venerdì 27 ottobre 2017

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RISVEGLI ( Awakenings, USA 1990)
DI PENNY MARSHALL
DRAMMATICO
"RISVEGLI" è basato su un libro del neurologo OLIVER SACKS, sui suoi studi e le sue esperienze mediche: il personaggio del medico Sayer era molto basato su Sacks. STEVEN SPIELBERG era fortemente interessato a girare questo lungometraggio, e apprezzò molto lo stile di STEVEN ZAILLIAN nello scrivere la sceneggiatura: in pratica, stese molti brevi capitoli, ognuno dedicato a personaggi diversi, per poi riunirli in una linea narrativa. Spielberg passò il progetto a PENNY MARSHALL, ma tenne a mente Zaillian per poi affidargli lo script di "SCHINDLER'S LIST". Penny Marshall avrebbe voluto BILL MURRAY per interpretare Leonard Lowe, ma cambiò idea, perchè temeva che il pubblico si aspettasse una commedia, e preferì scritturare un interprete che avesse più dimestichezza con le tonalità drammatiche come ROBERT DE NIRO: il ruolo del medico invece andò ad un attore brillante, ma con capacità anche "serie" come ROBIN WILLIAMS. Tra l'altro, proprio De Niro e Williams, insieme, avevano condiviso l'ultima notte da vivo di JOHN BELUSHI, in giro per locali, prima della mistura di droga e alcool fatale per l'interprete di "ANIMAL HOUSE". Fu il film d'esordio per VIN DIESEL. DEXTER GORDON, il noto jazzista che qui interpreta Rolando, morì 8 mesi prima che la pellicola uscisse nei cinema. Fu l'ultima partecipazione ad un film anche per JAN SAINT. Segnò anche l'ultimo lavoro dello scenografo ANTON FURST, prima di suicidarsi gettandosi giù da un grattacielo. Prima di iniziare le riprese, agli attori del film vennero fatti visionare filmati dei veri pazienti di Oliver Sacks: Robin Williams e Robert De Niro andarono a trovare proprio il neurologo, seguendone il lavoro in ospedale. De Niro girò una scena accanto a "Lillian T.", l'unica paziente sopravvissuta di quelli presentati da Sacks nel libro "Risvegli". Mentre giravano la sequenza in cui Sayer e gli uomini della Sicurezza cercano di bloccare Leonard in piena crisi, accidentalmente Williams colpì De Niro al naso, rompendoglielo: il collega la prese con filosofia, spiegandogli che glielo avevano rotto nell'altro senso, e così glielo aveva raddrizzato. La roccia sulla quale Leonard sta in piedi sull'acqua, si chiama "Killy Rock", ed è a Edgewater Park, una località nel Bronx. Prima della fine della storia, Sayer vince finalmente la sua timidezza, accettando di uscire con l'infermiera Eleanor: in realtà, come scrisse nella propria autobiografia, "On the move", uscita nel 2015, Sacks ammise di essere molto timido, ma anche di essere sempre stato gay. Nel film Sayer cura Leonard in coma dandogli un farmaco chiamato Levadopa: per amara ironia della sorte, Robin Williams si curò con tale medicina, quando arrivarono i primi sintomi del Parkinson, prima della sua morte nel 2014. L'attore aveva citato più volte questo lungometraggio come uno dei suoi favoriti, tra quelli in cui aveva recitato. Le riprese durarono dall'Ottobre 1989 al Febbraio 1990.  Incassò 52 milioni solo in terra americana, riscuotendo grande successo anche all'estero. Ebbe tre nominations agli Oscar, per il miglior film, miglior attore protagonista (De Niro), migliore sceneggiatura non originale. Ai Golden Globes fu una la candidatura, per il miglior attore protagonista categoria drammatici, andata a Robin Williams. 

