sabato 28 aprile 2018

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LINCOLN ( Lincoln, USA 2012)
DI STEVEN SPIELBERG
STORICO/BIOGRAFICO
STEVEN SPIELBERG perseguì il progetto di girare un film su Abraham Lincoln per dodici anni: il momento decisivo fu quando ebbe modo di parlare di questa intenzione con DORIS KEARNS GOODWIN, che stava approntando il libro "Lincoln: Team of rivals". Il regista decise subito che avrebbe costruito il film sulla base del libro della scrittrice, ne acquisì i diritti, prima ancora che fosse terminato. Quando finalmente il progetto partì, il regista scelse LIAM NEESON per dar volto al presidente americano: poco prima delle riprese, nonostante si fosse documentato approfonditamente, leggendo una ventina di libri sul personaggio storico, però, Neeson ebbe un ripensamento, perchè si vedeva troppo vecchio per rivestire il ruolo. Spielberg contattò quindi DANIEL DAY-LEWIS, il quale, inizialmente, declinò l'offerta in quanto non si sentiva in grado di interpretare un'icona americana, e scrisse una sentita lettera al regista, per spiegargli le motivazioni del suo rifiuto. Fu LEONARDO DI CAPRIO che contattò Day-Lewis a convincerlo invece a prendere parte al progetto di Spielberg. Quando decise di firmare per fare il film, Day-Lewis inviò a Spielberg un nastro con la sua voce che pronunciava alcune battute del copione, dentro una scatola con un teschio e delle ossa incrociate, affinchè fosse segnalato che solo il regista doveva sentire per primo la registrazione. SALLY FIELD era determinatissima ad ottenere il ruolo della moglie di Lincoln, Mary Todd Lincoln: Steven Spielberg, però, era inizialmente restio ad affidarle il ruolo, essendo l'attrice troppo in avanti con l'età, e dieci anni più anziana di Daniel Day-Lewis, ma la forza di volontà della Field fu molto convincente. L'attrice mise su sette kili per assomigliare maggiormente alla signora Lincoln. Il personaggio interpretato da JAMES SPADER, William N. Bilbo, fu ricreato senza aver tracce esistenti del suo aspetto: Spader fu istruito dal regista, circa l'essere "più eccentrico possibile". Nel cast sono presenti attori che, in carriera, avevano già interpretato Abraham Lincoln: HAL HOLBROOK ( in "LINCOLN" e "NORD E SUD"), e DAVID STRATHAIRN ( a teatro). Verso la fine del film, Thaddeus Stevens (TOMMY LEE JONES) va a letto con la sua governante nera, Lydia Hamilton Smith: benchè la cosa non sia mai stata documentata, era oggetto di chiacchiere, al tempo, una presunta relazione tra i due. Spielberg, sul set, era uso chiamare Day-Lewis "Mr. President", e Sally Field "Mrs. Lincoln", oppure "Molly". Il regista ricreò esattamente l'ufficio di Lincoln, arredandolo con la stessa carta da parati ed i libri che il presidente americano teneva lì. Daniel Day-Lewis è uno dei due attori che abbiano vinto un Oscar diretti da Steven Spielberg: l'altro è stato, ad oggi, MARK RYLANCE per "IL PONTE DELLE SPIE". Daniel Day-Lewis dichiarò che se avesse vinto un Oscar per questa interpretazione, dopo aver ricevuto la nomination, avrebbe lasciato la recitazione per cinque anni, come infatti ha fatto, tornando sullo schermo con "IL FILO NASCOSTO", di cui ha affermato che è il suo ultimo lavoro per il cinema. Questo lungometraggio riportò, per la prima volta dal 1985, Sally Field ad ottenere una candidatura all'Oscar: non le accadeva da "LE STAGIONI DEL CUORE". Molte sequenze vennero girate al Virginia State Capitol, a Richmond, in Virginia. Spielberg dichiarò, in un'intervista, che questo suo lavoro era andato molto vicino ad avere "solo" una vita televisiva, trasmesso sulla HBO, ed arrivò sul grande schermo  Come il regista spiegò presentando il film, i nomi dei politici che votarono contro il 13° emendamento furono cambiati, per evitare che gli eredi dei reali oppositori alla fine della schiavitù avessero noie. Fu il 13° incasso americano del 2012. Nella versione italiana Day-Lewis è stato doppiato da PIERFRANCESCO FAVINO. Costato 65 milioni di dollari, ne incassò 182 sul suolo americano, ed altri 93 nel resto del mondo, per un totale di 275 milioni. Candidato a dodici premi Oscar, tra cui miglior film e regia, vincendo quello per il miglior attore protagonista (Day-Lewis) e per i miglior design. Ai Golden Globes, sette le candidature, tra le quali per il miglior film, regia e sceneggiatura, vincendo il premio per il miglior protagonista ( sempre Day-Lewis), così come ai BAFTA, con dieci nominations, l'unico premio ottenuto fu per l'attore britannico. Ma la messe di candidature e premi fu ampia.

