domenica 6 marzo 2016


IL GIORNO DELLO SCIACALLO (The day of the Jackal, GB/F 1973)
DI FRED ZINNEMANN
THRILLER
Il romanzo "IL GIORNO DELLO SCIACALLO", che FREDERICK FORSYTH scrisse in sei settimane, divenne un best-seller internazionale, e FRED ZINNEMANN fu il cineasta scelto per dirigerne il film che ne sarebbe stato tratto. Per il ruolo del killer professionista "Lo Sciacallo", vennero fatti i nomi di JACK NICHOLSON, ROBERT REDFORD, MICHAEL CAINE, ROGER MOORE, con quest'ultimo fortemente desiderato dalla produzione, ma il regista fu categorico nel volere un attore non famoso, proprio perchè, nella sua visione, l'assassino doveva essere anonimo, comune, non riconoscibile. Scelse EDWARD FOX dopo averlo visto in "MESSAGGERO D'AMORE". Anni dopo, Zinnemann ammise, intervistato, che forse con un attore già celebre, il film avrebbe avuto più successo di pubblico. DEREK JACOBI interpretò, dopo questo, un altro titolo da un romanzo di Frederick Forsyth: "DOSSIER ODESSA". In questo film MICHAEL LONSDALE interpreta un agente segreto che cerca di eliminare un killer professionista inglese, con un fucile ad alta precisione: cinque anni dopo, in "MOONRAKER" Lonsdale interpretò Hugo Drax, nemico di James Bond che cercherà di far fuori la celebre spia nello stesso modo. Nella scena in cui il killer si reca a Genova per incontrare chi gli vende le armi, una copertina di una rivista italiana mostra John F.Kennedy in visita in Europa: è il 2 Agosto 1963, tre mesi prima dell'assassinio del presidente USA. La prima scena girata fu quella in cui lo Sciacallo incontra i membri dell'OAS: occorsero tre giorni per realizzarla, perchè Fox faticava un pò ad entrare nel ruolo. Zinnemann spiegò all'attore che se non gli fosse venuta bene questa scena, non avrebbe di certo compromesso la sua carriera, e servì a far calare la tensione per l'attore inglese. I tre personaggi femminili principali hanno i capelli rossi. Durante le riprese della sequenza che chiude il film, con il presidente che consegna le medaglie ai veterani di guerra, le comparse non erano al corrente di quanto ADRIEN CAYLA-LEGRAND assomigliasse a De Gaulle, e quando l'attore scese dalla limousine in molti ebbero un moto di stupore, e uno dei figuranti più anziani addirittura ebbe un malore per l'emozione. Le sequenze del Giorno della Liberazione vennero create riprendendo una vera parata, e molti dei presenti non si resero conto di venir filmati: quando scattarono i finti arresti della pellicola, ci furono un pò di problemi, perchè in molti si accalcarono per guardare cosa stesse succedendo. De Gaulle era ancora vivo quando lo scrittore finì il romanzo nel 1970, ma morì nel 1971, appena prima che venisse pubblicato. Casson menziona un'impresa dello Sciacallo in Congo, alludendo, probabilmente, all'omicidio di Patrick Lumumba, primo presidente congolese, probabilmente ucciso da un europeo. E' anche un'accenno al terzo romanzo di Forstyth, "I MASTINI DELLA GUERRA", che parla di interventi dei mercenari nell'Africa degli anni Sessanta e Settanta: ne venne tratto un film da JOHN IRVIN nel 1980. Uno degli obiettivi del sicario è un certo Trujillo: forse la sceneggiatura ammicca a Rafael Trujillo, presidente della Repubblica Dominicana, considerato un tiranno, che venne assassinato nel 1961. Il romanzo ed il film spinsero la London Public and Records a controlli più stretti, affinchè nessuno utilizzasse i documenti di persone decedute, come fa lo Sciacallo in alcune scene. Il governo francese dette una mano alla produzione, fornendo soldati e aiutando a liberare luoghi per le riprese. Ci sono, nella pellicola, 31 diverse inquadrature di orologi: e dire che "MEZZOGIORNO DI FUOCO", sempre di Zinnemann, che è considerato uno dei film in cui vengono più mostrati quadranti di orologio, ne contiene solo 13. Quando Lebel spara allo Sciacallo, si vede il killer cadere a braccia alzate, senza fucile; quando viene inquadrato dall'altro angolo, si nota che ha il fucile nella destra. Il poliziotto che viene ucciso nella scena della parata per la Liberazione venne interpretato da PHILIPPE LEOTARD, il quale curiosamente morì nel giorno della Liberazione del 2001.Nel lungometraggio, a parte i primi cinque minuti, non c'è praticamente musica, se si escludono fanfare in scena, radio accese. Sebbene al box-office il film non sfondò come desiderato, ebbe negli anni un successo solido, e Edward Fox divenne un comprimario di lusso per cinema e tv. Zinnemann, girando la pellicola, era preoccupato perchè molti lettori del romanzo, chiaramente, conoscevano il finale, ma fu sollevato quando ricevette molte congratulazioni per l'adattamento. Ricevette una nomination all'Oscar per il montaggio. Ai Golden Globes ebbe tre candidature: miglior film drammatico, regia e sceneggiatura. Ai BAFTA, su sei candidature, tra cui miglior film, riuscì a vincere quella per il montaggio. Nel 1997 ne venne fatto un parziale remake, "THE JACKAL", con l'assassino interpretato da BRUCE WILLIS

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