martedì 29 novembre 2016

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LE AVVENTURE DEL CAPITANO HORNBLOWER
(IL TEMERARIO) ( Capt. Horatio Hornblower, N.T., GB/USA 1951)
DI RAOUL WALSH
AVVENTURA
I diritti dei romanzi del ciclo del capitano Horatio Hornblower, opera dello scrittore C. S. FORESTER, furono acquistati dalla Warner Bros. con ERROL FLYNN considerato l'interprete ideale dell'ufficiale inglese; ma il fiasco di "LE AVVENTURE DI DON GIOVANNI", e la difficoltà progressiva del gestire i rapporti con il divo, fecero sì che i dirigenti della major cambiassero idea. Era già pronta un'offerta per BURT LANCASTER, ma alcuni dei produttori non lo videro verosimile come comandante di una nave inglese, e quindi fu scelto GREGORY PECK. VIRGINIA MAYO venne scritturata solo dopo che molte attrici britanniche di alto profilo avevano declinato l'offerta per il ruolo di Lady Barbara Wellesley, dicendosi non interessate. Venne ingaggiato JAMES COSTA, per interpretare Hernandez, ma, dopo aver girato alcune scene, venne licenziato, per le sue richieste continue d'aumento di salario, e perchè la produzione non era soddisfatta della sua recitazione. Fu il film d'esordio di JACK WATSON. La sceneggiatura si basò su tre romanzi della serie letteraria: "Beat to quarters", "Ship of the line", "Flying colours". Scritti nel 1938, furono i primi tre episodi della saga. La storia si svolge tra il 1807 ed il 1808.  Per contenere un pò i costi, venne utilizzata la nave Hispaniola de "L'ISOLA DEL TESORO", girato l'anno precedente: la ribattezzarono Lydia, ma il fatto che fosse ancorata al largo creò delle complicazioni. Il peso di cast e troupe rese più lunghe le riprese, perchè lo scafo galleggiava faticosamente. Peck e la Mayo ripresero i loro ruoli in un adattamento radiofonico nel '52. Delle avventure di Hornblower è stata girata anche una versione televisiva, con IOAN GRUFFUDD nel ruolo del protagonista, alla fine degli anni Novanta.

lunedì 28 novembre 2016

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NOI SIAMO LE COLONNE (A chump at Oxford, USA 1940) 
DI ALFRED GOULDING
COMICO
Il primo film prodotto da HAL ROACH ed interpretato dal duo comico STAN LAUREL & OLIVER HARDY ad essere realizzato per la Universal Pictures, "NOI SIAMO LE COLONNE", fu fatto uscire inizialmente, non in molte copie, su quattro bobine: questo per il fatto dell'abitudine, sia in America che in Europa, di offrire un "double bill", quindi un doppio spettacolo, con due film diversi a ruota, per un solo biglietto. Fu l'ultimo film interpretato da ANITA GARVIN, che tornò a recitare in esclusiva per questo lungometraggio, a titolo di favore personale a Laurel; in pratica rifece lo stesso personaggio di "PRANZO DI GALA", ma in versione sonora. La sequenza della cena venne aggiunta solo in seguito: dopo questa scena, si possono vedere i due protagonisti passare di fronte ad un edificio su cui campeggia la scritta "Finlayson Bank". E' un omaggio a una delle loro "spalle"-vittime preferite, JAMES FINLAYSON, l'attore con i baffetti e calvo che in molte loro pellicole subisce i danni delle marachelle di Stanlio e Ollio. Nelle scene finali, Stan Laurel interpreta lo snob Lord Paddington: erano tredici anni che non impersonava qualcuno diverso da "Stanlio". Per questa interpretazione, Laurel imitò dei colleghi attori conosciuti anni prima sui palcoscenici. E' considerato, come molti altri lavori di Laurel & Hardy, uno dei migliori film comici di sempre.

domenica 27 novembre 2016

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SIMONE SIMON ( Simone Thérèse Fernande Simone, Marsiglia, F 23/04/10- Parigi, F, 22/02/2005)
Nata a Marsiglia nel 1910, SIMONE SIMON passò gran parte della sua infanzia in Madagascar, ove il padre gestiva una miniera di grafite. Gli anni seguenti furono movimentati, visto che, per lavoro, i genitori si spostarono via via da Berlino, a Budapest, e poi a Torino, finchè, quando lei compì vent'anni, la famiglia si stabilì a Parigi. Lì la ragazza avviò una carriera da stilista, per poi calcare le passerelle da modella, e poi debuttare in musical teatrali. Fu sul palco che conobbe il regista MARC ALLEGRET, che la prese in simpatia e la spinse verso la professione della recitazione. Debuttò nel 1931 a fianco di JEAN GABIN in "L'ANGELO DEL MALE", di JEAN RENOIR. Minuta, essendo meno di 1 metro e 60 di altezza, ma di bell'aspetto, Simone fu notata a Hollywood, e nel 1936 fu messa sotto contratto da DARRYL F. ZANUCK, dopo che ebbe girato, sempre con Allegret, "IL LAGO DELLE VERGINI". Fu sottolineato, per lanciarla nel cinema statunitense, il suo accento straniero, che rendeva più sensuale la sua voce: il fatto, però, era che il suo inglese non era dei migliori, e anche nei ruoli in cui doveva cantare, non convinceva. Quindi, l'attrice preferì tornarsene in Francia, alla fine degli anni Trenta. Fu con WILLIAM DIETERLE, ed il suo "L'ORO DEL DEMONIO", che la Simon tentò di nuovo la scalata a Hollywood, sebbene diverse critiche furono avverse alla sua prova, definendola, come nel caso del "New York Times", del tutto fuori registro. Per giocare ancora la carta americana, rinunciò all'occasione di recitare per Jean Renoir di nuovo, in "LA REGOLA DEL GIOCO". Finalmente le arrivò il ruolo della vita, interpretando "IL BACIO DELLA PANTERA": le sue movenze feline servirono al meglio la regia di JACQUES TOURNEUR, che in sostanza mostrava molto meno di quanto potesse parere agli spettatori, giocando molto sulla tensione.  Durante la lavorazione di questa pellicola, la Simon era sotto sorveglianza dell'FBI, in quanto l'attrice aveva una relazione con l'agente segreto Dusko Popov, che era sospettato di lavorare per i tedeschi, mentre, in realtà, era una spia dell'MI6 inglese (sembra che IAN FLEMING, per creare 007, si fosse ispirato a questo reale agente dei servizi). Nonostante il successo avuto nel film di Tourneur, l'attrice francese girò un altro paio di titoli di poco conto negli USA, e poi scelse di tornare in patria, ove continuò una buona carriera. Tra le diverse relazioni attribuitele, anche una con GEORGE GERSHWIN, che, pare, abbia scritto "Love walked in", pensando a lei; non si è mai sposata. E' morta a Parigi, a 94 anni, di vecchiaia.

