lunedì 31 agosto 2015


QUELLI DELLA "SAN PABLO" ( The sand pebbles, USA 1966)
DI ROBERT WISE
DRAMMATICO
ROBERT WISE, quando cominciò a lavorare a "QUELLI DELLA SAN PABLO", aveva in mente PAUL NEWMAN, per impersonare il protagonista Jake Holman, ma, come spesso avvenne tra le due star, quando una non accettava un ruolo, andava all'altra, e così fu STEVE MCQUEEN a essere scritturato, nonostante la candidatura strenua di PAT BOONE, che insistette fortemente, senza successo, con il regista: Wise gli fece sapere che aveva bisogno di un attore vero e proprio, e non di un cantante prestato alla recitazione. Lo sceneggiatore ROBERT ANDERSON, alla notizia dell'ingresso di McQueen nel progetto, abbandonò il film: anni prima, l'attore non venne ingaggiato in un film, anche per via della contrarietà di Anderson, e McQueen non l'aveva mai perdonato per questo, e avrebbe dato problemi allo sceneggiatore. Nel film compare anche EMMANUELLE ARSAN, divenuta poi celebre come l'autrice del romanzo "EMMANUELLE" da cui venne tratta la famosa serie di film erotici, pare, a sfondo autobiografico.La "San Pablo" venne costruita appositamente per girare il film, a Hong Kong. Funzionava davvero, con un motore diesel: dopo la lavorazione venne venduta, e cambiò più volte proprietà. Mentre si giravano alcune scene sulla nave USS Texas, McQueen fece preoccupare abbondantemente Robert Wise: un vecchio amico gli aveva portato sul set la sua Triumph, ed il divo ci saltò sopra, e partì, per ritornare sul set solo molte ore dopo.  Il film rappresentò il passaggio della 20th Century Fox dal Cinemascope al Panavision. Le musiche dovevano essere firmate da ALEX NORTH, ma il peggioramento della salute del compositore spinse lo studio a esercitare il proprio diritto a richiamare JERRY GOLDSMITH, sotto contratto con la Fox, che stava lavorando alla colonna sonora di "GRAND PRIX", per una casa di produzione avversaria. Wise fu così orgoglioso di aver realizzato questo lungometraggio, che per anni volle organizzare una festa per celebrare, con i membri di troupe e cast, la lavorazione di questo titolo. Steve McQueen conquistò per questa interpretazione, l'unica nomination all'Oscar della sua comunque splendida carriera. Parte della stampa volle vedere nel film un'allegoria della guerra in Vietnam, ma, anche per collocazione storica, la storia non aveva niente a che vedere con il conflitto nel Sud-Est Asiatico: non era alcuna intenzione nè del regista, o dello sceneggiatore, e nemmeno dell'autore del romanzo originale "THE SAND PEBBLES", RICHARD MCKENNA, che aveva basato il racconto sulle vicende vissute da egli stesso, fare una metafora della guerra che vedeva contrapposti gli USA e i vietcong. Le riprese si svolsero tra l'Ottobre del 1965 e il Maggio del 1966. Costato 12 milioni di dollari, ne incassò 30 nei soli Stati Uniti. Fu candidato a otto premi Oscar, tra cui miglior film, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista (MAKO), miglior colonna sonora, ma non vinse in nessuna delle categorie. Ebbe otto candidature anche ai Golden Globes, tra le quali per il miglior film drammatico, miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior promessa femminile (CANDICE BERGEN), miglior attore protagonista e due per migliore non protagonista (Mako e RICHARD ATTENBOROUGH): solo Attenborough venne premiato. 

