mercoledì 26 dicembre 2018

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PHENOMENA ( I, 1985)
DI DARIO ARGENTO
THRILLER
Quando DARIO ARGENTO venne a sapere che venivano usati alcuni insetti, nella fattispecie mosche, dalla polizia scientifica, per indagare su delitti, al regista romano venne l'ispirazione per il soggetto di "PHENOMENA". Il film venne girato in inglese, e successivamente doppiato in italiano. Lo scimpanzè addestrato, che nel film si chiama Inga, fuggì per alcune ore dal set nei dintorni: venne ritrovato dalla troupe dopo un pò di ricerche. JENNIFER CONNELLY venne morsa ad un dito dal primate, che le staccò parte della falange: Argento voleva riprendere la scimmia, che continuava ad aggirarsi sul set e non stava frontalmente davanti alla macchina da presa. Il regista chiese alla giovanissima attrice di mettere una mano sulla testa dello scimpanzé, e farlo girare, al che l'animale, contrariato, morse le dita della ragazza. All'ospedale le riattaccarono il polpastrello. Per il resto delle riprese che inclusero lo scimpanzé, questo fu abbastanza ostile con la Connelly. Nella scena in cui Jennifer racconta di come sua madre abbandonò casa, c'è un racconto parzialmente autobiografico del regista. Il dipinto appeso sopra il letto di Jennifer è "Villaggio nella luce del mattino" di Caspar David Friedrich. La scena in cui uno stormo di mosche copre l'istituto in cui Jennifer studia, richiamato dalla giovane, venne girata mettendo polvere di caffè in un acquario, ciò venne ripreso, e successivamente rifilmato con lo sfondo dell'edificio, mentre il caffè scivolava verso il fondo del recipiente. La vasca piena di larve, invece, fu una combinazione di vermiculite, cioccolato liquido e menta. La sindrome di Patau, che affligge il figlio di Frau Bruckner, è un disturbo dovuto all'alterazione di cromosomi. Tale personaggio nella sceneggiatura viene chiamato "Patau", appunto, ma nel film non viene mai chiamato per nome. Il bambino-mostro venne impersonato da DAVIDE MAROTTA, all'epoca ventiseienne. Per girare la sequenza verso la fine del film, in cui il piccolo killer viene assalito dalle mosche, Marotta indossò il trucco e costumi imbottiti, sui quali venne messo glucosio in abbondanza. Gli insetti, di cui erano state tenute in incubazione due milioni di uova, vennero liberati e si avventarono sull'interprete: poi la troupe aprì le finestre per far defluire gli sciami di mosche. Tuttavia, per settimane, nei pressi del teatro di posa, le mosche infestarono gli edifici circostanti. In Inghilterra, la censura tagliò 6 secondi in cui DARIA NICOLODI viene colpita al volto da rasoiate nel finale. La prima figlia del regista, FIORE ARGENTO, è la prima vittima della pellicola. Alla colonna sonora collaborò, con un brano d'effetto, BILL WYMAN dei ROLLING STONESNel 2001 fu annunciato un sequel del film, ma poi non venne girato per disaccordi tra Argento e la Medusa, che deteneva i diritti di sfruttamento. Il film costò circa sette miliardi e mezzo di lire, in Italia fu l'undicesimo incasso della stagione '84/85, e a livello internazionale ottenne buoni incassi. Per molti fans del regista di "QUATTRO MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO", forse l'ultimo lavoro veramente riuscito di Dario Argento.
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MOONRAKER- Operazione spazio
( Moonraker, GB/F 1979)
DI LEWIS GILBERT
AZIONE/SPIONAGGIO
Con il romanzo originale di IAN FLEMING, "MOONRAKER- Operazione spazio" ha pochissimo: i produttori trovarono molto datato il libro, che era il terzo dei romanzi con 007, e presero più che altro lo spunto di partenza ( in Italia uscì intitolandosi "IL GRANDE SLAM DELLA MORTE"). Avrebbe dovuto essere girato nel 1971, dopo "AL SERVIZIO SEGRETO DI SUA MAESTA'", ma con il ritorno, per un solo episodio, di SEAN CONNERY, si optò per realizzare "UNA CASCATA DI DIAMANTI". In realtà, alla fine de "LA SPIA CHE MI AMAVA", del 1977, è annunciato come prossimo capitolo "SOLO PER I TUOI OCCHI", ma l'esorbitante successo di "GUERRE STELLARI" suggerì alla produzione che una storia ambientata nello spazio avrebbe forse ottenuto maggior interesse. La parola "moonraker" potrebbe avere due spiegazioni: una in riferimento a "moonsail", cioè  la più alta vela di una barca, oppure, in gergo del Wiltshire, ad una mossa da contrabbandieri che per nascondere i propri traffici, avrebbero rubato il riflesso della Luna. Quindi, per descrivere qualcuno con una tale ambizione, va benissimo, come appunto il villain Hugo Drax, o lo stesso James Bond. Una sceneggiatura venne commissionata a TOM MANKIEWICZ, che la scrisse, ma non venne ritenuta convincente da ALBERT "CUBBY" BROCCOLI, e tuttavia alcuni elementi vennero usati nei successivi "OCTOPUSSY" e "BERSAGLIO MOBILE". ROGER MOORE sostenne circa 390 interviste per la promozione di questo lungometraggio. Fu l'ultimo film della saga in cui appare BERNARD LEE nei panni di "M": l'attore morì durante la preproduzione di "Solo per i tuoi occhi". Per il cattivo Hugo Drax vennero prima ipotizzati JAMES MASON, STEWART GRANGER, FRANK SINATRA e LOUIS JOURDAN, ma venne scritturato l'attore francese MICHAEL LONSDALE; ironicamente, Drax nel romanzo di Fleming, viene descritto come "A Lonsdale figure".  BARBARA BACH avrebbe dovuto fare una breve apparizione, riprendendo il personaggio di Anya, e avrebbe dovuto essere la donna che divide il letto con il generale Gogol quando egli risponde al telefono: l'idea, però, venne affossata poco prima che cominciassero le riprese. LOIS CHILES era stata contattata per interpretare il personaggio di Anya prima che "La spia che mi amava" venisse girato, ma non accettò perchè aveva deciso un momentaneo ritiro dalle scene: si ritrovò su un aereo accanto a LEWIS GILBERT, che le parlò di questo nuovo episodio, e insistette con Broccoli per averla nel cast, nel ruolo di Holly Goodhead. Anche CAROLE BOUQUET era tra le candidate alla parte, e fu la Bond-Girl dell'episodio successivo. SYLVIA KRISTEL fece un provino per interpretare Corinne Dufour, ma fu scritturata invece CORINNE CLERY. Roger Moore giunse con qualche giorno di ritardo a Rio de Janeiro, per via di un attacco di calcoli renali: anche girando "VIVI E LASCIA MORIRE", Moore era stato colpito da una colica ai reni. Per una settimana le riprese vennero sospese, e i produttori temevano che il film rischiasse di non essere terminato velocemente per via di questi problemi del protagonista. Lois Chiles era incinta durante le riprese. Eccetto che per alcuni primissimi piani, la sequenza in cui Bond, "Squalo" ed il pilota cadono dall'aereo, venne ripresa in caduta libera realmente. La macchina da presa venne montata sul casco di un altro cameraman-paracadutista. Girare tale scena richiese cinque settimane di lavorazione, e ottantotto lanci, dato che per ogni lancio era possibile girare solo qualche secondo di film. Ci vollero invece cinque tentativi, per girare la scena in cui la gondola (ribattezzata da Roger Moore "Bondola") diventa un hovercraft: nelle prime quattro prove, Moore cadde in acqua ogni volta, dovendosi far asciugare, cambiarsi lo smoking di seta, e farsi rifare l'acconciatura. Le cadute dell'attore inglese vennero riprese da turisti che curiosavano sul canale veneziano. Durante le riprese a Venezia, morì papa Giovanni Paolo I: la lavorazione venne sospesa per un giorno, perchè le campane suonate a morto rendevano impossibile girare. Per via delle complicazioni alla vita quotidiana del centro veneziano, dovute alle riprese, Broccoli donò una bella somma di denaro al Fondo "SalvaVenezia". Nella sequenza di lotta tra 007 e Chang, ci fu il più alto numero di vetro/zucchero distrutti girando una sola scena. Durante l'inseguimento automobilistico a Rio, ci fu un momento di vera tensione, quando lo stuntman RICHARD GRAYDON scivolò con la macchina, e rimase in bilico, rischiando di precipitare: l'intera troupe fissò atterrita la scena, che, fortunatamente, si risolse in uno scampato pericolo. Il cavo che "Squalo" morde era fatto di liquirizia. La scena del paracadute contempla "Squalo" che precipita sul tendone di un circo, facendolo crollare: c'erano riprese in cui si vedeva il personaggio uscirne e fuggire correndo, ma sono andate perdute. "Squalo" ebbe molto successo quando uscì "La spia che mi amava", e fu deciso che sarebbe tornato nel capitolo successivo come nemesi cronica di Bond: Lewis Gilbert, però, lesse delle lettere spedite da bambini, che chiedevano come mai il personaggio non fosse buono, anzichè cattivo, e venne cambiata la sua attitudine. Nella pellicola compare per la seconda volta consecutiva "l'uomo con la bottiglia", VICTOR TOURJANSKY, come una strizzata d'occhio per i fans dell'agente segreto: ritornerà nell'episodio successivo, questa volta con un calice di vino. Togliendosi la fluente barba, tagliandosi i lunghi capelli, la controfigura di Roger Moore, JAKE LOMBARD fu il "doppio" ideale per la star, visto che, ripreso pur da vicino, era credibile come 007. Curiosamente, 007 spara una sola volta in tutto il film, e lo fa colpendo il cecchino sull'albero durante la sequenza in cui va a caccia con Drax. Nella realtà, Roger Moore non amava le armi da fuoco,  ed in particolare, nutriva disprezzo per gli sport che le usano come la caccia. E' l'unico film di 007 in cui non viene specificata la pistola che l'agente segreto ha con sè. In tutto il lungometraggio, James Bond non guida un mezzo, se si eccettua un carrello da miniera: il solo film della serie in cui 007 non guida neanche un mezzo a motore, è "SI VIVE SOLO DUE VOLTE". Nella creazione degli effetti speciali, vennero utilizzati anche dei veri laser. Per costruire il colossale "Livello 3" su cui avviene lo scontro finale, nel teatro di posa francese Epinay, vennero utilizzati due tonnellate di chiodi, cento tonnellate di metallo, duecentoventi tecnici, e diecimila metri di materiale di legno per set. Fu il più grande set mai messo su in territorio francese. E' il primo film in cui viene mostrato uno shuttle spaziale: nelle intenzioni della produzione l'uscita del lungometraggio avrebbe dovuto coincidere con il lancio del velivolo nello spazio, ma problemi tecnici fecero rimandare l'operazione NASA fino al 12 Aprile 1981. Tutte le scene del centro spaziale vennero girate al Kennedy Space Center in Florida. Uno dei motivi per cui questa pellicola fu in gran parte girata all'estero, fu per via dell'introduzione di nuove tasse in Gran Bretagna, e la decisione della concessione dei maggiori teatri di posa a questa produzione suscitò diverse polemiche nell'ambiente cinematografico transalpino. Broccoli chiamò STEVEN SPIELBERG per chiedergli il permesso per l'utilizzo del motivo di cinque note usato in "INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO", al che il regista gli dette il via, chiedendo in cambio se fosse possibile utilizzare il tema di 007 in un film che aveva in mente di produrre, "I GOONIES". Broccoli obiettò che quello che Spielberg gli chiedeva andava oltre utilizzare sole cinque note. Spielberg sospettò che da parte del produttore c'era un malcelato astio, a ragione: il regista de "LO SQUALO" era candidato a girare un episodio della serie sulla spia britannica, e forse lo avrebbe fatto realizzando "Solo per i tuoi occhi", se GEORGE LUCAS non avesse ideato, insieme a lui, "I PREDATORI DELL'ARCA PERDUTA". Moore apprezzò molto girare a Parigi: per ragioni sindacali, non si possono avere più di otto ore per una giornata lavorativa, e questo rendeva il set meno faticoso. Inoltre, la lavorazione non cominciava mai prima di mezzogiorno. Il budget per questo episodio, secondo Broccoli, era equivalente a quello dei primi sei film della serie messi assieme. Per la sequenza in cui Drax viene sparato nello spazio, venne piazzata una telecamera sul pavimento, e Michael Lonsdale venne alzato con una gru fino a cinquanta metri d'altezza. Secondo il producer, la sequenza dei titoli firmata da MAURICE BINDER era costata come l'intero "LICENZA DI UCCIDERE". E' il film di James Bond che conta il maggior numero di ruoli ripresi dagli attori: sette, e sono Bond (Moore), "Squalo"( RICHARD KIEL), "M" (Lee), miss Moneypenny (LOIS MAXWELL), "Q" (DESMOND LLEWELLYN), il generale Gogol (WALTER GOTELL) e il ministro Gray ( GEOFFREY KEEN). Lewis Gilbert compare tra la folla in piazza San Marco, così come Albert "Cubby" Broccoli. La canzone del titolo, fu interpretata da SHIRLEY BASSEY, unica, ad oggi, a cantare più di una title-track della serie: era la terza volta che la Bassey incideva un brano per i film di James Bond ( le altre due volte erano per "MISSIONE GOLDFINGER" e "Una cascata di diamanti"). Ad oggi, il secondo ed ultimo episodio in cui si sente la seconda versione dello "007 theme" firmata da JOHN BARRY, e l'unico in cui recita Roger Moore a contenere tale brano.Quando sembrava che toccasse a FRANK SINATRA incidere la canzone dei titoli, che doveva intitolarsi "Think of me", con musica di Barry e testo di PAUL WILLIAMS. Sinatra annunciò poi di non voler incidere il brano, e così John Barry scrisse "Moonraker" insieme a HAL DAVID, offrendolo prima a JOHNNY MATIS, poi a KATE BUSH, per poi definitivamente far cantare il brano alla Bassey. Uno dei modelli dello space shuttle di questo lungometraggio è tuttora in mostra all'Hollywood Planet di Las Vegas. Uno degli episodi più impegnativi da girare dell'intera serie, in tre continenti diversi, quattro studios, e sette nazioni. Pur comparendo in due film di James Bond, "Squalo" pronuncia una sola battuta di dialogo, quando qui brinda con champagne, dicendo "Questo, a noi...". Fino all'uscita di "GOLDENEYE", è stata la pellicola di 007 con l'incasso più alto. Secondo Roger Moore, l'episodio di 007 cui aveva preso parte in cui si era maggiormente preso in giro, e con la trama più assurda. Sempre secondo l'attore, la sequenza più difficoltosa da girare in tutti gli episodi interpretati è qui, nella sequenza in cui 007 e Holly fanno l'amore a zero-g, e Moore sentì davvero il sangue far pressione a occhi e naso. Costato 34 milioni di dollari, ne incassò 70 negli Stati Uniti, ed altri 70 nel resto del mondo, totalizzando 140 milioni. Ebbe la nomination agli Oscar per i migliori effetti speciali. 

