da un adulto) in cui si vede un nudo frontale, per quanto brevissimo, di Kelly LeBrock. Si può dire che il grande successo arriso a "La signora in rosso", aprì la strada al metodo di comprare una sceneggiatura, da parte delle majors americane, di film andati bene in Francia ed in Europa, e farne un remake in USA. L'incasso americano fu di 25 milioni di dollari. Il più grande successo, da regista, per Gene WIlder, che scrisse ed interpretò pure la pellicola: nonostante ciò, avrebbe diretto solo un altro film, "Luna di miele stregata", nel 1986. Sebbene il film fosse andato benissimo in patria, e all'estero, e nonostante l'originale francese avesse avuto un seguito, "ANDREMO TUTTI IN PARADISO...", nè a Wilder, nè alle case di produzione USA, interessò mai girare il sequel. Vinse un Oscar, un Golden Globe e fu candidato al BAFTA, per "I JUST CALLED TO SAY I LOVE YOU", la canzone-tema portante della colonna sonora di Stevie Wonder. 

mercoledì 26 ottobre 2016

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PROFESSIONE: ASSASSINO ( The Mechanic, USA 1972)
DI MICHAEL WINNER
AZIONE
"THE MECHANIC", in gergo criminale, per un assassino a pagamento. Inizialmente, i nomi scelti per interpretare "PROFESSIONE: ASSASSINO" erano CLIFF ROBERTSON, nel ruolo del sicario più anziano, Arthur Bishop, e JEFF BRIDGES in quello dell'apprendista killer Steve McKenna. Poi, i due ruoli andarono a CHARLES BRONSON e JAN-MICHAEL VINCENT. Per MICHAEL WINNER, che era inglese, fu il primo film diretto in terra americana: "CHATO" era invece stato girato in Spagna.  Dopo il western in cui Bronson interpretava Chato, è stata la seconda collaborazione tra la star ed il regista, che sarebbe stata ripetuta altre quattro volte. Inizialmente la regia pareva destinata a MONTE HELLMANN, che era un autore molto apprezzato dalla critica, però poco favorito dal pubblico: i produttori IRWIN WINKLER e ROBERT CHARTOFF, in seguito responsabili della serie di "ROCKY", preferirono così affidare la pellicola al più commercialmente garantito Winner. L'attrice che interpreta Louise, la ragazza suicida, è LINDA RIDGEWAY, una delle accusatrici di BILL COSBY in quanto stupratore. Il quadro di Bishop è una rievocazione del celebre "Il giardino delle delizie terrestri", di HYERONIMUS BOSCH, che si trova al Prado, a Madrid. Nel lungometraggio muoiono 25 persone. Del film, per gli appassionati delle scene d'azione, è rimasta particolarmente impressa la sequenza in cui dopo un lungo inseguimento, una moto salta un dirupo a più di 150 km/h: il tipo di motocicletta adoperata, particolarmente adatta a scene di stunt, era una Husqvarna, e la scena venne girata in California, a Indian Dunes, Newhall. Alcune scene sono girate presso il ranch a Manderville Canyon, proprietà di ROBERT TAYLOR, altre presso il Pasadena, teatro dello "Wayne Manor" della serie tv "BATMAN", e "La Esperanza", uno stabile di quaranta appartamenti, di cui era proprietaria GRETA GARBO.  Le scene conclusive della pellicola furono realizzate a Napoli. Nel trailer del film originale, veniva detto che il lungometraggio contemplava la scena d'esplosione più colossale mai vista al cinema fino ad allora, vista a Los Angeles: venne fatto crollare un palazzo che aveva una cinquantina d'anni. Del film è stato realizzato un remake nel 2009, con JASON STATHAM nel ruolo del "Mechanic" e BEN FOSTER in quello dell'apprendista, di buon successo, tanto da generare un sequel, uscito proprio nel 2016.