sabato 29 agosto 2015


FERMATA D'AUTOBUS (Bus Stop, USA 1956)
DI JOSHUA LOGAN
COMMEDIA
La commedia drammatica "BUS STOP" di WILLIAM INGE esordì il 2 Marzo 1955 a Broadway, e venne replicata per 477 volte, venendo nominata al Tony Award per il 1956. Il film che ne venne tratto doveva avere per protagonisti MARILYN MONROE e ELVIS PRESLEY, ma l'agente della rockstar, il colonnello Parker, si oppose impedendo al suo pupillo e assistito di partecipare all'operazione. Si pensò allora di dare il ruolo di "Bo" a FESS PARKER, ma l'attore era sotto contratto con la Disney, all'epoca, senza possibilità di girare per altri studios: questo influenzò negativamente sulla sua carriera, perchè anche la parte poi andata a JEFFREY HUNTER in "SENTIERI SELVAGGI" avrebbe dovuto toccare a lui. Il ruolo venne offerto a MONTGOMERY CLIFT, che fece sapere di non essere interessato alla pellicola.  Fu il film d'esordio per HOPE LANGE e per DON MURRAY. Fu il lungometraggio che riportò sugli schermi, dopo un anno di pausa, Marilyn Monroe: fu anche il primo dei film che la diva interpretò dopo aver firmato un contratto di sette anni con la 20th Century Fox.  A teatro, il ruolo di Chèrie era stato fortemente tratteggiato da KIM STANLEY, e dei critici scrissero che Marilyn non aveva fatto altro che ricalcare l'interpretazione della collega: si disse ciò, però, anche quando sul palcoscenico la Stanley interpretò una versione ufficiosa della Monroe in "La divina", nel 1958. Era vero, comunque, che Marilyn Monroe aveva amato la performance della Stanley, e aveva modellato l'accento del proprio personaggio su quello usato dalla collega in teatro. Secondo Don Murray, la Monroe era davvero nuda sotto le lenzuola, perchè l'attrice pensava che per rendere meglio la scena, il suo personaggio non avrebbe dovuto avere vestiti indosso. La star bionda percepiva il proprio personaggio come fortemente caratterizzato dall'aspetto sessuale, e tuttavia aveva in mente che doveva essere vestita con abiti da poco, come una cantante da saloon di second'ordine, e avere una vaga sciatteria: d'accordo con JOSHUA LOGAN, e il suo truccatore personale, ALLAN SNYDER, evitò di mettersi al sole per avere un vistoso pallore, rinforzato da un trucco che la facesse sembrare una che dormisse tutto il giorno e cambiò anche il colore della propria chioma, passando dal biondo platino ad un più soft biondo miele, che secondo l'hair-stylist HELLEN TURPIN faceva maggiormente risaltare la pelle bianca.  Marilyn Monroe volle che il colore dei capelli di Hope Lange fosse più scuro, perchè riteneva che un'altra bionda nello stesso film avrebbe distolto l'attenzione del pubblico da lei. La lavorazione non fu delle più semplici: sul set, la Monroe era fin troppo emotiva, e a volte bastava che venisse interrotta da Logan per andarsene dalla scena, piangendo; Logan era un uomo piacente, e corse voce che la Monroe ne fosse attratta, così quando egli capì che semplicemente eliminando dalla propria direzione la parola "Taglia", rendeva molto meno nervosa e più duttile la sua interprete, adottò questo sistema, conquistando l'attenzione della diva. Una sequenza di quelle girate sul bus fu particolarmente complessa da girare: è quella in cui Chèrie confessa di essersi innamorata, a Elma, mentre una retroproiezione dà l'illusione del mezzo che si allontana in una pianura: Hope Lange era molto preparata ai cambi d'umore della più celebre collega, ma pare che la Monroe mise molta partecipazione recitando la sequenza, arrivando a versare vere lacrime, con grande approvazione del regista. Purtroppo, molto della scena venne tagliato al montaggio, e la Monroe non perdonò mai di questo Joshua Logan, sebbene egli avesse dichiarato che era una delle più belle prove della star. Il fatto era che Marilyn Monroe riversava molte delle sue insicurezze nelle prove recitative: c'erano giorni in cui offriva un contributo sopraffino, sapendo incanalare le proprie esitazioni e i propri capricci nella resa del personaggio, e altri in cui non ricordava nemmeno le battute da dire. Murray, in più interviste, ricordò come piuttosto ardua la lavorazione del film, e che spesso fosse necessario girare delle sequenze con la Monroe più e più volte, e che si sentiva rilassato girando le scene che non includevano la star. E che non c'erano stati rapporti umani con lei, che risultava perlopiù concentrata sulle battute da dire, senza dare relazione quasi a nessuno. Don Murray non volle avere più niente a che fare con la bellissima collega, chiudendo ogni rapporto, in pratica, a lavorazione terminata: per Joshua Logan, che era maggiormente in sintonia con la Monroe, avendo problemi di insonnia e un'ipersensibilità maiuscola, la diva era comunque una grande attrice,  "una combinazione tra GRETA GARBO e CHARLIE CHAPLIN". Logan, che aveva studiato recitazione con Stanislavsky in Russia, era attratto dal talento naturale della Monroe, ritenendola una forte intelligenza istintiva, e la incoraggiò a "cercare" il suo personaggio, per renderlo più aderente a sè stessa. Nella scena in cui Chèrie schiaffeggia Bo con il proprio abito rivestito da paillettes, Murray rimase leggermente ferito al volto, per via del rivestimento, piuttosto tagliente.Il top verde con  i lacci neri, che Marilyn porta, era stato indossato, quattro anni prima, da SUSAN HAYWARD in "LA DOMINATRICE DEL DESTINO". E il costume indossato dalla Monroe nella scena al night club nella scena in cui canta "Black Magic" venne venduto, nel 2011, per 230,000 dollari. Don Murray ricevette la nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista, senza vincere il premio. Ai Golden Globes le candidature furono due: per il miglior film nel genere commedia/musical, e per la Monroe come attrice protagonista, ma nessun premio anche qua. 

