lunedì 16 ottobre 2017

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JOSEPH COTTEN ( Joseph Cheshire Cotten, Petersburg, Virginia, USA, 15/05/05- Westwood, Los Angeles, California, USA, 06/02/94)
JOSEPH COTTEN nacque a Petersburg, in Virginia, in una famiglia benestante, primo di tre fratelli. Con i suoi fratelli, era uso passare le Estati, da ragazzo da zii residenti a Virginia Beach: lì scoprì la passione per le arti, soprattutto per i racconti e la recitazione. Poi studiò alla Hickman School of Expression di Washington, D.C., lavorando come agente pubblicitario. A diciannove anni si recò a New York per trovare la grande occasione con la recitazione: ma dopo un anno, in cui trovò solo lavoretti di poco conto, e pochissime occasioni sul palcoscenico, con alcuni amici andò a Miami. Là lavorò come guardia del corpo, commesso, e critico teatrale per il Miami Herald: fu proprio grazie a contatti tramite il giornale, che Cotten incontrò un assistente di un manager teatrale, che lo fece debuttare nel 1929, al Copley Theatre a Boston, in cui apparve in trenta rappresentazioni teatrali, in ruoli diversi. Nel 1930 approdò a Broadway, e sposò la pianista Lenore LaMont, divorziata e con una figlia piccola. A metà degli anni Trenta, il futuro divo cominciò a prender parte a programmi radiofonici, oltre a recitare a teatro. A un'audizione conobbe un tipo chiassoso e ambizioso, che si presentò come attore/produttore/sceneggiatore/regista: era ORSON WELLES. L'incontro cambiò la vira a Cotten, che si era fin lì distinto come attore serio: l'estro di Welles lo coinvolse profondamente. Nel 1937 Cotten recitò in due produzioni organizzate da Welles, in teatro, e poi debuttò in un corto girato dal regista, "TOO MUCH JOHNSON", che non ebbe mai uscita ufficiale; nel 1939, Joseph Cotten tornò a recitare a Broadway, ma Orson Welles ebbe la celebre pensata dell'annuncio radiofonico della "Guerra dei mondi", che lo fece conoscere in tutti gli States e gli portò un cospicuo contratto con la RKO Pictures. I due progetti per i quali Welles ricevette un grosso compenso, però, non si concretizzavano, anche perchè il giovane talento traccheggiava, senza sviluppare un'idea solida, finchè non incontrò HERMAN J. MANKIEWICZ, e da lì nacque ciò che sarebbe divenuto "QUARTO POTERE". Cotten esordì quindi in un lungometraggio mainstream hollywoodiano, in un film che ottenne nove nominations agli Oscar, vincendone solo uno, per la sceneggiatura. L'anno dopo, il 1942, vide Welles e Cotten di nuovo insieme, nella realizzazione de "L'ORGOGLIO DEGLI AMBERSON", e, di seguito, "TERRORE SUL MAR NERO", di cui il secondo scrisse la sceneggiatura. Per via della nota tendenza di Orson Welles a scialacquare i budget a disposizione, ben presto la RKO lo fece fuori. Nel 1943, grazie all'amicizia con il produttore DAVID O. SELZNICK, Cotten ottenne un buon contratto, che gli garantiva ruoli principali in buone produzioni, spesso in ruoli romantici: con JENNIFER JONES, moglie del produttore, comparve in più pellicole, diventandone grande amico. Cotten colse l'occasione di apparire in diversi titoli prestigiosi, quali "L'OMBRA DEL DUBBIO", "LA MOGLIE CELEBRE", "GLI AMANTI DEL SOGNO", "DUELLO AL SOLE", "IL RITRATTO DI JENNIE","IL PECCATO DI LADY CONSIDINE". Tornò a lavorare assieme a Orson Welles ne "IL TERZO UOMO", di CAROL REED; il ruolo dello scrittore Holly Martins, che finisce in un intrigo nella Vienna del dopoguerra, a