venerdì 20 aprile 2018

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IL CATTIVO TENENTE ( Bad lieutenant, USA 1992)
DI ABEL FERRARA
NOIR
Nelle intenzioni di ABEL FERRARA, "IL CATTIVO TENENTE" era stato originariamente concepito come una commedia: lo spunto veniva dalla canzone intitolata "BAD LIEUTENANT", incisa da PAUL HIPP, con cui Ferrara ricantò il brano nella versione che si sente sui titoli . Avrebbe voluto CHRISTOPHER WALKEN come protagonista, ma l'attore rifiutò l'offerta, e venne allora scritturato HARVEY KEITEL. Il montatore della pellicola, ANTHONY REDMAN, espresse la propria approvazione sulla scelta, dicendo che Walken era comunque troppo raffinato ed elegante, mentre Keitel per un ruolo così era perfetto. La sceneggiatura è firmata sia da Ferrara che da ZOE LUND, anche se la sceneggiatrice, tempo dopo, affermò che in pratica il regista aveva contribuito pochissimo alla stesura della storia. Quando Keitel lesse la sceneggiatura, la gettò in aria dopo quindici pagine: convinto ad andare avanti nella lettura, vi si appassionò quando scoprì della suora vittima dello stupro, e realizzò che lavorare a questo lungometraggio sarebbe stato importante per lui. La figlia del protagonista è interpretata dalla vera figlia di Keitel, STELLA KEITEL. La suora stuprata fu inclusa nella sceneggiatura ispirandosi ad un vero fatto, accaduto in un convento a New York, in cui vennero violentate due suore giovani. Il poliziotto che arrestò gli stupratori ha il breve ruolo di un detective nel film. La Lund compare nella pellicola come la donna da cui il personaggio principale va a consumare droga a casa sua: la sceneggiatrice non disdegnava davvero l'eroina, ed è morta nel 1999 per problemi cardiaci legati all'uso di stupefacenti. Il protagonista non ha nome: viene chiamato LT, acronimo per LieuTenant: è l'unica volta che Keitel ha interpretato un personaggio senza nome. Durante tutto il tempo delle riprese, diciotto giorni, Keitel rimase, da attore del "Metodo", nel personaggio anche nelle pause sul set. Una delle due ragazze fermate dal poliziotto protagonista che chiede loro di fare versi osceni era la babysitter del figlio di Keitel. La maggior parte delle riprese vennero svolte in stile "guerriglia", cioè senza permessi ed autorizzazioni, come i film indipendenti: la sequenza in cui LT si reca in un night club venne girata mandando Keitel senza preavviso in un locale, nelle ore di maggior picco di clienti. Per MARTIN SCORSESE, uno dei dieci film degli anni Novanta. Per l'uscita in video in Gran Bretagna, la censura impose di tagliare un minuto e 47 secondi, riguardanti le sequenze in cui Lt si droga con la spacciatrice nell'appartamento di lei. Quando, nel 2009, WERNER HERZOG girò una sorta di remake del film, con NICOLAS CAGE nel ruolo principale, Abel Ferrara non risparmiò offese e parole dure per il regista tedesco. Costò 1 milione di dollari, e negli USA incassò il doppio, mentre a livello mondiale la cifra raggiunta fu 2, 500,000 dollari.