lunedì 24 agosto 2015


I TRE MOSCHETTIERI (Three Musketeers, USA 1948)
DI GEORGE SIDNEY
AVVENTURA
Per i ruoli di Athos e Aramis, in questa versione prodotta dalla MGM de "I TRE MOSCHETTIERI", forse la più conosciuta assieme a quella di RICHARD LESTER del 1973, erano previsti inizialmente ROBERT TAYLOR e RICARDO MONTALBAN: invece, furono VAN HEFLIN e ROBERT COOTE, rispettivamente, a interpretare tali ruoli; Porthos venne assegnato a GIG YOUNG, il quale era convinto che al suo moschettiere venisse riservato meno spazio che agli altri, e D'Artagnan fu attribuito a GENE KELLY, il quale poi affermò, anni dopo, che era stata la propria interpretazione preferita, tra quelle non musicali. Anche Richelieu subì un cambio di volto: doveva essere SIDNEY GREENSTREET , ma fu invece VINCENT PRICE ad avere la parte dell'ambiguo personaggio. Il quale, tra l'altro, per non incappare in  forti pressioni del mondo clericale attorno a Hollywood, divenne, nel film, il Primo Ministro di Francia, anzichè il cardinale qual era, sia in realtà che nel romanzo di ALEXANDRE DUMAS padre. E questo fu anche un errore storico, perchè nè Francia, nè Inghilterra, nel Seicento avevano un Primo Ministro. Un'altra edulcorazione per non incontrare beghe in fase di censura, fu il cambiamento di Costanza, da moglie del datore di lavoro di D'Artagnan a nipote, giacchè una relazione con una donna sposata avrebbe posto in cattiva luce un eroe a tutto tondo come il personaggio dello spadaccino. Per LANA TURNER fu il primo film a colori che interpretò: la produzione le impose di perdere peso per indossare i costumi di Lady De Winter:la diva preferì interpretare questa parte, rischiando inizialmente una sospensione da parte dello studio, perchè riteneva che Milady fosse un personaggio secondario. La spuntò su ANGELA LANSBURY, la quale era stata scelta per impersonare la regina di Francia, ma, sentendosi troppo giovane per essere credibile nella parte, avrebbe preferito interpretare Milady De Winter. I capricci della Turner inquietarono i produttori, che valutarono, ad un certo punto, l'ipotesi di far fuori la bionda attrice, rimpiazzandola con ALIDA VALLI, all'epoca sotto contratto per DAVID O.SELZNICK.  JUNE ALLYSON, invece, dopo aver firmato il contratto per interpretare Costanza, non si sentiva a proprio agio recitando in un film in costume, e cercò di abbandonare la produzione, senza farcela : prima di scritturare lei, i produttori avevano pensato a DEBORAH KERR, per la parte. IAIN KEITH aveva già interpretato Rochefort nella versione del 1935, e fece il bis in questo riadattamento del romanzo dumasiano. Costato circa 4 milioni  e mezzo di dollari, ne incassò circa 4 e 100,000 negli USA, a cui si aggiunse l'incasso internazionale di altri 4 milioni e 300,000 circa, per un totale di 8 milioni e 400,000 dollari. Fu candidato ad un Oscar per la miglior  fotografia a colori, senza vincere la statuetta. 

sabato 22 agosto 2015


JOHN GARFIELD ( Jacob Julius Garfinkle, 04/03/13, New York City, NY, USA- 21/05/52, New York City, NY, USA)
JOHN GARFIELD nacque Jacob Julius Garfinkle, il 4 Marzo del 1913, a New York, nel Lower East Side, da genitori ebrei immigrati dall'Ucraina: la madre morì quando il ragazzo aveva solo sette anni, e il futuro attore venne cresciuto dal padre, che lavorava in una manifattura di abbigliamento, e a tempo perso faceva il corista. Il bambino venne iscritto ad una scuola per ragazzi problematici, dove cominciò a interessarsi alla boxe e alla recitazione. Vinse una borsa di studio per andare alla scuola di Arte Drammatica di MARIA OUSPENSKAYA, e nel 1932, a diciannove anni, si cambiò il nome in Julius Garfield, cominciando a recitare nel Civic Repertory Theatre, una compagnia che lo fece esordire a Broadway quell'anno stesso.  Si distinse in "Awake and Sing", per poi brillare particolarmente in "Golden Boy", e lì trovò la via del cinema: infatti, venne messo sotto contratto dalla Warner Brothers, e prese il nome definitivo per il quale lo conosciamo. La sua prima parte veramente importante fu quella del cinico Mickey Borden in "QUATTRO FIGLIE", nel 1938, che gli fece guadagnare molti consensi. Poi interpretò diversi personaggi non propriamente positivi, nonostante cercasse di avere altri ruoli, più da protagonista. Sposatosi nel 1935 con Roberta Seidman, che aveva amato fin dall'infanzia, la coppia ebbe tre figli, Catherine, David e Julie.Era la prima scelta della produttrice IRENE MAYER SELZNICK per una versione a Broadway di "UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO", nel ruolo di Stanley Kowalski: quando Garfield rifiutò la parte, venne data ad un ancora sconosciuto MARLON BRANDO, che colse l'occasione per una grande affermazione. Quando, nel 1946, il suo contratto con la Warner terminò, l'attore non volle firmarne uno nuovo, optando per produzioni indipendenti: è stato una delle prime star a scegliere questa via. Nei nove anni in cui era stato sotto contratto con la major, John Garfield venne sospeso per nove volte, tra i più ribelli mai stati sotto contratto con la Warner. I suoi maggiori successi, in assoluto, furono "IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE", e "ANIMA E CORPO". Garfield fu sempre un attore molto coinvolto politicamente, profondamente liberal e attivissimo in cause democratiche: a fine anni Quaranta venne indicato nelle liste maccartiste, nel periodo della "Caccia alle Streghe", e benchè testimoniasse di non essere mai stato iscritto al Partito Comunista Americano, cominciò ad avere serie difficoltà lavorative, come molti suoi colleghi. A causa di questo, della morte della prima figlia, a sei anni, per una forma di allergia, e anche dopo la separazione dalla moglie, Garfield cedette al proprio cuore, morendo a soli trentanove anni per una trombosi cardiaca, nella casa di un'amica. Fu il quarto attore a morire, dopo essere stato messo sotto inchiesta dalla Commissione per le Attività americane.  Avrebbe dovuto interpretare tre grandi successi, come "EVA CONTRO EVA", "L'UOMO DAL BRACCIO D'ORO" ( era la scelta dello scrittore NELSON ALGREN per interpretare Frank Machine) e "FRONTE DEL PORTO", ma morì prima di poter prendere parte ai tre film. Al suo funerale partecipò una miriade di persone, un evento che solo quello di RODOLFO VALENTINO richiamò ancora più gente addolorata nel seguire il corteo. Venne sepolto al Westchester Hills Cemetery, a Hastings-On-Hudson, a New York. Per ALAIN DELON, ad esempio, è l'attore preferito. Sulla sua vita venne realizzato, nel 1983, "CREDERE PER VIVERE", e lui venne interpretato da BRUCE ORNSTEIN.
COSI' PARLO' JOHN GARFIELD:
"Nessun attore è al massimo prima di arrivare ai quarant'anni...." ( morì a 39 anni...)
"Gli attori sono emotivi. Se qualcuno venisse da noi e ci chiedesse di firmare per cause benevole, per aiutare persone in difficoltà,firmerei per ogni causa giusta, in cui credere."
"Recitare per il cinema è il mio mestiere, ma penso che la spinta decisiva sia venuta da Broadway."