giovedì 24 novembre 2016

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8 MILE ( 8 Mile, USA 2002)
DI CURTIS HANSON
DRAMMATICO/MUSICALE
Il titolo di "8 MILE" è un riferimento a 8 Mile Road, la strada che separa Detroit da sette sobborghi a nord della città: la rap-star EMINEM è cresciuta lì vicino, ed alcune parti del videoclip di "Here I am" sono girate nella zona. Per la regia vennero presi in considerazione QUENTIN TARANTINO, che dovette rinunciare a malincuore perchè si apprestava a girare "KILL BILL" volume I e volume II. Altri registi che avrebbero potuto dirigere la pellicola furono ALAN PARKER, STEPHEN DALDRY, e DANNY BOYLE, ma infine fu chiamato CURTIS HANSON. Il cantante volle che la sceneggiatura raccontasse di un personaggio che solo per alcuni versi ricordava la sua vita: sentiva che recitare cose troppo aderenti alla sua vita, avrebbe limitato la sua performance. Anche far tornare i capelli di Eminem al colore naturale, da parte sia del rapper che del regista, fu per rimarcare ancora di più la differenza tra Jimmy e Eminem. Per girare il film, il rapper perse circa otto kili. Per interpretare Alex furono prese in considerazione ELIZA DUSHKU, CHRISTINA RICCI, ALICIA SILVERSTONE, e SARAH MICHELLE GELLAR, ma fu BRITTANY MURPHY ad avere la parte. Brittany Murphy, in un'intervista fattale da DAVID LETTERMAN, ammise che aveva avuto una breve relazione con la rap-star durante la lavorazione. GIOVANNI RIBISI avrebbe dovuto interpretare Wink, ma poi abbandonò la produzione, venendo rimpiazzato da EUGENE BYRDMICHAEL SHANNON, che nel film interpreta il boyfriend della madre del protagonista, impersonata da KIM BASINGER, è di soli due anni più grande di Eminem: per la parte era stato inizialmente stato preso in considerazione GARY SINISE. Il personaggio di "Future" era ispirato al collega di Eminem, Proof: quando questi sostenne il provino, non convinse Hanson, che volle un attore più esperto, come MEKHI PHIPHER. Proof recitò nel più piccolo ruolo di Lil' Tic. Il personaggio del rivale "Papa Doc", interpretato da ANTHONY MACKIE, prende il nome dal cattivo di "ACTION JACKSON". Nelle pause tra una ripresa e l'altra, Eminem scriveva, su un block notes, i brani che avrebbero costituito la colonna sonora. Il pezzo di carta su cui Jimmy scrive sull'autobus, è il vero foglio sui cui Eminem scrisse "Lose yourself": lo stesso lembo di carta è stato venduto, per 10,000 dollari, su Amazon. Eminem aveva cominciato la sua carriera a Shelter, un locale di Detroit vicino a St. Andrew's Hall: quando il film fu allestito, le scene per la sfida tra i rappers vennero girate in un grande capannone, perchè il locale originario era diventato troppo "rileccato" nel frattempo. Per girare la scena della "battaglia-rap" occorsero giorni e le 300 comparse cominciavano a dare segni di stanchezza: Curtis Hanson, allora, improvvisò una battaglia-rap tra loro, e i primi tre classificati, sarebbero comparsi distintamente nel film. Ognuno dei 134 che aderirono all'iniziativa, ebbe 15 secondi per convincere Hanson. Ne vennero poi scelti quattro, che dovevano girare poche inquadrature con la star: per non affaticare la voce di Eminem, egli avrebbe dovuto fingere la risposta, ma sentì come una sfida l'approccio dei quattro rappers, e rispose come era uso fare, ribattendo colpo su colpo. Eminem, in pratica, è in ogni scena del lungometraggio. L'uscita del film venne posticipata dal Luglio 2002 al Novembre di quell'anno. La sera della prima, Ali Miyazan, fuori da un cinema di Detroit in cui la pellicola era proiettata, venne ucciso da un colpo di pistola sparatogli contro. Le riprese durarono dall'Ottobre 2001 al Gennaio 2002. Costato 41 milioni di dollari, incassò 126 milioni negli Stati Uniti, e altri 116 nel resto del mondo, giungendo a 242 milioni totali.  Il primo film che ha portato una canzone hip-hop a vincere un Oscar nella sua categoria. Eminem era così sicuro che non sarebbe stato consegnato alla sua canzone il premio, e così non si presentò alla notte degli Oscar. Il brano fu candidato anche al Golden Globe. Quando uscì il DVD negli USA, incassò 40 milioni di dollari al primo giorno di edizione, registrando il record per un film vietato. Era stato pensato un sequel, più o meno non dichiarato, in cui il protagonista diventava un pugile che perdeva in un colpo carriera e custodia della figlia, intitolato "SOUTHPAW": poi la sceneggiatura venne accantonata, ma nel 2015 è divenuta film grazie alla regia di ANTOINE FUQUA, e con JAKE GYLLENHAAL protagonista, ma senza alcun riferimento a questa pellicola, salvo la realizzazione della colonna sonora da parte di Eminem. 