domenica 15 aprile 2018

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UN BIGLIETTO IN DUE ( Planes, trains and automobiles, USA 1987)
DI JOHN HUGHES
COMMEDIA
A JOHN HUGHES, l'idea per il soggetto di "UN BIGLIETTO IN DUE" venne quando, trovandosi su un volo che andava da New York a Chicago, subì un cambio di direzione per via del maltempo, facendolo atterrare a Wichita, e così obbligandolo a raggiungere casa in cinque giorni. Hughes impiegò tre giorni a buttare giù la prima stesura della sceneggiatura, e alla versione finale arrivò riscrivendola venti e più volte. STEVE MARTIN fu convinto leggendo lo script, nonostante fosse, per una commedia, molto lungo (140 pagine) soprattutto per due scene: quella in cui deve regolare il sedile nella macchina, e la tirata piena di "fucking" nella sequenza della compagnia che affitta le auto ( peraltro, unica in cui ci sono parolacce). Si pul sentire, in una scena, JOHN CANDY fischiettare il motivo dei "FLINTSTONES", la serie animata preferita dall'attore. Fu il film d'esordio di DYLAN BAKER. Benchè il suo nome sia in evidenza nei titoli, MICHAEL MCKEAN compare nel film per soli 19 secondi. Nella scena in cui a Wichita viene annunciato l'annullamento del volo, si può scorgere sul tabellone che la destinazione dell'aereo è "Nowhere"( da nessuna parte)! Dato che nessuna compagnia aerea voleva risultare inefficiente, o inadeguata in un film, che le facesse così cattiva pubblicità, la produzione non trovò collaborazione da alcuna linea. In pratica, venne ricostruito un terminale aeroportuale, noleggiando kilometri di binari, inventandosi una compagnia per l'affitto delle auto, con tanto di logo ed uniformi, e affittare duecento auto per la scena del "Rent-a-car". L'esterno dell'aereo è il medesimo di quello de "L'AEREO PIU' PAZZO DEL MONDO", anch'esso prodotto dalla Paramount Pictures. Anche la casa di Neal (Martin) fu interamente ricostruita sul set: costò 100,000 dollari, e provocò molto nervosismo tra i produttori esecutivi, che considerarono questo un forte spreco di denaro. Gran parte delle scene sulla strada vennero realizzate sulla non ancora aperta (all'epoca) Highway 219, che collega Buffalo a Springville, nello stato di New York. Le sequenze girate all'aeroporto di St. Louis furono realizzate con neve finta, perchè nel periodo delle riprese, la temperatura era insolitamente alta. La stazione rurale è la stessa che si vede in "IL MIGLIORE", e si trova situata a South Dayton, New York. Hughes girò moltissimo, pare 180.000 metri di pellicola, in pratica, il doppio di un film medio, ma non è vero che esiste una versione "director's cut" di tre ore di questo lungometraggio. Sia per John Candy, che per Steve Martin, è stato il film preferito tra quelli girati. Il film si chiude con un fermo immagine di John Candy, nella medesima espressione con cui finisce "IO E ZIO BUCK". Costò 30 milioni di dollari, e ne incassò circa 50 nei soli States.

