domenica 25 febbraio 2018

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X-MEN 2 ( X-Men 2, USA/CAN 2003)
DI BRYAN SINGER
FANTASTICO/AZIONE
Per il sequel di "X-MEN", ZAK PENN e DAVID HAITER scrissero separatamente proprie versioni della sceneggiatura, che vennero poi combinate per avere lo script vero e proprio, dopo ventisette stesure; vennero convocati MICHAEL DOUGHERTY e DAN HARRIS per la supervisione e alcuni accorgimenti e correzioni per la versione definitiva. Questi ultimi rimossero una scena nella Stanza del Pericolo (ripresa poi per il terzo capitolo, "X-MEN: CONFLITTO FINALE") e la presenza delle Sentinelle (che tornarono poi sia nel terzo film della serie che in "X-MEN-GIORNI DI UN FUTURO PASSATO"). Per BRYAN SINGER, questo era la versione "mutante" de "L'IMPERO COLPISCE ANCORA", il segmento più cupo della serie: infatti si ispirò al secondo capitolo di "STAR WARS" e a "ERA MIO PADRE" per atmosfere e tensioni tra i personaggi. Per la storia si ispirò invece alla graphic novel "Dio ama...l'uomo uccide.", in cui gli X-Men sono costretti ad allearsi con Magneto per contrastare il disegno folle di Stryker per sterminare tutti i mutanti. Singer insistette molto con Penn e Haiter, affinchè si documentassero sugli effetti del rompersi di una diga, per dare maggiore verosimiglianza alla scena pre-finale. BRIAN COX e PATRICK STEWART, pur essendo amici da anni, ebbero qui la prima occasione per lavorare insieme.HUGH JACKMAN andò da un nutrizionista per rimettersi nella forma di Wolverine richiesta. Gli occhiali da sole indossati da JAMES MARSDEN sono diversi da quelli del primo film, anche se possono sembrare simili:questi sono Oakley Pennys, nel titolo precedente aveva degli Oakley Juliets.  HALLE BERRY lasciò perdere "AMORE ESTREMO" per riprendere il ruolo di Tempesta: dato che aveva vinto l'Oscar l'anno precedente per "MONSTER'S BALL", in sceneggiatura venne dato maggior spazio al suo personaggio. Fu durante la lavorazione, a metà  delle riprese, che Singer realizzò di voler far morire Jean Grey: ne parlò tra un ciak e l'altro con FAMKE JANSSEN, con l'idea di farla tornare come nemesi nel capitolo successivo, e l'attrice olandese aderì con entusiasmo. Di conseguenza, venne cambiata la sceneggiatura. Per il ruolo di Nightcrawler sostenne un provino NEAL PATRICK HARRIS, ma perse il ruolo perchè venne scelto ALAN CUMMING, che parlava un fluente tedesco. Onde diventare Nightcrawler, ad Alan Cumming occorrevano dieci ore di trucco. A REBECCA ROMJIN-STAMOS, invece, cinque, comunque due ore in meno che nel primo capitolo. Nel primo capitolo, la Romjin-Stamos dovette indossare lenti fastidiose per interpretare Mystica, qua gli occhi le vennero mutati digitalmente. Il fatto che Cumming abbia lavorato in un solo episodio della serie, è da attribuire anche a questo aspetto: il make-up portava via troppo tempo secondo l'attore. Come nei fumetti, Nightcrawler viene mostrato come molto cattolico: nei comics, addirittura, in una fase Kurt studia per diventare prete, nonostante rimanga negli X-Men. Nei fumetti è spiegato che Nightcrawler è figlio di Mystica e Azazel, ma nel film non viene fatta menzione di ciò. AARON STANFORD venne scritturato come Pyro, dopo la sua prova in "TADPOLE". Dovevano tornare RAY PARK e TYLER MANE a impersonare Toad e Sabretooth, così come ci sarebbero dovuti essere Angelo e Bestia, ma gli sceneggiatori trovarono che la storia contenesse già troppi mutanti e gli spettatori si sarebbero confusi. E' uno dei quattro