martedì 24 ottobre 2017

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UN SOGNO LUNGO UN GIORNO
( One from the heart, USA 1981)
DI FRANCIS COPPOLA
MUSICALE
A FRANCIS FORD COPPOLA, che per firmare questo suo film rinunciò alla parte centrale del suo nome, l'ispirazione per "UN SOGNO LUNGO UN GIORNO" provenne da un insieme di cose: i musical degli anni 40 e 50, le commedie musicali dirette da egli stesso al college e gli show a Broadway visti nella propria adolescenza, e gli show televisivi delle due decadi sopra indicate, soprattutto quelli diretti da JOHN FRANKENHEIMER. Già nel 1968, Coppola aveva diretto un musical, "SULLE ALI DELL'ARCOBALENO". Invece di girare per strade e in ambientazioni reali, Coppola volle effettuare le riprese su set molto costosi, per evidenziare l'artificialità dell'atmosfera del film: venne ricostruito l'aeroporto McCarran, di Los Angeles, nella fattispecie una pista e un aereo, costruito con i resti di un altro velivolo caduto, per girare la penultima scena della pellicola. I set occuparono quasi del tutto gli allora appena ultimati Zoetrope Studios, di proprietà dello stesso Coppola: fu il primo e unico lavoro del director realizzato nei propri studios. Benchè sia ambientato interamente a Las Vegas, è quasi tutto girato in studio, eccetto per le scene al casinò "Las Vegas Junkyard". Lo scenografo DEAN TAVOULARIS ammise, dopo aver ultimato il lungometraggio, che percepiva i set come "una trappola per morire bruciati", data l'alta potenzialità di materiale infiammabile presente negli Zoetrope. Nel film appaiono i genitori del regista, CARMINE e ITALIA COPPOLA, come una coppia in un ascensore. Solo uno dei personaggi canta, effettivamente, ed è interpretato da NASTASSJA KINSKI: gli altri danzano le numerose canzoni che compongono la colonna sonora. Nel film debuttò REBECCA DE MORNAY, che appare brevemente nei panni di un'attrice sostitutiva: all'epoca, nonostante la differenza d'età piuttosto consistente, la De Mornay aveva una relazione con HARRY DEAN STANTON, che durò un paio d'anni. Fu anche l'esordio, come compositore di colonne sonore, per TOM WAITS. E' stato uno dei quattro film girati insieme da Coppola e FREDERIC FORREST: gli altri tre sono "LA CONVERSAZIONE", "APOCALYPSE NOW", "TUCKER:UN UOMO E IL SUO SOGNO", e va aggiunta l'interpretazione dell'attore in "HAMMETT-INDAGINE A CHINATOWN" di WIM WENDERS, ma prodotto sempre dal regista de "IL PADRINO". Sempre uno sperimentatore nell'anima, Coppola, lavorando a questa pellicola, tra i primi registi al mondo a usare monitor direttamente sul set, playback istantaneo, e utilizzò centraline e video per montare, via via, il girato, dando vita a un "work in progress" perpetuo. Gli sproporzionati costi del film portarono Francis Ford Coppola alla bancarotta: originariamente, questo progetto era stato concepito come un lavoro "piccolo", viste le vicissitudini della lavorazione di "Apocalypse now". Invece, da un budget di 2 milioni di dollari, ben presto i costi volarono a 26 milioni. Le riprese durarono dal Febbraio all'Aprile 1981. Come ebbe a dichiarare una ventina di anni più tardi Coppola, tutti i lungometraggi girati di seguito, servirono a pagare la montagna di debiti causata da "Un sogno lungo un giorno". All'uscita, il film conobbe stroncature unanimi dalla critica statunitense: come disse in interviste successive, Coppola aveva già la sensazione che questo suo lavoro non sarebbe piaciuto ai recensori. Insieme a "I CANCELLI DEL CIELO" di MICHAEL CIMINO, è considerato uno dei flop d'autore più straordinari usciti negli anni Ottanta: in USA non arrivò ad incassare un milione di dollari. La colonna sonora ottenne comunque una candidatura agli Oscar. Fin da metà anni Ottanta, la rivalutazione critica di un film ambizioso, visivamente potente e sfortunato, lo ha proiettato in zona cult-movie.

lunedì 23 ottobre 2017

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NESSUNA PIETA' PER ULZANA 
( Ulzana's raid, USA 1972) 
DI ROBERT ALDRICH
WESTERN
BURT LANCASTER, che aveva già collaborato con ROBERT ALDRICH in "VERA CRUZ", e con il quale sarebbe tornato a lavorare nel 1977 per "ULTIMI BAGLIORI DI UN CREPUSCOLO", credeva molto in questo progetto. Di fatto, anche se nei titoli non venne accreditato come tale, si può considerare la star come uno dei coproduttori di "NESSUNA PIETA' PER ULZANA", dato che si accontentò di una percentuale sugli incassi, invece del salario consueto cui era avvezzo, aiutò molto la promozione del film nelle sale, e collaborò al montaggio definitivo con il regista e il tecnico. Le riprese si svolsero in sole sette settimane, tre/quattro di meno della media degli altri film di Aldrich, per un costo di un milione e 200,000 dollari. Il Dvd britannico dovette essere tolto dal mercato e rieditato senza le sequenze in cui i cavalli vengono legati o tirati con corde:il regolamento inglese prevede, dal 1937 ( l'anno dopo l'uscita de "LA CARICA DEI SEICENTO", nella cui realizzazione molti equini si ferirono, spesso in modo irrimediabile) che non venga mostrato alcun tipo di forzatura o violenza sugli animali nei film. Le riprese si tennero dal Gennaio al Marzo 1972: gli incassi del film furono maggiori in Europa che in USA, forse anche per la forte violenza che caratterizzava la storia e le immagini. Questo western divenne da subito di culto in Europa, e venne catalogato tra le cose migliori di una fase crepuscolare del genere. 