domenica 20 novembre 2016

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LA FIGLIA DEL GENERALE ( The general's daughter, USA 1999)
DI SIMON WEST
THRILLER
"LA FIGLIA DEL GENERALE" è tratto dall'omonimo romanzo di NELSON DEMILLE, della serie dell'investigatore della Military Police Paul Brenner. Nell'allestire la versione cinematografica, per il ruolo principale venne, come prima scelta, indicato JOHN CUSACK: però, dato che all'epoca delle riprese, l'attore fu considerato troppo giovane per il ruolo, si pensò a MICHAEL DOUGLAS, e BRUCE WILLIS , poi venne scritturato JOHN TRAVOLTA. Travolta provò a convincere, senza successo, i produttori, a far prendere la moglie, KELLY PRESTON, per interpretare Sara Sunhill: fu invece presa MADELEINE STOWE. Nella parte del colonnello Fowler recita CLARENCE WILLIAMS III, il celebre sassofonista di BRUCE SPRINGSTEEN. Nel ruolo di un generale, fa un cameo JOHN FRANKENHEIMER.  L'esercito americano, per la descrizione di potenziale corruzione e losche trame al suo interno, rifiutò ogni collaborazione con la produzione. Le scene ambientate a Fort McCallum vennero girate così all'Università di Stato di Savannah, e all'aeroporto Van Nuys: il luogo è di pura finzione, dato che non è mai esistito, sul suolo americano, un Fort McCallum. E' vera, invece, l'esistenza di un "7° Gruppo di Operazioni Psicologiche", unità della riserva dell'Esercito Americano: il quartier generale è in California, a Moffett Field. Fino al 1994 era situato a San Francisco. Le riprese si sono svolte tra il Luglio ed il Novembre 1998. Costato 95 milioni di dollari, ne incassò 102 negli Stati Uniti, ed altri 47 nel resto del mondo, facendo arrivare a 149 milioni il totale.
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MAD MAX-Oltre la sfera del tuono 
( Mad Max beyond Thunderdome, USA /AUS 1985)
DI GEORGE MILLER e GEORGE OGILVIE
FANTASCIENZA/AZIONE 
La sceneggiatura originaria di "MAD MAX-Oltre la sfera del tuono" scritta da TERRY HAYES e GEORGE MILLER avrebbe dovuto essere una rivisitazione post-apocalittica de "IL SIGNORE DELLE MOSCHE", su una tribù di ragazzi scoperta da un adulto, che avrebbe dato nuove regole alla comunità. Fu un'idea di Miller far sì che l'adulto si trattasse del suo personaggio, Mad Max. George Miller perse progressivamente interesse alla realizzazione della pellicola, dopo che l'amico e produttore BYRON KENNEDY, mentre faceva sopralluoghi in elicottero per la produzione del film, morì quando il velivolo precipitò. Venne così ingaggiato, oltre a Miller, GEORGE OGILVIE, che veniva dalla tv. Questo spiega il motivo per cui, in pratica, Miller si limitò a dirigere le sequenze d'azione, mentre Ogilvie pensò al resto. Il personaggio interpretato da TINA TURNER, si chiama Aunty Entity, ma nel film ci si riferisce a lei solo come "Aunty": era stata presa in considerazione JANE FONDA per il personaggio, poi venne ingaggiata la rockstar. Fu il film d'esordio per HELEN BUDAY. La Turner accettò di buon grado di rasarsi ai lati la testa, come esigeva lo script. Lo sceneggiatore TERRY HAYES rivelò che era stata valutata l'idea di far morire Max nel finale.  Fu il primo film della serie in cui parte del budget venne messo da una major americana, la Warner Bros. . La storia si svolge quindici anni dopo il capitolo secondo, che, a sua volta, prende il via cinque anni dopo il primo film. In tutto, la trilogia iniziale è ambientata lungo vent'anni, mentre tra il primo ed il terzo lungometraggio ci furono solo sei anni. Il nome di Max viene pronunciato solo una volta nel film: quando lui e Master si presentano, e questi dice "Io Master", e l'altro "Io Max".  Nel secondo capitolo dell'epopea di Mad Max, "INTERCEPTOR-Il guerriero della strada", l'eroe in un incidente, viene ferito nella parte sinistra del corpo, e più che altro, per quanto riguarda l'occhio: ciò è evidente nella scena in cui Max vede per la prima volta la "Sfera del tuono", e si nota la pupilla molto più dilatata dell'altra. Nella versione in HD presente nel Blu-Ray, questo si nota ancora di più. Due le sequenze tagliate nella versione uscita nel 1985: una in cui Max sogna la moglie ed il figlio, morti nel primo episodio, e, svegliandosi, capisce di essere diventato bestiale quanto i delinquenti che hanno ucciso i suoi cari, e l'altra che vede il protagonista raccogliere Gekko morente sulla sabbia, e dirgli che vede le luci di "Tomorrowland", terra cercata e forse non realmente esistente. I ragazzi presenti nel film si addestrarono per due mesi, prima delle riprese, ad arrampicarsi, cacciare e usare armi primitive. Per la prima volta nella serie, Max non adopera solo la sua pistola, ma anche una sorta di fucile a canne mozze. Il vestito metallico indossato da Tina Turner pesava circa 55 kilogrammi. Il titolo di lavorazione, per non attirare troppi giornalisti e reporter, fu "Desert World". La tempesta di sabbia del finale era reale, e un aereo telecomandato con macchina da presa montata sopra venne guidato dentro il vorticare dei granelli, per girare delle riprese: l'evento climatico fece sì che, in fretta e furia, tutta la troupe ed il cast abbandonasse il deserto finchè non fosse terminata la tempesta. Per Underworld, vennero presi in affitto seicento maiali. La sceneggiatura prevedeva che Aunty Entity guidasse un proprio automezzo: dato che la cantante non sapeva guidare, la sua vettura ebbe un cambio automatico, mentre gli altri avevano le marce. L'aereo pilotato da Jedediah è un Transavia PL-12 "Airtruk", mezzi agricoli australiani, per la semina: il primo venne costruito nel 1965.  Il manifesto americano del film fu tra gli ultimi approntati dall'artista RICHARD AMSEL. Fu il primo film della serie ad ottenere il divieto "soft" ai ragazzi sotto ai 13 anni non accompagnati da un adulto. Dopo l'uscita del lungometraggio, i veicoli presenti furono eposti in un tour che girò l'Australia. Tina Turner interpretò la canzone "We don't need another hero", che promosse il film, diventando uno degli hits maggiori del 1985, e uno dei brani più amati del repertorio della cantante. Costato 10 milioni di dollari, ne incassò 36 nei soli States. Il brano di Tina Turner fu candidato ai Golden Globes come miglior canzone. Nelle intenzioni dei produttori, questo avrebbe dovuto essere il capitolo finale delle avventure di Mad Max, con il personaggio che accompagna i ragazzi verso "Tomorrowland" ed un nuovo e più speranzoso Domani: fu scelto, invece, di dare una conclusione relativamente provvisoria. Un quarto episodio, più volte annunciato e rimandato, è stato infine realizzato da George Miller nel 2015, con TOM HARDY nel ruolo di Mad Max, dopo che Gibson, definitivamente, lasciò ogni proposito di reimpersonare l'eroe del futuro. Dopo il grande successo di "MAD MAX:FURY ROAD", è annunciato che si tratta del primo atto di una seconda trilogia.