film sugli X-Men in cui non compare STAN LEE: quando gli è stato chiesto il perchè, Lee ha risposto semplicemente "Nessuno me lo ha offerto". SHAQUILLE O'NEAL si candidò vivamente per prendere parte al film, ma non c'erano ruoli per lui: Alfiere sarebbe apparso solo diversi episodi dopo. Tra Brian Cox e MICHAEL REID MCKAY, che interpreta il figlio di Stryker, ci sono solo sette anni di differenza. Per la scena in cui in molti rimangono congelati dall'Uomo Ghiaccio, diverse delle comparse erano mimi, abituati a rimanere perfettamente immobili. Nella scena in cui Rogue precipita dal jet, la ripresa venne effettuata da ANA PAQUIN in persona, senza controfigura. Gli artigli di Lady Deathstrike erano fissati alle vere unghie di KELLY HU, così l'attrice dovette far crescerle un pò perchè fossero più aderenti. In Italia la Hu era un volto noto, perchè per anni aveva girato spot per la Kraft, interpretando il personaggio di Kaori. In tutto il film, Kelly Hu ha una sola battuta. Bryan Singer appare per pochi secondi, nei panni di una delle guardie di Magneto nella prigione di plastica. Verso metà film, Magneto chiede chi sia in grado di volare: infatti, se nei fumetti sia Rogue che Jean Grey lo sanno fare, nei film, fin qua, solo lui e Tempesta si vedono farlo. Il muro di ghiaccio che separa Wolverine da Stryker era di vero ghiaccio, e pesava più di 180 kilogrammi. Per la scena in cui Bobby confessa ai propri genitori di essere un mutante, venne chiesto a Ian McKellen come far sì che divenisse un vero e proprio "coming out": nel 2015, nei fumetti Bobby Drake ammette di essere gay. Diverse delle riprese dell'abitazione di Xavier provenivano dal primo film, per ridurre il già cospicuo budget. Alcune parti costruite per il set non vennero poi utilizzate per le riprese: alcune parti della Stanza del pericolo, e del bunker di Stryker. La replica della scrivania presidenziale dello studio ovale fu così dettagliata, che occorsero due mesi per ricrearla: venne riutilizzata per alcune puntate della serie tv "STARGATE". Le musiche del film furono affidate all'amico di Bryan Singer JOHN OTTMAN, sostituendo MICHAEL KAMEN, che aveva composto la colonna sonora del primo episodio. Le frasi in tedesco che Nightcrawler rivolge a Jean e Tempesta nella chiesa di Boston significano "Scappate! Sono un demone! Stirpe del diavolo!". Ian McKellen chiese di far ridisegnare l'elmo di Magneto, perchè quello del primo film era molto scomodo.  Nel film muoiono trentasette personaggi. Le scene sul lago ghiacciato vennero realizzate ad Alberta, in Canada, che solitamente in inverno è ricoperta di neve:  come spesso accade in queste occasioni, no n c'era, così dovette essere ricreata artificialmente. Le sequenze che vedono il professor Xavier, Ciclope e Wolverine alla fine del film,. vennero girate a Londra, agli Shepperton Studios, perchè Jackman aveva cominciato a girare "VAN HELSING". Infatti, l'attore ha capelli più lunghi che nel resto della storia, perchè per recitare nella pellicola sul cacciatore di vampiri, portava un'acconciatura così. Sono presenti, più o meno, ottocento effetti speciali nella pellicola. La musica che Nightcrawler ascolta in apertura è il "Dies Irae" di WOLFGANG AMADEUS MOZART. Questo capitolo dura trentasette minuti più del primo. Uscì in 3741 schermi in USA, entrando nel Guinness dei Primati. Fu il sesto incasso USA del 2003. Costò 110 milioni di dollari, incassandone 214 negli USA, con altri 192 nel resto del mondo, totalizzando oltre 405 milioni. 