domenica 22 ottobre 2017

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IL COLLEZIONISTA ( The collector, USA 1965)
DI WILLIAM WYLER
THRILLER
Tratto dal libro omonimo di JOHN FOWLES, "IL COLLEZIONISTA", nella filmografia di WILLIAM WYLER venne dopo un altro film "azzardoso" per l'epoca come "QUELLE DUE": se in questo si trattava di un rapporto tra donne, nel 1961 (!), qua c'è un "amour fou", tra un uomo e una giovane donna, che egli rapisce per tenere con sè. Per il ruolo di Miranda Grey furono prese in considerazione JULIE CHRISTIE, SUZANNE PLESHETTE, SARAH MILES, poi la parte venne offerta a NATALIE WOOD, che non accettò: il ruolo fu così affidato a SAMANTHA EGGAR. A sentire il coprotagonista TERENCE STAMP, Wyler non voleva che la Eggar abbandonasse il set durante il giorno; inoltre, il regista raccomandò che non si ritrovasse con alcun membro della troupe a pranzare nelle pause. Stamp era molto perplesso da queste condizioni in cui Wyler poneva l'attrice, e gli chiese spiegazioni: il regista gli sussurrò che sapeva che poteva sembrare crudele, ma avrebbe ottenuto così una grande performance dalla Eggar. Wyler dette disposizioni a Stamp di mostrarsi molto freddo con la sua partner, e a malincuore l'attore si comportò come pattuito con il director: successivamente, notando che Samantha Eggar era molto a disagio sul set, Stamp rivelò in un'intervista che era attratto da lei, come molti altri sul set, ma doveva tenerla a distanza per ordine del regista, e lasciarla in una situazione da dissociata da tutti. Nella scena in cui Freddie trascina Samantha sotto la pioggia, divenuta il poster del film, Wyler aveva ordinato a membri della troupe di gettare acqua a profusione su Samantha Eggar senza prima avvertirla, per farla sentire più indifesa, come le spiegò successivamente. Originariamente, il film avrebbe dovuto esser girato in bianco e nero, poi venne optato per il colore. KENNETH MORE fu ingaggiato per interpretare l'amante segreto della coprotagonista, ma tutta la sua prova fu tagliata al montaggio, perchè il film sarebbe durato troppo: a detta dello stesso regista, alcune tra le più belle scene da lui girate in carriera, erano finite sul pavimento della sala di montaggio, lodando la prova di More, purtroppo eliminata. Secondo John Fowles, il primo montaggio del film durava tre ore. Wyler si autocita, nella scena in cui Freddie pedina Miranda, mentre esce da un cinema in cui viene proiettato "BEN-HUR" diretto dallo stesso regista. Il film è sostanzialmente molto fedele al romanzo, ma la scena in cui il vicino di casa di Freddie visita la casa del sequestratore, e Miranda cerca di attirarne l'attenzione aprendo la doccia, è del tutto creata per la pellicola. Anni dopo, intervistato, BERNARD HERRMANN dichiarò che pensava di dover comporre la colonna sonora di questo lungometraggio, ma all'ultimo la sua candidatura sfumò: Wyler avrebbe rifiutato la sua collaborazione, in quanto stretto collaboratore di ALFRED HITCHCOCK, e scelse invece MAURICE JARRE. Nel film viene spesso citata "LA TEMPESTA" di WILLIAM SHAKESPEARE: Miranda è il nome della figlia di Prospero, e Miranda chiama Freddie "Calibano", come il figlio mostruoso di Prospero. Secondo Samantha Eggar, il finale del film era un rischio enorme, per l'epoca, dato che Freddie commette un delitto, in pratica, e la fa franca: pare che l'addetto della censura, John Trevelyan, si fosse addormentato alla visione della pellicola, e si fosse perso il finale. Quindi, se avesse seguito attentamente e correttamente la proiezione, sarebbe intervenuto per cambiare la conclusione: ma ciò non avvenne. Secondo l'attrice, per le regole censorie di metà anni Sessanta, c'era il rischio, per gli autori dell'opera, di essere messi sotto processo e arrestati. Nel romanzo, comunque, Freddie viene messo in una luce più sinistra: infatti, nel film il protagonista viene ricoverato all'ospedale, e quando ritorna a casa Miranda è già condannata dal peggioramento della sua salute. Nel libro, invece, egli non va in ospedale, e ignora deliberatamente le suppliche della ragazza che gli dice di essersi ammalata, per poi morire. Il serial killer Bob Berdella ha citato questo lungometraggio come una delle ispirazioni per le sue perverse gesta.  I JAM, gruppo musicale mod, composero la canzone "The butterfly collector", ispirandosi a questo film: era il lato B del loro singolo "Strange town". Nel 1984, gli SMITHS utilizzarono un'immagine di Terence Stamp presa da questa pellicola come copertina del loro album "What difference does it make". Il film ebbe tre nominations agli Oscar, per la miglior attrice protagonista (Eggar), per la migliore regia e la miglior sceneggiatura non originale; ai Golden Globes ottenne quattro candidature, per il film, la regia, l'attrice protagonista categoria drammatici, e la sceneggiatura non originale, vincendo un premio, andato a Samantha Eggar; al Festival di Cannes nel 1965 fu candidato alla Palma d'oro, e vinse entrambi i premi per gli attori principali, andati a Terence Stamp e a Samantha Eggar.