mercoledì 11 aprile 2018

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LA MALEDIZIONE DI DAMIEN ( Omen II, USA 1978)
DI DON TAYLOR e MIKE HODGES (non accreditato)
HORROR
RICHARD DONNER avrebbe dovuto dirigere anche il sequel de "IL PRESAGIO", ma era troppo occupato ad organizzare "SUPERMAN-Il film". Venne assunto MIKE HODGES come regista, che iniziò le riprese, ma ebbe quasi da subito scontri con i produttori, che lo rimpiazzarono con DON TAYLOR. Tuttavia, le poche scene realizzate da Hodges vennero mantenute, come le scene alla fattoria e all'accademia militare, e la sequenza della cena in cui la zia Marion esprime quel che pensa di Damien. WILLIAM HOLDEN era la prima scelta per impersonare il personaggio del padre adottivo di Damien nel primo film, ma aveva rifiutato il ruolo, perchè non era interessato ad avere a che fare con una storia che parlasse del Diavolo ( questo è infatti l'unico horror della sua carriera): GREGORY PECK girò "THE OMEN" al posto suo, e questa volta Holden non si fece sfuggire l'occasione di prendere parte ad un titolo che puntava a grossi incassi. Don Taylor aveva iniziato la carriera cinematografica come attore, e aveva stretto amicizia con William Holden, con cui aveva presenziato sul set di "STALAG 17"LEE GRANT aveva apprezzato molto il primo lungometraggio, e quando ebbe la possibilità di interpretare il secondo capitolo, fu contenta di firmare il contratto. JONATHAN SCOTT-TAYLOR aveva recitato in "PICCOLI GANGSTERS", prima di apparire qui nelle vesti di Damien, e dopo questo film apparve in un pugno di altre pellicole, per poi ritirarsi dal cinema: da adulto, ha svolto l'attività di avvocato. A 59 anni, William Holden era di soli otto anni più giovane di SYLVIA SYDNEY, che interpretava zia Marion. Fu l'ultimo titolo interpretato da LEW AYRES. Ayres volle girare personalmente, senza controfigura, la scena in cui il suo personaggio cade nell'acqua gelata e muore, nonostante l'insistenza di Lee Grant che cercava di far desistere l'anziano attore, riuscendoci in parte, perchè quando il ghiaccio si rompe, è in realtà uno stuntman a scivolare nell'acqua gelida. L'assassinio della donna interpretata da ELIZABETH SHEPHERD, Joan Hart da parte del corvo è un chiaro omaggio a "GLI UCCELLI" di ALFRED HITCHCOCK: venne piazzato nella parrucca indossata dall'attrice del cibo, per attirare il volatile. I rapporti tra LANCE HENRIKSEN e Don Sharp furono pessimi: il primo dichiarò che questo film non contribuì minimamente al successo della propria carriera, e il secondo fece capire che l'attore gli era stato imposto dalla produzione, e lui non lo avrebbe scelto. LEO MCKERN fu l'unico attore che c'era anche nel primo capitolo, ed è l'unico attore che sia apparso in più di un episodio di questa serie. DAVID SELTZER venne contattato affinché scrivesse la sceneggiatura, ma rifiutò, perchè non interessato a firmare dei sequels. Anni dopo, disse che se fosse stato suo lo script, lo avrebbe fatto cominciare subito dopo la fine del primo film, con Damien insediato alla Casa Bianca. La sceneggiatura venne quindi affidata a HARVEY BERNHARD, e fu proprio lui ad insistere perchè fosse ingaggiato JERRY GOLDSMITH per la colonna sonora: secondo lo sceneggiatore, uno dei grandi punti di forza de "Il presagio" erano le musiche del compositore, che avrebbe ricreato la tensione necessaria per rendere altrettanto spaventoso questo seguito. Teddy è l'unica persona che Damien attacca, ma non uccide, nel film. Nella novelization emerge che il corvo assassino sia il subconscio di Damien, che esegue le uccisioni dettate dalla furia del ragazzo: nella prima pellicola, invece, l'animale che affiancava il figlio del Diavolo era un Rottweiler . Il corvo uccide tre persone. Di persona, Damien non uccide in pratica nessuno, ma si verificano strani incidenti che eliminano tutti coloro che sospettano, o arrivano vicino alla verità. Mentre "Il presagio" era un horror piuttosto contenuto, nelle scene violente, questo sequel è marcatamente più "gore", come dimostrano le uccisioni del corvo, e la sequenza dell'ascensore, che taglia in due la vittima. Come alla fine de "Il presagio", Damien sorride verso il pubblico nell'ultima inquadratura. I cadetti dell'accademia militare erano veri studenti dell'Accademia Militare di Delafield, in Wisconsin. La scena che dovrebbe svolgersi a New York è invece girata a Chicago. Pare che STEVE HARRIS, bassista e leader degli IRON MAIDEN, abbia scritto "The number of the Beast" dopo un incubo seguito alla visione di questo film. E' l'unico episodio della trilogia ambientato negli USA: il primo e il terzo si svolgono in Inghilterra. C'era il progetto di girare subito, nel 1979, un terzo capitolo con protagonista Jonathan Scott-Taylor, ma il successo di questo atto secondo fu inferiore alle aspettative, e così venne sì realizzato un numero "3", ma nel 1981, con una produzione più modesta, intitolandolo "CONFLITTO FINALE". Del resto, "ESORCISTA II- L'eretico" andò ancora peggio, e "HOLOCAUST 2000", realizzato in Italia, ma con la star americana KIRK DOUGLAS, venne distribuito internazionalmente senza sollevare grandi clamori: ciò decretò il concludersi del filone hollywoodiano degli horror demoniaci. Il costo del film fu il doppio del primo capitolo, cinque milioni e 200,000 dollari: gli incassi furono, negli Stati Uniti, di 26 milioni e mezzo.

