mercoledì 31 maggio 2017

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L'AMORE E' UNA COSA MERAVIGLIOSA
( Love is a many-splendored thing, USA 1955)
DI HENRY KING ( e OTTO LANG, non accreditato)
SENTIMENTALE
"L'AMORE E' UNA COSA MERAVIGLIOSA" è basato sul libro omonimo autobiografico della dottoressa Han Suyin, e il personaggio del giornalista Mark Elliott era ispirato al reporter inglese Ian Morrison, che, come descritto nel film, rimase ucciso in Corea nel 1950. JENNIFER JONES dette molti problemi durante le riprese: in quanto moglie del produttore DAVID O. SELZNICK, alzando la voce spesso e volentieri, concludendo quasi sempre le sue sfuriate con "E ora lo dico a David!!!"; lei e WILLIAM HOLDEN, dopo qualche scaramuccia iniziale, si parlarono pochissimo per tutto il tempo della lavorazione. E' documentato che l'attrice masticasse aglio prima di girare le scene d'amore con il collega, per fargli dispetto. Ad un certo punto i rapporti tra i due coprotagonisti erano così tesi, che Holden cominciò a sospettare che la Jones facesse di tutto per fargli abbandonare il film. Per la sequenza sulla spiaggia, William Holden si depilò il petto, per accontentare le sue fans. Verso la fine delle riprese, Holden provò a far pace con la Jones, regalandole un mazzo di rose bianche, che lei puntualmente gli tirò contro sgarbatamente. Un altro problema sul set era il trucco per far sembrare da asiatica gli occhi dell'attrice, che però discuteva continuamente a proposito del make-up, affermando che la invecchiava enormemente. Questo spiega perchè, di scena in scena, la Jones non è mai truccata nello stesso modo. Il lungometraggio costò circa 1 milione e 800,000 dollari, e incassò 4 milioni solo negli USA, diventando uno dei grandi successi degli anni Cinquanta. La canzone "Love is a many-splendored thing" di PAUL FRANCIS WEBSTER e SAMMY FEIN fu un hit mondiale, e il film ottenne otto candidature agli Oscar, tra le quali quella per il miglior lungometraggio, miglior attrice protagonista (Jones), vincendone tre, per la canzone, appunto, per la colonna sonora e per i costumi a colori. Anche il Golden Globe come miglior film per promozione internazionale. 

martedì 30 maggio 2017

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I DIMENTICATI ( Sullivan's travels, USA 1941)
DI PRESTON STURGES
COMMEDIA
Il titolo originale, "SULLIVAN'S TRAVELS" è chiaramente ispirato al celebre romanzo di JONATHAN SWIFT, "I VIAGGI DI GULLIVER": il protagonista, anche in questa storia, si dà ad un viaggio esplorativo che gli fa cambiare il suo concetto della vita e del mondo.Un'altra fonte di ispirazione, per lo sceneggiatore e regista, furono i racconti di JOHN GARFIELD, che, in gioventù fu un "hobo", i vagabondi che saltavano sui treni e giravano per gli Stati Uniti.  PRESTON STURGES scrisse il film con JOEL MCCREA in mente per il ruolo principale. Per la sceneggiatura, il regista percepì dalla Paramount 6,000 dollari. Sturges, inoltre, avrebbe voluto BARBARA STANWYCK per interpretare "La ragazza", poi quando vide "I CAVALIERI DEL CIELO", con  VERONICA LAKE, puntò su quest'ultima, nonostante le resistenze dei produttori, che volevano invece IDA LUPINO, LUCILLE BALL, FRANCES FARMER o RUBY KEELER. La Lake girò il film incinta dai sei agli otto mesi di gravidanza, e le uniche persone sul set al corrente della sua condizione, erano la moglie del regista, Louise Sturges, e la costumista EDITH HEAD, che la aiutò, disegnando abiti che mascherassero il pancione. La bionda star temeva che, se si fosse scoperto che aspettava una bambina, avrebbe perso il ruolo. La Lake e McCrea non andarono d'accordo sul set: addirittura, l'attore rifiutò di interpretare, l'anno seguente, "HO SPOSATO UNA STREGA" per non fare un altro film con lei. Tuttavia, nel 1947 girarono di nuovo insieme "LA DONNA DI FUOCO". Il direttore della fotografia JOHN WEITZ apprezzò enormemente il modo inusuale di Sturges di dirigere. Secondo Preston Sturges, ideare e scrivere questo lungometraggio fu dovuto anche ad una reazione ad una corrente, in vigore a Hollywood, secondo cui le commedie non dovevano solo divertire, ma portare per forza un messaggio al pubblico, che il regista concepiva come "prediche".  Il produttore associato PAUL JONES appare nella pellicola ritratto come "il caro Joseph", all'inizio della storia. Sturges, invece, appare nei panni del regista del film nel racconto della "ragazza": è sullo sfondo e alza deliziato le mani dopo aver letto il giornale. Il protagonista John L. Sullivan ha in mente di girare un film intitolato "O, BROTHER, WHERE ARE THOU?" ("FRATELLO, DOVE SEI?") cui il lungometraggio realizzato nel 2000 da JOEL e ETHAN COEN rese omaggio adottandone il titolo. Sul set, McCrea venne trattato da Sturges come fosse una star della portata di CLARK GABLE: anni dopo, in interviste, l'attore dichiarò che aver girato questo film era stata l'esperienza professionale più divertente della propria vita, e che il salario percepito fu sentito quasi come "in più", per un periodo talmente piacevole quale furono le riprese. L'aiuto regista di Preston Sturges fu ANTHONY MANN, che ricordò, tempo dopo, quanto il director lo esortasse a fare il suo debutto nella regia, sottolineando che era meglio girare qualcosa di brutto che non aver girato niente. Questo lungometraggio fu apprezzato per come presentava i neri, con decenza, dignità e simpatia. L'ufficio governativo della censura disapprovò l'esportazione della pellicola all'estero, in quanto le lunghe scene all'interno di una prigione, secondo i funzionari, avrebbero influito negativamente sull'idea degli USA negli altri paesi. La frase di apertura, in origine, avrebbe dovuto essere la chiosa finale. Nel 1942, Lux Radio Theater allestì un adattamento radiofonico di 60 minuti, con Veronica Lake che riprendeva il ruolo qui recitato. Costato circa 700,000 dollari, girato tra il Maggio ed il Luglio del 1941, "I DIMENTICATI", oggi, è considerato una delle migliori commedie americane mai girate. 