venerdì 18 novembre 2016

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UNA STRANA COPPIA DI SUOCERI ( The In-laws, USA 1979)
DI ARTHUR HILLER
COMMEDIA
Quando lo sceneggiatore e futuro regista ANDREW BERGMAN cominciò a scrivere il copione di "UNA STRANA COPPIA DI SUOCERI", doveva essere un sequel di "UNA STRANA COPPIA DI SBIRRI", uscito nel 1974, con ALAN ARKIN e JAMES CAAN. Per il ruolo della figlia di Sheldon,  Barbara, venne dapprima ingaggiata FRAN DRESCHER, per venire rimpiazzata, pochi giorni dopo l'inizio delle riprese, da PENNY PEISER. Ironicamente, PETER FALK, che qui ricopre il ruolo di un agente dei servizi segreti, anni prima di diventare attore, avrebbe voluto lavorare per la CIA, ma quando sostenne un colloquio con un selezionatore dell'Agenzia, erano gli anni del Maccartismo, questi gli spiegò che la scuola a cui il giovane andava, la New School for Social Research, aveva una reputazione "rosea". Il che voleva dire che, secondo l'intelligence, aveva fama di un ambiente sinistrorso, e quindi, lui non avrebbe non solo non potuto lavorare per l'Agency, ma neanche in tutto il perimetro di Washington, D.C. . Gran parte degli agenti CIA che appaiono verso il finale, erano in realtà studenti universitari   che frequentavano un'università messicana. JAMES HONG improvvisò completamente le sue battute pronunciate nella scena dell'aereo. Anche Falk improvvisò il dialogo sui sandwich di pollo. Fu il film d'esordio per DAVID PAYMER. Pur interpretando un tassista, Paymer, quando andò sul set, non guidava una macchina da un paio d'anni. Tutta la scena in cui il suo taxi percorre un lungo pezzo di strada sul marciapiede, fu girata in una domenica pomeriggio. La scena in cui la squadra di pompieri canta "Trees" fu ideata da Alan Arkin, che la suggerì a ARTHUR HILLERMARLON BRANDO è stato un grande fan di questo lungometraggio, e confidò a Alan Arkin di averlo visto almeno venti volte, imitando alcune frasi pronunciate dal personaggio di Arkin. Quando uscì il remake, "MATRIMONIO IMPOSSIBILE", nel 2003, Arkin chiamò Falk per complimentarsi con lui: molti recensori avevano incensato la loro performance in questa pellicola, nello stroncare nettamente la nuova versione. 

giovedì 17 novembre 2016

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DRACULA, PRINCIPE DELLE TENEBRE
( Dracula: prince of darkness, GB 1966)
DI TERENCE FISHER
HORROR
Il secondo film diretto da TERENCE FISHER, con CHRISTOPHER LEE ad interpretare il conte Dracula, fu realizzato otto anni dopo il primo, "DRACULA IL VAMPIRO". Qui, Dracula non pronuncia parola, e su questo fatto sono state fatte diverse ipotesi dai fans: una delle più accreditate, fu che Lee era divenuto troppo costoso, per la Hammer Films, e quindi le sue scene erano centellinate, e di conseguenza meno frasi recitava, meno avrebbe inciso sul budget. In realtà, intervistato, Christopher Lee ha raccontato che non aveva accettato di recitare le frasi che il vampiro avrebbe dovuto pronunciare, trovandole ridicole e senza senso. Quindi, d'accordo con Fisher, aveva preferito che il principe dei vampiri non proferisse parola in questo capitolo. La scena in cui Dracula viene "resuscitato", con il sangue di una malcapitata vittima, si svolge in un minuto di proiezione: vediamo così dapprima, in dodici inquadrature, ceneri, poi uno scheletro, una sagoma vagamente umanoide, ed altro, fino ad una nebbiolina, e la macchina da presa "esce" dalla bara e inquadra un braccio nudo. La scena in cui la vampira viene uccisa dai monaci, è visibilmente "troncata" al momento in cui le viene trapassato il cuore: non si ha mai avuto notizia di una copia definitiva con la sequenza completa.  Il film fu girato in parallelo a "RASPUTIN: IL MONACO FOLLE", utilizzando parte del cast, e parecchie delle scenografie e costumi qui adoperati. SUZAN FARMER doppiò BARBARA SHELLEY in ogni scena in cui la collega doveva strillare. La controfigura di Lee, EDDIE POWELL, nella scena conclusiva, in cui Dracula è intrappolato sott'acqua, rischiò seriamente di annegare, rimanendo agganciato col costume e  finendo quasi l'aria. Venne girato dall'Aprile al Giugno del 1965: costò 100.000 sterline, ed in America incassò 800, 000 dollari. 