lunedì 17 agosto 2015


TERMINATOR 3- Le macchine ribelli
(Terminator 3:Rise of the machines, USA 2003)
DI JONATHAN MOSTOW
FANTASCIENZA 
Da lungo tempo, le case di produzione erano intenzionate a produrre un nuovo capitolo tra lo scontro dei cyborg con la razza umana, visti anche gli straordinari incassi del secondo film, ma ARNOLD SCHWARZENEGGER si rifiutò per lungo tempo, desiderando che fosse JAMES CAMERON, autore della saga, e regista dei primi due titoli, a realizzare il nuovo episodio. Però il regista canadese non aveva intenzione di tornare a dirigere "TERMINATOR 3", affermando che per quanto lo riguardava, la storia era conclusa dopo il secondo capitolo, e consigliò all'amico-star di chiedere il massimo ingaggio possibile, girare la pellicola e non pensarci più. Infatti, per riprendere per la terza volta il ruolo del cyborg che viene dal futuro, firmò un contratto record, per l'epoca, di oltre 29 milioni di dollari, includendo l'ultima parola sulla scelta del regista, del cast, e pure un 20% degli incassi lordi di tutto ciò che riguardava la pellicola, marketing compreso. Eppure all'inizio, quando la star espresse il non diniego di voler girare un altro film della serie,vari studios espressero perplessità sulla realizzabilità del progetto, a causa della recente operazione al cuore di Schwarzie. Una sceneggiatura era stata scritta da TEDI SARAFIAN, ma realizzare le idee presenti nello script avrebbero richiesto un budget di oltre 200 milioni di dollari, tipo un Boeing che si sfracellava in mezzo a Los Angeles, e la devastazione di mezza metropoli: tuttavia, l'idea di una Terminator donna e l'esclusione di Sarah Connor vengono dal suo lavoro. Schwarzenegger si mise al lavoro in palestra, non meno di tre ore al giorno, per sei mesi, per riguadagnare la forma fisica che aveva nel 1991, all'epoca di "TERMINATOR 2", prima dell'avvio delle riprese: l'attore e body-builder era preoccupato per le scene che lo riprendevano senza vestiti, perchè inevitabilmente il pubblico avrebbe fatto paragoni con i film dell'84 e del '91. Anche LINDA HAMILTON venne contattata per riprendere il ruolo di Sarah Connor, ma l'attrice rispose di no.  Prima che la regia fosse affidata a JONATHAN MOSTOW, vennero presi in considerazione RIDLEY SCOTT e JOHN MCTIERNAN, e un'offerta vera e propria venne fatta a ANG LEE, che però preferì girare "HULK" .  John Connor doveva essere interpretato, come nel capitolo precedente, da EDWARD FURLONG, ma nel Dicembre 2001 la produzione fece sapere che il giovane attore era fuori dal film , per via di reiterati problemi con le droghe, e appena prima dell'inizio delle riprese, nell'Aprile 2002, dopo che il ruolo sembrava andasse a SHANE WEST, che poi rinunciò per altri impegni, venne scritturato NICK STAHL (anche il lanciato, all'epoca, CHRIS KLEIN sostenne un provino). Stahl, che aveva tuttavia fatto ben cinque provini per avere questo ruolo, si rifiutò di interpretarlo di nuovo nel film seguente, "TERMINATOR SALVATION". Per dare corpo al nuovo modello di Terminator, T-X, si parlò via via di SHAQUILLE O'NEAL, VIN DIESEL, FAMKE JANSSEN,CARRIE-ANN MOSS: fu scelta KRISTANNA LOKEN per dar volto al cyborg T-X( che originariamente, quando avrebbe dovuto essere impersonato da un uomo, si chiamava T-1G): l'attrice mise su sei kilogrammi di muscoli, e lezioni di mimica per entrare più agevolmente nel personaggio di un robot. Avendo poche battute a disposizione, doveva soprattutto esprimersi con il volto ed il corpo. Per girare la sequenza dell'arrivo della TX, Kristanna Loken dovette in pratica passare un'intera notte nuda, o quasi: per non farla camminare scalza sul gelido marciapiede fino all'auto della donna a cui prende le fattezze, la fecero passare sopra una lastra di cristallo. Ci volle molto a girare la sequenza in cui crescono i seni alla Terminatrix: infatti, le protesi messe sotto il reggiseno della Loken si gonfiavano non all'unisono, o erano a rischio scoppio. La scena più difficile per l'attrice fu quella dell'accelerazione nella corsa per il suo cyborg: infatti, era complessa perchè doveva dare l'impressione di aumentare la velocità senza sospendere minimamente la corsa, con la postura rigida dell'automa. Kristanna Loken si esercitò per settimane nella postura delle braccia e delle spalle correndo. Prima di questo film, esiste nel cinema un robot molto simile alla struttura interna della T-X: si può vedere all'inizio di "F/X 2: REPLAY DI UN OMICIDIO". Tutte le battute pronunciate da Kristanna Loken vengono dette nei primi 25 minuti di film: in seguito, la T-X parla solo quando impersona Scott Mason e Kate. Inizialmente era stata scelta, come ragazza di John Connor, SOPHIA BUSH, ma per il regista era troppo giovane, per essere credibile nel ruolo, e le preferì CLAIRE DANES;la quale, scritturata a film già in corso, arrivò sul set imparando battute e entrando nel personaggio via via che i giorni passavano. La Danes dichiarò che questo l'aveva aiutata ad entrare nella psicologia di Kate Brewster, che, come lei, si ritrovava improvvisamente in una situazione definita e non semplice.   L'unico attore a figurare nei primi tre film della serie ( con "TERMINATOR GENISYS" arrivata a cinque capitoli), oltre a Schwarzenegger, è EARL BOEN, che interpreta lo psichiatra dott. Silberman : fu anche l'ultima apparizione di Boen sugli schermi, visto che da allora ha solo prestato la propria voce a qualche lungometraggio.  