giovedì 25 maggio 2017

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SALMA HAYEK ( Salma Valgarma Hayek-Jimenez, 02/09/66, Coatzacoalcos, VeraCruz, MEX-.....)
Nata nella provincia industriale di VeraCruz, in Messico, nel 1966, SALMA HAYEK è figlia di un uomo d'affari di discendenza libanese, e di una soprano: il suo nome, in arabo, significa "Pace". Nel 1971, a cinque anni, dopo aver visto "WILLY WONKA E LA FABBRICA DI CIOCCOLATO", dichiarò ai suoi genitori che avrebbe voluto fare l'attrice. A 12 fu mandata in Louisiana, all'Accademia del Sacro Cuore, da cui fu espulsa per ripetute burle alle suore, come, ad esempio, mettere le loro sveglie almeno tre ore indietro. Solo anni dopo, dopo aver frequentato la Universidad Iberoamericana a Città del Messico, fu pronta per pensare seriamente a cosa avrebbe voluto fare nella vita: l'attrice. Nonostante la statura, 1 metro e 57, la sua prorompente bellezza le fece vincere provini e guadagnare il ruolo principale in "TERESA", nel 1989, a ventitrè anni, una soap opera che ne fece esplodere la popolarità nel natio Messico. Per non farsi intrappolare nel ruolo, e provare la carta del cinema, l'attrice nel 1991 lasciò la serie, e si trasferì negli USA. Leggende metropolitane volevano che avesse intrapreso una relazione con il presidente del Messico e abbandonato il paese per far cessare le voci. Nel 1992 cominciò a far capolino in produzioni americane, come in "STREET JUSTICE", "CORSIE IN ALLEGRIA", e a fine anno, comparve nello show di PAUL RODRIGUEZ, seguitissimo dai latinoamericani degli States, in cui lamentava la condizione di emarginazione nel cinema mainstream statunitense, per via della sua provenienza e della sua etnia. Fortuna volle che tra gli spettatori ci fosse ROBERT RODRIGUEZ, con la moglie, che rimasero molto colpiti dall'aspetto della giovane donna e dall'intelligenza e ironia delle sue osservazioni. Fu così che il regista la contattò e le dette spazio nel suo "DESPERADO", remake in grande del precedente "EL MARIACHI", in cui la star era ANTONIO BANDERAS. Di seguito, Rodriguez la volle ancora nell'horror d'azione "DAL TRAMONTO ALL'ALBA", con un ruolo minore ma significativo, quello della vampira Satanico Pandemonium, che fece conoscere a livello internazionale il nome di Salma Hayek, e le fece ottenere il primo ruolo da co-protagonista, nella commedia "MELA & TEQUILA", accanto a MATTHEW PERRY. Negli anni seguenti, partecipò a pellicole come "STUDIO 54", "DOGMA",  "WILD WILD WEST". L'attrice ha sofferto di dislessia. Un progetto a cui l'attrice credette moltissimo, fu "FRIDA" su Frida Kahlo, in cui la Hayek impersonò la pittrice messicana e coprodusse la pellicola, cui presero parte ALFRED MOLINA, Banderas, GEOFFREY RUSH, ASHLEY JUDD, VALERIA GOLINO e EDWARD NORTON: il film fu un buon successo internazionale, guadagnò sei nominations agli Oscar, tra le quali quella, storica, per Salma Hayek, seconda latinoamericana a concorrere al premio per la miglior protagonista ( prima di lei, nel 1998, fu candidata la brasiliana FERNANDA MONTENEGRO per "CENTRAL DO BRASIL"), e ne vinse due, per il trucco e per la colonna sonora di ELLIOTT GOLDENTHAL. Con la Golino, la Judd e PENELOPE CRUZ ha stretto longeve amicizie. Nel 2003 la star, ormai attrice apprezzata e stimata anche dalla critica, debuttò nella regia con "THE MALDONADO MIRACLE", e, nello stesso anno, tornò a lavorare con il duo Rodriguez/Banderas, in "C'ERA UNA VOLTA IN MESSICO", atto finale della trilogia del "Mariachi". Fu presa in considerazione per impersonare Alice in "A BEAUTIFUL MIND", giacchè il vero personaggio era nato in El Salvador, poi venne deciso di farla diventare americana, e fu JENNIFER CONNELLY ad aggiudicarsi la parte. Ha fondato una sua compagnia di produzione, la Ventanarosa. Nel 2005 ha fatto parte della giuria al festival di Cannes. Nel 2007, incinta della figlia Valentina Paloma, avuta con Henry Pinault, manager ex di LINDA EVANGELISTA, le diagnosticarono il diabete. Con Pinault si sono sposati in segreto nel 2009, a Parigi. Spesso inserita nelle classifiche delle riviste tra le 50 o le 100 persone più belle del cinema o del mondo, Salma Hayek è, in pratica dalle sue prime apparizioni, considerata una delle icone sexy degli ultimi vent'anni. 
COSI' PARLO' SALMA HAYEK:
"Continuo ad aspettare un uomo che abbia più palle di me."
"Quando avevo vent'anni mi offrivano spesso parti in cui non dovevo far molto di più che essere sensuale. Quando lo fanno oggi, lo prendo per un complimento."
"Se devo far dieta e sbattermi in palestra,  sono sempre di cattivo umore. Così preferisco avere qualche kilo in più ed essere carina."
"Se un uomo lascia dormire il cane insieme a noi, per me è la cosa più romantica. Devi amare i miei cani se mi vuoi. Un uomo che è buono con gli animali e non li scaccia, è il massimo del romanticismo."