domenica 18 febbraio 2018

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PRONTI A MORIRE ( The quick and the dead, USA 1995)
DI SAM RAIMI
WESTERN
SAM RAIMI volle realizzare "PRONTI A MORIRE" per fare un western personale, che omaggiasse il cinema di SERGIO LEONE, che ammirava. Fu SHARON STONE a volere il regista per questa produzione, per via del suo interesse per "L'ARMATA DELLE TENEBRE": per il ruolo di "The Kid", il giovane pistolero che si chiama in realtà Fee Herod, venne preso in considerazione DAVID ARQUETTE, poi venne fatta un'offerta a MATT DAMON, che non accettò, e fu la stessa Sharon Stone che indicò LEONARDO DI CAPRIO, e fu talmente ostinata nel volerlo nel film, da pagare lei stessa il suo stipendio. Per il ruolo di Cort si pensò a LIAM NEESON, ma sempre la Stone propose RUSSELL CROWE, sul quale inizialmente c'erano delle perplessità, perchè negli USA era in pratica uno sconosciuto. Raimi fu entusiasta dell'interpretazione dell'attore australiano: disse che era esattamente come tutti immaginano un cowboy. Crowe e Di Caprio appaiono insieme in una sola scena: anni dopo, sarebbero tornati a recitare nello stesso film in "NESSUNA VERITA' ". Nel ruolo di un boia compare il fratello della protagonista, MICHAEL STONE. Tutti gli attori che avrebbero dovuto sparare un colpo sul set furono addestrati a usare la pistola di scena con la massima velocità possibile: forse per l'esperienza nel genere, e per il poco tempo a disposizione per le riprese, dovuto ad altri impegni presi, GENE HACKMAN fu il più veloce di tutti. Nel film ci sono ben undici sparatorie, e Raimi dovette coreografarle accuratamente per renderle ognuna diversa dall'altra. Quella tra Ellen e Eugene fu girata in due giorni e mezzo: era caldissimo, e sia Sharon Stone che KEVIN CONWAY erano coperti di sudore; come rivelò l'attore, "la scena più complicata mai girata in carriera". Per maggiore realismo, la pistola di Ellen andava ricaricata ogni volta, tirando indietro il grilletto: Sharon Stone si esercitò per giorni e giorni, onde rendersi pratica nell'azione. JOHN SAYLES lavorò sul set ad adeguamenti della sceneggiatura, via via che le riprese andavano avanti. La scena in cui Hackman schiaffeggia leggermente la Stone, non era prevista nel copione, e la reazione dell'attrice era reale, quindi. Nel film appariva anche l'attore feticcio di Raimi, BRUCE CAMPBELL, durante una sequenza ambientata durante un matrimonio, ma la scena venne tagliata al montaggio. Fu l'ultimo film per WOODY STRODE e ROBERT BLOSSOM. La scena di sesso tra Ellen e Cort venne tagliata nella versione americana, ma mantenuta in quella internazionale. Il giubbotto di pelle indossato da Sharon Stone aveva più di cento anni, e veniva da un museo del West. I pantaloni, sempre di pelle, indossati dalla star, erano così stretti che la Stone non riusciva a sedersi con il capo addosso, e la troupe, soprattutto la parte maschile, era molto attenta alle sue camminate in cui rivelava un sex-appeal al massimo. Nel film muoiono 18 personaggi. Nella scena in cui Herod spara alla schiena a Ratsy, si può notare sullo sfondo un'automobile che passa. Nonostante la Sony gli avesse imposto un altro compositore invece del fidato JOSEPH LODUCA, Raimi si trovò benissimo a collaborare con ALAN SILVESTRI:  i due espressero in interviste complimenti reciproci. Silvestri compose tre colonne sonore di film inerenti al West, consecutivamente: "RITORNO AL FUTURO PARTE III", "YOUNG GUNS 2" e questa. Con dodici western in produzione nel 1994 ( l'Oscar a "BALLA COI LUPI" e "GLI SPIETATI" facevano pensare ad una rinascita del genere, poi non così avvenuta) la produzione si trovò alle prese con problemi nel reperire costumi del Far West. Il finale com'era stato pensato da Raimi, una volta girato, non venne ritenuto soddisfacente, e alla Sony Pictures gli consigliarono, come "fix writer", JOSS WHEDON, il quale, dopo aver letto la sceneggiatura, in un solo pomeriggio risolse la cosa con il finale definitivo. Sul set venne effettuato un cerimoniale funebre Lakota, quando una delle comparse, di detta etnia, morì (non per un incidente, ma per cause naturali). Quando la lavorazione terminò, la Stone acquistò il cavallo Magic, che cavalcò nella pellicola. L'attrice ha dichiarato che il collega con cui abbia scambiato il bacio più sensuale sullo schermo sia Russell Crowe, definendo invece baciare Leonardo Di Caprio "come baciare il mio braccio". Costato 32 milioni di dollari, incassò in patria 18 milioni; all'estero non andò meglio, ma è tuttora considerato un titolo di culto, e uno dei migliori western degli anni Novanta. 