domenica 8 aprile 2018

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I CINQUE VOLTI DELL'ASSASSINO
( The list of Adrian Messenger, USA 1963)
DI JOHN HUSTON
THRILLER
La grande particolarità de "I CINQUE VOLTI DELL'ASSASSINO" fu il richiamo per il pubblico di cinque grandi star che apparivano, pesantemente truccate al punto da essere resi irriconoscibili: FRANK SINATRA, ROBERT MITCHUM, BURT LANCASTER, TONY CURTIS e KIRK DOUGLAS, che è in realtà il coprotagonista della pellicola, assieme a GEORGE C. SCOTT. Sembra, però, come raccontato in un'intervista dall'attore JAN MERLIN, che in realtà tutte le "guest stars", a parte Douglas, apparissero solo nel finale, ripresi mentre si strappano via il make-up per rendersi riconoscibili, ed i personaggi in cui sono indicati, siano interpretati da altri attori truccatissimi. Addirittura, era stata proposta un'apparizione anche a ELIZABETH TAYLOR, nei panni di un rozzo marinaio (!), la quale però non accettò, perchè non intendeva sottostare ad una pesante seduta di trucco. E' il quarto di sette lungometraggi che vede in cartellone insieme Kirk Douglas e Burt Lancaster. Tratto da uno dei romanzi di PHILIP MAC DONALD che vedevano protagonista il detective Anthony Gethrin, tutti scritti negli anni Trenta, eccetto questo, che uscì nel 1959, e fu il primo scritto di Mac Donald dato alle stampe dopo ventun anni. Fu l'ultimo film girato da CLIVE BROOK. Benchè non fosse ambientato nell'isola, fu uno dei sette lungometraggi girati da JOHN HUSTON in Irlanda: parte della pellicola fu realizzata nella tenuta del regista. Anche Huston, appassionato di cavalli e di caccia, appare in un cameo, nell'ultima caccia come Lord Ashton. Il motivo musicale che accompagna l'entrata in scena del personaggio di Kirk Douglas venne usato, anni dopo, in alcune puntate della serie tv "HAWAAI- SQUADRA 5-0", che vedevano apparire un ladro, impersonato da HUME CRONYN. Benchè non accreditato, Kirk Douglas era anche produttore associato del film. La pellicola costò 3 milioni di dollari.