venerdì 21 ottobre 2016

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L'UOMO DEL BANCO DEI PEGNI
( The pawnbroker , USA 1964)
DI SIDNEY LUMET
DRAMMATICO
Dal romanzo di EDWARD LEWIS WALLANT, "THE PAWNBROKER", venne programmata la realizzazione dell'adattamento cinematografico nel 1962; il produttore ELY LANDAU contattò ARTHUR HILLER, per dirigerlo. Successivamente, quando il progetto slittò di un paio d'anni, fu invece SIDNEY LUMET il regista incaricato di fare il film. Lumet voleva PAUL MUNI nel ruolo principale, ed insistette molto con l'attore, che non volle comunque accettare. Sidney Lumet provò allora ad assegnare la parte a KIRK DOUGLAS, LAURENCE OLIVIER e  BURL IVES, che, per un motivo od un altro, rifiutarono il ruolo. Infine, fu ROD STEIGER ad avere la parte. E' stato il primo film cui abbia partecipato MORGAN FREEMAN. Per il ruolo ricoperto poi da GERALDINE FITZGERALD, per un pò fu presa in considerazione KIM STANLEY. Dopo che produttori e regista si appellarono alla MPAA, per opporsi ai tagli della censura, questo è stato il primo lungometraggio americano in cui c'è una donna nuda. Nel 1999, in un'intervista, Rod Steiger rivelò che per l'urlo muto finale, si era ispirato al quadro "Guernica" di PABLO PICASSO. Nel film recita, nel ruolo di Mendel, il padre del regista, BARUCH LUMET. La musica nella scena in cui Ortiz è con la sua ragazza è "Soul Bossa Nova", di QUINCY JONES, che poi sarà usata spesso nella serie di "AUSTIN POWERS".  La costruzione originale in cui è situato il Banco dei Pegni di Nazarer, oggi non esiste più: fu distrutto da un'esplosione di gas nel Marzo 2014, in cui morirono 11 persone. La maggior parte del film si svolge sul lato Ovest di Park Avenue, a nord della 110° strada, a New York. Per questa interpretazione, considerata unanimemente tra le più grandi della sua carriera, Rod Steiger ottenne la candidatura sia all'Oscar come miglior protagonista, che al Golden Globe: vinse il BAFTA come miglior interprete non britannico, e l'Orso d'argento al festival di Berlino. 

giovedì 20 ottobre 2016

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ULTIMA NOTTE A WARLOCK ( Warlock, USA 1959)
DI EDWARD DMYTRYK
WESTERN
Il romanzo "WARLOCK" era opera di OAKLEY HALL. Il personaggio di HENRY FONDA si chiama Clay, nella versione originale, ma in alcune versioni doppiate viene chiamato Curt. EDWARD DMYTRYK, in un'intervista, dichiarò che il rapporto, omosessuale latente, tra il personaggio di Fonda e quello di RICHARD WIDMARK, rilevato da alcuni recensori, era del tutto non intenzionale. Fu il film d'esordio per GARY LOCKWOOD. Curiosamente, due parti vennero assegnate ad attori, molto diverse dal loro tradizionale stile e tipologia: quella di ANTHONY QUINN, solitamente un machoiruvido, che qui è un uomo debole e tentennante, e quella di TOM DRAKE, uso a personaggi alla mano e gentili, che in questo western impersona il capo dei "villains", la banda di tagliagole "San Pablo". Molti anni più tardi, DEFOREST KELLEY rivelò un aneddoto successo sul set: la principessa Sofia di Grecia era in visita, durante le riprese, e Kelley, girando una sequenza in cui cadeva da una sedia, si fece male, prorompendo in un grido, "Oh!Merda!!!" davanti alla reale di Grecia! Però Henry Fonda, che aveva danzato con la principessa Sofia ad un ricevimento, lo rassicurò dicendogli che la signorina non conosceva il significato della parola: il cast e la troupe, scherzosamente, alla pausa pranzo delle riprese, il Lunedì successivo, tributò a DeForest Kelley una standing ovation per l' "impresa"... La pellicola costò 2 milioni e 400,000 dollari, ed incassò sul suolo americano 4 milioni di dollari.
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I BASSIFONDI DI SAN FRANCISCO ( Knock on any door, USA 1949)
DI NICHOLAS RAY
NOIR
"I BASSIFONDI DI SAN FRANCISCO" fu il primo film prodotto dalla compagnia fondata da HUMPHREY BOGART: i diritti del romanzo "KNOCK ON ANY DOOR" di WILLARD MOTLEY erano stati acquistati dal produttore MARK HELLINGER, che aveva pianificato di realizzarne un film nel 1947. Sfortunatamente, questi morì in quell'anno, e Bogart, che era suo socio nella Mark Hellinger Productions, fondò, l'anno seguente, la sua casa di produzione, la Santana, acquistò a sua volta i diritti, e si occupò inizialmente del progetto solo come produttore. Propose il ruolo  di Nick Romano a MARLON BRANDO, il quale, pur essendo molto colpito dalle parole con cui il romanzo si conclude ("Vivi veloce, muori giovane e lascia un bel cadavere", poi attribuita erroneamente a JIM MORRISON): Bogart scelse allora JOHN DEREK, e decise di interpretare il ruolo dell'avvocato Andrew Morton. Il romanzo di Motley era stato dapprima pubblicato a dispense sui giornali di WILLIAM RANDOLPH HEARST, poi, uscito in forma di libro, era divenuto un best-seller. Humphrey Bogart fu fortemente preoccupato, quando NICHOLAS RAY gli fece sapere che intendeva girare la lunga scena dell'arringa condotta dal suo personaggio, in un'unica ripresa: l'attore non aveva mai girato una sequenza di monologo così lunga, senza stacchi, ed era teso perchè pensava di non esserne all'altezza. Il regista pensò a tranquillizzare la star, facendogli provare a lungo la scena, e quando Bogart potè vedere il film finito, rimase piacevolmente sorpreso per il trucco adoperato da Ray: aveva ripreso anche le prove, ed aveva montato con abilità il monologo, divenuto poi un pezzo di bravura dell'attore principale. Il film costò 900,000 dollari dell'epoca.
