giovedì 5 ottobre 2017

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AIR FORCE ONE ( Air Force One, USA 1997)
DI WOLFGANG PETERSEN
AZIONE
"AIR FORCE ONE" avrebbe inizialmente dovuto avere come protagonista KEVIN COSTNER, nel ruolo del presidente Marshall, sequestrato sull'aereo-fortezza presidenziale: ma la star era occupata nell'allestire il suo secondo film da regista, "L'UOMO DEL GIORNO DOPO", e declinò l'offerta. WOLFGANG PETERSEN offrì allora il ruolo a JOHN MALKOVICH, con cui si era trovato benissimo nel girare "NEL CENTRO DEL MIRINO", affidandogli il ruolo di un cattivo da nomination agli Oscar, però Malkovich preferì girare "CON AIR". La produzione mise insieme una rosa di potenziali candidati alla parte, con ARNOLD SCHWARZENEGGER, TOMMY LEE JONES, TOM HANKS, DENNIS QUAID, ma proprio Costner suggerì di scritturare HARRISON FORD come il più adatto, e venne ingaggiato proprio lui. Già per "VIRUS LETALE" Wolfgang Petersen aveva in mente Harrison Ford, che non volle farlo, e così fu scelto invece DUSTIN HOFFMANGARY OLDMAN, scritturato per interpretare il cattivo Ivan Korshunov, fu soprannominato sul set "Scary Gary", per come risultava inquietante non appena battuto il ciak, ma nelle pause, contribuiva a rendere l'atmosfera sul set spensierata e allegra, tanto che il regista ribattezzò la lavorazione "Air Force Fun". E rivelò in un'intervista come fosse rimasto colpito dal fatto che l'attore passasse fulmineamente da rilassato a minaccioso non appena avviata la ripresa. Ford ha ammesso che il suo "nemico" preferito in tutta la sua carriera è stato Oldman. GLENN CLOSE fu scritturata all'ultimo tuffo, per interpretare la vicepresidente Bennett, e dovette indossare una parrucca perchè aveva un taglio molto corto di capelli, nel momento: l'attrice si impuntò, per eliminare una scena dalla sceneggiatura, in cui la n.2 dell'amministrazione si chiudeva in una stanza per piangere. La Close ritenne che era assurdo ricorrere a clichès maschilisti che mostrano le donne in difficoltà nei momenti decisivi. Nel film compare velocemente JURGEN PROCHNOW, nei panni di un generale russo, tornando a lavorare con Petersen, con il quale aveva girato "U-BOOT 96".  Nella scena in cui Korshunov rilascia le proprie impronte digitali, all'inizio, fornisce la sua data di nascita, il 21 Marzo 1958, che è il giorno in cui è nato Gary Oldman. Il finale originale dello script non venne ritenuto utile da Petersen, che coinvolse Ford nell'elaborare un'altra conclusione per la pellicola. La colonna sonora venne originariamente affidata a RANDY NEWMAN, ma il regista, quando la sentì, ebbe la sensazione che fosse talmente drammatica da rischiare  di farla diventare involontariamente comica, e, a dodici giorni soltanto dall'avvio delle riprese, venne incaricato JERRY GOLDSMITH di fornire musiche alternative, che poi furono quelle definitive del film: Goldsmith, sotto pressione per il pochissimo tempo concessogli, si fece aiutare da JOEL MCNEELY per alcuni brani. Dopo la fine della lavorazione, Goldsmith disse in un'intervista che non avrebbe mai più preso parte ad un film con tempi così stretti. Newman adoperò poi parte di questa sua composizione per musicare "TOY STORY 3-LA GRANDE FUGA". Petersen richiese di poter visitare il vero Air Force One per esaminarne la struttura, ma gli venne negato: una telefonata di Ford alla Casa Bianca sbloccò la situazione, ed al regista fu possibile vedere l'aereo dall'interno. Di seguito, in modo anomalo, per i rapporti con Hollywood, fu data la maggior collaborazione possibile da parte dell'amministrazione Clinton per equipaggiamenti, informazioni e disponibilità. Harrison Ford chiese a Gary Oldman di colpirlo con il maggior realismo possibile nelle scene di scontro fisico tra i due. L'invasione militare del palazzo del generale Radek venne girata in Ohio, a Cleveland. Un giorno, due caccia F/A 18 in ricognizione comunicarono via radio di aver avvistato l'Air Force One in volo, con buchi di proiettile sulla fusoliera: al centro di controllo aereo di Los Angeles erano a conoscenza della lavorazione di questo film, e dissero ai piloti militari che non era l'originale. Benchè "Air Force One" siano due aerei VC-25, la versione militarizzata dei 747-200B, la dicitura viene usata per qualsiasi mezzo volante che trasporti il presidente USA. Bill Clinton, presidente all'epoca della lavorazione e dell'uscita del lungometraggio, lo apprezzò molto, e lo vide addirittura due volte, facendogli una buona pubblicità, pur precisando che l'aereo non possiede una capsula di salvataggio come invece mostrato nel film. Nel film muoiono 48 persone. Wolfgang Petersen, nei commenti del DVD del film, confessò che se ci fosse stato prima l'11 Settembre, non avrebbe mai girato una pellicola come questa. Donald Trump, pure, in un'intervista nel 2015, ricordò questo film lodando Harrison Ford, come un'immagine vincente americana: anch'egli intervistato, quando lo speaker gli chiese a proposito di questa affermazione del futuro presidente USA, Ford, guardando in camera, disse "Donald, è solo un film. Le cose non vanno così nella vita reale"... Le riprese sono durate dal Settembre 1996 al Gennaio 1997. Costato 85 milioni di dollari, ne ha incassati negli USA 172, e altri 142 nel resto del mondo, sfiorando i 315 milioni a livello mondiale. Ha avuto due nominations agli Oscar, per il miglior sonoro, e il miglior montaggio.

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