venerdì 4 maggio 2012


DANIEL DAY-LEWIS( Daniel Michael Blake Day-Lewis,Greenwich,Londra,GB 29/04/1957-)
Figlio e nipote d'arte( il padre era un titolato poeta,il nonno una figura di spicco a capo dei celebri Ealing Studios),DANIEL DAY-LEWIS fece il suo debutto sul grande schermo in "DOMENICA,MALEDETTA DOMENICA" di JOHN SCHLESINGER nel 1971,ma fino al 1982 non partecipò più ad altri film fino ad apparire brevemente in "GANDHI".Nel lasso di tempo tra le due partecipazioni cinematografiche si dedicò a teatro e tv.Ebbe poi un ruolo da non protagonista ne "IL BOUNTY",che vennero seguiti dalle pellicole che lo fecero notare al grande pubblico,"MY BEAUTIFUL LAUNDRETTE" e "CAMERA CON VISTA". A quel punto,nonostante un pesante fiasco con "UN GENTLEMAN A NEW YORK",si impose come uno degli attori più seguiti da critica e pubblico,interpretando da protagonista film come "L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE","IL MIO PIEDE SINISTRO"(che gli fece vincere il primo Oscar come protagonista),"L'ULTIMO DEI MOHICANI",e diversi altri.Provò brevemente a tornare al teatro,ma non reggeva la fatica di abbinare palcoscenico e set,e scelse quindi di puntare sul cinema.Per preparare i propri ruoli ha bisogno di un'immersione totale nel personaggio:spesso i ruoli che ha interpretato sono caratteri poco accattivanti,duri o spigolosi.Ha un certo talento per saper rendere gli accenti,grazie anche ad una voce molto pastosa e con inclinazione al drammatico.Ha convissuto a lungo con ISABELLE ADJANI,e ha avuto un figlio con lei,GABRIEL-KANE:ha chiuso la relazione inviandole un fax per comunicarle che la lasciava.Molto silenzioso ed introverso,ha raccontato che a scuola era deriso per il carattere solitario e perchè aveva un accento a metà tra l'inglese e l'irlandese.Di sè dice che ha passato la vita studiando la maniera di evaderne.Dopo aver imparato l'arte del falegname,ha passato del tempo a Firenze come apprendista di un calzolaio,perchè gli era venuta la passione circa quel mestiere:per fargli girare "GANGS OF NEW YORK" ,si recarono in Italia MARTIN SCORSESE e LEONARDO DI CAPRIO che,con delle scuse,lo fecero tornare in America offrendogli poi la parte dell'antagonista del film.Per entrare nel ruolo Day-Lewis ascoltava la musica di EMINEM per assorbire l'aggressività necessaria a recitare "The Butcher".Sembra che durante la lavorazione del kolossal di Scorsese si rifiutasse,durante le riprese a Cinecittà,di indossare un cappotto o abiti pesanti,nonostante si girasse in inverno,perchè un uomo del popolo del secolo XIX non indossava vesti pesanti:questo gli causò un peggioramento della salute,fino a farlo obbligare dai medici dello studio producente il film una bella dose di antibiotici.Durante le riprese,sfoggiava un accento pienamente newyorkese e spesso affilava coltelli come era uso fare il suo personaggio.Ha declinato molti ruoli in film importanti:tra i lungometraggi cui non ha voluto prender parte,la trilogia de "IL SIGNORE DEGLI ANELLI", "IL SANTO", "IL PAZIENTE INGLESE", ""CORSARI", "MARY REILLY", "TERMINATOR SALVATION", "SOLARIS". Non partecipò a "PHILADELPHIA" perchè voleva interpretare "NEL NOME DEL PADRE":curiosamente,TOM HANKS vinse l'Oscar per quel film,mentre Day-Lewis fu candidato anch'egli,ma senza arrivare al premio.E'stato il primo interprete inglese a vincere due volte l'Oscar come protagonista (per "Il mio piede sinistro" e "IL PETROLIERE";fu,inoltre,il primo di tre attori britannici a vincere consecutivamente il premio più importante per la recitazione,dopo di lui JEREMY IRONS ("IL DANNO") e ANTHONY HOPKINS ("IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI").Uno dei pochi ruoli per cui si è offerto,senza ottenere peraltro risposta positiva,fu quando MICHAEL MADSEN,per impegni previamente presi non potè interpretare Vincent Vega in "PULP FICTION",fece contattare QUENTIN TARANTINO:ma il regista aveva già in mente JOHN TRAVOLTA per la parte,e non se ne fece  niente.Durante le riprese de "L'ULTIMO DEI MOHICANI" fabbricò personalmente la canoa che venne usata nel film,e imparò a maneggiare e a sparare con il fucile di scena. Nel 2018, all'uscita de "IL FILO NASCOSTO", ha annunciato che sarebbe stata la sua ultima interpretazione cinematografica: di solito è uno da prendere in parola, ma, da cinefili, ci si augura di rivederlo ancora recitare. 
DICHIARAZIONI PERSONALI:
"Se non ci fosse stato lo sbocco del recitare,per me non ci sarebbe stato posto in questa società."
"La vita viene prima di tutto.Quel che scorgo nei ruoli,lo cerco prima nella vita reale."
"C'è qualcosa di talmente selvaggio nell'Irlanda che coincide con l'assoluta solitudine."
"Ho visto "TAXI DRIVER" 5 o 6 volte nella prima settimana in cui lo proiettarono dove vivevo,ed ero sorpreso dalla sua pura,viscerale bellezza.Continuavo a tornarci perchè mi dava la sensazione che lasciasse intravedere una vera America.E decisi che mi sarebbe piaciuto narrare storie americane."
"Martin Scorsese non dovette fare molto per convincermi a lavorare con lui.Posso solo dire che auguro ad ogni mio collega di avere l'esperienza di farsi dirigere da quest'uomo almeno una volta nella carriera.E se ti capita due volte,è un privilegio magari da non dannarsi per ottenerlo,ma assolutamente da non evitare."
"E' un terribile dispiacere abbandonare un carattere.L'ultimo giorno di riprese è surreale.Tutto te stesso non è preparato ad accettare una cosa del genere.Nel mese successivo avverti una forte sensazione di vuoto."
"Ho bisogno di sentire che mi sono ambientato,girando un film.Che ci sia il necessario tipo di silenzio,o di luce,o di suono.E ogni volta è diverso."
"LAURENCE OLIVIER avrebbe potuto essere un attore di cinema ancora migliore,se avesse avuto un atteggiamento meno irrispettoso.E' che considerava questa una forma d'arte minore."
"Le interviste sono il grande dispetto di Dio nei miei confronti."

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