mercoledì 16 novembre 2016

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QUO VADIS ( Quo Vadis, USA 1951)
DI MERVIN LEROY, (non accreditato ANTHONY MANN)
STORICO
L'idea di rifare un film da "QUO VADIS" di HENRY SIENKEWICZ, dopo le versioni realizzate nel 1913 e nel 1922, partì nel 1943, dal produttore ARTHUR HORNBLOW, facendolo annunciare su alcuni giornali. La produzione slittò fino alla fine degli anni Quaranta, con diversi cambi del cast: per il ruolo di Lygia, furono fatti i nomi di JANET LEIGH, ELIZABETH TAYLOR, AUDREY HEPBURN, KATHLEEN BYRON, quello di Marco Vinicio venne offerto a CLARK GABLE, che non accettò perchè si immaginava ridicolo con il costume di scena, STEWART GRANGER avrebbe firmato, ma non voleva essere  vincolato a lungo con un contratto con la MGM. Quando la produzione partì, vedeva JOHN HUSTON alla regia, GREGORY PECK nel ruolo di Marco Vinicio, e Elizabeth Taylor in quello di Lygia: ma le prime riprese girate da Huston, inviate da Roma, perchè il film fu girato a Cinecittà per ragioni logistiche ed economiche, non soddisfecero affatto i capi dello studio. LOUIS B. MAYER, un ultraconservatore, lesse poi lo script, in cui Nerone che perseguitava i cristiani, era in pratica un'allegoria sulla caccia alle streghe maccartista, e dichiarò la sua ostilità al progetto, così com'era. Huston girò per due settimane, poi la MGM bloccò tutto, commissionò una nuova sceneggiatura, cambiò regista e cast, ed ingaggiò MELVIN LE ROY alla regia, inizialmente non convinto di voler dirigere il film. DEBORAH KERR e ROBERT TAYLOR furono scritturati per interpretare Lygia e Marco Vinicio, non senza critiche, perchè ritenuti non abbastanza giovani per i personaggi. Altri attori di cui si fecero i nomi, ORSON WELLES e MARLENE DIETRICH per la parte di Poppea. Per la parte di Nerone, fu messo sotto contratto PETER USTINOV, già dalla progettazione del film(sebbene fosse stato preso in esame CHARLES LAUGHTON prima di lui),ma i continui rimandi dell'avvio delle riprese, fecero spazientire l'attore inglese: molti i telegrammi intercorsi tra l'interprete e la casa di produzione, la quale, ad un certo punto, fece notare che forse lui era troppo giovane per impersonare l'imperatore; Ustinov rispose che Nerone era morto a 30 anni, quindi lui era perfettamente "nei tempi", ma se le riprese avessero conosciuto un ulteriore rinvio, sarebbe stato troppo vecchio per interpretarlo. Quando Peter Ustinov chiese a Melvin Le Roy come arrivare alla personificazione di Nerone, il regista gli rispose che vedeva l'imperatore romano come un...onanista. Per dar volto a Petronio, dopo le candidature di FREDRIC MARCH e CLAUDE RAINS, fu scelto LEO GENN. Sia SOPHIA LOREN, che sua madre, ROMILDA VILLANI, compaiono in brevissimi ruoli come schiave: anche BUD SPENCER appare brevemente, figurando come una delle guardie dell'imperatore. Il narratore, non accreditato, è WALTER PIDGEON. Fu l'occasione per prendere parte ad una grossa produzione, e fare un'importante esperienza sul set, per SERGIO LEONE, che tuttavia non incontrò mai nè Le Roy, nè gli attori principali. Robert Taylor, per girare le due scene a petto nudo in cui compare nel lungometraggio, dovette raderselo, perchè giudicato "troppo sexy", per un film a sfondo biblico. Nel film ci sono 110 personaggi con almeno una battuta, vennero utilizzati 32.000 costumi, e furono utilizzate oltre 30.000 comparse. La storia narrata dal film non comprende la morte di San Paolo, seppure sia morto nel 67 d.C. : non è mai stato chiarito se il suo martirio avvenne lo stesso giorno di quello di San Pietro, e ci sono versioni discordanti se sia stato decapitato o crocifisso. Pure se, come cittadino romano, non era prevista per lui la crocifissione, riservata agli altri prigionieri.  La musica composta da MIKLOS ROSZA per il finale del film, fu utilizzata anche per l'apertura della scena della corsa delle bighe in "BEN-HUR": da non confondersi con l'altrettanto celebre melodia "Parata delle bighe", composta appositamente per il film di WILLIAM WYLER, che precede la gara vera e propria. Il compositore incluse anche delle melodie antiche provenienti dalla Grecia nella partitura. Lygia e Ursus, che venne interpretato da BUDDY BAERS, erano originari dell'antica Polonia, denominata dai Romani appunto "Lygia". Un problema che si verificò girando le scene dell'arena, fu che il troppo caldo sulla sabbia, fece ritornare di gran carriera i leoni, appena usciti dalle gabbie, all'ombra: Le Roy risolse facendo spargere pezzi di carne lungo l'arena, e riprendendo sia di fronte che da dietro i leoni, che così parevano avventarsi sulle persone. Cinecittà non aveva abbastanza energia elettrica per rifornire l'immenso set del film, e così dovettero utilizzare anche un generatore elettrico da una nave da guerra italiana dismessa.  Il grande successo del lungometraggio salvò, in pratica, la Metro Goldwyn-Meyer dalla bancarotta: per Louis B. Mayer fu una personale rivincita, che aveva dichiarato che questa sarebbe stata la sua ultima grossa produzione. Anche se, in realtà, non seguì la produzione completa, perchè obbligato a lasciare lo studio dai soci: il film costò 7 milioni di dollari, e ne incassò  24 negli Stati Uniti, ed altri 21 nel resto del mondo, per arrivare a 45 milioni complessivi, risultando il secondo incasso di sempre per la major, dopo "VIA COL VENTO". Le riprese si svolsero tra il Maggio ed il Novembre del 1950. Ebbe otto nominations agli Oscar, tra cui miglior film, due per gli attori non protagonisti (Ustinov e Genn), e tre candidature ai Golden Globes: miglior film, miglior fotografia a colori e miglior attore non protagonista, Peter Ustinov, vincendo in queste due ultime categorie. 

