giovedì 10 marzo 2016


LA MOGLIE DEL SOLDATO ( The crying game, GB 1992)
DI NEIL JORDAN
NOIR
Molte case di produzione rifiutarono di finanziare "LA MOGLIE DEL SOLDATO" perchè ritenevano che la "sorpresa" al centro del film avrebbe allontanato gli spettatori grazie ad un passaparola negativo. Da interviste fuori dalle sale in cui era proiettato, risultò invece che era uno dei motivi principali per cui la gente andò a vedere il lungometraggio. Il produttore STEPHEN WOOLLEY si invaghì subito del copione, ma nonostante le conoscenze, non riusciva a trovare studios che lo aiutassero economicamente in America; l'opinione generale degli executives era che non si trovassero attori adatti al ruolo di Dil, e che un film che parlasse di terrorismo e sesso non spingesse il pubblico a volerlo vedere. Altra preoccupazione di chi leggeva lo script per poi non accettarlo, era che la stampa divulgasse la "sorpresa" sciupando buona parte dell'effetto della pellicola. Woolley non si dette per vinto, e riuscì ad assemblare un budget esiguo quanto si vuole, ma sufficiente da finanziatori europei, britannici e giapponesi: purtroppo, la sua compagnia di produzione, la Palace Pictures, ebbe un tracollo finanziario proprio quando la pellicola stava per essere ultimata  Fortuna volle che la Miramax Pictures, che era stata tra gli studios che non avevano voluto prendersi il rischio di un'operazione del genere, dopo la visione del film finito, si offrì di distribuirlo in USA, e di creare una campagna promozionale per gli Oscar. Ci sono prove filmate di Woolley che prendeva denaro del suo cinema antologico "Scala" per tenere su la produzione di questo lungometraggio. In effetti, come avevano avvisato alcuni produttori esecutivi interpellati, non fu affatto facile trovare un interprete per il ruolo di Dil:STANLEY KUBRICK, che era amico di NEIL JORDAN, disse al collega che probabilmente era una parte troppo complessa, difficile da rivestire per un attore conosciuto. Ciò cambiò quando DEREK JARMAN mandò un messaggio alla direttrice del casting, SUSIE FIGGIS, circa JAYE DAVIDSON: ad un party per promuovere "EDOARDO II" di Jarman, la Figgis incontrò Davidson proponendogli la parte, ottenendo un "sì" non molto convinto dal giovane, che pensava si trattasse di uno scherzo, era piuttosto ubriaco, e che accettò più che altro per potersi comprare un paio di stivali su un numero di Vogue e che desiderava fortemente. Poco dopo che le riprese erano iniziate, Jaye Davidson prese una forte influenza, e venne chiamato un dottore per visitarlo. Il medico lo visitò e chiamò da una parte Neil Jordan, chiedendo al regista se avevano preso in considerazione che potesse avere una gravidanza, al che Jordan rise sonoramente, spiegando che era un ragazzo. Il critico del "Time Magazine" Richard Corliss, poco professionalmente, rivelò la "sorpresa" del plot recensendo la pellicola, scrivendo "She is a He.". Stanley Kubrick consigliò a Neil Jordan di non cambiare il titolo originale "THE CRYING GAME" in "The soldier's wife" (il titolo italiano, in pratica), perchè riferimenti militari nel titolo erano potenzialmente rovinosi per il cinema, che non fosse di guerra. Jordan veniva da due insuccessi come "UN AMORE, FORSE DUE" e "NON SIAMO ANGELI". E' stato decretato come uno dei 50 film indipendenti migliori di tutti i tempi da Entertainment Weekly. Le riprese si svolsero tra il Novembre ed il Dicembre del 1991. Costato 2 milioni e mezzo di dollari, ne incassò 62 nei soli States. Venne candidato a sei Oscar, tra cui miglior film, regia, attore protagonista (STEPHEN REA) e attore non protagonista (Davidson), vincendone uno, per la miglior sceneggiatura originale. La sceneggiatura ebbe anche una nomination ai Golden Globes, e al BAFTA su sette candidature, tra cui miglior film, regia, attore protagonista, attore non protagonista e attrice non protagonista (MIRANDA RICHARDSON), vinse il premio come miglior film britannico. Fu considerato il successo imprevisto della stagione '92/93.

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