martedì 23 maggio 2017

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LA VERA STORIA DI JACK LO SQUARTATORE- From Hell ( From hell, USA 2001)
DI ALBERT E ALLEN HUGHES.
THRILLER
"LA VERA STORIA DI JACK LO SQUARTATORE- From Hell" è basato sulla graphic novel firmata da ALAN MOORE e EDDIE CAMPBELL. Nello stesso periodo WILLIAM FRIEDKIN stava cercando di fare un film sul tema con protagonista ANTHONY HOPKINS. Anche se alcune sequenze, e delle immagini sono riprese pari pari dal fumetto, lo stile del racconto, e anche la trama, sono molto differenti. Infatti, sulla pagina si segue maggiormente il percorso del celebre serial killer, dando spazio all'ispettore Abberline solo verso la fine della seconda metà della narrazione. Il veggente ha uno spazio parallelo nelle strisce, e ammette che le sue visioni hanno relativamente a che fare con quel che accade. I registi ALBERT e ALLEN HUGHES avrebbero voluto, nel ruolo principale  DANIEL DAY-LEWIS, per poi puntare su BRAD PITT, e JUDE LAW, prima di scritturare JOHNNY DEPP.  In realtà, il vero Abberline non morì a Hong Kong, piuttosto giovane, nè era dipendente da oppiacei, o ammettesse poteri paranormali: perì in Inghilterra a 86 anni. Per il ruolo di William Gull venne ingaggiato NIGEL HAWTHORNE, ma le sue condizioni di salute, un cancro in fase avanzata, fecero rinunciare l'attore a prender parte al film: venne rimpiazzato da IAN HOLM, e morì nel 2001. Fu il film d'esordio per DOMINIC COOPER. Fu invece la pellicola finale per KATRIN CARTLIDGE. La prima persona a venire scritturata fu il compositore TREVOR JONES, che lavorò al progetto fin dal 1998. Fu impiegata molta cura nel ricostruire gli scenari dei delitti dello Squartatore, così come le ferite delle vittime, tranne quelle dell'ultimo delitto commesso dal maniaco. La troupe ricostruì quattro finte case a Praga, per rappresentare Whitechapel.  In realtà, il commissario Charles Warren non giunse mai sul luogo del quinto delitto, avendo rassegnato le sue dimissioni appena prima del fatto di sangue. Curiosamente, Warren aveva dato disposizione ai suoi uomini di non entrare nel palazzo in cui si era svolto l'omicidio e poi si era dimesso; così la polizia, per tre ore, all'oscuro dell'abbandono del comandante, aveva evitato di entrare sul luogo del delitto, e un'altra stranezza fu che il crimine fosse commesso in un interno, anzichè in strada, come i precedenti. In più, anche se la leggenda vuole che le vittime dell'omicida si conoscessero tra loro, ciò non è mai stato documentato. Alcune delle foto vere delle truci gesta di Jack lo Squartatore furono appese ai muri della stazione di polizia: secondo gli Hughes serviva a motivare maggiormente il cast, turbandolo con la visione delle reali violenze del famigerato assassino. Dato che evita di fornire date, il film dà l'impressione che i delitti di Jack lo Squartatore si svolgano in un lasso di tempo molto più breve di quanto in verità era accaduto, visto che le aggressioni si svolsero tra il 31 Agosto ed il 9 Novembre. Le indagini, invece, durarono ben oltre il 1888. Come riportato nel lungometraggio, molti dei personaggi principali facevano parte di una loggia massonica, con il macabro kit dell'assassino che presenta il simbolo con compasso e squadra.  Secondo il criminologo John Douglas, gli omicidi compiuti da Jack lo Squartatore denotano una personalità paranoica e disorganizzata, lontana dalla lucida follia calcolatrice del personaggio nella pellicola. Il sergente Godley cita spesso Shakespeare, con frasi tratte da "Romeo e Giulietta", "Otello", "Amleto" e "Enrico V". Nel film viene accennato all'Uomo Elefante come Joseph Merrick, e il dottor Treves, benefattore di "THE ELEPHANT MAN" ( impersonato da  Hopkins nel film di DAVID LYNCH)  lo corregge, il nome vero era Joseph Sarum Merrick, ma in realtà Treves si rivolse sempre a lui chiamandolo John. Costato 35 milioni di dollari, ne incassò 32 negli Stati Uniti, ed altri 42 nel resto del mondo. 

mercoledì 17 maggio 2017

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SOLDI SPORCHI ( A simple plan, USA 1998)
DI SAM RAIMI
NOIR
SCOTT B. SMITH concepì la storia di "SOLDI SPORCHI" come una sceneggiatura, per poi tramutarla in romanzo, e successivamente trarne la sceneggiatura per il film che sarebbe stato diretto da SAM RAIMI, dopo che JOHN BOORMAN, il quale avrebbe dovuto girare il lungometraggio, lasciò il progetto. Fu Boorman, infatti, che scelse BILLY BOB THORNTON, essendo rimasto colpito dalla sua prova di "LAMA TAGLIENTE". Ancor prima, era stato annunciato che il film sarebbe stato diretto da BEN STILLER, con NICOLAS CAGE protagonista. Il problema era che il compenso di Cage avrebbe bruciato tutto il budget, e Stiller lasciò perdere: gli subentrò JOHN DAHL , che poi abbandonò. Nei ruoli di Hank e Sarah avrebbero dovuto figurare BRAD PITT e JULIETTE LEWIS, che dovettero rinunciare per impegni contrattuali già presi, e, dopo che LAURA DERN e EMBETH DAVIDZ  erano state prese in considerazione per la parte( dopo che EMMA THOMPSON, cui era stato offerto il ruolo, preferì non fare il film), fu BRIDGET FONDA ad essere ingaggiata per impersonare Sarah: invece, il ruolo di Hank andò  a BILL PAXTON. Nel film appare un membro della band ZZ TOP, FRANK BEARD, nella scena del funerale è dietro il maestro di cerimonie.  Raimi mise a frutto degli insegnamenti di JOEL e ETHAN COEN, per girare nella neve; tra Raimi ed i Coen c'era un longevo rapporto d'amicizia, fin dagli esordi. L'uomo anziano che apostrofa Bill Paxton nel negozio, è interpretato dal vero padre dell'attore: Paxton non aveva idea che il genitore comparisse nel film, accanto a lui, ma Raimi, contattato dall'uomo, gli fece un'audizione, e poi a sorpresa fece incontrare i due sul set. L'aereo venne prestato dalla Wentworth Aircraft, un'azienda che affittava aerei di piccolo cabotaggio, a Minneapolis. Le scene del bar furono girate a Delano, nel Minnesota: era un vecchio bar commutato in un'abitazione privata. Una scena tra Paxton e Thornton venne persa dalla Northwest Airlines, in un trasferimento tra il Minnesota e Los Angeles, nel Gennaio del 1998: la sequenza venne poi girata di nuovo. Fu l'ultimo film prodotto dalla piccola casa Savoy Pictures, oggi scomparsa. Il film costò 30 milioni di dollari, e l'incasso in USA fu di 16 milioni: non fu un successo commerciale, ma conquistò la critica e divenne in breve un titolo di culto, nonchè servì a Sam Raimi come definitivo trampolino di lancio per venire scelto per dirigere "SPIDER-MAN". Ricevette due nominations agli Oscar: per l'attore non protagonista (Thornton), e per la sceneggiatura non originale. Anche ai Golden Globes, Billy Bob Thornton ottenne la candidatura come non protagonista. 