giovedì 19 ottobre 2017

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ARIANNA ( Love in the afternoon, USA 1957)
DI BILLY WILDER
COMMEDIA
Il ruolo maschile principale di "ARIANNA" fu offerto dapprima a YUL BRINNER, quando il personaggio, nello script, aveva caratteristiche esotiche piuttosto marcate, ma Brinner non accettò la parte: anche CARY GRANT declinò l'offerta, perchè ritenne che era troppo avanti con gli anni per essere un credibile innamorato della coprotagonista AUDREY HEPBURN. Curiosamente, girò, sei anni dopo, "SCIARADA" con lei, con scene d'amore tra i due. Così venne scritturato GARY COOPER, cinquantacinquenne all'epoca delle riprese. Proprio l'anno prima, si era sottoposto a un lifting facciale, con risultato non proprio eccezionale: il fatto che la differenza di età tra i due protagonisti fosse così evidente, fu uno degli argomenti maggiori di critica al film da parte della stampa. Fu l'esordio al cinema per JOHN MCGIVER. Una battuta fu ridoppiata per "smarcare" il film dai sospetti circa cosa Arianna e Frank facciano nei molti incontri nella stanza d'albergo dell'uomo ( eravamo sempre nel '57 e il codice Hays ancora imperava...): mentre Cooper esce dall'ufficio di MAURICE CHEVALIER, gli viene fatto dire "Non posso andare a base con lei", alludendo al rapporto sessuale, fintamente parlando di baseball.  Sembra che i nomi dei personaggi della Hepburn e di Chevalier (Arianna e Claude) siano stati ispirati da nome e cognome dello sceneggiatore CLAUDE ANET. Durante le riprese, il fatto che USA e URSS mostrassero un'unità di intenti circa la crisi del canale di Suez, indispettì Cooper, che si era espresso sulla stampa su come fosse possibile una cosa del genere, dopo l'invasione sovietica dell'Ungheria. Audrey Hepburn girò subito dopo aver finito questo "CENERENTOLA A PARIGI". La conclusione originale del film vedeva i due amanti salire insieme sul treno allontanandosi, ma la temuta commissione censoria avrebbe potuto sollevare problemi per via delle proteste dei cattolici; per scavalcare il rischio, venne fatta recitare una frase con voce-off a Maurice Chevalier che "rassicurava" dicendo che i due erano sposati e vivevano una vita di coppia a New York City". "Arianna" ottenne tre nominations ai Golden Globe, come miglior film commedia o musicale, miglior attrice (Hepburn) e attore non protagonista (Chevalier). 

mercoledì 18 ottobre 2017

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I BASSIFONDI DI SAN FRANCISCO ( Knock on any door, USA 1949)
DI NICHOLAS RAY
NOIR
Il libro "KNOCK ON ANY DOOR" di WILLARD MOTLEY fu un best seller; uscì prima a puntate sui giornali di WILLIAM RANDOLPH HEARST e poi venne pubblicato a se stante. Il produttore MARK HELLINGER acquistò i diritti e programmò di trarne un film nell'ultima parte del 1947. HUMPHREY BOGART era suo socio nella casa di produzione, ma Hellinger morì nella seconda metà dell'anno. E così Bogart fondò una sua casa, la Santana, mettendo in produzione il suo primo lungometraggio, questo. Fu lo stesso Bogey a scegliere NICHOLAS RAY per la regia, dopo aver ammirato il suo film d'esordio, "LA DONNA DEL BANDITO". Bogart, in qualità di coproduttore, si recò sul set di "UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO", volendo offrire la parte di Nick Romano a MARLON BRANDO: il giovane collega non si disse entusiasta del ruolo, e declinò l'offerta, ma gli rimase impressa la battuta poi diventata celebre "Vivi veloce, muori giovane, e lascia un bel cadavere". Il ruolo andò poi a JOHN DEREK. Quando Nicholas Ray fece sapere a Bogart che era intenzionato a girare la sequenza dell'arringa di difesa in un unico ciak, l'attore si inquietò: non aveva mai girato una scena di un monologo senza stacchi, e non era sicuro di sentirsela. Il regista riuscì a rassicurare il divo dicendogli che avrebbe comunque realizzato diverse versioni del monologo; con sorpresa di Humphrey Bogart, Ray gli fece fare molte prove, e girò in questi momenti, realizzando una sequenza destinata a diventare celebre e molto apprezzata da pubblico e critica. Costato 900,000 dollari, venne girato tra l'Agosto ed il Settembre del 1948.