giovedì 15 febbraio 2018

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RUSTY IL SELVAGGIO ( Rumble fish, USA 1983)
DI FRANCIS FORD COPPOLA
DRAMMATICO
FRANCIS FORD COPPOLA stava girando "UN SOGNO LUNGO UN GIORNO", quando ricevette una lettera da una scolaresca del Midwest, che gli chiedeva di prendere in considerazione di girare un film tratto dal libro preferito da quei ragazzi, "THE OUTSIDERS" di S.E. HINTON. Coppola lesse il romanzo, e ne trasse, in effetti, "I RAGAZZI DELLA 56° STRADA", anche per riscattare il grosso flop del musical. Apprezzò molto l'atmosfera e lo stile della scrittrice, da voler girare a ruota un lungometraggio da un altro scritto suo, "RUMBLE FISH", sempre ambientato nel passato, tra ragazzi dei quartieri bassi: il regista e produttore si ritrovò non poco in questa storia, in cui un fratello minore venerava quello più grande, come era accaduto a lui col fratello August. Infatti, nei titoli di coda appare una dedica a lui. Volle di nuovo MATT DILLON come attore centrale del nuovo film, e, ricordando di essere rimasto ben impressionato da un giovane attore che sostenne un provino per il titolo precedente, ma non era stato preso nel cast, MICKEY ROURKE: lo chiamò, e gli assegnò il ruolo del fratello più grande di Rusty, Motorcycle Boy, sordo e daltonico. Rourke ebbe un approccio al personaggio "come un attore che da tempo non trova più il proprio lavoro interessante", e difatti traspare quel senso di indolenza e noia miscelato al carisma dell'interprete, che rese "speciale" Motorcycle Boy. I tecnici del suono ebbero problemi con la recitazione di Rourke, chiedendogli più volte di alzare il tono della voce, senza gran successo: qualcuno, sul set, ribattezzò l'attore "Mumble fish" (Il pesce che borbotta), giocando col titolo della pellicola. DIANE LANE, invece, ricevette l'offerta di prendere parte a questo film a metà della lavorazione de "I ragazzi della 56° strada". Dillon conosceva il libro, avendolo letto qualche anno prima, e sul set disse alla Hinton che lo riteneva il suo romanzo preferito, al che la scrittrice ribattè divertita, che di solito quelli che le dicevano così erano ospiti di un riformatorio. Il ruolo del padre di Rusty venne offerto a JACK NICHOLSON, cui non piacque la sceneggiatura, e non accettò, lasciando spazio a DENNIS HOPPER. TOM CRUISE si disse entusiasta di aver partecipato al film precedente di Coppola, e disse al regista che avrebbe voluto far parte anche di questo nuovo lavoro, non importava in quale ruolo: ma l'offerta di fare il protagonista di "RISKY BUSINESS", fece cambiare idea alla futura star, e abbandonare questa lavorazione. HEATHER LANGENKAMP, come per il film precedente del regista, girò una scena come figurante, ma in entrambi i casi, venne tagliata via al montaggio. Coppola, per far familiarizzare troupe e cast con lo stile che aveva pensato per la pellicola, fece loro visionare "I DANNATI", "L'ULTIMA RISATA" e "IL GABINETTO DEL DOTTOR CALIGARI": a Rourke, per farlo entrare nello spirito del suo personaggio, fece leggere Camus, e una biografia di Napoleone. Mickey Rourke si ispirò ad alcune pose dello scrittore, come nel tenere la sigaretta all'angolo della bocca, o parlare con le braccia conserte. A sentire S.E. Hinton, la sceneggiatura venne approntata su uno dei primi personal computer, e richiese meno di due settimane per essere completata. Per girare l'impressionante e memorabile, unica sequenza a colori del film, quella dei pesci combattenti, il direttore della fotografia STEPHEN H. BURUM riprese Dillon e Rourke in bianco e nero, e poi mandò le immagini su uno schermo a retroproiezione, poi pose la vasca con i pesci di fronte e la riprese a colori. La scena in cui Rusty fluttua fuori dal proprio corpo, venne invece realizzata ponendo Dillon in una imbracatura sostenuta da un braccio meccanico e da alcuni cavi. Per le scene di combattimento, Coppola