giovedì 28 dicembre 2017

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TELEFON ( Telefon, USA 1977)
DI DON SIEGEL
THRILLER
"TELEFON" è l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di WALTER WAGER, pubblicato nel 1975: "telefon" è come si dice "telefono" in russo. Il film avrebbe dovuto essere diretto da PETER HYAMS, che ne co-scrisse la sceneggiatura: dopo alcuni dissidi con i produttori, Hyams lasciò il film e venne rimpiazzato da DON SIEGEL. Siegel diresse il film, anche se in un'intervista successiva dichiarò che aveva trovato la sceneggiatura "impossibile da credere, quasi surreale". Per il ruolo principale, del maggiore sovietico Borzov, venne ingaggiato CHARLES BRONSON, cinquantacinquenne all'epoca delle riprese, che ricevette 1 milione e mezzo di dollari come compenso. Il regista disse alla star che avrebbe voluto che si radesse i baffi per la parte, ma Bronson gli rispose categoricamente "No ai baffi, no a Bronson", minacciando di lasciare la lavorazione. Secondo Siegel, facendo apparire Bronson baffuto nelle scene ambientate in URSS e senza baffi nel resto del film, si sarebbe sottolineato maggiormente il disagio del personaggio in un paese straniero, e per di più "nemico", ma l'attore fu irremovibile. Così come quando, nella scena dell'aeroporto, la sceneggiatura prevedeva che Bronson e LEE REMICK si baciassero, ma il divo si oppose nettamente, asserendo che lui e sua moglie non si baciavano mai in un aeroporto quando si incontravano, per salutarsi. Quando Don Siegel insistette con la Remick affinchè lei prendesse l'iniziativa e baciasse Bronson " a tradimento", l'attrice replicò che il suo collega era talmente coriaceo, che lo riteneva capace di prenderla a schiaffi se l'avrebbe fatto! Comunque, la scena all'aeroporto soddisfece il regista per come venne. Quando Borzov incontra i funzionari dell'Immigrazione al confine canadese, alla domanda degli agenti circa il suo luogo di provenienza, risponde "Pennsylvania", il vero luogo di origine di Bronson. Il nome del poema di ROBERT FROST da cui vengono estrapolati i versi che attivano gli assassini programmati dal KGB è "Fermarsi in un bosco in un pomeriggio di neve", ed è tra i più celebri dell'autore: scritto nel 1923, e i versi dicono "Il bosco è dolce, buio e profondo. Ma ho da mantenere delle promesse, e miglia da percorrere prima di dormire, e miglia da percorrere prima di dormire.". Mentre giravano a Helsinki, un giovanissimo RENNY HARLIN assistette alla realizzazione di alcune scene, e disse agli amici che aveva deciso che il suo futuro sarebbe stato nel cinema, come raccontò in un'intervista. I media finlandesi si occuparono a lungo della lavorazione della pellicola, forse per la rarità delle occasioni per cui una grossa produzione cinematografica fosse girata in loco. Gli interni dell'hotel erano i soliti poi usati da MEL BROOKS in "ALTA TENSIONE". Il film fu stroncato dall'agenzia di stampa "Izvestia" per come trattava il tema della "Guerra fredda". Costò 7 milioni di dollari, e oggi è considerato uno dei lavori più interessanti dell'opera di Don Siegel.

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