giovedì 20 dicembre 2018

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IL COLONNELLO VON RYAN ( Von Ryan's express, USA 1965)
DI MARK ROBSON
GUERRA
L'autore del romanzo "IL COLONNELLO VON RYAN", DAVID WESTHEIMER, durante il II conflitto mondiale, era il navigatore su un aereo B-24 abbattuto mentre sorvolava l'Italia, e fu prigioniero di guerra in uno stalag. FRANK SINATRA firmò per il ruolo principale, ottenendo un compenso di 250,000 dollari. Per il ruolo del maggiore Fincham, Sinatra insistette con la produzione affinché scritturassero RICHARD BURTON, ma la 20th Century Fox fu categorica nell'escluderlo: infatti, la major era in causa con la star inglese e con sua moglie ELIZABETH TAYLOR, dopo lo storico fiasco di "CLEOPATRA", attribuendo parte del lievitare dei costi del film ai comportamenti poco professionali, secondo i produttori, della coppia. Sinatra più volte si spese per far cambiare idea ai produttori, salvo andar su tutte le furie quando realizzò che ogni suo sforzo era inutile. Il ruolo fu offerto a PETER FINCH, che non volle saperne: dopo che venne preso in considerazione JACK HAWKINS, fu ingaggiato TREVOR HOWARD. MICHAEL GOODLIFFE, che interpreta il capitano Stein, era anch'egli un ex-prigioniero di guerra: caduto nelle mani dei tedeschi a Dunkerque, passò i cinque anni seguenti in un campo di prigionia. Su questo set, Sinatra incontrò MIA FARROW: l'attrice si era recata in visita, per salutare JOHN LEYFRED, con cui aveva appena recitato in "GUNS AT BATASI". Frank Sinatra e Mia Farrow si sarebbero sposati qualche mese dopo. Il giubbotto di pelle indossato da Frank Sinatra nel film è lo stesso che BOB CRANE aveva nella serie tv "GLI EROI DI HOGAN", e il medesimo portato da GREG KINNEAR in "AUTO FOCUS". Nella scena in cui, alla stazione di Milano, i tedeschi preparano un'imboscata, è evidente che, oltre ai mortai, armino una mitragliatrice a raffreddamento d'acqua US calibro 30, mentre in dotazione all'esercito germanico c'era la MG-42, tra l'altro, un'arma decisamente migliore per precisione e potenza. Oltre a Sinatra e Leyton, il film aveva nel cast un'altra persona entrata cantando nelle classifiche: RAFFAELLA CARRA'. Fu Frank Sinatra ad imporre il finale alla 20th Century Fox, facendo cambiare quello del romanzo, per evitare ogni rischio che il film potesse avere un seguito: nel libro Ryan raggiunge la Svizzera con gli altri prigionieri di guerra in fuga. Per Sinatra, invece, farlo morire alla fine del film avrebbe aggiunto credibilità al personaggio, e lo avrebbe riscattato per via della morte di Gabriella. Costato oltre 5 milioni e 700,000 dollari, incassò solo negli USA 17 milioni e 100,000 dollari. Ebbe una nomination agli Oscar per gli effetti sonori.