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HELEN HUNT ( Helen Elizabeth Hunt, Culver City, California, USA, 15/06/63-...)
Il padre di HELEN HUNT era un affermato insegnante di recitazione, e regista teatrale: la figlia Helen cominciò a studiare presso di lui a otto anni. Di lì ad un anno debuttò in spot televisivi, per poi comparire in telefilm e film per il grande schermo. Si diplomò a Burbank , alla Providence High School. Venne scelta per "TWISTER" da JAN DE BONT, dopo che il regista ebbe visto "VITA DI CRISTALLO".  Per "QUALCOSA E' CAMBIATO", il film che le fece vincere l'Oscar, invece, fu chiamata dopo che HOLLY HUNTER si era ritirata dal progetto. Festeggia ogni giorno del Ringraziamento con ANTHONY EDWARDS, da anni: sono legati da antica amicizia. La sua migliore amica è la collega HELEN SLATER. Benchè in "PEGGY SUE SI E' SPOSATA" interpreti la figlia di KATHLEEN TURNER, ha meno della collega solo nove anni. A lei, ed al suo partner della serie "INNAMORATI PAZZI", PAUL REISER, dal 1992, venne dato un compenso di un milione di dollari a episodio, per l'ultima stagione della serie, nel 1999. Si è sposata una sola volta, con HANK HAZARIA, dal 1999 al 2000: dopo il divorzio, al cinema ha preferito perlopiù il teatro. Nel 2000, girò quattro lungometraggi, di cui due campioni d'incasso internazionali: "CAST AWAY" e "WHAT WOMEN WANTS". Oltre all'Oscar, annovera nel suo carnet quattro Emmy, un Golden Globe, un Blockbuster Award, quattro American Comedy Awards, e tre "Viewers for Quality Television Awards". Fu presa in considerazione per "AMERICAN BEAUTY", prima che venisse ingaggiata ANNETTE BENING.  Insieme a LIZA MINNELLI, è la sola attrice ad aver vinto, nello stesso anno, un Golden Globe, un Oscar, un Emmy. Chiese di persona al romanziere ROBERT B. PARKER di creare il personaggio di una detective costruito su di lei, per impersonarla al cinema. Fu così che nacque Sunny Randall, un'investigatrice che ha avuto una propria serie, però la Hunt non l'ha mai interpretata. Vide la tragedia dell'11 Settembre dal proprio appartamento, appena acquistato: decise sul momento di lasciare New York, e con il proprio staff si recò all'aeroporto, per scoprire che non c'erano voli autorizzati. Prese a noleggio, a prezzo molto caro, un jet privato, e lei ed i suoi collaboratori tornarono in città solo tre giorni dopo. E' un'abituale frequentatrice delle Hawaai, che definisce un posto unico per rilassarsi e ritrovarsi. Ha un figlio, avuto a 40 anni da MATTHEW CARNAHAN. Per due anni rimase lontana dal lavoro, per tornare dirigendo ed interpretando "QUANDO TUTTO CAMBIA"
COSI' PARLO' HELEN HUNT:
"Non avere successo per un bel pò di tempo, probabilmente aiuta. Naturalmente una bella ventenne, che passa dal recitare alle copertine delle riviste disorienta e confonde, e quando la gente ti dice che sei la cosa più importante del mondo. Non mi è successo. Così è stata una fortuna."
"Non hai controllo su niente. Non sei un pittore che può dire: adesso vado nel mio studio, a fare il mio lavoro, e se nessuno lo compra, forse lo faranno quando morirò. Tu aspetti che qualcuno ti offra una parte. Sei sempre in questa selvaggiamente dipendente posizione."
"A dire la verità, non ho gusti costosi. Mi fa felice andare sulla spiaggia e sedermi sotto il sole, oggi come dieci anni fa. Non mi darebbe soddisfazione possedere una Bentley convertibile."