sabato 7 aprile 2018

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GLI UOMINI DELLA TERRA SELVAGGIA
( The Badlanders, USA 1958)
DI DELMER DAVES
WESTERN
"GLI UOMINI DELLA TERRA SELVAGGIA" venne tratto dal romanzo "The Badlanders" di W.R. BURNETT. Come descritto nella sceneggiatura originale di RICHARD COLLINS, la scena iniziale, in cui il personaggio di ALAN LADD esce di prigione, fu filmata effettivamente davanti al carcere di Yuma. Nella sequenza in cui Ladd osserva SAM EDWARDS venire frustato, c'è una citazione di "TWO YEARS BEFORE THE MAST" e "BOTANY BAY", due pellicole in cui lo stesso Ladd subisce tale trattamento. Girando le scene a Yuma, ERNEST BORGNINE volle recarsi a caccia di uccelli, avendo sentito che la zona pullulava di numerosi volatili. L'attore continuò ad andare a caccia nella zona, in Autunno, per molti anni dopo aver lavorato a questa produzione. Fu girando questo film che Borgnine conobbe la sua futura moglie, KATY JURADO. Un reporter sorprese i due in atteggiamento amichevole, e fece circolare la notizia che avessero una relazione: l'attore, già sposato, dichiarò pubblicamente che non c'era nessun tipo di coinvolgimento tra lui e la collega. Ciononostante, il gossip alimentò la faccenda, finchè la moglie di Ernest Borgnine chiese il divorzio. Questo avvicinò Borgnine e la Jurado, che poi si innamorarono, e si sposarono nel 1959. Costato 1 milione e 400, 000 dollari, incassò negli USA quasi un milione, e un milione e 130,000 dollari nel resto del mondo, giungendo a 2 milioni e 105,000 dollari totali.

venerdì 6 aprile 2018

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MASCHERE E PUGNALI ( Cloak and dagger, USA 1946)
DI FRITZ LANG
THRILLER
GARY COOPER basò l'interpretazione del professor Alvah Jesper su Michael Burke, che ebbe una vita molto avventurosa, fu agente dell'OSS (il servizio segreto militare americano ai tempi della II Guerra Mondiale) diresse il circo Barnum, e divenne poi presidente dei New York Yankees. Burke lavorò al film in qualità di consigliere tecnico. Quando FRITZ LANG scoprì che DAN SEYMOUR parlava bene il tedesco, i due fecero amicizia, che durò per tutta la loro vita, e successivamente a Seymour passò la tutela dei lasciti del regista. In una scena, viene inquadrata la caviglia di Gary Cooper mentre cammina, e si nota una cicatrice, che l'attore si era procurato in un incidente d'auto da ragazzo. Era fatto divieto ai film hollywoodiani, per ragioni di sicurezza, nominare l'OSS (Office of Strategic Services) per tutto il periodo della guerra: questa pellicola uscì nel Settembre 1946, e per questo non riscontrò problemi con gli uffici governativi. Prima dell'uscita, tuttavia, un dialogo in chiave anti-atomica venne rimosso dal film. Nel 1948 venne registrato un adattamento radiofonico del film, con LILLI PALMER che riprendeva il ruolo qui interpretato. Nel 1950, invece, venne realizzata una serie tv dalla NBC. 