lunedì 16 ottobre 2017

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JOSEPH COTTEN ( Joseph Cheshire Cotten, Petersburg, Virginia, USA, 15/05/05- Westwood, Los Angeles, California, USA, 06/02/94)
JOSEPH COTTEN nacque a Petersburg, in Virginia, in una famiglia benestante, primo di tre fratelli. Con i suoi fratelli, era uso passare le Estati, da ragazzo da zii residenti a Virginia Beach: lì scoprì la passione per le arti, soprattutto per i racconti e la recitazione. Poi studiò alla Hickman School of Expression di Washington, D.C., lavorando come agente pubblicitario. A diciannove anni si recò a New York per trovare la grande occasione con la recitazione: ma dopo un anno, in cui trovò solo lavoretti di poco conto, e pochissime occasioni sul palcoscenico, con alcuni amici andò a Miami. Là lavorò come guardia del corpo, commesso, e critico teatrale per il Miami Herald: fu proprio grazie a contatti tramite il giornale, che Cotten incontrò un assistente di un manager teatrale, che lo fece debuttare nel 1929, al Copley Theatre a Boston, in cui apparve in trenta rappresentazioni teatrali, in ruoli diversi. Nel 1930 approdò a Broadway, e sposò la pianista Lenore LaMont, divorziata e con una figlia piccola. A metà degli anni Trenta, il futuro divo cominciò a prender parte a programmi radiofonici, oltre a recitare a teatro. A un'audizione conobbe un tipo chiassoso e ambizioso, che si presentò come attore/produttore/sceneggiatore/regista: era ORSON WELLES. L'incontro cambiò la vira a Cotten, che si era fin lì distinto come attore serio: l'estro di Welles lo coinvolse profondamente. Nel 1937 Cotten recitò in due produzioni organizzate da Welles, in teatro, e poi debuttò in un corto girato dal regista, "TOO MUCH JOHNSON", che non ebbe mai uscita ufficiale; nel 1939, Joseph Cotten tornò a recitare a Broadway, ma Orson Welles ebbe la celebre pensata dell'annuncio radiofonico della "Guerra dei mondi", che lo fece conoscere in tutti gli States e gli portò un cospicuo contratto con la RKO Pictures. I due progetti per i quali Welles ricevette un grosso compenso, però, non si concretizzavano, anche perchè il giovane talento traccheggiava, senza sviluppare un'idea solida, finchè non incontrò HERMAN J. MANKIEWICZ, e da lì nacque ciò che sarebbe divenuto "QUARTO POTERE". Cotten esordì quindi in un lungometraggio mainstream hollywoodiano, in un film che ottenne nove nominations agli Oscar, vincendone solo uno, per la sceneggiatura. L'anno dopo, il 1942, vide Welles e Cotten di nuovo insieme, nella realizzazione de "L'ORGOGLIO DEGLI AMBERSON", e, di seguito, "TERRORE SUL MAR NERO", di cui il secondo scrisse la sceneggiatura. Per via della nota tendenza di Orson Welles a scialacquare i budget a disposizione, ben presto la RKO lo fece fuori. Nel 1943, grazie all'amicizia con il produttore DAVID O. SELZNICK, Cotten ottenne un buon contratto, che gli garantiva ruoli principali in buone produzioni, spesso in ruoli romantici: con JENNIFER JONES, moglie del produttore, comparve in più pellicole, diventandone grande amico. Cotten colse l'occasione di apparire in diversi titoli prestigiosi, quali "L'OMBRA DEL DUBBIO", "LA MOGLIE CELEBRE", "GLI AMANTI DEL SOGNO", "DUELLO AL SOLE", "IL RITRATTO DI JENNIE","IL PECCATO DI LADY CONSIDINE". Tornò a lavorare assieme a Orson Welles ne "IL TERZO UOMO", di CAROL REED; il ruolo dello scrittore Holly Martins, che finisce in un intrigo nella Vienna del dopoguerra, a metà tra il brillante ed il malinconico, è stato uno dei più amati tra quelli interpretati dall'attore, ma, nonostante in molti recensori avessero giudicato la sua prova da nomination, non arrivò alcuna candidatura all'Oscar per lui. Prima di girare, ancora con Welles, "OTELLO", Joseph Cotten recitò in un paio di gialli di discreto successo, però la tendenza dei produttori era di dargli parti importanti ma di fianco, e quindi Cotten si sentì più a suo agio tornando sui palcoscenici e lavorando nei nuovi show televisivi. Ci fu l'ultima occasione per essere al fianco di Orson Welles, quando egli realizzò "L'INFERNALE QUINLAN", in cui Cotten, non accreditato, interpreta il breve ruolo di un medico legale. Quando gli chiesero di Welles, ritenendolo una delle persone che meglio lo avessero conosciuto, a Hollywood, Cotten lo definì: " Esasperante, sì. A volte irruento, irragionevole, feroce, sì. Eloquente, penetrante, eccitante e mai riluttante alla propria accuratezza, e allo stesso tempo alla propria vanità. Mai, mai, mai sciocco." Nonostante la lunatica natura di Welles, Cotten fu anche testimone di nozze quando l'attore e regista si sposò con RITA HAYWORTH, e rimasero amici fino alla dipartita dell'autore di "Quarto potere". 
Rimasto vedovo nel 1960, con una figlia adottiva a carico, Cotten incontrò l'attrice inglese PATRICIA MEDINA e la sposò. Nei quattro anni seguenti si dedicò esclusivamente a serie televisive: nel 1964, girò il successo a sorpresa "PIANO, PIANO, DOLCE CARLOTTA...." con altre "vecchie glorie" come BETTE DAVIS e OLIVIA DE HAVILLAND. Sul finire degli anni Sessanta, e all'inizio dei Settanta, alternando partecipazioni a lavori televisivi e apparizioni al cinema, Cotten consolidò uno status da "vecchia star" che faceva ruoli da comprimario di lusso, in USA, mentre in alcuni film che girò in Europa, come "GLI ORRORI DEL CASTELLO DI NORIMBERGA", "LADY FRANKENSTEIN", "LO SCOPONE SCIENTIFICO", in cui fu coprotagonista. Nello stesso periodo ebbe buon successo al fianco di VINCENT PRICE, in "L'ABOMINEVOLE DR. PHIBES", e subito dopo girò "2022:I SOPRAVVISSUTI": negli anni seguenti diradò le apparizioni su grande schermo, entrando poi nel cast all-star di "AIRPORT 77", e nell'insuccesso-cult de "I CANCELLI DEL CIELO". E' stato sempre repubblicano, e ha sostenuto Eisenhower, Nixon e Reagan.  Nei primi anni Ottanta si ritirò dal cinema per via di un ictus, e di una laringectomia. Nel 1987 pubblicò un'autobiografia, intitolata "Vanity will get you somewhere". Essere un interprete eclettico gli ha fornito per tutta la sua carriera diversi ingaggi, ma, come emerge appunto nel libro, il non aver ricevuto mai neanche una nomination agli Oscar, ha sempre pesato su di lui. Attenuò questa amarezza l'aver vinto il premio a Venezia come miglior attore per "Il ritratto di Jennie". Fu colpito anche dal cancro, e morì di polmonite nel 1994.
COSI' PARLO' JOSEPH COTTEN:
"Conosco un pò dell'infanzia di Orson, e ho seri dubbi che sia mai stato un bambino."
"A Hollywood, quelle star che sono in giro da un bel pò, e sembrano crescere nel tempo, sono le uniche che considerano lo "stardom" unicamente come un'opportunità da far propria."
"Mia moglie mi ha detto una delle cose più dolci che potessi mai immaginare. Mi disse: Non sono gelosa, ma davvero triste per le attrici che ti abbracciano e baciano recitando, ma con loro stai solo fingendo."