sabato 15 ottobre 2016

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LA CASA DEI 1000 CORPI ( House of 1000 corpses, USA 2003)
DI ROB ZOMBIE
HORROR
"LA CASA DEI 1000 CORPI" costituì l'esordio da regista per il musicista metal ROB ZOMBIE , vero nome Robert Bartleh Cummings. Il film venne girato nel 2000, ma non uscì che tre anni dopo. Fu la pellicola d'esordio anche per SHERI MOON, che era la moglie di Zombie. Alcune scene che poi non vennero inserite nella pellicola, furono girate a riprese in pratica concluse, come Otis che tortura delle cheerleaders, e Baby che si masturba con uno scheletro: Zombie invitò gli attori del cast a casa propria, e filmava le scene con una macchina 16 millimetri. Diversi dei personaggi hanno nomi che provengono dai film dei FRATELLI MARX, come il Capitan Spaulding, il professor Quincy Adams, Rufus T. Firefly. KAREN BLACK interpretò Mamma Firefly, ma per il sequel, "LA CASA DEL DIAVOLO", ebbe contrasti con Zombie per il compenso, e fu quindi sostituita da un'altra veterana, LESLIE EASTERBROOK. Per il ruolo del clown Capitan Spaudling  furono in lizza JON POLITO, RED WEST e SID HAIG, ma la spuntò quest'ultimo. Fu l'ultimo film girato da DENNIS FIMPLE, che aveva seri problemi di cuore, ed infatti girò parte delle sue scene da seduto, per non affaticarsi.  Come ammise il regista intervistato per l'edizione in DVD, JAKE MCKINNON, che interpretava "Il Professore", non riusciva a vedere bene quando era truccato, e quindi rischiò davvero di colpire con un'accetta ERIN DANIELS: Zombie ricordò, scherzando, che lui e la troupe confidavano che la Daniels si muovesse sufficientemente veloce per non correre rischi! Come Rob Zombie riportò, in un'intervista, per "tranquillizzare" i produttori esecutivi della Universal girò due versioni per ognuna delle scene più violente: c'era differenza anche tra usare più o meno sangue finto, e le luci più chiare o più tendenti al rosso. La sceneggiatura fu costantemente mutata nel corso delle riprese: ad un certo punto Papa Hugo doveva rivelarsi il dottor Wolfenstein, ma poi fu deciso diversamente. Nel percorso del "Murder tour" è possibile intravedere una sorta di feto: è un modellino preso da "ALIEN: LA CLONAZIONE". Per i bizzarri filmini familiari di Otis e Baby erano ispirati a quelli ritrovati della "famiglia di Charles Manson".  Il poster che ritrae due bambini scomparsi è una foto di Zombie e di suo fratello, da piccoli. La voce che parla della sparizione di alcune cheerleaders è quella di Bill Moseley. Nel film, il suo personaggio, Otis, è albino: nel sequel non lo è, curiosa divagazione per un seguito. Quando Otis uccide Don Willis, sulle note di "I remember you", lo fa con una pistola 1911: è un riferimento al ruolo di Moseley in "NON APRITE QUELLA PORTA PARTE 2", in cui invece di un assassino, interpreta un reduce dal Vietnam. Sheri Moon Zombie appare anche nell'extra aggiunto al DVD in cui è un'infermiera che spinge un passeggino. Come set, venne adoperata la costruzione in cui venne girato "IL PIU' BEL CASINO DEL TEXAS", che viene mostrata nel giro del tram alla Universal Studios. La Universal preferì non distribuire il lungometraggio, causando lo slittamento di tre anni dell'uscita dalla fine della lavorazione, perchè i dirigenti della major erano sicuri che questo lavoro avrebbe incontrato problemi seri con la censura. Le riprese furono effettuate dal Maggio all'Agosto 2000. Costò 7 milioni di dollari, ne incassò 12 negli States ed altri 4 nel resto del mondo, arrivando a 16 milioni: fu in video che la pellicola divenne un cult per gli appassionati di horror, ed ebbe una rivalsa critica molto positiva. Il seguito, "La casa del diavolo", uscì nel 2005.