martedì 16 maggio 2017

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SENTI CHI PARLA  ( Look who's talking, USA 1989)
DI AMY HECKERLING
COMMEDIA
La regista AMY HECKERLING ebbe l'idea di scrivere la sceneggiatura di "SENTI CHI PARLA", osservando il marito NEAL ISRAEL, anch'egli sceneggiatore di professione, giocare con il loro bimbo piccolo, e "dargli voce", mutando il tono della propria, cercando di capire cosa il bambino pensasse. Nello scrivere il film, la regista fu influenzata dalla serie cartoon "I RUGRATS". La Heckerling propose, il film alla Disney Pictures, ma i dirigenti ritennero troppo sboccata la sceneggiatura, anche per il loro marchio "adulto", la Touchstone, e non dettero il via libera; di seguito, Amy Heckerling portò lo script alla Warner, alla Paramount, alla Orion, alla 20th Century Fox, ma ebbe sempre rifiuti. Infine, fu la Columbia TriStar a dare il via libera al film, per un budget di 7 milioni di dollari. Per il ruolo di Mollie fu contattata GEENA DAVIS, la quale, però, non accettò perchè non voleva girare un'altra scena di parto, dopo quella, in ben altra chiave, de "LA MOSCA", e venne scritturata KIRSTIE ALLEY. La prima scelta per interpretare James fu JOHN STAMOS, che, però, era sotto contratto per la serie "GLI AMICI DI PAPA' ". I nomi che circolarono, allora, furono quelli di MICHAEL KEATON, MEL GIBSON, JEFF GOLDBLUM e GRIFFIN DUNNE, ma poi si scelse, quasi a sorpresa, JOHN TRAVOLTA Per John Travolta fu, dopo cinque anni, il ritorno da protagonista di una grossa produzione, da parte di uno studio famoso. Il personaggio di Harry, il contabile con il parrucchino con cui Mollie esce a cena, avrebbe dovuto essere interpretato da JOHN LANDIS, ma questi, dopo i problemi avuti girando "AI CONFINI DELLA REALTA' ", si era ripromesso di non fare più cinema con ragazzini, e disse di no. Israel compare nel film, brevemente, nel ruolo del principale della protagonista Kirstie Alley. Il padre della regista, Louis Heckerling, impersona il padre della Alley, e come il personaggio, aveva fatto il ragioniere, di mestiere. Per dar voce a Mikey, i nomi presi in considerazione furono BILL MURRAY, JOHN CANDY, STEVE MARTIN, DAN AYKROYD, CHEVY CHASE, ma tutti questi attori, nel periodo in cui si girava questo lungometraggio, erano occupati in altri progetti. Si fece l'offerta a ROBIN WILLIAMS, ma il cachet richiesto dal suo agente fu troppo costoso e così la voce scelta fu quella di BRUCE WILLIS. I titoli della pellicola, durante la lavorazione, furono "Big talk" e "Daddy's home". Come essa stessa ammise nella sua autobiografia, durante la lavorazione, Kirstie Alley si innamorò di John Travolta, ma rimase fedele al proprio marito. Sembra che Bruce Willis ogni tanto, nel "doppiare" Mikey, infilasse battute con parolacce, non previste, e regolarmente poi tagliate dalla regia. E' il terzo film con Travolta in cui si sente "Staying alive" dei BEE GEES. Per risparmiare denaro, invece di girare a New York, ove la storia è ambientata, le riprese si svolsero quasi completamente a Vancouver, in Canada. Di tutti i ruoli interpretati al cinema, per Travolta quello di James è rimasto quello più simile alla sua vera personalità. Quando partecipò alla prima del film, John Travolta realizzò, per l'unica volta nella sua carriera, che sarebbe stato un sicuro successo. L'incasso in America fu 140 milioni di dollari, che, sommati ai 156 nel resto del mondo, portarono questa commedia a totalizzare 296 milioni. Il film ebbe due seguiti, di minor successo, di cui uno uscito nel 1990, e l'altro nel 1993. Fu il terzo rilancio per la carriera di John Travolta. 