domenica 8 ottobre 2017

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MATCH POINT ( Match point, USA 2005)
DI WOODY ALLEN
THRILLER
In diversi punti di "MATCH POINT" ci sono riferimenti a "DELITTO E CASTIGO" di FIODR DOSTOJEVSKJI: già in "CRIMINI E MISFATTI" di sedici anni prima, WOODY ALLEN aveva inserito elementi che richiamavano il capolavoro dello scrittore russo. Nella sostanza, in entrambi questi film di Allen si tratta di un uomo sposato che uccide la sua amante perchè la relazione extraconiugale può complicargli le cose. In una sequenza si vede Chris che legge il romanzo di Dostojevskji, e successivamente, cita il libro dicendo che a volte è necessario sacrificare qualcuno di innocente, per ottenere ciò che si vuole. Altra citazione è il modo in cui, come Raskolnikov nel libro, il protagonista fugge dopo il doppio delitto, solo che lì l'obiettivo è la donna più anziana e quella giovane è un delitto collaterale, qua è l'inverso. C'è anche un ammicco al cinema di ALFRED HITCHCOCK; come succedeva spesso nei film diretti dal regista inglese, è possibile vedere il volto di Woody Allen impresso in un pannello, quando Chris giunge al Tate Museum per incontrare Nola. Si sente più volte, nella pellicola, "Una furtiva lagrima" cantata da ENRICO CARUSO, tratta da "L'ELISIR D'AMORE" di GAETANO DONIZETTI: anche "ROMANCE DE NADIR", di BIZET, da "I PESCATORI DI PERLE". Il musical a cui la coppia protagonista assiste, è "THE WOMAN IN WHITE" di ANDREW LLOYD WEBBER. E' il primo film che Woody Allen ha girato in Inghilterra, e il suo più lungo, ad oggi, con i suoi 124 minuti di durata. Data l'ambientazione in Inghilterra, buona parte della troupe e del cast sono britannici, per praticità e per regola: inizialmente si puntò su KATE WINSLET, appunto inglese, ma quando l'attrice si defilò per star dietro alla propria famiglia, Allen scritturò l'americana SCARLETT JOHANSSON. E' stato il primo di tre film che hanno visto una collaborazione tra i due: gli altri sono "SCOOP", nel 2006, e "VICKY CRISTINA BARCELONA" nel 2008.  Sul set, JONATHAN RHYS-MEYERS imparò a imitare molto bene Woody Allen. Quando parla del delitto, l'ispettore Dowd insiste nell'attribuire la colpa ad un tossico: è uno scherzo-citazione, dato che il personaggio è interpretato da EWEN BREMNER, emerso nel ruolo del drogatissimo Spud in "TRAINSPOTTING". Originariamente, l'ambientazione doveva essere negli Hamptons. Per Allen, è il suo preferito tra i film che ha diretto. Le riprese si sono protratte dal Giugno all'Agosto del 2004. Costato 15 milioni di dollari, ha incassato 23 milioni nei soli USA, e altri 65 nel resto del mondo, totalizzando 88 milioni di dollari. E' stato il primo lungometraggio del regista, diciannove anni dopo "HANNAH E LE SUE SORELLE", ad essere un buon incasso in America, rientrando dai costi e diventando un vero guadagno. "Match Point" fu presentato fuori concorso al festival di Cannes nel 2005. Il film ebbe una nomination agli Oscar per la miglior sceneggiatura originale, e quattro invece le candidature ai Golden Globes, per il film, la regia, la sceneggiatura e l'attrice non protagonista (Scarlett Johansson). Al David di Donatello vinse quale miglior film di produzione europea. 