giovedì 13 ottobre 2016

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I PROTAGONISTI ( The player, USA 1992)
DI ROBERT ALTMAN
COMMEDIA/DRAMMATICO
"THE PLAYER" è un romanzo di  MICHAEL TOLKIN, da cui lo stesso scrittore trasse la sceneggiatura per il film che ROBERT ALTMAN avrebbe diretto. Inizialmente, per il ruolo principale, il regista aveva pensato a JOHN TRAVOLTA, poi fu ingaggiato TIM ROBBINS. Lo sceneggiatore che "offre" "Il laureato II" a Griffin Mill è un cameo di BUCK HENRY, che era il co-autore de "IL LAUREATO".  Il celebre piano-sequenza che apre la pellicola, di otto minuti, consiste in dialoghi tra persone che parlano di famosi momenti analoghi del cinema: la scena venne provata per un giorno, e ci volle mezza giornata per girarla, con quindici ciak, di cui venne utilizzato, infine, il terzo. I dialoghi erano improvvisati, perchè la sceneggiatura non specificava battute, ma solo "Gente che parla di cinema". Nel film ci sono cameo di molte stars: JULIA ROBERTS, ANJELICA HUSTON, WHOOPI GOLDBERG, BRUCE WILLIS, SALLY KELLERMAN, KAREN BLACK, JAMES COBURN, ELLIOTT GOULD, LILY TOMLIN, JACK LEMMON, CARY BUSEY, MARLEE MATLIN, ROD STEIGER, BURT REYNOLDS, JOEL GREY, NICK NOLTE, LOUISE FLETCHER, CHERPATRICK SWAYZE, JEFF DANIELSJOE DALLESSANDROSCOTT GLENN,  DEAN STOCKWELL, Buck Henry, SIDNEY POLLACK, SUSAN SARANDON, TERI GARR, GRETA SCACCHI,  PETER FALK, JEFF GOLDBLUM. In molti non pretesero alcun compenso, solo per poter lavorare a questo progetto, che di fatto rilanciò la carriera di Altman dopo molti anni: nessuno di loro aveva battute scritte, ma si limitò ad improvvisare. L'interno dell'ufficio di Griffin è lo stesso adoperato in "BARTON FINK". Furono girate scene in cui Jeff Daniels gioca a golf e Patrick Swayze mostra mosse di karate, ma non inserite nel film. Cher compare alla premiazione degli Oscar con un abito rosso: l'attrice e cantante usualmente non veste mai di rosso. A proposito di colori, Robbins ha almeno un indumento nero in ogni scena in cui compare, mentre Greta Scacchi, lo stesso, ma riguardo un indumento bianco. Le riprese si tennero dal Giugno all'Agosto 1991. Il film recuperò i costi nel primo mese di proiezione: costato 8 milioni di dollari, ne incassò 21 in America, ed altri 7 nel resto del mondo, giungendo a 28 milioni di introiti. Tre le nominations agli Oscar: miglior regia, sceneggiatura non originale, montaggio. Al Golden Globe, invece, quattro candidature, per sceneggiatura, regia, attore protagonista (Robbins) e film, sezione commedia e musicali: queste due nominations diventarono premi. Ai BAFTA, ancora cinque candidature: film, regia, attore ( Robbins), sceneggiatura adattata, montaggio, e due premi vinti, ad Altman, e a Tolkin per lo script. 

domenica 9 ottobre 2016

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STATI DI ALLUCINAZIONE ( Altered states, USA 1980)
DI KEN RUSSELL
FANTASCIENZA
Il romanzo "STATI DI ALLUCINAZIONE" di PADDY CHAYEFSKY era in parte basato sulle ricerche di un neurologo e studioso dei delfini, JOHN CUNNINGHAM LILLY, il quale inventò la vasca/cabina di isolamento, e prese delle droghe immergendosi nel liquido contenuto nella cabina. Il lavoro dello studioso ispirò anche "IL GIORNO DEL DELFINO" di MIKE NICHOLS, e Cunningham Lilly lavorò, non accreditato, a tutti  e due i lungometraggi. Il libro uscì nel 1978, fu l'unico romanzo di Chayefsky, e diventò un best-seller: Chayefsky aveva vinto un Oscar come sceneggiatore nel 1971, per "ANCHE I DOTTORI CE L'HANNO", e passò due anni a Boston per preparare il suo primo ed ultimo romanzo, con la complicazione di un infarto nel 1977. Scrisse anche la sceneggiatura dal suo libro, che sarebbe poi stata questo film. Lo sceneggiatore e scrittore morì sei mesi dopo l'uscita del lungometraggio. Inizialmente il regista annunciato del progetto era ARTHUR PENN, ma poi venne cambiato: prima di essere scelto KEN RUSSELL, come egli disse successivamente all'uscita del lungometraggio, pare che fossero stati 26 i registi interpellati dalla produzione, e tutti avevano rifiutato di dirigere il film. E' stato il primo lavoro di Ken Russell realizzato in America. Fu il film di debutto sia per WILLIAM HURT che per DREW BARRYMORE. Hurt non conosceva molto a proposito di Ken Russell, ma aveva visto qualche suo film: nel loro primo incontro, per parlare del progetto, l'attore ed il regista erano in una stanzetta in cui non c'era praticamente niente su cui sedersi, e così dopo mezz'ora Hurt si sedette in terra, mentre il regista si appoggiò ad un termosifone, e così facendo rivelò di avere calzini con sopra Betty