domenica 14 maggio 2017

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INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO
( Close encounters of the third kind, USA 1977)
DI STEVEN SPIELBERG
FANTASCIENZA
STEVEN SPIELBERG aveva intenzione di realizzare un documentario a basso costo, fatto di interviste a persone che affermavano di aver avuto contatti con UFO, e di riprese su luoghi ove ciò era avvenuto. A livello personale, il regista era rimasto molto colpito quando, da bambino, la sua famiglia lo aveva portato a vedere una straordinaria pioggia di meteoriti, e questo, in parte ispirò Spielberg per questo suo lavoro. Poi cominciò a scrivere una sceneggiatura per un film vero e proprio, proponendola alla Columbia Pictures, nel 1973; secondo le previsioni del regista, sarebbero occorsi circa 2 milioni e 700,000 dollari, per fare il film. Però, tra le incertezze dello studio nell'avviare la produzione di un progetto costoso, nelle mani di un director promettente ma ancora poco conosciuto, e le difficoltà riscontrate nel rifinire lo script, Spielberg accettò di girare "LO SQUALO" per la Universal Pictures. Il grandissimo successo del film dal romanzo di PETER BENCHLEY proiettò Steven Spielberg tra i registi che avevano carta bianca presso gli studios, ma le note difficoltà incontrate nel girare il blockbuster marino, resero il giovane regista deciso a voler fare il suo titolo successivo il più possibile su set e in studio.Nel frattempo, il budget necessario a fare "INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO" era salito a 4 milioni e 100,000 dollari. Il problema era che la Columbia non versava in buone acque finanziarie, ed un film così impegnativo, economicamente, poteva diventare irrealizzabile: DOUGLAS TRUMBULL, che aveva detto sì a Spielberg fin dal tempo della progettazione, rimase sbalordito quando si rese conto che, per realizzare gli effetti speciali come richiesti dal regista, i costi sarebbero divenuti, solo per quelli, circa 3 milioni. Prima ancora di iniziare le riprese, occorse un anno di lavoro a Steven Spielberg e l'illustratore GEORGE JENSEN, per creare rappresentazioni visuali delle idee del regista, a centinaia, producendo infine sette delle sequenze più importanti dell'opera, compreso tutto il finale con l'incontro con gli alieni. Alla sceneggiatura, non accreditati, misero mano anche WALTER HILL,  MATTHEW ROBBINS,  HAL BARWOOD, e JERRY BELSON. Il titolo del film fa riferimento alla classificazione ad opera dell'ufologo J. ALLEN HYNEK , che definì "Incontri ravvicinati: del primo tipo avvistamento di uno o più oggetti volanti non identificati, del secondo ritrovamenti di tracce del passaggio di alieni, del terzo, contatti con extraterrestri. Hynek compare nella pellicola verso la fine, ed è l'uomo dai capelli grigi, con la barba, che si avvicina a coloro che scendono dall'astronave madre.  PAUL SCHRADER aveva aiutato molto Spielberg a scrivere la sceneggiatura, ma quando scoprì che il regista aveva presentato allo studio una versione molto variata dello script, volle rimuovere il proprio nome dall'opera. RICHARD DREYFUSS aveva sentito Spielberg, sul set de "Lo squalo", parlare di questo suo progetto sugli extraterrestri. Quando capì che la formazione del cast stava diventando complicata, Dreyfuss si dette molto da fare per proporsi come protagonista della pellicola, ma la sua richiesta di 500, 000 dollari come paga parve eccessiva ai produttori, i quali offrirono il ruolo a JACK NICHOLSON, AL PACINO e GENE HACKMAN: Nicholson rifiutò perchè riteneva che troppi effetti speciali avrebbero offuscato il lavoro degli attori, Pacino si disse non interessato, e Hackman non accettò perchè il suo matrimonio era in grave crisi, e non era il momento di prendersi 16 settimane per girare un film, via da Los Angeles. Alcuni manager proposero allora JAMES CAAN, ma il suo agente "sparò" 1 milione come compenso, più il 10% degli incassi lordi. Fu contattato, da Steven Spielberg, pure STEVE MCQUEEN, che però disse di no, perchè si considerava inadatto a recitare una scena di pianto. Fu così che l'autocandidatura di Dreyfuss riprese quota, a patto che ritoccasse la richiesta iniziale al ribasso: così andò, e l'attore firmò per interpretare la parte principale. FRANCOIS TRUFFAUT fu la prima scelta del regista americano, per interpretare lo scienziato francese Lacombe, anche se la produzione aveva ipotizzato di rivolgersi anche a GERARD DEPARDIEU, LINO VENTURA, YVES  MONTAND, JEAN-LOUIS TRINTIGNANT e PHILIPPE NOIRET.  L'inglese di Francois Truffaut non era molto buono: per aiutarsi, il regista francese piazzava, quando doveva girare le proprie scene, fogli con le battute da pronunciare sul set, di modo che con lo sguardo poteva rintracciare i vocaboli e le espressioni giuste. Infatti, questo trucco lo suggerisce lui stesso ad un'attrice nel suo film "EFFETTO NOTTE". Per Truffaut, fu l'unica esperienza da attore in un film non da lui diretto, avendo precisato quando aveva accettato di prender parte al lungometraggio,che non avrebbe fornito alcun apporto alla regia. Quando si incontrarono, Spielberg era piuttosto in soggezione, e Truffaut gli disse che non avrebbe recitato, ma sarebbe stato solo se stesso: l'americano gli rispose che era proprio quello che desiderava, e il francese firmò per 75,000 dollari. Truffaut, però, alla lunga trovò i tempi delle riprese troppo lunghi, e constatò con Teri Garr, che per girare la scena in cui l'elicottero insegue Neary e gli altri, erano stati spesi 250,000 dollari, con i quali lui, in Francia, avrebbe realizzato un intero film. Di per contro, la stima per Spielberg, nel collega francese, crebbe enormemente, per come gestiva un affare così colossale con la massima calma, pazienza ed una buona dose di humour, tanto da lodare pubblicamente in interviste la perseveranza e la forza del regista americano. Il suo personaggio era ispirato al vero ufologo Jacques Vallèe. A testimonianza della consolidata stima, di Truffaut per il collega più giovane, quando Spielberg presentò a Cannes, nel 1982, "E.T.- L'EXTRATERRESTRE", si vide recapitare un telegramma firmato dal regista francese, che diceva "Tu appartieni a questo posto, più di me.".  CARY GUFFEY era così "professionale" e bravo sul set, da essere soprannominato "Buona la prima Cary", dato che non necessitava più di uno o due ciak per fare le proprie scene: Spielberg gli regalò una maglietta con il soprannome guadagnato sul set. STANLEY KUBRICK rimase fortemente impressionato dalla prova del bambino, da richiederlo come Danny Torrance in "SHINING", ma per ignoti motivi poi scritturò DANNY LLOYD. MELINDA DILLON, intervistata, dichiarò che girare la sequenza in cui tutti gli oggetti della cucina volano sia stata un'esperienza spaventosa: non c'erano state prove, e così quando le cose volarono per la stanza, l'attrice si agitò molto, e cercò di proteggere Cary Guffey. L'attrice venne scritturata appena una settimana prima che cominciassero le riprese, e si guadagnò una nomination agli Oscar per la sua prova. Fu suggerita da HAL ASHBY, il quale era venuto a sapere che il collega Spielberg era in difficoltà, perchè non riusciva a trovare l'attrice adatta per impersonare Gillian, e così gli spedì due bobine del suo "QUESTA TERRA E' LA MIA TERRA", appena ultimato, in cui la Dillon recitava. Appena visionate le pizze mandate da Ashby, Spielberg volle scritturare subito l'attrice. Melinda Dillon si era però infortunata ad una caviglia, quando ci fu da girare le scene alla Torre del Diavolo, ma strinse i denti e non comunicò subito il problema, perchè temeva di venire rimpiazzata. Spielberg volle scritturare TERI GARR dopo averla vista in uno spot per un caffè: per il suo ruolo, quello della moglie di Neary, Veronica, sostennero un provino anche MERYL STREEP e AMY IRVING. Quando Steven Spielberg chiamò BOB BALABAN per offrirgli la parte dell'interprete di Lacombe, l'attore gli rivelò che aveva studiato francese al liceo, ma da anni non lo parlava, e quindi non si riteneva adatto al ruolo. Il regista volle comunque fargli un provino, e poi lo scritturò: l'attore si iscrisse allora ad un corso alla Berlioz, e passò diverso tempo accanto a Francois Truffaut per creare