La stazione di rifornimento carburante in cui il Terminator si ferma per fare benzina,  è la stessa che si vede nei primi tre film della serie: nel primo è quella ove, nel finale, Sarah Connor incinta arriva prima di recarsi nel deserto del Mojave, e nel secondo Sarah, dopo essere fuggita dall'ospedale psichiatrico, vi si rifugia. Molte delle donne presenti nel locale in cui all'inizio il Terminator si presenta senza vestiti erano dello staff della star protagonista. Schwarzenegger decurtò dal suo cospicuo ingaggio 1 milione e 400,000 dollari, perchè il regista Jonathan Mostow era angosciato  dall'idea che il budget stesse finendo, e che non sarebbe riuscito a terminare il film: nello specifico, andava girata una sequenza in cui un pezzo di un palazzo frana addosso ad una costruzione a vetri. In una delle prime stesure della sceneggiatura, sarebbe ricomparso il detective Vukovich, apparso nel primo film, interpretato da LANCE HENRIKSEN, su una sedia a rotelle a causa dell'attacco del Terminator, ma poi l'idea venne accantonata. E un'altra versione era molto diversa dalla storia poi narrata: vi si immaginava che John Connor era divenuto un brillante programmatore, che diventa inconsapevolmente strumento dell'attivazione di Skynet, e il Terminator malvagio avrebbe avuto pure una forma energetica. Prima di girare la scena in cui Kate attacca il Terminator, Schwarzenegger intimò a Claire Danes di non trattenersi, e colpirlo più forte che poteva. Tra i due ci furono rapporti molto cordiali sul set, e Schwarzenegger  dette consigli alla collega sui rapporti sentimentali, che la giovane donna gradì molto. La Danes prese un colpo di frusta mentre veniva girata la sequenza in cui la Terminatrix  impersona Kate e il Terminator comincia a spararle. Girando la scena del combattimento al cimitero, Arnold Schwarzenegger si ferì leggermente ad una mano, con lo scoppio di una piccola carica d'esplosivo piazzata troppo vicino all'attore. Reggere la mitragliatrice con una mano sola, in tale scena, sarebbe stato impossibile anche per Schwarzenegger, così, per aiutarlo, venne messo accanto all'attore un sostegno per Steadycam, di modo che potesse poggiare l'arma sopra, e il supporto venne cancellato digitalmente, in seguito. L'inseguimento nel cimitero venne girato facendo collaborare la prima e la seconda unità, tecnica abbastanza insolita nel cinema: la T-X sul tetto della macchina venne posta digitalmente. Nella scena in cui  il Terminator vuole rimuovere l'infezione cibernetica causatagli dal T-X, si spegne,Schwarzenegger volle girare senza l'aiuto di effetti visuali.  La celeberrima frase del Terminator "Ritornerò"(I 'll be back), non viene pronunciata in questo episodio:dice solo "Lei tornerà" (alludendo alla Terminatrix), oppure "Sono tornato". Invece, in tutti e tre i film, fino a questo episodio, viene pronunciata dal Terminator la parola "Vattene!", quando vuole il mezzo di qualcuno.  La frase finale del Terminator rivolta alla nemica subì molte variazioni, per sceneggiatori e regista: a un certo punto esso diceva "Mangiami!", ma venne preferito, come Sarah Connor nel primo capitolo, "Sei tu terminata!". La battuta finale vera e propria, pronunciata da John Connor, che spiega che Skynet non è un hardware, ma un software nel ciberspazio, pare definire che Skynet è Internet stesso.... Come nei precedenti due capitoli, la gamba sinistra del Terminator viene seriamente danneggiata. Nick Stahl odiò la scena della gabbia, perchè dovette girarla più e più volte. Per montare la lunga scena dell'inseguimento con camion ci vollero sei mesi. Invece, la scena nel retro del camion, tra Kate e John richiese quattro giorni separati di riprese, per essere ultimata. Ci vollero sei mesi di lavoro ai tecnici degli effetti visuali per realizzare la scena in cui la struttura esterna della T-X viene magnetizzata e rivela lo "scheletro" del cyborg, e un anno per finire del tutto la sequenza, montaggio compreso. Per girare la scena della morte del generale Brewster, ci volle un giorno di lavoro. La sequenza in cui John e Kate discutono del "Giorno del Giudizio" prese tre giorni di riprese. E' l'unico film della serie in cui Kyle Reese non viene mai menzionato, o non ha attinenze con la storia. Se vi si fa caso, il Terminator non uccide mai animali, essendo forme di vita organica che non percepisce come nemiche: qua viene morso da un crotalo, nel primo film un cane lupo gli ringhia minacciosamente, ma il cyborg uccide solo gli esseri umani. Ricordando alcune polemiche dei fans dopo l'uscita del numero 2, che contestavano certe virate sentimentali, come il Terminator che in qualche modo prova affetto per John Connor, Mostow volle differenziare questa storia, per esempio facendo disobbedire agli ordini dell'umano il cyborg, oppure quando il robot viene "infettato" dal suo simile più moderno. Per il regista, le considerazioni "umanistiche" erano più attinenti al secondo film, che a questo. Inoltre, sia Mostow che Schwarzenegger convennero che "questo" Terminator avrebbe dovuto essere, nelle movenze e nel modo di parlare, più robotico del precedente: nel loro concetto del personaggio, se era stato una figura paterna nel numero due, qui avrebbe dovuto essere più simile ad un addestratore. E Mostow desiderava che questo fosse maggiormente un "road movie", rispetto ai due titoli che lo avevano preceduto;girò diverse scene negli abitacoli dei mezzi di trasporto con le macchine ferme, davanti a un "green screen" che poi sarebbe stato sostituito da auto in movimento, perchè voleva che gli attori fossero massimamente concentrati sulle battute da dire. C'è anche chi, a giusto titolo, come mai i Terminator hanno tutti le fattezze di Arnold Schwarzenegger: ciò viene spiegato in una scena girata, poi non inclusa nel montaggio definitivo. Infatti, gli scienziati che stanno elaborando Skynet stanno parlando con un militare, il sergente Candy (impersonato dallo stesso Schwarzenegger), e uno di loro si fa sfuggire, "possiamo correggerlo", alludendo al forte accento degli States del Sud dell'uomo.   