mercoledì 19 dicembre 2018

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I CAVALIERI DELLA TAVOLA ROTONDA
( Knights of the round table, GB/USA 1953)
DI RICHARD THORPE
AVVENTURA
"I CAVALIERI DELLA TAVOLA ROTONDA" fu il primo film ad essere girato in Cinemascope, non prodotto dalla 20th Century Fox. Lo produsse la Metro Goldwyn-Meyer. Fu anche la prima produzione co-finanziata e girata in Inghilterra, in tale formato. A JAMES MASON fu offerto il ruolo di Merlino, ma fu poi FELIX AYMER ad avere la parte. GEORGE SANDERS era stato ingaggiato per interpretare Mordred, ma le sue cattive condizioni di salute lo costrinsero a rinunciare a questo film: fu scelto, poco prima di cominciare le riprese, STANLEY BAKER. ANNE CRAWFORD, che aveva solamente 7 anni e mesi più di Baker, interpretava nella finzione sua madre Morgana. Quando sette anni dopo fu scritturato per la colonna sonora di "EL CID", MIKLOS ROSZA, in pratica, riadoperò le composizioni per questa pellicola. Alcune sequenze vennero girate alle cascate di Wicklow, in Irlanda, come per altri due titoli inerenti al ciclo della Tavola Rotonda, come "EXCALIBUR" e "KING ARTHUR". Altre scene vennero girate nel Devon ed in Cornovaglia. Le inquadrature del film durano in media otto secondi, un lasso di tempo relativamente veloce per i lungometraggi britannici dell'epoca. Costato 2 milioni e 600,000 dollari, ne incassò 9 e 850,000 in America, ed altri 7 e mezzo nel resto del mondo (quarto incasso della stagione '54/55 in Italia), per un totale di oltre 17 milioni e mezzo. Ricevette due nominations agli Oscar, per la miglior direzione artistica a colori, e per il miglior sonoro. RICHARD THORPE fu candidato a vincere il gran premio speciale della Giuria a Cannes.

lunedì 17 dicembre 2018

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L'OTTAVA MOGLIE DI BARBABLU'
( Bluebeard's eighth wife, USA 1938)
DI ERNST LUBITSCH
COMMEDIA/SENTIMENTALE
"L'OTTAVA MOGLIE DI BARBABLU'" fu tratto da una commedia di ALFRED SAVOIR, poi portata a Broadway: esordì sul palco americano nel Settembre 1921 e fu replicata per 154 volte. Prima di questa versione, ne venne girata una muta con GLORIA SWANSON, nel 1923, "BLUEBEARD'S  8TH WIFE". Fu la prima collaborazione di ERNST LUBITSCH con BILLY WILDER e CHARLES BRACKETT come sceneggiatori; quando i tre si incontrarono per la prima volta in sede di scrittura, il regista chiese come avrebbero fatto incontrare i due protagonisti, e Wilder disse che lui avrebbe voluto comprare un pigiama, anche se per dormire  adoperava solo la parte sopra, e che il commesso insisteva affinché lo acquistasse per intero, ma l'arrivo di lei, che utilizza invece solo la parte inferiore, avrebbe sistemato le cose. Lubitsch fu entusiasta dell'idea, ed anche Brackett lodò il collega per l'espediente narrativo. Tempo dopo, venne fuori che anche Wilder dormiva solo con la parte superiore del pigiama, e pensava da tempo ad inserire questa cosa in uno script. Lo "Screen Guild Theater" realizzò per due volte versioni radiofoniche, prima nel 1947, con CLAUDETTE COLBERT che riprendeva il suo ruolo ( questa di 30 minuti), e poi nel 1952 con DAVID NIVEN che riprendeva il proprio. Questo film fu uno dei 700 titoli, girati tra il 1929 ed il 1949, che vennero ceduti alla MCA/Universal per la trasmissione televisiva nel 1958, ma per complicazioni legali circa i diritti di sfruttamento, non potè essere trasmesso che diversi anni dopo.

sabato 15 dicembre 2018

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CHRISTOPHER LAMBERT ( Christophe Guy Denis Lambert, Great Neck, Long Island, NY, USA, 29/03/57-...)
Seppure nato nello stato di New York, CHRISTOPHER LAMBERT venne portato via dagli Stati Uniti a soli due anni, dato che il padre, un diplomatico delle Nazioni Unite, venne assegnato a Ginevra. Lambert studiò in scuole private, fino ai dodici anni, età in cui recitò per la scuola, e rimase colpito da quello che aveva provato nello stare sul palcoscenico. Fu così che il ragazzo andò al Conservatorio, dove rimase per due anni. A ventitrè anni, nel 1980, il giovane esordì in un piccolo film, "IL BAR DEL TELEFONO", e poi partecipò ad altre produzioni a basso costo, con il nome "Christophe Lambert": fu tre anni dopo, che venne scelto per interpretare una nuova versione del Signore delle Scimmie Tarzan. Fu un buon successo internazionale, la fisicità di Lambert, e lo sguardo particolare, quasi strabico, servirono a lanciare il giovane attore franco-americano come uno dei nuovi sex-symbol della metà degli anni Ottanta: fu una forma di miopia in fase preadolescenziale a causare lo sguardo tipico di Lambert. Di seguito, l'attore interpretò "AMORE E MUSICA" accanto a CATHERINE DENEUVE, ed un film destinato a diventare di culto, come "SUBWAY" di LUC BESSON. L'anno seguente, un ruolo che avrebbe consacrato Lambert, quello del guerriero che attraversa il tempo di "HIGHLANDER-L'ultimo immortale"; la carriera dell'attore ebbe un'impennata. Nello stesso anno, il 1986, fu protagonista di un film in Italia, dove avrebbe girato più di un lungometraggio, "I LOVE YOU", diretto da MARCO FERRERI. Nel 1985 conobbe, a Roma, DIANE LANE, la quale, come lui, stava girando degli spot nella capitale italiana: si sono sposati tre anni dopo.  Il risultato commerciale di "Highlander", oltre a generare dei sequels, mise Lambert all'attenzione di Hollywood: già nel 1987, MICHAEL CIMINO gli affidò il ruolo del bandito Salvatore Giuliano ne "IL SICILIANO", tratto dal best-seller omonimo di MARIO PUZO: nonostante lo sforzo produttivo, il film fu un tonfo, stroncato dalla critica ( anche se, va detto, i produttori manomisero pesantemente il lavoro del regista), e, dopo essere stato in predicato per ottenere il ruolo di 007, candidato personalmente da JOHN GLEN, dopo l'abbandono di ROGER MOORE, non riuscì a farselo assegnare per via dell'accento, palesemente lontano dal britannico. Un'altra occasione d'oro, non sfruttata, giunse quando gli venne offerto il ruolo del poliziotto dai problemi di tenuta di nervi Martin Riggs di "ARMA LETALE", che non volle interpretare, facendo sì che MEL GIBSON ne facesse un successo personale. Dopo il fiasco del film di Cimino, Lambert, proprio accanto alla moglie Diane Lane, girò una commedia sentimentale a sfondo fantastico, "LOVE DREAM", che ebbe un discreto successo e riportò l'attore in carreggiata. Sfortuna volle che DAVID LEAN, che lo aveva scelto per dargli uno dei ruoli principali in "NOSTROMO", morì nel 1991, prima di iniziare la lavorazione dell'opera. Molto presente in rotocalchi e riviste di immagine per via del fascino riconosciutogli, Lambert provò un ruolo impegnato in "UN PRETE DA UCCIDERE", sul sacerdote polacco Popielzusko, ucciso all'inizio degli anni Ottanta, e la black comedy "MAX E JEREMIE DEVONO MORIRE", accanto a PHILIPPE NOIRET, ma il successo di pubblico è arriso alla star con film di cassetta come "SCACCO MORTALE", "HIGHLANDER II". Negli anni seguenti, Lambert ha girato perlopiù film d'azione come "GLI SCORPIONI" e "GUNMEN", anche se il ruolo da protagonista nell'atipico film di fantascienza italiano "NIRVANA", diretto da GABRIELE SALVATORES, gli ha fatto guadagnare simpatie da recensori e cinefili. Separatosi da Diane Lane nel 1994, dalla quale ha avuto una figlia, si è risposato nel 1999 con un'altra attrice, JAIMYSE HAFT, unione durata fino al 2006: dall'anno dopo ha intrapreso una relazione con SOPHIE MARCEAU, durata sette anni. Via via defilatosi in partecipazioni straordinarie come in "MORTAL KOMBAT", "GHOST RIDER-Spirito di vendetta",  e "AVE, CESARE!", Christopher Lambert si è dato anche alla produzione. Grande appassionato di horror, ha citato tra i suoi favoriti "SHINING", "HALLOWEEN", "LA CASA", e "ROSEMARY'S BABY".  Ha sviluppato durature amicizie con MARIO VAN PEEBLES e SEAN CONNERY. Si sposta frequentemente tra la Svizzera, ove ha residenza, la Provenza, e Los Angeles, città dove vive la figlia. 
COSì PARLO' CHRISTOPHER LAMBERT:
"Può essere un errore dirlo, ma conosco i miei limiti come attore, e so quel che posso fare, e quello che non posso fare. Uno come ROBERT DE NIRO può far tutto. Io no. "Highlander"  è alla base quello in cui mi muovo meglio. Quel che cerco di fare è sviluppare la mia abilità di attore, e fare il mio meglio in una pellicola fantastica e d'azione. Amerei girare un film come "RAIN MAN", ma oggettivamente non è cosa mia."
"La cosa più importante è continuare a fare le cose con passione, e stare pronti ad accettare i dolori e i fastidi che a volte si accompagnano alla fama."
"Ho sempre provato, anche in tutti i film d'azione fatti, a cercare la sensibilità del mio personaggio più della pura azione. Quando lessi la sceneggiatura di "Highlander", mi interessò soprattutto, la parte sentimentale, il dolore di questo personaggio che non poteva morire, e vedendo la gente che amava via via sparire."

