domenica 22 ottobre 2017

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IL COLLEZIONISTA ( The collector, USA 1965)
DI WILLIAM WYLER
THRILLER
Tratto dal libro omonimo di JOHN FOWLES, "IL COLLEZIONISTA", nella filmografia di WILLIAM WYLER venne dopo un altro film "azzardoso" per l'epoca come "QUELLE DUE": se in questo si trattava di un rapporto tra donne, nel 1961 (!), qua c'è un "amour fou", tra un uomo e una giovane donna, che egli rapisce per tenere con sè. Per il ruolo di Miranda Grey furono prese in considerazione JULIE CHRISTIE, SUZANNE PLESHETTE, SARAH MILES, poi la parte venne offerta a NATALIE WOOD, che non accettò: il ruolo fu così affidato a SAMANTHA EGGAR. A sentire il coprotagonista TERENCE STAMP, Wyler non voleva che la Eggar abbandonasse il set durante il giorno; inoltre, il regista raccomandò che non si ritrovasse con alcun membro della troupe a pranzare nelle pause. Stamp era molto perplesso da queste condizioni in cui Wyler poneva l'attrice, e gli chiese spiegazioni: il regista gli sussurrò che sapeva che poteva sembrare crudele, ma avrebbe ottenuto così una grande performance dalla Eggar. Wyler dette disposizioni a Stamp di mostrarsi molto freddo con la sua partner, e a malincuore l'attore si comportò come pattuito con il director: successivamente, notando che Samantha Eggar era molto a disagio sul set, Stamp rivelò in un'intervista che era attratto da lei, come molti altri sul set, ma doveva tenerla a distanza per ordine del regista, e lasciarla in una situazione da dissociata da tutti. Nella scena in cui Freddie trascina Samantha sotto la pioggia, divenuta il poster del film, Wyler aveva ordinato a membri della troupe di gettare acqua a profusione su Samantha Eggar senza prima avvertirla, per farla sentire più indifesa, come le spiegò successivamente. Originariamente, il film avrebbe dovuto esser girato in bianco e nero, poi venne optato per il colore. KENNETH MORE fu ingaggiato per interpretare l'amante segreto della coprotagonista, ma tutta la sua prova fu tagliata al montaggio, perchè il film sarebbe durato troppo: a detta dello stesso regista, alcune tra le più belle scene da lui girate in carriera, erano finite sul pavimento della sala di montaggio, lodando la prova di More, purtroppo eliminata. Secondo John Fowles, il primo montaggio del film durava tre ore. Wyler si autocita, nella scena in cui Freddie pedina Miranda, mentre esce da un cinema in cui viene proiettato "BEN-HUR" diretto dallo stesso regista. Il film è sostanzialmente molto fedele al romanzo, ma la scena in cui il vicino di casa di Freddie visita la casa del sequestratore, e Miranda cerca di attirarne l'attenzione aprendo la doccia, è del tutto creata per la pellicola. Anni dopo, intervistato, BERNARD HERRMANN dichiarò che pensava di dover comporre la colonna sonora di questo lungometraggio, ma all'ultimo la sua candidatura sfumò: Wyler avrebbe rifiutato la sua collaborazione, in quanto stretto collaboratore di ALFRED HITCHCOCK, e scelse invece MAURICE JARRE. Nel film viene spesso citata "LA TEMPESTA" di WILLIAM SHAKESPEARE: Miranda è il nome della figlia di Prospero, e Miranda chiama Freddie "Calibano", come il figlio mostruoso di Prospero. Secondo Samantha Eggar, il finale del film era un rischio enorme, per l'epoca, dato che Freddie commette un delitto, in pratica, e la fa franca: pare che l'addetto della censura, John Trevelyan, si fosse addormentato alla visione della pellicola, e si fosse perso il finale. Quindi, se avesse seguito attentamente e correttamente la proiezione, sarebbe intervenuto per cambiare la conclusione: ma ciò non avvenne. Secondo l'attrice, per le regole censorie di metà anni Sessanta, c'era il rischio, per gli autori dell'opera, di essere messi sotto processo e arrestati. Nel romanzo, comunque, Freddie viene messo in una luce più sinistra: infatti, nel film il protagonista viene ricoverato all'ospedale, e quando ritorna a casa Miranda è già condannata dal peggioramento della sua salute. Nel libro, invece, egli non va in ospedale, e ignora deliberatamente le suppliche della ragazza che gli dice di essersi ammalata, per poi morire. Il serial killer Bob Berdella ha citato questo lungometraggio come una delle ispirazioni per le sue perverse gesta.  I JAM, gruppo musicale mod, composero la canzone "The butterfly collector", ispirandosi a questo film: era il lato B del loro singolo "Strange town". Nel 1984, gli SMITHS utilizzarono un'immagine di Terence Stamp presa da questa pellicola come copertina del loro album "What difference does it make". Il film ebbe tre nominations agli Oscar, per la miglior attrice protagonista (Eggar), per la migliore regia e la miglior sceneggiatura non originale; ai Golden Globes ottenne quattro candidature, per il film, la regia, l'attrice protagonista categoria drammatici, e la sceneggiatura non originale, vincendo un premio, andato a Samantha Eggar; al Festival di Cannes nel 1965 fu candidato alla Palma d'oro, e vinse entrambi i premi per gli attori principali, andati a Terence Stamp e a Samantha Eggar.

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