DAVID HEMMINGS (David Leslie Howard Hemmings, Guilford, Surrey, Inghilterra, GB 18/11/1941- Bucarest, Romania, 03/12/2003)
Nato il 18 Novembre 1941 nella provincia inglese, figlio di un commerciante in biscotti e di una casalinga, DAVID HEMMINGS fin da bambino mostrò entusiasmo ed interesse per l'intrattenimento: studiò al Glyn College,a Epson, e per le buone doti canore, da tenore infantile, si esibì con l'English Opera Group, ottenendo applausi soprattutto quando intonava lavori di BENJAMIN BRITTEN. Il giovane David si dette alla pittura, in età adolescenziale, e a quindici anni si produsse in una prova di recitazione per la prima volta su un palco, anche se, in realtà, era già apparso in un film a tredici anni, in "THE RAINBOW JACKET"; a sedici prese parte a "SANTA GIOVANNA", di OTTO PREMINGER. Tuttavia, la passione per il canto riprese e quando passò i venti anni, Hemmings si esibì in vari club notturni, anche in Austria, per poi tornare al palcoscenico e al set: l'aspetto cool, con grandi occhi azzurri, palpebre tendenti a socchiudersi, gli conferiva un'aria tra il moderno ed il decadente, con un'aura fragile che lo rendeva del tutto particolare. Dopo aver recitato in due film giovanilisti come "LIVE IT UP!" e "BE MY GUEST", si fece notare anche in "THE PROGRAM", diretto da MICHAEL WINNER. Questo lo lanciò, facendolo scegliere da MICHELANGELO ANTONIONI come protagonista del film che voleva girare a Londra, "BLOW UP", che divenne immediatamente uno dei lungometraggi "da vedere" degli anni Sessanta, e Hemmings diventò una star. Fu ingaggiato per interpretare Mordred nel musical "CAMELOT", e nel 1968 fu nel cast di due titoli di forte appeal per il pubblico come "I SEICENTO DI BALAKLAVA" e "BARBARELLA". Contemporaneamente all'uscita di "Camelot", Hemmings tornò all'antico amore per la musica, incidendo il disco "David Hemmings Happens", con il singolo "Back Street mirror" che entrò in posti alti dell'hit parade. Nel 1969 recitò da protagonista in "ALFREDO IL GRANDE", e, in qualche modo, questo periodo è considerato l'apice della carriera dell'attore inglese: anche STANLEY KUBRICK avrebbe voluto dirigerlo, e avrebbe voluto assegnargli il ruolo di Napoleone Bonaparte nel film che voleva realizzare su di lui, e non è mai riuscito a imbastire. Quasi subito dopo, all'inizio degli anni Settanta, Hemmings si interessò alla regia, e nel 1972 esordì con "RUNNING SCARED", thriller che vedeva protagonista la moglie GAYLE HUNNICUTT ( si è sposato in tutto quattro volte, e ha avuto sei figli), e prese residenza a Malibu, in California. Girò alcuni film come "LA RAGAZZA CON IL BASTONE", "FRAMMENTI DI PAURA", "MORTE DI UN PROFESSORE", poi apparve nel kolossal "JUGGERNAUT". Nel 1975 gli venne assegnato il ruolo di Bertie nel musical di Broadway "JEEVES", di ANDREW LLOYD WEBBER, ma fu un grosso insuccesso, uno dei non molti della carriera del compositore. Il caso volle che Hemmings venisse scelto per sostituire come protagonista di "PROFONDO ROSSO", il film che vedeva DARIO ARGENTO tornare trionfalmente al thriller, LINO CAPOLICCHIO, che rimase gravemente ferito in un incidente d'auto prima di cominciare le riprese: probabilmente, due fattori furono decisivi per far ricadere la scelta sull'attore britannico, la sua interpretazione in "Blow Up", che in qualche modo rimandava al personaggio di Marc Daly, che avrebbe interpretato in questo titolo, sia il fatto che Hemmings fosse un buon pianista. Questo lungometraggio fu un grande successo internazionale, e rilanciò la carriera di Hemmings, che nella seconda metà degli anni Settanta fu molto più attivo; interpretò diverse pellicole, tra cui "IL RACKET DEI SEQUESTRI", "SQUADRA ANTITRUFFA", "ISOLE NELLA CORRENTE". Nel 1978 il ritorno alla regia, con "GIGOLO'", che ebbe per protagonista DAVID BOWIE, ma con Hemmings solo dietro alla macchina da presa: con JOHN DALY, l'attore fondò la compagnia di produzione Hemdale, finanziando appunto il suo primo film da regista. Dopo due altri titoli diretti, "IL TESORO DELLO YANKEE ZAPHIR" e l'adattamento del romanzo di JAMES HERBERT, "THE SURVIVOR", per quanto riguardava la regia Hemmings preferì lavorare per la tv. Infatti, firmò vari episodi di serie di successo degli anni Ottanta come "MAGNUM, P.I.", "A-TEAM", "IN VIAGGIO NEL TEMPO", "AIRWOLF". Durante la decade successiva, l'attore e regista volle tornare a vivere nel Regno Unito, limitandosi ad apparire in ruoli di contorno in produzioni per la tv: molto appesantito nel fisico, rispetto alla figura tonica che lo aveva caratterizzato per buona parte della sua carriera, Hemmings tornò a recitare per il grande schermo per "IL GLADIATORE", comparendo poi in altri titoli importanti come "SPY GAME", "GANGS OF NEW YORK", "LA LEGGENDA DEGLI UOMINI STRAORDINARI". Ma la miglior prova della fase matura come attore l'ha data in "L'ULTIMO BICCHIERE", con altre vecchie glorie del cinema inglese come TOM COURTENAY e MICHAEL CAINE: David Hemmings fu colpito da infarto dopo aver girato tutte le sue scene in "BLESSED", girato in Romania, e morì nel Dicembre del 2003.
COSì PARLO' DAVID HEMMINGS:
"Tutto sommato mi piace essere perseguitato. Dopo tutto, è piacevole essere riconosciuti. E' quello che ci piace dell'essere attori: essere riconosciuti."
"Se date un'occhiata a chi compra e vende film a Cannes, è come guardare un gruppo di venditori di scarpe, che si danno da fare per essere commercianti di calzature da poco o scarpe di lusso l'anno dopo."
"La gente pensava che fossi morto, ma non lo ero. Stavo solo dirigendo "A-Team"!"
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