STAN WINSTON e i tecnici della sua squadra per gli effetti speciali realizzarono dei manichini molto flessibili raffiguranti sia Schwarzenegger che la Loken perchè molte scene di esplosioni o incidenti erano reputate troppo pericolose anche per le controfigure. Fu lo stesso Schwarzenegger a volere a tutti i costi Winston, perchè aveva già lavorato ai due film precedenti, con successo. Secondo gli storyboards, le scene della distruzione nucleare dovuta al "Giorno del Giudizio" avrebbero dovuto essere più numerose e più spettacolari, come ad esempio, la Statua della Libertà che si scioglieva, e la scritta di Hollywood che si inceneriva. Ma a soli due anni dalla tragedia dell'11 Settembre, la produzione decise che era meglio mostrare solo una grande esplosione. Il film avrebbe dovuto esser girato a Vancouver, nella Columbia Britannica, ma poi si decise di girarlo a Los Angeles: girarono voci su presunte ostilità verso la troupe che in Canada, contrario all'intervento USA in Iraq, avrebbero potuto esserci, oltre all'annunciata discesa in politica di Schwarzenegger come candidato governatore della California per i repubblicani. Le scene del convulso finale vennero girare in un vecchio centro della Commisione governativa per i periodi di guerra dismesso, in West Virginia. Secondo il display del Terminator, egli spara, nel combattimento al cimitero, 760 scariche di mitragliatrice. Una lapide riporta il nome "O'Brian", in riferimento a " 1984" di GEORGE ORWELL, in cui appunto il personaggio di tale nome vive in un futuro distopico, tipo quello proposto da questa serie. Tra gli "svarioni" nella pellicola, per stessa ammissione del designer di produzione JEFF MANN, trovare dei monitor in una sala per l'accelerazione delle particelle era altamente improbabile, ma per far vedere a Kate e John la T-X avvicinarsi, non c'era altra maniera: i realizzatori del film contavano sulla tensione negli spettatori che non facesse notare questi errori di logica... Per realizzare la Los Angeles dopo la guerra con le macchine occorsero tre settimane di lavoro per creare le miniature, e tre mesi per elaborare la grafica al computer necessaria. I teschi mostrati nelle scene del futuro erano composti da palline da ping-pong. La prima settimana girarono  la scena  in cui il Terminator investe la T-X con il camion davanti alla vetrina della clinica veterinaria, e l'ultima quella in cui la T-X appare nel portale spaziotemporale.  La prima scena effettivamente girata fu quella in cui la T-X viene fermata da un poliziotto, e la prima girata da Schwarzenegger e Stahl fu quella del combattimento tra i Terminators nel parcheggio. Lo scontro finale tra i cyborg fu realizzato mischiando gli attori, computer graphic e manichini. Schwarzenegger stesso si recò in Iraq per mostrare il film alle truppe americane in Iraq, con una proiezione nel palazzo di Saddam Hussein. Quando si trattò di far vedere il film finito a James Cameron, Mostow era molto nervoso attendendo il giudizio del creatore della saga.  Curiosamente, i diritti della serie erano finiti alla Artisan Entertainment, che apparteneva alla stessa compagnia che possedeva la Indian Motorcycles, per questo sono presenti e ben visibili nella pellicola dei modelli della casa motociclistica. La Carolco, che aveva prodotto la serie in precedenza, era andata in bancarotta dopo il doppio fiasco del 1995 per "SHOWGIRLS" e "CORSARI". Nel '97 i due ex-titolari del marchio, MARIO KASSAR e ANDREW VAJNA ricrearono una casa di produzione, la C2, mantenendo metà dei diritti della serie, e una parte era ancora della loro coproduttrice, GALE ANN HURD.  Per Arnold Schwarzenegger fu l'ultimo film interpretato prima di prendere la carica di Governatore della California, per poi, finita l'avventura politica, ritornare sul set. Bill Clinton visitò il set durante le riprese, nel 2003. Prima dell'uscita del film, circolarono teaser e manifesti promozionali che riportavano "La Guerra comincerà nel 2003", ma per via del reale conflitto in Iraq, venne cambiata strategia promozionale. Venne considerato, all'epoca, il più costoso film con il divieto "R", mai uscito sugli schermi. Molti fans della saga si dissero contrariati e pure irritati dal fatto che il concetto del "Fato determinato dal singolo", che è alla base dei primi due film, viene in effetti scalzato dal finale di questa pellicola, con l'attacco nucleare sferrato dalle macchine che avviene: però è vero anche che il Terminator, nel numero II, risponde a domanda di John Connor, che la razza umana si estinguerà, per effetto della propria aggressività. Schwarzenegger sarebbe stato assente dal capitolo successivo, "Terminator:Salvation", apparendo solo rielaborato con Computer Graphic, ed il fisico prestato dal body builder ROLAND KICKINGER. Costato 200 milioni di dollari, ne incassò 150 negli USA, non soddisfacendo i produttori, ma gli incassi mondiali portarono altri 283 milioni, portando ad un totale di 433 milioni, portando al sicuro il cospicuo investimento nella produzione. Infatti, ne sono stati girati altri due capitoli. Per ora....