ingaggiò il coreografo MICHAEL SMUIN, co-direttore del San Francisco Ballet, perchè ne apprezzava lo stile e le idee: In quasi ogni scena, c'è una fuoriuscita di fumo da qualche parte nell'inquadratura. Anche se può sembrare una Triumph, la moto di Motorcycle Boy, è in realtà una Kawasaki 440 LTD del 1981. Il nome Rusty James viene pronunciato cinquanta volte nel film, in pratica, ogni due minuti di proiezione. Secondo Rourke, la prima versione montata durava cinque ore. L'unico dei tre film tratti da romanzi della Hinton (che compare nel brevissimo ruolo di una prostituta) in cui non c'è EMILIO ESTEVEZ: l'altro titolo è "UN RAGAZZO DI NOME TEX", sempre con Matt Dillon. E' uno dei cinque film preferiti da Coppola, tra quelli che ha girato. La Warner non aveva molto gradito il primo montaggio de "I ragazzi della 56° strada", e quando Coppola propose questo film, allo studio si dissero non interessati a distribuirlo. Commercialmente, andò meno bene del lavoro precedente di Coppola, costando 10 milioni di dollari e incassandone 2 e mezzo negli USA: divenne da subito un cult, amatissimo anche in Europa, e considerato superiore a "I ragazzi della 56° strada" a titolo unanime. Ebbe una nomination ai Golden Globes per la colonna sonora di STEWART COPELAND

giovedì 8 febbraio 2018

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PROFONDO ROSSO ( I, 1975)
DI DARIO ARGENTO
THRILLER
DARIO ARGENTO aveva provato, dopo i tre grandi successi della "trilogia degli animali", a cambiar genere, con "LE CINQUE GIORNATE" in cui rivisitava, a modo suo, il celebre momento storico di Milano con lo scontro con gli austriaci, ma, nonostante la presenza di ADRIANO CELENTANO nel cast, il film fu un sonoro insuccesso. Fu così che, incontrando BERNARDINO ZAPPONI, sceneggiatore di molto cinema italiano tra cui alcuni titoli di FEDERICO FELLINI, venne fuori un progetto, partendo dall'idea di Argento, a proposito di una medium che, in un teatro, avverte una presenza maligna. Il regista e lo sceneggiatore si misero d'accordo per scrivere insieme un thriller che contenesse anche una componente soprannaturale: Argento si occupò maggiormente della parte gialla e horror, mentre Zapponi costruì l'intreccio della storia e i passaggi di sceneggiatura più strutturali. Lo stesso Argento rivelò, in interviste, che andava in una casa di campagna a scrivere le sue parti di sceneggiatura, e finiva prima che scendesse la sera, per tornare di corsa a Roma, perchè lo spaventava stare da solo di notte in quell'abitazione. Un'intuizione di Zapponi quella di costruire i delitti in una dimensione "casalinga", quindi, per rendere più spaventosi gli omicidi, pensò a cose come l'acqua bollente, una mannaia da cucina come arma principale del killer, eccetera, e i riferimenti infantili per sollecitare la tensione negli spettatori. Per la scelta del protagonista, il regista puntò su LINO CAPOLICCHIO, il quale, però, poco prima di iniziare le riprese, ebbe un pauroso incidente d'auto, che necessitò di un ricovero ospedaliero lungo, e così Dario Argento propose il ruolo del pianista Marc Daly a DAVID HEMMINGS, già al centro di un altro celebre thriller italiano, "BLOW UP", e l'attore inglese accettò. Cercando un'attrice co-protagonista, Argento non riusciva a trovare quella adatta a ricoprire il ruolo della giornalista Gianna Brezzi, fu il suo co-sceneggiatore a proporgli, e presentargli, DARIA NICOLODI, con la quale il regista romano intraprese, proprio durante la lavorazione, una relazione destinata a durare a lungo. Il resto del cast fu messo insieme, curiosamente, scegliendo nomi importanti del teatro italiano come GABRIELE LAVIA, EROS PAGNI e GLAUCO MAURI. Per il ruolo apparentemente defilato, in realtà cruciale, della madre di Carlo, l'amico del protagonista anch'egli pianista, in un primo tempo Argento pensava a FRANCESCA BERTINI, diva del muto, cui la parte