martedì 15 novembre 2016

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LE AVVENTURE DI OLIVER TWIST 
( Oliver Twist, GB 1948)
DI DAVID LEAN 
DRAMMATICO
Benchè sia considerata una delle versioni migliori, e più celebri, su schermo del classico letterario di CHARLES DICKENS, l' "OLIVER TWIST" diretto da DAVID LEAN è la terza, dopo quelle del 1922 e del 1933. Per interpretare Fagin, Lean convocò ALEC GUINNESS, con cui aveva già lavorato. Per Sykes, ROBERT DONAT insistette fortemente, e volle fare un provino, ma il ruolo andò a ROBERT NEWTON.  Per il ruolo di Artful Dodger, fu preso in considerazione ALFIE BASS, finchè KAY WALSH, al tempo la moglie del regista, non gli suggerì ANTHONY NEWLEY, con cui lei aveva lavorato in "VICE VERSA".  La sequenza iniziale muta, in cui la madre del protagonista lo dà alla luce sulle scale, fu ideato dalla Walsh, che interpretò invece Nancy. Fagin nel film dice "caro" 27 volte, e la parola viene pronunciata altre 8 volte da altri personaggi. Nel romanzo, Broonlow non è parente di Oliver, ma un conoscente del padre del ragazzo, che gli consegna un ritratto di sua madre per conquistarne la fiducia. Ci sono altre differenze, come spesso accade per le versioni cinematografiche di romanzi, classici e non. Nel musical del 1968, il personaggio di Broonlow non viene neanche menzionato. Nella scena in cui Nancy viene bastonata a morte, il cane di Sykes raspa disperatamente alla porta: questo avvenne perchè di là dalla porta era stato messo un gatto, e il cane lo aveva visto. Il Fox Terrier venne addestrato dalla stessa ditta che ammaestrò il cane che venne usato in "OLIVER!", il musical tratto sempre dal romanzo che venne girato vent'anni dopo. Alla sua uscita, il film venne bandito sia da Israele che dall'Egitto: nel primo caso perchè accusato di antisemitismo, nel secondo, all'opposto, perchè Fagin era descritto con fin troppa simpatia, per gli egiziani. Anche negli USA, fino al 1951, la pellicola non uscì, perchè le comunità ebraiche trovarono Fagin dipinto con sentimento antisemita... Ebbe la nomination al BAFTA per il miglior film dell'anno, e al festival di Venezia fu candidato David Lean per la miglior regia, e vinse il premio per il miglior design di produzione. 
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MARTIN SHEEN ( Ramon Antonio Gerardo Estevez, Dayton, Ohio, USA, 03/08/40-...)
Nato come Ramon Antonio Gerardo Estevez, da un ispettore di macchinari proveniente dalla Spagna, e da una irlandese, nell'Ohio, settimo di dieci figli,  MARTIN SHEEN cominciò la carriera attoriale prima dei vent'anni, comparendo in episodi di alcune serie tv, come, per esempio, "LA PAROLA ALLA DIFESA", "HAWK L'INDIANO", "FLIPPER". Prese il cognome d'arte dal reverendo Fulton J. Sheen, di cui era un forte ammiratore. Intanto, si stava ritagliando una discreta fama a teatro, interpretando "LA SIGNORA AMAVA LE ROSE", che nel 1968 ebbe una trasposizione cinematografica, in cui Sheen riprese il ruolo avuto sul palco, per il quale ebbe una nomination al Tony Award come miglior attore non protagonista. La svolta arrivò quando Sheen fu scritturato per "NEW YORK ORE TRE: L'ORA DEI VIGLIACCHI", dramma girato nel 1967: poi, pur continuando a presenziare in puntate di serie televisive, l'attore fu nel cast di "COMMA 22", e nel 1972/73, con "LA NOTTE DEL FURORE", ma soprattutto ne "LA RABBIA GIOVANE", il film che rivelò il talento di TERRENCE MALICK, il nome di Martin Sheen cominciò ad imporsi. Fece un provino per interpretare Michael Corleone ne "IL PADRINO", ma senza successo. Dopo aver recitato in "QUELLA STRANA RAGAZZA CHE ABITA IN FONDO AL VIALE", e "CASSANDRA CROSSING", fu scritturato per sostituire HARVEY KEITEL, che se ne era andato dal set di "APOCALYPSE NOW" per gravi contrasti con FRANCIS FORD COPPOLA, nonostante in ballo ci fossero stati nomi più altisonanti come JACK NICHOLSON, STEVE MCQUEEN, ROBERT REDFORD e AL PACINO: come risaputo, il film cominciò la lavorazione nel 1976, ma tra problemi vari, non ultimo il tremendo infarto occorso proprio a Sheen durante le riprese, non fu pronto prima del 1979. In quell'anno Martin Sheen girò "BLONDE AMBITION", per cui non potè essere presente al funerale del padre Francisco, perchè lontano: la scena in cui il suo personaggio, John Dean, piange in una cella di una prigione, è particolarmente carica per via del reale dolore dell'interprete. Tra il '79 e l'80 interpretò "IO, GRANDE CACCIATORE" e "COUNTDOWN-DIMENSIONE ZERO", poi nei primi anni Ottanta prese parte a pellicole come "LA ZONA MORTA", "GANDHI", "FENOMENI PARANORMALI INCONTROLLABILI". I figli EMILIO ESTEVEZ e CHARLIE SHEEN, a metà di quella decade, cominciarono ad avere una carriera importante, in film come "BREAKFAST CLUB", "BRIVIDO", "PLATOON", "WALL STREET". Anche il fratello JOE ESTEVEZ fa l'attore. Ha il braccio sinistro leggermente più corto, per problemi avuti al momento della nascita.  Spesso Sheen ha interpretato uomini politici, anche perchè è sempre stato molto impegnato nel sostenere il Partito Democratico: è stato arrestato più di 70 volte per proteste ed essere stato coinvolto in manifestazioni. Si può dire che il suo più grande successo personale, da attore, sia stato interpretare il presidente USA protagonista della serie tv "THE WEST WING". Tra l'altro, nella caratterizzazione del personaggio, Sheen ha in comune con lui la difficoltà nel ricordare i nomi delle persone con cui lavora. E' un grande ammiratore di JAMES DEAN, al punto da seguire e supportare la scuola che Dean frequentò, la Fairmont High School. Ha sempre affermato che il suo presidente USA sia stato Jimmy Carter. Sa a memoria  e canta ogni canzone di FRANK SINATRA. Non ha mai ricevuto una nomination per gli Oscar. Vive a Malibu, in California. 
COSI' PARLO' MARTIN SHEEN:
" Stavo girando un film a Rio, ero davanti ad un baracchino di street food, e giunsero quattro ragazzi, che mettevano insieme i pochi soldi che avevano per comprarsi da mangiare. Dissi al gestore di dar loro quel che volevano, avrei pagato io. Quando il leader dei quattro mi guardò, mi venne da pensare "Dio mio, ma sono io da bambino!"
"Non mi piacciono i film paurosi. Ho guardato per la prima volta "PSYCO" recentemente, solo a casa, di notte. Per finirlo, ho dovuto chiamare un amico."
"Amo il mio paese abbastanza per sopportare la sua ira."

