mercoledì 7 dicembre 2016

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A VENEZIA...UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING
( Don't look now, GB/I 1973)
DI NICOLAS ROEG
HORROR
"A VENEZIA...UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING", che ebbe un titolo italiano molto più "particolare" dell'originale "DON'T LOOK NOW" , venne tratto da una novella di DAPHNE DU MAURIER. Per i ruoli principali di John e Laura Baxter, venne suggerita a NICOLAS ROEG la vera coppia ROBERT WAGNER e NATALIE WOOD, ma il regista inglese preferì chiamare DONALD SUTHERLAND e JULIE CHRISTIE, pur molto presi, in quel periodo, da altri progetti: la Christie lesse lo script e lo amò molto, e conosceva Roeg avendo egli presenziato sul set di "FAHRENHEIT 451" in qualità di responsabile della fotografia, così come in "VIA DALLA PAZZA FOLLA" e "PETULIA"; Sutherland, invece, pur apprezzando il copione, parlando con il regista si disse poco entusiasta della luce sinistra con cui veniva descritta la chiaroveggenza, e trovava che, se cambiato in alcuni punti, il copione poteva dare una definizione più ottimista della materia. Ma Roeg fu ostinato, e disse all'attore che avrebbe amato averlo nel film, ma alle sue condizioni, facendogli accettare e firmare il contratto. Donald Sutherland e Julie Christie si incontrarono per la prima volta sul set di questa pellicola: il regista volle che la prima sequenza girata insieme, per i due attori, fosse quella, resa celebre, di sesso coniugale. Roeg intendeva farla venire di forte impatto, sapendo che i due interpreti avrebbero avuto la necessaria tensione per la scena, e che le molte scene di dialogo tra i due protagonisti avrebbero rischiato, altrimenti, di appesantire il ritmo. La Christie era addirittura terrorizzata. Donald Sutherland, intervistato una ventina d'anni dopo, rievocò quando venne girata la scena, ricordandolo come un momento assolutamente non sensuale, tra la tensione del girare nudi, lui e Julie Christie, in pratica al primo incontro, con Roeg che gridava ordini alla troupe e dava indicazioni a loro due sul come mimare l'amplesso..... Per non avere problemi con la rigida censura americana, vennero tagliati nove fotogrammi, quindi mezzo secondo di proiezione, più o meno, dalla scena. La sequenza, però, nella cattolica Irlanda, venne completamente rimossa. Sutherland indossò una parrucca riccioluta per tutta la lavorazione, per interpretare l'architetto protagonista. Wendy avrebbe dovuto essere interpretata da DAPHNE HEARD, ma le sue cattive condizioni di cuore costrinsero l'attrice a rinunciare, e il casting a scegliere CLELIA MATANIA.  RENATO SCARPA, che qui interpretò l'ispettore Longhi, non sapeva una parola di inglese: ripeteva soltanto le frasi che il suo personaggio doveva pronunciare, aumentando l'aria sinistra del film. ADELINA POERIO, che nella vita faceva la cantante, venne scelta dal regista per impersonare la figura vestita di rosso che appare nelle vie veneziane, dato che era alta poco più di 1 metro e 20, dopo che Roeg ne ebbe visto una foto durante una sessione di casting a Roma. Roeg fu determinato, fin dall'inizio, a non voler dare un'immagine "turistica" della città di Venezia, volendone riprendere scorci particolari e lati oscuri: anche per via delle mareggiate, spostare attrezzature e troupe non è mai facile, nella città delle calli. All'uscita della pellicola, non furono pochi i veneziani che protestarono per la luce poco accogliente e paurosa, con cui, secondo loro, era descritta la città veneta. Cercare una chiesa idonea per ambientarvi le scene del restauro a cura di John fu difficoltoso, e dopo aver visionato molti dei luoghi di culto veneziani, la produzione cominciò a considerare l'idea di realizzare un set, invece di usare un luogo preesistente: per un caso piuttosto fortuito, venne scoperta quella di San Niccolò, che era stata appena restaurata, e quindi si prestava particolarmente alla bisogna. Girare la scena in cui John scivola, mentre restaura il mosaico di San Niccolò nella basilica, e rischia di morire, fu davvero pericoloso per Sutherland: lo stuntman ingaggiato non volle saperne di girare la sequenza, perchè il piano assicurativo non era chiaro, secondo lui. In Italia Alla fine la girò la star stessa, venendo appesa ad un cavo in caso fosse scivolato davvero. Qualche tempo dopo l'uscita della pellicola, il coordinatore degli stunt-men VIC ARMSTRONG dichiarò che lo stratagemma usato non avrebbe garantito, in caso di caduta, l'incolumità dell'attore, risultando troppo leggero per il peso di Sutherland. Fu molto complicato anche realizzare la sequenza dell'annegamento della bambina, perchè la piccola SHARON WILLIAMS, che interpretava appunto Christine, fu presa da un attacco isterico, quando dovette stare sotto la superficie dell'acqua, nonostante le prove in piscina fossero andate benissimo. La scena in cui Julie Christie accende una candela in chiesa fu improvvisata, non prevista sul copione: c'era uno stallo, su due pagine di sceneggiatura per evidenziare la distanza di stati d'animo tra John e Laura, e a Sutherland la chiesa in cui dovevano girare, non piaceva affatto, mentre alla Christie piaceva eccome, e decise di accendere appunto un cero. Al regista ciò piacque, e decise di filmare semplicemente l'atteggiamento opposto dei due attori, senza dialoghi, per sottolineare la distanza tra i due personaggi. Il cottage utilizzato all'inizio del lungometraggio era di proprietà dell'attore DAVID TREE, il quale tornò a recitare dopo trent'anni, in un ruolo minore: fu anche la sua ultima prova. Fu il film che fece debuttare PINO DONAGGIO come compositore per il cinema: venne scelto quando, nella valutazione di vari musicisti, uno dei produttori lo vide arrivare su una gondola, e l'immagine sembrò profetica. Il lavoro di Donaggio venne apprezzato molto dal regista, a parte la musica sulla sequenza d'amore, che Roeg trovava troppo tesa, e chiese al musicista di adoperarne un'altra: cosa che egli fece, sostituendo il brano con un altro in cui venivano usati solo piano, flauto, chitarra classica acustica, e basso. Pur conosciuto come pianista, Pino Donaggio è ancor migliore come flautista: la musica che originariamente doveva accompagnare la scena dell'amplesso, venne parzialmente utilizzata per la sequenza finale del funerale sull'acqua. Quando vide il film finito, la Du Maurier scrisse personalmente a Nicolas Roeg per complimentarsi, e di come il suo lungometraggio fosse intenso dando lustro anche al suo racconto. Da come rimase colpito positivamente dal regista, Donald Sutherland chiamò Roeg uno dei figli. Costò 1 milione e mezzo di sterline. Ebbe sette candidature ai BAFTA, tra le quali miglior film, regia, attore protagonista (Sutherland), e attrice protagonista (Christie): vinse il premio per la miglior fotografia. TIM CURRY lo ha citato come l'horror che maggiormente lo abbia spaventato in vita sua. Alcune immagini del film vennero utilizzate dalla band BIG AUDIO DYNAMITE per il videoclip di "E=MC2", nel 1986, che accenna alcuni passaggi del soggetto. In Italia il film fu vietato ai minori di 18 anni: negli anni, è diventato oggetto di culto e, a detta di molti cinefili, rimane uno dei lungometraggi più inquietanti di sempre.

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