martedì 12 luglio 2016


PARADISO AMARO ( The Descendants, USA 2011)
DI ALEXANDER PAYNE
DRAMMATICO/COMMEDIA
"PARADISO AMARO" è tratto dal romanzo "THE DESCENDANTS" di KAUI HART HEMMINGS: fu l'occasione per ALEXANDER PAYNE di tornare alla regia a sette anni di distanza da "SIDEWAYS", con il quale vinse l'Oscar per la migliore sceneggiatura. Per la prima volta, Payne non scrisse in tandem la sceneggiatura con il suo abituale partner, JIM TAYLOR. Fu anche la prima volta in cui il regista lavorò dirigendo attori molto giovani. GEORGE CLOONEY accettò di buon grado di essere il protagonista della pellicola perchè Matt era un ruolo che si discostava in gran parte con quelli sostenuti fino ad allora. In più, aveva caldeggiato la propria partecipazione al film precedente di Payne, nel ruolo poi andato a THOMAS HADEN CHURCH, ma il regista gli aveva preferito il collega, perchè non voleva un attore troppo celebre. Per il ruolo di Alexandra AMANDA SEYFRIED e KIRSTEN STEWART fecero un provino, ma fu ingaggiata SHAILENE WOODLEY. Per il ruolo di Sid, invece, fece un provino MILES TELLER ma scritturarono infine NICK CRAUSE. Il personaggio nel romanzo è più "serio", Hart Hemmings rivelò che in sceneggiatura era stato alleggerito per dargli un'impronta più umoristica. Lo scrittore appare in un cameo, nel ruolo dell'assistente del protagonista che gli annuncia l'arrivo dei cugini. BEAU BRIDGES era molto a proprio agio girando alle Hawaai, avendo studiato all'università in una delle isole in gioventù. In una scena si può intravedere il diploma di Elizabeth della Punahou School, la più grande scuola privata degli USA, situata alle Hawaai, attiva dal 1841, in cui si è diplomato Barack Obama. La coperta sul letto di Elizabeth prima che venga spostata alla camera 315 è la medesima che usano nel finale Matt, Scottie e Alex. Il nome della moglie del protagonista nel romanzo era Joan, qui è stato cambiato in Elizabeth. Dal 2008 la sceneggiatura era presente nella famosa "Black List", la classifica dei migliori script in giro per Hollywood non ancora tradotti in film. Costato 20 milioni di dollari, ne incassò 82 negli States, e altri 94 nel resto del mondo, totalizzando 177 milioni. Le candidature agli Oscar furono cinque, per il miglior film, regia, attore protagonista (Clooney), sceneggiatura non originale e montaggio, vincendo la statuetta per lo script. Ai Golden Globes, cinque candidature, per il film categoria drammatici, la regia, l'attore protagonista, l'attrice non protagonista (Woodley) e la sceneggiatura, e due vittorie: a George Clooney e al film. Ai BAFTA tre candidature, come miglior film, sceneggiatura adattata e attore protagonista. 

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