lunedì 10 dicembre 2018

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HUGO CABRET ( Hugo, USA 2011)
DI MARTIN SCORSESE
DRAMMATICO/FANTASTICO/AVVENTURA
"HUGO CABRET" è tratto dal libro "L'INVENZIONE DI HUGO CABRET", di BRIAN SELZNICK, e MARTIN SCORSESE lo lesse quasi subito dopo la sua uscita, nel 2007, sentendo un feeling molto vivo con il romanzo, e decidendo di voler farne un lungometraggio: dopo averlo finito, lo prestò allo sceneggiatore JOHN LOGAN, affinché lo leggesse egli stesso, e preparasse uno script. Logan comprese perchè il regista fosse rimasto folgorato da tale libro. Selznick compare nel lungometraggio verso la fine, è l'uomo con gli occhiali dietro a Mèlies, vicino a casa sua. Fin da subito, Scorsese voleva BEN KINGSLEY per interpretare George Meliès. Quando Meliès dirige un film, l'operatore alla macchina da presa è il figlio dell'attore, EDMUND KINGSLEY. Kingsley basò la sua interpretazione sullo stesso Scorsese. Martin Scorsese e CHRISTOPHER LEE erano amici di vecchia data, ma non avevano mai avuto modo di lavorare insieme ad un progetto: quando il regista gli propose di partecipare a questo film, Lee rispose "Era ora!". JUDE LAW, nel ruolo del padre di Hugo, compare nel film per soli tre minuti. SACHA BARON COHEN volle prender parte a questo lungometraggio per poter lavorare con Martin Scorsese: basò il suo accento, e la caratterizzazione del personaggio del poliziotto sul Clouseau di PETER SELLERS nei film della "Pantera Rosa". Nel film, non accreditato, compare MICHAEL PITT nei panni di un proiezionista. Scorsese, invece, appare nel brevissimo ruolo di un fotografo. La scena iniziale, con il treno che arriva alla stazione viaggiando attraverso la città di Parigi, richiese il lavoro di svariati computer, e per ogni fotogramma decine di terminali lavorarono. Solo per questa sequenza, ci volle quasi un anno di lavoro.  Il chitarrista che appare poco dopo l'inizio della pellicola, era modellato sul famoso musicista belga DJANGO REINHARDT: l'accuratezza fu tale da mostrare che suonava senza utilizzare anulare e mignolo, che erano rimasti bruciati in un incendio. Oltre a Reinhardt, nella sequenza iniziale, ci sono sosia di Winston Churchill e JAMES JOYCE. La stazione mostrata è quella di Montparnasse. Il meccanismo all'interno dell'automa è vagamente basato su un modello costruito tra il 1768 ed il 1774, conservato al Museo di Arte e Storia a Neuchatel, in Svizzera. La musica che si sente nella scena in cui Hugo e Isabelle leggono il libro "Inventions of dreams" è "Danse Macabre" di CAMILLE SAINT-SAENS. Il poema che Isabelle recita all'ispettore Gustav nella stazione è "A birthday" di CHRISTINA GEORGINA ROSSETTI. Il film è ambientato nel 1931, essendo Hugo dodicenne: il personaggio è nato nel 1919. Fu il primo film, dal 2002 di "GANGS OF NEW YORK", in cui non compariva LEONARDO DI CAPRIO in un lungometraggio di fiction del regista. Quasi tutta la pellicola fu girata a Londra, sul set, eccetto due settimane di riprese a Parigi. Prima di cominciare le riprese, il regista fece visionare a cast e troupe "LA MASCHERA DI CERA" e "IL DELITTO PERFETTO", quali esempi riusciti di cinema in 3D. Quando Scorsese mostrò, in anteprima, la versione 3D a JAMES CAMERON, questi ne rimase entusiasta, definendo il film un capolavoro, e con il miglior utilizzo del tridimensionale mai visto, inclusi i suoi lungometraggi. Martin Scorsese aveva diretto il film indossando degli speciali occhiali 3D sopra quelli che portava di suo. E' stato il primo lungometraggio di Scorsese tutto girato in digitale.L'Oscar per la fotografia andato a ROBERT RICHARDSON incluse questi nel ristretto gruppo, composto da EMMANUEL LUBEZKI e VITTORIO STORARO, di direttori della fotografia ad aver vinto per tre volte la statuetta, ancora in vita. "Hugo Cabret" vinse altrettanti Oscar del film laureato miglior pellicola dell'anno nel 2012, "THE ARTIST", cinque in tutto. Undici le nominations, tra le quali miglior film, regia, sceneggiatura non originale; oltre a quella per la fotografia, i cinque premi vinti andarono al missaggio del sonoro, montaggio sonoro, effetti visivi, e direzione artistica. Tre candidature ai Golden Globes, per il miglior film drammatico, miglior regia e miglior colonna sonora: vinse un premio, andato a Martin Scorsese. Dieci candidature ai BAFTA, tra le nominations: miglior film, regia, montaggio, direzione artistica. Vinse due premi: per il design di produzione, e per il sonoro. Ebbe la candidatura al David di Donatello per il miglior film straniero. Venne progettato un videogame per la Nintendo con il personaggio Hugo Cabret, poi mai realizzato. Costò 150 milioni di dollari: l'incasso di 73 milioni in patria, e di altri 112 all'estero, per un totale di 185 milioni, fu buono, ma considerato non all'altezza dello sforzo produttivo. 

giovedì 6 dicembre 2018

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UNA PALLOTTOLA SPUNTATA 2 E 1/2- L' odore della paura
( The naked gun 2 and a half: The smell of fear, USA 1991)
DI DAVID ZUCKER
COMICO
La sequenza d'apertura di "UNA PALLOTTOLA SPUNTATA 2 E 1/2" contempla un cameo di ZSA ZSA GABOR, che colpisce con la borsetta: è un riferimento a un fatto accaduto all'attrice, nel 1989, arrestata perchè guidava con patente scaduta, che aveva preso a "borsettate" l'agente che l'aveva fermata. Le foto nel "Loser's Bar" in cui va un depresso Frank Drebin ( LESLIE NIELSEN) comprendono: il dirigibile Hindenburg, la nave Lusitania, il terremoto di San Francisco, la De Lorean DMC-12, il telescopio Hubble Space, Michael Dudakis, candidato democratico alle elezioni dell'88 sconfitto da George Bush I. ROBERT GOULET, il cattivo del film, era apparso all'inizio del terzo episodio della serie "QUELLI DELLA PALLOTTOLA SPUNTATA", morendo nella stessa scena in cui compariva: Goulet venne scelto anche perchè, come raccontò PRISCILLA PRESLEY, il suo ex-marito ELVIS PRESLEY, aveva sparato al televisore che tenevano in casa quando avevano inquadrato proprio Goulet. La scena in cui viene parodiato "GHOST-Fantasma", è un omaggio al fratello JERRY ZUCKER, regista del film, da parte di David Zucker. Zucker compare in un cameo, vestito da colono nella sequenza in cui la polizia circonda una casa e comincia a sparare."WEIRD" AL YANKOVIC dovette girare la scena in cui viene steso da Drebin, che apre la porta colpendolo, sedici volte: finì con un grosso ematoma sulla gamba. Fu l'ultimo film girato da JOSE GONZALES-GONZALES. Il numero di casa di Jane è 3D. Nella scena in cui il villain muore, precipitando da una finestra, per atterrare incolume, ma venendo attaccato da un leone, nell'originale Goulet intona "On a clear day you can see forever", nella versione italiana "Nel blu dipinto di blu". Costò 23 milioni di dollari, e negli USA ne incassò 86.