fu proposta, ma essendo da anni ritiratasi dalle scene, l'attrice tardava a dare una risposta: venne allora contattata un'altra attrice celebre del cinema del periodo bellico, CLARA CALAMAI, che, nonostante non comparisse in un film da qualche anno, volle partecipare. Le foto che la madre di Carlo mostra a Marc quando lui passa da casa dell'amico sono foto realizzate in carriera dalla stessa Calamai. Il travestito che si scopre come amante di Carlo è in realtà interpretato dall'attrice GERALDINE HOOPER. Il titolo di lavorazione fu "La tigre dai denti a sciabola", per dare l'idea di prosecuzione dei primi tre thriller argentiani, ma, dopo aver valutato anche "Chipsiomega" ( le ultime tre lettere dell'alfabeto greco), venne scelto un titolo che alludeva alla forte dose di violenza e sangue presenti nel film ( l'immagine finale, in pratica, è la messa in scena vera e propria del titolo). Quando presentò la sceneggiatura al fratello e al padre SALVATORE E CLAUDIO ARGENTO, il regista ebbe uno scontro perchè essi, in quanto produttore e distributore del progetto, erano fortemente dubbiosi su idee presenti nello script, quali il bambolotto che sembra sospeso in aria nell'omicidio di Giordani, ma il director fu ostinato a portare avanti con tenacia le proprie convinzioni. L'idea dell'ascensore come snodo determinante di un punto della trama venne a Dario Argento visitando la casa di Bernardino Zapponi. Gli effetti speciali furono affidati a CARLO RAMBALDI, che l'anno seguente sarebbe stato chiamato a Hollywood da DINO DE LAURENTIIS per collaborare a "KING KONG". L'ambientazione del film non viene mai specificata, anche se le riprese furono realizzate per la maggior parte a Torino, e poi a Roma, anche se ci sono sequenze realizzate a Perugia, come quella nel cimitero monumentale. Il "Blue Bar" dove Carlo lavora come pianista non esisteva, Argento lo concepì in omaggio al celebre quadro di EDWARD HOPPER "Nighthawks". Le mani guantate dell'assassino appartengono, in realtà, al regista. Per la colonna sonora vennero contattati i PINK FLOYD, i quali declinarono l'offerta, in quanto impegnati nell'incidere "Wish you were here": Argento chiamò quindi il jazzista GIORGIO GASLINI, con cui aveva già lavorato per "Le cinque giornate". Ma quando il musicista presentò le composizioni che aveva creato, il regista rispose criticando fortemente il lavoro di Gaslini, il quale la prese male, e volle abbandonare il film. Delle sue musiche, venne conservata solo la parte della nenia infantile "maledetta" (i vocalizzi erano di Maria Grazia Fontana): Argento contattò una band di progressive rock formata da giovanissimi, in cui c'erano CLAUDIO SIMONETTI, FABIO PIGNATELLI, MASSIMO MORANTE e WALTER MARTINO, i GOBLIN. I quali composero e incisero musiche destinate a far Storia: l'album della colonna sonora divenne un hit assoluto, dominando le classifiche di metà 1975 e parte del 1976. Nel film compaiono sia Gaslini (l'avventore del "Blue Bar" che racconta una scialba barzelletta) che Pignatelli (il redattore che Gianna ferma per chiedergli una penna). La lavorazione cominciò a Settembre del 1974, e terminò oltre la metà di Dicembre dello stesso anno. All'uscita della pellicola, a Marzo 1975, nonostante molte critiche unanimi nell'accusare "Profondo rosso" di eccessivo grand-guignol, minutaggio troppo lungo e altro, il film ottenne un grande successo di pubblico, piazzandosi al decimo posto della classifica generale italiana della stagione '74/75. Da lì in poi, diventare oggetto di culto, con varie riedizioni nel corso degli anni, notevole riscontro di pubblico anche a livello internazionale ( in Giappone venne fatto uscire nel 1978, reintitolato "Suspiria II", dato l'impatto del successivo lungometraggio argentiano), ed essere, ancora oggi, considerato uno dei film più spaventosi della Storia del cinema, fa parte del mito di un thriller "speciale".