una buona intesa con lui. Balaban tenne un diario delle riprese, così come aveva fatto CARL GOTTLIEB  mentre giravano "Lo squalo", che venne poi pubblicato poco dopo l'uscita della pellicola. Il figlio di Roy Neary, Toby, era il nipote di Richard Dreyfuss, JUSTIN DREYFUSS. Il padre dell'attore, invece, prese parte al film come comparsa, ma le scene in cui appariva non furono incluse nel montaggio definitivo. Nell'edizione originale del 1977, appare in maniera brevissima CARL WEATHERS, nei panni di un poliziotto militare che interroga Roy alla stazione ferroviaria. Mentre veniva girata la scena in cui Roy disegna la Torre del Diavolo sul purè, si sente la bambina più piccola dire "C'è una mosca morta nelle mie patate!": non era previsto in sceneggiatura, e gli attori in scena quasi proruppero in una risata, e Spielberg decise che aggiungeva realismo ad una scena familiare, così conservò la battuta. Il fatto di dover recitare per buona parte del film fingendo di vedere cose che in realtà, non c'erano, creò reazioni diverse negli attori: per Melinda Dillon  fu "un grande esercizio di recitazione", per Francois Truffaut  continuare a immaginare le cose descritte nello storyboard mostratogli da Steven Spielberg era faticoso, e Richard Dreyfuss, quando vide il film finito, osservò, scocciato, che se avesse avuto modo di interagire con qualcosa veramente, sul set, avrebbe recitato ancora meglio. Per girare la scena in cui Roy incontra per la prima volta gli extraterrestri, il camioncino su cui era Richard Dreyfuss venne posto su una tavola ruotante a 360°.  La famosa melodia di cinque note fece trovare d'accordo JOHN WILLIAMS e Steven Spielberg, dopo centinaia di tentativi. Il compositore aveva in mente, fermamente, di creare una musica affascinante e di impatto, che suggerisse felicità, per il primo incontro tra esseri umani ed extraterrestri. Williams concluse la registrazione della colonna sonora prima che il film venisse ultimato. Spielberg, montando il lungometraggio, tenne fortemente conto del rapporto tra le immagini e la musica: inversamente a come accade abitualmente, fu il montaggio a cercare la simmetria con le musiche. Sia per il compositore, che per il regista, in questo modo si sarebbe aggiunto lirismo all'opera. Il sintetizzatore usato da Lacombe per far sentire il codice musicale adottato per la comunicazione con gli alieni era uno Yamaha SY-2, uscito nel 1975. DOUGLAS TRUMBULL ottenne l'effetto delle nubi nel prefinale, inserendo vernice bianca in serbatoi riempiti per metà con acqua salata, per metà con acqua fresca. Il direttore della fotografia VILMOS ZSIGMOND sovraespose deliberatamente le immagini con gli alieni, così potevano apparire meno definiti, e più suggestivi; quando la produttrice JULIA PHILLIPS vide il girato, pensava che ci fosse stato un errore nello stampare la pellicola, e la reinviò per ottenere un contrasto più netto, e questo, invece, mise in evidenza maggiormente che erano dei pupazzi di gomma, creando un effetto deplorevole. Zsigmond, di seguito, rimandò ai tecnici la pellicola, per riottenere l'effetto da lui stesso creato, che, infatti, funzionò. Zsigmond aveva già lavorato con Spielberg per "SUGARLAND EXPRESS", e aveva preferito non prendere parte a "Lo squalo". Riscontrò che Spielberg era divenuto più tendente a comandare sul set,  meno disponibile a discussioni sul lavoro, ma trovò comunque entusiasmante l'esperienza. Molto del lavoro che lui e Spielberg compirono nel realizzare la pellicola, fu quasi sperimentale, e ciò non fu apprezzato da Julia Phillips e gli altri produttori, che furono sul punto di licenziare il direttore della fotografia. Ma Zsigmond era supportato, oltre che da Steven Spielberg, anche da Douglas Trumbull, che era cosciente del fatto che per funzionare bene i suoi effetti speciali avevano bisogno della massima cura nell'illuminare il set. Dopo due mesi di riprese, la Phillips e alcuni finanziatori cominciarono a farsi vedere sul set, preoccupati dai tempi di lavorazione, e la produttrice aveva già contattato, in privato, altri direttori della fotografia come JOHN ALONZO, LASZLO KOVACS, ERNEST LASZLO, ma tutti le risposero che se non fosse stato capace Zsigmond di ottenere il meglio per il film, nessuno di loro avrebbe potuto far meglio. Il punto d'atterraggio costruito per gli UFO era  alto 27 metri, largo 76, e lungo 137, costituendo, all'epoca, il set al chiuso più grande mai costruito. La faccenda dell'U.S. Navy Flight 19, che riappare nel film, è riferita al "Lost Flight 19", che lasciò la stazione navale presso cui era in forza, e non se ne ebbero più tracce. La "Cotopaxi", la nave rinvenuta nel deserto del Gobi, era davvero un vascello sparito, e poi ritrovato, nel triangolo delle Bermude, nel 1925. Invece, nella sequenza in India, la folla intona "Aaya Re! Aaya!!!", che significa "E' venuto!", in Hindi. Nella scena fa una comparsata anche il cantante dei GRATEFUL DEAD, JERRY GARCIA, mescolato tra la folla.Il maggiore Benchley, che, impersonato dall'attore GEORGE DI CENZO, è l'ufficiale della Air Force che mostra la foto, fasulla, di una finta astronave per sminuire le teorie degli avvistatori di UFO: il nome al personaggio venne dato riferendosi a Peter Benchley, che secondo Spielberg era un uomo fondamentalmente scettico. Per dare la traccia sonora dell'astronave-madre nella scena della comunicazione tra terrestri ed alieni, venne ingaggiato il suonatore di tuba JIM SELF. Per Spielberg e Williams, la difficoltà del suonare tale strumento dava un tocco di umanità agli extraterrestri. Il codice di cinque gesti usato per comunicare con gli extraterrestri, erano utilizzati per segnalare il solfeggio, in musica, in classi per ragazzi con problemi all'udito; fu un'invenzione del reverendo John Corwen, poi adattata dal musicista ZOLTAN KODALY. Una delle prime idee riguardo alla rappresentazione degli extraterrestri, era mettere oranghi sui pattini: la cosa non funzionò, perchè quando agli animali vennero posti i pattini, furono terrorizzati dall'effetto delle ruote sul pavimento, e si lanciarono tra le braccia degli addestratori. Spielberg, per realizzare alcuni effetti speciali, e gli alieni, testò alcune elaborazioni al computer ( la futura CGI), che non gli dettero alcuna soddisfazione, e cambiò idea. Fu BOB BAKER a disegnare l'alieno dalle lunghe braccia, poi migliorato e perfezionato da CARLO RAMBALDI: in otto persone manovravano il modello, e pare che Spielberg ne fosse molto affascinato, giocandoci durante le pause delle riprese. Anche Truffaut rimase affascinato dalla creazione di Baker e Rambaldi, salutandolo simbolicamente ogni mattina. I piccoli alieni che attorniano Neary alla fine del film furono bambine tra gli otto ed i dodici anni, camuffate: Spielberg volle che fossero femmine, perchè riteneva che si muovessero con più grazia. In rilievo sull'astronave-madre che sorvola la Torre del Diavolo, è possibile notare un R2-D2 capovolto. L'idea di dare un "ruolo" cruciale alla montagna senza punta venne a Spielberg guardando "SFIDA INFERNALE".  