martedì 4 dicembre 2018

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THE UNTOUCHABLES- Gli intoccabili
( The Untouchables, USA 1987)
DI BRIAN DE PALMA
AZIONE
La Paramount Pictures volle produrre "THE UNTOUCHABLES", detenendo i diritti di sfruttamento dell'autobiografia di Elliot Ness, e avendo prodotto la serie omonima negli anni Cinquanta: il regista scelto fu BRIAN DE PALMA, dal produttore ART LINSON. Nè uno, nè l'altro erano fans della serie televisiva. Per il ruolo di Elliot Ness, non fu semplice arrivare a scegliere l'attore:lo studio avrebbe voluto HARRISON FORD, ma il regista non era convinto fosse la scelta giusta. De Palma vide JEFF BRIDGES, MICKEY ROURKE, TOM BERENGER e NICK NOLTE per proporre loro il ruolo, mentre GIORGIO ARMANI, chiamato a disegnare i costumi per il film, suggerì DON JOHNSON, con il quale aveva lavorato per la serie "MIAMI VICE": tutti questi declinarono. Vennero presi in considerazione ALEC BALDWIN, NICOLAS CAGE, MICHAEL KEATON, ED HARRIS, MICHAEL DOUGLAS, JOHN MALKOVICH, KURT RUSSELL, RUTGER HAUER, JAMES WOODS, BRUCE WILLIS, JOHN TRAVOLTA e CHRISTOPHER LAMBERT, per impersonare l'agente speciale FBI; MEL GIBSON si disse molto interessato al ruolo, ma aveva un contratto già pronto per girare nello stesso periodo "ARMA LETALE". Nonostante la sua iniziale riluttanza nell'accettare KEVIN COSTNER, proposto dalla Paramount, perchè non lo riteneva un attore molto conosciuto, De Palma fu rassicurato da STEVEN SPIELBERG, che lo aveva diretto in "STORIE INCREDIBILI", che gli disse che era un giovane attore molto carismatico e umile. Al tempo della proposta del ruolo di Ness a Jeff Bridges, Brian De Palma volle parlare anche con GENE HACKMAN per offrirgli il ruolo di Jimmy Malone: poi la parte andò invece a SEAN CONNERY. La prima scelta di De Palma per interpretare Al Capone era ROBERT DE NIRO, il quale si disse interessato alla parte, ma era in un periodo molto fitto di impegni; il regista allora volle vedere BOB HOSKINS, e lo invitò in un locale a Los Angeles per parlargli del film. Hoskins accettò, e iniziò a prepararsi a girare, ma appena prima delle riprese, De Niro avvisò che si era liberato per un pò e poteva prendere parte al progetto: De Palma ne fu felice, ma anche imbarazzato con Hoskins perchè la sua partecipazione saltava, e la Paramount risarcì con 20,000 dollari l'attore britannico. Hoskins chiamò poi il regista, chiedendogli sarcasticamente se aveva in mente altri film dove non lo avrebbe poi voluto... Robert De Niro contattò personalmente sarti che avevano lavorato per Al Capone, e volle che realizzassero abiti uguali a quelli indossati dal gangster: non solo, volle anche biancheria come il malvivente portava, anche se nel film non si vedeva, per muovarsi come Capone avrebbe fatto. De Niro non aveva il tempo necessario ad ingrassare come fece per "TORO SCATENATO", onde impersonare Al Capone: sotto i vestiti indossò cuscini e gommapiuma per aumentare la propria stazza, e si fece stempiare dal barbiere. Come De Niro ammise in seguito, la sua interpretazione del gangster fu molto influenzata da come ROD STEIGER lo aveva rappresentato, nel 1959. Quando il film era ancora poco più di un progetto, lo studio contattò MARLON BRANDO perchè interpretasse Capone, offrendogli cinque milioni di dollari per due settimane di riprese: Brando rifiutò. De Palma aveva apprezzato ANDY GARCIA in "8 MILIONI DI MODI PER MORIRE", e gli propose di interpretare il killer Frank Nitti, ma l'attore insistette per fare un provino per Stone. Il personaggio di Oscar Wallace, interpretato da CHARLES MARTIN SMITH era ispirato vagamente a Frank Wilson, agente del fisco USA che lavorò dal 1928 in poi, per fare accusare Al Capone di evasione fiscale. Wilson non ebbe mai alcun contatto con gli "Intoccabili". Fu il film d'esordio per PATRICIA CLARKSON, che interpreta la moglie di Ness. Frank Nitti non morì come si vede nel film: arrestato Capone, assunse il comando di parte della gang del più celebre "collega", e successivamente, nel 1943, venne imputato per estorsione. Di fronte alla prospettiva di finire in carcere, Nitti si ubriacò, e si sparò. Albert H. Wolff, ultimo sopravvissuto dei reali "Intoccabili", fu assunto come consulente, ed aiutò Costner nella rappresentazione del personaggio di Ness. Fino al 1957, la figura di Ness era stata dimenticata, ma il successo della serie tv "GLI INTOCCABILI" riportò alla fama l'uomo che aveva fermato Capone. Kevin Costner e Robert De Niro sono insieme in due sole scene: nella hall dell'hotel di Capone, e durante la sequenza del processo. De Niro e Sean Connery compaiono insieme nella hall, ma mai nella stessa inquadratura. L'idea del "patto di sangue" tra Ness e Malone svolta in una chiesa fu ispirata da Sean Connery: la sequenza avrebbe dovuto svolgersi per strada, ma l'attore scozzese suggerì che il luogo sacro avrebbe potuto rappresentare l'unico posto in cui i due non venissero spiati.  La scena in cui Al Capone uccide uno dei suoi collaboratori con una mazza da baseball è ispirata ad un fatto realmente accaduto, nel 1929: due temuti sicari al soldo del fuorilegge, Albert Anselmi e John Scalise, avevano in mente di ucciderlo e prendere il suo posto nel guidare il suo impero criminoso, ma Capone, avvertito del progetto di tradimento da parte di un altro sgherro, Tony Accardo, ad una cena con alcuni dei suoi uomini, con una mazza da baseball colpì alla testa i due, massacrandoli, per finirli a colpi di pistola. Nella realtà, Capone, sapendo che far uccidere un agente federale avrebbe significato una maggior pressione della polizia sul suo operato, dette ordine ai suoi di non colpire in alcun modo nessun agente appartenente al nucleo degli "Intoccabili", non come nel film in cui fa decimare la squadra di Ness. Capone e Ness non si fronteggiarono mai testa a testa, come accade nel sottofinale della pellicola. Così come Elliot Ness viene descritto felicemente sposato, con una bambina, mentre l'agente si sposò tre volte, e non ebbe figli, adottandone uno. Nella realtà, il capo d'accusa contro Capone fu riferito a tasse non pagate, che si tramutarono in 5000 separati atti contro l'imputato. Nella scena di apertura nel salone del barbiere, sono inquadrate alcune bottiglie di proprietà di Capone. Durante la rappresentazione de "I Pagliacci", la voce che si sente è quella di MARIO DEL MONACO. Girando la scena dell'attacco mortale a Malone, Connery dovette essere portato al pronto soccorso dopo la prima ripresa, perchè gli era andato del sangue finto negli occhi. Nella sceneggiatura originale, e nella novelization, di DAVID MAMET, lo scontro finale si svolge su un treno fermo, anzichè nella stazione ferroviaria: venne fatto diversamente, perchè ricostruire o trovare un treno originale degli anni Trenta era troppo costoso. La scena della stazione fu ispirata a De Palma dalla famosissima sequenza de "LA CORAZZATA POTEMKIN". Il bambino nella carrozzina è il figlio del coordinatore degli stuntmen. La musica da carillon che si sente nella sequenza fu consigliata da Mamet, ed inizialmente De Palma non era d'accordo nell'utilizzarla. Curiosamente, ogni poliziotto che nel film beve alcoolici, viene ucciso. Nel lungometraggio muoiono ventiquattro persone. Per il film era stato pensato inizialmente un finale più ironico, con Al Capone seduto sulla sedia del barbiere, con i giornalisti intorno ad intervistarlo, come in apertura, ma poi l'inquadratura si allargava mostrandolo in divisa da carcerato. Il direttore della fotografia STEPHEN H. BURUM propose, senza successo, di girare il film in bianco e nero. A cavallo tra gli anni Novanta e i primi Duemila, si parlò a lungo di un prequel intitolato "The Untouchables: Capone Rising", sempre diretto da Brian De Palma, con NICOLAS CAGE nel ruolo di Capone. Costò 25 milioni di dollari, e ne incassò 76 negli States: sommando gli altri 30 incassati nel resto del mondo, arrivò a 106 milioni totali. Quattro le nominations agli Oscar: per il migliore attore non protagonista (Connery), miglior direzione artistica, migliori costumi, e miglior colonna sonora. Vinse quello per il "supporting role", dando a Sean Connery l'unico Oscar vinto in carriera (e l'unica candidatura). Ai Golden Globes due candidature: per l'attore non protagonista ( ancora Connery) e la miglior colonna sonora. La partitura di ENNIO MORRICONE vinse il BAFTA, su quattro nominations (oltre a quella, di nuovo per l'attore non protagonista a Sean Connery, ai costumi di GIORGIO ARMANI e alla direzione artistica).