Boop, convincendo di fatto Hurt a voler prendere parte al film! In un'intervista del 1981, BLAIR BROWN rivelò che in molti della troupe e del cast avevano provato ad immergersi nella vasca: per William Hurt era stata un'esperienza allucinata davvero, mentre la Brown si era rilassata molto. Paddy Chayefsky disconobbe il film, reputandolo molto diverso dal proprio romanzo, dialoghi compresi, anche perchè, come in molto cinema di Ken Russell, le prove degli attori erano abbastanza sopra le righe. Lo scrittore non volle vedere la pellicola, finchè il suo nome non venne tolto dai firmatari della sceneggiatura, che vede tra i firmatari anche tal "Sidney Aaron", uno pseudonimo dell'autore del romanzo originale, visto che erano il primo ed il terzo nome dello scrittore. Da par suo, Russell disse che non c'erano grandi differenze tra lo script ed il romanzo, benchè durante la lavorazione fossero state numerose le discussioni con Chayefsky, e che per il regista, lo scrittore fosse praticamente impossibile da accontentare. Ken Russell, comunque, non gradiva affatto il lavoro compiuto dall'autore del romanzo, definendolo ponderoso, troppo elaborato e pretenzioso. Però era vero che cambiando frasi, poteva far saltare il senso del racconto, e così risolse a modo suo, facendo bofonchiare ai suoi attori le frasi che reputava inutili, o, in alcune sequenze, facendoli parlare a bocca piena....Il regista, dpo varie liti con Chayefsky, lo estromise dal set, motivando ai produttori che causava interferenze con le riprese, mentre lo scrittore chiese di far licenziare Russell, ma la lavorazione era quasi conclusa, quindi la richiesta non venne accolta. Come ammise, nella propria autobiografia, Ken Russell aveva provato un'esperienza psichedelica durante le riprese, mangiando funghi allucinogeni, ma si era risolta in una sensazione molto negativa. Alcuni membri della troupe ricordarono che il regista era spesso ubriaco, durante la lavorazione. Alcune immagini della sequenza del delirio sono prese dal film "LA NAVE DI SATANA", del 1935. Si può considerare "Stati di allucinazione" come uno dei primitivi tentativi di utilizzare la computer graphic (CGI) per gli effetti speciali: la trasformazione conclusiva del protagonista venne realizzata facendo indossare a Hurt una muta attillata, e introducendo con il computer un effetto che mutava l'attore in energia visivamente granulosa. Inoltre, è stato uno dei pochi film che ha usato il sistema "Megasound", un impianto sonoro molto simile al "Sensurround", inventato agli inizi degli anni Settanta. Quando JOHN DYKSTRA abbandonò la lavorazione, gli subentrò BRIAN FERREN, che dovette lavorare sugli effetti speciali, con un budget molto basso. Fu la Columbia Pictures ad avviare la progettazione della pellicola, ma poi fu la Warner ad acquistarne i diritti.  Il film fu fatto uscire dalla Warner Bros.per le festività natalizie americane del 1980, con forte disappunto dei produttori,  che avrebbero preferito far slittare l'uscita alla Primavera del 1981, momento in cui ci sarebbero stati meno rivali al box-office. Costò 25 milioni di dollari, e negli Stati Uniti ne incassò poco meno di 20. Il parziale insuccesso commerciale americano del film, e le forti tensioni sul set con Chayefsky, compromisero gli sviluppi della carriera di Russell negli USA, che realizzò qualche altra pellicola, ma con scarsa fiducia da parte delle majors. Il "Time Magazine" lo inserì tra i migliori dieci film usciti nel 1980. Ebbe due candidature agli Oscar, per il suono e la colonna sonora. Ai Golden Globes, invece, fu nominato William Hurt come miglior esordiente maschile. 

martedì 4 ottobre 2016

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AGENTE 007- L'UOMO DALLA PISTOLA D'ORO
( The man with the golden gun, GB 1974)
DI GUY HAMILTON
AZIONE 
"L'UOMO DALLA PISTOLA D'ORO" fu l'ultimo romanzo scritto da IAN FLEMING, e fu pubblicato postumo, il tredicesimo con protagonista James Bond: voci volevano che lo scrittore non fosse riuscito ad ultimare il libro, che sarebbe stato completato da ANDREW LYCETT e JOHN CORK, ma  erano infondate. La corrispondenza tra Fleming ed il proprio editore dimostra, invece, che l'inventore di 007 abbia concluso il romanzo prima della propria morte, allo stesso tempo manifestando l'intenzione di chiudere proprio con quel titolo il rapporto con il personaggio, e dicendosi non contento del proprio ultimo testo. Nella filmografia su Bond, questo avrebbe dovuto essere il sesto capitolo della serie, dopo "SI VIVE SOLO DUE VOLTE", e dopo l'addio di SEAN CONNERY all'agente segreto ( ma come sappiamo, fu un