mercoledì 5 agosto 2015


SISTER ACT- Una svitata in abito da suora
(Sister Act, USA 1992) 
DI EMILE ARDOLINO
COMMEDIA/MUSICALE
"SISTER ACT" nacque quasi come veicolo per BETTE MIDLER: infatti, mentre PAUL RUDNICK stava scrivendo la sceneggiatura, l'attrice gli propose di andare a completare la sua opera in un convento, per fare meglio le ricerche di cui necessitava. Rudnick accettò il suggerimento, e si recò a Betlehem, in Connecticut: la madre badessa dell'istituto religioso, per l'appunto, prima di prendere i voti era stata un'attrice, cantante e ballerina, che aveva lavorato a Hollywood in pellicole quali "LA VIA DEL MALE", e "LA SPIAGGIA DEL DESIDERIO". E' l'unica suora che ha votato per gli Oscar in quanto membro della Academy, ed era usa seguire la notte della premiazione con altre del convento. Questo accadeva nel 1987,e appunto per il rimandare della messa in moto della produzione vera e propria, la Midler desistette dal voler interpretare il film che ne sarebbe venuto fuori.In più, lo script originale venne rimaneggiato da altri sei sceneggiatori, CARRIE FISHER, NANCY MEYERS, ELEANOR BERGSTEIN, JACK EPPS Jr.,ROBERT HARLING e JIM CASH: Rudnick non lo riconobbe più come suo, e lo firmò infine come  JOSEPH HOWARD. La regia del film venne offerta a PEDRO ALMODOVAR dopo il successo di "LEGAMI!", ma il regista spagnolo non ne volle sapere, e fu così EMILE ARDOLINO che diresse la pellicola. La chiesa in cui si rifugia WHOOPI GOLDBERG è  la St. Paul's Catholic Church a San Francisco. Nelle scene in cui canta, WENDY MAKKENA venne doppiata da ANDREA ROBINSON. LAUREN HOLLY sostenne un provino per interpretare sorella Mary Robert, ma fu appunto Wendy Makkena ad avere la parte. Fu il film di debutto per BETH FOWLER. La scena iniziale vede una giovane Dolores, interpretata da ISIS CARMEN JONES, la quale "reinterpretò" la Goldberg, nel corso dello stesso anno,in un episodio di "STAR TREK-NEXT GENERATION". Una delle adolescenti vicine di casa della protagonista venne interpretata da DESRETA JACKSON, che interpretava la versione giovane della Goldberg ne "IL COLORE VIOLA". L'ufficio della polizia di Reno nel film è quello reale del corpo di polizia della città: agenti che lavoravano in ufficio hanno collaborato alle riprese del film, guidando auto e comparendo come figuranti. Il 10 Giugno 1993, alla Disney, e pure a Whoopi Goldberg, a Bette Midler, venne fatta causa da DONNA DOUGLAS e CURT WILSON, che accusavano i realizzatori della pellicola di plagio, asserendo che lo spunto era stato, non ammesso, un libro uscito anni prima, "A nun in the closet", dal quale i due avrebbero tratto una sceneggiatura nel 1985. Tuttavia, il giudice dette ragione alla Disney, assolvendo la casa di produzione dalle accuse. Dopo il grande successo arriso alla pellicola, ne venne fatto un musical: Whoopi Goldberg partecipò alle prime repliche del musical a Londra, questa volta nel ruolo della Madre Superiora. Costato 31 milioni di dollari, ne incassò negli USA 139, e nel resto del mondo altri 92, per un totale di 231 milioni. L'anno seguente uscì il sequel, diretto questa volta da BILL DUKE, con minor successo. Fu candidato a due Golden Globes, per la miglior commedia/film musicale e la miglior protagonista (Goldberg) della categoria, senza vincere nessuno dei due premi. 