giovedì 5 ottobre 2017

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AIR FORCE ONE ( Air Force One, USA 1997)
DI WOLFGANG PETERSEN
AZIONE
"AIR FORCE ONE" avrebbe inizialmente dovuto avere come protagonista KEVIN COSTNER, nel ruolo del presidente Marshall, sequestrato sull'aereo-fortezza presidenziale: ma la star era occupata nell'allestire il suo secondo film da regista, "L'UOMO DEL GIORNO DOPO", e declinò l'offerta. WOLFGANG PETERSEN offrì allora il ruolo a JOHN MALKOVICH, con cui si era trovato benissimo nel girare "NEL CENTRO DEL MIRINO", affidandogli il ruolo di un cattivo da nomination agli Oscar, però Malkovich preferì girare "CON AIR". La produzione mise insieme una rosa di potenziali candidati alla parte, con ARNOLD SCHWARZENEGGER, TOMMY LEE JONES, TOM HANKS, DENNIS QUAID, ma proprio Costner suggerì di scritturare HARRISON FORD come il più adatto, e venne ingaggiato proprio lui. Già per "VIRUS LETALE" Wolfgang Petersen aveva in mente Harrison Ford, che non volle farlo, e così fu scelto invece DUSTIN HOFFMANGARY OLDMAN, scritturato per interpretare il cattivo Ivan Korshunov, fu soprannominato sul set "Scary Gary", per come risultava inquietante non appena battuto il ciak, ma nelle pause, contribuiva a rendere l'atmosfera sul set spensierata e allegra, tanto che il regista ribattezzò la lavorazione "Air Force Fun". E rivelò in un'intervista come fosse rimasto colpito dal fatto che l'attore passasse fulmineamente da rilassato a minaccioso non appena avviata la ripresa. Ford ha ammesso che il suo "nemico" preferito in tutta la sua carriera è stato Oldman. GLENN CLOSE fu scritturata all'ultimo tuffo, per interpretare la vicepresidente Bennett, e dovette indossare una parrucca perchè aveva un taglio molto corto di capelli, nel momento: l'attrice si impuntò, per eliminare una scena dalla sceneggiatura, in cui la n.2 dell'amministrazione si chiudeva in una stanza per piangere. La Close ritenne che era assurdo ricorrere a clichès maschilisti che mostrano le donne in difficoltà nei momenti decisivi. Nel film compare velocemente JURGEN PROCHNOW, nei panni di un generale russo, tornando a lavorare con Petersen, con il quale aveva girato "U-BOOT 96".  Nella scena in cui Korshunov rilascia le proprie impronte digitali, all'inizio, fornisce la sua data di nascita, il 21 Marzo 1958, che è il giorno in cui è nato Gary Oldman. Il finale originale dello script non venne ritenuto utile da Petersen, che coinvolse Ford nell'elaborare un'altra conclusione per la pellicola. La colonna sonora venne originariamente affidata a RANDY NEWMAN, ma il regista, quando la sentì, ebbe la sensazione che fosse talmente drammatica da rischiare  di farla diventare involontariamente comica, e, a dodici giorni soltanto dall'avvio delle riprese, venne incaricato JERRY GOLDSMITH di fornire musiche alternative, che poi furono quelle definitive del film: Goldsmith, sotto pressione per il pochissimo tempo concessogli, si fece aiutare da JOEL MCNEELY per alcuni brani. Dopo la fine della lavorazione, Goldsmith disse in un'intervista che non avrebbe mai più preso parte ad un film con tempi così stretti. Newman adoperò poi parte di questa sua composizione per musicare "TOY STORY 3-LA GRANDE FUGA". Petersen richiese di poter visitare il vero Air Force One per esaminarne la struttura, ma gli venne negato: una telefonata di Ford alla Casa Bianca sbloccò la situazione, ed al regista fu possibile vedere l'aereo dall'interno. Di seguito, in modo anomalo, per i rapporti con Hollywood, fu data la maggior collaborazione possibile da parte dell'amministrazione Clinton per equipaggiamenti, informazioni e disponibilità. Harrison Ford chiese a Gary Oldman di colpirlo con il maggior realismo possibile nelle scene di scontro fisico tra i due. L'invasione militare del palazzo del generale Radek venne girata in Ohio, a Cleveland. Un giorno, due caccia F/A 18 in ricognizione comunicarono via radio di aver avvistato l'Air Force One in volo, con buchi di proiettile sulla fusoliera: al centro di controllo aereo di Los Angeles erano a conoscenza della lavorazione di questo film, e dissero ai piloti militari che non era l'originale. Benchè "Air Force One" siano due aerei VC-25, la versione militarizzata dei 747-200B, la dicitura viene usata per qualsiasi mezzo volante che trasporti il presidente USA. Bill Clinton, presidente all'epoca della lavorazione e dell'uscita del lungometraggio, lo apprezzò molto, e lo vide addirittura due volte, facendogli una buona pubblicità, pur precisando che l'aereo non possiede una capsula di salvataggio come invece mostrato nel film. Nel film muoiono 48 persone. Wolfgang Petersen, nei commenti del DVD del film, confessò che se ci fosse stato prima l'11 Settembre, non avrebbe mai girato una pellicola come questa. Donald Trump, pure, in un'intervista nel 2015, ricordò questo film lodando Harrison Ford, come un'immagine vincente americana: anch'egli intervistato, quando lo speaker gli chiese a proposito di questa affermazione del futuro presidente USA, Ford, guardando in camera, disse "Donald, è solo un film. Le cose non vanno così nella vita reale"... Le riprese sono durate dal Settembre 1996 al Gennaio 1997. Costato 85 milioni di dollari, ne ha incassati negli USA 172, e altri 142 nel resto del mondo, sfiorando i 315 milioni a livello mondiale. Ha avuto due nominations agli Oscar, per il miglior sonoro, e il miglior montaggio.