sabato 12 novembre 2016

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IL CODICE DA VINCI ( The Da Vinci code, USA 2006)
DI RON HOWARD
THRILLER
Quando uscì, nel 2004, "IL CODICE DA VINCI" di DAN BROWN divenne immediatamente un best-seller internazionale, ed un vero e proprio caso letterario: il creatore della serie tv "24", JOEL SURNOW riteneva che il romanzo costituisse un ottimo canovaccio per il terzo anno della serie, e chiese a BRIAN GRAZER, il suo produttore, di acquisirne i diritti. Ma Brown non fu d'accordo, perchè voleva cedere i diritti per farne un film. La Sony-Columbia Pictures si mosse per acquistarli, pagandoli 6 milioni di dollari, e proprio a Grazer delegò l'allestimento della pellicola. Per dirigere il film, venne scelto RON HOWARD, il quale avrebbe voluto dare la parte di Harry Langdon a BILL PAXTON, che si disse molto interessato, ma aveva già diversi impegni contrattuali e non poteva liberarsi in tempo per girare questo film. Salì la candidatura, allora, di RUSSELL CROWE, anche se furono presi seriamente in considerazione anche HUGH GRANT, HUGH JACKMAN, PIERCE BROSNAN e GEORGE CLOONEY, però infine prevalse l'antica amicizia di Howard con TOM HANKS, che accettò di buon grado l'offerta del ruolo di Langdon. Per interpretare Sophie, si candidarono JULIE DELPY e KATE BECKINSALE, con molta insistenza da parte della prima: Howard aveva tuttavia in mente AUDREY TAUTOU, che non era mai disponibile per un'audizione, e non era molto convinta della parte, perchè il divario d'età con Tom Hanks era troppo ampio, per lei. Dopo che SOPHIE MARCEAU, VIRGINIE LEDOYEN, JUDITH GODRECHE e LINDA HARDY ebbero sostenuto un provino, il regista non si dette per vinto, e dopo qualche resistenza, la Tautou accettò di recitare nel film. Quando sostenne il provino, per essere sicura del fatto che si trovasse accanto proprio a Ron Howard e Tom Hanks, la Tautou volle scattare foto con i due e poi le mostrò a casa e agli amici. Secondo JEAN RENO, intervistato, Brown avrebbe scritto il personaggio Bezu Fache con lui in mente. L'attore danese THURE LINDHART era stato per lungo tempo favorito per interpretare Silas, il sicario albino, ma quando Howard ed i produttori lo incontrarono di persona, pensarono che fosse troppo giovane per il ruolo, e così venne scritturato PAUL BETTANY, dopo l'emergere delle candidature di CHRISTOPHER ECCLESTON e INGVAR EGGERT SIGUROSSON. Tuttavia, Lindhart venne ingaggiato nel capitolo seguente delle avventure di Harry Langdon. Per proteggere al meglio sia il fabbricato, che le opere dentro contenute al Louvre, con l'aiuto del governo francese, venne scelto di effettuare le riprese fuori e dentro al museo, solo di notte, lasciando che si svolgessero le funzioni dell'edificio nel normale corso diurno: le sequenze con le scritte con il sangue, furono girate ai Pinewood Studios in Inghilterra, e per non sciupare con le luci la "Gioconda", vennero utilizzate cinque copie del dipinto. Nella cappella Rosslyn, uno dei gargoyle che Sophie ha vicino è modellato sul volto di Ron Howard. L' abbazia di Westminster rifiutò di collaborare con la produzione, perchè il libro di Brown non era gradito: le riprese di fronte a tale edificio furono allora effettuate davanti alla cattedrale Lincoln, nell'Inghilterra orientale. Ron Howard e Brian Grazer ricevettero un invito dal presidente francese dell'epoca delle riprese, Jacques Chirac, al palazzo presidenziale: invece di incontrare una delegazione, come si aspettavano, che li avrebbe formalmente e brevemente accolti, trovarono invece Chirac, che li ricevette per un'ora e mezza, fornendo assistenza per le riprese al Louvre, proponendo, tra l'altro, un'amica della figlia, attrice, per il ruolo di Sophie. La richiesta....non venne accolta. Nel film non viene mai specificato, ma sia nel romanzo, che nei due film seguenti questo, Harry Langdon ha un orologio con sopra Topolino, a cui è molto attaccato: è possibile vederlo quando Langdon è nel cellulare della sicurezza. Il grosso della vicenda, escludendo i flashbacks e l'epilogo parigino, si svolge in meno di 24 ore narrative.  Dato che non era certo che il film diventasse un campione d'incassi, venne realizzato come fosse un'opera singola, e non un capitolo d'apertura di un'eventuale serie: infatti non viene fatta menzione alcuna alla storia con Harry Langdon protagonista che precedette "Il codice Da Vinci", "ANGELI E DEMONI": quando questo film incassò molto, entrò subito in produzione un adattamento anche dell'altro romanzo, che però divenne, al cinema, un seguito, e non un antefatto. Per le musiche, Howard dovette rinunciare alla collaborazione di JAMES HORNER, da tempo suo collaboratore abituale: questi aveva già preso impegni per musicare "THE NEW WORLD", e così fu HANS ZIMMER che compose la colonna sonora. Quando il film venne presentato, fuori concorso, a Cannes, aprendolo, Brian Grazer cancellò 27 interviste fissate, per attenuare le polemiche sorte intorno al lancio della pellicola. L'uscita del film causò proteste da parte di gruppi cristiani tra i più conservatori: in India, ad esempio, slittò di qualche tempo. Ron Howard fu candidato a un Razzie Award per la regia ( i premi-beffa opposti all'Oscar, per i peggiori lavori cinematografici dell'anno), ma non vinse. Costato 125 milioni di dollari, ne incassò 217 nei soli USA, ed altri 539 nel resto del mondo, totalizzando 760 milioni. Ebbe una nomination ai Golden Globes per la  miglior colonna sonora. 