domenica 2 agosto 2015


THE HITCHER-La lunga strada della paura
(The Hitcher, USA 1986)
DI ROBERT HARMON
THRILLER
ERIC RED, sceneggiatore di "THE HITCHER", disse in un'intervista che la storia gli era stata ispirata dalla celebre canzone dei DOORS, "RIDERS ON THE STORM". Il lungometraggio avrebbe dovuto essere prodotto dalla Fox, ma fu la Columbia Tristar poi a realizzarlo. Nelle prime versioni dello script, l'autostoppista-killer "John Ryder" veniva descritto come magrissimo, scheletrico: i produttori avevano in mente TERENCE STAMP, DAVID BOWIE, STING, HARRY DEAN STANTON, SAM SHEPARD, e SAM ELLIOTT: quest'ultimo piacque al produttore EDWARD S. FELDMAN, che gli assegnò il ruolo. Feldman disse che Elliott era così inquietante  al provino, che si sentì a disagio successivamente, uscendo e andando verso la propria automobile: però l'attore aveva degli impegni presi precedentemente, che coincidevano con il periodo delle riprese di questa pellicola, e dovette abbandonarla;poi venne scritturato RUTGER HAUER. Per interpretare invece Jim Halsey, i produttori pensarono all'inizio a MATTHEW MODINE, TOM CRUISE e EMILIO ESTEVEZ, tutti giovani e rampanti a metà anni Ottanta, poi la scelta cadde su C. THOMAS HOWELL, all'epoca più noto. Howell ammise che sia sul set che fuori Hauer gli metteva soggezione per l'intensità con cui rivestiva il personaggio dello psicopatico John Ryder. Infatti, l'attore olandese stupì sia la troupe che gli stuntmen professionisti presenti alle riprese, perchè volle realizzare quasi tutte le scene rischiose di persona. Arrivò a spaccarsi un dente nell'ultima ripresa della sequenza in cui è sul parabrezza dell'auto, colpendosi da solo con il fucile che maneggiava. Lo sceneggiatore Eric Red compare brevemente nei panni di un poliziotto che scorta il prigioniero al bus per trasferirlo in carcere. Se vi si fa caso, Ryder porta una fede nuziale. Il camion utilizzato nel finale era un Dodge Ramcharger. Nel film c'è una sosta all'allora celeberrimo "Roy's Motel and Diner", sulla Route 66, adesso divenuta l'interstatale 40: si trova ad Amboy, in California, nel deserto del Mojave.La sceneggiatura originale era per un film che sarebbe risultato lungo circa tre ore: vennero eliminate diverse sequenze, tra le quali una in cui Ryder stermina un'intera famiglia, la decapitazione di un altro personaggio, un occhio ritrovato in un hamburger ed una scena di sesso tra Jim e "Gal" Galveston, insomma una versione ancora più splatter e per adulti della pellicola.  Rutger Hauer rivelò, intervistato da DAVID LETTERMAN, che il finale del film originariamente vedeva Jim che spara a John Ryder, mentre questi è riverso in stato di parziale incoscienza sull'asfalto: venne cambiato per non incappare in un divieto maggiore della censura, facendo sì che l'assassino provocasse il coprotagonista per spingerlo ad ucciderlo. Costato 6 milioni di dollari, in USA ne incassò 5 e mezzo, divenendo però in breve un cult internazionale con buoni incassi in Europa soprattutto. Nel 2007 ne hanno fatto un remake, con SEAN BEAN nel ruolo dell'autostoppista killer e ZACHARY KNIGHTON in quelli di Jim Halsey.

sabato 1 agosto 2015


LA BATTAGLIA DI MIDWAY (Midway, USA 1976)
DI JACK SMIGHT
GUERRA
"LA BATTAGLIA DI MIDWAY" era stato inizialmente affidato a JOHN GUILLERMIN, che, probabilmente per contrasti con la produzione, lasciò il progetto per girare il remake di "KING KONG", e gli subentrò JACK SMIGHT, che aveva appena girato "AIRPORT 75". Molte sequenze degli attacchi giapponesi a Midway vennero ripresi da "TORA!TORA!TORA!" uscito solo sei anni prima. HENRY FONDA interpretò per la seconda volta l'ammiraglio Chester Nimitz, avendo già vestito i suoi panni in "PRIMA VITTORIA". TOSHIRO MIFUNE venne doppiato, nella versione americana del film, da PAUL FREES. ROBERT MITCHUM girò tutte le sue scene in un solo giorno. La sequenza in cui l'aereo "Tom Garth" si schianta e si spezza in due è una delle più mostrate delle riprese dal vero girate durante la II Guerra Mondiale:il pilota riuscì a uscire ferito gravemente ma vivo dal tremendo incidente. Molti dei combattimenti aerei sono riprese reali di battaglie tra velivoli, della vera battaglia del 1942, poi adattate alla tecnica di proiezione Panavision. Alcune delle scene di battaglia vennero estrapolate da "SCIALUPPE A MARE". Altre scene di combattimento in aria vennero prese da "I LUNGHI GIORNI DELLE AQUILE" , infatti si possono notare uno Spitfire, aereo inglese, e uno Stuka, tedesco, velivoli non presenti nella battaglia che decise molto dell'esito della guerra nel Pacifico. Quasi tutte le scene girate su una portaerei vennero riprese sulla USS Lexington, commissionata nel 1943, e che venne dismessa nel 1991: anche le riprese " a volo d'uccello" degli aerei giapponesi in fase di decollo vennero realizzate sulla stessa nave, ma in altro punto del natante. La nave è adesso in mostra al museo militare di Corpus Christi, in Texas. Molti degli attori ammisero di essere troppo vecchi per i personaggi interpretati. E' stato il secondo film ad essere presentato in "Sensurround", che permetteva effetti sonori particolarmente realistici, dovuti a casse che esprimevano toni bassi in maniera particolare: il primo era stato "TERREMOTO", ma il metodo non attecchì, venendo successivamente sfruttato solo in "ROLLERCOASTER". Costato 17 milioni di dollari, ne incassò 43 nei soli Stati Uniti.