Durante una tempesta estiva, una parte del colossale hangar che fungeva da set, venne divelta, fortunatamente senza ferire nessuno: come disse Richard Dreyfuss, "Parte delle riprese rappresentarono un incubo: passavi dal divertimento alla paura.". Secondo Steven Spielberg, montare gli ultimi venticinque minuti di "Incontri ravvicinati" è stata la cosa più difficile della propria vita: il fatto di basarsi su effetti ottici, rendeva ancora più complessa la lavorazione del film, che il regista definì "complicato e costoso il doppio de "Lo squalo", che già era stato assai impegnativo. Douglas Trumbull lo ringraziò pubblicamente per l'enorme pazienza e saggezza che aveva mantenuto, nonostante la fortissima pressione dello studio. JOE ALVES, production designer del film, e futuro regista de "LO SQUALO 3-3D", scelse una vecchia e isolata fattoria per diventare la casa dei Guiler, per rappresentare la natura di spirito libero di Jillian. Cary Guffey era realmente commosso girando la scena, in sottofinale, quando saluta gli extraterrestri: Spielberg gli aveva spiegato che doveva immaginare che i suoi amici partissero per sempre, e non li avrebbe più rivisti. Invece, per girare la scena in cui il bimbo incontra gli alieni, e per ottenerne la meraviglia, Spielberg fece inquadrare Cary Guffey, mentre, a sorpresa, uscivano sul set un membro della troupe vestito da clown, ed uno da gorilla, e quando quest'ultimo si tolse la maschera, il bambino reagì con il sorriso che abbiamo visto sullo schermo. Il titolo di lavorazione fu "Watch the skies", una citazione del finale de "LA COSA DA UN ALTRO MONDO". Le misure di sicurezza, affinchè quando il film sarebbe uscito, il risultato risultasse ancor più sorprendente, furono piuttosto severe: un giorno che Spielberg aveva dimenticato la carta d'identità a casa, ebbe problemi ad entrare nell'hangar che faceva da set. Spielberg aveva girato diverse scene che gli era costato molto tagliare, quando aveva dovuto montare il film, e così "Incontri ravvicinati" divenne uno dei primi lungometraggi ad avere un' "Edizione speciale", che rendesse meglio la visione dell'autore. Spielberg avrebbe avuto intenzione di far uscire il film nell'Estate del 1978, ma la brutta situazione della Columbia, fece sì che i boss della casa produttrice programmassero l'uscita del lungometraggio alla fine del 1977: il regista, molto sotto pressione per i tempi "di consegna", ammise che realizzare il film in tempi ristretti lo aveva spinto a omettere cose che riteneva importanti. Per via del grande successo riscontrato dalla pellicola, la Columbia dette a Spielberg due milioni di dollari in aggiunta, per girare scene dentro l'astronave madre per l'Edizione Speciale. La nave spaziale, oggi, è visibile allo Smithsonian Air and Space Museum, nella sezione Steven F. Hudvar-Hazy, a sud dell'aeroporto di Chantilly, in Virginia. Sullo scafo si possono vedere, appunto, RD-D2 capovolto, un cimitero, una cassetta delle lettere, e modelli di aeroplano che erano stati prelevati dall'astronave. Il modello più utilizzato nel finale del film venne nascosto nel garage di Steven Spielberg per non rischiare che venisse fotografata da reporter, e si perdesse l'effetto-sorpresa.  Mentre girava le scene che la includevano, Steven Spielberg non aveva più che una vaga idea di come la nave spaziale sarebbe apparsa nel film: solo che fosse gigantesca, impressionante, e molto oscura.  Quando, tempo dopo, mentre girava le sequenze in India, stava guidando nei pressi di una grande raffineria di petrolio, rimase colpito dal gran numero di luci, tubi, e particolari del posto, e fu lì che decise che la "sua " astronave sarebbe stata più bella se fosse stata luminosissima, anche se aveva già girato la scena in cui la grande ombra del velivolo spaziale oscurava coloro presenti al suo arrivo. La parte inferiore della nave era ispirata alla veduta della S. Fernando Valley. Il cielo che si rabbuia, e la forma delle nubi della sequenza in cui il figlio di Jillian viene prelevato dagli extraterrestri, rimanda volutamente a "I DIECI COMANDAMENTI", quando l'Angelo della Morte appare in cielo per uccidere tutti i primogeniti egizi. Inoltre, il film di CECIL B. DE MILLE è quello che Roy guarda, assieme alla sua famiglia, quando gli giunge la chiamata di lavoro che gli farà incontrare gli alieni. Invece, durante la lavorazione del lungometraggio, Spielberg guardò più volte "SENTIERI SELVAGGI", come rivelò in un'intervista. Come raccontato più volte dall'autore del film, un altro punto di riferimento cinematografico fu "INTRIGO INTERNAZIONALE", con il parallelo della scena sulla Torre del Diavolo con quella sul Monte Rushmore, che, tra l'altro, dista da lì solo 90 miglia. L'ultima scena che venne girata fu quella d'avvio del film, nel deserto. Spielberg, in un'intervista, dichiarò che, se avesse dovuto girarlo al giorno d'oggi, non avrebbe mai chiuso il racconto con Roy Neary che abbandona la famiglia per viaggiare nello spazio. Lo stuntman, poi divenuto regista, CRAIG R. BAXLEY si ferì girando la sequenza in cui auto della polizia, inseguendo gli UFO su strade di montagna: Baxley viaggiava troppo velocemente con l'auto, e, in pratica, saltò oltre il punto in cui avrebbe dovuto "atterrare" con la macchina, e benchè indossasse un casco, si ferì alla testa, dovendo essere ricoverato per giorni.  Elmer, il cocker spaniel di Steven Spielberg, compare nella pellicola, quando nel finale scende dalla rampa dell'astronave: era apparso anche ne "Lo squalo", come cane della famiglia Brody. Originariamente, il film avrebbe dovuto concludersi sulle note della celeberrima "When you wish upon a star", tratta dal "PINOCCHIO" della Disney, ma in una proiezione-test, Spielberg si accorse che non funzionava, e le note della canzone rimangono comunque, verso il finale, nella colonna sonora di John Williams. Spielberg volle montare il film in un appartamento in affitto a Marina del Rey, sotto sorveglianza affinchè non ci fossero intrusioni. Fu la prima collaborazione tra Spielberg e il montatore MICHAEL KAHN, un longevo rapporto.   "Incontri ravvicinati del terzo tipo" uscì nella stessa settimana in cui "GUERRE STELLARI" battè "Lo squalo" come miglior incasso di tutti i tempi.  Come rivelò quando partecipò a "Inside the Actor's Studio", a JAMES LIPTON, Spielberg non aveva mai realizzato che poteva essere dipeso dal fatto che sua madre fosse una musicista, e suo padre uno studioso di tecnologia ed elettronica, che la comunicazione con i terrestri da parte degli alieni, fosse operata con computer che producevano musica. Il primo colpo di manovella fu dato nel Dicembre del 1975, per far avere agevolazioni fiscali alla Columbia Pictures, per poi interrompere le riprese due giorni dopo, e riprenderle solo nel Maggio successivo. A fine lavorazione, Julia Phillips fu estromessa dalla Columbia Pictures per la promozione della pellicola: la produttrice stava passando un pessimo periodo personale, tra un divorzio particolarmente faticoso, e problemi con la cocaina. La Marvel pubblicò un adattamento del film, che però, per via della gran segretezza della lavorazione, e della sceneggiatura, fu relativamente riuscita, dovendosi basare solo su sommi capi della storia. La post-produzione terminò solo a Giugno del 1977, troppo tardi per competere con gli altri blockbuster estivi, a partire dal "rivale" "Guerre stellari": del resto, proprio a Spielberg ed al suo "Lo squalo" si deve la trasformazione dell'estate americana come la fase dei grandi successi stritola-record d'incassi.  RAY BRADBURY, dopo aver visto il film, affermò che era il più grande lungometraggio di fantascienza mai realizzato. JEAN RENOIR paragonò il lungometraggio alle opere di JULES VERNE e GEORGES MELIES. Eppure, Steven Spielberg si disse non del tutto soddisfatto, perchè avrebbe voluto realizzare un film ancora più stupefacente. La prova di Cary Guffey fu così apprezzata, da essere seriamente considerata nelle nominations per gli attori non protagonisti agli Oscar: se avesse ricevuta la candidatura, a cinque anni, sarebbe stato il più giovane candidato di sempre, e probabilmente lo sarebbe rimasto, fino ad un altro fenomeno simile. Il bambino recitò poi l'anno dopo in "UNO SCERIFFO EXTRATERRESTRE....POCO EXTRA E MOLTO TERRESTRE", ed il suo seguito "CHISSA' PERCHE'....CAPITANO TUTTE A ME" accanto a BUD SPENCER, nei quali interpretava il piccolo extraterrestre H7-25. Le riprese durarono, concretamente, perlomeno il grosso del lavoro, dal Maggio 1976 al Febbraio 1977. Il film costò 20 milioni di dollari, e ne incassò 132 nei soli Stati Uniti, con altri 171 nel resto del mondo, giungendo a 303 milioni dell'epoca, tramutandosi in uno dei più alti incassi di tutti i tempi, e salvando, di fatto, il futuro della Columbia Pictures. Candidato a nove premi Oscar, ma non per il miglior film, ne vinse due: uno, per la migliore fotografia, ed uno, a FRANK E. WARNER per il montaggio degli effetti sonori. Ai Golden Globes le candidature furono invece quattro, per il film, la regia, la sceneggiatura e la musica, senza portare via alcun premio. Nove le candidature ai BAFTA, tra le quali per il miglior film e la migliore regia, vincendone due per la direzione artistica e la colonna sonora. Vinse anche il David di Donatello come miglior film straniero. In sostanza, consacrò definitivamente il nome di Steven Spielberg a Hollywood. 