arrivederci...), fu preso in considerazione ROGER MOORE per impersonare la spia britannica, e girare il film in Cambogia: invece, la guerra in Vietnam ed il timore che il conflitto potesse espandersi ad altre aree di quella zona dell'Asia, fece cambiare i piani dei produttori HARRY SALTZMAN Jr. e ALBERT "CUBBY" BROCCOLI, che programmarono invece "AL SERVIZIO SEGRETO DI SUA MAESTA' " e scelsero GEORGE LAZENBY come nuovo 007. Moore sarebbe divenuto il personaggio due episodi dopo, con "VIVI E LASCIA MORIRE". Il ruolo di Francisco Scaramanga, il killer che è la nemesi di James Bond in questo episodio, fu offerto a JACK PALANCE, ma poi lo ottenne CHRISTOPHER LEE, cugino di secondo grado di Ian Fleming. Il nome "Scaramanga" fu preso da Fleming da un uomo conosciuto a Idra, l'isola greca: quando lo scrittore chiese all'uomo se poteva dare il suo nome ad un personaggio negativo di un suo romanzo, questi rispose che andava bene, purchè non dovesse essere ucciso per questo.... Christopher Lee ha sempre citato Scaramanga come uno dei suoi preferiti, tra i ruoli interpretati. La coprotagonista femminile, Mary Goodnight, nei romanzi appare spesso, come collaboratrice di 007, ma questo è l'unica pellicola della serie in cui è presente. BRITT EKLAND fece un provino per un personaggio minore, ma dopo averla vista in bikini, i produttori le dettero il ruolo femminile più importante. Tra l'altro, il personaggio guida una MG, che sono anche le sue iniziali... Oltre alla Ekland, nella pellicola è presente un'altra attrice svedese, MAUD ADAMS, in un ruolo minore, che poi sarebbe tornata come Bond-girl in "OCTOPUSSY", nove anni dopo.  Rispetto al romanzo originale, sono poche le attinenze: il terzo capezzolo di Scaramanga, la professione di sicario, ed un breve monologo sulla caccia all'elefante di quando era più giovane. L'ambientazione del libro era in Giamaica, e non in Asia, ma già "LICENZA DI UCCIDERE" e "Vivi e lascia morire" erano stati ambientati lì: venne allora pensato di ambientare il film in Iran, ma lo scatenarsi della guerra nel Kippur fece desistere la produzione dall'allestire l'operazione là, e così fu scelta la Thailandia.  Nel romanzo, per l'unica volta, viene rivelato il vero nome di "M": Miles Messervy. Per apparire completamente abbronzato, Christopher Lee si fece truccare su tutto il corpo. Come narrato da Roger Moore nella propria autobiografia, girando la scena dell'inseguimento acquatico, cadde due volte nel fiume: la seconda volta, rivelò, aprì gli occhi sott'acqua, e vide cos'era capitato a persone meno fortunate di lui, scorgendo resti umani, gettati da becchini. I canali mostrati nel film si chiamano "The Klongs". Guy Hamilton voleva che questa volta Bond avesse più similarità con la sua versione dei romanzi, più cinica e dura di come Roger Moore si era approcciato al personaggio: l'attore non amò, in particolare, girare due scene, quella in cui torce il braccio a Andrea Anders per avere informazioni, che Moore avrebbe preferito far carpire a 007 seducendo la donna, e quella in cui butta un ragazzo sott'acqua nella scena dell'inseguimento tra barche. Durante le riprese in Thailandia, Roger Moore scoprì una caverna popolata da pipistrelli: poi andò da Christopher Lee, raccontandogli della scoperta, per poi dirgli "Padrone, sono pronti per i tuoi ordini", riferendosi al Dracula interpretato dall'altro, che apprezzò divertito la battuta. Nemici in questo film, Moore e Lee erano in realtà buoni amici, da quando avevano cominciato la carriera di attori. Roger Moore, uomo molto spiritoso, era uso tenere l'atmosfera leggera sui set, con battute e scherzi, come quando sostituì il copione dato a DESMOND LLEWELLYN, per fargli imparare a memoria battute del tutto sbagliate per interpretare l'inventore "Q". Durante la lavorazione, Moore fece amicizia anche con HERVE' VILLECHAIZE, l'attore filippino di piccola statura celebre anche per la serie tv "FANTASILANDIA", il quale gli raccontò che negli hotel prendeva stanze non oltre il primo piano, perchè non riusciva ad arrivare ai pulsanti per i piani superiori, negli ascensori. Prima di girare questo lungometraggio, Villechaize era così povero che dormiva in macchina. L'isola su cui è la casa di Scaramanga, Phang Nga Bay, è oggi conosciuta localmente come "James Bond island". Ai tempi delle riprese, era deserta, ed oggi è divenuta un'attrazione turistica. Moore e Broccoli erano usi frequentare i casinò locali, nelle pause delle riprese, soprattutto alla roulette. La "pistola d'oro" di Scaramanga venne fabbricata dal veterano degli effetti speciali JOHN STEARS, assemblando