giovedì 1 febbraio 2018

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SWEET CHARITY ( Sweet Charity, USA 1969)
DI BOB FOSSE
MUSICALE
Il musical "SWEET CHARITY", ispirato a "LE NOTTI DI CABIRIA", debuttò a fine Gennaio 1966, e rimase in cartellone a Broadway per oltre 600 repliche, ottenendo la nomination al Tony Award come miglior musical. JOHN MCMARTIN fu l'unico del cast originario che riprese il proprio ruolo anche nella versione filmica. GWEN VERNON, che fu la protagonista a teatro dell'opera, consigliò vivamente ai produttori SHIRLEY MACLAINE per la parte: dopo che la MacLaine fu effettivamente scritturata per il ruolo principale, la Vernon, generosamente, si offrì di aiutare la collega a entrare nel personaggio, anche per i numeri musicali. Shirley MacLaine, a sua volta, insistette con il capo della Universal Pictures, LEW WASSERMAN, affinchè affidasse il film alla regia di BOB FOSSE. Il produttore originale, ROSS HUNTER, abbandonò il progetto a lavorazione iniziata per forti divergenze con Fosse sul tono da dare al lungometraggio, e a come si svolgeva la storia. Durante la lavorazione, si sviluppò una forte amicizia tra la MacLaine, CHITA RIVERA e PAULA KELLY: a detta della star, quando eseguivano i numeri musicali assieme, per lei era come ritrovarsi a due collaudati e ben oliati ingranaggi di un motore. Per la Rivera fu il film d'esordio, così come per CHELSEA BROWN , BEN VEREEN e LEE ROY REAMS. La controfigura di Shirley MacLaine, qualche tempo dopo, sarebbe balzata agli onori delle cronache...come GEORGINA SPELVIN, la protagonista di "GOLA PROFONDA". Per la MacLaine alcuni numeri musicali furono un momento infelice: aveva un'infezione in un dente molto acuta, e provava dolore forte, ma per rigorosità professionale non voleva interrompere le riprese per curarsi la bocca. Dopo dichiarò che non aveva memoria alcuna di come aveva sostenuto la realizzazione dei momenti musicali, spesso estenuanti fisicamente, sotto la direzione di Fosse, per il malessere che provava. Il 4 Aprile del 1968, giorno dell'uccisione di Martin Luther King, le riprese erano in corso: sconvolta dall'accaduto, Paula Kelly non volle realizzare alcuna scena quel giorno, e Bob Fosse, coinvolto appassionatamente nel girare il film, non capiva l'entità del fatto, ma accettò di mandare tutti a casa prima tale giornata. La canzone "Big spender" divenne un hit nelle radio americane. Il pezzo "I'm a brass band" di Shirley MacLaine è uno dei numeri musicali più lunghi della storia del genere. La scena in cui Charity, Helene e Nicky cantano e ballano "There's gotta be something better than this" fu di ispirazione per il videoclip di "Single ladies" di BEYONCE'. In molti manifesti USA della pellicola, i capelli di John McMartin erano tinti di scuro, per far sembrare più giovane l'attore. Costò 20 milioni di dollari. Ebbe tre nominations agli Oscar, per la miglior direzione artistica, i migliori costumi e la miglior colonna sonora, e ai Golden Globes ottenne la candidatura per la MacLaine come miglior attrice protagonista.