lunedì 26 novembre 2018

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SOLDATO BLU ( Soldier blue, USA 1970)
DI RALPH NELSON
WESTERN
"SOLDATO BLU" fu tratto dal romanzo di THEODORE V. OLSEN "Arrow in the sun", ispirato alla tragedia del massacro di Sand Creek, nel 1864, in cui un plotone dell'esercito nordista fece scempio di un villaggio indiano situato sul fiume omonimo. Fu il film di debutto per JAMES HAMPTON, e l'ultimo di MORT MILLS. Fu anche il primo lungometraggio la cui colonna sonora venne composta da ROY BUDD, all'epoca ventitreenne. Nella celebre scena della carneficina nel villaggio pellerossa, RALPH NELSON, per creare un effetto più shockante, fece andare sul set dei bambini che avevano subito amputazioni degli arti: fece loro indossare delle protesi, che nelle scene più violente venivano "strappate" con un effetto sconvolgente. Il montaggio originale contemplava una durata finale di 135 minuti. Questa versione, che non aveva avuto alcun taglio, e rappresentava le violenze dei bianchi con molti dettagli, causò reazioni rabbiose, il che convinse la casa di produzione ad apportare dei tagli, per non far andare male il film al box-office. Tra le scene tagliate, braccia e gambe tagliate e usate per gioco dai soldati nordisti, la decapitazione del capo Lupo Pezzato, e la sua testa usata tipo palla da alcuni militari, seni tagliati via alle donne del villaggio. Dopo l'attacco iniziale dei Cheyenne, Honus, il soldato interpretato da PETER STRAUSS, recita versi da un poema di ALFRED L. TENNYSON "Charge of the Light Brigade". Il film incassò bene un pò ovunque, e in Inghilterra fu il terzo in graduatoria del 1970. La canzone dei titoli, incisa da BUFFY SAINT MARIE, benchè sia diventata un hit da top ten in classifica, non ricevette alcuna nomination a premi. Fu un successo di pubblico ampio, ma anche un lungometraggio molto discusso per la forte violenza di un sottofinale destinato a colpire gli spettatori. 

domenica 25 novembre 2018

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NON PER SOLDI...MA PER DENARO 
( The fortune cookie, USA 1965)
DI BILLY WILDER
COMMEDIA
L'idea per "NON PER SOLDI...MA PER DENARO" venne a BILLY WILDER guardando una partita di football americano, in cui accadde che un giocatore urtò un cameraman durante un'azione. Fu il primo film in cui si creò l'accoppiata JACK LEMMON-WALTER MATTHAU :
avrebbero lavorato assieme in altri undici film. Nonostante fossero stati proposti due interpreti di valore come FRANK SINATRA o JACKIE GLEASON, fu Lemmon a insistere affinchè venisse scritturato Matthau. Tra una ripresa e l'altra presero a parlare del football americano, sport di cui erano molto appassionati entrambi: sarebbero rimasti molto amici per il resto della loro esistenza. Fu anche la prima collaborazione tra Wilder e Matthau, anche se il regista avrebbe voluto lui per il ruolo di protagonista in "QUANDO LA MOGLIE E' IN VACANZA", ma poi il personaggio fu interpretato da TOM EWELL. Fu il film d'esordio per WILLIAM CRISTOPHER. Walter Matthau non aveva mai lavorato sotto la direzione di un regista pignolo come Wilder, che teneva molto al fatto che gli attori dovessero seguire alla lettera il copione, senza improvvisazioni personali: il terzo giorno di riprese, il director dette indicazioni a Matthau, che non condivideva, ma, invece di discutere con il cineasta, gli rispose seraficamente "Hai un accento così divertente, Billy, ma sei di fuori città?" facendolo ridere ( Wilder era di origine austriaca).  La produzione si bloccò per settimane, quando Walter Matthau fu colpito da un attacco cardiaco: l'attore dovette perdere repentinamente oltre 5 kilogrammi prima della fine delle riprese. Per mascherare il brusco dimagrimento di Matthau, l'interprete dovette indossare un pesante soprabito nero. Non era la prima volta che durante la lavorazione di un film di Wilder uno degli attori subisse un attacco di cuore: era successo a PETER SELLERS sul set di "BACIAMI, STUPIDO!", costringendo il regista a sostituirlo con FRED WALTON. Il balletto di Lemmon sulla sedia a rotelle dura 3 minuti e 40 secondi, e venne realizzato in una sola ripresa. I Browns erano impegnati in trasferta, così, per le riprese del match di football, la produzione fece spargere la voce che allo stadio dessero premi ad estrazione, da radio transistor a auto nuove, per riempire gli spalti di comparse non retribuite. Costò 3 milioni e 700,000 dollari, e ne incassò 6 negli States, con altri 800,000 nel resto del mondo, totalizzando 6 milioni e 800,000 dollari. Quattro candidature agli Oscar: miglior attore non protagonista (Walter Matthau), sceneggiatura originale, fotografia in bianco e nero, direzione artistica in bianco e nero. Matthau si aggiudicò il premio. Anche ai Golden Globes ci fu una nomination per l'attore. 

sabato 17 novembre 2018

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LA TUA BOCCA BRUCIA ( Don't bother to knock, USA 1952)
DI ROY WARD BAKER
NOIR
"LA TUA BOCCA BRUCIA" è tratto dal romanzo "DON'T BOTHER TO KNOCK" di CHARLOTTE ARMSTRONG. Nel libro, il personaggio interpretato da MARILYN MONROE viene chiamato "Munro"; nel film, per evitare assonanze con l'attrice, venne rinominato Forbes. Rappresentò il debutto in un film per ANNE BANCROFT, mentre la Monroe era alla diciottesima apparizione in un lungometraggio. Fu l'esordio nel cinema americano del regista inglese ROY WARD BAKER. Gli eventi del film si svolgono in tempo reale. Le musiche dei titoli erano state già utilizzate in "BANDIERA GIALLA", sempre con RICHARD WIDMARK. ANNE CORCORAN è stata l'ultima a sopravvivere del cast di questo lungometraggio.
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ANIMA E CORPO ( Body and soul, USA 1947)
DI ROBERT ROSSEN
DRAMMATICO
"ANIMA E CORPO" avrebbe dovuto, inizialmente, essere una biografia del pugile Barney Ross, tre volte vincitore del titolo mondiale dei pesi medi. Quando però Ross rivelò di essere un eroinomane, a causa delle ferite riportate durante la II Guerra Mondiale, la Universal Studios fece cambiare la sceneggiatura, senza specificare che si trattava di un boxeur realmente esistito. Ross fece causa alla casa produttrice, dopo che la pellicola era uscita, perchè la storia conteneva elementi troppo simili alla sua vita, e vinse: fu risarcito per 60,000 dollari. Anche se JOHN GARFIELD e ANNE REVERE hanno ruoli di figlio e madre, tra i due attori correvano solo dieci anni di differenza. Molti dei talenti che lavorarono a questo lungometraggio, come lo sceneggiatore ABRAHAM POLONSKY, il direttore della fotografia JAMES WONG HOWE, il montatore ROBERT PARRISH, l'aiuto regista ROBERT ALDRICH ed altri ancora tra cast e troupe, erano stati o diventarono registi. Inoltre, Polonsky, Garfield, la Revere, Wong Howe, il produttore BOB ROBERTS, ed altri dell'entourage, ebbero seri problemi con la commissione maccartista per le attività antiamericane. ROBERT ROSSEN evitò tale situazione, solo facendo nomi alla commissione. Per dare movimenti più fluidi alla macchina da presa, nelle scene di boxe, Wong Howe reggeva la cinepresa stando su pattini facendosi spingere da un assistente. I versi citati da LILLI PALMER vengono da "La tigre", un poema di WILLIAM BLAKE. Nel 1948 venne realizzata una versione radiofonica per il "Lux Radio Theater", con John Garfield che riprendeva il ruolo qui recitato, di un'ora. Candidato a tre premi Oscar, per il miglior attore protagonista (Garfield), sceneggiatura originale e montaggio, vinse la statuetta per quest'ultima categoria. 