metà tra il brillante ed il malinconico, è stato uno dei più amati tra quelli interpretati dall'attore, ma, nonostante in molti recensori avessero giudicato la sua prova da nomination, non arrivò alcuna candidatura all'Oscar per lui. Prima di girare, ancora con Welles, "OTELLO", Joseph Cotten recitò in un paio di gialli di discreto successo, però la tendenza dei produttori era di dargli parti importanti ma di fianco, e quindi Cotten si sentì più a suo agio tornando sui palcoscenici e lavorando nei nuovi show televisivi. Ci fu l'ultima occasione per essere al fianco di Orson Welles, quando egli realizzò "L'INFERNALE QUINLAN", in cui Cotten, non accreditato, interpreta il breve ruolo di un medico legale. Quando gli chiesero di Welles, ritenendolo una delle persone che meglio lo avessero conosciuto, a Hollywood, Cotten lo definì: " Esasperante, sì. A volte irruento, irragionevole, feroce, sì. Eloquente, penetrante, eccitante e mai riluttante alla propria accuratezza, e allo stesso tempo alla propria vanità. Mai, mai, mai sciocco." Nonostante la lunatica natura di Welles, Cotten fu anche testimone di nozze quando l'attore e regista si sposò con RITA HAYWORTH, e rimasero amici fino alla dipartita dell'autore di "Quarto potere". 
Rimasto vedovo nel 1960, con una figlia adottiva a carico, Cotten incontrò l'attrice inglese PATRICIA MEDINA e la sposò. Nei quattro anni seguenti si dedicò esclusivamente a serie televisive: nel 1964, girò il successo a sorpresa "PIANO, PIANO, DOLCE CARLOTTA...." con altre "vecchie glorie" come BETTE DAVIS e OLIVIA DE HAVILLAND. Sul finire degli anni Sessanta, e all'inizio dei Settanta, alternando partecipazioni a lavori televisivi e apparizioni al cinema, Cotten consolidò uno status da "vecchia star" che faceva ruoli da comprimario di lusso, in USA, mentre in alcuni film che girò in Europa, come "GLI ORRORI DEL CASTELLO DI NORIMBERGA", "LADY FRANKENSTEIN", "LO SCOPONE SCIENTIFICO", in cui fu coprotagonista. Nello stesso periodo ebbe buon successo al fianco di VINCENT PRICE, in "L'ABOMINEVOLE DR. PHIBES", e subito dopo girò "2022:I SOPRAVVISSUTI": negli anni seguenti diradò le apparizioni su grande schermo, entrando poi nel cast all-star di "AIRPORT 77", e nell'insuccesso-cult de "I CANCELLI DEL CIELO". E' stato sempre repubblicano, e ha sostenuto Eisenhower, Nixon e Reagan.  Nei primi anni Ottanta si ritirò dal cinema per via di un ictus, e di una laringectomia. Nel 1987 pubblicò un'autobiografia, intitolata "Vanity will get you somewhere". Essere un interprete eclettico gli ha fornito per tutta la sua carriera diversi ingaggi, ma, come emerge appunto nel libro, il non aver ricevuto mai neanche una nomination agli Oscar, ha sempre pesato su di lui. Attenuò questa amarezza l'aver vinto il premio a Venezia come miglior attore per "Il ritratto di Jennie". Fu colpito anche dal cancro, e morì di polmonite nel 1994.
COSI' PARLO' JOSEPH COTTEN:
"Conosco un pò dell'infanzia di Orson, e ho seri dubbi che sia mai stato un bambino."
"A Hollywood, quelle star che sono in giro da un bel pò, e sembrano crescere nel tempo, sono le uniche che considerano lo "stardom" unicamente come un'opportunità da far propria."
"Mia moglie mi ha detto una delle cose più dolci che potessi mai immaginare. Mi disse: Non sono gelosa, ma davvero triste per le attrici che ti abbracciano e baciano recitando, ma con loro stai solo fingendo."

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