domenica 15 luglio 2018

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LA PAZZA STORIA DEL MONDO
( History of the world, Part I, USA 1981)
DI MEL BROOKS
COMICO
Per stessa ammissione di MEL BROOKS, una parte II de "LA PAZZA STORIA DEL MONDO" non era mai stata preventivata: intervistato, disse che eventualmente ci sarebbe stata una parte III o IV, ma mai una seconda. Il "Part I" del titolo originale è uno scherzo per il pubblico. L'ispirazione venne al regista dall'opera "LA STORIA DEL MONDO, PARTE I" di Sir WALTER RALEIGH, che fece in tempo a completare solo la prima parte della sua rilettura della Storia dell'Uomo, prima di venir decapitato dopo la prigionia nella Tower of London. Così come accadde in "MEZZOGIORNO E MEZZO DI FUOCO", RICHARD PRYOR prima accettò di figurare nel cast, poi si sfilò dal progetto adducendo impegni contrattuali già presi con altri produttori: nel film del 1974 fu sostituito da CLEAVON LITTLE, qua da GREGORY HINES. Pryor, prima che le riprese di questo film iniziassero, ebbe un incidente mentre era sotto l'effetto di stupefacenti, bruciandosi seriamente e rimanendo ustionato. Per Hines e MARY-MARGARET HUMES fu il film d'esordio. JOHN HURT volle partecipare a questo film, sia pure nel brevissimo ruolo di Gesù Cristo, perchè veniva da due titoli molto drammatici, e proprio sul set di uno di questi, "THE ELEPHANT MAN", aveva conosciuto Mel Brooks, lì in veste di produttore. JOHN CLEESE rinunciò a presenziare nel cast, nel ruolo del conte De Monet, per altri impegni professionali. Fu l'ultimo film in cui recitò JOHN MYHERS. URSULA ANDRESS rifiutò di comparire nel film. Nel film compaiono due registi celebri: BARRY LEVINSON (all'epoca solo sceneggiatore) è un venditore ad una colonna nell'episodio Romano, PAUL MAZURSKY è un ufficiale Romano nel medesimo segmento. Brooks in questa pellicola riveste cinque ruoli: Mosè, Comicus, Torquemada, Jacques e Re Luigi XVI. Il regista era dubbioso circa i rischi di mettere in burla la Santa Inquisizione: anche su "Ebrei nello spazio", Brooks ricevette diverse lettere di lamentela da parte di più rabbini. Le vestali vergini del palazzo di Cesare dell'episodio dedicato all'impero romano erano in realtà tutte playmates di Playboy; compare anche HUGH HEFNER, fondatore della rivista, fumando una pipa. Brooks rivelò che la scena di Mosè fu un'invenzione dell'ultimo minuto, non prevista nello script originale: mentre girava le scene della Preistoria, osservando la grotta costruita sul set, gli venne l'idea di sfruttare lo stesso scenario, in pratica, per far vedere Mosè alle prese con più tavole dei Comandamenti. La musica in sottofondo nella scena dei Vichinghi è ripresa da "IL MISTERO DELLE DODICI SEDIE", primo lavoro di Mel Brooks, la cui colonna sonora venne composta da JOHN MORRIS. Questa scena sfruttò alcune scenografie utilizzate ne "I VICHINGHI" di RICHARD FLEISCHER. Dei vari episodi, quello ambientato nell'era Romana è il più lungo: 49 minuti di durata. Con undici milioni di costo, in pratica questo lungometraggio aveva il budget dei precedenti tre titoli di Brooks ("ALTA TENSIONE", "L'ULTIMA FOLLIA DI MEL BROOKS" e "FRANKENSTEIN JUNIOR"):fu soprattutto la scena dell'Inquisizione, che da sola costò un milione di dollari, a pesare sul budget. L'incasso sul suolo americano fu di 31 milioni di dollari. In Italia si piazzò all'11° posto della graduatoria degli incassi dell'81/82. 

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