venerdì 16 novembre 2018

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JEAN SIMMONS ( Jean Merilyn Simmons, Crouch Hill, Londra, GB, 31/01/29-22/01/10, Santa Monica, California, USA)
Nacque nei pressi di Londra, nel 1929, JEAN SIMMONS. Studentessa di danza, a quattordici anni fu scelta per impersonare la sorella precoce di MARGARET LOCKWOOD in "GIVE US THE MOON". Due anni dopo tornò sullo schermo per "CESARE E CLEOPATRA", "GRANDI SPERANZE", "NARCISO NERO", "AMLETO", "TRAGICA INCERTEZZA". Fu presa in considerazione per il principale ruolo femminile in "SANSONE E DALILA" da CECIL B. DE MILLE, ma fu poi ingaggiata HEDY LAMARR. Alla fine degli anni Quaranta, era classificata quarta nella graduatoria delle star britanniche: quando seguì la "chiamata" hollywoodiana, fece causa a HOWARD HUGHES, in quanto la sua RKO Pictures l'aveva messa sotto contratto, annullando però, a sua insaputa, i sei mesi di contratto che le restavano della Rank Pictures. La compagnia di Hughes fu costretta, oltre a farle fare film per i tre anni di contratto stipulati, a darle 250,000 dollari per danni, e a lasciarla libera di lavorare anche per altri studios. Nel 1950 sposò STEWART GRANGER, da cui divorziò dieci anni dopo, nel 1960. Subito dopo si risposò con il regista RICHARD BROOKS. Il quale la diresse ne "IL FIGLIO DI GIUDA". WILLIAM WYLER l'avrebbe voluta per "VACANZE ROMANE", ma Hughes si impuntò, e il regista non volle scontrarsi decisamente con il producer, scegliendo invece AUDREY HEPBURN Nel 1956 divenne cittadina americana.Un gran successo personale, fu la partecipazione a "BULLI E PUPE". SAMUEL GOLDWYN, dopo aver programmato di non far cantare MARLON BRANDO e la Simmons, in quanto non intonatissimi, cambiò idea e fece invece interpretare dalle due star le canzoni, per aggiungere autenticità.  Nello stesso anno, la Simmons ebbe il principale ruolo femminile in "SPARTACUS", e recitò accanto a CARY GRANT in "L'ERBA DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE". Di seguito, l'attrice prese a diradare i suoi impegni cinematografici, e negli anni Sessanta partecipò ad un numero minore di pellicole: fu in "AL DI LA' DELLA VITA", "FLAGRANTE ADULTERIO", "UNA DONNA SENZA VOLTO", "DUE STELLE NELLA POLVERE", "LIETO FINE". Quest'ultimo film, diretto da Brooks, narrava di una donna alcolizzata: il regista, intervistato anni dopo, disse che c'era molto di personale in questa storia, che contemplava una moglie dedita all'alcool ed un marito troppo preso dal lavoro. Nella sua autobiografia, RICHARD BURTON rivelò che aveva avuto una relazione con Jean Simmons mentre giravano "LA TUNICA". Nel 1958 ritirò l'Oscar per "IL PONTE SUL FIUME KWAI" per ALEC GUINNESS.  Il matrimonio con Brooks finì nel 1977: da entrambi i matrimoni, Jean Simmons ebbe una figlia. Entrata in depressione per la scarsità di ruoli validi che le proponevano, la Simmons cominciò a bere ancora di più, e nel 1986 entrò in clinica per disintossicarsi. Negli Ottanta, apparve nella fortunata serie tv "UCCELLI DI ROVO", e poi in "NORD E SUD". E' stata l'unica guest star della serie "LA SIGNORA IN GIALLO" ad ottenere una nomination al Grammy Awards, nel 1989. A metà anni Novanta tornò sul grande schermo in "GLI ANNI DEI RICORDI". E' deceduta nel 2010, in seguito alle complicazioni di un cancro ai polmoni.
COSI' PARLO' JEAN SIMMONS:
"Ho dovuto girare quattro film sotto contratto per uno studio. Dopo mi sono sentita libera, e non ho mai più voluto ripetere questa esperienza."
"La mia carriera ha avuto una certa quantità di alti e bassi, ma alla base la definisco meravigliosa."
"Quando ricevetti la prima nomination agli Oscar, non sapevo di cosa si trattasse."
"Ricordo come un lunghissimo giorno quello in cui KIRK DOUGLAS, girando "Spartacus", era sulla croce tutta la giornata. Gli facemmo uno scherzo: una volta assicurato affinchè non cadesse, alla croce, andammo tutti a pranzo, lasciandolo lì per un pò di tempo. Essendo produttore, avrebbe potuto licenziarci tutti, ma la prese benissimo. Se vuoi sopravvivere allo show business, devi avere un grande senso dell'umorismo! Girammo per un anno, ed un anno dopo, Kirk mi inviò una magnum di Champagne con un biglietto: Spero che il nostro secondo anno di conoscenza, sia felice come il primo."

giovedì 15 novembre 2018

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2012 ( 2012, USA 2009)
DI ROLAND EMMERICH
CATASTROFICO
La teoria su cui è basato "2012", per cui, in tale anno si sarebbe scatenata un'Apocalisse, non veniva dai Maya, come solitamente indicato, ma da popolazioni delle zone occidentali in cui viveva anche tale civiltà. Secondo le profezie, gli eventi catastrofici avrebbero dovuto accadere il 21 Dicembre, giorno del solstizio, ma i produttori vollero far svolgere la storia a metà Estate. ROLAND EMMERICH, che co-scrisse, co-produsse e diresse questo kolossal, avrebbe voluto mettere in scena la distruzione della Mecca, ma all'idea si oppose il co-produttore HARALD KLOSER, che non voleva problemi con i paesi musulmani in cui la pellicola sarebbe stata distribuita. La tenuta in cui Jackson ( JOHN CUSACK) va a prendere i facoltosi clienti russi è "Fleur de Lys", nell'area di Beverly Hills, la più costosa della California. Il personaggio interpretato da Cusack si chiama Jackson Curtis: è il vero nome del rapper 50 CENT.  Inizialmente per il personaggio di Curtis avevano pensato a GERARD BUTLER, il quale dovette rinunciare per altri impegni. SETH ROGEN rifiutò di interpretare lo studioso Adrian Helmsley: la parte andò a CHIWETEL EIJOFOR. Roland Emmerich volle in questo modo omaggiare il musicista, di cui è fan.  Il film fu proibito nella Corea del Nord, in quanto l'anno del titolo era il centenario della nascita del dittatore Kim-II Sung. Nel film, New York viene inondata nell'Estate 2012, ma nella realtà ci fu un'alluvione nell'Ottobre dello stesso anno. Furono arrestate delle persone perchè guardavano delle copie pirata del lungometraggio. Alcuni cinema americani programmavano la proiezione della pellicola alle 20:12. Con 158 minuti di durata, è il film più lungo tra quelli diretti da Emmerich, secondo solo a "IL PATRIOTA"( 165 minuti). Nonostante l'affermazione di Emmerich, che annunciava fosse l'ultimo film catastrofico ad alto budget che avrebbe girato, anni dopo il regista tedesco ha realizzato "INDEPENDENCE DAY: RESURGENCE" (2016). Il costo finale della pellicola fu di 200 milioni di dollari: ne incassò 166 in USA, ed altri 603 nel resto del pianeta, totalizzando 769 milioni in tutto.

mercoledì 14 novembre 2018

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FINO ALLA FINE DEL MONDO ( Until the end of the world, D/F/AUS/USA, 1991)
DI WIM WENDERS
FANTASCIENZA/DRAMMATICO/THRILLER
WIM WENDERS sviluppò l'idea alla base di "FINO ALLA FINE DEL MONDO", e contattò lo scrittore australiano PETER CAREY, sperando che questi scrivesse la sceneggiatura: a Wenders occorsero sei ore per narrare il soggetto. Il regista tedesco concepì la storia nel 1977, ma gli servirono quattordici anni per trasformarla in un lungometraggio: gli furono necessari 23 milioni di dollari di budget, riprese in quindici città diverse, in quattro continenti. Fu il successo internazionale de "IL CIELO SOPRA BERLINO" che dette modo a Wenders di reperire i soldi necessari per produrre questo film.  Il denaro finì prima che venissero compiute le riprese in Cina, e SOLVEIG DOMMARTIN si recò con un operatore a filmare quel che serviva. La scena si svolge nel 1999. Per il ruolo del padre del personaggio di WILLIAM HURT, il regista avrebbe voluto ROBERT MITCHUM: per vari motivi non fu possibile, e Wenders contattò in seguito RICHARD WIDMARK e GREGORY PECK, che non accettarono. Il ruolo andò a MAX VON SYDOW. Anche per il ruolo principale, sostenuto da Hurt, originariamente Wenders avrebbe voluto WILLEM DAFOE. Per la colonna sonora, Wenders contattò i musicisti che preferiva perchè dessero un apporto alla partitura: ricevette diverse belle canzoni, al punto che non seppe scegliere quale, e le incluse tutte. Tutti questi brani furono scritti proprio per essere in questa colonna sonora, anche se, come "Until the end of the world" degli U2, erano uscite in album degli artisti che le firmavano, in versioni diverse. Anni dopo, dichiarò che forse questo era stato un errore, in quanto lo costrinse a dare un taglio più magniloquente all'opera, di quanto avrebbe voluto. E' presente un'automobile con un primitivo prototipo di navigatore satellitare. Originariamente, avrebbe dovuto esser girato in 70 mm. Il primo montaggio del film era lungo venti ore, e Wenders affermò che nessuno mai lo avrebbe visto. Vinse il Felix per la miglior canzone, con "Until the end of the world". 