sabato 5 novembre 2016

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DAL TRAMONTO ALL'ALBA ( From dusk till dawn, USA 1996)
DI ROBERT RODRIGUEZ
HORROR/AZIONE
Fu la prima sceneggiatura venduta da QUENTIN TARANTINO, per 1,500 dollari: il tecnico degli effetti speciali ROBERT KURTZMAN aveva suggerito al giovane sceneggiatore e futuro regista lo spunto su cui costruire lo script, che poi sarebbe divenuto "DAL TRAMONTO ALL'ALBA". Kurtzman, in segno di ringraziamento, fece gratis il lavoro dell'orecchio mozzato nel film d'esordio di Tarantino, "LE IENE". Il film avrebbe dovuto essere diretto da Tarantino, che, però, voleva in tutti i modi interpretare Richard Gecko, e non sentiva di poter fare entrambe le cose: preferì passare la regia a ROBERT RODRIGUEZ, anche se, sembra, che RENNY HARLIN e TONY SCOTT avessero mostrato interesse per dirigere il film. Il ruolo di Seth Gecko fu offerto a CHRISTOPHER WALKEN, TIM ROTH, JOHN TRAVOLTA, MICHAEL MADSEN e STEVE BUSCEMI, ma ognuno, per differenti motivi, scelse di non accettare, e la parte poi pervenne a GEORGE CLOONEY, che si era imposto con il successo di "E.R.-Medici in prima linea". Quando il ruolo della vampira Santanico  Pandemonium  venne offerto a SALMA HAYEK, Rodriguez era a conoscenza della fobia dell'attrice messicana per i serpenti, e quando la Hayek disse che non era assolutamente possibile girare accanto ai rettili, le disse che MADONNA era già in preallarme per avere il ruolo: Salma Hayek si sottopose allora a due mesi di psicoterapia per superare questo suo problema e poi interpretò la sacerdotessa vampira che balla con i serpenti, senza troppi problemi. La Hayek non si preparò per alcuna coreografia, per le scene di ballo: semplicemente, Rodriguez le disse di sentire la musica e poi danzare quello che le trasmetteva. Il regista fece così anche con JESSICA ALBA in "SIN CITY". Il personaggio avrebbe dovuto chiamarsi, in origine, Blonde Death, ma Tarantino voleva un'attrice latinoamericana per interpretarla, e dopo aver visto "DESPERADO" volle la Hayek: il nome "Santanico" venne dal film "LA NOVIZIA INDEMONIATA", film di serie C messicano, visionato dal cineasta ai tempi in cui lavorava in una videoteca. JULIETTE LEWIS  venne scritturata per via della lunga amicizia con Tarantino:avendola apprezzata molto in "NATURAL BORN KILLERS", tratto da una sua sceneggiatura, il regista e produttore la propose a Rodriguez.  La frase pronunciata da George Clooney "No, grazie, ho già avuto una moglie." non era prevista nella sceneggiatura: Clooney la aggiunse improvvisando. Siccome nel trailer era presente, Rodriguez si sentì in obbligo di inserirla nel film. Il monologo che recita SAMUEL L.JACKSON in "PULP FICTION" apparteneva in realtà a quello di HARVEY KEITEL in questo film.Il titolo del lungometraggio proviene dalla scritta nei drive-in, per specificare gli spettacoli continuati ad oltranza, soprattutto pellicole per adolescenti, che fanno più tardi. La pistola usata da Seth è una 44 "Astra Terminator". La macchina usata dai fratelli Gecko all'inizio del film è una Mercury Cougar XR-7 del 1968. Nella sceneggiatura originale si salvavano, nel finale, sia i Gecko che la famiglia Fuller, così chiamata in omaggio a SAM FULLER, ma poi Tarantino preferì lasciare solo un superstite per nucleo, perchè così il film avrebbe guadagnato in suspence. Per sfuggire a divieti pesanti, i realizzatori utilizzarono sangue verde per i vampiri, aggirando alcune costrizioni censorie. Nel film ci sono 122 morti. Originariamente, la seconda parte del film avrebbe dovuto essere molto più violenta e sanguinaria, con ancora più scene truculente nella lotta tra umani e vampiri, nel "Titty Twister", ma venne preferito tagliarle per non rischiare di rendere la pellicola poco commerciale. Alcune delle "parti di corpi" utilizzate venivano da altri set di Tarantino e Rodriguez. Il "Titty Twister" venne realizzato in una zona desertica della California: era strutturato ispirandosi al quartier generale di Kurtz in "APOCALYPSE NOW". A un certo punto della lavorazione, la parte di set che costituiva la facciata del locale in cui sono i vampiri, prese fuoco, e questo causò un rallentamento delle riprese: in più, tempeste di sabbia e qualche problema con le unioni sindacali, complicarono ulteriormente le cose. Le riprese si svolsero tra il Giugno e l'Agosto 1995. Costato 19 milioni di dollari, ne incassò 25 negli Stati Uniti, ed altri 33 nel resto del pianeta, totalizzando 58 milioni. Ebbe due sequel, con cast cambiato e budget ridotto, ed una serie tv ispirata.