martedì 28 novembre 2017

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FLASH GORDON ( Flash Gordon, USA 1980)
DI MIKE HODGES
FANTASCIENZA
Non è un mistero che la serie su Flash Gordon, composta da brevi film, con protagonista BUSTER CRABBE, abbia influenzato GEORGE LUCAS nel comporre il suo universo di "STAR WARS": il fatto che FEDERICO FELLINI, il quale aveva messo mano alla serie di animazione realizzata nel periodo appena dopo la II Guerra Mondiale, avesse opzionato i diritti per realizzare una pellicola sull'eroe dei fumetti di fantascienza, spinse ancor più Lucas a creare "STAR WARS-EPISODIO IV:UNA NUOVA SPERANZA". DINO DE LAURENTIIS acquistò i diritti del fumetto, e commissionò al suo sceneggiatore di fiducia a Hollywood, LORENZO SEMPLE jr., lo script: dopo un "no" di Fellini, il produttore contattò SERGIO LEONE per affidargli la regia, ma Leone, dopo aver letto il copione, disse che non era fedele allo spirito del fumetto, e declinò l'offerta. Il tycoon puntò allora su NICOLAS ROEG, che accettò: la sua versione della pellicola avrebbe contemplato DEBORAH HARRY nel ruolo della principessa Aura, e KEITH CARRADINE in quello di Ming. Roeg, però, ebbe molte discussioni con De Laurentiis sulla linea da dare ai personaggi ed al film: il regista vedeva Flash Gordon più come una sorta di messia, che un eroe atto a combattere e a cercare di sopravvivere a mostri e nemici, e abbandonò il progetto. Quando si arrivò a MIKE HODGES, era l'ottavo regista contattato. Su Semple jr. vennero fatte diverse pressioni affinchè la sceneggiatura contenesse molta ironia, e lo sceneggiatore eseguì, ma controvoglia: anni dopo, dichiarò che era stato "un terribile errore" improntare il film in quella direzione, con troppi soldi investiti in "qualcosa di mai veramente definito", perchè De Laurentiis voleva che Flash Gordon fosse al cinema molto comico, tradendo l'originale dei fumetti. Semple jr. definì la lavorazione "andata completamente fuori controllo".  Per interpretare Flash Gordon, De Laurentiis voleva KURT RUSSELL, che si disse non interessato, trovando l'eroe senza gran personalità. ARNOLD SCHWARZENEGGER sostenne un provino, che non andò a buon fine per via del suo marcato accento austriaco, che non lo rendeva credibile come americano puro. Venne scelto, infine, SAM JONES dopo che lo aveva suggerito a De Laurentiis la suocera, avendolo visto nel gioco televisivo "THE DATING GAME".  L'idea di Dale che si improvvisa cheerleader durante il combattimento di Flash che carica i nemici come un giocatore di football americano fu un'idea di MELODY ANDERSON. Data la sua notevole altezza ( 1, 91 m) Sam Jones coreografò personalmente le proprie scene di combattimento, per rapportarsi meglio con gli stuntmen. Per il ruolo del dottor Zarkov venne considerato DENNIS HOPPER, ma la parte andò a TOPOL. Nella sceneggiatura era prevista una scena onirica, in cui Dale si tramutava in un ragno gigante: Melody Anderson passò sei ore al trucco, con occhi finti e altri orpelli, con un copricapo che pesava una decina di kilogrammi, ma quando Mike Hodges arrivò e la vide, le disse "Bellissimo, ma non posso girare questa scena: non c'entra niente con il resto della storia!". JOHN HOLLIS impersona uno degli Osservatori di Klytus, con due sole battute: ne "L'IMPERO COLPISCE ANCORA" l'attore interpreta l'aiutante di Lando Carlissian con un dispositivo sul retro della testa, sotto le orecchie. Il salto finale di Flash Gordon verso l'obiettivo della macchina da presa, invece, fu un'iniziativa di Sam Jones, perchè tra il regista e gli sceneggiatori, nessuno aveva idea di come far finire il film. Il bruno Sam Jones tinse i propri capelli di biondo, e la bionda Melody Anderson venne resa mora: gli occhi di Flash Gordon avrebbero dovuto essere azzurri, ma Jones li aveva marroni, e non poteva portare lenti a contatto colorate. Il costume di Ming pesava oltre 30 kilogrammi, e Max Von Sydow poteva indossarlo solo per pochi minuti. I simboli di Ming richiamano chiaramente, con compasso e squadra, temi massonici: pure la gestualità di Von Sydow nel corso della pellicola rimandano alla massoneria. Gli attori e comparse che impersonavano gli Uomini Falco non potevano sedersi, per non ferirsi alla schiena con i costumi. Mike Hodges avrebbe voluto affidare la colonna sonora del film ai PINK FLOYD, ma in produzione non furono d'accordo. Dino De Laurentiis non aveva mai sentito parlare in vita sua dei QUEEN: i produttori esecutivi contattarono la band per commissionare la colonna sonora nel 1979, e FREDDIE MERCURY e gli altri componenti si dissero da subito interessati. Il loro manager combinò un incontro con De Laurentiis, che gli chiese che tipo di musica suonassero i "Queens"..... La fotografia fu firmata dal veterano inglese GILBERT TAYLOR, il quale aveva diretto già quella di "Guerre stellari", nel 1977; la particolarità di dare una tonalità sognante, morbida enfatizzava l'elemento fantastico, grazie a filtri speciali. Gli effetti psichedelici di Mongo vennero realizzati facendo ruotare taniche di acqua e coloranti fosforescenti attorno a luci. Nei fumetti, Gordon è un campione di polo, ma nel 1980 questo sport era molto meno popolare, e venne optato per farne un campione di football americano. La maglietta con il fulmine di Flash Gordon è un regalo di una fan, nei fumetti, e lui continua a indossarla, sperando di potere reincontrare la donna. Nei fumetti, Kala era il nome del re degli uomini-squalo del mondo sottomarino di Mongo, e non la generalessa dall'improbabile accento tedesco impersonata da MARIANGELA MELATO. Sam Jones ebbe un forte diverbio con Dino De Laurentiis per pagamenti secondo l'attore non riscossi, e si rifiutò di ridoppiarsi in studio di registrazione. Quasi tutte le sue battute sono state doppiate. Tutti gli interpreti firmarono per eventuali seguiti, che, dato il relativo insuccesso del film, non sono mai stati realizzati. Intervistato, Mike Hodges definì tutte le problematiche occorse alle riprese, come "la più grossa improvvisazione cinematografica da 27 milioni di dollari mai realizzata". Uno dei grossi problemi sul set fu la barriera linguistica di una troupe divisa tra italiani e americani. In USA incassò meno di 30 milioni di dollari, nonostante un battage pubblicitario imponente. Ai BAFTA ottenne due candidature, per la colonna sonora dei Queen e per la direzione artistica ed i costumi di DANILO DONATI. Un fiasco, e per molti uno dei più brutti film tratti dai fumetti: tuttavia, negli anni è divenuto oggetto di culto per molti altri spettatori. 

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