martedì 13 novembre 2018

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IL GIORNO DEGLI ZOMBI ( Day of the dead, USA 1985)
DI GEORGE A. ROMERO
HORROR
La sceneggiatura originale de "IL GIORNO DEGLI ZOMBI" avrebbe generato un film troppo costoso per le possibilità produttive di GEORGE A. ROMERO: infatti, contemplava una fortezza in cui gli scienziati vivevano e operavano protetti da cavi di alta tensione, mentre i militari erano stanziati nel sottosuolo. Ci sarebbe stata anche una piccola armata di zombie addestrati, ed il finale era stato pensato ancora più violento di quello poi girato. Parte di questa storia venne riutilizzata anni dopo per "LA TERRA DEI MORTI VIVENTI". Ognuna delle comparse che hanno "interpretato" degli zombie ha ricevuto: un cappellino con sopra scritto "I played a Zombie in "Day of the dead"", una copia del finto giornale che si vede a inizio film ( e titola "THE DEAD WALK!") e un dollaro per ogni giorno di riprese. Molte di queste comparse, erano comunque abitanti di Pittsburgh che partecipavano entusiasti ad un capitolo della serie romeriana sugli zombies. LORI CARDILLE raccontò che girando la scena del sogno, che apre la pellicola, in cui dalla parete escono braccia di zombies, la parete finta non resse, e coloro che impersonavano i morti le franarono addosso: il muro falso venne ricostruito più robusto per poter girare la sequenza. Uno dei figuranti era il marito dell'attrice. Durante la scena in cui Miguel viene sedato, la Cardille chiese a ANTHONY DILEO Jr. di schiaffeggiarla realmente, per rendere la scena più reale. Il suono dell'allarme è esattamente quello che si sente anche in "LA COSA". Il libro che il dottor Logan dà a Bub è "LE NOTTI DI SALEM", un omaggio a STEPHEN KING, di cui Romero è stato molto amico. Nelle scene più violente vennero usate interiora di maiale. JOE PILATO, che nel film interpreta il capitano Rhodes, che finisce smembrato, affermò che non aveva mai dimenticato l'immondo odore mentre girava tale scena. E' l'unico film con gli zombies romeriani in cui un morto vivente dice una frase: Bub dice "Ciao zia Alicia". Il budget progettato si aggirava intorno ai 7 milioni di dollari, ma i produttori volevano un horror "moderato": in caso di sequenze molto violente, più di 3 milioni e mezzo non avrebbero stanziato, ma Romero voleva che fosse l'episodio più splatter dei suoi lavori con gli zombies. Per il regista doveva essere il "VIA COL VENTO" dei film con morti viventi. Ci furono tuttavia molti contrasti e litigi, e il film venne riscritto in totale per cinque volte. La prima stesura era di oltre 200 pagine, poi ridotte a 122. Successivamente, dopo diversi rifiuti da parte della produzione di elargire altro denaro, Romero portò a sole 88 pagine la sceneggiatura finale. Fu l'ultimo film diretto da George A. Romero per il produttore RICHARD P. RUBINSTEIN: dopo, il regista scrisse le sceneggiature di "CREEPSHOW 2" e "I DELITTI DEL GATTO NERO", prodotti da Rubinstein. Tutti i grugniti, sospiri e gemiti dei morti viventi furono "recitati" dalla voce di MARK DODSON, che aveva doppiato anche diversi personaggi de "IL RITORNO DELLO JEDI". Non furono realizzati alcuni effetti sonori per questo. Tutte le scene "in superficie" vennero realizzate in Florida, ove viveva al tempo Romero. E' stato il più basso incasso della parziale "trilogia" dei morti viventi di Romero: ha conosciuto, tuttavia, negli ultimi vent'anni una crescente stima da parte dei cinefili fino a diventare un vero e proprio oggetto di culto. Per George A. Romero, il preferito dei suoi film "zombeschi". 

martedì 6 novembre 2018

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I RAGAZZI DEL CORO ( The Choirboys, USA 1977)
DI ROBERT ALDRICH
POLIZIESCO/COMMEDIA
Il titolo in italiano de "I RAGAZZI DEL CORO" è fuorviante: l'originale "THE CHOIRBOYS" si riferisce ad attività extra lavoro di un distretto di poliziotti, per rilassarsi e liberarsi dalle pressioni psicologiche che il loro mestiere, inevitabilmente, comporta. Perlopiù si tratta di feste regolarmente finite con sbornie e bagordi. Il distretto di polizia di cui si parla nella pellicola è la divisione Wilshire, del Los Angeles Police Department.  L'autore del romanzo da cui il film è tratto, JOSEPH WAMBAUGH, fece il poliziotto in California, prima di abbandonare e dedicarsi alla scrittura: suoi anche "I NUOVI CENTURIONI" e "IL CAMPO DI CIPOLLE". "I ragazzi del coro"-film uscì due anni dopo l'arrivo in libreria del romanzo. JAMES WOODS ha recitato in tre titoli tratti da libri di Joseph Wambaugh: questo, "Il campo di cipolle" e "THE BLACK MARBLE". Il ruolo del sergente Nick Yankov era stato assegnato a WALTER MCGINN, che però morì al terzo giorno di riprese, in un incidente automobilstico: la parte andò quindi a CHARLES HAID. Il finale del film è completamente diverso da quello del romanzo: non solo, anche diversi nomi dei personaggi vennero cambiati, come Sam Niles che diventò Sam Lyles, Calvin Potts che divenne Calvin Motts, ed altri. Quando vide il film finito, Wambaugh disconobbe, screditò e chiese di non essere nemmeno nominato nei titoli di un'opera che riteneva avesse tradito il suo romanzo. Pur conoscendo un forte rilancio grazie al successo di questo film di ROBERT ALDRICH, Wambaugh fece causa alla produzione, ottenendo di essere omesso dai titoli e dai manifesti. Dopo questa vicenda, lo scrittore chiese di aver maggiore controllo sulle sceneggiature tratte dalle sue opere, come avvenne per "The Black marble" e "Il campo di cipolle". Il film costò 6 milioni e 500,000 dollari. 

lunedì 5 novembre 2018

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GLI EROI DI TELEMARK ( The heroes of Telemark,GB 1965)
DI ANTHONY MANN
GUERRA/AZIONE 
Quando venne annunciato nel 1964, "GLI EROI DI TELEMARK" avrebbe dovuto intitolarsi "The unknown battle", e avrebbe dovuto avere, per protagonista, ANTHONY PERKINS. Poi uscirono i nomi di STEPHEN BOYD e ELKE SOMMER. Vennero invece scelti KIRK DOUGLAS e RICHARD HARRIS, che vennero contestati in quanto poco credibili come norvegesi. Fu l'ultimo film per BARRY JONES. Sembra che HAROLD PINTER abbia contribuito, non accreditato, alla sceneggiatura. Diciassette anni prima dell'uscita di questa pellicola, sulla stessa vicenda venne girato "LA BATTAGLIA PER LA BOMBA ATOMICA", coproduzione franco-norvegese, che includeva alcuni dei veri sabotatori dei nazisti nel cast. Benché, come molti film basati su eventi storici, i fatti siano molto romanzati, in questo lungometraggio sono riportate cose con molta correttezza, come le macchine che sono alimentate da generatori che convertivano il legno in gas, essendo la Norvegia a corto di petrolio. Nella scena dell'inseguimento sugli sci, in cui il nazista Jensen dà la caccia all'incursore Pedersen, il personaggio di Douglas, la controfigura di ROY DOTRICE, che impersona Jensen, era uno dei partigiani norvegesi che sabotarono l'operazione tedesca a Telemark. La località cui si fa riferimento nel titolo è una contea in una regione dell'Ostlandet, la parte ad Est della Norvegia, che fino al 1919, era conosciuta come Bratsberg. Il comandante del raid, Joachim Ronnenberg, si è spento nell'Ottobre 2018, a 99 anni: per questa operazione venne insignito di molte medaglie da parte di Norvegia, Regno Unito, USA e Francia. Molti dei combattenti norvegesi erano partigiani comunisti, fatto ignorato dal film, essendo una produzione occidentale in piena Guerra Fredda. Il costo finale del lungometraggio fu di 5 milioni e 600,000 dollari.