mercoledì 11 aprile 2018

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LA MALEDIZIONE DI DAMIEN ( Omen II, USA 1978)
DI DON TAYLOR e MIKE HODGES (non accreditato)
HORROR
RICHARD DONNER avrebbe dovuto dirigere anche il sequel de "IL PRESAGIO", ma era troppo occupato ad organizzare "SUPERMAN-Il film". Venne assunto MIKE HODGES come regista, che iniziò le riprese, ma ebbe quasi da subito scontri con i produttori, che lo rimpiazzarono con DON TAYLOR. Tuttavia, le poche scene realizzate da Hodges vennero mantenute, come le scene alla fattoria e all'accademia militare, e la sequenza della cena in cui la zia Marion esprime quel che pensa di Damien. WILLIAM HOLDEN era la prima scelta per impersonare il personaggio del padre adottivo di Damien nel primo film, ma aveva rifiutato il ruolo, perchè non era interessato ad avere a che fare con una storia che parlasse del Diavolo ( questo è infatti l'unico horror della sua carriera): GREGORY PECK girò "THE OMEN" al posto suo, e questa volta Holden non si fece sfuggire l'occasione di prendere parte ad un titolo che puntava a grossi incassi. Don Taylor aveva iniziato la carriera cinematografica come attore, e aveva stretto amicizia con William Holden, con cui aveva presenziato sul set di "STALAG 17"LEE GRANT aveva apprezzato molto il primo lungometraggio, e quando ebbe la possibilità di interpretare il secondo capitolo, fu contenta di firmare il contratto. JONATHAN SCOTT-TAYLOR aveva recitato in "PICCOLI GANGSTERS", prima di apparire qui nelle vesti di Damien, e dopo questo film apparve in un pugno di altre pellicole, per poi ritirarsi dal cinema: da adulto, ha svolto l'attività di avvocato. A 59 anni, William Holden era di soli otto anni più giovane di SYLVIA SYDNEY, che interpretava zia Marion. Fu l'ultimo titolo interpretato da LEW AYRES. Ayres volle girare personalmente, senza controfigura, la scena in cui il suo personaggio cade nell'acqua gelata e muore, nonostante l'insistenza di Lee Grant che cercava di far desistere l'anziano attore, riuscendoci in parte, perchè quando il ghiaccio si rompe, è in realtà uno stuntman a scivolare nell'acqua gelida. L'assassinio della donna interpretata da ELIZABETH SHEPHERD, Joan Hart da parte del corvo è un chiaro omaggio a "GLI UCCELLI" di ALFRED HITCHCOCK: venne piazzato nella parrucca indossata dall'attrice del cibo, per attirare il volatile. I rapporti tra LANCE HENRIKSEN e Don Sharp furono pessimi: il primo dichiarò che questo film non contribuì minimamente al successo della propria carriera, e il secondo fece capire che l'attore gli era stato imposto dalla produzione, e lui non lo avrebbe scelto. LEO MCKERN fu l'unico attore che c'era anche nel primo capitolo, ed è l'unico attore che sia apparso in più di un episodio di questa serie. DAVID SELTZER venne contattato affinché scrivesse la sceneggiatura, ma rifiutò, perchè non interessato a firmare dei sequels. Anni dopo, disse che se fosse stato suo lo script, lo avrebbe fatto cominciare subito dopo la fine del primo film, con Damien insediato alla Casa Bianca. La sceneggiatura venne quindi affidata a HARVEY BERNHARD, e fu proprio lui ad insistere perchè fosse ingaggiato JERRY GOLDSMITH per la colonna sonora: secondo lo sceneggiatore, uno dei grandi punti di forza de "Il presagio" erano le musiche del compositore, che avrebbe ricreato la tensione necessaria per rendere altrettanto spaventoso questo seguito. Teddy è l'unica persona che Damien attacca, ma non uccide, nel film. Nella novelization emerge che il corvo assassino sia il subconscio di Damien, che esegue le uccisioni dettate dalla furia del ragazzo: nella prima pellicola, invece, l'animale che affiancava il figlio del Diavolo era un Rottweiler . Il corvo uccide tre persone. Di persona, Damien non uccide in pratica nessuno, ma si verificano strani incidenti che eliminano tutti coloro che sospettano, o arrivano vicino alla verità. Mentre "Il presagio" era un horror piuttosto contenuto, nelle scene violente, questo sequel è marcatamente più "gore", come dimostrano le uccisioni del corvo, e la sequenza dell'ascensore, che taglia in due la vittima. Come alla fine de "Il presagio", Damien sorride verso il pubblico nell'ultima inquadratura. I cadetti dell'accademia militare erano veri studenti dell'Accademia Militare di Delafield, in Wisconsin. La scena che dovrebbe svolgersi a New York è invece girata a Chicago. Pare che STEVE HARRIS, bassista e leader degli IRON MAIDEN, abbia scritto "The number of the Beast" dopo un incubo seguito alla visione di questo film. E' l'unico episodio della trilogia ambientato negli USA: il primo e il terzo si svolgono in Inghilterra. C'era il progetto di girare subito, nel 1979, un terzo capitolo con protagonista Jonathan Scott-Taylor, ma il successo di questo atto secondo fu inferiore alle aspettative, e così venne sì realizzato un numero "3", ma nel 1981, con una produzione più modesta, intitolandolo "CONFLITTO FINALE". Del resto, "ESORCISTA II- L'eretico" andò ancora peggio, e "HOLOCAUST 2000", realizzato in Italia, ma con la star americana KIRK DOUGLAS, venne distribuito internazionalmente senza sollevare grandi clamori: ciò decretò il concludersi del filone hollywoodiano degli horror demoniaci. Il costo del film fu il doppio del primo capitolo, cinque milioni e 200,000 dollari: gli incassi furono, negli Stati Uniti, di 26 milioni e mezzo.

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