lunedì 6 giugno 2016


ODIO IMPLACABILE ( Crossfire, USA 1947)
DI EDWARD DMYTRYK
NOIR
Sia RICHARD BROOKS, l'autore del romanzo da cui è tratto questo film, "THE BRICK FOXHOLE", che ROBERT RYAN, avevano prestato servizio nei Marines nella II Guerra Mondiale. ROBERT MITCHUM non amò girare questo lungometraggio, affermando in interviste che ogni attore americano avrebbe potuto interpretare Keeley. Per GLORIA GRAHAME, Ginny fu il personaggio migliore che avesse mai interpretato, a suo dire. EDWARD DMYTRYK scelse di girare il film con luci che rendevano l'immagine molto oscura: questo per via dei costi così ridotti, e della maggior velocità nel realizzare le riprese. Infatti, girare non comportò più di venti giorni. Nel romanzo la parte cruciale circa il crimine che viene commesso riguarda l'omofobia, nel film, invece, è l'antisemitismo. Sembra che una delle ragioni maggiori per cui quest'opera sia stata snobbata completamente dall'assegnazione di premi da parte dellaAcademy, sia stata il rifiuto da parte di Dmytryk e del produttore ADRIAN SCOTT, di testimoniare su presunte attività filocomuniste di colleghi: inoltre il regista era canadese, divenuto cittadino statunitense dalla metà degli anni Trenta, e fu uno dei famosi "Hollywood Ten", le dieci personalità del cinema americano che vennero additati come coloro che boicottarono la Commissione per le Attività Antiamericane. Sfruttando la brevità delle riprese, il film uscì prima di "BARRIERA INVISIBILE", che aveva un soggetto similare. Dopo il buon successo ottenuto dalla pellicola, il cast eseguì una riproposizione radiofonica per la Suspense Radio series. Il film ebbe cinque nominations agli Oscar: film, regia, sceneggiatura, attore non protagonista ( Ryan) e attrice non protagonista ( Grahame). Benchè contento per la nomination, Ryan dichiarò che aveva odiato il proprio personaggio, uno psicopatico assassino e razzista, essendo l'attore un liberal progressista, che aveva in antipatia ogni forma di bigottismo. Ebbe anche la candidatura come miglior film ai BAFTA, e vinse a Cannes il premio del miglior film a sfondo sociale. Oggi è un cult riscoperto negli ultimi tempi.

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