martedì 3 aprile 2018

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BARBARA STEELE (  Birkenhead, Cheshire, GB, 29/12/37,-...)
Nata nel Cheshire, in Gran Bretagna, BARBARA STEELE voleva fare la pittrice, da ragazza. A vent'anni scelse di aggregarsi ad una compagnia teatrale, e debuttò l'anno dopo nella commedia "UNO STRANIERO A CAMBRIDGE": la sua bellezza particolare, dagli occhi grandi, il volto classico ed etereo, le labbra sensuali ed i capelli corvini e lunghi colpì produttori e gente di cinema, e venne così scritturata per un altro paio di commedie. Ma fu la chiamata in Italia, da parte di MARIO BAVA, che si accingeva ad esordire nella direzione cinematografica, dopo essersi fatto un nome nell'allestimento di effetti speciali,e  nella cura della fotografia di altri titoli cinematografici: il film era un horror destinato a fare scuola, e a diventare un cult assoluto, "LA MASCHERA DEL DEMONIO", in cui la Steele rivestiva i panni di una strega che tornava dalla morte per vendicarsi, dopo essere stata giustiziata, sull'erede di chi la condannò. L'anno seguente girò un altro film dell'orrore, ma negli USA, diretta da ROGER CORMAN: la pellicola era " IL POZZO E IL PENDOLO", e il successo del film, e le buone critiche riservate all'attrice britannica, spinsero i produttori a certificarla come una nuova stella del genere horror. Venne richiamata a Roma per girare un altro film di questo genere, "L'ORRIBILE SEGRETO DEL DR. HICHCOCK", e FEDERICO FELLINI, che era rimasto colpito dall'interprete, volle che recitasse per lui in "8 E 1/2", dandole un piccolo ma significativo ruolo. La parte fu breve, anche perchè la Steele era già impegnata sul set del film di RICCARDO FREDA; seguirono "LO SPETTRO", "DANZA MACABRA", "I LUNGHI CAPELLI DELLA MORTE", "5 TOMBE PER UNA MEDIUM", ed in concomitanza recitò in commedie come "LE ORE DELL'AMORE", "LE VOCI BIANCHE""L'ARMATA BRANCALEONE". In Italia era contesissima, ma anche a livello internazionale, ebbe una fase molto intensa: venne scritturata come co-star in "STELLA DI FUOCO" accanto a ELVIS PRESLEY, ma dopo una forte discussione con il regista DON SIEGEL, abbandonò il film.Quando partecipò, nel 1968, a "BLACK HORROR-LE MESSE NERE", fu il punto più basso della sua carriera nel cinema d'orrore, per molti, ma l'attrice si dichiarò stanca di essere scritturata perlopiù in lungometraggi come questi, e affermò che non sarebbe più apparsa in un horror, lasciando di stucco molti fans.  Tornò in America, incontrò lo sceneggiatore JAMES POE, e dopo un pò i due si sposarono, mettendo al mondo un figlio. Per la moglie scrisse esplicitamente un personaggio in "NON SI UCCIDONO COSì ANCHE I CAVALLI?", ma per scelta dei produttori, la parte andò a SUSANNAH YORK, e Barbara Steele prese particolarmente male la cosa, abbandonando per cinque anni le scene. Tornò sul set per girare "FEMMINE IN GABBIA", nel 1974, in cui impersonava una guardiana costretta su una sedia a rotelle, e la sua prova fu la cosa più apprezzata dalla critica di tutta la pellicola. Nel 1977 ROGER CORMAN le propose un ruolo che le risultò molto allettante, quello di una donna malata di mente, in "I NEVER PROMISED YOU A ROSE GARDEN", ma la maggior parte delle sue scene vennero tagliate al montaggio, e quando partecipò a "PRETTY BABY", le venne dato poco spazio. Con James Poe divorziò nel 1978, e lo sceneggiatore perì due anni dopo. Dopo aver preso parte a un pugno di titoli senza storia, Barbara Steele si ritirò per altri dieci anni dagli schermi, preferendo intraprendere una carriera da produttrice, trovando un buon successo con la serie tv "VENTI DI GUERRA". Decisa a recitare solo occasionalmente, deliziò i fans con qualche apparizione in show televisivi, e la sua ultima interpretazione cinematografica, nel 2012, in "THE BUTTERFLY ROOM" ha confermato sia il fascino dell'attrice, ad oltre sessant'anni, che il suo carisma di diva della paura. 

COSI' PARLO' BARBARA STEELE:
"Non puoi vivere normalmente ed essere una figura di culto."
"Odio le tombe e tutte quelle cose. Ho girato troppi horror. Sono film fatti per i registi, non per gli attori. La gente non si cura dei personaggi, e della loro psicologia. Amo invece ciò che è soprannaturale. Non mi piace la gente troppo razionale."
"Ero sempre una poco di buono, predatrice e divina in molti film che ho girato, e con molti elementi impossibili da spiegare. La forza che muove il dramma è il lato oscuro di ogni storia."