mercoledì 3 maggio 2017

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CONTRATTO PER UCCIDERE ( The Killers, USA 1964)
DI DON SIEGEL
THRILLER
"CONTRATTO PER UCCIDERE" ha spunto in un racconto di ERNEST HEMINGWAY, che dette origine anche a "I KILLERS" di ROBERT SIODMAK, nel 1946. Era stato progettato come film per la tv, ma per via della violenza presente nella storia, venne invece destinato al cinema. DON SIEGEL scrisse un adattamento come base per il lungometraggio, ma lo script venne affidato allo sceneggiatore professionista GENE L. COON dalla produzione. Siegel fece un cameo nel film, nei panni di un cuoco. VIRGINIA CHRISTINE , che interpreta la segretaria non vedente all'istituto per persone che soffrono lo stesso problema, era apparsa anche nell'originale di Siodmak. Era uso della Universal Pictures "esigere" che la prima scena che venisse girata di ogni film, fosse in realtà l'ultima del lungometraggio: il primo giorno di riprese, LEE MARVIN arrivò in ritardo sul set, e piuttosto alticcio, ma, dato che era una sequenza senza dialogo, Siegel girò una scena e la incluse nel film. Durante le riprese venne assassinato John F. Kennedy, e questo comportò uno slittamento nella conclusione della lavorazione: quando la notizia della morte del presidente USA giunse sul set, avvenne tramite membri della troupe che stavano ascoltando la radio. ANGIE DICKINSON cominciò a gridare istericamente, e, nella sua autobiografia, il regista rivelò che tentare di calmarla era stata una delle cose più difficoltose riscontrate nella sua carriera. Per il ruolo di Johnny North, vennero presi in considerazione ROD TAYLOR, STEVE MCQUEEN, CLIFF ROBERTSON, GEORGE PEPPARD, ROBERT WAGNER, BOBBY DARIN e TOM TRYON, prima di scritturare JOHN CASSAVETES; invece, per la parte di Charlie Strom, i nomi in rosa furono quelli di STEVEN HILL, CHARLES BRONSON, JAMES COBURN e RALPH MEEKER, per poi assegnarla a Lee Marvin. Fu l'ultimo film interpretato da RONALD REAGAN prima di intraprendere il cammino in politica. Secondo la Dickinson, Reagan si asteneva dal prendere parte alle discussioni, sul set, con gli altri membri del cast, tutti democratici, a proposito dello shockante avvenimento del delitto Kennedy. Non era stato Ronald Reagan il solo cui si era pensato per il suo personaggio: tra i nomi che erano circolati, GIG YOUNG, BARRY NELSON, RICHARD CONTE, STEVE COCHRAN, JOHN FORSYTHE, WALTER MATTHAU e LESLIE NIESLSEN. Quando Don Siegel offrì il ruolo di Browning a Reagan, questi lo rifiutò: non aveva mai interpretato un personaggio negativo, e temeva che non avrebbe giovato alla sua immagine, dato che aveva già deciso di darsi alla politica, ancor prima di girare questo titolo. Poi, quando Siegel lo invitò a pranzo spiegandogli il progetto e la sua concezione del personaggio, Reagan, a sorpresa, accettò. Sebbene, successivamente, abbia dichiarato che avesse odiato il personaggio interpretato. L'auto da corsa usata da Johnny North era una Shelby AC Cobra del 1963. Anche se la colonna sonora è firmata da JOHN WILLIAMS, l'inizio e la fine della pellicola sono commentati dalle musiche de "L'INFERNALE QUINLAN", composte da HENRY MANCINI. Vinse un BAFTA per l'interpretazione di Lee Marvin. 

lunedì 1 maggio 2017

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LA LANCIA CHE UCCIDE ( Broken lance, USA 1954)
DI EDWARD DMYTRYK
WESTERN
"LA LANCIA CHE UCCIDE" fu scritto da PHILIP YORDAN, tratto dal romanzo "I'll never go there anymore" di JEROME WEIDMAN: fu il secondo dei tre film sceneggiati da Yordan, e gli altri due furono "AMARO DESTINO", nel 1949, e "IL GRANDE SPETTACOLO" nel 1960. La 20th Century Fox volle "in prestito" SPENCER TRACY, dalla MGM: il suo compenso fu di 165,000 dollari. Anche se interpreta la madre di ROBERT WAGNER, qui, KATY JURADO era di soli sei anni più anziana del collega. Il personaggio di E.G. MARSHALL ha 56 anni, mentre l'attore ne aveva 40 al tempo delle riprese. Per due dei figli Devereaux, furono presi in considerazione MONTGOMERY CLIFT e BEN GAZZARA. Per il ruolo della signora Devereaux, andato a Katy Jurado, fu prima chiamata DOLORES DEL RIO, la quale, però, non potendo ottenere un visto per gli USA in tempo per le riprese, fu rimpiazzata dalla collega. In un piccolo ruolo, appare GERONIMO KUTHLEE, capo pellerossa, nipote del leggendario GERONIMO. Dopo essere stati padre e figlio in questa pellicola, Tracy e Wagner sarebbero apparsi come fratelli due anni dopo ne "LA MONTAGNA". RICHARD WIDMARK e EARL HOLLIMAN, invece, avrebbero recitato di nuovo assieme in "L'AGGUATO", cinque anni più tardi.  Lo stuntman RUSS SAUNDERS, facendo da controfigura a Widmark, in una caduta da venti metri in un lago, si ruppe un braccio, che rimase lesionato a vita. Il film costò 2 milioni di dollari, e ne incassò sei negli USA. Ebbe due nominations agli Oscar, per la migliore sceneggiatura e per la miglior attrice non protagonista (Jurado), vincendo una statuetta, per lo script. Vinse anche un Golden Globe, per il miglior film per la comprensione internazionale, un premio speciale.