lunedì 2 ottobre 2017

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RITORNO AL FUTURO PARTE II
( Back to the future part II, USA 1989)
DI ROBERT ZEMECKIS
FANTASTICO/COMMEDIA
ROBERT ZEMECKIS non avrebbe voluto ambientare il seguito del suo "RITORNO AL FUTURO" nel futuro: secondo il regista, i film ambientati nel futuro, tendevano a venire incompresi. Inoltre, anche se il finale del lungometraggio originale lasciava presagire un sequel, Zemeckis e BOB GALE avevano inteso quella conclusione più come una cosa da non prendere sul serio; il grande successo della pellicola, però, aveva invogliato la Universal Pictures a produrre una prosecuzione, e i due cineasti avevano scelto di venir coinvolti nell'operazione, lavorando al capitolo secondo, a quel punto accordandosi di girare due seguiti, uno ambientato nel futuro e uno nel passato, anche se all'origine era stato programmato solo un seguito, intitolato "Paradox", che contenesse il viaggio in avanti e indietro nel tempo. La produzione di questo secondo episodio venne rimandata a quattro anni dopo l'uscita del primo film, per via del lungo coinvolgimento di Zemeckis nella lavorazione di "CHI HA INCASTRATO ROGER RABBIT?". Bob Gale era rimasto abbagliato, da bambino, da "L'UOMO CHE VISSE NEL FUTURO", e il suo sogno era sempre stato di scrivere un film che narrasse viaggi nel tempo. CRISPIN GLOVER fece causa allo studio, affinchè non venisse usato il suo personaggio nella pellicola, e gli venne data ragione. La questione con Glover si svolse così: ogni interprete del primo film aveva firmato per un eventuale seguito, ma Crispin Glover, vedendo che il suo compenso era minore di quelli di LEA THOMPSON e THOMAS F. WILSON, protestò vivamente, e rifiutò i 125 milioni di dollari offerti da Gale; la produzione scritturò così l'attore JEFFREY WEISSMAN, truccandolo per assomigliare a Glover, e utilizzò quindi il personaggio di George McFly. All'uscita della pellicola, Glover scatenò i propri avvocati, e la Universal, per non andare in tribunale, gli versò 765,000 dollari, considerando questo esborso minore di quanto le sarebbe costato, anche in termini di cattiva pubblicità, finire sotto processo. Questa vicenda cambiò le regole per i diritti di sfruttamento dell'immagine da parte delle case di produzione  circa gli attori. LEA THOMPSON è l'unica interprete che veste nella stessa maniera di come era apparsa nell'episodio del 1985. Nel film c'è la prima apparizione di ELIJAH WOOD al cinema: è uno dei due ragazzini che giocano a un videogame e ai quali Marty chiede informazioni. Per il ruolo di Jennifer venne ingaggiata ELIZABETH SHUE, visto che CLAUDIA WELLS, che la impersonava nel primo episodio, voleva stare accanto alla madre cui era stato diagnosticato un cancro: la Wells tornò sugli schermi nel 2008, per girare film indipendenti. La versione di Biff del 1985 alternativo, interpretato da THOMAS F. WILSON, è ispirato a DONALD TRUMP. Il maggior effetto speciale di questo lungometraggio fu un trucco visivo denominato "Vistaglide", che serviva a far interagire gli interpreti con altri se stessi: nel film viene utilizzato quattro volte. Nel 2015, anno in cui questo lungometraggio si svolge, la lancetta della torre dell'orologio è ancora rotta. Appena prima che Marty e Doc abbandonino il 2015, una breve inquadratura sul display mostra "Ultima partenza: 28 Novembre 1955", evidenziando che qualcun altro abbia preso la macchina che viaggia nel tempo oltre a loro due. Quando il Marty McFly del futuro accenna a suonare la chitarra, esegue il riff di "The power of love", il brano di HUEY LEWIS & THE NEWS che ebbe grande successo abbinato al primo capitolo. Nel film compare il cantante dei RED HOT CHILI PEPPERS, FLEA: anni dopo, intervistato a proposito del film, lo definì "uno dei più costosi pezzi di spazzatura mai prodotti". Il celebre scienziato Carl Sagan ha definito questo film come il più accurato sui viaggi nel tempo mai prodotto. Le riprese del secondo capitolo vennero effettuate contemporaneamente a quelle di "RITORNO AL FUTURO PARTE III". Per Robert Zemeckis è uno dei titoli preferiti, tra quelli diretti. Sui giornali che si vedono inquadrati, la data è il 22 Ottobre, omaggio a Christopher Lloyd, che compie gli anni tale giorno. Le riprese si tennero tra il Febbraio e l'Agosto del 1989. Fu il terzo incasso del 1989, in America. Costato 40 milioni di dollari, ne incassò 118 negli USA, ed altri 213 nel resto del mondo, arrivando a 332 milioni. Fu candidato agli Oscar per i migliori effetti speciali visivi, e invece ai BAFTA vinse nella stessa categoria. Il 21 Ottobre 2015, in molti cinema per il mondo, per celebrare tale data riscontrata in questo film, è stata proiettata una maratona dei tre capitoli della serie.