graficamente un pacchetto di sigarette, una penna ed un accendino, riferendosi al fatto che negli anni Cinquanta, alcune spie del KGB avevano astucci per il fumo con dentro un colpo calibro 22 che, alla bisogna, veniva sparato da un marchingegno all'interno. Durante le riprese in Thailandia, la troupe ed il cast furono sistemati, a loro insaputa, in un bordello! Le scene di arti marziali furono aggiunte alla fine, nella sceneggiatura, per allinearsi alla moda dei film con BRUCE LEE. Anche il tema della crisi energetica era dovuto all'attualità di quegli anni. L'ultima sequenza ad essere girata fu quella in cui Bond deve recuperare il proiettile d'oro dall'ombelico della danzatrice del ventre. Il celebre salto dell'auto su cui c'è 007, nella scena dell'inseguimento in auto, è stata, in pratica, la prima scena d'azione elaborata da un computer. Se si osserva bene, il manichino vestito da cowboy con baffi a manubrio, è una riproduzione di Roger Moore. Harry Saltzman voleva nel film un inseguimento sugli elefanti tra 007 e Scaramanga, ma la troupe e i produttori esecutivi si inquietarono molto all'idea, per la forte difficoltà tecnica nel realizzare una sequenza del genere: inoltre, gli elefanti avrebbero dovuto essere molti, e era necessario far indossare ai pachidermi una sorta di calzature, perchè avrebbero percorso un terreno accidentato, e questo era perchè non si ferissero. Broccoli, mesi dopo, ricevette una chiamata, che gli comunicava la realizzazione compiuta di 2600 paia di "scarpe" per gli elefanti: la sequenza non venne girata, e il realizzatore degli oggetti non ricevette pagamento, fino al 1990. Probabilmente, ci fu anche questo tra i motivi dell'esplosione degli attriti tra i due produttori, che si chiudevano spesso negli uffici a dar luogo a liti furibonde, tanto che fu l'ultimo titolo prodotto insieme. Successivamente, Saltzman cedette il suo 50% dei diritti su James Bond alla United Artists per sistemare le proprie difficoltà finanziarie, e perchè aveva rotto i rapporti con Broccoli. Moore e LOIS MAXWELL, l'interprete della fidata Moneypenny, avevano frequentato la stessa scuola.  Il romanzo "L'uomo dalla pistola d'oro" venne adattato in un fumetto, nel 1966, da JIM LAWRENCE e YAROSLAV HORAK. Per JOHN BARRY, la sua colonna sonora meno riuscita: questo, anche perchè ebbe tre sole settimane di tempo per comporla. "L'uomo dalla pistola d'oro", sostanzialmente, è uno dei titoli meno amati dai fans di Bond, e anche uno degli episodi che hanno incassato di meno. Anche per questo, l'abituale pausa di due anni tra un film della serie e quello seguente, fu di tre, perchè "LA SPIA CHE MI AMAVA" uscì nel 1977. Albert R. Broccoli, in un'intervista del 1982, affermò che non c'era un singolo film di 007 che non avrebbe voluto realizzare, ma che alcune parti di questo capitolo non lo avevano convinto.  Recandosi a Los Angeles per partecipare al "Johnny Carson Show", Christopher Lee venne fermato e gli venne confiscata la pistola d'oro scenica che avrebbe dovuto mostrare in tv. E' stato il primo film su 007 proiettato al Cremlino: dato che di Scaramanga viene detto che è stato addestrato dal KGB, pare che un ufficiale dell'esercito sovietico presente alla proiezione, a fine lungometraggio abbia sbottato "Non lo abbiamo istruito molto bene!". E' l'unico film della serie in cui 007 uccide una sola persona, e cioè il suo nemico principale, Scaramanga. E' anche l'episodio in cui, in tutto, muoiono meno persone, sei in tutto. L'attore che interpreta Rodney, l'uomo che viene ucciso nella "sala giochi" di Scaramanga, MARC LAWRENCE, compariva anche nei panni di un gangster in "UNA CASCATA DI DIAMANTI", ma non è mai stato specificato se interpreti lo stesso personaggio. Uno dei titoli ipotetici per il ventiquattresimo episodio, che sarebbe poi divenuto "SPECTRE", era "The devil may care", che era un romanzo uscito nel 2008, scritto da SEBASTIAN FAULKS, uno dei prosecutori dell'opera di Fleming, che era ambientato in retrospettiva, ed era un sequel ideale del romanzo da cui questo capitolo è tratto. Le riprese avrebbero dovuto cominciare nell'Aprile del 1974, ma poi venne deciso che il film sarebbe stato realizzato prima: si dette il via alla lavorazione nel Novembre 1973; si svolsero, oltre che in Thailandia, anche a Hong Kong, Macao, e si conclusero nell'Agosto del 1974 .  La prima del lungometraggio fu il 19 Dicembre 1974, presente come ospite d'onore, il principe Filippo, all'Odeon Theatre a Londra. Costò 13 milioni di dollari, e ne incassò oltre 20 negli Stati Uniti, ed altri 76 nel resto del mondo, giungendo a 97.